Lo Strategikon
(in greco antico Στρατηγικόν)
è un manuale sulla guerra del VI secolo redatto dall'imperatore
bizantino Maurizio; è soprattutto un manuale pratico, "un
manuale piccolo ed elementare", secondo l'introduzione, "per
coloro che si dedicano al comando militare". È ancora incerto
chi sia il vero autore dello Strategikon:
Maurizio potrebbe averlo solo iniziato e forse suo fratello o un
generale della sua corte potrebbe essere il vero autore. Il testo fu
scritto in greco, divenuto lingua ufficiale dell'impero romano
d'oriente, sebbene numerosi termini adoperati siano chiaramente di
derivazione latina.
Strategikon
fu il tentativo di codificare le riforme militari promulgate
dall'imperatore-soldato Maurizio. Queste riforme rimasero in vigore
per 500 anni, fino all'XI secolo.
L'opera consiste in
dodici capitoli o "libri" e si occupa di tutto ciò che
riguarda l'organizzazione, l'addestramento ed il supporto per le
truppe a cavallo. Include anche piani per reclutare una milizia di
contadini in modo tale da sostituire le armate mercenarie. Di
particolare importanza ed interesse etnografico è l'undicesimo
libro, che descrive molti dei nemici di Bisanzio (Franchi,
Longobardi, Avari, Persiani e Slavi). Lo Strategikon
appartiene anche alla letteratura legale bizantina in quanto contiene
la lista delle infrazioni militari e delle relative punizioni.
Lo
Strategikon
fu molto stimato negli ambienti militari come il primo, e solo,
esempio di una sofisticata teoria dell'utilizzo combinato delle varie
specialità fino alla seconda guerra mondiale.
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