sabato 13 febbraio 2016

Cumberjung

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Il Cumberjung è un tipo di mazzafrusto doppio indiano.
Quest'arma ha una forma a dir poco insolita, composta da un bastone dritto di legno, di circa 45 cm che ha attaccate alle due estremità due catene di circa 25–30 cm, con in fondo una palla ciascuno. Queste palle sono di legno rivestito di tessuto colorato, di aspetto non dissimile alle moderne palle antistress di tela riempite di sabbia, ma a differenza di queste, lungo l'asse mediano, vi è un cerchio di acciaio affilato che dava a queste palle l'aspetto di Saturno.
L'arma era prodotta (e usata) solo dai Gujarat, al tempo dell'Impero Maratha, e anche tra questi era poco diffusa, a causa della scarsa maneggevolezza e la ovvia pericolosità se ne veniva perso il controllo, ma in mani esperte è un'arma temibile, difficile da parare, e il tutto pesa poco più di un chilogrammo.

venerdì 12 febbraio 2016

Moraingy

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Il Moraingy è un'arte marziale tradizionale del Madagascar.

Storia

Il Moraingy ha avuto origine nella costa occidentale del Madagascar durante la dinastia Maroseranana (dal 1675 al 1896) del regno dei Sakalava. Con il tempo si è diffusa in tutto il Madagascar, prevalentemente nelle zone costiere, ma la sua popolarità ha sconfinato anche nelle vicine isole come Riunione, Comore, Seychelles e Mauritius.
Arte marziale riguardante unicamente l'uso delle mani nude, il Moraingy era inizialmente praticato solamente da giovani di ambo i sessi, generalmente con un'età compresa tra i 10 ed i 35 anni, mentre ora viene praticato da gente di ogni età: nonostante ciò tuttora i lottatori vengono chiamati kidabolahy (uomini giovani) o kidabo mpanao moraingy (giovani che praticano Moraingy).
Essere lottatore di Moraingy in alcune zone del Madagascar è anche uno status symbol e chi pratica tale disciplina ha generalmente il rispetto da parte della popolazione.

Caratteristiche tecniche

Il Moraingy generalmente riguarda scontri tra lottatori di differenti villaggi. Si combatte in ampi spazi all'aperto come campi da calcio e il combattimento è generalmente accompagnato da musica tradizionale come il Salegy.
Il Moraingy viene organizzato in competizioni a più incontri uno-contro-uno, e prima dell'inizio dell'evento i lottatori si radunano per scegliere ognuno il proprio avversario.
È un'arte marziale che prevede esclusivamente colpi, principalmente pugni ma è possibile anche calciare l'avversario. Le tecniche più utilizzate sono il pugno diretto (mitso), il gancio (mandraoky), il pugno basso (vangofary) e il montante (vangomioriky). In fase di difesa si tiene la guardia e si effettuano schivate.
L'incontro prevede un solo round e la vittoria può avvenire se una delle seguenti condizioni si avvera:
  • uno dei due lottatori esce dall'area di combattimento
  • svenimento di uno dei contendenti
  • impossibilità da parte di uno dei lottatori di continuare l'incontro per infortunio
  • manifesta inferiorità di un lottatore sull'altro.

giovedì 11 febbraio 2016

Ii Naosuke

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Ii Naosuke (井伊 直弼; Hikone, 29 novembre 1815 – Edo, 24 marzo 1860) fu daimyō di Hikone (1850–1860) e in seguito tairō (reggente) dello shogunato Tokugawa, posizione che mantenne dal 23 aprile 1858 fino alla morte, avvenuta il 24 marzo 1860. È celebre per la firma del trattato di Harris con gli Stati Uniti d'America, che garantì l'accesso ai porti giapponesi a tutti i mercanti e marinai americani, e l'extraterritorialità ai cittadini statunitensi. Fu anche un praticante dello stile Sekishū-ryū (石州流) della cerimonia del tè, e tra i suoi scritti vi sono almeno due opere ad essa dedicate.
Sotto la sua guida, lo shogunato Tokugawa superò una successione shogunale particolarmente combattuta in seguito alla morte di Tokugawa Iesada, rimasto senza eredi diretti. Ii riuscì inoltre a ripristinare il potere politico dello shogunato per l'ultima volta prima del periodo Meiji. Venne in seguito assassinato il 24 marzo 1860 durante l'incidente di Sakuradamon (桜田門外の変 Sakuradamon gai no hen) da parte di un gruppo di 18 samurai (17 provenienti dal dominio di Mito e uno dal dominio di Satsuma).

Biografia

Vita e formazione

Ii Naosuke nacque il 29 novembre 1815, 14° figlio di Ii Naonaka, daimyō di Hikone, e una concubina. In quanto 14° figlio, non era in linea di successione per una posizione prominente e venne quindi inviato fin da giovane in un tempio buddhista dove poté vivere grazie ad un piccolo stipendio offerto dalla sua famiglia. Per sua fortuna, i suoi 13 fratelli maggiori vennero poi adottati da altre famiglie in bisogno di erede o morirono prima di poter prendere il posto del padre come daimyō. E grazie a ciò, quando il padre morì nel 1850, Ii venne richiamato dal monastero e divenne il daimyō di Hikone. In quanto fudai daimyō (daimyō vassalli diretti dei Tokugawa), ottenne una posizione prominente nel bakufu, l'assemblea di consiglio dello shōgun.
Ii venne coinvolto fin da subito nella politica nazionale, diventando rapidamente il capo di una coalizione di daimyō. Nel 1853 si espresse in merito ai negoziati giapponesi con il Commodoro Matthew C. Perry. Avendo capito immediatamente che il Giappone era "di fronte ad una urgente emergenza militare", Ii propose di approfittare della relazione tra Giappone e Olanda per ritardare le trattative e nel frattempo costituire un corpo di forze armate in grado di resistere ad un'invasione, e raccomandò di aprire solo il porto di Nagasaki agli scambi mercantili con gli stranieri. Si oppose al consigliere shogunale Abe Masahiro (阿部正弘) che tentava di placare la fazione anti-stranieri e si mise a capo di un gruppo di fudai daimyō allo scopo di deporlo e rimpiazzarlo con Hotta Masayoshi (堀田正睦). Ciò gli alienò molti daimyō riformisti, portandoli a rafforzare i loro rapporti con la Corte imperiale.

Reggenza

Nel 1858, in seguito al maldestro tentativo di Hotta Masayoshi di ottenere l'approvazione da parte dell'Imperatore Kōmei del Trattato di Harris, lo shōgun Tokugawa Iesada (徳川家定) scelse Ii Naosuke per assumere la carica di tairō (大老 reggente, lett. "grande anziano"). Si trattò di una decisione influenzata dal ramo Kii del clan Tokugawa. La carica di Tairō, per quanto assegnata raramente, veniva spesso assunta dalla famiglia Ii: tra il 1700 e l'ascesa di Ii Naosuke 158 anni più tardi ci sono stati tre Tairō appartenenti alla famiglia Ii e uno solo appartenente ad un'altra famiglia. L'assunzione della carica di tairō da parte di Ii contrariò molti dei shinpan daimyō (親藩大名) incluso Tokugawa Nariaki. In qualità di tairō, Ii Naosuke ebbe prestigio e potere secondi solo allo shōgun; poté inoltre contare sul pieno supporto dei fudai daimyō e, con il loro appoggio, agì con determinazione nel ripristinare il potere politico del bakufu, sia nella politica interna che estera.
Ii Naosuke considerò il trattato di Harris, negoziato da Hotta Masayoshi con al diplomatico americano Townsend Harris, come nei migliori interessi giapponesi. In linea con il protocollo chiese alle tre casate del Gosankyō (御三卿 , i tre rami della famiglia Tokugawa) le loro opinioni sulla stesura. Tuttavia si trovò a far fronte alle politiche ostruzioniste messe in atto dalla fazione Hitotsubashi capitanata da Tokugawa Nariaki, padre di Yoshinobu e discendente di Mito Komon.
Ii non era intenzionato a firmare il trattato senza l'approvazione dell'Imperatore Kōmei, tuttavia i daimyō della fazione Hitotsubashi tentarono in ogni modo di impedirgli di presentare a questi il trattato, rifiutandosi di appoggiare il documento. Allo stesso tempo Harris aveva iniziato a fare pressione sugli ufficiali giapponesi per ottenere una firma del trattato. Ii decise di non rischiare un aggravamento dei rapporti con gli americani e il 29 luglio 1858, incoraggiato dal pieno supporto dei funzionari del bakufu, ordinò la firma del trattato. In seguito alla firma, il bakufu si trovò a negoziare simili trattati ineguali con gli olandesi, i russi, i britannici e i francesi. Il ripristino del potere e della sovranità giapponese, persi a causa dei trattati firmati da Ii Naosuke, diventarono poi la base per una larga parte delle politiche formulate durante il periodo Meiji.
A causa della fragile salute dello shōgun Iesada, i membri della fazione Hitotsubashi tentarono di costringere Ii a sostenere Tokugawa Yoshinobu come possibile successore. La sua candidatura venne avanzata dalla fazione riformista, capitanata da suo padre Nariaki, e i suoi sostenitori posero l'accento sulla sua esperienza e abilità nelle decisioni politiche. Ii era consapevole che il Giappone aveva bisogno di una guida forte, ma al contrario dei daimyō riformisti, non era preparato ad accettare una leadership estranea alle tradizionali forme di governo. Il bakufu preferì quindi il dodicenne daimyō di Kii, Tokugawa Yoshitomi, come erede dello shōgun: la sua giovane età e l'inesperienza avrebbero reso più facile poterlo influenzare e controllare.
In modo da porre fine alle interferenze esterne nelle politiche del bakufu, poco dopo la firma del Trattato di Harris Ii proclamò che la successione shogunale era una faccenda privata del clan Tokugawa e che gli shinpan daimyō e l'Imperatore non avevano alcun diritto di interferire. In tal modo, in virtù della sua carica di Tairō Ii era ora libero di influenzare la decisione in favore di qualsiasi candidato di sua preferenza senza alcuna opposizione. Riuscì ad ignorare i daimyō che supportavano Yoshinobu e nominò al suo posto il candidato dei fudai daimyō, Yoshitomi, che prese il nome di Tokugawa Iemochi come 14º shōgun Tokugawa.
La decisione di Ii non fu vista di buon occhio da parte dei lealisti imperiali e in particolare dai samurai di Mito. Verso le fine del 1858 i riformisti incontrarono l'Imperatore con la speranza di poter fermare Ii. In risposta al tentativo di Tokugawa Nariaki e dei suoi sostenitori di denunciarlo alla Corte Imperiale, Ii emanò un decreto shogunale che gli permise di dare inizio all'Epurazione Ansei (安政の大獄 Ansei no taigoku). Durante il resto del 1858 e del 1859 il decreto colpì oltre 100 funzionari del bakufu, della Corte Imperiale e dei possedimenti di vari daimyō. Otto dei funzionari epurati vennero giustiziati; gli altri vennero condannati all'esilio. Durante l'Epurazione Ii Naosuke costrinse i sostenitori di Yoshinobu a ritirarsi e pose la famiglia Hitotsubashi agli arresti domiciliari. Riuscì inoltre a rimuovere dalle cariche amministrative i funzionari che avevano espresso malcontento per le sue decisioni politiche.

Kōbu gattai

All'inizio del 1859 un agente del bakufu infiltrato alla Corte Imperiale, Nagano Shuzen (長野主膳), propose a Ii Naosuke di effettuare una politica di Kōbu gattai (公武合体, "Unione della Corte imperiale e dello shogunato"). Questa mossa, che aveva l'obiettivo di collegare Kyoto ed Edo in modo da supportare l'ormai decadente shogunato con il prestigio della Corte Imperiale, si sarebbe concretizzata attraverso il matrimonio fra lo shōgun e la sorella più giovane dell'Imperatore, la principessa Kazunomiya Chikako (和宮親子内親王). Ii comunicò le sue intenzioni alla Corte attraverso il suo ambasciatore Manabe Akikatsu (間部詮勝), che venne incaricato di verificare se la Corte avrebbe accettato il matrimonio proposto fra Iemochi e la principessa Kazunomiya. Konoe Tadahiro (近衛忠熙), un prominente funzionario di Corte, inizialmente rispose con favore alla proposta, affermando che un matrimonio fra i due era possibile. Tuttavia, nel marzo del 1859 Konoe fu costretto a ritirarsi in seguito all'Epurazione Ansei e l'idea del Kōbu gattai smise di venire considerata almeno fino al 1861, dopo la morte di Ii Naosuke. In quello stesso anno, in seguito ad un ulteriore deterioramento dello shogunato, avvenne finalmente il matrimonio fra Iemochi e la principessa Kazunomiya, che tuttavia ebbe breve durata, a causa della morte dello shōgun nel 1866.

Morte e conseguenze

Nonostante l'Epurazione Ansei avesse permesso di allontanare i funzionari ostili a Ii Naosuke e i suoi avversari politici di alto rango, eggli non ebbe lo stesso successo coi samurai di basso rango. Il suo regime dittatoriale di 20 mesi finì improvvisamente il 24 marzo 1860.
Durante l'Incidente di Sakuradamon, Ii venne attaccato da una banda di 18 samurai lealisti provenienti da Mito e Satsuma e fatto a pezzi di fronte al Cancello di Sakurada (桜田門 Sakuradamon) del Castello di Edo mentre si apprestava ad incontrare lo shōgun. L'assassinio di Ii Naosuke, che era considerato l'emblema del potere e dell'autorità del bakufu, rappresentò la fine di qualsiasi speranza per la resurrezione del potere dello shōgun.
La sua morte diede inizio ad un'onda di fanatismo lealista in tutto il Giappone e persino il poeta Tsunoda Tadayuki (角田忠行, 1834-1918) scrisse una poesia congratulandosi con gli assassini di Ii. In seguito vi furono altri tentati omicidi di membri ed informatori del bakufu. L'ondata popolare di dissenso si scatenò anche contro i funzionari con distanti connessioni a Ii Naosuke. Shimada Sakon (島田左近), servitore dei Kujō (九条家 Kujō-ke), venne assassinato dai dissidenti per avere supportato il Trattato di Harris ed aver aiutato l'agente di Ii, Nagano Shuzen, ad esporre altri membri della Corte che vennero in seguito colpiti dall'Epurazione Ansei.
Lo shōgun e il bakufu furono colti di sorpresa dalla morte di Ii Naosuke, che fu tenuta segreta per alcuni mesi dopo suo assassinio. Durante questo periodo, essi dapprima sostennero che Ii svolgesse ancora l'incarico di Tairō, poi proclamarono la sua malattia e le dimissioni, e infine ne annunciarono la morte. I suoi assassini ricevettero in seguito l'amnistia da parte del bakufu, un precedente che verrà poi utilizzato da Yamagata Aritomo, membro chiave del Rinnovamento Meiji, per dimostrare che qualsiasi azione può venire perdonata se effettuata pensando al bene dell'Imperatore.

Eredità

Dopo la sua morte, Ii Naosuke fu sia diffamato che difeso. Persino i suoi nemici ammisero che, assieme a Tokugawa Nariaki, era stato una delle più importanti figure politiche del tardo periodo Edo della storia giapponese. A causa dei suoi metodi spesso tirannici utilizzati per mantenere il suo potere, egli venne valutato negativamente sui mezzi di stampa, e dipinto come una persona malvagia nella maggior parte della letteratura contemporanea, per esempio nelle poesie di Tsunoda Tadayuki. Nonostante ciò, storici come Miyauchi e Beasley considerano Ii come un patriota che agì per il bene del Giappone e dell'Imperatore. Per affermare ciò, si basano sulla proposta avanzata da Ii nel 1853 in occasione dei negoziati con il Commodoro Perry, quando suggerì una politica di conciliazione ed un contemporaneo rafforzamento militare del Giappone, ritenendo che il Paese non era in grado di affrontare i poteri occidentali (che fu poi la politica attuata dal Governo Meiji). I successori di Ii non riuscirono ad abolire le sue politiche, e la sua attitudine verso gli stranieri diventò la base della politica giapponese nel periodo Meiji.
In seguito alla sua morte, la famiglia Ii venne disonorata per molti anni; recentemente, tuttavia, l'operato di Ii ha iniziato a venir riconsiderato con maggior favore. Il 7 ottobre 2009, Ii Naotake (井伊直岳, vero nome Ii Takeo 井伊岳夫), un discendente diretto di Naosuke, ha preso parte con i cittadini di Fukui ad una cerimonia di riconciliazione per l'esecuzione di Hashimoto Sanai (橋本左内) durante l'Epurazione Ansei.
Ii è sepolto al tempio Gōtokuji (豪徳寺), a Setagaya, Tokyo.

mercoledì 10 febbraio 2016

Hatakeyama Takamasa

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Hatakeyama Takamasa (畠山 高政; 1527 – 5 novembre 1576) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku, appartenente al ramo Kawachi-Hatakeyama della provincia di Kawachi.

Biografia

Takamasa era figlio di Hatakeyama Masakuni (gli altri figli erano Masayori e Akitaka) e governava dal castello di Takaya nella provincia di Kawachi. Si scontrò con il clan Miyoshi tra il 1559 e 1560 e nel 1568 Ashikaga Yoshiaki lo mise a capo del castello di Takaya. Takamasa nel 1573 perse il castello dopo la rivolta di un vassallo chiamato Yuza Nobunori. Il castello fu successivamente riconquistato da Oda Nobunaga che non ne ridiede a Takamasa il controllo.

martedì 9 febbraio 2016

Langgai Tinggang

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Il langgai tinggang, detto anche langgai tinggan, langgi tinggang o mandau langgi tinggan è una spada tradizionale del popolo Iban del Borneo. Il nome langgai tinggang significa letteralmente "la piuma più lunga della coda di un bucero".

Descrizione

L'arma è molto simile ad un niabor, ma con un'impugnatura che ricorda più quella del mandau. La lama è ricurva e convessa verso il lato tagliente, mentre il dorso è concavo. Su entrambi i lati è presente una sorta di spessa nervatura che percorre la lama per la sua intera lunghezza allo scopo di rinforzarla. La guardia è più piccola di quella del niabor ed è più simile a quella del mandau. Un'altra differenza con il niabor è rappresentata dal fatto che il pomolo del langgai tinggang è sempre decorato con ciuffi di peli di animali.

lunedì 8 febbraio 2016

Chandra

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Presso la religione induista, Chandra (Sanscrito: चन्द्र, letteralmente "brillante") rappresenta il dio-luna che negli appellativi letterari ha ereditato il nome e le funzioni del dio Soma vedico.
Il suo culto assume carattereri più che altro mitici e molto meno liturgici.
Le sue funzioni principali sono quelle di compensare l'eccesso dell'ardore solare e di far soggiornare le anime degli antenati, visto che la via verso i "Padri" (pitr-yāna), opposta a quella verso "gli dèi" (deva-yāna), era anticamente concepita come lunare.
Viene chiamato anche saumya, ossia risanante e rinfrescante e tra le sue funzioni vi è quella di aiutare le piante a crescere.
Protegge gli amanti ma contemporaneamente viene visto come portatore di sfortuna.
Viene raffigurato come un giovane aureolato, posizionato su un carro guidato da dieci cavalli, accompagnato da due regine.
Il suo simbolo è l'antilope.
Nato, secondo il mito, dal frullamento del mare, ossia dal girare vorticoso del mare su sé stesso, Chandra rapisce Tārā per sposarla, ma scatena la guerra fra i Deva e gli Asura. Inoltre Chandra viene colpito da una maledizione, causata dall'aver preferito una delle sue ventisette mogli, figlie di Daksa, che lo trascina ad uno stato di consunzione. Secondo un'altra leggenda Chandra è costituito dalle ossa di Kāma, quasi per evidenziare il suo legame con l'amore sfortunato.
Viene anche chiamato śaśamka ("il Segnato dalla Lepre") per denotare le sue macchie lunari.
Il dio Chandra è il progenitore di una lunga dinastia lunare che ispira molti personaggi dell'epica indiana.

domenica 7 febbraio 2016

Le rare tecniche dell'Artiglio dell'aquila


Le rare tecniche dell'Artiglio dell'aquila è un sistema di Kung Fu completo, dotato di:
  • artigli
  • parate
  • atterramenti
  • applicazioni di soffocamento
  • spazzate di gambe
  • combattimento a terra
Oltre alle artigliate, famosa tecnica di questo stile, vi sono le leve ai punti vitali di pressione e come una delle tecniche fondamentali le tecniche dei palmi taglienti.
La particolarità di quest'ultima tecnica sta nell'efficacia, visto che i movimenti delle mani utilizzando questi attacchi sono più difficili da intercettare.
La mano agisce come una lama, creando un effetto a mulinello che sferza implacabilmente l'avversario. Questo stile prevede uno speciale tipo di allenamento che si chiama "palmo di cotone".
Questo tipo di allenamento ha lo scopo di rendere queste tecniche micidiali, infierendo all'avversario danni agli organi interni, muscoli e vene, mantenendo allo stesso tempo mani e dita soffici come il cotone, ed impedendo all'opponente di ritirarsi e contrattaccare.
L'efficacia di questa letale tecnica dipende dal mantenimento della leggerezza di mani e dita mentre si permette al chi di scorrere attraverso le punte. Le maggiori tecniche del palmo nell'Artiglio dell'Aquila sono:
  • Il palmo dritto
  • Il palmo sospeso
  • Il palmo tagliente
  • Il palmo pressante
  • Il palmo continuo
La bellezza di questo sistema di combattimento la si ammira nella tecnica chiamata "fiore che cammina".
Questa prevede il movimento dei palmi in un moto circolare camminando allo stesso tempo seguendo un percorso simile.
Lo spostamento delle braccia distrae l'avversario, ignaro del fatto che voi vi apprestate ad eseguire una leva o un attacco a sue spese.
Per avere una discreta conoscenza con questo stile bisogna conoscere anche delle tecniche un pò più avanzate, divise in 4 livelli:
Il blocco ed attacco; Blocco con il palmo ed attacco con tecniche di palmo, pugni e calci.
Blocco ed attacco simultanei; Uguale a quello precedente ma con simultaneità
Attacco senza bloccaggio; Attacco all'avversario senza incorrere in bloccaggi di alcun tipo
Attacco e difesa continui; Questo è il livello più avanzato, dove il praticante ha già confidenza con i livelli precedenti e può destreggiarsi con naturalezza contro l'avversario in continuità
Il palmo tagliente non è la tecnica principale del sistema, ma è sicuramente una delle tecniche più letali ed efficaci, e rendono quest'arte una delle più dure e combattive nei sistemi di Kung Fu.


sabato 6 febbraio 2016

Shoichi Funaki

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Shoichi Funaki (船木 勝一 Funaki Shoichi; Tokyo, 24 agosto 1968) è un wrestler giapponese attualmente sotto contratto con la WWE dove svolge il ruolo di commentatore dei pay-per-view in lingua giapponese e interprete dei wrestler giapponesi.
In WWE è noto per i suoi trascorsi come Funaki e Kung Fu Naki. Dal 1990 al 1998, Shoichi ha militato nelle indies del Giappone e degli USA, dove ha fatto incetta di titoli. Nella WWE ha vinto nel 2000 il WWF Hardcore Championship e nel 2004 il WWE Cruiserweight Championship.

Carriera

Primi anni (1990–1998)

Shoichi cominciò la sua carriera nella Pro Wrestling Fujiwara Gumi promotion (1990-1996) di Yoshiaki Fujiwara adottando lo stile della Lucha libre. Passò in seguito alla Michinoku Pro Wrestling (1996), formando con Taka Michinoku, Dick Togo e Men's Teioh una stable chiamata Kai En Tai. Successivamente passò alla Universal Wrestling Association (1997) dove vinse il UWA World Middleweight Championship sconfiggendo El Pantera il 19 marzo 1997 in Giappone.

World Wrestling Federation/Entertainment

Kai En Tai (1998–2001)

Shoichi approdò alla World Wrestling Federation nel marzo del 1998 combattendo con il ring name Funaki. Dopo aver riformato i Kai En Tai con Dick Togo e Men's Teioh, ebbe un feud con Taka Michinoku, e i tre lo sconfissero in un 3-on-2 Handicap match (dove Michinoku faceva coppia con Justin Bradshaw) a Over the Edge: In Your House. Il 2 aprile 2000, a WrestleMania 2000, Funaki vinse il WWF Hardcore Championship schienando Viscera (grazie all'aiuto di Bradshaw) in una 15-minute Hardcore Battle Royal ma venne subito dopo privato del titolo da Rodney, che venne infine vinto da Hardcore Holly. Il 24 settembre ad Unforgiven Funaki partecipò ad un'altra Battle Royal per il WWE Hardcore Championship che però viene vinta dal campione Steve Blackman. Nel 2001 i Kai En Tai cominciarono a combattere in vari dark match dei pay-per-view (come alla Royal Rumble e ad Unforgiven). Quando Michinoku lasciò la WWF, Funaki adottò la gimmick face dell'annunciatore numero 1 di SmackDown!, effettuando interviste a vari wrestler nel backstage.

Post Kai En Tai (2001–2003)

A Survivor Series del 18 novembre 2001 Funaki partecipò all'"Immunity Battle Royal" che però viene vinta da Test. In seguito Funaki venne trasferito nel roster di SmackDown! dove venne ben presto relegato al ruolo di jobber, combattendo per la maggior parte del tempo a Velocity. Il 12 marzo 2002 Funaki viene nettamente sconfitto dal giovane Brock Lesnar in un dark match. Funaki cercò in seguito di conquistare il WWE Tag Team Championship assieme al connazionale Último Dragón ma vennero sconfitti dai campioni Eddie Guerrero e Tajiri, il 6 settembre a Velocity. Il 26 ottobre a Rebellion Funaki sconfisse Crash Holly. Funaki e Último Dragón vennero anche sconfitti dai Basham Brothers (Danny Basham e Doug Basham) il 24 gennaio 2003 a Velocity, fallendo l'assalto ai titoli di coppia. A Vengeance del 27 luglio 2003 Funaki partecipò all'APA Invitational Bar Room Brawl match che venne vinto da Bradshaw.

Cruiserweight Champion (2004–2005)

Funaki entrò nella divisione dei pesi leggeri di SmackDown! intorno al 2003. Nella puntata di SmackDown! del 4 marzo 2004 Funaki perse contro il WWE Cruiserweight Champion Chavo Guerrero in un match non titolato. Sempre a SmackDown!, l'11 marzo, Funaki partecipò ad un 8-Man Tag Team match insieme a Billy Kidman, Rey Mysterio e Último Dragón contro Akio, Jamie Noble, Ryan Sakoda e Tajiri, riuscendo a trionfare assieme ai suoi tre compagni. Il 14 marzo a Wrestlemania XX Funaki partecipò ad una Cruiserweight Open Challenge per il WWE Cruiserweight Championship ma venne eliminato da Jamie Noble. Il 9 dicembre a SmackDown! Funaki vinse una Battle Royal che includeva anche Paul London, Nunzio, Shannon Moore, Billy Kidman, Chavo Guerrero e Akio valido per determinare il contendente nº1 al WWE Cruiserweight Championship di Spike Dudley. Funaki vinse poi il WWE Cruiserweight Championship contro Spike Dudley il 12 dicembre ad Armageddon grazie ad un roll-up. La sera dopo a SmackDown! Funaki difese con successo il titolo contro lo stesso Spike Dudley. Qualche settimana dopo, ad inizio 2005, Funaki difese con successo il titolo contro Akio a SmackDown!. Difese successivamente con successo il titolo anche in un Fatal 4-Way match contro Spike Dudley, Nunzio e Akio a SmackDown!. Il 10 febbraio 2005 a SmackDown! Funaki difese il titolo con successo contro Chavo Guerrero. Il 20 febbraio a No Way Out, però, Funaki perse il titolo proprio in un 6-Man Elimination match che includeva anche Akio, Chavo Guerrero, Paul London, Shannon Moore e Spike Dudley; Funaki venne eliminato per primo da un roll-up di London a seguito di una distrazione di Spike Dudley e, alla fine, la contesa fu vinta da Chavo Guerrero, che conquisto così il titolo.

Cruiserweight Division (2005–2008)

Nella puntata di SmackDown! 29 marzo 2005 Funaki partecipa ad una Battle Royal con in palio il WWE Cruiserweight Championship di Chavo Guerrero insieme ad Akio, Billy Kidman, Nunzio, Scotty 2 Hotty, Spike Dudley e Paul London ma è quest'ultimo a vincere la contesa e il titolo. L'8 agosto Funaki affronta John "Bradshaw" Layfield in un No Holds Barred match ma questo termina in un no contest a causa dell'intervento di Batista. Il 25 agosto perde anche contro Mr. Ken Anderson, poi noto come Mr. Kennedy (al suo match di debutto). Il 18 dicembre ad Armageddon perde contro Jamie Noble. Durante un'intervista con il Cruiserweight Champion Kid Kash, a SmackDown!, viene assalito da questi che effettua una brainbuster sul tavolo di commento.
Il 27 gennaio 2006 sconfigge Finlay per squalifica, dopo che l'arbitro aveva inizialmente decretato la vittoria dell'irlandese per schienamento, rivedendo poi la sua decisione e decretando la vittoria del giapponese per squalifica. Alla Royal Rumble del 29 gennaio Funaki ha partecipato ad un 6-Way match per il Cruiserweight Championship assieme al campione Kid Kash, Jamie Noble, Nunzio, Paul London e Gregory Helms ma la contesa viene vinta da quest'ultimo grazie ad una Shining Wizard sullo stesso Funaki, laureandosi così nuovo Cruiserweight Champion. A No Way Out del 19 febbraio prende parte ad un 9-man Cruiserweight match ma Helms mantiene il titolo. Il 25 febbraio a Velocity Funaki si allea con i WWE Tag Team Champions Paul London e Brian Kendrick, affrontando in un 6-Man Tag Team match Simon Dean e i The Gymini (Jesse e Jake), perdendo. Il 3 marzo sconfigge Jamie Noble, mentre il giorno dopo sconfigge Sylvan. Il 5 marzo perde, insieme a London e Kendrick, contro Helms, Kid Kash e Jamie Noble. Perde ancora, in coppia con Scotty 2 Hotty, contro Kid Kash e Jamie Noble l'11 marzo a Velocity. Il 31 marzo perde contro Vito; affronta poi The Great Khali (al debutto) il 21 aprile ma viene distrutto dal gigante indiano in pochi istanti. Viene poi sconfitto assieme a Scotty 2 Hotty in un tag team match contro Vito e Nunzio il 19 maggio. Funaki e Scotty perdono ancora contro Kid Kash e Jamie Noble il 26 maggio. Il 22 settembre a SmackDown! viene sconfitto anche da The Miz.
Tentò un secondo assalto al Cruiserweight Championship nelle varie Cruiserweight Open Challenge, entrambe nel 2007: la prima, disputata a No Way Out (a cui parteciparono anche Daivari, Scotty 2 Hotty, Shannon Moore, Chavo Guerrero e Jimmy Wang Yang), vide Funaki affrontare il campione Gregory Helms, il quale annientò il giapponese in pochi istanti ma venne in seguito sconfitto da Jimmy Wang Yang, il quale poi perse definitivamente contro Chavo Guerrero, che si laureò così nuovo campione. Nella seconda, invece, Funaki partecipò ad una 6-Man Cruiserweight Open a The Great American Bash insieme a Shannon Moore, Jamie Noble, Jimmy Wang Yang e Chavo Guerrero ma il titolo venne stavolta vinto a sorpresa da Hornswoggle. Nell'estate 2007 Shoichi è stato sospeso per un mese per infrazione al WWE Wellness Program. Shoichi ha fatto parte della divisione pesi leggeri alla ricerca di un secondo regno da campione della divisione ma da quando il titolo è stato revocato il 25 settembre, Shoichi si è alleato con Shannon Moore con cui ha militato nella divisione di coppia, andando più volte all'assalto dei WWE Tag Team Championships, detenuti da The Miz e John Morrison. Da quando Shannon Moore è stato licenziato, Shoichi fu relegato al ruolo di jobber. Il 17 dicembre partecipa ad una Battle Royal per il World Heavyweight Championship, reso vacante da Edge, ma viene eliminato subito da The Great Khali, il quale vince la contesa diventando nuovo campione.

Kung Fu Naki (2008–2010)

Dall'ottobre 2008 combatté a SmackDown con la gimmick di un karateka con il nome Kung Fu Naki. Il suo primo incontro fu il 24 ottobre in un tag team match assieme ad R-Truth (colui che gli ha suggerito nel backstage l'idea per la sua nuova gimmick) contro Montel Vontavious Porter (MVP) e Shelton Benjamin, uscendone vittorioso. In un'altra occasione, il 14 novembre 2008, sconfigge nuovamente MVP grazie all'intervento di The Great Khali. Il 5 dicembre 2008 viene sconfitto dal WWE Champion Edge, nonostante un'ottima prestazione, incassando la prima sconfitta nella sua nuova gimmick. Il 9 dicembre viene sconfitto, insieme a Jimmy Wang Yang, da The Miz e John Morrison in ECW. Viene in seguito sconfitto anche da Umaga il 6 febbraio 2009 a SmackDown. Kung Fu Naki venne licenziato dalla WWE il 22 aprile 2010 dopo più di dieci anni di lavoro con la compagnia.

Sporadiche apparizioni e circuito indipendente (2011–2015)

Poco tempo dopo tornò a combattere in Giappone per la Pro Wrestling Zero1 e debuttò il 30 maggio in un incontro tag team al fianco di Ikuto Hidaka; insieme sconfissero Yoshiaki Fujiwara e Katsumi Usuda. Il 2 dicembre 2011 ritornò in WWE in occasione di un house show in Giappone dove arbitrò il match tra Beth Phoenix e Kelly Kelly.

Ritorno in WWE

Commentatore e interprete (2016–presente)

Nel 2016 Funaki è tornato in WWE nel ruolo di commentatore dei pay-per-view in lingua giapponese, nonché interprete dei wrestler giapponesi, ospite di This Week in WWE e membro del cast di The Edge and Christian Show. Il 31 agosto è apparso come interprete del connazionale Akira Tozawa, partecipante al torneo Cruiserweight Classic. Funaki è successivamente apparso il 14 settembre come interprete della connazionale Kairi Sane, vincitrice del torneo Mae Young Classic.

venerdì 5 febbraio 2016

PERCHÉ UN FIGHTER RESTA SENZA FIATO ANCHE SE ALLENATO PERFETTAMENTE?

Perché un Fighter Resta Senza Fiato Anche se Allenato Perfettamente?


L'importanza del fiato nello sport da combattimento

Ciao fighter, ecco qui uno degli argomenti più antipatici dello sport da combattimento, cioè la mancanza di fiato.
Se pratichi sport da combattimento, di sicuro sai meglio di me che per il fiato bisogna correre, fare gli scatti, fare ripetute al sacco e saltare la corda, fin qui nulla di nuovo, anzi.
La cosa che molti non prendono in considerazione ancora adesso però, è che tutto questo allenamento fisico perfetto, può diventare vano una volta sul ring se non vengono presi in considerazioni certi presupposti particolari.
Infatti ti sarai accorto che puoi essere allenato benissimo per fare 5 riprese a ritmo alto in palestra, e poi fare fatica a farne 3 a ritmo medio alto sul ring vero?
Bene, allora correre serve per fare fondo, cioè la base dell'allenamento, anche se a dire il vero in questi ultimi tempi mi sembra di capire che certi preparatori atletici preferiscano i circuiti in sostituzione della corsa; a mio parere personale essendo della vecchia scuola ritengo che la corsa sia essenziale, e che i circuiti siano un completamento fantastico e indispensabile, ma NON una sostituzione della corsa stessa, ma questo è un mio pensiero personale e basta, poi ognuno è libero di pensare come vuole ovviamente e fare come crede meglio.
Quindi dal mio punto la corsa è essenziale per fare fiato, scatti compresi ovvio, ma perché sia veramente efficace, serve equilibrio fisico, scioltezza e un gran dosaggio consapevole del respiro, cioè una po' di classe.






Ora ti chiedo, ti sei mai fatto queste domande:
  1. Perché in palestra ho fiato da vendere, e sul ring ho il fiatone già dalle prime riprese?
  2. Perché mi capita di perdere con avversari più deboli di me facendo un match orrendo?
  3. Perché ho paura di restare senza fiato anche se so bene di averlo?
Sono sicuro che dentro di te sai già la risposta perché dipende dalla tensione e dallo stress, cosa al quanto ovvia no? Allora, cosa succede in questi casi? Qual è il primo pensiero che viene in mente?
"Forse sono poco allenato, mi sa che devo correre di più, devo allenarmi di più."
TUTTE CAVOLATE!
  • Se sei ben allenato fisicamente, cioè se riesci a fare bene le tue riprese in palestra a palla, mi spieghi a cosa serve allenarsi per fare il doppio di riprese se tanto quando sali sul ring ti manca il fiato lo stesso perché è solo una questione mentale?
  • Te lo dico io, serve ad allenarti e stressarti a livelli altissimi inutilmente, fare tanta fatica sprecando tempo utile a NON fare quello che serve realmente.
  • Se il problema è solo mentale, a cosa serve lavorare SOLO sul corpo se poi la mente e le tue emozioni fanno da freno a mano o addirittura ti bloccano?
  • Tutti sanno che se devi fare 3 riprese, ti alleni almeno per 4 in palestra, cioè ci si allena per qualche ripresa in più perché poi sul ring c'è il fattore mentale ed emotivo, ma quanti fanno qualcosa per superare l'ansia da prestazione e gestire le proprie emozioni?
  • Quanti fanno qualcosa per riuscire a combattere sul ring come in palestra imparando le tecniche appropriate?

Nel coaching chiedo sempre gli atleti quanto danno sul ring rispetto a quando sono in palestra per capire il loro stato mentale di performance, quindi ti chiedo di fermati un attimo e rispondere sinceramente a questa domanda.
  1. Quanto riesci a dare in palestra da 1 a 100, e quanto in combattimento?
Di solito chi è sincero, dichiara di dare al massimo 50-60% in meno delle proprie capacità tecniche e fisiche rispetto alla palestra, quindi un 40% in meno circa, e tu? Hai mai fatto questa valutazione?
Allora è ovvio che in palestra riesci a fare tutte le riprese solo perché sei più tranquillo, sei senza ansia da prestazione, non carichi i colpi perché ti stai allenando e non hai paura, quindi di conseguenza riesci a respirare meglio dando più ossigenano al cervello giusto?
Durante il match invece, resti senza fiato perché l'ansia di assale, la paura di qualcosa si fa viva dentro di te, anche la semplice paura di sbagliare o di restare senza fiato, attivando dei processi interni che influenzano in modo negativo il tuo respiro e il tuo corpo, limitandolo e addirittura bloccandolo a livelli altissimi.
E si, sicuramente sai che i pensieri e le emozioni hanno un impatto potentissimo sul corpo umano, e questi vengono amplificati dal fatto che non si tratta di una performance e basta, ma sul ring hai uno davanti che te le da, e te le da forte se non stai attento, quindi le emozioni vengono amplificate al massimo dai colpi dell'avversario, influenzando maggiormente negativamente il respiro.
In poche parole, la mente influenza talmente tanto il corpo, che lo stress ti fa dimenticare di respirare durante le azioni lavorando in apnea.
E cosa succede quando sei in apnea? Non arriva più ossigeno al cervello, causando cosi dei vuoti mentali, i classici blackout che ti fanno perdere il match, che ti fanno perdere le misure con l'avversario e dimenticare i tuoi colpi migliori imparati negli anni in palestra e resi automatici.
Quando va cosi, se ti va bene è tanto se riesci a mettere in pratica quello che ti dice il tuo maestro dall'angolo, cioè se ti dice di tirare (uno due), tu tiri (uno due).
Invece quando va male, il tuo allenatore ti dice "uno due", e non vengono, anzi ti dice:
  • -"Diretto destro e gancio sinistro", e non vengono.
  • - "Attacca tu", e invece attacca il tuo avversario.
  • - "concentrati", ma non sai come fare e la confusione aumenta.
  • - "tira sciolto", e carichi i colpi sempre di più diventando prevedibile.
In pratica detto in modo brutale, tutto il tuo allenamento e le tue capacità vanno a quel paese come per magia, spariscono per il tempo del match, e poi ritornano quando non servono più, cioè quando è troppo tardi, quando ti resta solo l'amaro in bocca.
Insomma, sai di aver perso un'altra opportunità di vincere dimostrando a te stesso e agli altri che sai combattere, restando solo con il rimorso e la rabbia che si incastrano nella tua mente in modo permanente, specialmente se hai perso anche contro un avversario più debole, amplificando maggiormente le emozioni negative per NON essere riuscito a fare semplicemente quello che sai fare.
E sai cosa fa il rimorso?
TI LOGORA DENTRO E TI RENDE DEBOLE MENTALMENTE E FISICAMENTE!


Nei match successivi ti concentri sul combattimento e cerchi di fare bene a livello razionale, cerchi di non commettere gli stessi errori, ma dentro di te a livello profondo hai paura di ripetere gli stessi sbagli, indebolendo cosi il tuo assetto mentale e a sua volta la tua performance iniziando ad influenzare negativamente il respiro, dando forza al tuo lato debole vero?
Lo so, questo è DEPRIMENTE, ma purtroppo è vero!
Ricordati sempre, se respiri male, automaticamente tutto inizia ad andare male!
Un fighter dovrebbe assolutamente saper usare i vari tipi di respirazione sapientemente sia sotto stress che in stato neutro, e questo perché fare le cose in momenti neutri sono bravi tutti, anche i più stupidi, le cose cambiano completamente quando si ha uno davanti che ti riempie di botte no?
Ma tu, quanti tipi di respirazione conosci? Come li sai usare?
In molti anni di test e osservazione accurata fatta direttamente sul campo di battaglia, coniugando diverse discipline ho ricavato diversi tipi di respirazione indispensabili per aumentare le performance in combattimento, resistenza, concentrazione e forza mentale creando delle neuro associazioni potenti automatiche che non troverai da nessuna parte.
Nei training e nel coaching quando faccio fare i test con maestri e atleti professionisti con circa 20 anni di esperienza minimo, restano sempre sbalorditi nel constatare che ci si può rigenerare anche durante il combattimento usando le tecniche giuste.
Ora che hai letto, non so se stai pensando che abbia ragione oppure che sia un pagliaccio, e sinceramente non mi interessa; puoi pensare quello che vuoi, ma se lo scrivo da per tutto forse un motivo c'è no?
Puoi dire le classiche frasi:
Non serve a nulla, è impossibile, faccio questo da una vita e so tutto io, a me non servono, mah non ci credo, non ho nulla da imparare ormai ecc...
Beh, se dici questo, per me va bene, ma prima di fare queste conclusioni, fatti qualche domanda interna del perché scarti a priori questi presupposti e altri no, forse una risposta la troverai.
Non a caso tutti sanno dire respira, ma quanti ti dicono:
  • - se sei sotto pressione respira in questo modo.
  • - ora tieni il fiato fino a quando a....
  • - quando sei lontano fai quel tipo di respiro altrimenti resti senza fiato.
  • - fai cosi quando accade questo.
Lascia che ti che dica che uno degli errori più grandi che molti fanno è quello di dire su certe cose: devi fare esperienza.
Fare esperienze continue negative inutilmente vuol dire perdere le occasioni migliori e demotivarsi e basta.
Imparando le tecniche adeguate, potrai risparmiare anni di frustrazione, ti farà evitare di ripetere per anni gli stessi errori perdendo tantissime opportunità agonistiche pensando di rifarsi facendo un sacco di fatica inutilmente, cioè buttare via anni e tante occasioni.
SVEGLIATI! NON C'E' MAI UNA SECONDA OCCASIONE!


Quindi, perché i fighters restano senza fiato?
1. perché non sanno respirare nel modo giusto.
2. perché usano le parti della mente in modo scorretto.
3. perché l'ansia e le emozioni hanno un impatto potentissimo sulla perfomance
4. perché respirano poco e male.

Ora se pensi essere il tuttologo di turno e di sapere tutto su tutto, lascia che ti dica che prima di fare affermazioni cosi forti pubblicamente davanti ad atleti professionisti di alto livello e maestri, ho dovuto farmi un mazzo tanto per anni di ricerca assidua e morbosa per capire certi meccanismi mentali e fisici.
Mettiti in testa che dire: "è la tensione e basta, vedrai che passa", lo sa anche il più stupido al mondo, il problema è come e quando risolverlo, cioè tempi, test, esercizi meccanici e mentali, TUTTO!
ESEMPIO:
Quando fai questa azione devi fare questo, quando le prendi cosi, quando sei all'angolo devi fare questo, quando vai in attacco fai cosi, ecc ecc.... giusto?
Bene, sono sicuro che ora parliamo la stessa lingua, CIOE' CI VOGLIONO I FATTI PERCHE' DÌ CHIACCHERE NE ABBIAMO PIENE LE SCATOLE TUTTI!
Lascia che ti dica che i tipi di respirazione che ho elaborato in tanti anni di studio e ricerca testati su me stesso e su tanti atleti, sono molto potenti e immediati perché agiscono sulla mente a livello (meccanico), dando per forza di cose stimoli diversi al corpo per agire e reagire in modo potente e resistente, cioè RIGENERARSI.
Di solito quando faccio fare il test, mi danno confermano che hanno circa un 50% in più di fiato rispetto al modo classico, e questo ovviamente da atleti che hanno circa 20 anni di esperienza, quindi non ho nessuna possibilità di dire menate perché mi taglierebbero le gambe immediatamente no?
Ora come al solito, se sei il classico genio che sai tutto di tutto dirai che tanto non serve a nulla, che sono tutte stronzate o altro; beh, sei libero di pensarla come vuoi, per me va bene.
Ma se invece sei l'atleta che vuoi imparare a sfruttare completamente il tuo potenziale umano imparando le tecniche giuste per sfruttare al massimo il tuo allenamento in combattimento, allora non mi resta una sola cosa da dirti anche se sono sicuro che l'hai già capita, cioè IMPARARLE E FARLE TUE come molti atleti e maestri stanno già facendo ottenendo grandissimi risultati.
Se vuoi saperne di più, vieni sul mio sito www.familyring.net dove potrai trovare strumenti utili per migliorare il tuo assetto mentale e saperne di più sul coaching per fighter.
Devi sapere che uno dei metodi di respirazione migliori è la respirazione diaframmatica, che la puoi trovare qui respirazione diaframmatica.


giovedì 4 febbraio 2016

Chōsin Chibana

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Chōshin Chibana (知花 朝信 Chibana Chōshin; Shuri, 5 giugno 1885 – Ohama, 26 febbraio 1969) è stato un artista marziale giapponese.
Creò lo stile Kobayashi-ryū dallo Shorin-ryū karate e basato su tecniche insegnate del suo maestro: Ankō Itosu.

mercoledì 3 febbraio 2016

Czekan

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Lo Czekan (Čekanas in lingua lituana e Чекан in lingua russa) è una particolare tipologia di arma bianca manesca anticamente in uso agli husaria, la cavalleria pesante d'élite della Confederazione Polacco-Lituana, ed alle forze di cavalleria del Granducato di Moscovia. Si tratta di una variante del martello d'armi detto "a becco di corvo", la cui testa metallica si compone di una bocca di martello sviluppante, sul lato opposto, in una lunga "penna" ricurva, in alcuni casi a doppia curvatura, sormontata verticalmente da una borchia cilindrica.
Il vocabolo czekan significa oggi in lingua polacca "piccozza".

martedì 2 febbraio 2016

Taḥṭīb

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Il taḥṭīb (in arabo: تحطيب) è un'arte marziale originaria dell'Egitto. Si basa principalmente sull'uso del bastone di legno per colpire, difendersi e schivare. Il bastone utilizzato è lungo circa 120 cm ed è chiamato Asa", "Asaya"/"Assaya o Nabboot. Ne esiste un'altra versione lunga 365 cm usata per la scherma a cavallo.

Etimologia

Il nome completo arabo del taḥṭīb è "Fann el Nazaha Wal Tahtib" che significa "L' arte, (Fann) della rettitudine e dell'onestà (Nazaha) attraverso l'uso del bastone". Il termine "Tahtib" deriva da "Hatab" che significa "boscaiolo"; "Hatab" si riferisce a colui che compie, mentre taḥṭīb è riferito all'arte o al modo similare del "Karate" piuttosto del "Karate-Do" o "Aiki" piuttosto che "Aikido".

Storia

Le origini di quest'arte risalgono al II millennio a.C., infatti alcuni gesti del taḥṭīb sono incisi in tre tombe fra quelle scavate nella roccia 39 nel sito archeologico Beni Hasan, lungo la sponda orientale del Nilo, vicino alla città di Minya. La necropoli comprende tombe di funzionari (nomarch dell'XI e della XII dinastia dell'Antico Egitto. Gli antichi egizi praticavano la scherma col bastone o il combattimento col bastone come forma di intrattenimento; quest'arte marziale non veniva impiegata nei veri combattimenti ma soprattutto come allenamento o sport. L'arte del combattimento col bastone durante la XXI dinastia doveva probabilmente essere simile al kenjutsu giapponese.
La scherma con il bastone continua ad essere praticata in Egitto durante le feste e i mesi del ramadan. Esibizioni vengono allestite durante le cerimonie matrimoniali. È attualmente conosciuta con il nome di taḥṭīb.

lunedì 1 febbraio 2016

Ii Naotaka

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Ii Naotaka (井伊 直孝; 1590 – 1659) è stato un militare giapponese e samurai alle dipendenze dello Shogun Tokugawa Ieyasu.
Ii Naotaka era il secondo figlio di Ii Naomasa. Siccome suo fratello maggiore si era rifiutato di combattere al castello di Osaka egli vi andò al posto suo. Si distinse nell'armata dello shogunato Tokugawa durante l'assedio di Osaka comandando ben 3.200 uomini alla battaglia di Tennoji.

Curiosità

Si racconta che Ii Naotaka potrebbe essere il nobiluomo che rese celebre il Maneki neko, la statua giapponese rappresentante un gatto che saluta.

domenica 31 gennaio 2016

Hatakeyama Yoshifusa

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Hatakeyama Yoshifusa (畠山 義総; 1491 – 1545) è stato un samurai giapponese del periodo Sengoku, appartentente al ramo Noto-Hatakeyama della provincia di Noto.

Biografia

Succedette alla guida del clan al posto di Hatakeyama Yoshimoto nel 1514. Per consolidare il potere rinforzò il castello di Nanao e ci si stabilì attorno al 1526. Yoshifusa era un benefattore degli studiosi e ne invitò diversi di Kyoto a Nanao. Yoshifusa fu un leader molto abile e sotto il suo comando il clan Noto-Hatakeyama godette di un lungo periodo di pace e stabilità. Fu succeduto dal figlio Hatakeyama Yoshitsugu.