Nato nel 1728 in una famiglia
borgognona nobile ma povera,
Charles-Geneviève-Louis-Auguste-André-Timothée d'Éon de Beaumont
grazie al proprio intelletto si diplomò al Collège Mazarin a 21
anni, dopo aver studiato diritto civile ed ecclesiastico. Nel 1756, a
28 anni, entrò nel Secret du Roi, una sorta di agenzia di spionaggio
che rispondeva direttamente a re Luigi XV e che a volte andava contro
le politiche ufficiali del governo francese.
Secondo le sue memorie, il monarca inviò lui e altri agenti in Russia per incontrare la zarina Elisabetta e cospirare con la fazione pro-francese contro gli Asburgo. Dato che gli inglesi sorvegliavano il confine e permettevano solo a donne e bambini di entrare, Charles si travestì da Lea de Beaumont, dama di compagnia della zarina, grazie al suo aspetto androgino. Dal 1756 poté però riprendere abiti maschili e lavorare come segretario dell'ambasciatore francese in Russia, per poi tornare in Francia nel 1760. Nominato capitano dei dragoni l'anno successivo, partecipò alla fase finale della Guerra dei Sette Anni, combattendo a Villinghausen e venendo ferito a Ultrop. Con la morte della zarina Elisabetta e la fine della guerra vicina, venne inviato a Londra per discutere il trattato di pace che pose fine al conflitto, ricevendo per questo servizio l'Ordine di San Luigi, da cui derivò il nome chevalier d'Eon.
D'Eon tornò a Londra come ambasciatore ad interim, in assenza del duca di Nivernais, e si dedicò a spiare le difese costiere inglesi per un'eventuale invasione delle isole britanniche che il re stava organizzando in segreto. Ma con l'arrivo del nuovo ambasciatore, il conte di Guerchy, le cose peggiorarono: D'Eon fu degradato a segretario e umiliato, tanto che rifiutò di obbedire all'ordine di tornare in Francia e accusò il conte di aver provato ad avvelenarlo. Dato che il governo di Parigi chiese la sua estradizione e smise di pagargli la rendita, D'Eon per ripicca pubblicò i documenti segreti riguardanti il suo richiamo, provocando un enorme scandalo.
Guerchy lo denunciò per diffamazione, in quanto veniva gravemente screditato nella pubblicazione, ma D'Eon si era guadagnato il favore del pubblico e sapeva di tenere in scacco il re in quanto poteva rendere pubblici i documenti riguardanti la progettata invasione dell'Inghilterra. Per comprare il suo silenzio Luigi XV gli concesse una sostanziosa rendita, ma non gli permise di tornare in patria, così che la spia si adeguò a vivere a Londra. Dopo la morte del padre, Luigi XVI decise di abolire il "segreto del re" e cominciò a trattare con l'ex-agente per riottenere i documenti scottanti ancora in suo possesso.
L'accordo che fu raggiunto prevedeva che D'Eon consegnasse tutti i documenti, ma in cambio il re gli confermava la rendita e lo riconosceva pubblicamente come donna. La voce che il cavaliere fosse in realtà una cavaliera avevano iniziato a circolare già da alcuni anni, forse messi in giro da D'Eon stesso, che dichiarava di essere nato donna e aver vissuto come un uomo per volere del padre tirannico, in modo da potersi presentare all'opinione pubblica come un'eroina che aveva indossato abiti maschili per servire il re e la patria. Nonostante ciò quando fu ritornato in Francia non fu semplice costringerlo a indossare abiti femminili, e anche quando il mondo era ormai convinto della sua storia, continuava a comportarsi in maniera poco raffinata e femminea.
Nel 1778 D'Eon si offrì volontario per aiutare la causa americana, ma gli venne negato il permesso più volte e venne addirittura incarcerato per un breve periodo. Per sfuggire al soffocante clima dell'assolutismo francese, nel 1785 tornò in Inghilterra, dove godeva di una grande popolarità. Ma quattro anni dopo lo scoppio della Rivoluzione significò la fine della sua rendita e l'inizio dei guai finanziari, infatti per sopravvivere dovette vendere i propri effetti personali ed esibirsi come donna spadaccina. La sua offerta di condurre in battaglia un'unità femminile venne respinta dall'Assemblea Nazionale, e con essa svaniva la possibilità di tornare in Francia.
Continuò a esibirsi come schermidore fino al 1796, quando venne ferito gravemente in un duello a Southampton e dovette ritirarsi. Coperto di debiti, semi-paralizzato a causa di una caduta, dovette adattarsi a vivere con la povera vedova Mrs. Cole. Morì il 21 maggio 1810 a 81 anni, malato e in povertà. I medici confermarono che biologicamente era un uomo, ma con caratteristiche che lo avvicinavano al genere femminile, come i fianchi tondi e il petto pronunciato.
Secondo le sue memorie, il monarca inviò lui e altri agenti in Russia per incontrare la zarina Elisabetta e cospirare con la fazione pro-francese contro gli Asburgo. Dato che gli inglesi sorvegliavano il confine e permettevano solo a donne e bambini di entrare, Charles si travestì da Lea de Beaumont, dama di compagnia della zarina, grazie al suo aspetto androgino. Dal 1756 poté però riprendere abiti maschili e lavorare come segretario dell'ambasciatore francese in Russia, per poi tornare in Francia nel 1760. Nominato capitano dei dragoni l'anno successivo, partecipò alla fase finale della Guerra dei Sette Anni, combattendo a Villinghausen e venendo ferito a Ultrop. Con la morte della zarina Elisabetta e la fine della guerra vicina, venne inviato a Londra per discutere il trattato di pace che pose fine al conflitto, ricevendo per questo servizio l'Ordine di San Luigi, da cui derivò il nome chevalier d'Eon.
D'Eon tornò a Londra come ambasciatore ad interim, in assenza del duca di Nivernais, e si dedicò a spiare le difese costiere inglesi per un'eventuale invasione delle isole britanniche che il re stava organizzando in segreto. Ma con l'arrivo del nuovo ambasciatore, il conte di Guerchy, le cose peggiorarono: D'Eon fu degradato a segretario e umiliato, tanto che rifiutò di obbedire all'ordine di tornare in Francia e accusò il conte di aver provato ad avvelenarlo. Dato che il governo di Parigi chiese la sua estradizione e smise di pagargli la rendita, D'Eon per ripicca pubblicò i documenti segreti riguardanti il suo richiamo, provocando un enorme scandalo.
Guerchy lo denunciò per diffamazione, in quanto veniva gravemente screditato nella pubblicazione, ma D'Eon si era guadagnato il favore del pubblico e sapeva di tenere in scacco il re in quanto poteva rendere pubblici i documenti riguardanti la progettata invasione dell'Inghilterra. Per comprare il suo silenzio Luigi XV gli concesse una sostanziosa rendita, ma non gli permise di tornare in patria, così che la spia si adeguò a vivere a Londra. Dopo la morte del padre, Luigi XVI decise di abolire il "segreto del re" e cominciò a trattare con l'ex-agente per riottenere i documenti scottanti ancora in suo possesso.
L'accordo che fu raggiunto prevedeva che D'Eon consegnasse tutti i documenti, ma in cambio il re gli confermava la rendita e lo riconosceva pubblicamente come donna. La voce che il cavaliere fosse in realtà una cavaliera avevano iniziato a circolare già da alcuni anni, forse messi in giro da D'Eon stesso, che dichiarava di essere nato donna e aver vissuto come un uomo per volere del padre tirannico, in modo da potersi presentare all'opinione pubblica come un'eroina che aveva indossato abiti maschili per servire il re e la patria. Nonostante ciò quando fu ritornato in Francia non fu semplice costringerlo a indossare abiti femminili, e anche quando il mondo era ormai convinto della sua storia, continuava a comportarsi in maniera poco raffinata e femminea.
Nel 1778 D'Eon si offrì volontario per aiutare la causa americana, ma gli venne negato il permesso più volte e venne addirittura incarcerato per un breve periodo. Per sfuggire al soffocante clima dell'assolutismo francese, nel 1785 tornò in Inghilterra, dove godeva di una grande popolarità. Ma quattro anni dopo lo scoppio della Rivoluzione significò la fine della sua rendita e l'inizio dei guai finanziari, infatti per sopravvivere dovette vendere i propri effetti personali ed esibirsi come donna spadaccina. La sua offerta di condurre in battaglia un'unità femminile venne respinta dall'Assemblea Nazionale, e con essa svaniva la possibilità di tornare in Francia.
Continuò a esibirsi come schermidore fino al 1796, quando venne ferito gravemente in un duello a Southampton e dovette ritirarsi. Coperto di debiti, semi-paralizzato a causa di una caduta, dovette adattarsi a vivere con la povera vedova Mrs. Cole. Morì il 21 maggio 1810 a 81 anni, malato e in povertà. I medici confermarono che biologicamente era un uomo, ma con caratteristiche che lo avvicinavano al genere femminile, come i fianchi tondi e il petto pronunciato.