L'assedio
di Osaka (Ōsaka no Eki, 大坂の役,
o più comunemente Ōsaka no Jin, 大坂の陣)
fu una serie di battaglie dello shogunato Tokugawa contro il clan
Toyotomi, che finì con la distruzione di questo clan.
L'assedio è diviso in due fasi
(campagna invernale e campagna estiva), durò dal 1614 al 1615 e pose
fine alla maggiore opposizione armata contro lo shogunato. Viene a
volte ricordato come Armistizio Genna (元和偃武
Genna Enbu)
perché dopo l'assedio ebbe fine l'era Keichō ed iniziò l'era
Genna.
L'inizio
Quando Toyotomi Hideyoshi morì nel
1598, il Giappone fu governato dal Consiglio dei Cinque Anziani (o
Consiglio dei cinque reggenti), tra i quali Tokugawa Ieyasu possedeva
il maggior potere. Dopo aver sconfitto Ishida Mitsunari nella
battaglia di Sekigahara, Ieyasu assunse il controllo dell'intero
Giappone ed abolì il Consiglio. Nel 1603 ebbe inizio lo shogunato
Tokugawa e la città di Edo fu scelta come capitale. Ieyasu intendeva
dare stabilità al Paese dopo il lungo periodo di guerre e l'unico
ostacolo erano i Toyotomi, insediati a Osaka e guidati dal figlio di
Hideyoshi, Toyotomi Hideyori.
La campagna d'inverno
Nel 1614 il clan Toyotomi ricostruì il
castello di Osaka ed il tempio Hōkō-ji di Kyoto. I rinnovamenti di
questo tempio inclusero una nuova campana in bronzo su cui fu incisa
l'iscrizione: "Possa lo stato essere pacifico e prospero; ad
est saluta la pallida luna, e ad ovest dice addio al sole che
tramonta".
I kanji usati per l'incisione si
prestavano a diverse interpretazioni e lo shogun, il cui potere si
basava sulle province orientali, interpretò questa frase come un
tradimento e una minaccia e la tensione cominciò a crescere tra i
Tokugawa e il clan Toyotomi. La crisi si acuì quando Toyotomi
Hideyori cominciò a radunare ad Osaka un'armata di rōnin e di
nemici dello shogunato. Nonostante Ieyasu avesse passato il titolo di
shōgun al figlio nel 1615, aveva tuttavia mantenuto un'influenza
significativa. Per neutralizzare i Toyotomi, nel novembre del 1614
inviò ad Osaka le sue truppe composte da 164 000 effettivi.
Le operazioni militari ebbero inizio il
19 novembre, quando 3 000 soldati di Ieyasu attraversarono il
fiume Kizu distruggendo il forte che si trovava sulla sua riva. La
settimana dopo attaccò con 1 500 uomini il villaggio di
Imafuku, che era difeso da 600 soldati. Con l'utilizzo di archibugi,
le forze dello shogunato ottennero un'altra vittoria. Molti altri
villaggi e forti caddero in mano dello shogun prima dell'assedio al
castello di Osaka, che cominciò il 4 dicembre.
Le forze dello shogunato cinsero
d'assedio il Sanada-maru, un barbacane che era stato costruito a
fianco del castello e che era difeso da Sanada Yukimura e 7 000
uomini, alleati con i Toyotomi. Gli assedianti furono respinti
ripetutamente e gli uomini di Sanada si lanciarono in diversi
contrattacchi contro le linee nemiche, rompendole per ben tre volte.
Quindi Ieyasu ricorse all'artiglieria, portando 300 cannoni e altre
truppe il cui compito era scavare sotto le mura. Il 22 gennaio
l'assedio d'inverno finì quando Toyotomi Hideyori si impegnò a non
ribellarsi. Fu rasa al suolo la cerchia esterna delle mura del
castello e fu iniziato l'interramento del fossato esterno.
La campagna d'estate
Nell'aprile 1615, Ieyasu venne a sapere
che Toyotomi Hideyori stava raccogliendo truppe ancora più numerose
della volta precedente, e che stava cercando di fermare il
riempimento del fossato. Le forze di Toyotomi (spesso chiamate Armata
occidentale) incominciarono ad attaccare dei contingenti delle forze
dello shogun (l'Armata orientale) vicino ad Osaka. Il primo scontro
fu il 29 aprile nella battaglia di Kashii, quando truppe leali a
Toyotomi Hideyori guidate da Ban Naoyuki furono respinte mentre si
stavano dirigendo al castello di Wakayama, controllato da Asano
Nagaakira, alleato dello shogun.
L'Armata dello shogun arrivò con
23 000 soldati che sconfissero il 2 giugno nella battaglia di
Dōmyōji i 2 600 dell'Armata orientale. Il comandante Gotō
Mototsugu, che guidò le truppe di Hideyori, fu ucciso in battaglia.
Le forze di Tokuwaga guidate da Date Masamune intercettarono quindi
quelle del generale di Toyotomi Sanada Yukimura presso Honta-Ryo.
Questi fu costretto alla ritirata dopo aver perso il supporto del
samurai Katakura Shigenaga, le cui truppe erano esauste e si erano a
loro volta ritirate.
La stessa notte si affrontarono le
truppe di Chosokabe Morichika e di Todo Takatora nella battaglia di
Yao. Nello stesso momento vi fu la battaglia di Wakae tra Kimura
Shigenari e Ii Naotaka. Le forze di Chosokabe ottennero la vittoria,
mentre Kimura Shigenari fu sconfitto dall'ala sinistra dell'esercito
di Ii Naotaka. Le principali forze Tokugawa si mossero per assistere
Todo Takatora dopo la morte di Shigenari, e Chosokabe fu costretto a
ritirarsi a Osaka.
Dopo un'altra serie di vittorie dello
shogunato nei dintorni di Osaka, la Campagna d'estate arrivò ad un
punto cruciale con la battaglia di Tennoji. Hideyori pianificò
un'operazione "martello-e-incudine", in cui 55 000
uomini avrebbero attaccato il centro dell'Armata orientale, mentre
una seconda forza di 16 500 uomini li avrebbe attaccati dal
retro. Un ulteriore contingente di rinforzo avrebbe intanto atteso
nelle retrovie. L'armata di Ieyasu era comandata dal figlio, lo
shogun Tokugawa Hidetada, ed era composta da circa 155 000
uomini che furono disposti in quattro file parallele, pronte ad
attaccare sul fianco ognuna per conto proprio. Vi furono errori da
parte di entrambi gli schieramenti, come ad esempio l'allontanamento
dei ronin di Hideyori dal gruppo principale, e lo spostamento delle
riserve di Hidetada senza che avessero ricevuto ordini dal comando.
L'uccisione di Sanada Yukimura,
comandante delle truppe di Hideyori, provocò uno sbandamento
dell'Armata occidentale. Le forze residue, comandate direttamente da
Hideyori, si radunarono davanti al castello di Osaka troppo tardi e
furono costrette a rifugiarsi all'interno del castello dall'attacco
nemico; non ebbero il tempo di organizzare un'appropriata difesa, il
castello fu bombardato dai cannoni e prese fuoco. La battaglia ebbe
fine e Hideyori fece seppuku. Fu l'ultima grande rivolta
contro il dominio di Tokugawa per i seguenti 250 anni.
Il seguito
Il figlio di Hideyori, Toyotomi
Kurimatsu (di 8 anni di età) fu catturato dallo shogunato e
decapitato a Kyoto. La figlia della concubina di Hideyori, Naahime,
non fu invece condannata a morte e divenne una monaca presso il
tempio buddista Tōkei-ji di Kamakura. La tomba di Hideyoshi fu
distrutta dallo shogunato, insieme al reliquiario Tomokuri di Kyoto.
Chosokabe Morichika fu decapitato l'11 maggio mentre un suo compagno,
Ono Harutane, che era ricercato da oltre 10 anni, fu ucciso il 27
giugno.
Il Bakufu ricevette 650 000 koku
presso Osaka e incominciò la ricostruzione del castello. Il
territorio provinciale divenne un han (dominio feudale) e fu
dato a Matsudaira Tadaaki. Nel 1619, lo shogunato cambiò nuovamente
la forma amministrativa di Osaka da dominio feudale a governatorato
(jodai (城代)),
che fu posto sotto il controllo di un bugyō al servizio dello
shogunato; come molte altre maggiori città giapponesi, per il resto
del periodo Edo Osaka non fece parte di un han sotto il
controllo di un daimyō. Alcuni daimyō, tra cui Naitō Nobumasa del
castello Takatsuki (高槻城),
in provincia di Settsu, dotato di 20 000 koku, e Mizuno
Katsushige di Yamato Koriyama, in provincia di Yamato, con 60 000
koku, si spostarono ad Osaka.
Il clan Toyotomi fu sciolto e lo
shogunato annunciò nuove leggi, tra cui l'Ikkuni Ichijōrei
(一国一城令),
con cui fu stabilito che ogni provincia potesse contenere un solo
castello, e il Bukeshohatto (武家諸法度),
chiamato anche "Legge di Buke", che obbligava ogni daimyō
a possedere solo un castello e ad obbedire alle restrizioni
correlate. Da quel momento, per costruire o riparare un castello
divenne necessario il permesso dello shogunato. Molti castelli
dovettero quindi essere distrutti per obbedire a queste leggi.
Nonostante avesse infine unificato il
territorio e portata la pace, la buona salute andava via via
abbandonando Ieyasu. Durante la concitata guerra durata un anno
contro i suoi ultimi avversari, ricevette ferite che accorciarono
notevolmente la sua vita. Il 1º giugno 1616, Tokugawa Ieyasu, terzo
ed ultimo dei grandi unificatori del Giappone, morì all'età di
settantacinque anni, lasciando lo shogunato e la terra ai suoi
discendenti.
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