Iga-ryū (scuola di
Iga) e Koga-ryū (scuola di Koga) erano le più antiche e importanti
scuole di ninjutsu del Giappone Medievale. Il loro nome deriva dalle
omonime province in cui sono sorte; rifugio di guerrieri vagabondi e
monaci buddisti provenienti dalla Cina e dalla Corea. Si ritiene,
infatti, che l'arte oscura (Fa-shu) praticata da alcuni monaci nella
Cina antica, mirata a combinare le tecniche di combattimento, di
meditazione e concetti alchemici, non sia altro che la matrice delle
tecniche ninja del Giappone feudale.
Proprio l'Arte della Guerra di Sun Tzu, il più antico testo militare di origine cinese, pone al centro della tattica militare lo spionaggio, le azioni di sabotaggio e la guerriglia. Questi elementi rappresentano la base della formazione degli shinobi di Iga e Koga, addestrati nell'arte dell'occultamento, all'uso di esplosivi e veleni nonché di omicidi su commissione.
Proprio l'Arte della Guerra di Sun Tzu, il più antico testo militare di origine cinese, pone al centro della tattica militare lo spionaggio, le azioni di sabotaggio e la guerriglia. Questi elementi rappresentano la base della formazione degli shinobi di Iga e Koga, addestrati nell'arte dell'occultamento, all'uso di esplosivi e veleni nonché di omicidi su commissione.
L'addestramento, iniziato in
giovanissima età, consisteva nell'apprendere diverse discipline
marziali realizzando un mix letale definito Ninjutsu. Le principali
arti praticate erano:
- Kyusho Jitsu: l'arte dei punti vitali;
- Inton jutsu: l'arte dell'occultamento;
- Ken jutsu: l'arte della Katana;
- Kyu jutsu: l'arte dell'arco;
- Shuriken jutsu: l'arte delle armi da lancio;
- Tai jutsu: combattimento a mani nude;
- Choho: l'arte dello spionaggio;
- Hicho Jutsu: l'arte del salto;
- Hensō jutsu: l'arte della mimetizzazione.
Un altro aspetto che distingueva i
ninja dagli altri guerrieri erano l'eterogeneità del loro
equipaggiamento. Ogni arma era realizzata per eseguire specifici
compiti, tra le più utilizzate abbiamo:
- la Katana (spada tradizionale curva);
- il Kunai (un coltello in metallo utilizzabile come dardo da lancio);
- gli Shuriken (armi da lancio di varie dimensioni);
- la Kusarigama (una catena alle cui estremità è fissato un falcetto);
- la Fukiya (cerbottana);
- la Ninjatô (spada a profilo dritto e più corto rispetto alla katana);
- la Kaginawa (ancorette unite ad una corda per arrampicarsi);
- il Tekagi (pugni di ferro con punte);
- le Makibishi (chiodi a quattro punte da disseminare sulle strade);
Il Ninjutsu non era un prerogativa solo
degli uomini, molte donne, definite Kunoichi, divennero abili
assassine, ladre e sabotatrici. In particolare, erano utilizzate per
avvicinare personaggi di spicco e assassinarli nel sonno.
Durante la guerra civile (Guerra Ōnin),
scoppiata in Giappone durante
il periodo Muromachi (Guerra Ōnin 1467 - 1477), i ninja di
Iga e di Koga vennero assoldati per eseguire missioni di spionaggio,
atti di sabotaggio o assassinii mirati. Il loro impiego in guerra
divenne decisivo in molte battaglie. L'enorme potere di cui questi
clan godevano, spinse lo shogun Oda Nobunaga, preoccupato per una
possibile rivolta dei clan, a intraprendere una serie di azioni
militari mirate a eliminare l'eventuale minaccia. Nel 1581 attaccò
Iga con una forza di 40.000 uomini, massacrando sia i ninja che le
loro famiglie. Tuttavia, gli uomini di Iga si dimostrarono abili
anche nel combattimento in campo aperto, e recarono ingenti perdite
tra le file nemiche. Dopo la morte di Oda Nobunaga,
nel 1852, Tokugawa Ieyasu (1603 – 1868) divenne il nuovo
shogun e, al contrario del suo predecessore, impiegò i ninja tra le
forze di polizia e come guardie personali. Nel periodo Tokugawa, i
guerrieri ombra raggiunsero l'apice del potere, che si interruppe con
l'arrivo delle navi da guerra statunitensi del commodoro Perry che
ruppero l'isolamento giapponese. Con la ripresa del commercio con gli
altri paesi e la modernizzazione del Giappone, i ninja furono
costretti a sparire perché le leggi in loro favore vennero abolite e
non era più consentito detenere armi.
Tracce del loro passaggio sono impresse
nei racconti dei marinai russi durante la Guerra russo-giapponese (8
febbraio 1904 — 5 settembre 1905). Si narra di uomini ombra che
assaltavano le navi dello Zar compiendo azioni di sabotaggio. Nella
Prima Guerra Mondiale, i soldati turchi si raccontavano di uomini
mascherati, agili e potenti, che colpivano nell'oscurità. Con
l'occupazione americana del dopo guerra e la proibizione delle arti
marziali in Giappone, l'arte silenziosa venne praticata da poche
caste antiche in gran segreto.
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