Il kamaitachi (鎌鼬)
è uno yōkai, una creatura soprannaturale della mitologia
giapponese, tradizionalmente associata al vento e diffusa in varie
zone del Giappone, soprattutto montuose e, appunto, ventose.
Il mito
Di questo spirito esistono molte
versioni, in parte differenti per aspetto e caratteristiche a seconda
della zona d'avvistamento, ma in generale si tratta di un velocissimo
essere dall'aspetto di donnola (per tradizione considerato un animale
maligno), che si muove cavalcando folate di vento e che è munito di
artigli affilati come rasoi coi quali ferisce alle gambe i
malcapitati passanti per poi dileguarsi immediatamente. L'azione è
così rapida che spesso le vittime non si accorgono nemmeno
dell'attacco, anche perché, altra caratteristica peculiare del
kamaitachi, le ferite inferte non provocano dolore ma solo
sanguinamento, a volte anche copioso. Secondo alcune versioni,
invece, accadrebbe l'esatto contrario e cioè che le ferite non
sanguinerebbero quasi per nulla ma causerebbero grande dolore e in
taluni casi sarebbero fatali.
La versione più famosa del kamaitachi
ha origine nelle montagne delle regioni di Mino e Hida (oggi
accorpate nella prefettura di Gifu), dove sembra che apparisse come
un terzetto di donnole di cui la prima faceva inciampare la vittima,
la seconda le tagliava la pelle delle gambe e la terza le curava la
ferita con una medicina in grado di eliminare il dolore. Questa
interpretazione sembra sia da ricondurre a Toriyama Sekien, che fu
probabilmente anche il primo ad associare l'apparizione alla donnola;
egli eseguì, infatti, un tipico gioco di parole, alterando
leggermente uno dei nomi più popolari della creatura, kamaetachi
(構え太刀
"attacco di tachi"),
per trasformarlo appunto in kamaitachi (鎌鼬
"donnola con le
falci").
Nella prefettura di Niigata, invece, il
kamaitachi era uno spirito singolo ma molto più aggressivo, tanto
che le sue vittime non riuscivano più a liberarsene.
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