Gli han (cinese semplificato: 汉族
o 汉人; cinese
tradizionale: 漢族 o 漢人;
pinyin: hànzú o hànrén) sono il gruppo etnico
maggioritario della Cina – il più grande gruppo etnico del mondo
per numero di individui – e costituiscono circa il 92% della
popolazione cinese e il 20,52% dell'intera popolazione mondiale.
Etimologia
del termine
Con il termine han ci si riferisce
comunemente al popolo cinese (oltre che alla dinastia che ha regnato
in Cina dal 202 a.C. al 220 d.C.). In contrasto con la convinzione
tutta occidentale che gli han siano un'unica ed omogenea etnia, vi
sono sostanziali differenze genetiche, linguistiche, culturali e
sociali tra i vari sottogruppi dell'etnia han. Migliaia di anni
passati ad assimilare le culture più disparate hanno reso questo
gruppo etnico di una varietà linguistica e culturale sorprendente.
La locuzione "cinese han" è
utilizzata per distinguere la maggioranza dalle altre nazionalità e
minoranze varie all'interno della Cina stessa. Il nome deriva dalla
Dinastia Han che successe alla poco longeva Dinastia Qin che ebbe il
merito di unificare il territorio cinese e dalla quale deriva la
parola Cina. Quello della Dinastia Zhou, che precedette la Dinastia
Qin, fu un periodo di turbolenze, in cui le rivalità tra le varie
tribù diedero luogo al Periodo dei regni combattenti, che
successivamente si annessero l'uno con l'altro. Fu proprio durante il
regno della Dinastia Qin e della Dinastia Han che le varie tribù
cinesi iniziarono ad avvertire un sentimento che le accomunava, in
quanto discendenti di un unico gruppo etnico, e che le distingueva
dai "barbari" che le circondavano. La Dinastia Han
rappresenta, infatti, una delle vette nella civilizzazione cinese,
capace di imporre il suo potere fino all'Asia centrale e al nordest
dell'Asia.
Ancora oggi molti cinesi usano
l'espressione "gente han" (Hànrén) per indicare se
stessi. In inglese la locuzione "cinese han" è spesso
utilizzata come un sinonimo di cinese o nazionalità cinese, senza
alcun riguardo per gli altri 55 gruppi di minoranze etniche presenti
sul territorio. Quest'uso non è molto diffuso tra i cittadini
cinesi, che considerano la locuzione politica Zhongguó rén
(中國人, letteralmente gente
del regno di mezzo, vale a dire gente della Cina) e quello
nazionalistico Zhonghua minzu (中華民族,
cinesi etnici) dei modi più precisi per dire "cinese".
Un altro nome che i Cinesi usano per riferirsi a loro stessi, quale
segno della loro identità etnica è Discendenti del Dragone.
Tra i Cinesi del sud è in uso un altro
termine, che differisce a seconda delle varie lingue parlate in
quelle province, come il cantonese, l'hakka e il minnan, ma che
sostanzialmente significano la stessa cosa. Il termine è Tángrén
(唐人, letteralmente "la
gente Tang") e deriva da un'altra dinastia cinese, la Dinastia
Tang, che rappresenta un altro zenith nella civilizzazione della
Cina, tanto è vero che l'espressione sopravvive in molte indicazioni
cinesi delle Chinatown occidentali, conosciute spesso come 唐人街
(Tángrén Jiē, strada della gente Tang) a causa della
forte immigrazione provieniente dal Sud della Cina.
La storia
La storia del gruppo etnico cinese han
è indissolubilmente legata con quella della Cina. I cinesi han
affondano le loro radici ai tempi della civiltà Huaxia, che visse
lungo il Fiume Giallo, nel nord della Cina. Il famoso storico cinese
Sima Qian nella sua monumentale opera storica Shiji, fa risalire il
regno dell'imperatore giallo, il leggendario antenato dei cinesi han,
dal 2698 al 2599 a.C. Nonostante lo studio di questo periodo sia
complicato dalla mancanza di testimonianze scritte, la scoperta di
diversi siti archeologici ha permesso di identificare una successione
delle culture neolitiche lungo il Fiume Giallo. Lungo il corso
centrale del fiume si svilupparono la civiltà Yangshao (dal 5000
a.C. al 3000 a.C.) e la civiltà Longshan (dal 3000 a.C. al 2000
a.C.), mentre lungo la parte bassa del fiume c'erano la civiltà
Qingliangang (dal 5400 a.C. al 4000 a.C.), quella Dawenkou (dal 4300
a.C. al 2500 a.C.), la Longshan (dal 2500 a.C. al 2000 a.C.), e la
civiltà Yueshi.
I primordi
La prima dinastia ad essere descritta
negli annali cinesi è la Dinastia Xia, durante un periodo
leggendario per il quale esistono davvero scarse testimonianze
archeologiche. Essi vennero sopraffatti da popolazioni provenienti da
occidente, che diedero vita alla Dinastia Shang (1600 a.C. - 1046
a.C.). Alcuni fra i primi esempi della scrittura cinese risalgono a
questo periodo; si tratta di caratteri incisi sugli ossi oracolari
utilizzati dagli oracoli per la divinazione. Poiché questi caratteri
sono già molto ben delineati, questo significa che la scrittura
cinese si era già sviluppata in epoche precedenti.
Gli Shang vennero successivamente
conquistati dalla popolazione Zhou, che aveva già formato una
nazione lungo il Fiume Giallo intorno al II millennio a.C. La
Dinastia Zhou prese l'eredità della dinastia Shang. Condividendone
lingua e cultura, essi estesero i propri domini al nord molto al di
là del Fiume Yangtze. Tramite conquiste e colonizzazione, gran parte
di quest'area venne sottoposta al processo di sinicizzazione e la
cultura proto-han si estese verso sud. Successivamente l'impero Zhou
cominciò a frammentarsi dando luogo a una serie di stati
indipendenti.
Questo periodo è tradizionalmente
suddiviso in due parti, il Periodo delle primavere e degli autunni e
il Periodo dei regni combattenti. Fu un'epoca di importanti sviluppi
culturali e filosofici nota come le Cento scuole di pensiero, di cui
rimangono gli insegnamenti del Confucianesimo e del Taoismo.
Cultura
Con alle spalle millenni di storia, la
cultura cinese è parte di una delle civiltà più antiche e
complesse del mondo. Gli han si ritengono discendenti di antenati
comuni, identificati nelle figure mitiche dell'Imperatore Giallo e
dell'Imperatore Yan, probabilmente vissuti migliaia di anni fa. Da
qui l'usanza di riferirsi a sé stessi come ai "Discendenti
dell'Imperatore Yan e dell'Imperatore Giallo" (cinese
tradizionale: 炎黃子孫;
cinese semplificato: 炎黄子孙),
locuzione non priva di significati particolari, soprattutto in un
clima politicamente teso, quale è quello esistente tra la Cina e
Taiwan.
Notevole è stata l'influenza del
Confucianesimo sulla cultura cinese. Oltre ad averne modellato in
gran parte il pensiero, il Confucianesimo è stato la filosofia
ufficiale dell'Impero. La padronanza dei testi confuciani inoltre era
il principale criterio di selezione adottato per l'ingresso nella
burocrazia imperiale.
Lingua
Tutti i cinesi han parlano una delle
varie forme di lingua cinese. Uno dei nomi con cui la lingua cinese è
conosciuta è infatti hanyu, letteralmente "lingua han".
Analogamente, i caratteri cinesi sono detti hanzi o "caratteri
han".
Nonostante esistano molti dialetti,
l'identità etnica han si ritrova nella lingua scritta, che utilizza
sempre gli stessi caratteri di base, indipendentemente dalle
variazioni locali. Questa struttura è fatta risalire alla dinastia
Qin che unificò le varie forme di scrittura esistenti all'epoca. Per
millenni come lingua scritta standard fu utilizzato il cinese
letterario classico, che utilizzava un vocabolario e una grammatica
sostanzialmente differente dalle varie forme di cinese parlato.
Dall'inizio del XX secolo è stata
adottata una pronuncia standard per la lingua cinese scritta. Questa
pronuncia standard, è basata sulla pronuncia del cinese mandarino
una famiglia di dialetti parlati dalla maggior parte della
popolazione cinese. Ciò consente ad abitanti di regioni diverse, che
spesso non sono in grado di comprendere i rispettivi linguaggi
parlati, di utilizzare una parlata comune, oltre a un linguaggio
scritto comune.
Nomi
I nomi cinesi in genere sono costituiti da due o tre sillabe, con
il cognome che precede il nome. I cognomi sono di solito composti da
un solo carattere, benché esistano anche cognomi - non molto comuni
- costituiti da due o più sillabe. È questo ad esempio il caso dei
cognomi Zhuge (
诸葛), Sima
(
司马), Ouyang (
欧阳).
I nomi sono composti da una o da due sillabe.
In Cina esistono tra i 4.000 ed i 6.000
cognomi, ma circa 1.000 sono i più usati. Secondo uno studio dello
storico cinese Li Dongming (李栋明),
pubblicato con il titolo di "Cognomi" sulla rivista Oriente
in Dongfang Magazine (东方杂志)
nel 1977, i cognomi più diffusi sono:
- Zhang (張/张),
Wang (王), Li (李),
Zhao (趙/赵),
Chen (陳/陈),
Yang (楊/杨),
Wu (吳/吴),
Liu (劉/刘),
Huang (黃/黄),
Zhou (周).
Questi sono i dieci cognomi più
diffusi, che identificano circa il 40% dei Cinesi nel mondo.
Altri cognomi sono:
Xu (徐),
Zhu (朱), Lin (林),
Sun (孫/孙),
Ma (馬/马),
Gao (高), Hu (胡),
Zheng (鄭/郑),
Guo (郭), Xiao (蕭/萧),
che identificano oltre il 10% dei cinesi.
I seguenti cognomi sono presenti in
percentuale intorno al 10%:
Xie (謝/谢),
He (何), Xu (許/许),
Song (宋), Shen (沈),
Luo (羅/罗),
Han (韓/韩),
Deng (鄧/邓),
Liang (梁), Ye (葉/叶).
Meno diffusi sono:
- Fang (方), Cui (崔),
Cheng (程), Pan (潘),
Cao (曹), Feng (馮/冯),
Wang (汪), Cai (蔡),
Yuan (袁), Lu (盧/卢),
Tang (唐), Qian (錢/钱),
Du (杜), Peng (彭),
Lu (陸/陆).
Abbigliamento
Gli han hanno da tempo abbandonato
l'uso degli abiti tradizionali, ed indossano abiti di foggia
occidentale. L'uso degli abiti tradizionali ha luogo solo negli
eventi religiosi e cerimoniali. Ad esempio, i sacerdoti taoisti
indossano abiti propri degli studiosi della Dinastia Han.
L'abito tradizionale femminile, ancora
oggi indossato dalle donne cinesi durante occasioni importanti quali
i banchetti ed il capodanno cinese è il qipao, noto in occidente
come "china dress". Ironicamente, il qipao non è un abito
tradizionale han. Esso nasce da una modifica al costume tradizionale
mancese, introdotto durante la Dinastia Qing. La Dinastia Qing, che
governò la Cina dal 1644 al 1912, era infatti una dinastia non han,
ma di etnia manciù.
Contributi all'umanità
I cinesi han hanno giocato un ruolo di
primo piano nello sviluppo delle arti, delle scienze, della filosofia
e della matematica. Nell'antichità le innovazioni tecnologiche
cinesi sono consistite nella costruzione di sismografi, fiammiferi,
nell'invenzione della carta, del calibro a nonio, del bacino di
carenaggio, del pistone, della ghisa, dell'aratro in ferro, della
seminatrice, della carriola, dei ponti a sospensione, del paracadute,
nell'uso del gas naturale come combustibile, nell'invenzione della
bussola magnetica, delle Carte geografiche, dell'elica, della stampa,
della polvere da sparo, della balestra. Inoltre, gli astronomi cinesi
furono tra i primi a compiere le osservazioni di una supernova.
La stampa, la carta, la bussola e la
polvere da sparo sono considerate dalla cultura cinese le Quattro
grandi invenzioni dell'antica Cina.
L'arte, la filosofia, la letteratura
cinese hanno alle spalle millenni di storia. Svariati siti, quali la
Grande muraglia cinese e l'Esercito di terracotta sono tra i
Patrimoni dell'umanità. A partire dall'avvio del programma nel 2001,
l'UNESCO ha incluso molti aspetti della cultura cinese tra i
Patrimoni orali e immateriali dell'umanità.
Lungo la storia successivi stati cinesi
hanno esercitato una profonda influenza sull'arte, la musica, la
religione degli stati confinanti, oltre che sulle loro usanze
alimentari, di abbigliamento, sulla loro filosofia e lingua, sulle
forme di governo e sulla cultura in generale.
I cinesi han costituiscono il gruppo
etnico maggioritario in Cina, mentre decine di milioni di
appartenenti alla diaspora cinese si sono diffusi in vari Stati,
recandovi il loro contributo.
Unità etnica o divisione?
Uno dei principali fattori che
favoriscono l'unità degli han, nonostante l'enorme varietà
dialettale della Cina, è la lingua scritta. La standardizzazione dei
caratteri cinesi si deve a Qin Shi Huangdi, il fondatore della
Dinastia Qin, il quale unificò tutte le varie forme di scrittura
esistenti all'epoca. Per migliaia di anni, il cinese classico è
stato usato per la lingua scritta. Il suo vocabolario e la struttura
grammaticale variavano notevolmente da quelli della lingua parlata. A
partire dal XX secolo, lo standard usato per la lingua scritta si è
basato sul cinese vernacolare, basato a sua volta sul dialetto di
Pechino, piuttosto che su altri dialetti. Fa eccezione però la
pratica, informale, dell'uso del cantonese scritto.
Malgrado i residenti di province
diverse non sempre siano in grado di comprendere i rispettivi
dialetti, la comunicazione è facilitata dall'uso di una forma di
scrittura comune. Ciò ha rallentato notevolmente lo sviluppo della
letteratura dialettale, nelle poche zone in cui questa è presente.
Uno dei pochi dialetti che è riuscito
a differire dalla scrittura comune è il cantonese scritto,
particolarmente la variante parlata ad Hong Kong. Data la prevalenza
della letteratura e della scrittura han, le lingue locali non sono
diventate - con l'unica eccezione della provincia del Xinjiang - né
un veicolo per il localismo, né un mezzo per manifestare il
sentimento di appartenenza alla propria provincia.
Secondo la variante della teoria
nazionalista cinese abbracciata dalla Repubblica Popolare Cinese, la
Cina è composta da molteplici gruppi etnici, e tutti gli
appartenenti alle varie etnie e sotto-etnie appartengono ad un'unica
nazionalità detta Zhonghua minzu (中华民族).
Alcune interpretazioni non ufficiali adottano un punto di vista
diametralmente opposto, identificando i veri cinesi nei soli han, e
quindi stabilendo un'equivalenza tra nazionalismo cinese e
nazionalismo han.
Diversificazione
interna
Tra gli han esistono differenze sia
culturali che linguistiche. Le differenze tra i sotto-gruppi
linguistici e regionali dei cinesi han sono grandi quanto quelle
esistenti tra i vari popoli dell'Europa. Esistono molte varianti del
cinese parlato, che generalmente sono considerate altrettanti
dialetti del cinese, anche se in realtà le differenze esistenti tra
di esse sono pari alle differenze che esistono tra le lingue
dell'Europa. Altrettanto grandi sono le differenze culturali (cucina,
usi e costumi). La storia moderna fornisce molti esempi di conflitti
- alcuni dei quali sfociati in piccole guerre regionali - tra gruppi
linguistici e regionali. Pertanto è difficile parlare di omogeneità
tra gli han.
L'esistenza di queste differenze non ha
prodotto identità etniche esclusive, e le differenze di religione o
affiliazione politica non hanno rinforzato le differenze regionali.
Piuttosto è esistita la tendenza, sia nel pensiero cinese che nella
prassi, a sminuire le differenze tra gli han, ed a considerarle
fattori minori e superficiali.
La definizione dell'identità han è
cambiata attraverso la storia. Prima del XX secolo alcuni gruppi
etnici di lingua cinese, come gli Hakka ed i Tanka, non erano
considerati cinesi han, mentre alcune etnie di lingua non cinese,
quali i Zhuang erano considerati han. Oggi gli hui sono considerati
appartenenti ad una diversa etnia, anche se nulla li distingue dagli
han, fatta eccezione per la loro fede nell'Islam. Le differenze di
lingua, usi e costumi e cultura tra due han residenti in province
diverse possono essere molto maggiori delle differenze tra uno han ed
uno hui che vivono nella stessa provincia.
Durante la Dinastia Qing, i cinesi han
che diventarono membri del sistema militare delle Otto Bandiere erano
considerati manciù, mentre i nazionalisti che tentavano di
rovesciare la monarchia Qing enfatizzavano la propria identità han
in contrasto con quella dei governatori manciù.
Dopo la sua fondazione, la Repubblica
di Cina riconobbe cinque gruppi etnici principali, gli han, gli hui,
i mongoli, i manciù ed i tibetani. Attualmente la Repubblica
Popolare Cinese riconosce l'esistenza di cinquantasei gruppi etnici.
Evidenze genetiche della diversità tra gli han
I cinesi han meridionali residenti a
Sud del Chang Jiang (Hubei e Shanghai) sono più simili ai residenti
delle province settentrionali che ai cinesi residenti nelle zone
dell'estremo Sud della Cina. Esistono forti differenze nel DNA
mitocondriale - ovvero la parte del DNA ereditato dal lato materno -
tra i cinesi han del nord e del sud della Cina. Tali differenze si
fanno maggiori quanto più a sud e sud-est si trovano i campioni di
popolazione esaminati.
Questa diversificazione rende lo studio
dell'etnia han di grande interesse per i ricercatori di varie
discipline, particolarmente l'antropologia e la biologia umana.
Recenti studi genetici hanno mostrato l'esistenza di differenze
genetiche particolarmente forti tra i cinesi han delle aree costiere
del sud della Cina e delle aree interne (Guangdong, Guangxi, Fujian,
Guizhou, Yunnan, Hainan, Hong Kong, Macao, Taiwan) e gli han del
resto della Cina. La linea di distinzione si trova molto più a sud
rispetto al Fiume Huai o al Chang Jiang, che sono usati
convenzionalmente come confini regionali.
Secondo una recente ricerca scientifica
condotta sia in Cina che tra la diaspora, i cinesi han settentrionali
sono geneticamente differenti dagli abitanti del sud della Cina,
compreso il Guangdong, il Guangxi, il Guizhou, lo Yunnan, il Fujian,
Taiwan, Hong Kong, Macao e lo Hainan. In realtà è stato detto che i
cinesi han del Sud sono più simili geneticamente a gruppi quali i
vietnamiti, mentre i cinesi han del nord sono più vicini ai mongoli
che ai cinesi del sud. Ciò perché il sud della Cina è
prevalentemente montuoso, e quindi storicamente la migrazione da
queste aree è stata difficile, e molto inferiore alla migrazione
avvenuta da altre zone della Cina. Vi sono inoltre delle differenze
tra i dialetti e gli usi di questi gruppi, anche se essi sono
culturalmente affini. (Nature, 16 settembre 2004).
Diversità han e storia della Cina
Fonti storiche indicano che gli han
sarebbero stati discendenti dell'antica tribù Huaxia, originaria del
Nord della Cina. Nel corso di due millenni la cultura han (la lingua
e la cultura ad essa associata) si diffuse nel sud della Cina,
regione originariamente popolata da popolazioni autoctone che
comprendevano gruppi di lingua dai, di lingue austroasiatiche e di
lingue hmong-mien.
Nel corso della sua espansione nel
bacino del Fiume Giallo, la cultura huaxia assorbì diversi gruppi
etnici, che in seguito furono identificati come cinesi a causa della
loro adozione della lingua han (e di sue varianti) e dei costumi han.
Ad esempio, durante la Dinastia Shang, le popolazioni dell'area di
Wu, lungo il delta del Chang Jiang erano considerate tribù
"barbare". Parlavano una lingua quasi certamente non
cinese, ed erano descritte come abbigliate in modo discinto e
tatuate. Durante la Dinastia Tang quest'area era parte del nucleo
della civiltà han, ed oggi è una delle zone più densamente
popolate e dallo sviluppo economico più dinamico - oltre che il
territorio dell'attuale Shanghai, una tra le più grandi città della
Cina.
I residenti nella zona di Wu parlano
dialetti wu, che sono parte della famiglia linguistica del cinese.
Benché i parlanti Wu non siano compresi dai parlanti di altri
dialetti cinesi, non si considerano come un gruppo etnico separato.
L'area di Wu è solo un esempio dei processi di assorbimento
culturale che hanno contribuito all'arricchimento della cultura e
della lingua del gruppo etnico degli han. Molti cinesi han del sud,
quali quelli provenienti dall'area di Wu, serbano la loro identità
ed ascendenza han nei cognomi. Sono perciò certi di discendere dalle
tribù Huaxia, come risultato delle migrazioni che avvennero dopo la
caduta della Dinastia Song. Si dice però che il numero di nativi yue
non sia inferiore - e forse sia addirittura superiore - a quello
degli han che emigrarono oltre il Chang Jiang.
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