Lo shogunato Tokugawa (徳川幕府
Tokugawa bakufu,
1603-1868), conosciuto anche come Tokugawa shōgun-ke
(徳川将軍家?
famiglia di shōgun Tokugawa) o Edo bakufu (江戸幕府
shogunato di Edo)
fu l'ultimo governo feudale del Giappone.
Il dominio dello shogunato ebbe inizio
ufficialmente dal 1603, anno in cui Tokugawa Ieyasu venne nominato
shōgun dall'imperatore, e si concluse nel 1868, quando l'ultimo
shōgun, Tokugawa Yoshinobu, fu costretto a dimettersi dopo la guerra
Boshin.
La capitale dello shogunato era Edo,
l'odierna Tokyo, e la famiglia Tokugawa risiedeva nel Castello Nijō.
Storia
XVII secolo
Dopo la vittoria nella Battaglia di
Sekigahara, nel 1603 Tokugawa Ieyasu fu nominato shōgun
dall'imperatore Go-Yozei.
Dopo la nomina Tokugawa prese il
potere, togliendo ogni effettiva forza politica all'imperatore.
Ieyasu fu il primo dei quindici shōgun della dinastia Tokugawa.
Il boom urbano e finanziario
Il Seicento fu il secolo del boom
urbano giapponese.
Oltre ad Edo, che era notevolmente
cresciuta grazie alla presenza del governo Tokugawa, anche Osaka si
sviluppò notevolmente diventando il cuore mercantile e finanziario
del paese.
Lì fu istituito nel 1670 il Junin
Ryogae, un prototipo della banca centrale. I dieci banchieri che vi
sedevano rappresentavano le più forti corporazioni di Osaka ed
avevano il monopolio delle operazioni creditizie.
Lo sviluppo delle campagne
A partire dal Seicento anche le
campagne subirono uno sviluppo notevole e ci fu una notevole crescita
della produzione e del territorio coltivato.
In particolare questo sviluppo fu
riscontrato nella pianura del Kanto e nelle zone intorno a Kanazawa,
Niigata e Sendai dove sorsero 400 nuovi villaggi su terre bonificate.
Le cause che aiutarono molto questo
sviluppo furono:
- La disponibilità di grandi quantità di forza-lavoro data dalla smobilitazione degli eserciti dopo più di un secolo di guerre ininterrotte,
- Il periodo di tranquillità che seguì l'ascesa dei Tokugawa,
- Il favorevole trattamento fiscale,
- La sicurezza del possesso.
XVIII secolo
Nei primi anni del Settecento i
Tokugawa furono impegnati principalmente nel tentativo di
ripristinare l'ordine sui mercati monetari nei grandi centri urbani e
di ridimensionare il ruolo dei ceti mercantili cittadini.
Si accordarono con i ceti mercantili in
modo che i debiti dell'aristocrazia fossero consolidati o cancellati
in cambio della gestione esclusiva dei mercanti delle borse merci.
Ci fu una saturazione delle imprese
economiche e commerciali che portò ad un arresto delle crescita
demografica.
XVII–XIX secolo
Negli anni a cavallo fra il Settecento
e l'Ottocento ci fu un'espansione delle aree rurali.
Tra il 1830 e il 1850 la struttura
corporativa urbana entrò in crisi.
Osaka perse gran parte della sua
popolazione in pochi anni.
Sul piano politico la situazione si
fece tesa poiché la fossilizzazione del governo Tokugawa aveva
grandemente indebolito le capacità di mantenere un controllo
centralizzato da parte di Edo. Alcuni feudi incominciarono ad emanare
leggi rendendosi più indipendenti e alcuni instaurarono rapporti con
l'occidente.
Nel 1868 alcuni feudatari, guidati
dall'imperatore, scatenarono la guerra civile Boshin. La guerra portò
alle dimissioni di Yoshinobu Tokugawa e l'imperatore riprese il
potere dando così inizio al periodo Meiji.
Caratteristiche istituzionali
Le caratteristiche istituzionali dei
Tokugawa presentano numerosi aspetti feudali come la ripartizione del
paese in varie entità, dotate di milizie, di entrate proprie e
formalmente autonome.
I territori dominati dai Tokugawa
occupavano circa un terzo di tutto il Giappone e i restanti due terzi
erano divisi fra circa 250 feudatari.
Sebbene i feudatari non costituissero
una minaccia per il potere centrale, i possedimenti dei Tokugawa
erano disposti strategicamente in modo tale da coprire le zone chiave
del paese. Inoltre le principali città e le grandi vie di
comunicazione erano controllate direttamente dal governo centrale dei
Tokugawa.
Oltretutto i feudatari non
esercitavano alcuni poteri e facoltà essenziali fra cui
l'automaticità del trasferimento ereditario del feudo e avevano
l'obbligo di ricevere un consenso preventivo per i matrimoni.
Ai feudatari, poiché dovevano
risiedervi per periodi alterni, era anche imposta la seconda
residenza ad Edo. La famiglia del feudatario invece doveva risiedere
in città permanentemente.
La società
La società Tokugawa era basata
principalmente su una rigida gerarchia.
I feudatari erano in cima seguiti dai
samurai, dai contadini, dagli artigiani e dalla borghesia. I
feudatari, a causa delle spese imposte dalla doppia residenza e
dall'acquisto dei beni di consumo di cui abbisognavano, erano sempre
indebitati in maniera grave.
I samurai erano in larga misura
disoccupati ed avevano stipendi molto bassi.
Alcuni di loro furono inseriti fra i
funzionari della burocrazia amministrativa, ma la maggior parte
abbandonò la propria casta aggregandosi alle borghesie urbane o
rurali in espansione.
Alla fine del periodo Tokugawa i
samurai e le loro famiglie costituivano solo il 5% della popolazione
contro il 7-8% originario.
Il catasto
L'esigenza di alimentare le grandi
masse di fanteria spinsero a compilare i primi catasti locali.
L'opera fu terminata tra il 1620 e il 1630.
Le misure prese furono:
- Accatastamento generale di tutti i terreni cerealicoli suddivisi per la potenza del produttivo,
- Assegnazione a tempo indefinito delle parcelle coltivate a singoli capofamiglia,
- Uniformazione delle aliquote impositive, riscosse solamente in natura, sulla base dei dati catastali con meccanismi di adeguamento per situazioni eccezionali,
- Istituzione di registri nominali dei debitori d'imposta affidati ai consigli di villaggio,
- Responsabilizzazione collettiva del villaggio per la riscossione e il trasporto dell'imposta alla sede del governo locale.
Commercio estero
I Tokugawa ridussero al minimo i
rapporti con l'estero.
Entro il 1636 venne tagliato ogni
legame commerciale con alcune città costiere del Giappone
meridionale con le numerose colonie mercantili installatesi nel
Sud-Est asiatico nel secolo precedente.
Ai sudditi giapponesi venne proibito di
andare all'estero e agli emigrati di ritornare in patria.
Vennero espulsi gli spagnoli e i
portoghesi.
Venne interrotto il collegamento con
Macao, finanziata da decenni con crediti in argento da mercanti ed
aristocratici di alcuni feudi del Giappone meridionale.
Nei due secoli successivi l'unico
legame col mondo occidentale fu costituito dal permesso di alcune
navi olandesi di attraccare a Nagasaki.
In seguito, tutto il commercio
internazionale (Incluso quello con la Cina) fu concentrato a Nagasaki
e sottoposto al controllo governativo.
Lista degli shōgun Tokugawa
- Tokugawa Ieyasu (徳川家康 1543–1616) (shōgun 1603–1605)
- Tokugawa Hidetada (徳川秀忠 1579–1632) (shōgun 1605–1623)
- Tokugawa Iemitsu (徳川家光 1604–1651) (shōgun 1623–1651)
- Tokugawa Ietsuna (徳川家綱 1641–1680) (shōgun 1651–1680)
- Tokugawa Tsunayoshi (徳川綱吉 1646–1709) (shōgun 1680–1709)
- Tokugawa Ienobu (徳川家宣 1662–1712) (shōgun 1709–1712)
- Tokugawa Ietsugu (徳川家継 1709–1716) (shōgun 1713–1716)
- Tokugawa Yoshimune (徳川吉宗 1684–1751) (shōgun 1716–1745)
- Tokugawa Ieshige (徳川家重 1711–1761) (shōgun 1745–1760)
- Tokugawa Ieharu (徳川家治 1737–1786) (shōgun 1760–1786)
- Tokugawa Ienari (徳川家斉 1773–1841) (shōgun 1787–1837)
- Tokugawa Ieyoshi (徳川家慶 1793–1853) (shōgun 1837–1853)
- Tokugawa Iesada (徳川家定 1824–1858) (shōgun 1853–1858)
- Tokugawa Iemochi (徳川家茂 1846–1866) (shōgun 1858–1866)
- Tokugawa Yoshinobu (徳川慶喜 1837–1913) (shōgun 1867–1868)
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