Aka manto
(赤マント
in italiano "mantellina rossa") è
il protagonista di una leggenda metropolitana giapponese incentrata
su uno spirito maligno che infesta i bagni pubblici e le toilette
delle scuole, chiedendo ai malcapitati avventori se desiderano una
carta rossa o una carta blu (secondo altre versioni, offrirà un
mantello rosso o blu).
Spesso descritto come un uomo bello in
vita e braccato costantemente da ammiratori, ora Aka manto indossa
una maschera per nascondere la sua faccia.
Secondo la leggenda, una volta che la
vittima è seduta sul water di un bagno pubblico o di una scuola
(possibilmente nella cabina più lontana dall'uscita), una voce
misteriosa gli chiederà se vuole carta rossa o carta blu. A questo
punto, lo sventurato si trova davanti a quattro possibilità, di cui
solo una gli permette di salvarsi. Infatti:
- Se risponde «rossa», sarà decapitato e fatto a pezzi fino a che i suoi vestiti non siano diventati rossi del suo sangue;
- Se risponde «blu», sarà strangolato fino a che il suo volto non sia diventato completamente blu;
- Se risponde con un altro colore, se sta zitto o se prova a raggirare Aka manto con la retorica, verrà trascinato direttamente negli Inferi;
- Se risponde affermando di non volere carta, lo spirito se ne andrà lasciandolo in pace.
Come accade in molte leggende
metropolitane, anche qui compaiono delle versioni alternative della
stessa storia. In una, lo spirito è chiamato Aoi manto ("mantellina
blu"); in un'altra chiederà all'avventore se vuole un mantello
rosso o uno blu: se sceglie la prima opzione gli verrà strappata via
la schiena; se opta per la seconda alternativa gli sarà estirpato
tutto il sangue.
Una versione popolare della storia
sostituisce la carta con un giubbotto: due poliziotti, un uomo e una
donna, sono stati chiamati da una scuola dopo che una studentessa
disse d'aver sentito una voce maschile nel bagno delle ragazze. La
donna andò in bagno mentre il suo collega rimase fuori ad aspettarla
e sentì che, all'interno di una cabina, una voce chiese: «Vogliamo
mettere il giubbotto rosso?». Alla successiva risposta affermativa
seguì un urlo improvviso e un forte tonfo: quando il poliziotto aprì
la porta del WC, trovò la sua collega decapitata con il giubbotto
rosso, poiché sporco di sangue.
Un'altra versione della storia afferma
che la vittima avrà la testa infilata brutalmente nel water appena
usato qualora dovesse rispondere alla domanda di Aka manto chiedendo
carta gialla (o mantello giallo).
Nessun commento:
Posta un commento