mercoledì 10 giugno 2020

Una delle usanze più curiose in Thailandia


Ho sempre pensato prima di trovarmi a vivere in Thailandia che diventare monaco fosse una prerogativa di uomini di fede.
Invece ho scoperto che addirittura ogni thailandese maschio è chiamato per tradizione a passare un periodo da monaco.
L'ordinamento a monaco avviene tramite una lunga e particolare cerimonia quasi lunga un giorno.
Per mia fortuna ho potuto assistere tra gli invitati a questa curiosa usanza.
Durante il rituale sono invitati una serie di monaci anziani, a casa del prossimo ordinato.
I monaci provengono di solito dal tempio più vicino alla residenza del ragazzo, dopo una serie di canti e preghiere ogni parente o amico è chiamato a tagliare una ciocca di capelli dal futuro monaco.
Alla fine la testa viene completamente rasa a zero, successivamente il ragazzo viene spogliato accompagnato dai genitori e lavato davanti a tutti gli invitati con secchi di acqua fredda, in una sorta di purificazione.
La parte finale della cerimonia vede nel mio caso specifico la madre ai piedi del ragazzo come se lo stesse implorando.
A conclusione di tutto si parte a piedi in processione con un sottofondo di musica thai tradizionale, verso il tempio dove con un ulteriore preghiera e canti buddisti, di fronte a tutti i monaci del tempio il giovane sarà ufficialmente monaco.
Curiosità:
  • il periodo da passare come monaco è discrezione del ragazzo e può variare da un mese ad un anno.
  • Durante tutto il periodo non potrà lasciare il tempio durante la notte, e ovviamente sarà costretto ad alimentarsi con cibi vegetariani.
  • I monaci non possono toccare una donna considerata impura.
  • Ogni mattina all'alba sono obbligati a mendicare offerte.
  • Anche l'attuale re Rama X ha passato un periodo da monaco, sono diffuse sue immagine durante il suo periodo di ritiro.


martedì 9 giugno 2020

Le arti marziali non sono sempre utili se qualcuno attacca con un coltello

Difendersi dagli attacchi con coltello: è possibile? Tecniche e ...



Ni. È molto difficile cercare di difendersi da uno che attacca con un coltello ed è sempre consigliabile lasciar perdere. Non è come parare un pugno, un coltello perfora e penetra la carne e, se la coltellata è portata in un punto vitale, è finita. Bisogna dimenticare alcuni film.
Veniamo alla domanda : un'arte marziale, se praticata con costanza e se si sono studiate tecniche specifiche, può aiutare, ma non garantisce il successo. Se qualcuno mi puntasse un coltello a distanza molto ravvicinata potrei provare a difendermi con una chiave, ma se la distanza fosse maggiore? Il coltello è un'arma infida che non richiede né particolare destrezza né addestramento per essere maneggiato. Bisogna anche aggiungere il fatto che un aggressore armato di coltello è imprevedibile e probabilmente non rimarrebbe stupito dalle abilità marziali.
Il mio consiglio personale è sempre quello di reagire SOLO nel caso che ci si rendesse conto che si è veramente in pericolo di vita. Se il rapinatore vuole solamente il portafoglio, dateglielo e non tentate eroismi perché meglio perdere 100€ che la propria vita.
In palestra ci si allena, ma sulla strada valgono altre non-leggi.



lunedì 8 giugno 2020

I problemi, con la maggior parte delle arti marziali quando si tratta di autodifesa

Arti Marziali, Discipline del Benessere e Sport da contatto ...

Due, principalmente
Il primo è il poco realismo e il secondo è l’essere abituati a delle regole
Il primo problema riguarda tutte quelle arti marziali nelle quali c’è poco contatto o addirittura in cui è nullo vale a dire molte forme del Karate (non il Kyokushin dove ad esempio lo sparring e il combattimento sono fondamentali) tante arti marziali tradizionali (Akido, Tai Chi, Kung Fu) e numerosi corsi di cosidetta autodifesa come il Krav Maga che spesso non viene praticato come si deve (io ho fatto un anno di questa disciplina ma sono stato fortunato, il maestro era molto competente e ancora ricordo due-tre leve articolari molto efficaci)
E dirò di più, anche fare pugilato o altri sport dove c’è il contatto senza fare sparring tosto di tanto in tanto non serve a molto
Qualsiasi arte marziale che non proponga il confronto con un avversario che risponde ai colpi cercando di sconfiggerci è inutile ai fini della difesa personale. Puoi pure saper dare calci circolari, girati, pugni e via dicendo, se lo fai solo a vuoto o trattieni i colpi per non toccare l’avversario, non sarai in grado di difenderti da una persona che intende farti male
Per molti motivi, il primo è che il corpo umano è fragile: nocche, tibie, gomiti, ginocchia necessitano allenamento per indurirsi e soprattutto basta un minimo errore per spaccarsi un osso


Questa è una frattura alla falange del mignolo. Il pugno va portato con polso e mano allineate e deve colpire con le prime due nocche, le più robuste. Mi è capitato facendo il sacco di storcermi il polso soltanto per aver sbagliato di un nonnulla l’allineamento, avevo fascette e guantoni e stavo colpendo una superfice liscia. Immagina cosa può succedere quando colpisci a mani nude un aggressore in faccia se non sei abituato a farlo in palestra. Peggio ancora con i calci, calciare è difficile, doloroso e basta sbagliare la parte con cui colpisci che ti sei giocato una caviglia o un piede. E tutto questo senza considerare il problema maggiore. Sai come si impara a non girarsi di schiena o spaventarsi quando ti arriva un pugno in faccia? Prendendo pugni in faccia. Nel pugilato si inizia con lo sparring leggero con tutte le protezioni per abituarsi a non “scansarsi” e a controllare e schivare i colpi per poi aumentare forza e velocità, è un processo molto lungo e difficile. Nella vita reale nessuno resterà fermo a lasciare che tu metta in atto la tecnica di disarmo che hai provato tante volte in palestra su un tuo amico che magari sta anche fermo ad agevolarti o che tu prepari il calcio girato saltato che hai spesso provato a vuoto, facendo i Katà. Cosa più importante, non avrai paradenti, paratibia, caschetto, niente di niente. Dopo due-tre pugni dati come si deve, la tua mano sarà probabilmente inservibile, ecco perchè molte risse finiscono in fretta
E poi, le regole. E questo riguarda tutte le discipline. Perfino gli sport dove c’è contatto non controllato hanno regole. A me è capitato di prendere calci nei testicoli e pugni dietro la testa in palestra e spesso sono proprio le persone che hanno fatto massimo una/due lezioni a darli, proprio perchè devono ancora abituarsi a delle regole di quello sport. Sicuramente un combattente è avvantaggiato rispetto a una persona qualunque per strada ma non sottovaluterei un criminale o una persona qualsiasi che anche senza aver mai indossato dei guantoni può colpire sporco con una testata, una ginocchiata. O più semplicemente tirare fuori un'arma o chiamare degli amici
“Ehi, non è leale! Io sono abituato a combattere uno contro uno!”
Si, ma qui sei nella vita reale purtroppo e adesso eccoti per terra con due denti rotti e senza cellulare e soldi perchè ti hanno assalito in quattro
Ho letto la storia di un buttafuori brasiliano esperto di Thai, una delle arti marziali più efficaci al mondo: si è preso una coltellata andando in clinch con un aggressore, cioè afferrandolo per dargli una ginocchiata


Una ginocchiata può mandare KO una persona se tirata bene. Ma, appunto, in un contesto in cui non ci sono vincoli di regolamento nessuno impedisce alla persona afferrata di rifilarti un calcio nelle palle appena ti muovi per andare in clinch o peggio. Potrebbe non riuscirci, ma potrebbe arrivare un suo amico mentre lo tieni fermo e lo colpisci e tirarti un pugno dietro la testa e buonanotte a tutti
Questo naturalmente non significa che le arti marziali siano inutili o che non ci sia modo di difendersi da un aggressione, semplicemente, non pensare di essere invincibile solo perchè pratichi sport di contatto, specialmente se sono sport dove non ci si picchia sul serio. E anche una persona che si mena in palestra come me può trovarsi davanti avversari più cattivi o esperti. Mi è successo e nonostante la mia preparazione, ho lasciato perdere la lite, andandomene comunque con calma e senza scappare con la coda tra le gambe. Lì la preparazione di un'arte marziale ad esempio è sempre utile, ti aiuta a capire se un avversario sa il fatto suo o è un coglione qualsiasi che cerca rogne e a mantenere la calma. Uno contro uno o massimo contro due-tre, senza armi, soltanto un professionista di qualsiasi sport di combattimento con qualche incontro alle spalle ha il 100% di possibilità di vincere una rissa. Un semplice praticante, anche se esperto, potrebbe non farcela per i più svariati motivi e questo andrebbe spiegato a TUTTI i praticanti di arti marziali esistenti al mondo.
In conclusione, non voglio sminuire nessuno sport ma per essere efficace in un contesto realistico un metodo di combattimento deve prevedere sparring costante con un avversario che si difende e attacca sul serio, condizionamento delle parti del corpo con cui si colpisce e che vengono colpite. Pugilato, Kick Boxing, Muay Thai, Judo, Ju Jitsu, Kyokushin, Sanda, Savate, MMA e pochi corsi ben fatti di Krav Maga. Queste secondo me sono arti marziali con cui puoi aumentare la sua abilità nel combattimento reale. Ci sono tante persone che praticano sport in cui non ci si tocca nemmeno con i colpi e si sentono invincibili: quelle persone rischiano davvero grosso e non lo dico per fare il macho o roba simile, lo dico perchè combattere non è un gioco. Andrebbe fatto solo in contesti controllati, può finire molto male nella vita reale



domenica 7 giugno 2020

Battere un praticante di arti marziali in una lotta senza avere alcuna preparazione specifica

Lionheart - Scommessa vincente, cast e trama film - Super Guida TV



Se per arte marziale intendiamo un'arte marziale da contatto e per praticante intendiamo una persona con l'esperienza di diversi anni di combattimenti, vedo veramente poche possibilità di successo per la persona comune, a meno che non parliamo di una differenza di peso e altezza esagerata.
Racconto un fatto che mi è capitato quando frequentavo una palestra di thai boxe.
Facendo sparring coi miei compagni di corso, in linea di massima me la cavavo piuttosto bene anche con quelli più esperti, perché ero spesso decisamente più alto e pesante di loro.
Un giorno si è presentato in palestra un signore a cui avrei dato una cinquantina d'anni, una decina di centimetri più basso di me e un po' in sovrappeso.
Era un amico del mio insegnante, in passato era stato un pugile discreto, ed era venuto a dare una mano.
Visto che quel giorno non c'erano compagni di allenamento di taglia simile alla mia, ha pensato di fare un po' di sparring con me.
Lì mi sono realmente reso conto di che cos'è la soglia del dolore di un pugile esperto, anche se "in pensione".
A un certo punto si è fatto avanti a testa bassa e ha iniziato a colpirmi al corpo.
Mi sono detto: ok, qualche gancio alla testa dovrebbe convincerlo ad allontanarsi.
Macché! Pareva fatto di ghisa, ha continuato a martellarmi ignorando completamente dei pugni per cui qualunque altro ragazzo in palestra non dico sarebbe andato al tappeto, ma avrebbe quantomeno accusato il colpo.
Dopo pochi minuti di questo trattamento mi sono arreso, ben consapevole che se avesse fatto sul serio sarebbe finita molto male per me.
Spesso ci si concentra sul fatto che chi pratica arti marziali conosca delle tecniche speciali, quando una delle capacità principali di chi combatte spesso è la capacità di incassare un colpo importante senza battere ciglio e restituirlo con gli interessi.
In conclusione si, essenzialmente perché la maggior parte delle arti marziali presuppongono azione e reazione a condizioni controllate e coerenti. Si combatte in un ring o in un dojo, non nel vagone di un treno, in un ristorante, in acqua… ci si confronta uno contro uno, senza distrazioni, ad armi pari ed accedendo allo stesso portfolio di attacchi e difese consentite e previste. Oppure…
Pensa ad esempio ad un praticante professionista, magari campione, di un'arte marziale occidentale come scherma o lotta greco-romana. Il contesto é essenziale per l'impiego della loro arte.
Tieni anche presente che quasi nessuna arte marziale insegna le tecniche di difesa più efficaci in quasi tutte le situazioni di combattimento: diplomazia e fuga.
Il segreto per vincere qualsiasi confronto é sedurre l'avversario fuori dalla sua area di supremazia e spingerlo nella tua area di controllo. Battere un campione di Kung Fu a mani nude é molto difficile, improbabile se non sei tu stesso un esperto di arti marziali, a meno che… a meno che tu non abbia davvero compreso bene qual é il terreno del confronto, il suo scopo e la misura del successo. Se lo scopo fosse la sopravvivenza, batterlo significherebbe non combatterlo fisicamente o, se questo fosse precluso, approfittare della prima occasione propizia per darsi alla fuga e svanire il più rapidamente possibile. Questa non é codardia, ma saggezza. Affrontarlo nel suo campo di supremazia non é coraggio ma stupidità: se hai appena imparato come muovere i pezzi su una scacchiera, non hai alcuna possibilità contro un maestro di scacchi. Un neopatentato finirà malamente in pista contro un pilota esperto.
Ma come un principiante di Ju Jitsu può avere agevolmente la meglio in un confronto fisico sul migliore scacchista che non abbia una preparazione marziale, allo stesso modo non c'è ragione per cui tu non debba battere il più grande maestro di arti marziali al mondo nel tuo regno, con le tue regole e nel tuo gioco. Se non puoi vincere la montagna con il pugilato, lo farai con la corsa.


sabato 6 giugno 2020

Come mai, troviamo gente che si improvvisa maestro, illudendo gli allievi che si possa imparare le abilità delle arti marziali in pochi giorni

Nonsolobotte: Arti marziali: chi è il tuo maestro? Vademecum per ...



Per tre motivi principali.
  1. Non esiste un ente certificatore a livello internazionale che garantisca sul piano legale la qualità dell'insegnamento secondo standard universalmente accettati.
  2. Non esiste un banco di prova perché l’azione di difesa personale contro un’aggressione fisica è un’eventualità remota ed i maggiori benefici si hanno nell’aspetto preventivo.
  3. Se la difesa personale fosse una capacità da usare in modo simile a quella che occorre per guidare la macchina nel traffico il problema scomparirebbe dopo alcuni mesi e sono piuttosto sicuro che verrebbe creato un ente apposito per certificare chi può insegnare e chi no.


venerdì 5 giugno 2020

In che modo i combattenti UFC non si feriscono gravemente in ogni combattimento?


Le MMA sono un sport durissimo, in UFC ci sono i top del top, l'élite dei fighters.
Ci sono delle regole che vietano alcune mosse, ad esempio testate, dita negli occhi, colpi nelle parti intime ecc.. Ma quando entri nell'ottagono, sai già che rischi potenzialmente molto, alla fine lo scopo di questo sport è finalizzare l'avversario.
Dipende tutto da che tipo di fighter incontri, ad esempio contro un wrestler hai meno probabilità di uscirne malconcio poiché il suo modo di combattere si basa sulla lotta a terra, poi però ci sono i fighter come Tony Ferguson contro cui le possibilità di uscire in buone condizioni sono bassissime, poiché si tratta di uno stiker (colui che predilige la lotta in piedi) di alto livello.
Ovviamente in base ai danni che i fighters subiscono i medici decidono la durata dello stop.


Questo è Donald "Cowboy" Cerrone, dopo il match contro Tony Ferguson.


giovedì 4 giugno 2020

Alcuni fatti sulla Corea del Sud di cui gli stranieri non hanno mai sentito parlare


Ogni turista sa che la Corea del Sud è come un intero altro pianeta.
E mentre alcune cose sono subito ovvie (ad esempio, alcuni cibi esotici), altre sono cose conosciute solo da coloro che hanno vissuto lì.

1. Le donne coreane si siedono con le coperte sulle ginocchia.


Molte donne coreane mettono le coperte in grembo, anche quando fa caldo dentro e fuori.
Idoli K-pop, ospiti di spettacoli televisivi e persone normali li usano in bar, ristoranti e altri luoghi pubblici. Lo fanno per non rivelare nulla quando indossano una minigonna e proteggere anche il loro spazio privato perché una coperta è un simbolo di modestia.

2. Le donne si coprono la bocca quando ridono.


In passato, alle ragazze veniva insegnato che ridere non era molto femminile.
Quando qualcosa li faceva ridere, distoglievano lo sguardo o cercavano di nascondere i loro sorrisi (ora fanno solo quest'ultimo).
Se vedi una donna coreana che si copre la bocca, probabilmente sta ridendo e non sbadigliando.

3. Le linee V e S sono valutate nei corpi delle donne


Una V-line è un mento appuntito . Si ritiene che sia il migliore per ragazze e ragazzi perché li rende più eleganti.
Una linea a S è il contorno del corpo femminile, una versione più snella della forma del corpo a clessidra.
Se un uomo coreano dice che hai delle belle linee a V e a S, significa che gli piacciono il mento e il corpo.

4. Tutti i conducenti devono fare test dell'alcool.


La sera, spesso il venerdì e il sabato, i poliziotti coreani bloccano un lato della strada e controllano tutti i conducenti, tranne i tassisti.
Quando vedi un'auto di pattuglia, devi accostarti, aprire la finestra e fare un test dell'alcool .
Le multe vengono pagate in base alla concentrazione di alcol nel sangue: 0,05-0,10 per mille è $ 1,400 - $ 2,800.
Dicono che puoi bere solo 400 millilitri di birra o un bicchierino di soju.

5. Non devi rimanere all'interno durante la stagione delle piogge.
La stagione dei monsoni in Corea inizia tra luglio e agosto. A volte ci sono inondazioni durante questo periodo.
Ma le macchine continuano a guidare e la gente cammina nell'acqua fino alle ginocchia, ma sotto un ombrello.
La cosa peggiore che può succedere a una donna coreana è se si bagna i capelli.

6. Hanno un ottimo cibo nei loro ospedali.
Ogni giorno, nei normali ospedali coreani, servono cibi diversi e le zuppe di vongole sono accompagnate da antipasti tradizionali, come riso marinato, frittelle di verdure e kimchi.

7. L'anno accademico inizia a marzo e gli studenti lottano per il diritto a partecipare alle lezioni.


Prima dell'inizio del college, gli studenti sono tenuti a fare una formazione speciale con la facoltà.
In 2 giorni e una notte, i primi anni devono imparare la storia del college e conoscersi.
Ma secondo gli studenti, questo è solo un insabbiamento: gli studenti più grandi stanno effettivamente insegnando alle nuove generazioni come divertirsi e continuare a studiare la mattina successiva.
I coreani scelgono i corsi che vogliono studiare e pianificano da soli.
Il numero di posti nelle lezioni è limitato: possono esserci da 60 a 100 persone che possono competere contemporaneamente per un posto. Ma le lezioni più popolari si riempiono in pochi minuti, quindi devi essere molto veloce.
Puoi iscriverti a queste lezioni nel campus o in un club di computer dove puoi mangiare, studiare e giocare.

8. Vendono idoli K-pop invece di bambole Barbie
I cantanti K-pop sono così popolari che puoi acquistarne una piccola replica in qualsiasi negozio.
Sopra puoi vedere i membri della band BTS.

9. I turisti parsimoniosi possono soggiornare in una sauna


I bagni o le saune pubblici coreani sono chiamati jjimjilbang.
Sono aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e costa solo $ 7. Ecco perché i turisti che vengono in campagna per un breve periodo di tempo cercano di rimanere nelle saune e la gente del posto viene qui per ripristinare la propria energia dopo il lavoro o dopo un grande festa.
All'ingresso, indossavano lo yangmeori, o testa di pecora, che sono
All'interno, ci sono anche divani e sale giochi per bambini.

10. I coreani non parlano con il sesso opposto se hanno una relazione.



In Corea del Sud, la maggior parte delle persone non crede che uomini e donne possano essere amici.
Quindi, quando un ragazzo e una ragazza iniziano una relazione, non possono più vedere i loro amici del sesso opposto.

11. Celebrano il giorno dell'amore l'11 novembre.


La festa si chiama Pepero Day - prende il nome da dolci grissini con glassa diversa e la celebrano l'11 / 11.
Gli amanti si danno reciprocamente questi bastoni e giocano: mordono il bastoncino da estremità diverse e vince chi ha una piccola parte. Questi doni non possono essere dati solo ai propri cari, ma anche ad amici e parenti. Si ritiene che la vacanza è stata composta da Lotte, che produce questi bastoni.
Comunque, questa vacanza è diventata completamente parte della cultura.

12. Gli uomini coreani non usciranno con una ragazza che non è magra come lui.


In Corea del Sud, non vedrai una coppia in cui una ragazza è più alta o più grande di un ragazzo.
C'è una serie di regole molto rigide quando si sceglie un partner.
Non importa quanto sia bravo una persona un potenziale partner, un ragazzo non uscirà con una ragazza più pesante di lui. Le ragazze non escono con ragazzi più corti di loro.
Inoltre, anche l'età e il gruppo sanguigno contano.

13. I coreani adorano tenere le mani calde.


Se vai da un parrucchiere coreano, un salone di bellezza o un altro posto, ti verrà probabilmente uno scaldamani.
Anche se nell'edificio è presente un buon sistema di riscaldamento.

14. Nelle scuole hanno una pattuglia dei genitori.


“Polizia genitoriale scolastica”
Ogni giorno 2 genitori ispezionano le scuole: il processo educativo e si assicurano che tutto vada bene.
Inoltre, i genitori assaggiano il cibo della scuola per vedere quanto bene vengono nutriti i loro figli.
Quando i padri e le madri pattugliano la scuola, indossano l'uniforme e hanno un programma di cose da fare e quando dovrebbero farlo.
C'è anche una stanza speciale dove possono riposare durante la pausa.

15. I genitori coreani seguono sempre i loro figli.


Molto spesso, nelle famiglie coreane, i padri lavorano e le madri crescono i bambini: e si immergono in questo processo così profondamente da perdere la propria vita e personalità.
Non importa cosa faccia il loro bambino, la madre deve sempre prendere parte attiva a tutto.
Un
che vive in Corea da molto tempo racconta questa storia: "Prima mia figlia era solita andare in montagna da sola e ora devo andare con lei ovunque".
Recentemente le è stato chiesto: "È vero che non sei stato adottato?"
I coreani pensano che una vera madre non possa essere così indifferente nei confronti dei suoi figli e lasciarli uscire da soli. "Dopo questo, il blogger ha dovuto accompagnare sua figlia ovunque, anche alle riprese dello spettacolo in cui sua figlia recitava.

16. Non hanno bisogno di totale silenzio e oscurità per dormire.


I bambini coreani vengono a letto in stanze perfettamente silenziose e buie.
Viene loro insegnato ad addormentarsi in stanze luminose e rumorose, perché questo è un modo per rafforzare il loro sistema nervoso.
Quando diventano adulti, possono ripristinare un po 'di energia, anche se hanno solo un po' di tempo, come ad esempio quando sono su un treno o un autobus. I coreani possono dormire praticamente ovunque, in qualsiasi condizione.


17. Sono tutti più vecchi
In Corea siamo tutti più vecchi di almeno un anno. Ecco, leggendo questa frase, uno potrebbe già pensare di annullare un eventuale viaggio nel Paese. Chi vuole invecchiare di 1 o 2 anni solo con un volo aereo? In realtà, il problema è che per i coreani, quando un bambino nasce ha già un anno. Cominciano a contare da 1 e non da zero come noi. E a peggiorare la situazione c’è il fatto che a Gennaio scatta automaticamente l’anno successivo, indipendentemente dal proprio mese di nascita. Quindi mai dire la propria età a un coreano, penserà che sembrate più vecchi di quello dite!

18. La mania per la bellezza
Pelle liscissima e bianca, talmente chiara da sembrare quasi argentata.
Sopracciglia dritte che non tracciano nessun arco, spesso disegnate.
E quel look da ragazza innocente e “bambolina”.
Sono questi gli standard coreani di bellezza e per ottenerli uomini e donne sono disposti a fare quasi di tutto. Non parliamo solo di creme, maschere facciali, prodotti per il corpo e make up, ma anche della chirurgia estetica. Seul è stata infatti nominata la capitale mondiale della chirurgia plastica e si calcola che almeno una donna su 3, sotto i 29 anni, sia ricorsa ad almeno un intervento.
Molte sono le ragazze che si fanno regalare un intervento per un compleanno o per aver superato dei traguardi scolastici.
Tra i ritocchi più richiesti ci sarebbero le operazioni alle palpebre, per far sembrare gli occhi più grandi, e la “levigazione” della mascella per rendere il viso più appuntito.

19. Tutti nudi nelle spa ma al mare vestiti
Collegato al punto precedente c’è sicuramente la frequentazione delle spa. Si inizia fin da piccoli, il tempo di compiere 5 anni, e i bambini si ritrovano a passare i weekend nei jijimbang, le spa coreane, per fare scrub, massaggi e bagni caldi insieme al resto della famiglia. Si tratta di bagni pubblici con piscine di acqua calda e fredda, saune, aree massaggi e zone dedicate ai trattamenti di bellezza fai da te. L’unica regola da seguire è che nei jijimbang si sta completamente nudi!
L’esatto opposto di quello che avviene quando ci si trova invece in spiaggia. I coreani hanno una vera avversione per il sole. E quindi vai con le creme protezione altissima, i cappelli, le visiere enormi, le mute da sub invece dei bikini. Stare in spiaggia diventa una vera sfida alla ricerca dell’ombra perduta, tra ombrelloni, ombrellini, o addirittura tende da campeggio da piantare sulla sabbia, sia mai che qualche raggio passi attraverso i venti strati di protezione solare.

20. Le “buone maniere” coreane
Visti da fuori i coreani sembrano tutti gentili, carini e sorridenti, . In realtà ci sono situazioni in cui tutto cambia e le buone maniere vengono decisamente messe da parte. Sui mezzi pubblici, ad esempio, la gente si spinge e si prende a gomitate in modo anche violento per farsi spazio. Altra cosa, mai aspettarsi che un coreano vi tenga la porta mentre state per arrivare. Anche se vi avrà visto e voi sarete a pochi secondi di distanza, la lascerà andare rischiando che vi arrivi direttamente sul naso. E provate a starnutire in pubblico, nessuno vi dirà “salute” o qualcosa di simile. In compenso, però potrete digerire rumorosamente o risucchiare una zuppa facendo il rumore di un aspirapolvere e nessuno vi noterà, anzi!

21. Le vecchiette poco gentili
La Corea del Sud è un Paese molto sicuro. I pericoli sono davvero pochissimi ma ce n’è uno in particolare che si nasconde bene e a cui bisogna prestare particolare attenzione. Si tratta delle ajumma, le vecchiette coreane. Le si riconosce dalla capigliatura cotonata e dalle visiere lunghissime e appuntite. All’apparenza delle normalissime e a tratti carine vecchiette, in realtà le ajumma possono diventare spietate, soprattutto il giorno delle offerte al supermercato. Non si fanno alcun tipo di problema a prendere a spintoni e gomitate chiunque si trovi sul loro percorso verso il bancone del kimchi (cavolo fermentato piccante) scontato del 20%.

22. I cibi assurdi
La cucina coreana è molto meno conosciuta di altre cucine asiatiche, come quella giapponese o quella thailandese per citarne due. I piatti più facili da trovare sono sicuramente i tteokbokki, degli gnocchi di riso giganti serviti con una salsa rossa piccante.
Poi ci sono i piatti a base di noodles freddi, o il riso con alghe e verdure. Per non parlare dei ravioli cotti al vapore oppure i barbecue fai da te e il gimbap, una specie di rotolo di riso e alghe ripieno di verdure. Ad accompagnare il tutto, l’onnipresente kimchi, il cavolo fermentato piccante.
Ci sono però dei piatti della cucina coreana che richiedono una certa dose di coraggio per essere assaggiati. Ecco i 5 più bizzarri secondo noi:
  • La pelle di maiale: preparata con una salsina rossastra e presentata come montagne di rotolini, la pelle di maiale è uno snack venduto nei mercati coreani.
  • La salsiccia di sangue di maiale: simile al nostro sanguinaccio, con la differenza che contiene anche dei finissimi noodles. Si chiama Sundae, esattamente come il gelato del Mc.
  • Il polpo vivo: quando si ordina il polpo, lo chef coreano lo pesca dalla vasca, si avvicina al tavolo e come prima cosa taglia i tentacoli.
    Quelle striscioline che continuano a muoversi per vario tempo, sono parte della cena. Vanno mangiate ancora “vive” e intinte in una salsa di olio di sesamo per evitare che si attacchino al palato o provochino il soffocamento.
  • Le crisalidi dei bachi da seta: vermoni fritti che vengono venduti ai mercati e sono un altro popolare snack.
  • Il pesce pene (spoon worm): si tratta di giganteschi vermoni rosa che per la forma ricordano appunto… Orribile è assistere alla loro preparazione. Viene tagliata un’estremità e il pesce rilascia un disgustoso liquido nero. Viene poi schiacciato per bene, tagliato a striscioline, lavato e servito crudo.

23. Pollo e pizza con i guanti
Sempre per restare in tema cibo, un’altra stranezza coreana che ci ha fato decisamente rabbrividire è stato vedere i coreani mangiare non solo il pollo fritto, ma anche la pizza indossando dei guanti di plastica usa e getta. In Corea il claim “se non ti lecchi le dita, godi solo a metà” non funziona proprio… preferiscono indossare i guanti!

24. E’ tutta tenerezza
Orsetti giganteschi nei negozi, cerchietti con i canarini, coppiette vestite abbinate e con gli stessi colori… sono solo alcuni aspetti della mania per tutto ciò che è cute in Corea. E la massima espressione di questa tenerezza sono le boyband. I più famosi esponenti del momento sono i BTS, dei giovani ragazzi dal viso angelico, con un filo di trucco e i capelli a caschetto perfetti! Altro che bad boys, in Corea le ragazze vanno pazze per i bravi ragazzi ovviamente perfettamente curati nell’aspetto!

25. I cani e i passeggini
Probabilmente collegato al punto precedente , ma non ne siamo completamente sicuri, c’è la tendenza dei coreani a non far camminare i cani. Li portano “a passeggio” nei passeggini e ci è capitato anche di vedere le povere bestiole sedute in macchinine telecomandate… Per un attimo abbiamo avuto la tentazione di chiamare la protezione animali!

26. La K- Corea
Chiudiamo questo bizzarro elenco delle curiosità coreane con una serie di parole che vengono usate per indicare degli aspetti completamente coreani. Un esempio è la K-Beauty di cui abbiamo parlato nel punto 18. Poi c’è il K-Pop delle boyband dal viso angelico, il K-Drama con gli attori più famosi della Corea, poi ci sono ile K-Star, il K-Style e chi più K ha più le metta.
Incredibile, ma tutto vero!


mercoledì 3 giugno 2020

Enshin kaikan

Enshin kaikan - Wikipedia

Enshin kaikan (円心会館) è uno stile di "full contact karate", o Knockdown karate, fondato nel 1988 con dojo e studenti in vari paesi del Mondo. Nell'Enshin viene data maggiore enfasi al Metodo Sabaki, un sistema di tecniche che ha come obiettivo opporsi alla potenza dell'avversario da una posizione maggiormente vantaggiosa. Anche se l'Enshin è uno stile "stand-up fighting" esso include: calci, strikes, e i pugni che si trovano anche in molti altri tipi di karate ed inoltre utilizza numerosi: grabs, spazzate, and throws che spesso vengono associate allo Judo e con gli altri stili di grappling delle arti marziali.

Significato del nome
"Enshin" deriva da due vocaboli della giapponese kanji: "en," che significa "cerchio aperto," e, "shin," che vuol dire "cuore" o "interno." "En" è in relazione ai movimenti circolari il Metodo Sabaki. However, il cerchio è "aperto" o "non finito" inteso a far comprendere che lo studio dell'Enshin e del Sabaki sono un viaggio continuo, i.e. un processo che non ha fine. "Shin" significa inoltre che gli studenti di Enshin non sono avversari, Ma membri di una famiglia. "Kaikan" fondamentalmente significa "organizzazione".

Tecniche
Le tecniche o il kihon dell'Enshin includono molte delle tecniche degli altri generi di karate come: calci, pugni, strikes, parate, e parries. Comunque, a differenza di molti altri stili di karate, l'Enshin include inoltre: spazzate, grabs, prese, e gli atterramenti che si possono trovare spesso nello judo, nel Jujutsu, ed in altri stili che prevedono il combattimento a terra .




martedì 2 giugno 2020

Qual è il vantaggio della cavalleria di usare una sciabola curva invece di una spada dritta?


Inizialmente, le spade della cavalleria venivano progettate diritte (come tutte le altre spade del resto). Osserva la spatha romana:


Man mano che la tecnologia migliorò, divenne possibile creare lame curve, che furono adottate principalmente proprio dalla cavalleria più che dalla fanteria. Le prime sciabole apparvero nelle steppe dell'VIII-IX secolo. Erano dritte ma anche leggermente curve:


Le spade curve tagliano meglio delle spade dritte. Una spada curva puntata verso il basso (come se fosse montata su un cavallo) può consentire alla parte appuntita di colpire dritto, penetrando meglio di una spada eretta in grado solo di penetrare in un angolo con la sola punta. Lo stesso vale per una spada puntata di lato per colpire un bersaglio situato di fianco al cavaliere. Il combattimento fra cavalieri di solito consisteva in colpi da taglio e / o spinte contro il bersaglio in avvicinamento, non si trattava di un duello protratto e continuativo. Tagliata e spinta, dunque. In questo caso, la lama curva sarebbe stata più facile da rimuovere dalla zona colpita, e avrebbe avuto meno probabilità di rimanere bloccata, rispetto a una lama diritta.
Ad alcuni piace dire "il bordo della lama taglia, ma è la punta che uccide". Questo genere di dibattito va avanti da generazioni. Molto dipende anche dalla tecnica e dalle forme della lama. La maggior parte delle spade di cavalleria, comunque, erano solo leggermente curve. Assumevano una forma che fosse il più possibile multifunzionale. D'altronde le ultime spade preferite della cavalleria inglese e americana venivano prodotte dritte e affilate, non curve, praticamente senza lama laterale. Allora era opinione diffusa che fosse la soluzione migliore. Si trattava pur sempre della loro opinione:


Se oggi continuassimo ad usare le spade come armi è probabile che continueremmo a cambiare idea. Del resto, fino agli anni '30, i Russi, i Turchi e i Polacchi preferirono continuare a produrre sciabole leggermente curve con bordo affilato:




lunedì 1 giugno 2020

Che cosa ho visto in Corea del Sud che non sarebbe mai successo in Giappone?


Ci sono molte cose che ho vissuto in Corea del Sud che non ho mai visto in Giappone.
  • Come alcune persone hanno menzionato, ho visto scoppiare risse in Corea, che non ho mai visto accadere in Giappone (sono sicuro che accada, ma è certamente meno frequente).
  • Ho anche visto molte persone leggere libri o il giornale in treni giapponesi, mentre i Coreani sono praticamente sempre sui loro smartphone.



  • Quando ordini il cibo in Corea ottieni contorni illimitati, il che è molto bello. In Giappone, paghi anche la cosa più piccola.
(Immagine di cibo e contorni coreani in un ristorante di Yeosu)


  • La famosa scrittura di Shakespeare "fragilità, il tuo nome è donna." Mentre penso che le società di tutto il mondo tendano a spingere le donne verso la fragilità e la superficialità, ho sentito questa vanità piuttosto forte in Corea. Di seguito è riportato un annuncio nel centro di Seoul che recita "Se sei carina, è tutto!" (예쁘면 DA !). È un gioco di parole sul nome della compagnia di chirurgia plastica, ma il messaggio generale è chiaro: se sei brutto, non venire qui.

  • Fumare nei locali in Giappone è ancora permesso. La cosa strana è che spesso non vi è alcuna barriera tra le sezioni fumatori e non fumatori. Da un paese che si vanta della sua sensibilità e del rispetto verso gli altri, questo è scioccante e una contraddizione culturale piuttosto ampia. Non ho mai visto persone fumare nei locali in Corea.

  • Sia in Giappone che in Corea, ho sperimentato e assistito a discriminazioni di prima mano. Ecco alcuni esempi:
Questo cartello nel distretto di Itaewon recita:
"Ingresso gratuito mercoledì, giovedì, sabato" scritto in coreano, e proprio sotto di esso:
"Biglietto d'ingresso 20.000 W per gli Stranieri"


(Questo libro di Masatoshi Mutō è intitolato "Sono contento di non essere nato Coreano" - 韓国 人 に 生 ま な く て よ か た た)


  • Negli ultimi tempi, ho notato che molte persone in Corea mettono i piedi su sedie e divani in luoghi pubblici, cosa che non ho mai visto in Giappone. Lo vedo quasi quotidianamente nel centro di Seoul




  • In Corea vedrete persone che guidano principalmente auto coreane, seguite da auto tedesche e giapponesi. In Giappone, in particolare nel distretto di Shibuya, vedrete persone che impazziscono personalizzando tutti i tipi di veicoli, cosa che ritengo sia piuttosto interessante.