Quando
un piantagrane entra in una stanza,
sta
cercando di vedere chi lo sta guardando.
Peyton
Quinn
La mail di questo blog è costantemente
assediata da persone che sentono di non potersi "tirare
indietro" da alcune situazioni. Molti erroneamente pensano che
se non stanno in piedi e combattono, saranno considerati in malo modo
dagli altri.
La loro paura è che non saranno
rispettati. Un ulteriore timore è che se si allontanano da un
combattimento, saranno vittime di bullismo e saranno presi di mira in
futuro . I loro pensieri sembrano arrestarsi lungo quella linea di
pensiero che afferma che se non combattono saranno segnati per sempre
come una vittima. Così si sentono perennemente persi e disorientati
perché sembra che i problemi siano sempre li a cercarli.
La domanda clamorosa che si pongono è:
"Che cosa faccio?"
Innanzitutto, la maggior parte delle
persone oggetto delle attenzioni di qualche bullo non capiscono
cosa stanno facendo per attirare l'attenzione dei bulli.
L'accumulo di espisodi violenza è
sempre una strada a doppio senso.
Ogni azione che facciamo nel quotidiano può influire sul fatto che
si sia più o meno selezionati per diventare l'intrattenimento di
qualche bullo. Finché questo non verrà compreso, non ci si renderà
conto di quanto controllo
stiate cedendo.
Come la gente
reagisce ai bulli (e come i bulli scelgono le loro vittime)
In
realtà, circa l'80% delle persone non si accorge nemmeno di quanto
sia vicina ad un bullo. Sono troppo occupate
a fare qualcos'altro. Che ci crediate o no, questo
le salva da molti tipi di guai
.
Semplicemente
non
guardandolo, il
messaggio che queste persone trasmettono è che non vogliono
partecipare allo stupido gioco del bullo.
Del restante 20 percento delle persone,
la maggior parte li guarderà e poi tornerà a qualsiasi altra cosa
stessero facendo (ad esempio la conversazione che stanno avendo,
leggendo un libro, facendo shopping, ecc.). Il tizio non è
importante per loro. Questo perchè è come se non lo
vedessero... è solo parte dell'ambiente circostante.
Ora si potrebbe pensare che il bullo
scelga la sua vittima tra queste persone, ma non è così.
Questa tipologia di apparenti vittime
in realtàsono molto più pericolose del bullo in sé stesso. Tanto
per cominciare, la maggior parte di queste persone
è in un ambiente in cui ci sono altre persone. Questo
è un problema per un bullo. Ma hanno anche un'altra caratteristica
importante, cioè non hanno paura di
chiamare aiuto. Questa disponibilità è
qualcosa che accomuna sia le persone inconsapevoli del pericolo che
semi-consapevoli. A questo punto è abbastanza chiaro che non si deve
essere grandi e forti per poter gestire un bullo. Tutto quello che si
deve saper fare è
essere abbastanza intelligenti da chiedere aiuto prima che il
piantagrane superi
ogni limite. Sono un pericolo per i
bulli, perché non esiteranno a chiamare qualcuno che potrebbe
mettere il piantagrane al suo posto.
A questo punto siamo riusciti a ridurre
drasticamente il numero di persone che potrebbero essere vitttime
predestinate di un bullo. Quindi diciamo che abbiamo usato un
campione di 100 persone. 80 non lo noteranno nemmeno. Dei 20 circa
l'80% torneranno a fare quello che stavano facendo. Quindi, dei 100
originali, solo circa quattro saranno disposte ad interagire con il
bullo.
Queste quattro possono essere suddivise
in quattro tipologie di base.
1) Quelli che per lavoro sono costretti
a trattare con il bullo (commessi, addetti al ristorante, ecc.). 2)
Coloro che sono vittime predestinate.
3) Coloro che combatteranno.
4)
Coloro i quali consegneranno al "bullo" il suo fegato (dopo
averglielo estratto).
Quest'ultima categoria è
particolarmente interessante. Questo è qualcuno che è così "al
di là" di tutto e tutti da sapere di non aver fatto nulla per
farsi notare. Questo è letteralmente l'equivalente di un piccolo
squalo che non attira l'attenzione di uno più grande. Se lo fa,
potrebbe diventare il pranzo di qualcuno. Di solito questi individui
lasciano l'area il più rapidamente e silenziosamente possibile.
Sapere "quando non ci si deve comportare male" è un
importante tratto della sopravvivenza per strada. I bulli sanno che
provocare un avversario scomodo è il modo più veloce per accusare
un intenso dolore fisico.
Se vi siete mai chiesti perché i bulli
scelgono di comportarsi o di non comportarsi in un certo modo in
determinate circostanze, l'avete appena letto. Esiste una
correlazione diretta tra la spavalderia, il comportamento rumoroso,
antipatico e aggressivo e la distanza dalla potenziale vittima più
vicina.
(Purtroppo questo discorso vale anche
per chi è disposto a chiamare rinforzi, ad esempio la radio accanto
all'autista ha un grande effetto smorzante su di un comportamento
anomalo. Il problema con questi tipi è che per alcuni bulli è un
gioco. Paragonabile ad un gioco d'azzardo, sanno che devono andarsene
prima che arrivino le autorità. La sfida è: quanti problemi possono
fare prima di scappare? Questo è il brivido. Tuttavia, questo gioco
si basa sempre su qualcuno che non è in grado di reagire in modo
adeguato.)
Con queste nozioni, puoi iniziare a
cercare queste dinamiche durante l'azione. Mentre la curiosità ci
porta ad osservare i bulli (osserva se di colpo iniziano a
comportarsi bene), quando cambiano il loro comportamento guardarti
intorno! Di solito quando vedi un gruppo di bulli che da arrogante ha
cambiato il proprio comportamento, è perché sanno che c'è qualcosa
nell'acqua più grande di loro. La cosa divertente è che di solito
ciò che loro interpretano come una minaccia potrebbe non essere così
evidente come credi, quindi devi davvero guardarti intorno per capire
chi o cosa ha cambiato il loro comportamento.
È interessante notare come il
comportamento di questi bulli
sia - almeno superficialmente - esattamente lo stesso di chi li
guardava e poi tornava alla propria attività. Osserveranno il
potenziale problema, prenderanno le loro misure e poi restituiranno
la maggior parte della loro attenzione a ciò che stavano facendo. La
differenza è che la minaccia ha "spostato i loro ingranaggi
mentali". Anche se quest'ultima è tornata a quello che stava
facendo, c'è ancora in essa un grado di attenzione che ora li sta
monitorando, i loro movimenti e il comportamento dei potenziali
guastafeste. Egli non ha paura, ma è un grande predatore consapevole
della presenza di predatori minori. Fino a quando i predatori minori
non inizieranno a fare guai, il più grande continuerà a fare quello
che sta facendo. Ma sarà pronto a fermare il comportamento del
predatore minore, se necessario.
Sei stato
selezionato
Questo
ci porta ad un'altra tipologia di quelle quattro persone che guardano
quando entra il bullo
.
Queste sono le "vittime". Se non c'è nessuno vicino per
fermare il bullo,
saranno
selezionati per attirare attenzioni indesiderate. Queste sono
quelle persone che andranno fuori di testa per la sola presenza del
bullo. Queste persone gli stanno inviando un chiaro segnale, ovvero
che sono sicure che verranno scelte
.
Sfortunatamente, questo comportamento è
esattamente ciò che il bullo sta
cercando. Bulli e molestatori raccolgono questa
"vibrazione" come uno squalo rileva il sangue nell'acqua. A
differenza di uno squalo, però , quando
incontreranno qualcuno che emette questi segnali, i bulli giocheranno
al gatto ed al topo con la loro vittima. Questa è una corsa e loro
partono con il vantaggio della paura e dell'ansia che stanno
causando. Ciò significa che spesso prolungano la paura delle loro
vittime intimidendole. Ufficialmente "non stanno facendo nulla",
ma in realtà stanno instillando molto attivamente il terrore nelle
loro future vittime. Un esempio di questo atteggiamento è quando un
prepotente in classe aspetta fino a quando l'insegnante non gira la
schiena prima di fare un gesto minaccioso alla vittima. Alla fine
della lezione, la vittima è quasi isterica di paura, ma il bullo non
ha fatto nulla di evidente.
Se avete mai visto un gruppo di bulli
diventare più rumorosi e più odiosi in un treno o in un autobus,
quello a cui avete assistito era che stavano recitando, questo
peggioramento del comportamento è tanto convincente da parte loro
che possono farla franca anche quando è una palese intimidazione.
L'ultima tipologia è formata da quelli
che non sono sicuri di se stessi e delle loro capacità. Quando un
tizio entra nella loro zona, devono "fissarlo". Lo fanno
per molte ragioni, ma principalmente lo fanno perché hanno qualcosa da dimostrare
- non al mondo, ma a loro stessi. A differenza della
vittima, queste persone partecipano attivamente alla creazione del
problema. Prima o poi, loro e il tizio si troveranno nelle immediate
vicinanze, le parole cesseranno ed inizieranno i guai.
Ora la cosa divertente è che sono
proprio quelli che più temono di essere bollati come vittime. Quindi
pensano che debbano "alzarsi" con il bullo.
Il mio punto è: c'è una grande,
grande differenza tra "Ho paura di combatterti" e "Ho
scelto di non combatterti adesso".
Ma le persone che pensano di avere
qualcosa da dimostrare non riescono a comprenderlo. Pensano di
dover mostrare a tutti che non hanno paura. Vorrei anche sottolineare
che tendono ad essere
selettivamente sorde. Cioè se 99 persone gli dicono che va bene non
combattere, l'unica persona che sentiranno è quell'"uno".
È il cosiddetto "amico" che li sminuisce per aver deciso
di non combattere ed è l'unico che sentiranno più forte e più
chiaro rispetto a tutti gli altri.
Ora, con tutto quello che hai letto qui, che ne dici del tuo
comportamento puoi cambiare in modo da non essere la vittima che
questi bulli stanno cercando?
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