Jǐnnàluó
(緊那羅;
in caratteri cinesi semplificati 紧那罗)
è la resa in cinese del termine sanscrito
kiṃnara
(in pāli
kinnara) che indica degli
esseri divini propri della cultura religiosa indiana e del Buddhismo,
legati al mondo celestiale e musicale e aventi un corpo di uccello
con la testa umana. Con la diffusione delle credenze buddhiste anche
i kiṃnara, spesso rappresentati nei sutra buddhisti come il
Sutra del Loto, giungono, a partire dai primi secoli della nostra
Era, fino nell'Estremo Oriente entrando nella cultura religiosa di
quei popoli.
La figura di Jinnaluo Wang (那罗殿)
appare associata al tempio Shàolín nel testo Shaolin Gunfa Zanzong
scritto nel 1616 da Cheng Chongdou. Egli racconta che la tecnica del
Bastone Shaolin apparve nel XIV secolo durante la rivolta dei
Turbanti Rossi (Hongjinjun, 红巾军),
che mise fine alla dinastia Yuan. Questa leggenda racconta che il
monastero stava per essere attaccato dagli insorti. Un monaco
guardiano del fuoco della cucina, si presentò armato
dell'attizzatoio e mise in fuga i rivoltosi. In seguito, i Bonzi
riconobbero in quella azione l'intervento della divinità protettrice
Jinnaluo Wang. Sempre secondo Cheng Chongdou, un certo Hama (哈麻),
della scuola Lamaista di Jinnaluo, insegnò il maneggio del bastone
ed il pugilato al Bonzo Shaolin Biandun (匾囤).
Oggi, all'interno del Tempio Shaolin esiste un padiglione interamente
dedicato a questa divinità e chiamato Jinnaluo Dian (那罗殿).
Esso viene rappresentato come un Demone con grandi occhi e denti
ferini, che impugna una mazza.
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