Con il termine puroresu
(プロレス)
si indica il wrestling praticato in Giappone. Rappresenta
un'abbreviazione di purofesshonaru resuringu (プロフェッショナル・レスリング
professional wrestling).
Il wrestling fu introdotto in Giappone
subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, ma raggiunse
risultati incoraggiati solo con l'avvento della prima grande stella,
Rikidōzan, grazie al quale questo sport divenne popolare nel 1951.
Ciò che differenzia il puroresu
dalla lucha libre messicana e dallo stile statunitense è che
in ogni incontro si cerca di dare un forte senso di realismo
all'azione, trasformando un match in una effettiva lotta tra
sportivi.
Regole base
Un match può essere vinto per:- fōru (フォール), dall'inglese fall; schienamento. Si parla di fōru quando il wrestler riesce a mantenere entrambe le spalle dell'avversario al tappeto per un conto di tre.
- nokkauto (ノッカウト), knockout; mancata reazione entro un conto di dieci;
- ringu auto (リング・アウト), ring out; conteggio fuori dal ring. A differenza di quanto accade in Europa e in Nord America, in Giappone si ricorre ad un conteggio di venti e non di dieci nel caso in cui uno o più wrestler si trovino fuori dal ring;
- gibappu (ギバップ), give up; sottomissione;
Regole addizionali sono stabilite dalla
federazione che promuove i match. Ad esempio, i match che si tengono
nel corso degli show della Universal Wrestling Federation e della sua
derivata Submission Arts Wrestling non permettono la vittoria via
fōru, ma solo tramite nokkauto o gibappu. Le
squalifiche, alle quali si fa molto ricorso in Occidente, non sono
altrettanto utilizzate in Giappone al giorno d'oggi, giacché al
pubblico non piace assistere a un incontro che termina senza che un
wrestler porti a casa una vittoria "pulita".
Caratteristiche
Non si ricorre a interferenze esterne o
a favori arbitrali; se ci sono interferenze da parte di coloro che
accompagnano il wrestler a bordo ring, essi vengono allontanati
dall'arbitro, anche se comunque l'interferenza (seppur molto rara)
non determina mai il risultato finale; comportamenti antisportivi
determinano forti cori di disapprovazione da parte del pubblico, a
prescindere dalla popolarità del wrestler che ricorre al
sotterfugio. Ne consegue che agli occhi dei fan i wrestler sono
considerati come veri e propri atleti.
Nel puroresu si fa inoltre
ricorso a manovre di sottomissione altamente complesse, così come ad
attacchi in volo. I wrestler in Giappone sono inoltre noti per il
loro stile stiff, ovvero un modo di colpire nel quale non si
pone grande attenzione nell'evitare di colpire con forza
l'avversario, sebbene i colpi quasi mai sia diretti in testa e mai a
pugno chiuso.
Nelle interviste, un lottatore di
puroresu parla utilizzando frasi e terminologie normali,
evitando di ricorrere a catchphrase o comunque espressioni
legate alla propria gimmick. Anche i lottatori che non hanno
gimmick dallo spiccato carisma portano avanti da soli le loro
interviste, utilizzando un tono calmo e solenne. Le uniche
catchphrase che si permettono di utilizzare prevedono
l'utilizzo di qualche parola in lingua inglese, come "thank
you", "champion" o "I am"
(prima del loro nome). Le interviste vengono condotte principalmente
dopo un match e non prima, quando un wrestler è realmente stanco;
questo serve a testimoniare l'effettiva fatica richiesta al lottatore
per condurre l'incontro.
Molte delle organizzazioni di wrestling
giapponesi non seguono la struttura heel-face tipica del
panorama occidentale; viene quindi a mancare la contrapposizione tra
"buoni" e "cattivi" e si amplifica l'idea di uno
scontro tra wrestler. In questo modo ogni lottatore del roster della
federazione può sfidare tutti gli altri; ciò non può accadere, ad
esempio, negli Stati Uniti, dove due face o due heel
difficilmente si scontrano in un match, giacché lo scontro heel-face
è la struttura portante. Ciò si riflette anche nella struttura dei
tag team: è prassi comune per due lottatori che combattono in coppia
sfidarsi in match uno contro l'altro; ciò accade spesso durante i
tornei annuali (fenomeno molto importante in Giappone). Durante
l'angle dell'approdo del New World Order in Giappone, ad
esempio, non era difficile assistere a match nei quali Keiji Muto si
scontrava con Masahiro Chono, Marcus Bagwell o Scott Norton, suoi
alleati, durante il torneo G-1 Climax, senza alcuna ripercussione nel
corso dei match nei quali lottavano insieme.
Nelle federazioni giapponesi non
esistono "titoli secondari" come il WWE Intercontinental
Championship o il WWE United States Championship; spesso, quando a un
wrestler viene data la possibilità di lottare ad alti livelli, ma
non per il titolo principale, viene introdotta una sorta di "cintura
secondaria", solitamente appartenente a federazioni indipendenti
o a organizzazioni estere.
Nella New Japan Pro Wrestling per un
certo periodo di tempo si fece ricorso alle gimmick e al
rapporto face-heel. Negli anni novanta una delle più
grandi stelle del puroresu, Keiji Muto, portava avanti un
doppio ruolo: alle volte lottava con il suo vero nome da face,
privo di una gimmick, mentre in altre occasioni faceva ricorso
a una gimmick heel, col nome di Great Muta, che prevedeva una
pittura sul volto che cambiava spesso e differenti costumi. Gran
parte della fama dei wrestler giapponesi dipende dalla qualità dei
loro match e non dal ruolo che giocano.
Un'altra differenza tra il puroresu
e la scena occidentale è la mancanza di riviste e periodici gestiti
dalle stesse organizzazioni; a esse sono dedicate diverse
pubblicazioni indipendenti, come Shukan Puroresu, sezione
della rivista Baseball Magazine Sha, e Shukan Gong. In
entrambe vengono presentati i risultati dei match svoltosi la
settimana precedente la pubblicazione (shukan in giapponese
significa per l'appunto "settimanale"), in contrasto con
quanto accade negli Stati Uniti, dove sia le riviste della WWE sia
quella del Pro Wrestling Illustrated pubblicano risultati di
due mesi prima. Ciò che accade nelle federazioni più importanti è
costantemente riportato dai media principali e i quotidiani più
importanti includono i risultati dei match di wrestling, pugilato e
arti marziali miste, catalogati assieme in una sezione solitamente
indicata con il nome di kakutogi (sport da combattimento).
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