L'Uma-jirushi (馬印
lit. insegna del
cavallo) erano le
bandiere usate nel Giappone feudale che identificavano i daimyo
o comandanti militari sui campi di battaglia. Divennero
particolarmente importanti durante il periodo Sengoku. Molte erano
solo grandi bandiere, non così differenti dai sashimono o gli
hata-jirushi, ma altre avevano forme tridimensionali, come
aquiloni, forme a campana, gong, ombrelli, o fiumi. Furono
classificati in ō-uma-jirushi e ko-uma-jirushi, i
primi più grandi e i secondi piccoli. I daimyo più poveri ne
avevano appena uno (spesso un ko-uma-jirushi), mentre i daimyo
più ricchi ne avevano entrambi. Il 1645, lo shogunato Tokugawa li
formalizzò.
Gli ō-uma-jirushi erano i
nuclei dell'azione sui campi di battaglia, e anche se da un lato
aiutava l'organizzazione e moralizzava le truppe amiche, attirava
l'attenzione dei guerrieri nemici. Il portatore dell'uma-jirushi,
là, era spesso colui che rischiava di più sul campo. Gli
ō-uma-jirushi a volte erano tenuti in sacche di cuoio
attaccate alla cintura del portatore; quelli molto grandi spesso
erano saldamente legati ad una struttura sulla schiena del guerriero.
Il portatore era provvisto di corde per assicurarlo meglio nel caso
avesse dovuto correre o ci fosse stato vento.
Nel 1650, un monaco chiamato Kyūan
scrisse un testo, "O Uma Jirushi", una rassegna integrale
illustrata dell'araldica dell'epoca. Il testo descrive l'araldica di
tantissimi, se non tutte le maggiori famiglie di samurai del periodo
Sengoku. Il testo esiste ancora ed è considerata un'importante fonte
di informazioni araldiche su questo periodo del Giappone.
Nessun commento:
Posta un commento