Yamamoto Tsunetomo, noto anche
con il nome buddhista Yamamoto Jōchō (山本
常朝)
(12 giugno 1659 – 1721), è stato un militare e filosofo
giapponese.
Era un samurai della prefettura di Saga
nella provincia di Hizen (Kyūshū) che serviva Mitsushige Nabeshima,
al cui servizio era entrato all'età di soli 9 anni. A vent'anni
conobbe prima Tannen, un monaco Zen che aveva lasciato il tempio
locale in segno di protesta per la condanna di un altro monaco, e
Ishida Ittei, un letterato confuciano consigliere di Nabeshima
esiliato per più di 8 anni per essersi opposto alla decisione di un
daimyō.
Quando il suo patrono morì nel 1700,
non scelse il junshi (accompagnare il signore nella morte eseguendo
il seppuku) perché Nabeshima aveva mostrato di condannare la pratica
quando era in vita e voleva seguirne la volontà. Dopo alcuni screzi
con il successore di Nabeshima, Yamamoto decise di prendere i voti
buddhisti con il nome Jōchō e di ritirarsi in un eremo sulle
montagne.
Ormai vecchio, tra il 1709 e 1716
raccontò i suoi pensieri a un altro samurai, Tsuramoto Tashiro;
molti di questi riguardavano il padre e il nonno del suo patrono, il
bushidō e la decadenza della casta samurai nel pacifico periodo Edo.
Tashiro non pubblicò il contenuto delle conversazioni avute con
Tsunetomo che molti anni più tardi, con il nome collettivo di
Hagakure (葉隱
o
葉隠
"All'ombra delle
foglie").
Lo Hagakure non fu molto noto
durante gli anni dello shogunato, ma intorno agli anni trenta era
divenuto uno dei testi più famosi sul bushidō insegnati in
Giappone.
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