L'angone (dal greco bizantino
ἄγγων, àngon) era un tipo di
giavellotto usato nell'Alto Medioevo dai Franchi e da altre
popolazioni germaniche, tra cui gli Anglosassoni. Era simile al pilum
usato dai Romani, probabilmente in quanto derivato da questo, ed era
formato da una testa con barbigli e un gambo in ferro montato su di
una mazza di legno.
I modelli utilizzati dagli Anglosassoni
e ritrovati nelle tombe hanno una lunghezza da 1,6 a 2,8 metri,
mentre quelli ritrovati a Nydam Mose in Danimarca vanno dai 2,3 ai
3,0 metri. Sebbene lance più corte e leggere e con punte più
piccole fossero generalmente preferite in funzione di giavellotti,
l'angone faceva eccezione: uno di questi, ritrovato ad Abingdon,
aveva una punta di 52,5 centimetri. I barbigli avevano la funzione di
penetrare lo scudo del nemico in modo da non poter essere rimosso
facilmente, mentre la lunga manica in ferro rendeva difficile
separare la punta dal manico. Quest'ultimo era talvolta decorato o
dipinto e presentava talvolta anelli in ferro o bronzo inseriti nel
centro di massa dell'arma, cioè il posto migliore per impugnarla.
L'uso dell'angone era nelle fasi
iniziali della battaglia, prima che le linee nemiche si scontrassero
e i guerrieri combattessero corpo a corpo: iniziavano gli arcieri,
seguiti dal lancio di giavellotti e di asce da lancio. Agazia
racconta che i Franchi usarono gli angoni nella battaglia del
Volturno.
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