mercoledì 24 gennaio 2018

Niten Ryu

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Niten Ryu, o più precisamente Niten Ichiryu, è una dottrina strategica sviluppata da Miyamoto Musashi, celebre samurai vissuto dal 1584 al 1645, ed è esposta nel celebre Gorin no Shò, Il libro dei cinque anelli, scritto dallo stesso Musashi. Vuol dire letteralmente "Due cieli: una scuola".
In realtà, con Niten Ichiryu si intende la componente esoterica di tale disciplina, che fa complemento alla dottrina esoterica comunemente detta "Due spade: una scuola".
Nella sua componente più esoterica, il Niten comprende una trattazione delle varie armi e del loro utilizzo e un'esposizione della varie posture del corpo e dei vari modi di colpire l'avversario. Musashi non espone mai la propria dottrina in maniera esplicita: pure nelle sezioni più "tecniche" l'importanza del non-detto travalica quella dell'esposizione formale. D'altra parte lo stesso autore del Gorin no Sho afferma di non aver mai avuto un maestro, e il vero stratega deve apprendere da solo i fondamenti della strategia, attraverso poche fondamentali linee guida.
Uno dei concetti fondamentali del Niten è l'uso delle due spade. All'epoca dei samurai un guerriero (bushi) aveva due spade alla cintura: la katana (spada lunga) e la wakizashi o tanto (spada corta). Morire con una di queste armi ancora nel fodero significava non aver fatto tutto il possibile per vincere. Questo è ovviamente contrario all'etica del samurai: nel Niten si raccomanda dunque di imparare ad utilizzare tutte e due le spade in combattimento.
Altro importante concetto è il non fare affidamento solo sull'equipaggiamento. Certe scuole di scherma dell'epoca insegnavano l'utilizzo di un particolare tipo di arma, magari una spada più lunga del normale, e come trarre vantaggio da queste. Un vero stratega, ammonisce Musashi, conosce pregi e difetti di ogni singola arma, ma non si limita ad usarne solo una: una spada lunga ad esempio può essere inutile negli spazi stretti. L'eccessiva specializzazione porta all'estinzione, e l'eccessiva fiducia nel mezzo porta alla sconfitta.
Per quanto riguarda la parte "tecnica", il Niten considera le posizioni di guardia basilari, assumendo la guardia classica (chudan) come centro dell'azione. Raccomanda altresì di non affidarsi solo a questo: le varie posizioni del corpo devono rispondere alle necessità del momento, così come non esiste un solo modo di muovere i piedi o di portare un fendente.
Anche per quanto riguarda i fendenti, Musashi resta sul vago: la spada si impugna (come nel kendo) con una presa forte delle ultime due dita di ogni mano. Nel portare un fendente l'unica preoccupazione deve essere: tagliare il nemico. Il Niten tratta in maniera abbastanza "fumosa" vari tipi di colpi e fendenti, senza mai curarsi di spiegare la tecnica del colpo nel dettaglio, Musashi preferisce focalizzare l'attenzione sulla percezione mentale di ogni colpo. Quindi si avrà il "fendente che va proprio a segno", il "fendente fuoco e pietre", il fendente "foglie rosse", ecc... Più della tecnica in sé, traspare nel Niten una caratteristica fondamentale: il colpo, quale che esso sia, deve essere scagliato in una sola unità di tempo, e deve andare a segno nella propria mente, prima che nell'avversario. Il ritmo dei fendenti e delle parate è importante: chi non conosce il ritmo di un duello, chi non sa colpire nell'unità di tempo giusta, anche se in possesso di grande forza ed impareggiabile tecnica verrà sconfitto.
In effetti, più che una scuola di scherma, il Niten Ichiryu è una dottrina filosofica: essere sempre pronti a cambiare ed adattarsi, come l'acqua si adatta al contenitore. Lo stratega non è solo colui che impone il proprio metodo e il proprio ritmo al duello, ma anche e soprattutto chi sa leggere la situazione, valutare velocemente i punti di forza e debolezza, cambiare la situazione in proprio favore e -fondamentale- vincere.
Addentrandosi attraverso il Gorin no Sho nella dottrina del Niten si scopre il fondamento della scuola: il vuoto. Sia la postura, che la camminata, che il colpire con un fendente devono sottostare alla regola del vuoto. Colpire, sì, ma senza l'intenzione di colpire. Colpire con la mente vuota. Il concetto di vuoto nel Niten, ma anche nelle altre discipline orientali, è molto diverso da quello occidentale. Il vuoto è l'assenza di forma, di intenzione, di evidenza. Colpire senza l'intenzione, avere una posizione non evidente, una forma-senza forma, questo è il fondamento del Niten Ichiryu. Solo attraverso la mente vuota, avverte Musashi, è possibile trovare la Via.

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