Composizione:
Freccia: Dotata di materiale incendiario infiammabile fissato all'asta.
Miccia: Realizzata in materiale impermeabile avvolto attorno all'asta per accendere la testa.
Mezzi di lancio:
Cannoni specializzati: Chiamati hiya zutsu (cannoni a freccia di fuoco), una variante del tanegashima (moschetto a miccia).
Armi simili a mortai: Denominate hiya taihō.
Funzionamento:
La miccia veniva accesa.
Il bō hiya veniva lanciato da un hiya zutsu o da un hiya taihō.
La freccia volava verso il bersaglio, trasportando il materiale incendiario in fiamme.
Al contatto con il bersaglio, il materiale incendiario causava un incendio.
I bō hiya erano utilizzati principalmente in assedi e battaglie navali. Potevano essere efficaci contro strutture in legno e fortificazioni, causando notevoli danni e caos. Tuttavia, la loro precisione era limitata e la loro preparazione richiedeva tempo.
L'utilizzo delle frecce di fuoco in Giappone risale al VI secolo. I bō hiya emersero come armi distinte durante il periodo Sengoku (1467-1603) e continuarono ad essere impiegati fino al XIX secolo. Con l'introduzione delle armi da fuoco più moderne, il loro utilizzo diminuì gradualmente.
I bō hiya sono considerati armi storiche e non sono più utilizzati in combattimento. Tuttavia, sono ancora oggetto di interesse da parte di storici e appassionati di armi antiche.
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