sabato 14 giugno 2025

Quale wrestler professionista potrebbe battere il migliore Mike Tyson?

La domanda è affascinante e complessa, perché mette a confronto due mondi che, pur essendo legati dal concetto di combattimento, hanno dinamiche e regole molto diverse: il pugilato vero e proprio, dove Mike Tyson è stato uno dei più letali e dominanti pesi massimi della storia, e il wrestling professionistico, dove la spettacolarità si mescola a tecniche di lotta che spesso trascendono il puro agonismo.

Se parliamo di wrestler professionisti nel senso classico del pro-wrestling, quello spettacolare e spesso “coreografato”, la questione è delicata. I lottatori di stile libero o greco-romano, invece, grazie alle loro tecniche di controllo a terra e lotta corpo a corpo, avrebbero probabilmente messo Tyson in difficoltà molto rapidamente. Ma il confronto con i grandi nomi del wrestling professionistico “kayfabe” – ovvero quello della “storia” e della narrativa dietro il ring – richiede una riflessione più sfumata.

Tra i wrestler professionisti più iconici che potrebbero avere avuto la meglio su Mike Tyson, emerge subito il nome di Antonio Inoki. Fu una leggenda vivente sia nelle arti marziali miste che nel wrestling, Inoki univa forza, tecnica e soprattutto un’esperienza enorme nel gestire situazioni “sporche” e avversari molto duri. La storica sfida tra Ali e Inoki, pur segnata da regole restrittive imposte dal team di Ali per proteggere il pugile, dimostra come Inoki fosse un avversario temibile per un pugile di primissimo livello. In uno scontro più libero, Inoki avrebbe potuto avere la meglio su Tyson sfruttando la sua esperienza nel controllo e nelle prese.

André Roussimoff, meglio conosciuto come André il Gigante, rappresenta un’altra icona che avrebbe dominato con la sua stazza imponente. La sua forza sovrumana e la capacità di neutralizzare tecniche avversarie lo avrebbero messo in una posizione di vantaggio netta contro Tyson, che, nonostante la sua potenza, difficilmente avrebbe resistito a un controllo fisico così massiccio. È vero però che il confronto è un po’ sbilanciato: André era quasi una montagna umana rispetto a Tyson, e in questo caso più che un vero scontro sportivo si tratterebbe di uno scontro di dimensioni e forza.

Un nome più equilibrato e affascinante è quello di Bruno Sammartino, il leggendario campione di wrestling amatissimo anche da Tyson stesso. Pur non avendo la stazza di André o l’abilità di Inoki, Sammartino incarnava la figura dell’eroe instancabile e dotato di grande forza e tecnica. Nel caso riuscisse ad afferrare Tyson prima che questo scatenasse la sua potenza, potrebbe teoricamente mettere fine all’incontro con una presa efficace. Tuttavia, il rischio che Tyson lo colpisse velocemente all’inizio rimane alto.

Altri nomi storici leggendari, appartenenti all’epoca d’oro del wrestling, come Karl Gotch, Lou Thesz, Farmer Burns, Ed Lewis e Billy Robinson, meritano menzione. Questi atleti erano maestri delle tecniche di sottomissione e della lotta reale camuffata da spettacolo, e in un contesto meno “funzionale” avrebbero potuto essere avversari temibili per Tyson. È importante notare però che in quegli anni i confini tra realtà e finzione erano meno netti, rendendo difficile valutare esattamente l’efficacia del loro stile contro un pugile di tale calibro.

Infine, va chiarito che molti wrestler professionisti moderni che hanno avuto successo nel mondo delle arti marziali miste o nelle competizioni sportive vere, come Ken Shamrock, Dan Severn, Brock Lesnar e Kurt Angle, sono casi a parte: atleti ibridi che uniscono abilità di wrestling a combattimenti reali. Ma escludendoli, il numero di wrestler professionisti “classici” in grado di battere Tyson si restringe considerevolmente.

Il successo di un wrestler professionista contro Mike Tyson dipenderebbe non solo dalla stazza e dalla tecnica, ma soprattutto dal contesto dell’incontro e dalle regole in vigore. Se parliamo di puro scontro reale, Antonio Inoki, con la sua preparazione marziale e la capacità di controllo, rimane il candidato più credibile, seguito da colossi come André il Gigante e da tecnici esperti come Bruno Sammartino. Un confronto che, al di là dell’immaginazione, continua a stimolare dibattiti appassionati tra appassionati di combattimento e wrestling di tutto il mondo.



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