sabato 3 marzo 2018

Fenghuang




Il Fenghuang (cinese: 鳳凰, Fènghuáng; giapponese: 鳳凰, hō-ō; coreano: 봉황, McCune-Reischauer: ponghwang, R.R. bonghwang; vietnamita: Phượng Hoàng) è un uccello leggendario della mitologia cinese, avente caratteristiche simili, ma non identiche, alla fenice greca ed egizia. I maschi sarebbero i Feng e le femmine Huang. Oggi questa distinzione non viene più fatta e Feng e Huang sono uniti in un'unica entità femminile, spesso accoppiata a quella maschile del drago. Il Fenghuang è a volte chiamato Gallo Augusto, prendendo il posto del gallo nello zodiaco cinese. Nei paesi occidentali l'animale viene chiamato anche fenice cinese.

Aspetto

Il Fenghuang ha un piumaggio colorato, una testa con grandi occhi allungati e un becco a punta leggermente curvo. Ha in pratica il becco di un gallo, il muso di rondine, la fronte di una gallina, il collo di un serpente, il petto di un'oca e il dorso di una tartaruga, le gambe di cervo e la coda di pavone. Il suo corpo simboleggia i sei corpi celesti: la testa è il cielo, gli occhi il sole, il dorso la luna, le ali il vento, i piedi la terra e la coda i pianeti. La livrea contiene i cinque colori fondamentali: nero, bianco, rosso, blu e giallo. Il Fenghuang è la regina degli uccelli; diversamente dalla fenice greca, non si getta nel fuoco per rigenerarsi ma si riproduce come gli altri volatili. È spesso rappresentata con le ali aperte mentre lotta contro un serpente.

Origine

Le rappresentazioni della fenice cinese risalgono a settemila anni fa, spesso come amuleti di giada, essendo un portafortuna per le tribù della Cina orientale. Forse è ispirato a un animale preistorico cinese simile a uno struzzo. Durante la dinastia Han (2200 anni fa), il Fenghuang era usato come simbolo del Sud, rappresentato da maschio, Feng, e femmina, Huang, uno di fronte all'altra. Era anche simbolo dell'imperatrice nella coppia imperiale, mentre il drago rappresentava l'imperatore. Per questo motivo i due animali erano raffigurati nelle celebrazioni di nozze come buon auspicio per la relazione coniugale, un'altra metafora di yin e yang. Inoltre, nelle decorazioni delle case, stava a significare che le persone che vivevano in quell'edificio erano leali ed oneste poiché la fenice vive in posti dove non c'è corruzione.

Simbologia

Il nome si riferisce alla puntuale applicazione della legge tradizionale di polarità del simbolo in riferimento alla dualità cosmica che per i cinesi si identifica nel binomio di forze Yin e yang. Infatti in questo uccello è insito il riferimento sia alla coppia lunisolare che presiede l'illuminazione del giorno e della notte, sia alle due coppie simmetriche date dai due aspetti del sole ai solstizi (d'Estate e d'Inverno) e dai due aspetti del sole agli equinozi (di Primavera e d'Autunno).
Nel primo libro dello Shang jing, sono descritti i segni del Fenghuang:
«I segni che reca sul capo dicono (de) le virtù; quelli sulle ali dicono (yi) giustizia; quelli sul dorso dicono (li) ritualità; quelli sul petto dicono (ren) umanità; quelli sul ventre dicono (xin) sincerità.»
Il piumaggio viene quindi associato ai cinque colori: il blu all'amicizia, il giallo all'onestà, il rosso alla saggezza, il bianco alla fedeltà, il nero alla carità. Inoltre esiste un'associazione del Fenghuang con gli strumenti musicali a fiato: il flauto a dodici toni (tong) suona in base al canto della fenice: sei toni derivano dal canto della fenice maschio (feng) e sei toni dalla fenice femmina (huang). Nel mondo dello spirito, quando si alza in volo, secondo la sua radice etimologica, corrispondendo il carattere pittografico (feng) allo spirito del vento, è sempre accompagnata da un seguito di uccelli, figuranti 24 potenze di cui la fenice è a capo, corrispondenti a 24 mansioni magiche per gli antichi taoisti. Quando si manifesta sulla terra si posa unicamente sull'albero Dryandra cordifolia (wutong), che produce un fiore in forma di campana bianco all'esterno e marrone all'interno, i cui semi entrano nella composizione dei dolci a forma di luna che i cinesi mangiano ancora oggi nella festa d'autunno a conferma delle ascendenze simboliche del Fenghuang.
La fenice cinese è uno dei quattro esseri soprannaturali detti sishen, insieme alla tartaruga, al drago e alla tigre, corrispondenti alle quattro classificazioni date agli animali in epoca Han (206 a.C. - 220 d.C.). I quattro animali suddetti sono associati ai quattro elementi (rispettivamente fuoco, acqua, legno e metallo), alle quattro direzioni e alle quattro stagioni. Specificando, il drago verde è l'emblema dell'Est, della primavera, del legno; la tigre bianca, dell'Ovest, dell'autunno e del metallo; la tartaruga e il serpente intrecciati, del Nord, dell'inverno, dell'acqua; l'uccello rosso o fenice, del Sud, dell'estate, del fuoco. Questa serie variegata di quattro valenze, interagendo con l'elemento inerte dell'alchimia cinese, la terra, determina i cinque stati di mutamento, che descrivono una sequenza di produzione e di distruzione riguardante il governo delle stagioni a sua volta ordinata in due cicli; gli ultimi 18 giorni di ogni stagione sono pertanto attribuiti alla Terra intesa come stato inerte. Nel primo ciclo detto di produzione, la primavera è governata dal Legno, l'estate dal Fuoco, l'autunno dal Metallo, l'inverno dall'Acqua. La concezione filosofica è la seguente: il Legno brucia e produce il Fuoco, la cui cenere in Terra dà come residuo il Metallo quale essenza minerale, che confluisce nei corsi sotterranei dell'Acqua, che a loro volta nutrono la vegetazione, che si rigenera nel Legno delle piante primaverili. Nel secondo ciclo detto di distruzione, i cinque stati di mutamento sono ordinati altrimenti. Con il Legno si indica tutta la vegetazione che è alimentata dall'Acqua, la quale ingoia o cinge tutta la Terra. Esso è tagliato dagli strumenti forgiati in Metallo e nell'opera prende Fuoco. Si noti che il numero dei giorni residui di tutte le stagioni, del ciclo di produzione e del ciclo di distruzione (18 x 4) è 72. Tale numero fa riferimento al periodo canonico di 72 hou che governa la successione dei mutamenti in base 5 nell'anno rituale di 360 giorni (72x5= 360).
La fenice cinese è quindi, come dichiara Saussure (1909), il primo nucleo del mitologema dell'uccello di fuoco connesso ai temi di morte e rigenerazione.


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