I Tripitaka
Koreana (in coreano: 팔만
대장경 in hangul, 八萬大藏經
in hanja) sono una collezione di tripitaka
(scritture buddhiste) composta da 81.258 tavolette in legno risalenti
al XIII secolo e derivate in larga parte dal Canone buddhista cinese.
Si tratta del più antico e completo canone buddhista del mondo, in
cui non è stato trovato alcun errore negli oltre 52 milioni di
caratteri cinesi organizzati in 6.568 volumi e 1.496 titoli. Ogni
tavoletta è lunga 24 centimetri e larga 70, mentre lo spessore varia
fra i 2,6 e i 4 centimetri e il peso fra i 3 e i 4 chili.
L'intera collezione è conservata nel
Tempio di Haeinsa, un tempio buddhista che si trova nella provincia
sudcoreana di Sud Gyeongsang. Le tavolette furono scolpite a
cominciare dal 1011, quando la penisola coreana venne invasa dai
Khitani. L'atto dello scolpire le scritture buddhiste era considerato
un modo per invocare l'aiuto di Buddha e cambiare le sorti della
guerra.
Le tavolette originali vennero quasi
completamente distrutte durante l'invasione mongola della Corea nel
1232, quando la capitale del regno venne spostata sull'isola di
Ganghwa per quasi 30 anni per resistere meglio agli attacchi mongoli.
Una volta tornata la calma, il re Gojong ordinò che i Tripitaka
venissero riscolpiti dall'inizio, un lavoro che durò 16 anni fra il
1236 e il 1251, dove fu indetta una cerimonia ufficiale. Le tavolette
vennero scolpite presso Namhae (una provincia della Corea del Sud), e
dopo il completamento furono depositate fuori dalla porta ovest della
fortezza Ganghwa. Nel 1381 furono spostate presso il tempio Sonwonsa.
Le testimonianze raccontano come il Re abbia personalmente
supervisionato lo spostamento delle tavolette lungo il fiume fiume
Han, quando nel 1398 le tavolette vennero spostate nel Tempio di
Haeinsa, dove sono tuttora conservate in quattro edifici. Il tempio,
anche grazie a questo inestimabile tesoro, è stato inserito
nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Il valore storico dei Tripitaka Koreana
deriva dal fatto di essere la collezione più completa ed accurata di
trattati, leggi e scritture buddhiste. I compilatori della versione
coreana incorporarono altre antiche versioni e vi aggiunsero altre
versioni scritte da rispettabili monaci. La qualità delle incisioni
su tutte le tavolette è attribuita al Precettore nazionale Sugi,
che le controllò attentamente in cerca del più piccolo errore.
Proprio per la loro accuratezza, sulle Tripitaka Koreana sono basate
le versioni giapponesi, cinesi e di Taiwan.
Ogni tavoletta è costituito di legno
di betulla proveniente dalle isole meridionali della Corea, trattato
per evitarne il decadimento: vennero lasciate nell'acqua di mare per
tre anni, poi tagliate e successivamente bollite in acqua salata.
Dopo di ciò, le tavolette vennero messe all'ombra ed esposte al
vento per altri 3 anni e solo allora erano considerate pronte per
essere scolpite. Una volta scolpita ogni tavoletta veniva ricoperta
di uno strato velenoso per tenerne lontani gli insetti e incorniciata
con del metallo per evitarne la deformazione.
Su ogni tavoletta venivano scolpite 23
righe di testo, contenente 14 caratteri per riga, per un totale di
644 caratteri considerando entrambi i lati. Lo stile calligrafico
utilizzato deriva dalla dinastia cinese Song, dal calligrafo Ou-yang
Hsun, una delle ragioni per cui anche il valore estetico (oltre che
storico e religioso) dei Tripitaka Koreana è considerato enorme. A
causa dell'uniformità dello stile e per alcune fonti storiche, si
credeva che un solo uomo fosse l'arteficie di tutte le iscrizioni in
tutte le tavolette, ma oggi si è più portati a credere che la
collezione sia opera di un gruppo di una trentina di persone.
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