Le battaglie
di Kawanakajima (川中島の戦い
Kawanakajima
no tatakai)
furono combattute durante il periodo Sengoku della storia del
Giappone tra Takeda Shingen della provincia di Kai e Uesugi Kenshin
della provincia di Echigo. Le battaglie si svolsero nella pianura di
Kawanakajima situata nel nord della provincia di Shinano, luogo
corrispondete alla parte meridionale della odierna città di Nagano.
Le cinque grandi battaglie ebbero luogo
nel 1553, 1555, 1557, 1561 e 1564; la più nota ed aspra di queste,
la quarta, si svolse il 10 settembre 1561.
Le battaglie iniziarono dopo che Takeda
Shingen conquistò la provincia di Shinano, costringendo alla fuga
Murakami Yoshikiyo e Ogasawara Nagatoki, i quali, necessitando aiuto,
si allearono con Uesugi Kenshin.
Campagne precedenti Kawanakajima
L'interesse di Takeda Shingen per la
provincia di Shinano inizia già dal 1536 quando, sotto ordine di suo
padre Takeda Nobutora, cerca di impadronirsi di Umi no Kuchi nella
vallata vicina a Saku. La progressiva conquista della parte
meridionale di Shinano in una serie di vittoriose campagne, lo
porterà più a nord, provocando l'obbligato intervento di Uesugi
Kenshin.
Campagna di Suwa, 1542 - 1544
Nel 1542, Takeda Shingen decide di
attaccare la regione vicina al lago Suwa. La zona è sotto il
controllo di suo cognato, Suwa Yorishige, ma è formalmente
indipendente. Dall'altra parte diversi daimyō di Shinano decidono di
allearsi con Yorishige ed iniziano a marciare verso la provincia di
Kai, lungo la valle di Suwa; ne risulta la Battaglia di Sezawa, da
cui Takeda Shingen esce vincitore. Forte della vittoria, Shingen
riprende l'iniziativa ed in poco tempo riesce a conquistare gran
parte della regione. Il suo avversario più feroce sarà Takatō
Yoritsugu, dapprima suo alleato, ma che in seguito cercherà di
prendere il controllo della regione di Suwa da solo. Nel 1544 cade
l'ultima roccaforte della regione e con essa ogni ulteriore
resistenza.
Campagna di Saku, 1543 - 1547
Prendendo come pretesto la defezione di
uno dei suoi alleati nella valle di Saku (Oi Sadataka, signore del
castello di Nagabuko), Takeda Shingen attacca questa regione con il
suo esercito, e riesce a conquistare tutte la valle nonostante
l'eroica resistenza e l'intervento del daimyō della vicina provincia
di Kozuke, vassallo del Clan Uesugi. La fortezza di Shiga cade nel
mese di settembre del 1546, fatto che permetterà a Shingen di
controllare gran parte della valle di Saku.
Il consolidamento della posizione nella
regione pone Shingen a contatto diretto (e di conseguenza in
conflitto) con Murakami Yoshikiyo, il più potente daimyō di
Shinano. La prima campagna si rivela un fallimento: il 23 marzo 1548,
è sconfitto nella Battaglia di Uedahara e le sue truppe battono in
ritirata.
Un altro daimyō, Ogasawara Nagatoki,
approfitta dei problemi di Shingen per prendere le armi ed attaccare
la regione del lago di Suwa; verrà sconfitto nel maggio del 1548
nella Battaglia di Shiojiritōge, al termine della quale sarà
costretto a ritirarsi e lasciare Shingen libero di riprendere il
controllo sulla regione. L'avanzata di Takeda nella valle di Saku
tuttavia viene interrotta.
Campagne contro Murakami Yoshikiyo, 1550 - 1553
Questa campagna ha inizio nella regione
del lago di Suwa, dove le truppe di Shingen schiacciano Ogasawara
Nagatoki: quest'ultimo è costretto a fuggire e cercare rifugio
presso Murakami Yoshikiyo. Shingen organizza meticolosamente il suo
attacco dalla regione di Suwa e, nell'autunno del 1550, passa il
colle di Daimon. Una serie di schermaglie e scontri minori si
verificano intorno alla posizione chiave del castello di Toishi
presidiato dall'esercito di Yoshikyo, ma per la seconda volta
consecutiva, Shingen è costretto a ritirarsi ed il suo esercito solo
per poco riesce ad evitare l'annientamento.
Nonostante la situazione volgesse a suo
sfavore, Shingen lancia una terza offensiva nella primavera del 1551.
Questa volta il castello di Toishi cade e questa nuova posizione
strategica permette a Shingen di garantirsi il controllo del resto
della regione. Saranno necessari tuttavia due ulteriori anni di
combattimenti e diverse battaglie, per rendere questo controllo
totale. Nel 1553 quasi tutta la valle di Saku è sotto il controllo
di Takeda Shingen.
Il passo successivo di Shingen è
quello di avanzare lungo la valle di Saku per prendere possesso delle
ricche terre situate in prossimità dell'unione del fiume Sai con il
fiume Chikuma; questo triangolo di terra tra i due corsi d'acqua
prende il nome di Kawanakajima.
Prima battaglia di Kawanakajima, 1553
A seguito della sua sconfitta, Murakami
Yoshikyo si rifugia da Uesugi Kenshin chiedendo a questi aiuto e
facendogli notare che gli eserciti di Takeda Shingen sono ormai alle
porte del suo territorio.
Comprendendo l'importanza di agire in
fretta per contrastare le ambizioni del suo nuovo vicino, Kenshin
raccoglie un esercito e marcia immediatamente verso Shingen, ancora
impegnato a combattere le truppe rimaste dell'esercito di Yoshikyo.
Arrivando dalla strada che costeggia il lago Nojiri, Kenshin dirige
verso la piana di Kawanakajima e si scontra con il nemico nei
dintorni di un guado presso un tempio dedicato ad Hachiman, divinità
shintoista della guerra. Lo scontro, di modesta entità, permette a
Kenshin di affermare la propria superiorità. Kenshin dirige quindi
il suo esercito verso Chikuma con l'intento di attaccare il castello
di Katsurao (precedentemente roccaforte di Murakami Yoshikyo). La
fortezza si rivela troppo difficile da espugnare e Kenshin deve
rinunciare.
Nel frattempo Shingen, non ancora
pronto ad affrontare direttamente Kenshin, riunisce il suo esercito
nei pressi del castello di Fukashi, ad ovest, e lì attende per tre
mesi il momento del contrattacco; sentendosi pronto, marcia verso il
castello di Shioda nel quale si era rifugiato Murakami Yoshikyo. In
pochi giorni (tra l'8 ed il 12 settembre 1553), Shingen prende il
controllo di tutti i castelli della zona, costringendo nuovamente
alla fuga Yoshikyo. Il resto della campagna non è ben noto, ma
sembra che Shingen riprenda la sua avanzata verso nord e verso
Kawanakajima, affrontando direttamente Kenshin prima a Fuse (in
quella che viene considerata la prima battaglia di Kawanakajima) e
poi nuovamente nei pressi del tempio di Hachiman. Queste due
battaglie, a quanto pare, vengono considerate come vittorie di
Kenshin, sebbene non decisive. A ciò seguono una serie di incursioni
e saccheggi nella valle, interrotti dall'arrivo dell'inverno in cui i
due generali cessano le ostilità.
Nell'inverno del 1553 e nell'anno
successivo non si registra nessuna grande offensiva: Kenshin
fortifica l'accesso a Kawanakajima dal lago Nojiri, costruendo il
castello di Katsurayama ed il castello di Motodoriyama sulle omonime
colline; Shingen conclude la conquista della valle di Ina adiacente
al lago Suwa, per rafforzare le sue retrovie.
Seconda battaglia di Kawanakajima (battaglia di Saigawa), 1555
In preparazione della battaglia del
1555 Shingen, per mezzo di uno dei suoi vassalli, lancia un'offensiva
lungo la valle di Itoi; benché non sia un luogo strategico, questa
valle si estende verso nord arrivando fino al Mar del Giappone ed il
suo possesso può costituire una minaccia per la capitale della
provincia di Echigo, governata da Kenshin.
In risposta, Kenshin decide di lanciare
l'offensiva direttamente a Kawanakajima ed il suo esercito viene
spostato ai piedi della montagna che domina la vallata ad est del
Zenkō-ji, uno dei templi buddhisti più sacri in Giappone. Purtroppo
per lui, il clan Kurita, a supporto di Shingen, organizza le difese
del Castello Asahiyama nelle vicinanze, consolidate dall'invio da
parte di Shingen di un ulteriore contingente di 3 000 soldati tra
arcieri ed archibugieri.
Il corpo principale dell'esercito
Takeda si attesta dall'altra parte del fiume Sai (犀川
Sai-gawa)
e fronteggia le truppe di Kenshin il 4 agosto 1555. I quattro mesi
successivi ha luogo la seconda battaglia di Kawanakajima: una serie
di scontri, attacchi ed incursioni lungo il fiume; nessuno dei due
avversari riesce a prendere il sopravvento, ostacolati dal Saigawa,
in alcuni tratti ampio un centinaio di metri.
Con l'arrivo dell'inverno molti samurai
ed ashigaru premono per tornare ad occuparsi delle proprie terre, ed
i due rivali si vedono costretti a concludere un accordo di pace il
27 novembre. L'unica concessione strategicamente importante, è la
distruzione del castello di Asahiyama.
Terza battaglia di Kawanakajima, 1557
Con la distruzione del castello di Asahiyama, nella seconda battaglia di Kawanakajima, a Takeda Shingen viene a mancare una solida base per attaccare il nord di Shinano. Decide quindi di riprendere l'offensiva concentrando i propri sforzi sulla presa del castello di Katsurayama (costruito 3 anni prima da Uesugi Kenshin). Nel marzo del 1557, approfittando della recente neve che blocca Kenshin, Shingen attacca il castello; la mancanza d'acqua (di fondamentale importanza poiché il castello non ha una fonte o un fiume all'interno delle sue mura) concorre a determinare la caduta della fortezza, comunque inutilizzabile, perché poco prima della resa i difensori danno fuoco al castello, bruciandolo completamente.
Comunque, approfittando rapidamente del
vantaggio acquisito, Shingen continua la sua avanzata verso il
confine: cattura il castello di Nagahama sulle rive del lago Nojiri e
muove le sue truppe fino al castello di Liyama che si affaccia sulla
valle del fiume Chikuma (千曲川
Chikuma-gawa).
La situazione per Kenshin diviene
complicata: il confine è sotto la minaccia diretta delle forze
Takeda e l'eventuale presa di Liyama significherebbe la fine della
presenza del clan Uesugi nella provincia di Shinano. Kenshin decide
di mobilitare le sue truppe e passare all'offensiva rendendo chiaro
il suo obiettivo: forzare Shingen ad uno scontro diretto e
sconfiggerlo una volta per tutte. Decide di non muovere l'esercito
per prestare aiuto diretto al castello di Liyama, ma di dirigersi,
come nella battaglia precedente, verso il tempio di Zenkō-ji,
arrivandovi il 19 maggio; dà quindi ordine di ricostruire il
castello di Asahiyama e vi si stabilisce con le truppe.
La situazione diventa evidentemente
complessa: Kenshin si trova circondato dalle truppe di Shingen, ma
può contare sulla protezione fornita dai castelli di Asahiyama,
Motodoriyama e Liyama (che non è ancora caduto). Shingen a sua volta
può fare affidamento sulle roccaforti di Nagahama (isolato nei
pressi del confine), di Katsurayama (vicino al Zenkō-ji e di fronte
ad Asahiyama), e soprattutto di Kasturao, più a sud, che rappresenta
il punto di collegamento principale. L'obiettivo di Kenshin è quello
di ingannare Shingen simulando un ripiegamento verso Liyama lungo il
Chikumagawa, per affrontarlo colpendo con le truppe da Motodoriyama
sul fianco, e con quelle da Liyama sulle retrovie avversarie.
Malauguratamente per lui, Shingen non
si muove. Per costringerlo a combattere, Kenshin effettua diverse
incursioni tra cui una che lo vede risalire quasi fino alla valle del
Saku. Shingen rimane imperturbabile; sta sì preparando come risposta
un grande attacco, ma in una direzione diversa: la valle di Itoi,
situata ad ovest, che offre una porta di accesso verso la provincia
di Echigo e la capitale di Kenshin, Katsugayama. Lanciato nel mese di
agosto, questo attacco permetterà la presa del castello di Otari;
Katsugayama è ora distante non più di 20 chilometri.
L'offensiva progettata inizialmente da Kenshin perde la sua
utilità, ed il daimyō decide di ripiegare verso Liyama per
rientrare a Shinano; nel contempo Shingen decide di avanzargli contro
con le truppe. Sebbene questa fosse la situazione inizialmente
auspicata da Kenshin per ingaggiare battaglia, nei fatti lo scontro
si rivela come una serie di scaramucce minori tra retroguardie.Quarta battaglia di Kawanakajima, 1561
La quarta battaglia di Kawanakajima
comportò ingenti perdite di truppe da entrambe le parti come
percentuale delle forze totali, notevoli se paragonate a qualsiasi
altra battaglia del Periodo Sengoku; viene considerata una tra le
battaglie tatticamente più interessanti del tempo.
Il 25 settembre del 1561, Uesugi
Kenshin lascia il suo castello di Kasugayama con 18 000 guerrieri,
determinato a distruggere Takeda Shingen. Mantiene alcune delle sue
forze a Zenkoji, ma prende posizione con il contingente principale su
Saijoyama, una montagna che sovrasta ad ovest il castello di Kaizu in
mano a Shingen. Benché Kenshin ne fosse inconsapevole, il castello
di Kaizu non conteneva più di 150 samurai, più gli ausiliari al
seguito, e questi erano stati completamente colti di sorpresa. Il
generale al comando del castello Kōsaka Danjō Masanobu, tuttavia,
attraverso un sistema di segnalazione con fuochi, riesce ad informare
il suo signore situato presso la fortezza di Tsutsujigasaki a Kōfu,
distante 130 km, della mossa di Kenshin.
Il 27 settembre Shingen lascia quindi
Kōfu con 16 000 uomini, che aumenteranno di ulteriori 4 000 unità
nel viaggio attraverso la provincia di Shinano; il 3 ottobre arriva a
Kawanakajima sulla sponda occidentale del Chikumagawa (fiume
Chikuma), mantenendo il fiume tra lui e Saijoyama. Per 5 giorni
nessuno degli eserciti prende l'iniziativa, essendo chiaro che la
vittoria avrebbe richiesto l'elemento essenziale della sorpresa,
consentendo quindi a Shingen di entrare con le proprie truppe nella
fortezza di Kaizu insieme al suo gun-bugyō (commissario
dell'esercito), Yamamoto Kansuke; quest'ultimo si occuperà di
elaborare una strategia che secondo i suoi piani si sarebbe
dimostrata vincente contro Kenshin.
Kōsaka Danjo Masanobu lascia Kaizu con
8 000 uomini, avanzando verso Saijoyama con la copertura della notte;
il suo intento è quello di spingere l'esercito di Kenshin verso la
pianura dove Takeda Shingen lo attende con altri 8 000 uomini in
formazione kakuyoku o "ala di gru". Tuttavia
Kenshin, sia attraverso spie a Kaizu che esploratori appostati a
Saijoyama, intuisce le intenzioni di Shingen: sposta i suoi uomini
verso la pianura scendendo dal fianco occidentale del Saijoyama,
strisciando silenziosamente ed utilizzando pezzi di stoffa per
attutire il rumore degli zoccoli dei cavalli. Con l'arrivo dell'alba
del 18 ottobre 1561, gli uomini di Shingen trovano l'esercito di
Kenshin schierato e pronto a caricare, contrariamente a quanto
previsto.
Le forze di Uesugi Kenshin iniziano ad
attaccare ad ondate, in una formazione detta "Kuruma Gakari",
nella quale ogni unità è sostituita da un'altra appena diventa
stanca o subisce sufficienti perdite. A guidare l'avangaurdia di
Uesugi è uno dei suoi storici ventotto generali, Kakizaki Kageie.
L'unità di samurai a cavallo di Kakizaki si scontrerà con le truppe
di Takeda Nobushige, con la conseguente sfortunata morte di
quest'ultimo. Mentre la formazione kakuyoku tiene
sorprendentemente bene il campo, i comandanti di Takeda iniziano a
cadere, uno ad uno. Vedendo che la sua tattica a tenaglia aveva
fallito, Yamamoto Kansuke decide di caricare da solo nella massa di
samurai Uesugi, subendo più di 80 ferite da proiettile prima di
ritirarsi verso una vicina collina e commettere seppuku.
Alla fine, le forze Uesugi raggiungono
il posto di comando Takeda ed ha seguito uno dei più famosi
combattimenti tra due samurai nella storia del Giappone, raccontato
nel Kōyō Gunkan. Uesugi Kenshin in persona irrompe a cavallo nel
quartier generale, attaccando Takeda Shingen che, sebbene colto alla
sprovvista, riesce a parare diversi colpi con il suo ventaglio da
combattimento, ed a tenere a bada Kenshin fino all'arrivo del
vassallo Hara Torayoshi, che impugnata una picca riesce a ferire il
cavallo di Kenshin, costringendolo a ritirarsi.
Il contingente principale di Takeda
resiste, nonostante i feroci attacchi ad ondate di Uesugi: Obu
Saburohei respinge le truppe guidate da Kakizaki, ed Anayama Nobukimi
sconfigge le truppe del clan Shibata di Echigo, costringendo ad
indietreggiare la forza principale di Uesugi fino al Chikumagawa.
Nel frattempo le truppe di Kōsaka,
raggiunta la cima del Saijoyama e trovata la postazione Uesugi
deserta, marciano giù per la montagna verso il guado del fiume; si
scontrano con le 3 000 truppe poste sotto il comando del generale
Amakazu Kagemochi, sconfiggendolo, ed avanzano ulteriormente per
accorrere in aiuto del corpo centrale dell'esercito Takeda,
attaccando da dietro le truppe Uesugi in ripiegamento.
Al termine dello scontro, numerosi
furono i generali di Takeda che rimasero sul campo, tra cui suo
fratello minore Takeda Nobushige e suo zio Murozumi Torasada;
l'esercito Uesugi subì perdite intorno alle 3 000 unità, mentre
quello Takeda contò circa 4 000 vittime. Le cronache del tempo
indicano che Takeda non fece alcuno sforzo per contrastare la
ritirata delle truppe Uesugi dopo la battaglia, che bruciarono
l'accampamento a Saijoyama, tornarono al Zenkoji, e di lì nella
Provincia di Echigo.
Quinta battaglia di Kawanakajima, 1564
Negli anni successivi, il confronto tra
Kenshin e Shingen si evolve su diversi altri fronti. Nel 1564,
Shingen riesce a far aderire alla sua causa il clan Ashina della
provincia di Mutsu, vicino alla provincia di Echigo. Il nuovo alleato
attua un'offensiva nelle terre di Kenshin, coordinandosi con gli
attacchi di Shingen nella provincia di Shinano. L'obiettivo finale è
quello di chiudere in una tenaglia la capitale di Kenshin,
Kasugayama. Il 18 maggio, con l'aiuto di forze ribelli locali, viene
catturato il castello di Warigadake sul lago Nojiri; nel periodo a
seguire, le truppe di Shingen cominciano a condurre incursioni nei
territori di Echigo.
Le truppe del clan Asahina, tuttavia,
sono sconfitte da Kenshin, e la strategia del clan Takeda diventa
inattuabile a causa della perdita dell'alleato. Kenshin decide di
muovere nuovamente il suo esercito verso Kawanakajima per contrastare
Shingen: riconquista il castello di Warigadake e, il 4 settembre,
schiera le sue truppe sulla collina presso il Zenkō-ji.
Takeda Shingen decide di non prendere
alcuna iniziativa e Kenshin, spazientito, effettua la prima mossa
verso la valle di Saku. All'inizio di ottobre Shingen decide di
intervenire, ed il suo esercito giunge da ovest a Fukashi. Ancora una
volta le grandi doti tattiche sviluppate dai due generali non
concederanno il predominio di una parte: la posizione di Kenshin è
ben difesa, ma Shingen gli impedirà di portare a termine ogni azione
pericolosa. Dopo 60 giorni di scontri, Kenshin si ritira lascia la
regione di Kawanakajima definitivamente nelle mani di Takeda Shingen.
Curiosità
La rivalità tra i due daimyō è
trattata nel film giapponese Heaven and Earth, che tra i vari
eventi descrive anche la quarta battaglia di Kawanakajima. Questo
epico scontro è anche un episodio chiave in diverse serie televisive
incentrate sulla vita di Takeda Shingen, come Fūrin Kazan.
Nonostante la quarta battaglia di
Kawanakajima sia la più famosa tra le cinque combattute, è uno dei
primi scenari nel videogioco Samurai Warriors. Nel combattimento 1
contro 1 tra Shingen e Kenshin, l'arma utilizzata dal primo è un
dansen uchiwa.
Nel gioco per PC Total War: Shogun
2, una delle battaglie storiche è la quarta battaglia di
Kawanakajima.