Il problema delle opinioni tendenziose o non qualificate nelle arti marziali.
Qualche tempo fa mi è stato fatta una
domanda.
Le ragioni sono tante, ma alla fine
partono sempre da un problema di rispetto.
Credo che il rispetto sia una componente fondamentale della
pratica marziale: senza il rispetto si perdono infinte occasioni di
imparare.- Molte delle persone che scrivono sui forum hanno
praticato una sola arte marziale. Alcuni nemmeno quella.
Nella migliore delle ipotesi, invece, i
più esperti usano i forum per vendere i loro corsi per cui è
difficile ricavarne informazioni obiettive. Questo non vuol dire che
nei forum non ci siano informazioni utili ma, se ci sono, di sicuro
sono sepolte in mezzo a una montagna di inutili commenti.
Io non voglio (e non credo di) far
parte di nessuna di queste categorie, e non intendo mancare di
rispetto a nessuno. Sicuramente in mezzo alla quantità di
discussioni ci saranno spunti interessanti, ma nella maggior parte
dei casi si tratta di gossip marziale, quando non ci si trovi
direttamente di fronte a informazioni manipolate per tirare acqua al
proprio mulino.
Questo problema fa il paio con un
altro: sui forum Mike Tyson le può prendere da un ragazzino di 14
anni.
Ovviamente è un’esagerazione, ma non
troppo: chiunque si sente autorizzato a dire la propria opinione
anche su materie tecniche, con il solo risultato di creare molta
disinformazione. E’ come se su un forum di medicina le opinioni di
un medico fossero sullo stesso piano di quelle di un ragazzino di
prima superiore. E magari dato che il ragazzino è più presente sul
forum del medico alla fine acquisisse più prestigio solo in base al
numero di post.
Internet ha dato oltre ad un sacco di
libertà ed informazione molto spazio a chi nella vita, non riuscendo
a costruire niente di buono, critica gli altri e fa il bullo sul web
perché ha il coraggio di insultare anche persone che hanno ottenuto
risultati molto al di sopra dei suoi.
- La realtà è che spesso quando fai qualcosa di buono
subito ti fai dei nemici
Personalmente non parlo male di
nessuno: sul mio Blog mi limito semplicemente a dire cosa secondo me
funziona e cosa no, argomentando con spiegazioni ove possibile
scientifiche o raccontando la mia esperienza diretta. Non mi sono mai
permesso di dire qualcosa per sentito dire. Eppure, anche se non mi
riferisco mai a nessuno nello specifico, chi ha la coda di paglia si
sente tirato in causa. Così, insieme ai molti apprezzamenti, mi
capita di leggere anche qualche mail di chi mi insulta perché
secondo lui è tutto sbagliato quello che dico o quello che mostro.
Una volta mi arrabbiavo, me la prendevo
e rimanevo amareggiato.
Poi ho pensato che certe manifestazioni
non meritano la mia energia (né quella di nessun altro). Quando
ricevo certe mail la mia risposta standard è la seguente:
“io non ho nessun interesse a farti
cambiare idea. Per cui se credi che il mondo per essere un posto
migliore debba conoscere la tua opinione di disprezzo nei miei
confronti, organizzati! Apri un tuo blog, scrivi libri, fai dei
videocorsi anche tu e prova ad argomentare le tue tesi.”
Inutile dire che raramente c’è un
seguito.
A tal proposito vorrei citare un proverbio cinese abbastanza
famoso nel kung fu:WANG SHAN PAO SI MA
“Guardi la montagna, ma il tuo cavallo muore”
Quando si vede qualcosa di grande, di
già costruito, è facile valutare e criticare, ma raggiungere gli
stessi risultati può risultare molto difficile!
Il detto si riferisce all’errore percettivo in cui si incorre nei grandi spazi: in lontananza una montagna sembra vicina, ma nel raggiungerla ci rendiamo conto della distanza e rischiamo di uccidere il nostro cavallo per la fatica.
Spesso abbiamo la verità in tasca: sappiamo benissimo come le cose dovrebbero o non dovrebbero andare, ma solo quando abbiamo veramente la responsabilità di “fare” ci rendiamo conto delle reali difficoltà.
Il detto si riferisce all’errore percettivo in cui si incorre nei grandi spazi: in lontananza una montagna sembra vicina, ma nel raggiungerla ci rendiamo conto della distanza e rischiamo di uccidere il nostro cavallo per la fatica.
Spesso abbiamo la verità in tasca: sappiamo benissimo come le cose dovrebbero o non dovrebbero andare, ma solo quando abbiamo veramente la responsabilità di “fare” ci rendiamo conto delle reali difficoltà.
Per concludere, ritengo che avere
un’opinione sia un diritto sacro e inalienabile. Credo anche però
che alcune opinioni siano più qualificate di altre: le arti marziali
sono frutto di molti anni di studio e pratica: se queste mancano la
tua opinione vale molto poco.
Se poi le tue opinioni partono
dall’idea che esista una sola arte marziale, un solo maestro, una
sola scuola illuminata dalla luce di dio, secondo me la tua opinione
vale meno di zero.
Questo è il tipico modo di pensare dei
membri delle scuole-setta, che spesso invadono gli spazi in rete per
diffondere il loro verbo insultando e mancando di rispetto a chiunque
non la pensi come loro.
- Il fanatismo delle arti marziali-rivelate mi spaventa non
poco.
Le arti marziali sono come una montagna
che può essere scalata da vari punti, di solito chi critica gli
altri è così in basso nella propria risalita da non accorgersi che
anche gli altri stanno salendo ma lo stanno facendo da un altro
crinale.
Non ho mai sentito un maestro di quelli
che hanno dedicato una vita allo studio e che hanno raggiunto la
vetta della montagna mancare di rispetto ad altri praticanti.
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