mercoledì 12 settembre 2018

Ikiryō

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I termini ikiryō, o shōryō, seirei, ikisudama (生霊, lett. "fantasma vivente", "eidolon"), nelle credenze popolari e nella fiction giapponesi, si riferiscono ad uno spirito che lascia il corpo di una persona vivente e va a perseguitare altre persone o luoghi, a volte a grande distanza. I termini sono usati in contrasto a shiryō, che si riferisce invece allo spirito di un defunto.

Introduzione

Il credo popolare che lo spirito umano (o anima) possa allontanarsi dal corpo ha origini antiche, con testimonianze dirette ed esperienze (infestazioni, possessioni, esperienze extracorporee) riportate in testi aneddotici e di fiction. Si dice che gli spiriti vendicativi (怨霊 onryō) dei vivi possano infliggere maledizioni (祟りtatari) all'oggetto della loro ira vendicativa trasformandosi in ikiryō. Si ritiene che nel caso in cui il perpetratore provi un sufficiente rancore, la sua anima (o parte di questa) lasci il corpo, apparendo alla vittima per maledirla o farle del male, un concetto non tanto dissimile dal malocchio. Si trovano notizie di ikiryō anche nelle scritture Buddhiste, dove sono descritti come "spiriti viventi" che, se fatti infuriare, possono lanciare maledizioni, anche poco prima della loro morte. Si crede inoltre che la possessione sia un altro mezzo con il quale gli ikiryō possono fare del male, con la persona posseduta ignara del processo. Tuttavia, secondo la mitologia, l'ikiryō non agisce necessariamente per astio o vendetta; ci sono infatti racconti di ikiryō che non serbano rancore o non rappresentano una reale minaccia. Tra gli esempi attestati, a volte lo spirito può lasciare il corpo (spesso subito prima della morte) per manifestare la propria presenza ai propri cari, amici e/o conoscenti.

Storia

L'ikiryō, in questo caso denominato ikimitama, fa la sua comparsa in un diario del periodo Muromachi, il Chikanaga kyōki (親長卿記), scritto da Fujiwara no Chikanaga (1419-1497) dopo il suo ritorno alla capitale nel 1470. Il testo narra di una festività shintoista chiamata ikimitama no matsuri, dedicata alla venerazione degli spiriti viventi. La cerimonia, secondo il diario, è svolta da uno dei figli dell'Imperatore nel ventunesimo giorno del settimo mese del 1476, anno ottavo dell'era Bunmei (1469-1487). Nella sua opera del 1702 Nenzan kibun (年山紀聞) Andō Tameaki si riferisce a questo passaggio del diario, scrivendo che si deve trattare di una cerimonia dedicata alla venerazione degli ikimitama dei genitori, fratelli e sorelle maggiori del figlio dell'Imperatore, tutti in vita. Scrive inoltre che la cerimonia ha origini più antiche dell'era Bunmei, e affonda le proprie radici nella venerazione degli spiriti dei defunti, gli stessi venerati in occorrenza dell'Obon.
Sempre in riferimento alla stessa cerimonia, Washio Takayasu racconta nel proprio diario Nisuiki (二水記) che una celebrazione fu svolta dai principi Imperiali e da dignitari di corte nel 1517, anno quattordicesimo dell'era Eishō (1504-1520), scegliendo un giorno di buon auspicio dall'ottavo al tredicesimo del settimo mese. Tanikawa Kotosuga (1706-1796) in un passaggio della sua opera Wakun no shiori (和詩栞) indica come ulteriore riferimento il Shiki monogatari (四季物語, "Racconti delle quattro stagioni"), scritto nel XII secolo dal famoso Kamo Chōmei, nel quale si parlerebbe della stessa cerimonia nel settimo mese, descrivendola come una delle più importanti festività dedicate agli spiriti e alle offerte a loro dedicate (tamamatsuri), anche più importante di quelle di fine anno. Tanikawa inoltre aggiunge che la festività ikimitama-e del proprio periodo (il XVIII secolo) deriva direttamente da quella descritta da Kamo Chōmei, e che in origine il cibo dato in offerta alle anime dei propri genitori in vita prendeva il nome di ikimitama. È interessante notare che l'unica differenza tra il nome della festività e quello del cibo offerto è nella scrittura, composta da kanji (gli ideogrammi giapponesi) diversi, rispettivamente 生霊 e 生見玉 o 生身玉. Nel Kokushi daijiten (國史大辭典), un'enciclopedia della storia giapponese scritta nel 1908, si citano queste tre grafie più una quarta (生御靈). L'autore della voce scrive anche che il rituale si basa sulle scritture del sūtra buddhista Avalambana o Ullambana, ha origini incerte ma risale a tempi più antichi in cui veniva celebrato dal popolo, e solo in seguito dalla corte.
Nel diario del XV secolo Chikamoto nikki (親元日記) compare per la prima volta come festival della classe militare nel settimo mese degli anni 1465, 1473 e 1481, mentre lo troviamo a corte prima nel 1476 grazie al diario Chikanaga kyōki citato in precedenza, quindi nel 1495, di nuovo citato in un diario.
Il rito, inizialmente svolto dal popolo che faceva visita al luogo in cui era celebrato, si trasforma in seguito in un ricevimento su invito. Nel giorno designato, le dame vestite di seta sottile ricevono una coppa di vino, e successivamente gli uomini vengono chiamati a svolgere la cerimonia con sei o sette coppe di vino. Da altre testimonianze si ricava che la cerimonia variava a seconda delle corti e dei palazzi in cui era svolta, e che solitamente includeva un banchetto e diversi doni.
Nel sūtra buddhista Avalambana si trovano le radici della cerimonia: è scritto infatti come Buddha ordini che nel settimo mese cibo e bevande gli debbano essere offerte dai figli per il bene dei propri genitori, per assicurare loro la rinascita in un paradiso di felicità perfetta. Passando attraverso il culto degli antenati, molto forte in Giappone, questa scrittura è poi stata reinterpretata come offerta agli spiriti degli stessi genitori ancora in vita, e spiega i doni e il banchetto presenti nel rito.

Letteratura classica

Nella letteratura classica, nel Genji monogatari (ca. 1000-1010) si narra di un noto episodio di ikisudama (la lettura più arcaica del termine ikiryō) che emerge dall'amante di Genji, la Dama Rokujō, e tormenta la moglie incinta di Genji Aoi no Ue, causandone la morte per parto. Questo spirito è anche ritratto in Aoi no Ue, l'opera di teatro Nō che narra la stessa trama. Dopo la sua morte, la Dama Rokujō diventa un onryō e continua a tormentare le successive consorti di Genji, Murasaki e Onna-sannomiya.
Nel periodo Heian, un'anima umana che lascia un corpo e se ne allontana è descritta dal verbo classico akugaru, che significa allontanarsi. Nel Genji monogatari, il turbato Kashiwagi teme che la sua anima possa vagare (akugaru), e richiede che alcuni rituali siano eseguiti sul suo corpo per fermare questo processo nel caso in cui si verificasse.
Si ipotizza che la prima comparsa dell'ikisudama della dama Rokujō sia nel capitolo intitolato a Yūgao, fiamma del principe Genji che attira il rancore dell'altra dama sua amante. Durante l'unica notte che Yūgao e Genji passano insieme, la donna comincia a stare male e muore quasi subito dopo senza nessun motivo apparente, scatenando in Genji l'ansia che essa sia stata posseduta da uno spirito malvagio.
In seguito la dama Rokujō, continuamente trascurata da Genji, viene umiliata pubblicamente durante una parata dai servitori di un'altra dama, la sposa di Genji Aoi, a cui è intitolato il capitolo. Questo evento scatena nuovamente il suo ikiryō (contro la sua stessa volontà), che tormenterà e ucciderà Aoi durante il parto. Gli attacchi di cui soffre Aoi sono riconosciuti come opera di uno spirito vivente appartenente a Rokujō dopo che questa parla attraverso Aoi, esprimendosi con una voce che non le appartiene. Rokujō nel frattempo sogna di percuotere una donna e si rende conto con orrore del delitto commesso.
L'antologia medievale Konjaku monogatarishū contiene la storia breve di "Racconto di un ikisudama della Provincia di Afumi, che venne nella capitale e uccise un uomo". Nell'episodio, un cittadino comune incontra una nobildonna e le fa da guida fino alla casa di un Vice Ministro degli Affari Pubblici (民部大夫 Minbu-no-taifū) nella capitale. La guida ignora che sta conducendo l'ikiryō di una donna al marito che l'ha trascurata. Arrivati alla casa la dama scompare, nonostante i cancelli siano chiusi. Dall'interno della dimora provengono urla e lamenti. La mattina seguente la guida viene a sapere che il padrone di casa si era lamentato del fatto che l'ikiryō della moglie fosse presente e gli causasse malattia, ed era morto poco dopo. La guida in seguito va alla ricerca della casa della dama nella provincia di Afumi, anche chiamata Ōmi. Lì la donna parla al protagonista attraverso un paravento, riconoscendogli i servigi del giorno prima e dandogli grandi quantità di seta in dono.
L'ikiryō può anche possedere l'oggetto della sua infatuazione, quindi non un suo rivale o nemico. In "Lo spirito Matsutōya", un racconto che è riportato come tratto da eventi realmente accaduti durante l'anno 14 o 15 dell'era Kyōhō (1729-1730), un mercante di Kyōto di nome Matsutōya Tokubei (松任屋徳兵衛) ha un figlio adolescente di nome Matsunosuke posseduto dagli spiriti di due donne che lo amano, e che gli tormentano la coscienza. A volte lo si trova sospeso a mezz'aria, mentre conversa come se le due ragazze fossero lì presenti, le parole dei due ikiryō pronunciate da lui stesso. Alla fine la famiglia cerca aiuto da Zōkai, un rinomato sacerdote. Il sacerdote riesce in seguito a succedere nell'esorcismo e cura la condizione del ragazzo, ma ormai le voci a riguardo si sono diffuse.
La raccolta di racconti horror kaidan Sorori Monogatari (曾呂利物語) (pubblicata nel terzo anno dell'era Kanbun, o 1663) include la storia di una donna il cui ikiryō assume la forma della propria testa tagliata, un tipo di yōkai conosciuto anche come nukekubi. Una notte, un uomo che viaggia verso Kyōto arriva ad un luogo di nome Sawaya a Kita-no-shō nella provincia di Echizen (ora Fukui), dove pensa per errore di aver visto una gallina volare dalla base di una torre di pietra nelle vicinanze fin sulla strada. La gallina immaginata è in realtà (o si è trasformata in) una vivace testa mozzata di donna. Quando la testa gli sorride, lui la attacca con una spada, e la insegue fino ad una dimora nella capitale della provincia. Dentro la casa, la casalinga si sveglia da un incubo in cui era inseguita da un uomo che brandiva una spada. La testa vagante rappresenta, secondo il titolo del racconto, i mōnen (妄念) della donna, ovvero i suoi pensieri ribelli e le sue ossessioni. La donna in seguito si fa monaca per scontare i propri peccati. Il titolo della storia è "Storia di mōnen di una donna che si perdono e vagano" (女のまうねんまよひありく事).

Leggende del folklore

Spiriti regionali di persone prossime alla morte

Avvistamenti di ikiryō appartenenti a coloro la cui morte è imminente sono attestati in tutto il Giappone. Sono molte le storie di spiriti che si materializzano (o manifestano la loro presenza in altri modi) ai propri cari, come per esempio i famigliari più stretti. Coloro che ricevono la visita hanno una premonizione metafisica della morte della persona in questione, prima che arrivino notizie concrete del suo decesso.
Molti dei termini locali per definire gli ikiryō sono stati raccolti da Kunio Yanagita e dalla sua scuola di folklore. Tra questi, i termini tobi-damashi o omokage, shininbō sono usati nella Prefettura di Ishikawa in casi isolati, ma non sono utilizzati frequentemente in altre zone.
Nella tradizione del Distretto di Nishitsugaru della Prefettura di Aomori, le anime delle persone prossime alla morte sono chiamate amabito, e si crede che si allontanino dal corpo e vaghino, a volte producendo un suono simile ad una porta che si apre.
Secondo Yanagita, tobi-damashi (飛びだまし) è il termine equivalente usato nel Distretto di Senboku, nella Prefettura di Akita. Yanagita definisce il termine come l'abilità posseduta da certi individui di attraversare il mondo sotto forma di ikiryō. Si afferma che tali individui abbiano il controllo volontario di questa loro abilità, diversamente da coloro che sono in grado di prendere questa forma solo vicino alla morte.
Nel Distretto di Kazuno nella Prefettura di Akita, un'anima che fa visita alle proprie conoscenze è chiamata omokage (面影), ovvero "reminiscenza, traccia", e assume la forma di un essere umano in vita, nel senso che ha piedi e produce un rumore di passi, diversamente dall'immagine tradizionale del fantasma in Giappone, che è senza gambe e piedi.
Yanagita in Tōno monogatari shūi scrive che nella regione di Tōno nella Prefettura di Iwate "i pensieri dei morti o dei vivi si fondono in una forma che cammina, e appare all'occhio umano come un'illusione che in questa regione è chiamata omaku." Un esempio di questa credenza è quello che racconta di un'attraente ragazza di 16 o 17 anni, gravemente malata di "male da freddo" (傷寒 shōkan, probabilmente febbre tifoide). La ragazza viene vista vagare nel cantiere di ricostruzione del tempio Kōganji a Tsujibuchi nei giorni precedenti la sua morte.
Nel Distretto di Kashima a Ishikawa nella Penisola di Noto, un folklorista ha attestato il credo negli shininbō (死人坊), che si dice appaiano due o tre giorni prima della morte di qualcuno, il quale viene avvistato mentre va a visitare il danna-dera (il tempio di famiglia, anche detto bodaiji). Si crede che il tempio sia il luogo di riposo definitivo dello spirito, il quale vi trova il suo posto tra gli antenati.

Anime sotto forma di fiammelle

Ci sono casi in cui l'ikiryō appare come un'anima sotto forma di fiammella fluttuante, una sorta di fuoco fatuo (o luce atmosferica fantasma) conosciuto in Giappone come hitodama o hidama. Tuttavia, non è inusuale associare questo tipo di fiamma all'anima di una persona vicina alla morte, visto il concetto tradizionale per cui l'anima si allontana dal corpo per un breve periodo (solitamente di qualche giorno) prima o dopo la morte. Di conseguenza, le fiammelle pre-morte nelle opere che trattano di fantasmi potrebbero non essere classificate come casi di ikiryō , ma associate al fenomeno degli hitodama. Lo studioso di folklore Ensuke Konno descrive casi di oggetti di colore giallastro iridescente simili a palloncini che fluttuano, presentandoli come presagi di morte. I residenti di Aomori nel Distretto di Shimokita chiamano questi fenomeni tamashi (タマシ), "anime", lo stesso termine di uso comune da parte della popolazione locale della frazione di Komena, nel comune di Ōhata. Si dice che un bambino sia morto in ospedale a causa delle ferite sostenute in una caduta da un ponte in bicicletta il 2 Aprile 1963 dopo aver visto una di queste luci mentre si dirigeva verso il Monte Osore.
Un caso di hitodama considerato da un folklorista come appartenente al discorso sugli ikiryō si trova nel Tōno monogatari e ricorda da vicino il racconto della testa di donna dal Sorori monogatari menzionato in precedenza, in quanto l'individuo che ha assistito all'apparizione dell'anima l'ha seguita senza sosta fino a trovare il proprietario dell'anima, il quale ha poi affermato di aver vissuto l'intero avvenimento in sogno. L'individuo lavorava all'ufficio comunale di Tōno, e una notte riferì di aver visto un hidama emergere da una stalla e "svolazzare" all'interno dell'entrata all'edificio. Dichiarò di averlo inseguito con una scopa, e averlo intrappolato sotto un lavandino. Poco dopo fu chiamato di fretta a visitare lo zio in punto di morte, ma si assicurò prima di liberare la palla di fuoco. Venne presto a sapere che suo zio era appena morto, ma questo tornò in vita brevemente per accusarlo di averlo inseguito con una scopa e catturato. Allo stesso modo, gli archivi folkloristici di Umedoi, nella Prefettura di Mie (ora parte di Inabe), riportano l'episodio di un gruppo di uomini che, a notte fonda, videro e inseguirono una palla di fuoco fino ad un magazzino di sake, svegliando una domestica che dormiva all'interno. Questa più tardi dichiarò di "essere stata inseguita da tanti uomini ed essere fuggita" per trovare riparo nel magazzino.

Ikiryō come malattia

Durante il periodo Edo vi era la credenza in una condizione detta rikonbyō (離魂病), "malattia da separazione dell'anima", per la quale l'anima non solo si separa dal corpo, ma assume la forma e apparenza di chi ne soffre. La condizione era anche conosciuta come "malattia dell'ombra" (影の病, kage no yamai, scritto anche カゲノワズライ, kage-no-wazurai).
Questa malattia è trattata come caso di ikiryō da Konno nel suo capitolo sull'argomento. L'esempio è quello di Yūji Kita, perseguitato dal kage no yamai per tre generazioni in successione, episodio riportato nelle Ōshu banashi (奥州波奈志, Storie dell'estremo nord) di Tadano Makuzu.
Il sosia identico potrebbe essere visto da chi soffre della malattia o da altri, ed essere classificato come un fenomeno di doppelgänger. Altri hanno riferito esperienze extra-corporee nelle quali la loro coscienza abita l'ikiryō in modo che essi vedano il proprio corpo senza vita.

Attività o fenomeni simili

L'ushi no koku mairi (丑の刻参り) ovvero "visita nell'ora del bue" è un rituale per cui chi pianta un chiodo in un albero sacro nell'ora del bue (dall'una alle tre di notte) diventa un oni, e con i poteri acquisiti scaglia maledizioni e sfortune sul proprio rivale. Nonostante gli ikiryō siano generalmente spiriti di umani che lasciano il corpo inconsciamente, anche azioni quali lo svolgimento di rituali magici e il tormento intenzionale di un obbiettivo possono essere interpretati come forme di ikiryō. Allo stesso modo, nella Prefettura di Okinawa, svolgere un rituale magico con l'intenzione di diventare ikiryō è definito ichijama.



martedì 11 settembre 2018

Assedio di Edo

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Nell'assedio di Edo del 1524, conosciuto anche come Battaglia di Takanawahara (高輪原の戦い), gli Hōjō, guidati da Hōjō Ujitsuna, misero sotto assedio il castello di Edo, che era controllato da Uesugi Tomooki. Anche se Edo è diventata la metropoli di Tokyo, al tempo era un'insignificante villaggio di pescatori nella regione del Kantō.
Con l'intento di respingere gli assedianti, Uesugi Tomooki guidò i suoi guerrieri fuori del castello per scontrarsi con gli Hōjō lungo il fiume Takanawa. Tuttavia Ujitsuna riuscì a raggirare le truppe Uesugi ed attaccarli da dietro. Ritirandosi indietro nel castello, Tomooki scoprì che il comandante della guarnigione, Ōta Suketaka, l'aveva tradito ed aveva aperto i cancelli agli Hōjō.
Questa battaglia segnò l'inizio di una guerra lunga sette anni tra i clan Hōjō Uesugi per il dominio sul Kantō.

lunedì 10 settembre 2018

Huitzilopochtli

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Huitzilopochtli, scritto anche Uitzilopochtli ("colibrì del sud" o "colui che viene dal sud"), secondo la mitologia azteca era il dio della guerra e del sole, protettore della città di Tenochtitlán, sulle cui rovine sorge oggi Città del Messico. Sua madre era Coatlicue, che secondo una versione del mito rimase incinta poggiando in grembo una sfera piumata caduta dal cielo (secondo altre leggende, il padre era invece Mixcoatl). Secondo alcuni avrebbe avuto una sorella, Malinalxochi. Il suo messaggero era Paynal.
La figlia di Coatlicue, Coyolxauhqui, la uccise perché rimasta incinta in modo 'disdicevole' (a causa di una sfera piumata). Il feto, Huitzilopochtli, uscì dal suo ventre ed uccise Coyolxauhqui, oltre a molti altri fratelli e sorelle. Poi lanciò la testa di Coyolxauhqui nel cielo e questa si trasformò nella Luna, in modo che la madre potesse avere il conforto di vederla nel cielo ogni sera.
Nelle rappresentazioni artistiche viene raffigurato come un colibrì, oppure con le piume dello stesso uccello che adornano la testa e la gamba sinistra, la faccia dipinta di nero ed un serpente ed uno specchio in ambedue le mani.
Gli aztechi usavano fare un impasto simile al pane con i semi di papavero e lo modellavano a immagine del dio Huitzilopochtili e lo davano da mangiare ai sacrificanti allo scopo di assimilarne i poteri.
Questa divinità è menzionata da Giosuè Carducci nell'ode Miramar dove è presente il concetto della nemesi storica.
Viene citato anche da Lovecraft nel racconto "La scomparsa di Juan Romero", quando in preda ad una crisi mistica lo stesso Romero inizia ad urlare in una lingua oscura. L'unica parola che il protagonista riesce a riconoscere è proprio Huitzilopochtili.

domenica 9 settembre 2018

Pham Xuan Tong

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Phạm Xuân Tòng (Ninh Binh, Tonchino, 17 luglio 1947) è un artista marziale vietnamita, fondatore del Qwan Ki Do, un'arte marziale cino-vietnamita..
I suoi maestri sono stati lo zio Pham Tru, della scuola Tradizionale Vietnamita, e Chau Quan Ky, della Scuola cinese. Nel 1968 si è recato in Francia, dove ha conosciuto la cultura occidentale. Nel 1981 ha fondato il Qwan Ki Do.

Biografia

Nato il 17 luglio 1947 a Ninh Binh, nei pressi della città di Nam Dinh ( Tonchino ), nel Viêt Nam, incontra all'età di dieci anni il Maestro Chau Quan Ky (Scuola Cinese) che decide di prenderlo come discepolo iniziandolo alle Arti Marziali. Gode anche degli insegnamenti di suo zio Pham Tru (Scuola Tradizionale Vietnamita. Nel 1968 si trasferisce in Francia per completare gli studi, adattandosi così anche alla psicologia europea.
Il suo messaggio oggi è divulgato attraverso la World Union of Qwan Ki Do - Quan Khi Dao l'Organizzazione che coordina il lavoro di Organizzazioni Nazionali presenti in una trentina di paesi nel mondo. Autorità pubbliche gli hanno concesso diverse onorificenze: Médaille d'argent de l'Ordre de l'Etoile Civique National 1982 Grand prix Humanitaire De France 1983 Membre de l'Academie Des Sciences de Rome 1981 Présentation exceptionnelle par la Délégation Permanente de l'Ambassade du Viêt Nam auprès de l'UNESCO à Paris 1991. Eletto Maestro dell'anno nel 1982, e Maestro e Personalità dell'anno nel 1983 dal sondaggio delle riviste Samurai-Banzai e Sportivo.

sabato 8 settembre 2018

Diffusione dell'aikido nel mondo

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Il Fondatore dell'aikido, Morihei Ueshiba, non designò esplicitamente un suo successore e quindi la sua eredità spirituale fu di fatto già raccolta dal figlio Kisshomaru fin da quando il padre era ancora in vita.
Fu proprio il Doshu Kisshomaru Ueshiba, che coordinava il Dojo paterno già fin dai tempi della prima fase evolutiva del Budo del Fondatore, ad assumere il ruolo di custode e garante del messaggio spirituale che il Fondatore aveva inteso rivolgere alla società giapponese ed al mondo intero e fu anche il primo codificatore del bagaglio tecnico e conseguentemente della didattica dell'aikido.
L'aikido quindi si sviluppò fino al periodo postbellico esclusivamente nel Giappone per l'opera prevalente del Fondatore stesso che compiva frequenti viaggi proprio allo scopo di presentare lui stesso di persona i risultati del suo ultradecennale studio del Budo ed il frutto delle sue intuizioni.
In quest'opera di divulgazione il Fondatore era sostenuto all'interno dell'Hombu Dojo della Fondazione Aikikai dal figlio Kisshomaru ed all'esterno dai suoi allievi più zelanti che si prodigavano anche loro in vari Dojo disseminati sul territorio nazionale, ma restando sempre nell'alveo didattico tracciato dal Doshu e sotto l'egida della Fondazione Aikikai, in quanto tutti indistintamente si riconoscevano nell'insegnamento del Fondatore di cui costituivano un'unica espressione che testimoniavano anche all'esterno dell'Hombu Dojo.

Il lignaggio dell'aikido in Giappone: gli allievi diretti del Fondatore

Si possono individuare quattro generazioni di allievi diretti del Fondatore, suddividendo l'evoluzione storica dell'aikido in differenti quattro periodi scanditi dagli eventi della seconda guerra mondiale: periodo anteguerra (~1921/1935), bellico (~1936/1945), postbellico (~1946/1955) e contemporaneo (~1956/1969). La tabella sottostante riporta un elenco, non esaustivo, degli allievi diretti del Fondatore, ripartiti nei quattro principali periodi storici dell'evoluzione dell'aikido.
1ª generazione
(anteguerra ~1921/1935)
2ª generazione
(periodo bellico ~1936/1945)
3ª generazione
(periodo postbellico ~1946/1955)
4ª generazione
(attuale ~1956/1969)
  • Zenzaburo Akazawa (nato nel 1920) aikido dal 1933
  • Masahiro Hashimoto (nato nel 1910) aikido dal 1931
  • Takuma Hisa (1895–1980) aikido dal 1934
  • Noriaki Inoue (1902–1994) aikido dal c.1921, nipote di Morihei Ueshiba
  • Ikkusai Iwata (nato nel 1909) aikido dal 1930, 9º dan Aikikai
  • Hisao Kamada (1911–1986) aikido dal 1929
  • Minoru Mochizuki (1907–2003) aikido dal 1930, 10º dan (conferitogli dalla Federazione Internationale di Arti Martiali)
  • Aritoshi Murashige (1895–1964) aikido dal 1931
  • Gozo Shioda (1915–1994) aikido dal 1932, fondatore dello Yoshinkan Aikido
  • Rinjiro Shirata (1912–1993) aikido dal 1933, 9º dan
  • Isamu Takeshita (1869–1949) aikido dal 1925
  • Kenji Tomiki (1900–1979) aikido dal 1926, fu il primo 8º dan di aikido rilasciato nel 1942.
  • Shigemi Yonekawa (1910–2005) aikido dal 1933
  • Tsutomu Yukawa (1911–1942) aikido dal 1931
  • Tadashi Abe (1926–1984) aikido dal 1942, 6º dan
  • Minoru Hirai (1903–1998) aikido dal 1939, fondatore della scuola Korindo.
  • Kisaburo Osawa (1911–1991) aikido dal 1941, 9º dan
  • Kanshū Sunadomari (nato nel 1923) aikido dal 1942, 9º dan
  • Bansen Tanaka (1912–1988) aikido dal 1936, 9º dan
  • Saburo Tenryū (1903–1989) aikido dal 1939, anche famoso lottatore di Sumo
  • Koichi Tohei (nato nel 1920) aikido dal 1939, l'unico ad aver ricevuto il 10º dan da Ueshiba certificato dall'Aikikai; fondatore della scuola Shin Shin Toitsu Aikido
  • Michio Hikitsuchi (1923–2004) aikido dal 1937, 8º dan (il 10º dan gli fu manifestato da Ueshiba solo verbalmente ma non fu ratificato dall'Aikikai), fonda nel 1951 lo Shingu Kumano Juku quando era ancora 7º dan
  • Seiseki Abe (nato nel 1915) aikido dal 1952, 8º dan (il 10º dan gli fu manifestato da Ueshiba solo verbalmente ma non fu ratificato dall'Aikikai
  • Sadateru Arikawa (1930–2003) aikido dal 1947, 9º dan
  • Hiroshi Kato (nato nel 1935) aikido dal 1954, 8º dan
  • Hirokazu Kobayashi (1929–1998) aikido dal 1955, 8º dan, fondatore del Kobayashi Aikido
  • Yasuo Kobayashi (nato nel 1936) aikido dal 1954, 8º dan
  • Yoshio Kuroiwa (nato nel 1932) aikido dal 1954, 6º dan
  • Mutsuro Nakazono (nato nel 1918) 7º dan
  • Shoji Nishio (1927–2005) aikido dal 1951, 8º dan
  • André Nocquet (1914–1999) aikido dal 1955, 8º dan, fu il primo uchideshi europeo
  • Masamichi Noro (1935 - 2013) aikido dal 1955, 6º dan, fondatore della scuola kinomichi
  • Morihiro Saito (1928–2002) aikido dal 1946, 9º dan, fondatore della scuola Takemusu Aiki Iwama-ryu
  • Mitsugi Saotome (nato nel 1937) aikido dal 1955
  • Hiroshi Tada (nato nel 1929) aikido dal 1950, 9º dan, fondatore della scuola Aikido Tada Juku e del metodo Kinorenma
  • Nobuyoshi Tamura (1933-2010) aikido dal 1953, 8º dan
  • Seigo Yamaguchi (1924–1996) aikido dal 1951, 8º dan
  • Kazuo Chiba (nato nel 1940) aikido dal 1958, 8º dan
  • Terry Dobson (1938–1992) aikido dal 1960, 5º dan
  • Seishiro Endo (nato nel 1942) aikido dal 1964, 8º dan
  • Robert Frager (nato nel 1940) aikido dal 1964, 7º dan
  • Gaku Homma (nato nel 1950) fondatore del Nippon Kan fu l'ultimo uchideshi di Ueshiba prima della sua morte
  • Norihiko Ichihashi (1940–2001) aikido dal 1960, 8º dan
  • Shizuo Imaizumi (nato nel 1938) aikido dal 1959, 7º dan
  • Mitsunari Kanai (1939–2004) aikido dal 1959, 8º dan
  • Yutaka Kurita (nato nel 1940) aikido dal 1959, 6º dan
  • Koretoshi Maruyama (nato nel 1936) aikido dal 1954, fondatore della scuola Aikido Yuishinkai International
  • Shuji Maruyama (nato nel 1940) aikido dal 1959, 6º dan, fondatore del Kokikai
  • Seijuro Masuda (nato nel 1936) aikido dal 1962, 8º dan
  • Robert Nadeau (nato nel 1937) aikido dal 1962, 7º dan
  • Kenji Shimizu (nato nel 1940) aikido dal 1963, 8º dan
  • Roy Suenaka (nato nel 1940) aikido dal 1961, 8º dan
  • Seiichi Sugano (1939-2010) aikido dal 1959, 8º dan
  • Morito Suganuma (nato nel 1942) aikido dal 1964, 8º dan
  • Akira Tohei (1929–1999) aikido dal 1956, 8º dan
  • Takeji Tomita (nato nel 1942) aikido dal 1961, 7º dan, fondatore del Tomita Takemusu Aiki
  • Yoshimitsu Yamada (nato nel 1938) aikido dal 1956, 8º dan
Mentre le prime due generazioni di aikidoisti erano state rigorosamente selezionate dal Fondatore fra persone particolarmente dotate nelle arti marziali e quindi gli allievi erano pochi e praticavano in stretta sinergia con il Fondatore, con il passare del tempo ed il rapido ampliarsi del numero delle persone che erano accettate all'Hombu Dojo in qualità di allievi ("uchideshi" o "sotodeshi"), la pratica era sempre più mediata dapprima dal Doshu, il figlio Kisshomaru che di fatto prevalentemente conduceva le lezioni all'Hombu Dojo e con l'andare del tempo anche da altri allievi diretti del Fondatore che a loro volta si prodigavano nell'insegnamento all'interno ed all'esterno dell'Hombu Dojo.
Furono quindi molto pochi gli allievi diretti del Fondatore che, abbandonando completamente ogni altra precedente pratica di arti marziali differenti dall'aikido, si dedicarono totalmente ed esclusivamente a ricercare la propria realizzazione spirituale attraverso la "Via dell'Aiki" percorsa dal Fondatore, rendendosi a loro volta capostipiti di proprie autonome scuole e stili personali di aikido.

Ramificazione del lignaggio in differenti stili e scuole personali

Fra coloro che maggiormente si distinsero per aver generato un proprio personale sistema didattico dell'aikido quale frutto della propria personale evoluzione e maturazione degli insegnamenti ricevuti da Ueshiba Morihei, particolare rilievo hanno le seguenti scuole:
Data
inizio
Nome del
fondatore
Nome della Scuola Principali aree di
sviluppo nel mondo
~1954 Minoru Hirai Korindo Aikido Giappone
~1955 Gozo Shioda Yoshinkan Aikido Giappone, Asia, U.S.A, Canada, Europa, Australia, Brasile,
~1970 Morihiro Saito Takemusu Aiki
Iwama Ryu
Giappone, U.S.A., Asia, Europa, Oceania
~1971 Koichi Tohei Shin Shin Toitsu Aikido
Ki-Aikido
Ki No Kenkyu Kai
Giappone, Hawaii, U.S.A., Canada, Sud America, Asia, Russia, Europa, Oceania
~1975 Hiroshi Tada Kinorenma Giappone, Italia, Europa
~1976 Shuji Maruyama Kokikai Aikido Giappone, U.S.A., Canada, Australia, Israele
~1978 Gaku Homma Aikido Nippon Kan U.S.A.
~1979 Masamichi Noro Kinomichi Aikido Europa, Brasile, Messico, Tunisia
~1998 Hirokazu Kobayashi Kobayashi Aikido Giappone, Europa
~1992 Takeji Tomita Takemusu Aiki
Tomita Academy
Giappone, Europa, Russia
~1996 Koretoshi Maruyama Aikido Yuishinkai
International
Giappone, USA, Asia, Europa, Oceania, Sud America, Iran
Ad eccezione delle scuole Kinorenma Aikido Tada Juku di Hiroshi Tada, della scuola Takemusu Aiki Iwama Ryu di Morihiro Saito, della scuola Kinomichi Aikido di Masamichi Noro ed ovviamente della scuola dell'Hombu Dojo facente capo all'Aikikai Foundation diretta fino al 4 gennaio 1999 dal secondo Doshu Kisshomaru Ueshiba, figlio del Fondatore e dopo tale data dall'attuale (anno 2008) terzo Doshu Moriteru Ueshiba, nipote del Fondatore, tutte le altre scuole degli stili personali di aikido fondati dagli allievi diretti di Morihei Ueshiba, fin dalla loro nascita si resero indipendenti ed autonome dall'Aikikai Foundation.
Nell'anno 2008 l'Aikikai Foundation resta comunque ancora la maggiore federazione aikidoistica del mondo e nel suo seno conta il numero più elevato di nazioni con organizzazioni che aderiscono alla sua politica aikidoistica e che riconoscono la sua autorità didattica esercitata dal Doshu dell'Hombu Dojo Aikikai attraverso i propri istruttori ufficiali a tale scopo designati.
La qualità di "Doshu", cioè quella di guida spirituale e direttore didattico dell'aikido, è una carica plenipotenziaria di tipo ereditario che si trasmette da padre in figlio a prescindere dagli effettivi meriti aikidoistici e pertanto detta carica potrà solo e sempre appartenere esclusivamente ad un membro della discendenza maschile della famiglia Ueshiba: è solamente il Doshu che nell'Aikikai Foundation ha l'autorità, pienamente discrezionale, di certificare i gradi aikidoistici che gli vengono sottoposti per essere conferiti agli aikidoisti facenti parte ad una delle varie organizzazioni aderenti all'Aikikai Foundation.

Organizzazioni internazionali per la diffusione dell'aikido

La scuola "Aikikai So Hombu" non è la sola organizzazione giapponese che diffonda nel mondo la pratica e l'insegnamento dell'aikido, pur essendo stata l'unica ad essere ufficialmente riconosciuta dal Governo giapponese allorché il riferimento dell'aikido era costituito dal suo Fondatore, Ueshiba Morihei, il quale svolgeva la sua pratica all'interno di detta scuola.
Esistono in Giappone e nel mondo numerose scuole di aikido fondate da alcuni degli allievi diretti del fondatore che si sono affermate in modo crescente ed oggi (anno 2008) rappresentano realtà aikidoistiche importanti, se non per numero di praticanti, per la qualità dell'insegnamento e del livello tecnico della loro pratica.
Fino all'ottobre del 2003 era chiaramente visibile la separazione fra la pratica dell'aikido, maggioritaria nel mondo, svolta sotto il controllo dell'Aikikai Foundation e la pratica svolta dalle altre varie scuole di aikido secondo gli stili personali di quegli allievi diretti del Fondatore che, dopo la sua morte, avevano proseguito il loro percorso di realizzazione aikidoistica in modo indipendente ed autonomo.
Il nuovo millennio vede la scissione della scuola Takemusu Aiki Iwama Ryu in due tronconi, uno dei quali rimase sotto il pieno controllo dell'Aikikai Foundation e l'altro si pose invece al di fuori di esso, proseguendo in modo del tutto indipendente ed autonomo.
È il primo caso in cui la scuola di uno degli allievi diretti del Fondatore mantiene una parte di essa sotto il controllo dell'Aikikai Foundation nel separarsi da essa.

Anno 1974: Ki no Kenkyukai 気の研究会

È la federazione che raccoglie nel mondo gli aikidoisti che seguono la scuola del M° Koichi Tohei e praticano il suo stile e metodo personale: lo Shin Shin Toitsu Aikido. Il M° Tohei fu l'unico fra gli allievi diretti di Morihei Ueshiba ad aver ricevuto dal Fondatore il grado di 10° dan ed averlo avuto ratificato ufficialmente dall'Aikikai Foundation.La Ki no Kenkyukai era già nata in Giappone nell'anno 1971, un paio d'anni dopo la morte di Morihei Ueshiba, il fondatore dell'aikido, quando il Doshu Kisshomaru Ueshibacon l'appoggio del M°Kisaburo Osawaproibì al M°Tohei, sebbene questi occupasse la posizione di capo del corpo insegnanti dell'Aikikai Foundation, di introdurre presso l'Hombu Dojo Aikikai di Tokyo la propria specifica didattica.
Il M° Tohei accettò di buon grado questa imposizione e si organizzò diversamente per impartire questo suo specifico insegnamento ai propri allievi e con il consenso e l'autorizzazione del Doshu Kisshomaru Ueshiba e del M° Osawa, creò separatamente questa sua scuola.
Fu solamente nel 1974 che, a seguito della crescente ostilità dei vertici dell'Hombu Dojo Aikikai verso la diffusione della didattica del M°Tohei, quest'ultimo si vide costretto a separarsi dall'Aikikai Foundation al fine di poter continuare la sua opera di insegnamento.
Fu in tale circostanza che il M° Tohei denominò in modo diverso lo stile di aikido della propria scuola personale definendolo Shin Shin Toitsu Aikido, da quel momento identificato in tutto il mondo anche brevemente come "Ki AIkido".
La Ki no Kenkyukai si diffuse subito velocemente sia in Giappone sia negli U.S.A. e nelle isole Hawaii che per prime erano state il quartier generale del proselitismo del M° Tohei all'estero. Attualmente (anno 2008) conta una poderosa organizzazione in Giappone e nel mondo, con una particolare diffusione nel continente americano.

Anno 1975: I.A.F. (International Aikido Federation)

  • Anno 1974 - In Giappone viene deliberata dall'Aikikai Foundation la decisione di dare avvio alla costituzione della Federazione Internazionale d'Aikido. Nel novembre dello stesso anno il Doshu Kisshomaru Ueshiba si reca in Francia dove ne avviene la regolare formalizzazione.
  • Anno 1976 - In Spagna, a Madrid, si tiene una riunione del consiglio I.A.F. in cui si gettano le basi statutarie e si fissano le regole e gli obiettivi della federazione. L'Aikikai d'Italia designa la cintura nera italiana Giorgio Veneri a rappresentarla. Nello stesso anno si tiene a Tokyo il primo congresso della I.A.F. con la partecipazione di oltre 400 delegati da 29 nazioni.
  • Anno 1982 - la cintura nera italiana Giorgio Veneri è eletto Presidente del comitato direttivo della I.A.F.; manterrà la carica fino al 1994, dopodiché continuerà a rimanere membro del comitato.
  • La I.A.F. è un membro della A.G.F.I.S. (Association Générale des Fédérations Internationales de Sports), anche denominata G.A.I.S.F. (General Association of International Sports Federations) che raggruppa e coordina le attività di tutte le più importanti federazioni internazionali degli sport riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale.
  • La carica di Presidente della I.A.F. è fissata dallo statuto nella persona del Doshu il quale resta in carica a vita. Attualmente (2008) è Presidente il nipote diretto del Fondatore, "Moriteru Ueshiba".
  • La gerarchia immediatamente sottostante al Presidente è formata dal Consiglio Superiore e dal Consiglio Tecnico, le cui cariche non sono elettive ma designate dal Presidente per entrambi gli organi collegiali. Esiste anche un organo dirigente, il Comitato Direttivo, le cui cariche sono elettive.
  • Estensione della I.A.F. nel mondo, in rappresentanza della scuola Aikikai So Hombu (il quartier generale dell'Aikikai Foundation)
(elenco aggiornato ad agosto 2008)
Paese Nome dell'organizzazione
Argentina Associacion Argentina de Aikido
Australia Aikikai Australia National Aikido Association
Belgio Belgian Aïkikaï
Brasile Federacao Paulista de Aikido
Bulgaria Bulgarian Aikido Federation
Cile Federacion Deportiva Chilena de Aikido - Aikikai Chile
Cina Hong Kong Aikido Association Ltd
Rep. Ceca Czech Aikido Association - Aikikai of Czech Rep.
Finlandia Suomen Aikidoliitto - Finland Aikikai
Francia Fédération Francaise d'Aïkido Aïkibudo et Affinitaires
Germania Deutschland
Lussemburgo Federation Luxembourgeoise des Arts Martiaux
Indonesia Yayasan Indonesia Aikikai
Italia Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese - Aikikai d'Italia
Giappone All-Japan Aikido Federation
Libano Lebanese Aikido Federation
Macao Associacao de Aikido de Macau - Aikikai Macau
Malaysia Aikikai Malaysia
Messico Federacion Mexicana de Aikido, A.C.
Monaco Association Sportive de Monaco - Aikido
Marocco Fédération Royale Marocaine de Judo AIKIDO et AMA
Paesi Bassi Nederlandse Aikikai Federatie
Nuova Zelanda New Zealand Aikido Federation
Norvegia Norges Aikidoforbund / Norwegian Aikido Federation
Paraguay Asociacion Paraguaya de Aikido
Filippine Pilipinas Aikido Propagation Association
Polonia Polska Federacja Aikido
Portogallo Federacao Portuguesa de Aikido
Irlanda Irish Aikido Federation
Sudafrica Aikido Federation of South Africa (AFSA)
Russia Aikido Aikikai Federation of Russia
Scozia Scottish Aikido Federation
Serbia e Montenegro Aikido Federation of Serbia and Montenegro - Aikikai SCG
Singapore Aikikai Singapore
Slovacchia Slovak Aikido Association - Aikikai Slovakia
Svezia Svenska Budo & Kampsportsförbundet, aikidosektionen
Svizzera Association Culturelle Suisse d'Aikido, Aikikai Suisse
Taiwan Republic of China Aikido Association (R.O.C.A.A.)
Thailandia Aikido Association of Thailand
Regno Unito British Aikido Federation
Stati Uniti United States Aikido Federation
Uruguay Federacion Uruguaya de Aikido - Aikikai Uruguay



Anno 1998: "K.A.K.K.H.H." (Kokusai Aikido Kenshukai Kobayashi Hirokazu Ha)

Nel gennaio 1998 nasce la K.A.K.K.H.H., l'organizzazione internazionale voluta da Hirokazu Kobayashi per l'isegnamento e la diffusione della sua scuola personale d'Aikido nel mondo.
Oltre al M° Kobayashi ne sono soci fondatori i suoi allievi diretti: Cognard André, Salvadego Paolo, Maccario André, Oeschläger Walter, Huet Frédéric, Giraud Jean Pierre.
Per volontà del M° Kobayashi assume da direzione della neonata associazione la cintura nera francese André Cognard.

Anno 2001: T.A.A. (Takemusu Aikido Association)

All'inizio del nuovo millennio il Takemusu Aiki Iwama Ryu, la scuola dello stile personale del M° Morihiro Saito, aveva raggiunto un'estensione di livello internazionale e si era particolarmente strutturata in organismi sovranazionali nei paesi anglosassoni, come la Gran Bretagna e gli U.S.A.
Nell'anno 2001 un gruppo di cinture nere americane, allievi diretti del M° Saito, ebbero l'iniziativa di costituire una federazione internazionale che raccogliesse tutte le realtà nazionali della pratica di questa scuola esistenti nel mondo.
A tal fine rivolsero la loro richiesta direttamente al M° Saito ottenendo la sua autorizzazione, a cui il maestro fece seguire l'immediato riconoscimento ufficiale a costituzione avvenuta.
Nacque così la T.A.A. (Takemusu Aikido Association) di cui fu presidente la cintura nera americana il Sig. Bill Witt, un californiano di Palo Alto fedele allievo del M° Saito fin dal 1967.
Il M° Saito per tutta la sua vita non volle mai separare la propria scuola dall'Aikikai Foundation e pertanto volle che anche la T.A.A. si collocasse fedelmente sotto il controllo dell'Hombu Dojo Aikikai.

Anno 2003: Ki no Kenkyukai Association Internationale

La Ki no Kenkyukai del Giappone (anche denominata Ki Society), la federazione del M° Koichi Tohei, subì il suo primo scisma nell'anno 2003 con il distacco dall'organizzazione del M° Kenjiro Yoshigasaki a cui era stata affidata la conduzione della gestione dell'insegnamento e della diffusione dello Shin Shin Toitsu Aikido in Europa. Attualmente (anno 2008) hanno seguito il M° Yoshigasaki la maggioranza dei Dojo europei dove il maestro esercitò prevalentemente la propria influenza: pochissimi furono nel resto del mondo i Dojo che lasciarono la "Ki Society" per aderire a questa nuova organizzazione.
A questa nuova associazione internazionale aderì anche la Ki No Kenkyukai Italia.

Anno 2004: Iwama Shin-Shin Aiki Shuren-kai Shin-Shin Aiki-juku

Alla morte del M° Morihiro Saito avvenuta nel maggio 2002, il figlio Hitohiro succedette a tutti gli effetti nella guida della scuola paterna. Il maestro Morihiro Saito, quando era in vita, era sempre riuscito a mantenere la scuola del proprio stile personale sotto l'egida dell'Aikikai Foundation nonostante avesse da tempo generato, oltre ad una sua specifica didattica, anche una sua propria gerarchia di gradi dan denominata "Iwama Ryu", completamente separata e distinta dalla gerarchia ufficiale dei gradi rilasciati dall'Hombu Dojo Aikikai. È un dato di fatto che nel conferire i gradi Iwama Ryu della gerarchia da lui generata, il maestro Morihiro Saito si firmava come "Iwama Takemusu Aikikai Kaicho" attribuendosi lo stesso appellativo kaicho che tradizionalmente l'Aikikai Foundation riservava al proprio Fondatore nella persona di Ueshiba Morihei.Alla morte del padre il figlio Hitohiro Saito si avviò a proseguire la conduzione della scuola paterna mantenendo queste prerogative che il padre si era di fatto conquistato, ma il Doshu Moriteru Ueshiba pose immediatamente il proprio veto irrevocabile non solo al mantenimento di un separato lignaggio Iwama Ryu da parte della scuola Takemusu Aiki che si teneva nella sede Aikikai della cittadina di Iwama, ma revocò al figlio anche le altre prerogative che erano state invece concesse di fatto al padre: soggiornare nella residenza di Iwama assumendone la custodia ed utilizzare il Dojo Aikikai della città di Iwama come sede della scuola "Takemusu Aiki".Queste condizioni imposte dal Doshu Moriteru Ueshiba ad Hitohiro Saito furono all'origine dell'insanabile spaccatura verificatasi nella scuola Takemusu Aiki Iwama Ryu con il distacco dall'Aikikai Foundation di Hitohiro Saito seguito da quella parte della scuola paterna che lo aveva accettato, mentre un'altra parte restava sotto il controllo dell'Hombu Dojo di Tokyo e del Doshu Moriteru Ueshiba.Nel febbraio 2004 Hitohiro Saito dà vita ad una nuova federazione internazionale, la Iwama Shin-Shin Aiki Shuren-kai Shin-Shin Aiki-juku anche denominata più brevemente Shinshin-Aiki Shurenkai, con la missione di preservare e diffondere nel mondo le tecniche e la didattica fondata da Morihiro Saito, basata sull'equivalenza del Tai-jutsu, del Jo e del Ken.Questa nuova federazione si colloca totalmente al di fuori dall'Aikikai Foundation portando con sé una consistente parte della scuola "Takemusu Aiki Iwama Ryu" fondata dal M° Morihiro Saito, mentre la parte restante è assorbita nei ranghi dell'Hombu Dojo Aikikai che affida la responsabilità della conduzione dell'Ibaraki Dojo di Iwama al M° Hiroshi Isoyama, 8° dan dell'Aikikai Foundation.










venerdì 7 settembre 2018

Jiben quanfa

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Jiben quanfa (基本拳法, fondamentali dei metodi dei pugni) è un termine delle arti marziali cinesi che sta ad indicare tutti i possibili modi di utilizzo dei pugni, cioè le tecniche.

Alcuni elenchi

Nei testi di Wushu vengono elencate le seguenti:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano
1横拳 Hengquan Pugno orizzontale
2钉拳 Dingquan Pugno chiodo
3插拳 Chaquan Pugno che spinge con forza
4圈拳 Quanquan Pugno circolare
5扫拳 Saoquan Pugno che spazza
6抛拳 Paoquan Pugno lanciato
7盖拳 Gaiquan Pugno nascosto
8撞拳 Zhuangquan Pugno che urta contro
9钻拳 Zuanquan Pugno che perfora
10斩拳 Zhanquan Pugno che spacca
11搠拳 Shuoquan Pugno che imbratta
12截拳 Jiequan Pugno che intercetta
13假拳 Jiaquan Pugno falso
14正拳 Zhengquan Pugno dritto
15冲拳 Chongquan Pugno battente
16砸拳 Zaquan Pugno che colpisce violentemente
17劈拳 Piquan Pugno fendente
18崩拳 Bengquan Pugno esplosivo
19炮拳 Paoquan Pugno cannone
ecc ecc ecc



Questo è l'elenco, deducibile dall’Enciclopedia del Kungfu Shaolin, dei Jiben Quanfa della Scuola Chang:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano
1正拳 Zhengquan Pugno dritto
2立拳 Liquan Pugno verticale
3仰拳 Yangquan Pugno rivolto verso l'alto
4崩拳 Bengquan Pugno che si schianta
5栽拳 Zaiquan Pugno che cade a terra



Questo è invece un elenco dei Quanfa dello Zhoujiaquan:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano
1穿拳 Chuanquan Pugno penetrante
2辊捶 Gunchui Colpo che ruota
3兜捶 Douchui Colpo che avvolge
4鞭捶 Bianchui Colpo frustato
5下擘拳 Xiaboquan Pugno che colpisce basso
6挂捶 Guachui Colpo che rimane impigliato



Questi i Quanfa del Chaquan:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano
1立拳 Liquan Pugno verticale
2平拳 Pingquan Pugno orizzontale
3斜拳 Xiequan Pugno inclinato



Zheng Chen riporta cinque Tecniche di Pugno (拳法, 拳法, quánfǎ, ch'uan fa) nel Taijiquan:
IDEOGRAMMI Nome in Pinyin Nome in italiano tipologie di tecniche che rientrano sotto questo nome
1直拳 Zhiquan Pugno diretto
  • Pugno che urta con violenza (冲拳, 冲拳, chōngquán, chong ch'uan);
  • Colpo con la mano nascosta (掩手捶, 掩手捶, yǎnshǒuchuí, yan shou chui);
  • Colpire in tirare una freccia alla tigre (彎弓射虎捶, 弯弓射虎捶, wāngōngshèhǔchuí, wan kung she hu chui)
2摆拳 Baiquan Pugno montante
  • Colpo circolare (圈捶, 圈捶, quānchuí, chuan chui);
  • Colpo che si basa sul gomito (肘底捶, 肘底捶, zhǒudǐchuí, chou ti chui)
3勾拳 Gouquan Gancio
  • Colpo che impedisce di essere spostato (搬攔捶, 搬拦捶, bānlánchuí, pan lan chui );
  • Girarsi e guardare il quadro (回头看画, 回头看画, huítóukànhuà, hui tou kan hua)
4劈拳 Piquan Pugno ad ascia
  • Colpo che batte sollevandosi (吊打捶, 吊打捶, diàodǎchuí, tiao ta chui);
  • Colpo ad ascia ruotando il corpo afferrando e tenendo (擒拿轉身劈捶, 擒拿转身劈捶, qínnázhuǎnshēnpīchuí, chin na chuan shen pi chui);
  • Pugno ad ascia dell'attendente di Buddha (金刚劈拳, 金刚劈拳, jīngāngpīquán, chin kang pi ch'uan)
5鞭拳 Bianquan Pugno Frustato
  • Pugno orizzontale (橫拳, 横拳, héngquán, heng ch'uan);
  • Grappola di colpi (串捶, 串捶, chuànchuí, chuan chui)




giovedì 6 settembre 2018

Xiahou Yuan

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Xiahou Yuan (... – 219) è stato un ufficiale cinese, cugino più giovane di Xiahou Dun, sotto il signore della guerra Cao Cao durante la tarda era della Dinastia Han e dei Tre Regni della Cina..
Era a capo di una delle due ali del suo neonato esercito del regno Wei ed era noto per i suoi fulminei attacchi, che gli fecero vincere molte battaglie, tra cui quella vittoriosa contro Ma Chao.
Tuttavia, nella battaglia del monte Dingjun fu sconfitto da un generale del Regno di Shu e ucciso da Huang Zhong.

mercoledì 5 settembre 2018

Dào'ān

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Dào'ān (道安, Wade-Giles: Tao-an; giapponese: Dōan; Hebei, 312 – Chang'an, 385) è stato un monaco buddhista e traduttore cinese.
Fu un monaco buddhista cinese e traduttore di testi dal sanscrito al cinese. Maestro di Huìyuan (慧遠, 334-416), il fondatore del monastero di Dōnglín (東林) sul Monte Lú (廬山).
Dào'ān nacque in una famiglia confuciana e, nonostante questo, entrò in un monastero buddhista all'età di dodici anni.
Nel 335 si trasferì a Yè (, oggi Linzhang, provincia di Hebei), capitale della dinastia Zhao Posteriori studiando sotto la guida di Fótúchéng (佛圖澄, giapp. Buttochō, nome di origine forse Buddhasiṁha) il monaco-taumaturgo, di origine kushan, probabilmente di scuola sarvāstivāda, consigliere, tra gli altri, dell'imperatore Shí Hǔ (石虎, anche Taì Zǔ, 太祖, della dinastia degli Zhao Posteriori di etnia Jié, regno: 333-49).
Alla morte di Shí Hǔ, Dào'ān lasciò Yè avviandosi verso la vita di monaco itinerante lungo tutta la Cina settentrionale fino al 365, quando le guerre civili lo costrinsero a spostarsi verso Sud, a Xiangyang (oggi Xiangfan, provincia di Hubei), dove raccolse intorno a sé dei discepoli con cui praticò la venerazione nei confronti del buddha del futuro, Maitreya (彌勒, Mílè), e la pratica del dhyāna così come indicata dalle scuole hīnayāna, soprattutto sarvāstivāda, insegnamenti già trasferiti dal monaco persiano Ān Shìgāo.
A Xiangyang Dào'ān mutò progressivamente i suoi interessi verso la letteratura canonica mahāyāna dei prajñāpāramitāsūtra dedicandogli ben sei commentari. In particolar modo si interessò al Pañcaviṃśati-sāhasrikā-prajñā-pāramitāsūtra (光讚般若波羅蜜經, pinyin: Guāngzàn bānruò bōluómì jīng, Sutra perfezione della saggezza in venticinquemila stanze).
Sempre a Xiangyang, Dào'ān compilò, nel 374, il primo trattato cinese sulla letteratura buddhista giunta fino a quel momento in Cina, lo Zōnglǐzhòngjīng mùlù (綜理衆經目錄, Catalogo delle scritture, conosciuto più diffusamente come 安錄 Anlu, T.D. 2149.55.251a2) esaminando più di seicento opere e producendo per ognuna di queste delle sintesi.
Quando l'imperatore Fú Jiān (苻堅, conosciuto anche come 世祖, Shì Zǔ, regno: 357-385) della dinastia Qin Anteriori (di etnia Di ) occupò Xiangyang, nel 379, Dào'ān si trasferì a Chang'an che grazie proprio a Fú Jiān tornò presto ad essere un crocevia internazionale e centro della comunità centro asiatica (soprattutto kashmira) di monaci sarvāstivāda.
Pur non conoscendo direttamente il sanscrito, Dào'ān supervisionò la comunità di monaci-traduttori che avviarono la traduzione dell'Abhidharma Jñānaprasthāna śāstra (阿毘達磨發智論, pinyin: Āpídámó fāzhì lùn, testo centrale dell'Abhidharma sarvāstivāda), del Daśa-bhāṇavāra-vinaya (十誦律, pinyin: Shísòng lǜ, Dieci suddivisioni delle regole monastiche, vinaya della scuola sarvāstivāda) e del Mādhyamāgama (中阿含經 Zhōng āhán jīng, giapp. Chū agonkyō, agama della scuola sarvāstivāda), redigendone la prefazione.
Dào'ān morì nel 385 a Chang'an, dopo aver preparato una comunità monastica di traduttori pronta ad accogliere Kumārajīva.

martedì 4 settembre 2018

Kuroda Kiyotaka

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Il duca Kuroda Kiyotaka (黑田 清隆), noto anche come Kuroda Ryōsuke (黑田 了介), (Kagoshima, 16 ottobre 1840 – 23 agosto 1900) è stato un politico giapponese.
Fu primo Ministro del Giappone dal 30 aprile 1888 al 25 ottobre 1889.
Kuroda nacque a Kagoshima nel dominio di Satsuma nella regione del Kyūshū, che in seguito si sarebbe trasformata nella odierna Prefettura di Kagoshima.
Divenne samurai al servizio del daimyo Shimazu. Nel 1862 Koruda fu coinvolto nell'incidente di Namamugi, nel quale dei servitori del daimyo di Satsuma uccisero un mercante di nazionalità britannica che si era rifiutato di inginocchiarsi al passaggio del loro signore. Questo episodio portò alla guerra Anglo-Satsuma del 1863 al quale partecipò lo stesso Kuroda. Immediatamente dopo la fine del conflitto Kuroda si trasferì a Edo dove si dedicò allo studio della balistica.
Al suo ritorno a Satsuma egli fu un convinto sostenitore dell'alleanza Satsuma-Chōshū per il rovesciamento dello Shogunato Tokugawa. In seguito divenuto un leader militare durante la Guerra Boshin divenne noto per aver risparmiato la vita all'ammiraglio giapponese Enomoto Takeaki, fedele allo shogun Tokugawa Yoshinobu e che lo aveva affrontato nella battaglia di Hakodate.

La carriera politica e diplomatica

Nel 1870 Koruda divenne un diplomatico e in questa veste venne inviato a Karafuto dove fu apprezzato sia dai suoi compatrioti che dai russi. Vivamente preoccupato per la spinta espansionistica russa verso oriente, Kuroda fece ritorno a Tokyo dove raccomandò caldamente il rafforzamento della frontiera settentrionale. Nel 1871 compì un viaggio prima in Europa e poi negli Stati Uniti per un periodo di cinque mesi, facendo poi ritorno in Giappone nel 1872 dove venne inviato a sovrintendere al rafforzamento della colonia dell'isola di Hokkaidō.
Nel 1874 venne nominato capo dell'Ufficio della Colonizzazione di Hokkaidō e organizzò uno schema di colonizzazione dell'isola basato sull'utilizzo di samurai e di soldati in congedo che fungessero sia come coloni che come milizia locale. In questo stesso periodo venne promosso al grado di tenente colonnello nell'esercito imperiale giapponese.
Nel 1875 venne inviato in Corea come diplomatico e governatore di Hokkaidō e nel 1876 partecipò in tale veste al Trattato di Kanghwa con il quale la Corea cessava di essere un vassallo commerciale della Cina aprendo le proprie frontiere al commercio con il Giappone.
Nel 1877 Kuroda fu inviato come ufficiale per la soppressione della Rivolta di Satsuma.
Nel 1878 divenne leader del dominio Shazuma che segiì l'assassinio del leader politico Okubo Toshimichi.
Nel 1887 venne nominato Ministro dell'Agricoltura.

La carica di Primo Ministro

Kuroda divenne il secondo Primo Ministro della storia del Giappone dopo l'incarico di Hirobumi Ito, e durante la sua carica presenziò la promulgazione della Costituzione Meiji, tuttavia, nonostante questo grande successo politico, l'incapacità di far revisionare le clausole sfavorevoli al Giappone nei vari trattati internazionali suscitarono una forte avversione alla sua figura politica. Dopo l'ennesimo insuccesso internazionale da parte del suo Ministro per gli Esteri Okuma Shigenobu nel 1889, Kuroda fu costretto a rassegnare le dimissioni.
Nel 1892 venne nominato Ministro delle Comunicazioni nel secondo gabinetto Itō e nel 1895 venne eletto genrō ovvero padre fondatore del Giappone moderno.
Morì nel 1900 di una emorragia cerebrale.

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lunedì 3 settembre 2018

Kitabatake Tomonori

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Kitabatake Tomonori (北畠具教; 1528 – 1576) fu un daimyō giapponese del periodo Sengoku appartenente al clan Kitabatake.

Biografia

Tomonori era figlio di Kitabatake Harutomo (morto 1563) e governava dal castello di Anotsu. Si trovò di fronte a conflitti all'interno del proprio dominio e fu costretto a frenare un'invasione del clan Miyoshi nel 1566. Dovette successivamente affrontare una rivolta interna e Oda Nobunaga invase la provincia di Ise per pacificarla alla fine del 1569. Durante tali eventi suo fratello minore Kotsukuri Tomomasa tradì e si accordò segretamente con Nobunaga. Successivamente Tomonori fu costretto a siglare un accordo di pace con il clan Oda e dovette adottare il figlio di Nobunaga (Oda Nobuo) come erede.
Divenne successivamente monaco e morì nell'undicesimo mese del 1576, probabilmente assassinato dai suoi servitori.

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