sabato 21 novembre 2020

Consigli per un viaggio in Giappone durante la fioritura?

Di solito consiglio a tutti di evitare come la peste i mesi estivi e raccomando invece di venire verso la fine di marzo. Questo in parte perché i sakura fioriscono in quel periodo, ma anche perché ad aprile ci sono fiori dappertutto.

A Kamakura normalmente viene dedicato non più di un pomeriggio, ma questo è un errore che rasenta il sacrilegio. Kamakura merita una settimana. Non siete convinti?



Basta pensare che è qui che è veramente nato lo Zen, con i Kamakura Gozan.

Qui sono nate la scuola Nichiren e la Jōdo. Qui sono stati creati ukiyo-e che tutti conoscono.

Qui si originano sia il primo, sia il secondo shogunato.



La prima settimana di aprile è tutta dedicata al Kamakura Matsuri, o Kamakura Festival. Arceria a cavallo, cerimonia del te, processione dei samurai, ecc. Tutto questo non è uno spettacolo per i turisti.



Consiglio quindi caldamente di andare a Kamakura durante la prima settimana di aprile per godere di quanto vedete nelle foto.








Poi c’è il fiore immortale, il loto.



Ah, dimenticavo. C’è anche questo. Alto quasi 12m, è considerato il più bello dei Buddha giapponesi.



Nel film "C'era una volta a Hollywood", Tarantino dipinge Bruce Lee come un arrogante vanaglorioso, il che ha offeso la figlia di Bruce. La rappresentazione di Lee nel film è caricaturale?

Trovo altamente ironico che la famiglia di Bruce Lee si stia lamentando del modo in cui Bruce è stato descritto in C'era una volta ad Hollywood, dopo aver tratto profitto da una rappresentazione assai più diffamatoria di uno degli avversari di Lee.



Nel film Dragon - La storia di Bruce Lee, basato sul libro di Linda Lee, l'artista marziale Wong Jack Man è praticamente descritto come un bullo, un codardo e un razzista. Ciò è veramente deplorevole considerato che per chiunque l'abbia conosciuto Wong era un uomo onorevole.



I. Il film Dragon racconta di come Wong, dopo aver perso un match contro Lee, gli sferra un vile attacco a sorpresa che lascia Bruce con la schiena rotta. Tale situazione non è mai avvenuta. Bruce Lee ebbe un infortunio alla schiena causato dal mancato riscaldamento prima di fare Good Morning (un esercizio per la schiena). Ma questo infortunio non aveva nulla a che fare con Wong Jack Man, tanto meno a causa di un colpo scorretto.

II: Nel suo libro, Linda Lee ha affermato che i maestri di arti marziali cinesi di San Francisco avevano inviato Wong in loro vece per sfidare suo marito e costringerlo a smettere di insegnare ai non cinesi. Questo non ha senso, considerando che Wong voleva a sua volta insegnare ai non cinesi. La lotta ebbe luogo a metà degli anni '60. I caucasici studiavano da anni le arti marziali cinesi a San Francisco. A Taiwan, l'americano Robert Smith studiò con molti maestri di alto livello negli anni '50, tra cui il notoriamente conservatore Shang Tung Ch'eng. I bianchi che studiavano il kung fu non erano un problema.



III. Lo scontro avvenne perché Bruce, durante una dimostrazione, lanciò una sfida aperta a qualsiasi artista marziale nell'area della Baia. Wong Jack Man insegnava kung fu part-time e serviva ai tavoli per avere un tetto sopra la testa. Accettò la sfida aperta di Bruce Lee per ottenere popolarità. Ancora una volta, nulla a che fare con la razza.




IV. Nel film, Wong è rappresentato come un combattente con i capelli lunghi e molto muscoloso. In realtà era un giovane uomo con un taglio di capelli molto pulito, sì più alto ma anche più leggero di 2 kg rispetto a Bruce Lee.




Linda Lee ha tratto grande profitto dal film Dragon, in cui viene descritto quello che era un onorevole insegnante di arti marziali come un razzista, bullo e codardo. Da tutto ciò che ho sentito, Quentin Tarantino è un fan di Bruce Lee. Così è anche l'attore Mike Moh, che ha interpretato Lee in C'era una volta ad Hollywood.



Nel film, lo stunt man Cliff Booth è rappresentato come una sorta di eroe di guerra alla Audie Murphy. La scena di combattimento che ha luogo nell'universo fittizio creato da Tarantino ha il solo scopo di dimostrare che Booth ha un repertorio davvero letale di capacità, e non diminuisce in alcun modo le abilità di Bruce Lee né rappresenta in maniera inaccurata il suo personaggio.


venerdì 20 novembre 2020

Come selezionare un ottimo maestro di arti marziali distinguendolo dai venditori di fumo?

 



Posso dire alcune regole di base

  • Un campione del mondo non è necessariamente un buon insegnante e un buon insegnante non deve essere per forza un campione del mondo. Alfio, il maestro di Giorgio Petrosyan (che ha vinto praticamente tutto quello che poteva vincere nella kick boxing) non ha mai fatto un singolo match, eppure… non snobbare un maestro solo perchè non ha mai vinto il trofeo intercontinentale di questo e quello, forse è in grado di insegnare meglio di un campione del mondo

  • Un maestro fa fare le cose per gradi agli allievi. Se il primo giorno ti mette sul ring a tirare alla massima forza contro il più forte della palestra, non è un buon maestro

  • La preparazione fisica negli sport da combattimento è importantissima. Guardati attorno: se tutti i tuoi compagni di allenamento hanno la pancia, acciacchi ovunque o sono scheletrici, potrebbe non essere l'ambiente migliore

  • Per capire se i tuoi allenamenti stanno dando i loro frutti, confrontati con gente che fa lo stesso sport appena puoi o gareggia. Io ho fatto i guanti con un sacco di gente in varie palestre e non mi è mai capitato di sentirmi inferiore o fare figuracce, al massimo ho imparato qualcosa in più

  • Un insegnante che si allena con i suoi allievi appena può è un ottimo segno: significa che è appassionato a quello che fa e che sperimenta su se stesso gli esercizi e gli allenamenti che poi sottopone a te

  • Diffida dai maestri di arti marziali che passano il tempo a dirti che con il loro metodo potrai picchiare tutti e disarmare coltelli eccetera. Un buon maestro ti ricorda costantemente di non perdere tempo con le risse per strada e di pensare a combattere e allenarti

  • Un buon maestro ha un metodo. Un ottimo maestro ha un metodo ma non ha nessun problema a metterlo in discussione se si accorge che potrebbero esistere metodi di insegnamento migliori o più recenti

  • Soprattutto, un maestro serio ha dei titoli. E' iscritto a un albo o a una federazione, fai le tue ricerche (anche se molti, giustamente, appendono i diplomi in palestra)







giovedì 19 novembre 2020

I samurai come testavano le loro spade?

Il metodo più comune di testare le spade è usare una stuoia del tipo che copre i tatami. Arrotolata, ha una consistenza simile a quella del corpo umano.



Questo valeva anche in passato. Nel corso della storia sono poi stati usati ANCHE CADAVERI e occasionalmente criminali. Se vi sembra brutale, ricordatevi che in Europa si squartava (= tagliare in quarti) legando un cavallo a ciascun arto del condannato.


mercoledì 18 novembre 2020

La fenice esiste nella mitologia giapponese?

Hanno l'Houou (鳳凰 / ほ う お う) che è come una fenice ma in realtà proviene dalla mitologia cinese (Fenghuang) e rappresenta cose diverse come l'obbedienza e la giustizia.



È anche sulla loro banconota da 10000 yen.



Hanno anche Suzaku (す ざ く / 朱雀) un pavone vermiglio, che potrebbe essere facilmente scambiato per una fenice. Viene anch'esso dalla mitologia cinese come un uccello che rappresentava l'Imperatore, il cielo del sud e l'estate.



… .E la sua forma maschile, resa popolare da anime / manga.



Il concetto di fenice (フ ェ ニ ッ ク ス) esiste nel Giappone moderno, ma proviene dall'ovest.

Un famoso manga di Osamu Tezuka è stato anche chiamato "Firebird".



martedì 17 novembre 2020

Qual è il più bel proverbio che conoscete?

Ho sentito dire che i proverbi sono sentenze inaffidabili e superate, altro che saggezza dei popoli.



Infatti è facile trovare un proverbio che afferma una cosa ed un altro che dice l’esatto contrario.

Ad esempio “L’unione fa la forza” è specularmente opponibile a “Chi fa da sè fa per tre”.

Io, come dicevo, non sono mai riuscito a “smontare” questo: non so se sia il più bello, ma è dannatamente corretto.

Del senno di poi sono piene le fosse.


lunedì 16 novembre 2020

Perché il Taekwondo e il Judo sono le uniche forme di arti marziali orientali alle Olimpiadi?

La mia idea è sempre stata questa: perchè appaiono come le meno “violente” agli spettatori



Nello sport c’è tuttora un enorme ostracismo nei confronti degli sport di combattimento. Alle prossime olimpiadi, finalmente, sarà accettato il Karate che per anni non è stato sport olimpico (e bisogna pure vedere con che tipo di contatto, sarà senz’altro una forma coi punti e i colpi trattenuti)

Le discipline di contatto alle olimpiadi non possono essere troppo cruente perchè il pubblico normale probabilmente non ne sarebbe attratto

Il pugilato olimpico si pratica con le protezioni e se ricordo bene non c’è il KO da diverse edizioni

Il Tae Kwon Do olimpico si pratica con le protezioni, compreso il bustino che secondo me in uno sport di contatto è una cosa abbastanza ridicola e il contatto è comunque limitato rispetto a quello tradizionale

La lotta e il judo non hanno colpi ma proiezioni e sottomissioni che visti da fuori non appaiono particolarmente cruenti, per quanto entrambi questi sport siano in realtà molto duri ed efficaci per la difesa ma in ogni caso, è molto più facile vedere un naso rotto o un occhio nero in un match di MMA che di queste due discipline

Arti marziali asiatiche come la Muay Thai thailandese, la Sanda cinese, la KickBoxing giapponese, il karate Kyokushin sempre dal giappone, prevedono scambi pesanti di colpi e KO, già mi immagino le pagine di giornale con cronisti indignati contro “gli sport violenti che rovinano lo spirito olimpico” (ma dove!)

Nel caso di altre invece, non ci sono perchè è abbastanza difficile organizzare incontri. Il Kung Fu ha tante scuole diverse, sarebbe difficile trovare un regolamento comune che vada bene a tutti. L’Akido (correggetemi se sbaglio) non prevede gare o applicazioni sportive

Quindi, penso che salvo importanti rivoluzioni al livello del comitato olimpico, tante arti marziali non avranno mai spazio alle olimpiadi

Ps: niente in contrario alle discipline che ho citato sopra, le seguo comunque con piacere alle olimpiadi ma secondo me è un peccato che ci siano tante limitazioni

domenica 15 novembre 2020

A cosa servono le posizioni del kung fu, e come si applicano in combattimento?

 


Dal punto di vista marziale, le posizioni sono innanzitutto utili per educare il praticante sotto l'aspetto della precisione, della coordinazione e dell'esercizio fisico. In un'ipotetica situazione di combattimento, il praticante dovrà aver memoria di quella impostazione del corpo, ma non potrà applicarla parimenti; ciò sarebbe inverosimile e potenzialmente anche controproducente. L'idea è, quindi, che ciò che si è appreso con precisione venga più o meno ridotto e sporcato, ma i principi delle posizioni (così come di tutte le altre tecniche) restino, così da poter essere di qualche utilità pratica ed istintiva.


sabato 14 novembre 2020

Quali sono i vantaggi di una nodachi rispetto a una katana?

 


In realtà pochi.

Cerco di non essere troppo tecnico.

Il Nodachi è una katana grande ,alcuni modelli arrivano ad essere lunghi sino ad 1.80.

Troppo grande da trasportare facilmente nella vita di tutti i giorni era un’arma impiegata nei campi di battaglia dalla fanteria contro la cavalleria.

Divenne poi una spada cerimoniale.

La funzione del katana era quello di uno status symbol e di un'arma da duello, che uno strumento da guerra .

In battaglia i samurai usavano armi innestate tra le quali la Naginata lo Yumi e la Yari come da foto.


venerdì 13 novembre 2020

Un capo di protezione ingegnoso degli antichi guerrieri

Sono incredibili i mantelli che indossavano i Samurai. Lo horo (母衣) era lungo circa 1,8 metri e costituito da diverse strisce di stoffa cucite insieme con una frangia sui bordi superiore e inferiore. Le strisce di tessuto cucite insieme formano una specie di borsa, che si riempiva d'aria come un palloncino mentre il samurai stava cavalcando. Secondo la ricostruzione fatta dell'esperto di armi Mike Loades, uno horo di seta gonfio d'aria poteva proteggere la schiena e i fianchi di un samurai a cavallo dal 70% circa delle frecce dirette contro di lui.



giovedì 12 novembre 2020

L'arte marziale più pratica per una lotta per la vita o la morte

Io pratico arti marziali da più di mezzo secolo (ho 50 anni, e non sono ancora matusalemme)

Ho iniziato con le Arti Marziali Tradizionali per approdare al BJJ e alle MMA ancora prima che si diffondessero

Più che un'arte marziale o uno sport da combattimento, per potertela veramente cavare in una lotta per la vita o la morte, ti dirò una regola.

Devi allenarti e combattere A CONTATTO PIENO contro qualcuno che ti resiste.

Dimenticati dei tripli calci rotanti con capriola all'indietro, l'unica cosa che ti salverà è l'attitudine al vero combattimento, non ore perse con tecniche a vuoto o con un partner che ti asseconda rimanendo immobile o volando via a comando




mercoledì 11 novembre 2020

Come mai si possono portare armi da fuoco, ma i manganelli estensibili sono illegali, quando sicuramente sono meno pericolosi?

I manganelli estensibili possono essere più pericolosi di un'arma da fuoco.

Lo dico per due motivi:

  1. Un manganello di qualsiasi tipo richiede addestramento per essere utilizzato correttamente. Non puoi semplicemente iniziare a dondolare e sperare per il meglio. Quando le forze dell'ordine sono addestrate a usare i manganelli, viene loro insegnato a mirare solo alle parti carnose della parte superiore del braccio, della coscia e del polpaccio. Un colpo da qualsiasi altra parte potrebbe essere considerato una forza mortale.

  2. Quando porti un'arma da fuoco sai che è una forza mortale e la userai (dovresti) solo quando la forza mortale è autorizzata. Esistono anche studi che dimostrano che solo la semplice presenza di un'arma da fuoco in possesso della vittima designata ha la capacità di scacciare il criminale.

Ecco un grafico che mostra le aree corrette per colpire una persona con un bastone:



Ce ne sono altri là fuori, ma questo fa capire il punto. Ti aspetti che una persona inesperta miri con attenzione alle aree verdi? Diamine, ti aspetti che non inizino a picchiare il loro aggressore sulla testa e sulle spalle?


martedì 10 novembre 2020

Un esperto di Krav Maga è piu' efficace in una rissa di un pugile professionista?



ASSOLUTAMENTE POSSIBILE

Purtroppo da anni, il krav maga è diventato commerciale e questo ha portato un numero immane di dilettanti a prendere la qualifica di maestro, senza essere stato neanche allievo.
Ti porto il mio personalissimo esempio.

Praticante per diversi anni di boxe, muay thai ed mma, come premessa. Mi avvicino al krav maga, provo una palestra, scambio qualche colpo con il "maestro" e lo mando al tappeto… in meno di un minuto senza neanche spingere troppo. Cambio palestra, risultato uguale. Un mio amico, praticante per oltre 10 anni di taekwondo mi ha suggerito di fare una prova nella sua palestra. Bhe tutta un'altra storia. Mi mise subito alla prova, con i pao (nelle altre palestre neanche erano presenti) e dopo una buona mezz'ora mi resi conto di essere nel posto giusto. Questo maestro, cintura nera di karate (shotokan), maestro di muay thai (formato in Thailandia) maestro di pugilato (con la fpi) cintura nera di judo, senpai di kali arnis eskrima, e altre discipline ancora, ispettore capo della polizia ed ex corpo speciale della polizia, questo era quello che cercavo. Tutte le cose scritte dagli altri possono essere corrette. Io fino ad 8 anni fa su un ring non solo non conoscevo sconfitta, ma neanche conteggio (con oltre 40 incontri nelle varie discipline) oggi contro un pugile esperto o contro un thai boxer ben preparato avrei sicuramente immense difficoltà su un ring, non posso negarlo. Sono sovrappeso rispetto al passato, vengo da svariati infortuni fisici gravi, e anche la mia salute non è delle migliori. Per la mia classe di peso prenderei delle sveglie clamorose. In strada però, saprei dire la mia e bhe, ho avuto a che fare con un pugile professionista pochi anni fa, ci siamo trovati faccia a faccia dopo un diverbio, mentre io grazie all'addestramento subito da anni di krav maga, con un'occhiata riuscì a capire tutto di lui, che era un pugile, e la guardia, solo con uno sguardo veloce, lui di me non colse nulla. Io presi le chiavi della mia auto in mano, pronto ad eventuali colpi, il furbo venne verso di me tirando fuori il petto, io lo spinsi via, e dopo qualche insulto lo convinsi a risalire in scooter e andarsene (a quel paese nella fattispecie). Avrei potuto, mentre si avvicinava, bloccargli la spalla e infilargli la chiave nell'occhio, quello era il mio piano d'azione principale, mi è venuto contro disarmato, io l'ho spinto via, in quel frangente avrei potuto colpirlo e lui non avrebbe potuto schivare il colpo. Non ho idea di come sarebbe andata a finire, io avevo un mio amico con me in auto, anche lui thai boxer e praticante di mma, io al tempo ero istruttore di krav maga da due anni. Forse avrebbe vinto lui, o forse no, ma si sarebbe fatto male di sicuro, solo che io avrei puntato ad occhi e parti vitali, lui mi avrebbe dato i classici colpi della boxe, che conosco a menadito. Un praticante serio di krav maga, conosce linee d'attacco che un pugile neanche si sogna, e si addestra unicamente per questo tipo di situazioni. Un pugile, specialmente se professionista, farà quello che ha fatto tutti i giorni per anni della sua vita, un artista marziale completo e con una visione più ampia, saprà adattarsi alla situazione, un pugile in uno scenario di più aggressori contro uno non saprebbe come comportarsi, e non fidarti dei video pubblicati, sono solo eccezioni, un campione di ufc quindi mma, molto più pericoloso rispetto ad un pugile, è stato fracassato di botte 1 vs 1 da un tizio con una spranga ad una stazione di servizio negli usa. 1vs1, pensa 3 o 4 vs1. Dipende dal maestro di krav maga, se è una persona seria e ti addestra correttamente, anche un dilettante in uno scontro senza regole potrebbe vincere. Poi gli scenari sono infiniti, l'aggressore è 1 o di più? Armato o no? Sa combattere o è un dilettante? Ha fatto tanti combattimenti o è al suo primo scontro? Abituato alle risse da strada? Un pugile professionista che non vorrei mai incontrare, nonostante l'età, è sicuramente mike tyson. Lui non lo puoi tirare giù, io lo affronterei a cuor quasi leggero solo con un coltello bello grosso, altrimenti eviterei ad ogni costo.

La mia risposta quindi è la seguente: DIPENDE, non esiste nulla di certo nella vita, dipende dal maestro, dall'allievo, dal tipo di pugile, dalle dimensioni dei due combattenti, dalle condizioni meteo, dalla superficie dove si trovano, dalle altezze, insomma ci sono così tanti fattori, che è IMPOSSIBILE stabilire a priori chi vincerebbe.


lunedì 9 novembre 2020

Si possono imparare le arti marziali da soli?

NO.

La ragione è che nelle arti marziali più che in altri sport l'unico modo per migliorare è allenarsi.

Non serve andare in palestra a fare pesi o guardare su youtube milioni di video se non hai qualcuno con cui provare tutto ciò.

Si dice che più i tuoi compagni di allenamento sono forti più tu puoi migliorare.



Per imparare qualsiasi arte marziale ci vogliono molti anni di pratica sotto la guida di un professionista pronto a limare e correggere tutti quei piccoli errori che un principiante non noterebbe mai.

Ancora più importante: per poter studiare qualsiasi arte marziale serve un compagno con il quale praticare e affinare le tecniche. Da solo finiresti a fare una specie di "danza", deprivata di qualsiasi contenuto marziale. È vero che ci sono molte arti marziali (come il Karate o il Tai Chi) che prevedono forme fatte da soli, ma si tratta di un lavoro di memorizzazione che non può prescindere dalla pratica a coppie.

E' vero che in circolazione si trovano una miriade di libri e video didattici, e questa abbondanza può far cadere nell'errore che potrebbero essere sufficienti per imparare. In realtà i manuali ed i video didattici servono come supporto didattico per chi sta studiando o per chi ha bisogno di un ripasso, no per chi parte da zero.
Un esperto (parlo di almeno 10 anni di pratica alle spalle) può in effetti imparare tecniche nuove dai libri o dai video, ma per farlo servono basi solide (ed una successiva messa in pratica in palestra di quanto visto). Libri e video sono un po' come delle ricette di cucina: un pasticcere professionista può fare una buona torta anche partendo da una ricetta del tutto nuova, ma deve avere solide basi tecniche per poterci riuscire. Di certo non proveresti a fare una torta come questa senza sapere neanche tenere un mestolo in mano!



Se vuoi avvicinarti alle arti marziali cerca un buon dojo ed un bravo maestro: è l'unica opzione. Quando sarai esperto, allora potrai trovare una tua strada da autodidatta, ma dopo aver costruito delle solide fondamenta su cui costruire.




domenica 8 novembre 2020

Vieteremmo la boxe?




No, pur capendo le ragioni di chi la vorrebbe vietare. Ci sono due persone che liberamente hanno scelto di salire sul quadrato. Vieteremmo di combattere a chi ha subito più di un certo numero stabilito di ko. Obbligheremmo gli arbitri a dare molti più k.o. tecnici. Ma non vieteremmo la boxe. Un'utopia. Avessimo la bacchetta magica permetteremmo di seguire gli sport di contatto solo a chi in vita sua abbia provato a praticare. Abbiamo letto di uno storico che raccontava la storia dei gladiatori. Finché il pubblico era costituito dai primi romani che avevano combattuto almeno in una guerra lo spargimento di sangue era minimo. Erano professionisti che conoscevano per esperienza diretta la violenza, la sapevano valutare e godevano della sola parte tecnica della lotta fra due loro pari. Quando pian piano il pubblico cambiò e fu costituito da cittadini alieni dalla guerra il sangue dei gladiatori cominciò a scorrere a fiumi.

sabato 7 novembre 2020

Perché un atleta più grosso è anche più lento, i muscoli non dovrebbero essere proporzionati anche in elasticità?

Devi sapere che la prestazione di un atleta dipende, tra le altre cose, anche dalla tipologia di fibre che costituiscono i suoi muscoli. Esistono due tipi di fibre: fibre bianche e fibre rosse.

Le fibre bianche sono fibre veloci, adatte agli sport di forza, nei quali è richiesta una potenza esplosiva, immediata, in cui il gesto atletico dura massimo qualche decina di secondi. Le fibre rosse invece sono fibre lente, adatte agli sport di resistenza, in cui la durata dello sforzo atletico parte dal limite di alcune decine di secondi e arriva anche a diverse ore. Le fibre rosse hanno questo colore perché sono irrorate dai vasi sanguigni che trasportano l'ossigeno alle cellule.



Ora, supponendo che il grosso a cui fa riferimento la domanda significhi molto muscoloso e non grasso, la prestazione di un atleta grosso dipende da:

  • Displina sportiva

  • Rapporto fibre bianche/fibre rosse

  • Rapporto peso/potenza

Quindi, negli sport in cui è richiesta una forza esplosiva, come ad esempio i 100 metri, sono avvantaggiati gli atleti muscolosi con prevalenza di fibre bianche. Al contrario negli sport di lunga durata come la maratona sono avvantaggiati gli atleti leggeri con prevalenza di fibre rosse. Ne deriva che un atleta molto muscoloso con prevalenza di fibre bianche risulterà lento sulle lunghe distanze poiché non in possesso della resistenza necessaria, così come un atleta con prevalenza di fibre rosse risulterà lento sulle brevi distanze perché privo della esplosivita' richiesta.

La percentuale del rapporto tra fibre bianche e fibre rosse in un atleta dipende in buona parte dalle caratteristiche di cui è stato dotato da madre natura e in parte minore dalla tipologia di allenamento adottata sino all'età adolescenziale.


venerdì 6 novembre 2020

Chi vincerebbe in uno scontro tra Bruce Lee e Mike Tyson? Perché?



Immaginando i due al momento top della forma fisica e professionale? Diciamo che Tyson avrebbe vinto nel giro di trenta secondi per KO e che l'unico dubbio sarebbe stato su quanti giorni di coma farmacologico sarebbero serviti a Lee per limitare i danni al cervello. Più difficile dire se i danni alla cassa toracica ed ai polmoni sarebbero stati permanenti: le costole quando si spezzano rischiano di bucare i polmoni. Non sarebbe stato un incontro, ma un massacro a senso unico, dove un vero combattente (Tyson) pesante quasi il doppio del suo avversario avrebbe trasformato in una polpetta il suo avversario (Lee), il quale il ring non lo ha mai visto in vita sua, in quanto fu sempre e soltanto un attore.

giovedì 5 novembre 2020

Miyamoto Musashi il migliore guerriero della storia

 

"In generale, la Via del Guerriero è l'accettazione risoluta della morte".


Penso che Miyamoto Musashi sia stato il migliore guerriero della storia. L'essere umano più abile nelle arti marziali della storia giapponese oltre che un uomo incredibilmente intelligente. Il suo epico libro de "i cinque anelli" è una lezione obbligatoria in molte scuole militari come la West Point ecc. assieme ad altri libri strategici come "L'arte della guerra" di Sun Tzu e "Sulla guerra" di Klaushevitz. Da giovane partecipò a molte guerre e vinse numerosi duelli. Invecchiato e sviluppatosi spiritualmente, rimpianse profondamente tutte le morti che aveva provocato ragion per cui sostituì le sue katana con bastoni di legno; continuò a combattere per molti anni a seguire, facendo sempre sfigurare i suoi nemici che ne uscivano feriti o storpi; Miyamoto riuscì sempre a risparmiare loro la vita; era anche famoso per saper usare 2 spade in 2 mani e per viaggiare in giro per il Giappone alla ricerca di nuovi avversari. Era in grado di combattere decine di nemici contemporaneamente e pare vincesse sempre molto facilmente, non gli importava della fama e del denaro, della famiglia, delle donne; voleva solo combattere. Era un guerriero puro. Non aveva bisogno di nient'altro.

La sua arma più pericolosa era la sua mente: tutti i combattimenti erano già vinti prima che iniziassero, e questa è citata come strategia dei 5 anelli. C'è anche un bel film, acclamato dalla critica negli USA con dell'ottima musica hip hop di sottofondo, che parla di un tizio strano e di colore che vive da solo con i suoi piccioni sul tetto di un palazzo. In realtà è un killer che segue i principi dei 5 anelli di Musashi Bushido. Il film è come leggere il suo libro e vederlo messo in pratica: Ghost Dog - Il codice del samurai








Scuola Budokan Musashi in Giappone


mercoledì 4 novembre 2020

Una tecnica di difesa poco conosciuta




Mettiamola così senza entrare nei particolari.

E' stato notato da tempo che in un combattimento reale le parti vulnerabili di chiunque (quindi indipendenti in buona parte da peso/sesso/fisicità) sono situate "dal collo in su" o dal ginocchio in giù e quindi si è pensato di aggredire quelle specifiche parti.

Il problema è sempre il solito: chi viene aggredito è meno "cattivo" dell'aggressore o è meno forte o ha remore morali a provocare danni fisici.

Per rispondere alla domanda riporto un'unica tecnica tanto complessa quanto efficace, bisogna essere artisti.

Immaginiamo di riuscire a tirarla su una clavicola.




martedì 3 novembre 2020

Perché il Giappone è chiamato la terra del Sol Levante?



Tra il 500 e il 600, il reggente della casa imperiale Giapponese, Shotoku Taishi, inviò una lettera all’ imperatore Yang dei Sui (Cina), che iniziava con un saltuto “dal sovrano del paese dove il sole sorge, al sovrano del paese dove il sole tramonta”. Ovviamente questa metafora non si basava solo sulla geografia, ma anche sui rapporti tra le due nazioni. La Cina si è sempre definita Terra centrale nella propria visione sinocentrista. Il Giappone ai tempi era indicato come un paese di barbari ad est del mare o molto più frequentemente il paese dei “wa” cioè dei nani. La cina era ad un livello culturale e di sviluppo superiore al Giappone, che era ovviamente un tributario già dai tempi di Himiko. Dopo l’introduzione del Buddhismo e una politica di catch-up non indifferente, nel sesto secolo il Giappone era già una potenza militare in grado di sostenere una guerra in Korea. Il definirsi “paese dove il sole sorge”" (la missiva era scritta in cinese con i caratteri 日出所)in contrasto con il paese dove il sole tramonta, stava ad indicare che per il Giappone il tempo dei tributi e dello sminuente “wa”, era finito. L’imperatore Cinese non la prese proprio bene, per intenderci, ma da quel momento le fonti cinesi riportano che i “wa” si definivano paese dove ha origine il sole (日本)ed il nome è rimasto.

Giappone deriva dalla parola (non so se la grafia sia corretta in quanto questo gruppo di dialetti non ha scrittura) Jit-pun (si pronuncia pressapoco Jippn) che è la pronuncia in Min dei caratteri e . La pronuncia del cinese in passato non era la stessa di quella del cinese moderno che è basato sulle varianti del Nord. Gli occidentali ovviamente hanno conosiuto il Giappone tramite la Cina prendendo questa pronuncia come ufficiale.


lunedì 2 novembre 2020

Un'opera letteraria palindroma

Un poeta cinese del IV Secolo di nome Su Hui scrisse una poesia sotto forma di una griglia di ventinove caratteri per ventinove. Il poema venne soprannominato Xuanji Tu.

Questa la storia alla base del poema:

Un uomo di nome Dou Tao di Qinzhou fu esiliato nel deserto, lontano da sua moglie Lady Su. Alla partenza da Su, Dou giurò che non avrebbe sposato un'altra persona. Tuttavia, non appena arrivò nella regione desertica, sposò un'altra donna. Lady Su compose una poesia circolare, la scrisse su un pezzo di tessuto broccato e gliela inviò.

Un'altra fonte afferma che la griglia nel suo insieme era un poema palindromico comprensibile solo a Dou, e che quando lui la lesse, lasciò la moglie del deserto e tornò da Su Hui.

Ogni riga può essere letta in avanti o all'indietro, in orizzontale, in verticale o in diagonale. Questa disposizione consente ben 2.848 letture diverse.


domenica 1 novembre 2020

Delle arti marziali che ho sempre voluto praticare ma non ho mai avuto modo di fare!

Ce ne sono due che mi vengono in mente su due piedi, poi anche qualcun'altra.

Savate



La Savate è una forma di kickboxing proveniente dalla Francia. Conosciuta anche come Boxe Francese, la parola "savate" significa letteralmente "vecchia scarpa". Probabilmente deriva dalla parola francese "sabot", prestito dall'inglese al francese, termine usato per indicare le calzature pesanti indossate dai militari francesi all'epoca.

A differenza di qualcosa come il Muay Thai, la Savate consente solo il calcio con i piedi (la Muay Thai permette di utilizzare gli stinchi come superfici di impatto), motivo per cui usano scarpe appositamente progettate con dita rinforzate. Ci sono diverse tecniche di calci Savate che sfruttano questo vantaggio, con le dita dei piedi che scavano nelle costole, nel fegato o all'interno delle cosce, per non parlare della testa, se il bersaglio è a tiro. Il calcio rapido dato alla pianta della gamba è una specialità della disciplina. Mentre le scarpe sono generalmente vietate nelle arti marziali, il Savate fa eccezione.

Sto solo scalfendo la superficie di cosa sia il savate, c'è un intero sistema di combattimenti da strada al suo interno. Compreso il combattimento con il bastone dinamico chiamato le cane. Era praticato principalmente nelle città portuali del sud della Francia, in particolare Marsiglia, ed aveva regole differenti dalla boxe di Queensbury del tempo (la boxe inglese antica era diversa, era un sistema di combattimento completo, che comprendeva pugni, calci e altro). Era nato in risposta all'ambiente pericoloso che erano quelle città portuali.

Penso che l'affascinante tecnica del calcio aggiungerebbe davvero qualcosa alla propria abilità di combattimento complessiva. È una dinamica leggermente diversa da quello che si vede di solito e sarebbe molto divertente lavorarci.

Sfortunatamente, non è facile trovare un buon dojo di savate nella mia zona, quindi probabilmente non avrò modo di cimentarmici.


Kali/Arnis/Escrima/Arti marziali filippine



Le arti marziali filippine sono principalmente un sistema di combattimento basato sulle armi che è però altrettanto efficace nel combattimento corpo a corpo, come parte del loro curriculum di mano e mano.

I bastoni prendono il posto dei machete barong nell'addestramento e sono armi utili a modo loro. (Prenditi una bastonata di legno duro sulla testa e poi mi dici se non è efficace, se uno è in grado di darla bene) È anche noto per essere in grado di usare oggetti più comuni sotto forma di armi improvvisate. Mi piace questo approccio, sembra divertente e potenzialmente molto utile.

C'è anche un aspetto “preso” dalle FMA che mi garba. Le arti marziali filippine prendono in prestito ciò che è efficace da altre arti marziali o stili di combattimento, senza vergogna, e lo integrano nella loro disciplina. Io amo tutto ciò. È uno dei motivi per cui mi è piaciuta la prima arte marziale che abbia praticato, il Kyokushin, che rubava apertamente ad altri stili se la rendeva efficace. C'è una certa mancanza di ego e un focalizzazione su una tecnica fruttuosa da cui sono attratto.

Sembra dare adito a un duro lavoro, richiede molta concentrazione e dedizione. Molto divertente, adoro le sfide.

Però, per quanto ci siano più opzioni di arti marziali miste che di savate nella mia zona, nessuna di queste è ciò che io chiamo "vicina". Stiamo parlando di più di un'ora di macchina da dove abito. C'è una palestra di ju jitsu brasiliano nella mia zona la quale ha un praticante di Kali che dà lezioni informali, ma non ho ancora scelto la mia nuova destinazione.

Ora, alcune altre che mi interessano:


  • Sambo

      Perché è una forma di lotta basata sulle prese che deriva dal judo, con cui ho molta familiarità, e dalla lotta greco-romana. Con possibili influenze dal ju jitsu brasiliano nelle aree di sottomissione.

  • Krav Maga

      Solo per vedere di cosa si tratti. Si sentono così tante informazioni contrastanti su questa disciplina e si vede una così ampia variazione nella qualità dell'allenamento… Sarebbe bello fare una piccola esperienza in prima persona.

  • Varie scuole di Kenjutsu

      Ho fatto un po' di kenjutsu in passato, ma sarebbe stato divertente farne di più. E questa è una di quelle discipline che si possono praticare fino alla vecchiaia. Contiene molta filosofia e la sua pratica è interessante. Non è un'autodifesa efficace, è più un viaggio marziale. Ma va benissimo, non si propone come autodifesa. Trovo anche che le katane siano esteticamente gradevoli e mi diverto a collezionarle tra le altre spade.

  • Jeet Kune Do

      La filosofia marziale di Bruce Lee si è evoluta, o avrebbe dovuto farlo, da quando l'ha inventata. Non ho idea di quanto sia effettivamente efficace, ho sentito storie contrastanti. Ma sarebbe divertente testarlo da me. Però i veri praticanti scarseggiano.

Sono sicuro che ce ne sarebbero altre se ci pensassi più a fondo, ma queste sono quelle più chiare nella mia mente. Le arti marziali sono un viaggio di una vita e, da quanto posso vedere, ho ancora molta strada da fare.


sabato 31 ottobre 2020

Il karate è davvero utile in situazioni di combattimento nella vita reale?


Noi tendiamo ad avere una visione sportiva del karate.
Nel karate sportivo, gli atleti usano il pugno diretto, calcio circolare o laterale, laterale girato, calcio a uncino.
Il calcio frontale è usato meno.
Usano poi la spazzata, spesso abbinata ad un attacco di pugno, per coprire la visuale all'avversario.
Insomma, 6 o 7 attacchi e sono sempre quelli.
Potrebbe bastare, perchè saper fare benissimo 6 o 7 tecniche è meglio che saperne fare 1000 in modo approssimativo, ma ciò che rende poco pratico, realistico ed utilizzabile il karate è che il combattimento è sempre interrotto.
Lo interrompono per un contatto, un contatto eccessivo, un colpo irregolare un' uscita…
Tu mandi i bambini a lezione e tutti i maestri sono ossessionati dalle gare!
Acquisiscono la cintura nera attraverso le gare.

Il karate è invece un universo molto più complesso e completo.
Ci sono tecniche di calcio, gomito, persino testate, proiezioni.
Si studia allora il bunkai, ossia l' applicazione pratica dei kata.
Pochissimi insegnanti lo insegnano, perchè moltissimi non lo conoscono.
La maggior parte delle cinture nere non conosce il bunkai, per cui esegue i kata, come la coreografia di un balletto.
C'è sempre stato il problema di codificare il karate.
Molto prima che Gichin Funakoshi codificasse lo Shotokan, è stato scrtto un antico testo, "Bubishi", definito la bibbia del karate.
Esso illustra tantissime tecniche di "karate da strada", pratiche per l' autodifesa.
Non dimentichiamo che il karate prevede anche combattimento a terra.
Si tratta di tecniche di rottura e colpi, non si lotta, perchè i Giapponesi ritenevano inutile inserire nel karate quanto esisteva già nel jujitsu e bastava andarselo a studiare; sarebbe stata una ripetizione delle stesse cose.




venerdì 30 ottobre 2020

E' meglio la kick boxing o la boxe?




La domanda in sé e per sé non ha nessun significato: sono due discipline da combattimento a contatto pieno differenti. Anzi, ne esistono anche delle declinazioni per dilettanti a contatto leggero. Cambia tutto: impostazione, colpi, allenamento. Peraltro anche se oggi esiste ancora la "kick boxing" degli anni '60 - '80, tutta la "kick" è un po' confluita in quello che erroneamente viene chiamato "K1", dal nome di una società giapponese di promozione delle arti marziali. Nella boxe il footwork è fondamentale ed è complementare al movimento del busto, che può permettersi anche schivate molto basse; la stessa cosa portata nella kick ti farebbe solo prendere una ginocchiata in faccia. Gli allenamenti sono sovrapponibili in certi casi e spesso i praticanti di K1/Muay Thai vanno a studiare con i pugili per migliorare la pugilistica, ma NON si può pensare alla kick come una "boxe con i calci" perché è tutta un'altra cosa, a partire dalla catena cinetica usata nei movimenti, alla postura, alle uscite (un pugile spesso esce a 90° sui colpi, anche perché non si aspetta una spazzata, per dire), all'allenamento di resistenza (i pugili dilettanti si muovono sulle 5 riprese, i profesionisti sulle 10/12 mentre un match di K1 è normalmente di 3 riprese, 5 per i titoli). Non ultimo, oltre alle gambe (calci e ginocchiate), il clinch nella boxe ha funzione stancante o riposante, nella kick può essere usato per bloccare, colpire e proiettare, mentre nella Thai è proprio una sezione del combattimento a parte sviluppata come un'arte dai thaiboxer. Quindi, per concludere: prova un po' quello che ti piace di più, che è più congeniale alle tue esigenze, in base anche alle palestre che hai in zona, ma non mettere due discipline differenti sul piedistallo per vedere quale sia meglio, perché non otterrai mai una risposta corretta, né da altri né da te stesso.

giovedì 29 ottobre 2020

Chi avrebbe vinto un incontro tra Bruce Lee e Muhammad Ali?

Si tratterebbe sicuramente del campione dei pesi massimi Cassius Clay (Muhammad Ali).

La differenza di dimensioni tra i due è stata notevole. Bruce Lee era 5'8″ e non ha mai pesato più di 145 libbre, mentre Muhammad Ali era 6'3″ e pesava da 210 a 240 libbre nei suoi giorni di combattimento.

Bruce Lee- BMI 22.0 ( Altezza 5.8 , peso 145 libbre)

Cassius Clay (Muhammad Ali) - BMI 27,5 (Altezza 6'3, peso 220 libbre)



La foto qui sopra è un buon esempio di come si confronterebbero l'uno accanto all'altro.

Si dice che Bruce Lee fosse silenzioso e che lo fosse anche Muhammad Ali.

Il Muhammad Ali degli anni '60 era il più veloce dei pesi massimi di sempre. Nel 5 maggio 1969 Sports Illustrated, il jab di Ali è stato misurato con un omegascope. Il jab di Ali, è stato trovato, potrebbe distruggere una tavola di balsa a 16,5 pollici di distanza in 19/100 di secondo. In realtà ha coperto la distanza in 4/100 di secondo, che è il battito di ciglia.

Considerando che Ali aveva velocità simili con i suoi pugni, ecc. Avrebbe buttato giù Bruce con molta più forza letale di quanto Lee potesse fare da solo. Sopra di esso Ali avrebbe avuto anche una maggiore inerzia, così sarebbe stato inamovibile e avrebbe potuto prendere facilmente alcuni dei colpi di Lee.

Considerando che i pugni di Ali avrebbero accelerato velocemente a causa della sua velocità. Avrebbero potuto essere molto più letali di quanto si pensasse.

Ogni combattimento dipende anche da quanti danni una persona può subire. Ali era piuttosto bravo. Il suo solito trucco era quello di esaurire i suoi avversari, mentre lui stesso non avrebbe subito molti danni. L'ha usato su alcuni dei più grandi pugili del suo tempo solo per vincere. In ogni incontro, quando sembrava vulnerabile, pensava solo a tornare in gioco.

Lee aveva un vantaggio con i suoi calci, ma anche Ali avrebbe potuto bloccarli o schivarli facilmente. E avrebbe contrattaccato con pugni di ogni tipo.



Inoltre, Bruce stesso considerava Ali migliore di lui. Bruce sapeva di cosa era capace e ha visto in Ali un pugile o un atleta molto più bravo.

Come lo stile di combattimento di Bruce Lee è stato ispirato da Muhammad Ali (e perché)

"Il documentario ha mostrato Ali in diversi dei suoi combattimenti. Bruce ha allestito un ampio specchio a figura intera per riflettere l'immagine di Ali sullo schermo. Bruce guardava nello specchio, muovendosi insieme ad Ali.

"La mano destra di Bruce seguiva la mano destra di Ali, il piede sinistro di Ali seguiva il piede sinistro di Bruce. Bruce stava combattendo nei panni di Ali.

Tutti dicono che un giorno dovrò combattere con Ali". Bruce disse: "Sto studiando ogni sua mossa. Sto imparando a capire come pensa e come si muove".



Bruce sapeva che non avrebbe mai potuto vincere un combattimento contro Ali. Guarda la mia mano", disse. E' una piccola mano cinese. Mi ucciderebbe".

Ecco fatto. Lee sapeva benissimo di cosa era capace.


mercoledì 28 ottobre 2020

Genseiryū

Indian Genseiryu Karate-do Federation (IGKF) | Learn Beyond Karate!


Genseiryū (玄制流) è uno stile di karate che affonda le proprie radici nello Shuri-te, uno dei tre stili originali del karate di Okinawa in Giappone. Fu sviluppato da Seiken Shukumine (1925–2001) che combinò tecniche classiche con le proprie innovazioni, sviluppando in tal modo le particolari caratteristiche del Genseiryū. Shukumine ebbe due insegnanti famosi: Sadoyama e Kishimoto. Il nome Genseiryū fu usato per la prima volta nel 1953. In giapponese il nome si compone di tre differenti caratteristiche (kanji):玄制流.

Dissoluzione nel 1962
Nel corso degli anni, alcuni allievi di Seiken Shukumine respinserò Taido e quindi continuarono il Genseiryū anche se Shukumine smise di insegnare il Genseiryū nei 1962. Poiché l'organizzazione ufficiale di Seiken Shukumine fu sciolta nel 1962, alcuni studenti decisero di provare Taido, ma successivamente lo abbandonarono costituendo dello lori organizzazioni, facendo un balzo "indietro" al Genseiryū e seguendo la loro strada. Questi sono gli altri: Nippon Karate-dō Budō Kyokai, Genwakai, Ryounkai, Keneikai e Seidokai. Butokukai, che furono costituiti tre anni prima del uscita dal mondo del karate da parte di Seiken Shukumine, fu continuata da Kunihiko Tosa, accettando la responsabilità di diventare il successore ufficiale. La più vecchia organizzazione di Genseiryū still esistente tutt'oggi è la Genseiryū Karate-do International Federation (1959).