domenica 28 gennaio 2018

On'yomi

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La lettura on o on'yomi (音読み lett. "lettura del suono") di un kanji, è quella derivata storicamente dal cinese. Essa coesiste con la lettura kun o Kun'yomi, la lettura d'origine giapponese attribuita al kanji al momento della sua "importazione" in Giappone.
Se la lettura kun è usata di norma per un kanji che si presenta a sé stante o seguito da okurigana, la lettura
on è più spesso utilizzata per leggere il kanji quando questo forma parole composte da due o più kanji. Questa lettura può essere quindi paragonata alle radici greco-latine delle lingue occidentali. Per esempio, il kanji vuol dire "viaggio". La pronuncia kun (kun'yomi) è tabi, mentre la lettura on, utilizzata appunto quando il kanji è accompagnato da altri ideogrammi, è ryo. Dunque un albergo giapponese, cioè un edificio (yakata) dove ci si ferma quando si è in viaggio (tabi), è detto 旅館 ryokan.
I kanji possono avere più letture on in quanto gli stessi caratteri furono importati dalla Cina in epoche diverse (e da diverse aree geografiche), in cui dunque la pronuncia era mutata. Ad esempio, il kanji può essere letto, tra gli altri modi, sia sei sia shō, a seconda dei vocaboli in cui si trova. Dunque un kanji può avere da zero a 4 pronunce on. L'on'yomi può non essere presente se il kanji è nato in Giappone, cioè se è un 国字 kokuji, kanji nazionale, (ciò non è vero per tutti i kokuji poiché ad alcuni è stata attribuita una lettura on, come al verbo "lavorare", 働く hatara.ku, il cui kanji ha anche l'on'yomi ).
Le letture on sono normalmente classificate in quattro gruppi:
  • Le letture Go-on (呉音 "suono Wu") hanno origine dalla pronuncia cinese del periodo delle Dinastie del Nord e del Sud tra V e VI secolo. Poiché il kanji è lo stesso sembra probabile che Go si riferisca alla regione Wu (nelle vicinanze della moderna Shanghai), dove la lingua wu, la variante della lingua cinese che lì viene parlata, presenta delle somiglianze con la lingua giapponese moderna.
  • Le letture Kan-on (漢音 "suono Han") hanno origine dalla pronuncia cinese del periodo della Dinastia Tang nel VII e IX secolo, essenzialmente dalla lingua parlata standard della capitale, Chang'an (長安 o 长安, la moderna Sian). Il carattere Kan è usato con il significato generico di Cina, non in riferimento alla Dinastia Han, sebbene il kanji sia comune.
  • Le letture Tō-on (唐音 "suono Tang") hanno origine dalla pronuncia cinese durante dinastie successive, come la Dinastia Song () e la Dinastia Ming (). Includono le letture adottate tra il Periodo Heian (平安) e il Periodo Edo (江戸). A volte si parla di Tōsō-on (唐宋音).
  • Le letture Kan'yō-on (慣用音 "suono idiomatico") sono pronunce confuse o scambiate tra due kanji che però sono entrate nell'uso comune e sono state accettate come ufficiali.

La pronuncia on più comune è la kan-on. Le letture go-on sono particolarmente comuni nella terminologia buddhista (es. gokuraku 極楽 "paradiso"), nonché per alcuni dei kanji importati in tempi più antichi, come quelli dei numeri. Le letture tō-on si incontrano in parole "più recenti", come isu 椅子 "sedia", futon 布団 e andon 行灯, un tipo di lanterna giapponese di carta.
Il passaggio dal fonema cinese al fonema giapponese, essendo le due lingue molto differenti, è stato fatto commettendo alcuni errori, trasformando alcuni suoni e facendone scomparire altri. A questo si aggiunge il fatto che il passaggio è avvenuto in epoche diverse e quindi con diversi dialetti cinesi (oppure con la mediazione della lingua coreana) e che le due lingue si sono evolute, più dal punto di vista della lingua che della sua scrittura. A volte questa lettura si può avvicinare alla pronuncia della cinese dello stesso sinogramma.

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