Sun Tzu (孫子;
孙子,
Pinyin: Sūnzǐ; Wade-Giles: Sun Tzu; nato Sūn Wǔ
(孫武), zì: Chángqīng (長卿);
544 a.C. – 496 a.C.) è stato un generale e filosofo cinese,
vissuto probabilmente fra il VI e il V secolo a.C.. A lui si
attribuisce uno dei più importanti trattati di strategia militare di
tutti i tempi, L'arte della guerra (孫子兵法,
Sūnzǐ Bīngfǎ, ).
Biografia
Tra i vari biografi di Sun Tzu sussiste
una certa discordanza per il luogo di nascita. Gli Annali delle
primavere e degli autunni collocano i natali di Sun Tzu nello
stato di Qi, nella Cina settentrionale, mentre le Memorie storiche
di Sima Qian riportano che Sun Tzu era nativo di Wu. Ciò
malgrado, ambedue le fonti sono concordi nell'affermare che Sun Tzu
nacque nel tardo periodo delle primavere e degli autunni, cioè tra
il 722 e il 481 a.C., e che lavorava alle dipendenze del re Helü
come consigliere militare, aiutandolo nella conquista dello stato di
Chu: In seguito alla presunta partecipazione ad un complotto, Sun Tzu
venne sospettato di tradimento e pertanto fu sottoposto
all'evirazione e mandato in esilio: si pensa che fu proprio durante
l'allontanamento della patria che egli abbia scritto l'Arte della
Guerra, il testo di strategia più antico pervenutoci al quale il
suo nome è indissolubilmente legato. Il luogo e la data della sua
morte restano invece ignoti.
Statua di Sun Tzu a Yurihama, nella prefettura di
Tottori, in Giappone
Scarsissime sono quindi le notizie
biografiche di Sun Tzu: ci rimane, tuttavia, un curioso aneddoto
narratoci sempre da Sima Qian, che riportiamo di seguito. Prima di
ingaggiare Sun Tzu come consigliere militare, il re di Wu volle
testare le sue doti chiedendogli se le sue capacità strategiche
potessero applicarsi anche alle donne; lo stratega, pertanto, accettò
di dargliene dimostrazione usando le centottanta concubine del re.
Sun Tzu divise quindi le donne in due gruppi e pose a capo di ciascun
gruppo le due favorite del re. Poi spiegò ai due gruppi le regole da
seguire: agli ordini di Sun Tzu, le donne avrebbero dovuto girarsi
tutte nella direzione indicata. Al rullo dei tamburi ordinò quindi
alla donne di voltarsi a destra, ma queste cominciarono a ridere e
non obbedirono. Sun Tzu disse allora: «Se le regole non sono chiare
e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale». Spiegò
quindi ancora una volta le regole, quindi, al rullo dei tamburi,
ordinò alle donne di voltarsi a sinistra. Ancora una volta le donne
scoppiarono a ridere e non obbedirono. Sun Tzu disse allora: «Se le
regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è
del generale; se, invece, le regole sono chiare, e tuttavia gli
ordini non vengono eseguiti, allora la colpa è degli ufficiali».
Diede quindi l'ordine di decapitare le due favorite. Il re, che aveva
seguito le manovre dall'alto del suo padiglione, gli ordinò di
fermare l'esecuzione dicendosi convinto dell'abilità di Sun Tzu nel
condurre le truppe, ma questi rispose che, nelle sue vesti di
generale, vi erano ordini del re che poteva non seguire. Le due donne
furono dunque giustiziate, e le favorite immediatamente inferiori per
rango furono messe al comando dei due gruppi. Questa volta le donne
obbedirono agli ordini senza indugio. A questo punto Sun Tzu disse al
re che le sue truppe erano pronte e ben istruite, e che avrebbero
obbedito a qualsiasi suo ordine, invitandolo a passarle in rassegna.
Ma il re lo congedò senza farlo e Sunzi allora commentò: «Il re
ama le belle parole, ma non sa metterle in pratica»: fu proprio in
questo modo, racconta Sima Qian, che Sun Tzu riuscì a dare prova
delle sue teorie militari e a venire assunto al servizio regio.
A partire dal dodicesimo secolo
numerosi studiosi iniziarono a contestare l'effettiva esistenza
storica di Sun Tzu, per il motivo che egli non è menzionato nello
Zuo Zhuan, cronaca cinese in forma narrativa che parla delle
più note personalità vissute nel periodo delle primavere e degli
autunni. Assai dibattuta è anche la paternità dell'Arte della
guerra, da attribuire secondo gli scettici non a Sun Tzu bensì
ad altri strateghi militari, quali Wu Zixu, Sun Bin, un autore
anonimo, o altri. Analogamente, l'unica battaglia storicamente
attribuita a Sun Tzu, quella di Boju, non riporta il suo nome tra i
vari combattenti. Molti storici moderni hanno anche presunti
anacronismi fra il periodo in cui tradizionalmente sarebbe vissuto
Sunzi e la cultura militare del suo tempo; l'ampiezza delle armate
menzionate nel testo e la loro organizzazione, gli accenni
all'impiego della balestra, entrata in uso verso la fine del V secolo
a.C., i riferimenti alla teoria dei Cinque Elementi e certi usi
linguistici, secondo queste interpretazioni, sposterebbero la
datazione dell'Arte della guerra tra il 400-320 a.C., nel Periodo dei
regni combattenti.
L'arte della guerra
Copia su bambù dell'Arte
della guerra, trascritta sotto l'imperatore Qianlong
Il testo L'arte della guerra
(Sūnzǐ Bīngfǎ, 孫子兵法)
non è un'opera letteraria, bensì un manuale militare contenente
regole su come condurre una guerra vittoriosa nell'antica Cina.
In caso di guerra l'importante è
vincere e vince solo chi sa pianificare in modo che quando si scende
in campo si ottenga il massimo profitto nel minor tempo possibile,
meglio se senza combattere o col minimo di perdite. La pianificazione
deve avvenire in un contesto variabile, con pronte reazioni ai
cambiamenti di situazione che portino a rapidi aggiustamenti dei
piani e la disposizione tattica, anche applicando manovre irregolari
ed imprevedibili ed avvalendosi di stratagemmi per dare al nemico
informazioni sbagliate che lo inducano a valutazioni ingannevoli. Sun
Tzu, tradizionalmente ritenuto uno dei maggiori promotori della
«strategia indiretta», definisce assai nitidamente i rapporti tra
guerra e politica, tracciando un percorso che verrà successivamente
seguito da Niccolò Machiavelli e Carl von Clausewitz: egli, infatti,
ritiene la guerra subordinata al dominio della politica, essendo uno
degli strumenti utilizzati dallo Stato per raggiungere i propri
scopi. Fondamentale, in tal senso, è l'utilizzo dell'astuzia più
che della forza, oltre che in particolare della conoscenza
dell'avversario. È opinione di Sun Tzu, infatti, che «combattere e
vincere cento battaglie non è prova di suprema eccellenza: la
suprema abilità consiste nel piegare la resistenza (volontà) del
nemico senza combattere» e, ancora, che «l'abilità del comandante
consiste nel piegare le forze del nemico senza alcun combattimento,
nell'impadronirsi delle città senza assalirle, nel conquistare lo
Stato nemico senza lunghe operazioni militari».
Dopo la sua pubblicazione, l'Arte
della guerra ha esercitato una fortissima e ininterrotta
influenza, attraverso i secoli e i millenni, sulla strategia
militare. L'Esercito degli Stati Uniti ha incluso l'Arte della
guerra fra le opere che devono essere presenti nelle biblioteche
delle singole unità, per la formazione continua del personale. Le
teorie esposte nell'Arte della guerra, oltre ad essere
considerate ancora attuali da molti moderni strateghi militari, hanno
trovato applicazioni anche in altri campi, soprattutto in quello
delle strategie manageriali, che attingono ad esse per modelli di
comportamento da adottare nelle situazioni competitive.
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