Il mandato del cielo (天命,
Tiānmìng) fu un concetto tradizionale di sovranità
utilizzato per legittimare e sostenere il regno dei sovrani della
dinastia Zhou e successivamente delle dinastie imperiali della Cina.
Secondo questo concetto, il cielo benediceva l'autorità del sovrano
giusto e virtuoso conferendogli il mandato a regnare, ma poteva
ritirare il mandato ad un sovrano corrotto e ingiusto, conferendolo
ad un sovrano più meritevole. Cataclismi come alluvioni e carestie
potevano essere quindi interpretati come segni del ritiro del mandato
da parte delle divinità.
Il Mandato non aveva limiti di tempo,
ma richiedeva che il sovrano si comportasse in modo saggio e
virtuoso. Un imperatore legittimo non doveva necessariamente essere
di nascita nobile; in effetti potenti dinastie come gli Han e i Ming
furono fondate da uomini di nascita comune.
I primi documenti scritti che parlano
del mandato del cielo sono quelli relativi al Duca di Zhou,
fratello minore del re Wu e reggente per il figlio del re, Zhou
Cheng. La nozione di Mandato del cielo fu ripresa da Mencio,
considerato il secondo pensatore dopo Confucio.
Successivamente, il Mandato del
Cielo venne sempre più legato al concetto di ciclo dinastico.
Dinastie Shang e Zhou
Il Mandato del Cielo fu usato
per la prima volta dalla dinastia Zhou per giustificare il
rovesciamento della dinastia Shang. Durante la dinastia Shang i
regnanti erano legittimati dalla loro parentela col potere divino, in
quanto i re vantavano ascendenze sovrannaturali, visto che la
tradizione voleva i re Shang discendessero dagli dei. Gli Zhou,
rifacendosi alla storia tramandata dalla tradizione, sostenevano che
anche l'antica dinastia Xia era stata detronizzata perché aveva
perso il Mandato del cielo, e questo legittimava la loro ascesa al
trono ai danni della dinastia Shang.
Periodo delle Cinque Dinastie
Lo storico Xue Juzheng scrisse la
Storia delle Cinque Dinastie (五代史)
fra il 960 e il 970, dopo la conquista da parte della dinastia Song
della Cina settentrionale, col proposito di giustificare il passaggio
del Mandato del Cielo attraverso le cinque dinastie fino alla
dinastia Song. Le cinque dinastie avrebbero avuto tutti i requisiti
per poter sostenere che fossero in possesso del Mandato del cielo,
sebbene non avessero regnato sull'intera Cina. Ma il comportamento
tirannico di Zhu Wen e dell'ultima parte della dinastia Liang aveva
provocato la revoca del mandato. Le tre dinastie seguenti, le
dinastie Tang, Jìn e Han erano state tutte rette da sovrani non
cinesi, e nessuna fra loro era riuscita a riunificare la Cina.
Questo, nell'opinione di Xue Juzheng, spiegava il passaggio del
Mandato del Cielo alla dinastia Song.
Confronti
Il Mandato del Cielo è un
concetto simile al principio europeo del diritto divino dei re, che
legittimava il potere monarchico in quanto manifestazione della
volontà di Dio. La differenza principale è che il Mandato del
Cielo consentiva la detronizzazione del sovrano ingiusto. In
entrambi i sistemi la ribellione era considerata ingiusta, ma nel
pensiero cinese, una rivolta contro il tiranno che fosse coronata da
successo era considerata una prova che il Mandato del cielo
era passato in altre mani. Secondo J.P. Duteil, l'Imperatore Kāngxī,
il più grande imperatore della storia della Cina, nonché artefice
della grande apertura culturale, scientifica e politica verso
l'occidente, vedeva di buon grado il Cristianesimo anche in virtù
del fatto che questo si faceva portatore di un concetto di Mandato
Celeste diverso, che metteva il sovrano al riparo da rovesciamenti di
potere giustificati in questo modo.
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