Monte Lú
(廬山,
庐山,
anche Lúshān o Monte Lushan) è una montagna della Repubblica
Popolare Cinese situata nell'omonimo distretto, a sud della città
Jiǔjiāng (九江) nella
provincia di Jiangxi (江西,
Jiāngxī), vicina al Lago Poyang (鄱阳湖,
Póyáng Hú).
La vetta più alta della montagna è il
Picco di Dàhànyáng (大汉阳峰,
a 1.500 metri sul livello del mare), il Monte Lú è tuttavia
cosparso di innumerevoli vette che sfumano tra le nuvole, luogo di
paesaggi incantati (山水, shān
shuǐ, lett. montagne e acque) dipinti nel corso dei secoli dai
pittori tradizionali. Il suo nome, Lú, lo si deve, secondo il
letterato Lí Dàoyuán (酈道元,
466-527) ad un eremita di nome Lu Shu che vi avrebbe vissuto durante
la dinastia Zhou (1122-256 a.C.). La divinità a cui era legata la
montagna (山神 shān shēn)
viveva invece, secondo le leggende, nel vicino Lago Poyang ed era in
grado, sempre per Lí Dàoyuán, di dividere i venti e di aiutare i
marinai che navigavano sul lago. Ciononostante sul Monte Lu vivevano
anche numerosi demoni il principale dei quali era Huángfù (黃父,
Padre giallo) causa di epidemie. Secondo le Libro degli Han
posteriori (后汉书, pinyin:
Hòuhànshū, 25-220), un monaco daoista, Luan Ba, che possedeva i
poteri per dominare i demoni, punì gli stregoni e distrusse i luoghi
"superstiziosi", da quel momento più nessuna epidemia si
diffuse nei dintorni del monte. Secondo il Gāosēng zhuàn (高僧傳,
Cronache di monaci eminenti, T.D. n.2059, composto sotto la dinastia
Liang: 502-57, vedi Shǐchuánbù) ci narra che, durante il regno di
Húandì (桓帝, conosciuto
anche come 劉志, Liúzhì,
regno: 146-67), Ān Shìgāo (安世高,
vissuto nel II sec.), monaco buddhista di origine persiana,
risiedette sul Monte Lú dove scoprì il vero volto della divinità
della montagna che corrispondeva a quella di un pitone (cin. 蟒
mǎng), frutto della rinascita di un monaco buddhista schiavo
della sua collera.
Alle pendici Nordoccidentali della
montagna fu eretto, nel 384 da Huìyuan (慧遠,
334-416), il monastero buddhista di Dōnglín (東林)
che ospitò, tra gli altri, a partire dal 397 il monaco traduttore
Dàoshēng (道生, 355 – 434)
che vi morì nel 434. Nel 410, il monaco indiano Buddhabhadra
(359-429) invitato in Cina da Fǎxiǎn (法賢,
340-418) ma allontanato da Chang'an dal gruppo di discepoli di
Kumārajīva (344-413), fu ospitato a Dōnglín, dove restò fino al
413 e dove tradusse un testo sul dhyāna (cin. 禪那
chánnà) opera del suo maestro Buddhasena. Il Monte Lú fu
luogo di eremitaggio di numerosi monaci daoisti e, soprattutto,
buddhisti. Nei templi buddhisti eretti su questa montagna
soggiornarono numerosi maestri di varie scuole buddhiste cinesi. Tra
questi vanno ricordati, oltre Huìyuan anche i patriarchi Tiāntái
Zhìyǐ (智顗, 538-597),
Guàndǐng (灌頂, 561-632) e
il maestro della stessa scuola Zhìkǎi (智鎧,
533-610). Qui avvenne l'incontro tra il quarto patriarca del
Buddhismo Chán, Dàoxìn (道信,
580 - 651; già discepolo di Zhìkǎi) e il terzo patriarca Chán
Sēngcàn (僧璨, ?-606).
Il Parco nazionale di Lúshān è un
Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
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