lunedì 19 marzo 2018

PANCRAZIO cosi lottavano gli antichi


 IL TAO DEL GUERRIERO: Pancrazio: l'arte degli Dei

"...un po' di pugilato, ma si utilizzano anche i piedi.
Un po' di lotta libera. Senza regole, o quasi. Ma alla base c’è una rigida disciplina morale.
Ecco cosa bisogna sapere per scoprirlo..."


IL COMBATTIMENTO NELL'ANTICHITÀ

PUGILATO DEI CESTI (o etrusco-romano): solo colpi di mano a bersaglio integrale
PIGMACHIA (o pugilato greco): colpi di mano a bersaglio integrale
ORTEPALE (lotta eretta): abbattimenti, sollevamenti, leve, strangolamenti, prese ai genitali
ORTOMACHIA (combattimento eretto): colpi di mano, gomito, testa, gamba a bersaglio integrale, sollevamenti, abbattimenti,
PANCRAZIO (combattimento eretto e a terra): colpi come sopra

Le forme di combattimento (senza l’uso delle armi) che derivano sia dalla tradizione greca da quella etrusca e romana sono tre: il pugilato, la lotta ed il pancrazio (dal greco pankratos, pan = tutto, kratos = forza).
Il pancrazio, che oggi viene recuperato come attività da palestra, è definito dagli storici greci, come un’unione di lotta e pugilato.
In origine si trattava di un tipo di lotta estremamente violento e duro, che prevedeva anche ginocchiate, testate e addirittura strangolamenti. Morsi e graffi erano consentiti a Sparta, vietati invece ad Atene e ad Olimpia. Ma per quanto possa apparire contraddittorio, lealtà e assoluto rispetto del proprio avversario erano comunque elementi fondamentali. Il Pancrazio, già conosciuto e praticato in Egitto e in tutta l’Asia Minore fin dal II millennio a.C., incontrò grande successo in Grecia.

LE REGOLE
In teoria le regole di combattimento sono pressoché assenti, visto che fra i due avversari vale qualsiasi colpo, compresa la presa ai genitali. Fanno eccezione i graffi e i colpi nelle parti molli, ad esempio negli occhi che sono proibiti.
Non ci sono categorie di peso ma, anche se può sembrare strano, non vincono necessariamente i più robusti, ma spesso chi tecnicamente e fisicamente è meglio preparato. Gli istruttori devono trasmettere agli allievi l’autocontrollo, scoraggiare chi non ha la determinazione per combattere e chi non ha predisposizione al contatto fisico, ma anche gli esibizionisti e gli esagitati. Fondamentale è trasmettere il rispetto assoluto per l’avversario. Prima di iniziare a combattere si deve creare un certo cameratismo, uno spirito di famiglia in palestra. I regolamenti tecnici (inclusa la durata del combattimento ) sono in fase di studio e dovrebbero essere codificati entro il duemila. 

LA TECNICA
In ambito agonistico il pancrazio prevede tre categorie, nelle quali le difficoltà crescono progressivamente.
La TIRONEA, per i principianti. I combattimenti sono a contatto controllato e gli atleti indossano speciali protezioni. Tutti gli amatori possono cosi divertirsi e fare un’adeguata esperienza senza incorrere in alcun rischio.
La PROLUSIA per chi ha già una buona esperienza nella categoria precedente. 
Il contatto aumenta (è previsto anche il K.O.) ma si continuano ad utilizzare le protezioni.
La PRIMARIA è riservata ai più esperti.
Il praticante viene gradualmente messo in condizione di sviluppare le sue capacità psico - attitudinali, fisiche e tecniche senza rischiare inutilmente. Anche nell’antichità l’approccio era graduale .Infatti per quasi 600 anni (dal 200 a.C. al 396 d.C. anche i bambini romani e greci partecipavano alle gare di pancrazio, pugilato e lotta. E fra i praticanti, oltre alle donne, c’era anche il filosofo Platone. Non c’era e non c’è la cultura del massacro. Infatti gli atleti avevano carriere lunghissime. Scoprivano gradualmente le tecniche che portavano a livello avanzato, senza arrivare subito al contatto più violento.

PER IMPARARE
Come allora, anche oggi tutti possono imparare. Due i programmi fondamentali:
nell’APOLLINEO il contatto viene mantenuto leggero e si sperimentano tutte le tecniche disponibili:
nel DIONISICO, che si affronta quando si vuole passare all’attività agonistica, si fanno una serie di esami con un vero e proprio rito di iniziazione in modo da valutare la predisposizione dell’atleta al contatto con gli altri (non farsi male, non fare male all’avversario….....)
Nel pancrazio cosi come oggi viene proposto, gli atleti indossano un paio di pantaloncini, un caschetto, un paio di guanti imbottiti e un paradenti.
I termini tecnici utilizzati derivano tutti dal greco e dal latino. Per le esibizioni si sta cercando di riprodurre l’equipaggiamento originale utilizzato nell’antichità.

PERCHÉ’ SCOMPARVE
ll Pancrazio scomparve con la caduta dell’Impero romano, e il conseguente smantellamento di palestre e terme. Atleti ed insegnanti non trovarono più sostegno economico. E, più in generale ,anche questa disciplina pagò l’avversione del Cristianesimo a tutto quanto rappresentava il mondo pagano.



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1 commento:

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