“Ti ho mai raccontato del mio maestro?”
“No! Veramente? Un maestro?”
“Ed era il migliore nel suo campo, ti assicuro. Ne avevo sentito parlare e un giorno mi presentai alla sua porta. Lo supplicai di prendermi come allievo, volevo imparare l’antica tecnica.”
“Come nel film Kill Bill!”
“Un po’, però successe tanto tempo fa. Dopo tante insistenze mi accettò come suo allievo ma dovevo accettare tutte le sue condizioni.”
“Erano molto severe?”
“Mi disse che l’allenamento sarebbe stato quotidiano e imprevedibile. Accettai tutto. Gli chiesi quanto tempo ci sarebbe voluto per diventare come lui. Cinque anni, mi rispose. Ma io volevo applicarmi profondamente, esercitarmi sempre! Quanto ci sarebbe voluto in questo caso? Dieci anni, mi disse.”
“Stava biasimando la tua impazienza.”
“Sì, il maestro sapeva sempre come ricondurmi a terra. Per qualche tempo mi obbligò a lavare e pulire, i lavori più umili, ma poi iniziò a sbucare fuori da tutte le parti. Da allora non solo mi insegnò tutte le tecniche di combattimento, mi tendeva anche continuamente agguati. In ogni momento poteva balzare fuori e colpirmi.”
“Perché?”
“Perché voleva che sviluppassi la mia vigilanza. La tecnica è nulla se non c’è la vigilanza. E in effetti guarda, bastò ben poco tempo per imparare la lezione. Vivere in uno stato di continua allerta rese il mio stato mentale vigile, lucido come non ero mai stato. Divenni duro come il legno. Sai qual era il suo nascondiglio preferito?”
“Dietro le porte?”
“Sotto i tavoli. Poteva colpire in ogni momento e se riusciva a farmi cadere a terra aveva vinto e mi toccava accettare i lavori più umili.”
“Che stress però.”
“No, non era uno stress inutile. Dovevo prevedere tutto, mi obbligava a pensare. Anche all’impensabile.”
“Almeno mentre dormivi ti lasciava stare, spero.”
“Non ti illudere. Ricorderò sempre quella notte in cui nel dormiveglia mi grattai distrattamente il naso. Proprio in quel momento mi balzò addosso cercando di artigliarmi! Mai tranquillo insomma.”
“Forte questo tuo maestro! Che uomo che era!”
“Non era un uomo, era un gatto."
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