martedì 6 ottobre 2020

Una strana tradizione cinese

 


Una delle tradizioni più strane della cultura cinese consiste nella pratica del Loto d'oro. Nonostante il nome possa sembrare innocuo, agli occhi di noi occidentali questa vecchia usanza potrebbe farci storcere un po' il naso. Veniamo a noi. In che cosa consiste questa pratica? Ve lo spiego subito.

Questa strana pratica consiste nel deformare tramite fasciature i piedi delle donne cinesi affinchè rimanessero piccoli e graziosi agli occhi dell’intera società cinese.

Il nome è dovuto all'andatura precaria e oscillante che assumevano le donne sottoposte a questa pratica, in auge dall'inizio della dinastia Song e durante le dinastie Ming e Quing e gradualmente scomparsa durante la prima metà del XX secolo.

Normalmente, nei ceti sociali più elevati, il piede iniziava la sua deformazione artificiale intorno ai 2-3 anni in base allo sviluppo della bambina, sino agli 8 anni.
La scelta della tenera età era dovuta principalmente alla malleabilità delle ossa, ancora non saldate e per cui facilmente deformabili. Per dare la forma desiderata al piede ripiegavano le quattro dita al di sotto della pianta (ad eccezione dell’alluce che costituiva la punta del piede). Avvicinavano l’alluce al tallone, inarcando il collo del piede, fasciavano strettamente con bende e obbligavano le loro figlie a camminare, perché le ossa delle dita si spezzassero sotto il loro peso. Giorno dopo giorno venivano disinfettate le ferite e ripulite da sangue e pus, e si procedeva a stringere ulteriormente le fasce. Il processo non si arrestava fino a che il piede non avesse raggiunto una forma arcuata e puntuta e la lunghezza di circa otto centimetri, mantenuta anche in età adulta

Ma come diventavano i piedi delle donne una volta cominciata questa inusuale pratica?



Ecco a voi il risultato.

E qual'era lo scopo di questa pratica?

La fasciatura dei piedi dimostrava la sopportazione del dolore della donna, il suo coraggio, la docilità e la disponibilità nel compiacere il marito.
I piedi così fasciati erano calzati da apposite scarpine rigide in grado di aiutare la donna a sorreggere il suo peso nella difficoltà di camminare.


lunedì 5 ottobre 2020

Quali sono alcuni brutti aspetti della cultura cinese di cui non si ha conoscenza?

Secondo la mia osservazione, la maggior parte dei brutti lati ha origine dal neoconfucianesimo. Questo non è un attacco teorico al neoconfucianesimo stesso, ma al tempo in cui è nato e cresciuto. Simile al favore dell'Occidente all'età classica dell'Europa greca e romana rispetto all'Europa medievale, i cinesi tendono a preferire il periodo pre-Tang al periodo post-Tang.

Dal punto di vista del marxismo, non è una sorpresa per entrambe le parti raggiungere una preferenza temporale simile. La dinastia Han orientale è stata la transizione del periodo classico e del feudalesimo, riflettendosi nella stragrande maggioranza dei contadini che perdevano la loro terra, ma che dovevano lavorare sotto i ricchi contadini e proprietari terrieri. Sui-Tang ha beneficiato dell'invasione nomade che ha rallentato e in un certo senso ha invertito questo processo, ma alla fine si è trasformato in feudalesimo una volta invecchiato dalla metà della dinastia Tang. La transizione simile ebbe luogo alla fine dell'Impero romano dal periodo classico al periodo feudale. Bisanzio è stato in grado di invertire questo per un po', ma non è durato troppo a lungo.

Mentre è vero che per gli schiavi c'era un trattamento assolutamente scadente e giusto per loro nell'età classica. Tuttavia, per la classe media e i gruppi di cittadini, c'era una grande quantità di libertà, prosperità, boom culturale (a causa del loro status privilegiato). Ma nello stato feudale, la maggioranza divennero servi, mentre il piccolo numero dell'élite occupava l'edificio superiore con i suoi contorti gusti interni su tutto e l'oppressione sulla maggioranza.

Ecco perché la cultura classica è molto più attraente di quella medievale feudale, anche solo in modo simbolico, senza precisione storica.

Vale a dire che il neoconfucianesimo nacque nel periodo feudale stagnante generando la cultura adatta alla società feudale, ma non più la Cina nell'età moderna. Ad esempio, la preferenza rispetto alle "donne magre" è un tipico gusto malato dei neo-confucianisti in contrasto con le donne sane dalla vita piccola, ma con le anche grandi dell'età classica.



Questo si riferisce anche all'ascetismo del neoconfucianesimo, il che significa che il desiderio degli umani è oppresso per la "virtù morale", quindi deve esprimersi in una forma diversa che di solito è spinosa in qualche modo, ancora una volta in contrasto con l'età classica della liberazione del sesso in una certa misura.

Esempio 2:



Questo tipo di preferenza scheletrica accade anche agli uomini, perché il Neoconfucianesimo apprezza la classe ministeriale più della classe militare a causa della centralizzazione del governo cinese in epoca feudale. La classe ministeriale deve quindi proiettare il proprio gusto di ragazzi magri e femminili su uomini muscolosi e duri come una "lotta di classe". Ora, questa cultura malata ritorna anche dal 1976.

Esempio 3:



Nell'età classica, l'imperatore / signore ha uno status abbastanza uguale a quello dei suoi ministri e ospiti. Quindi non vedrai mai accadere qualcosa del genere, perché sarebbe considerata una vergogna e un'umiliazione per l'orgoglio dell'ordinario. Ma questo è accaduto di nuovo nel neoconfucianesimo a causa della centralizzazione del Paese e quindi del crescente potere del monarca in modo tale che tutti sono diventati praticamente una cagna di rango superiore.


(Prima dell'ascesa del neoconfucianesimo)


Nel termine moderno, sebbene la rivoluzione culturale abbia danneggiato in modo significativo questa cultura nella forma, esiste ancora in qualche modo raccolta direttamente o indirettamente dalla gerarchia sociale in diverse forme nel continente e ovviamente più evidente in Giappone e Corea.

Esempio 4:




(La dinastia Ming ha preservato la disciplina dell'esercito classico solo all'inizio. L'esercito presto divenne feudale con la riforma economica di Zhu Yuanzhang, tranne probabilmente solo la riforma militare di Qi Jiguang nella fase avanzata).



Nell'età classica, la disciplina e l'onore erano i requisiti assoluti che i militari dovevano seguire e inseguire. Ma in epoca feudale, il rapporto li emarginò e rese l'esercito riempito da una maggioranza di soldati di fanteria contadina deboli e sciolti e da un piccolo numero "barbaro" ben equipaggiato di cavalleria dei signori d'élite. Ironia della sorte, l'esercito moderno ha riportato in auge l'era classica delle qualifiche militari.

Ancora una volta, ti mostra solo che molte aree dell'età classica si adattano all'età moderna molto meglio della cultura feudale, motivo per cui 300, e Il Gladiatore sono molto degni di essere guardati rispetto alla maggior parte dei film di origine medievale.


Quindi, simile all'età rinascimentale e illuminata in Europa, la Cina sta vivendo anche una fase di cancellazione del veleno della "cultura tradizionale" accumulata dal periodo feudale (chiamandolo qui Neoconfucianesimo per mancanza di una parola migliore), ma raccogliendo i pensieri e le culture dell'età classica per ispirare la creazione della nuova era.




Il marxismo ha introdotto la cultura russa / sovietica e un po' di cultura francese. La generazione degli anni '60 - '80 conosce un po' di romanticismo, danza, musica in stile sovietico, in qualche modo come compensando la perdita e l'inefficienza del neoconfucianesimo. La cultura occidentale ha avuto un grande impatto sulla generazione degli anni '90 quando sono cresciuto. Ora è il momento di assorbire un po' di età classica della cultura tradizionale cinese per livellarti davvero dal neoconfucianesimo e distruggere il suo "monopolio" sulla cultura tradizionale. Questa sarà la cura per così tante delle brutture che sono in corso in Cina.



domenica 4 ottobre 2020

Il codice guerriero dei samurai

 Si tratta del Bushidō.

Se analizziamo il termine Bushidō (武士道) vediamo che è composto da due kanji, Bushi 武士 e .

Il secondo è ben conosciuto, e di solito viene tradotto come “via”, “cammino”, anche se in realtà sottende altri significati ben più ampi, e in questo contesto si può tradurre bene con “morale”, “dottrina”. Il termine Bushi è ancora più complicato, ma in questo contesto possiamo tradurlo banalmente con “guerriero”.

Quindi Bushidō significa, letteralmente “la via del guerriero” o, meglio, “la morale del guerriero”.



Generalmente in occidente il Bushidō viene confuso con le Arti Marziali in genere, ma in realtà le racchiude e, al tempo stesso, ne costituisce solo una minima parte. Semplificando, potremo definire il Bushidō come un “codice etico e morale” che sottintende ogni aspetto della vita di un Bushi (questo è importante sottolinearlo, non tutti i guerrieri seguivano il Bushidō, anzi…).


sabato 3 ottobre 2020

Chi vincerebbe tra un samurai ed un cavaliere templare?

 Samurai…



Cavaliere Templare….



Samurai ha il suo codice combatte nel suo religioso rispetto



Il templare prega il suo Dio e combatte a sua maggior gloria…



IO penso che nel caso di una breccia spazio-temporale questi due "cavalieri" si dovessero incontrare, diverrebbero di sicuro alleati rispettandosi sopra ogni cosa.

venerdì 2 ottobre 2020

Esiste, nella cultura occidentale, un analogo al concetto di Yin e Yang della filosofia cinese?

È il concetto degli opposti; da sempre i filosofi parlano di:

Coincidentia oppositorum

Conjunctio oppositorum

Conspiratio oppositorum

Complexio oppositorum e così via:

L’anima del mondo si manifesta nella natura, attraverso il contrasto tra attrazione e repulsione; il cui conflitto rappresenta un dualismo, la cui unificazione, mette in moto la polarità”. Friedrich Schelling.

La vita è lotta di contrari, in continua tensione, ma che tendono ad incontrarsi, mantenendo quindi in vita la polarità stessa. Pensa all’unicità dei sentimenti; avrebbe portato alla staticità, all'immobilismo, al ristagno. Nulla più in prospettiva andava verso il divenire, tutto sarebbe rimasto inalterato, immobile....tutti con gli stessi temperamenti.

La diversità quindi e gli opposti, vanno rispettati e per rispettarli occorre conoscerli, perché sono una enorme ricchezza e non solo - generano anche attrattiva.

Mi viene in mente il concetto di Anima e Animus, gli archetipi che secondo Jung sono mediatori tra il conscio e l’inconscio; l'essere umano si trova ad essere allo stesso tempo duplice, oscillante tra le due forze polari di una totalità la quale cerca di ricostituirsi. Tutte queste ambivalenze han creato il mito dell’androgino.

Gli opposti si attraggono quando sono portati all’estremo” Carl Jung.



Hai visto come viene spesso associato il simbolo del Tao con il concetto occidentale degli opposti.


giovedì 1 ottobre 2020

Che differenza c'è tra un ronin ed un samurai?




 

Il samurai faceva parte della nobiltà guerriera ("buke", casati militari ) e significava letteralmente "servo", dal verbo "saburau", ovvero "servire, mettersi a lato". Prima noti come "saburapi", "saburai" e infine come "samurai", ma quest'ultimo termine venne coniato solo nell' era moderna (fine Periodo Azuchi-Momoyama, 1573–1603 inizio del periodo Edo). Noti anche come "bushi", guerrieri, termine che li indicava più come professionisti militari che non come casta, anche se dal 12 secolo, i due termini iniziarono ad essere usati intercambiabilmente. Per esempio il famoso Musashi era un bushi; era un ronin, ma non un samurai, in quanto non si legó mai ad un signore (daimyo) per seguirlo fedelmente. I samurai seguivano il bushido, letteralmente "la via del guerriero", una serie di princìpi cardine che formavano il loro codice di condotta.

Ma anche molti ronin lo adottavano, compreso Musashi, anche se il bushido dell'eccezionale spadaccino era diverso da quello descritto nell'"Hagakure", in quanto fondato su basi indipendenti.

I samurai erano una classe colta, che praticava anche l'arte della scrittura e del tè, oltre alle arti della guerra. Va da sé che i samurai, in tempo di pace, si occupavano delle loro rendite terriere, concessegli dai loro daimyo, e , diversamente dai ronin, avevano l'appoggio e la protezione del loro clan. Come casta, potevano circolare armati di spada ed uccidere coloro che li oltraggiavano.

Se un samurai uccideva un ronin, non doveva aspettarsi ripercussioni di alcun tipo, dato che i ronin non dipendevano da qualcuno e non erano quindi vincolati.

I samurai finirono nel 1877, con la sconfitta della ribellione di Satsuma, anche se lo shogunato Tokugawa cadde il 3 Gennaio 1868, con l'inizio della Restaurazione Meiji. Letteralmente "uomo onda", il termine "ronin"indicava colui che va da una parte all'altra, come un'onda, appunto. Alcuni lo interpretano anche come "uomo alla deriva", anche se penso (opinione personale) che non tutti i ronin non si ritenessero alla deriva in senso metaforico, quanto in senso letterale. Dei cani sciolti, insomma. Quando molti feudi si dissolsero o si indebolirono sotto i Tokugawa, molti samurai(circa 400.000 secondo alcuni studiosi) si distaccarono dal loro "affiliamento", per loro stessa volontà, per "disaccordi momentanei"(quindi facevano ammenda e volevano ritornare al loro rango) o semplicemente vennero allontanati "per errori personali o per avidità".

Ma un ronin poteva diventare tale anche per altre ragioni: essere figlio di un ronin che non aveva mai rinunciato al rango di guerriero, significava comunque essere ronin. Poi, si poteva essere congedati dal padrone, sia unilateralmente da parte del signore, sia da parte del subordinato, che magari intendeva fare atti che avrebbero screditato tutto il suo clan. Oppure, molto semplicemente e comunemente, si diventava ronin una volta morto il padrone.

Come detto prima, il ridimensionamento o lo scioglimento di feudi e clan generava dunque dei ronin.

Esistevano dei casi in cui dei samurai diventavano ronin per essere diventati commercianti ed essere entrati in una corporazione (za). Poi, esistevano altri casi che implicavano l'abbandono della posizione di samurai per evitare situazioni tese nel clan, per poi ritornare una volta placate le acque.

Comunque, i ronin rimasero una spina nel fianco dei Tokugawa fino alla fine dello shogunato. Questi guerrieri erranti si sostentavano insegnando il bujutsu, l'insieme di tecniche militari dell'epoca.

Oppure facevano da guardie del corpo, dette "yojimbo" per i ricchi heimin, commercianti e artigiani. Infine, potevano diventare parte della malavita o darsi al banditismo. Molti cercavano di ritornare al loro status di samurai.

Ma per il signore di turno il solo fatto di accettare dei ronin poteva creare dei precedenti disapprovati da molti altri potenziali padroni. Comunque, c'è da dire che questi "randagi" (non in senso spregiativo, prego) creavano non pochi problemi, essendo praticamente pari nei bushi nella loro abilità guerriera. A volte, si ergevano a protettori paramilitari di villaggi e/o proprietà, così efficacemente che i signori locali li invitavano a rientrare nella classe da cui se n'erano andati. Classica é comunque l'immagine del ronin solitario che getta o accetta sfide nelle strade. Per dare un esempio della loro efficacia, durante la ribellione di Shimabara, gruppi di ronin si aggregarono ai rivoltosi contro il bakufu. Quest'ultimo si dovette sudare quattro camicie per mesi e sostenere un assedio con 50.000 guerrieri e il sostegno di navi olandesi, prima di vincere.

Lo status di ronin non era affatto invidiabile, perché, se da un lato si faceva ancora parte dei bushi, dall'altro non si aveva una terra e neanche un salario. Inoltre, il fatto di essere senza padrone, macchiava la reputazione e l'onore dell'individuo, quindi soggetto di scherni ed umiliazioni. I ronin moderni sono i salaryman (sarariman) senza lavoro, gli studenti che non riescono a passare all'università (il termine formale sarebbe "kanendosei"), i piloti senza una scuderia.

Lord Redesdale, (presumibilmente intorno al 1866), annotò che un ronin si suicidò davanti alla tomba dei 47, per non essere riuscito ad entrare al servizio del signore di Chōshū.

Il ronin comunque, da guerriero, di solito non faceva comunella con le altre classi sociali "inferiori". Anzi, le teneva a distanza, non essendo neanche vincolato dalle norme e leggi dei clan. Questi" uomini onda" erano fieri di essere comunque dei militari.

Ovviamente, i ronin più famosi sono 47. Essi si vendicarono negli anni di un'offesa perpetrata nei confronti del loro ex padrone Asano Naganori, che nel 1701 dovette suicidarsi per aver ferito il dignitario Kira Yoshinaka (o Yoshihisa) che lo aveva insultato. La casata di Asano venne smantellata e questi 47 samurai divennero ronin. Per farla breve, i 47 non diedero segno di volersi vendicare, ma covavano dei piani di vendetta terribili, che si concretizzarono circa 2 anni dopo, con la decapitazione di Kira e l'uccisione di molte delle sue guardie. Poi resero onore alla tomba del loro ex padrone si consegnarono alle autorità. Gli furono concessi i seppuku, con la grazia per uno di loro, affinché il fatto venisse ricordato. Ancora oggi, a Tokyo nel tempio di Sengakuji, ci sono le tombe dei 47.

I 47 ronin hanno ispirato numerosi film , tra cui una rivisitazione fantasy dei 47 ronin con Keanu Reeves (a mio parere discutibile) e il film di spionaggio "Ronin" di Frankenheimer, con De Niro e Jean Reno. Bellissimo film, c'è anche Sean Bean, che per una volta non muore. Esistono numerose rappresentazioni teatrali delle vicende dei 47, con l'opera "Chūshingura".


mercoledì 30 settembre 2020

Cosa è rimasto del Giappone antico (intendo di quello prima del 1854 quando questi, aveva incominciato ad aprirsi all'occidente), nel Giappone attuale del XXI secolo?

E' una domanda di portata enorme. Apparentemente nulla, in realtà è rimasto quasi tutto. Come un essere umano che diventa adulto o semplicemente cambia, anche il Giappone è cambiato, pur restando nella sua essenza la stessa cosa. Dovunque io guardi, vedo discontinuità e continuità.

Le discontinuità ci sono, fra gli altri, nell’ambito politico. Il Giappone ora è uno. Il concetto di Giappone, che fino al 1868 non esisteva, ora esiste. La democrazia giapponese, pur gravemente ammalata come le altre (italiani, britannici, americani, abbiamo tutti qualche problema molto serio), è una realtà. Però ci sono ancora le caste.

Si vestono all’occidentale, ma ti basta guardare il cassetto di un armadio giapponese per vedere la differenza. Non troverai mai ordine simile in un casa italiana. La disposizione dei mobili, la struttura della casa, I gusti personali riflettono ancora criteri di bellezza nati nei monasteri nei monasteri zen 700 anni fa. Amore per l’asimmetria e l’imperfetto, per esempio.

Se vai a un festival religioso, poi, sarà come tornare indietro nel tempo. Ti troverai a guardare qualcosa di molto simile alle baccanali romane.



Non c’è traccia della maestà delle funzioni cattoliche. Si beve, si fa casino, ci si diverte. Una volta si scopava, anche. La gente è vestita esattamente come i loro avi, ma la naturalezza con cui portano quegli abiti rivela quanto ci siano abituati. Quanto poco si sentano in maschera. Il festival non è carnevale. Piuttosto, quegli abiti sono necessari in quel contesto.

In una cosa sola vedo un enorme strappo. La violenza, caratteristica intrinseca della vita giapponese dagli albori al 1600, ha lasciato il posto al suo contrario.

Nessun paese è disciplinato come questo. In nessun paese l’aggressività è soppressa e quanto in questo.

Per dire, qualche giorno fa io ed un mio amico ci stavamo dicendo come fosse difficile ottenere l’opinione sincera di un giapponese su di un argomento qualsiasi. Il mio amico mi ha detto che c’è un trucco. Basta dir loro che senza il loro parere sei nei guai. Allora parlano. Avevano opinioni, ma non “potevano” dirle. Avevano bisogno della certezza che il criticarti non ti ferisse.
Il conducente giapponese medio di sesso maschile si comporta più come una donna italiana che come un uomo italiano. Se pecca, è per prudenza.

Così va, da Nanchino a questo. Lo stesso popolo, la stessa cultura.



Su chi ha basato Sylvester Stallone il personaggio di Rocky Balboa?

 

Chuck "The Bayonne Bleeder" Wepner

Il 24 marzo 1975, alla periferia di Cleveland, in una nuovissima arena "The Richfield Coliseum", Muhammad Ali salì sul ring per combattere un pugile di cui nessuno sapeva niente : Chuck Wepner. Quelli che avevano sentito parlare di lui pensavano che non avesse alcuna possibilità.

Il 40-1 subì un terribile pestaggio per 8 round. A metà del 9°, Wepner sferrò un forte gancio destro contro la costola di Ali e il campione andò a terra. Contava come un KO e la folla era elettrizzata.

Di ritorno a Los Angeles, una scintilla si accese nell'immaginazione di Sylvester Stallone che stava guardando il combattimento a circuito chiuso.

Stallone mise la matita sulla carta, trascorse 4 giorni e 4 notti a svuotare la sua anima…..e così ….. nacque Rocky Balboa.


martedì 29 settembre 2020

Perché Kublai Khan incontrò Marco Polo, un uomo che era un signor nessuno?

Poteva non essere nessuno in Occidente, ma era l'unico (o uno dei pochi) occidentali in Oriente.

Kublai khan, che governava l'Oriente e il più grande Impero dell'epoca, doveva essere interessato a ciò che c'era in Occidente.

Marco, che ovviamente era bravissimo a raccontare storie, doveva essere estremamente interessante per l'Imperatore.



lunedì 28 settembre 2020

Quante pieghe ha una spada da samurai?

                                                                                       


    

Nel film Highlander una sedicente esperta afferma che una certa spada da samurai ha milioni di strati. Non è né vero né possibile

Normalmente più duro è un metallo, più fragile è. Per risolvere almeno parzialmente il problema, i fabbri giapponesi hanno sviluppato una tecnica in cui si parte da due pani, uno di metallo morbido, uno di metallo duro, che vengono martellati e ripiegati per creare strati alterni di metallo. Uno fornisce la resistenza, l’altro la durezza.

Il numero di strati sale rapidissimevolmente e alla ventesima piega siamo già a 32000 strati. A questo punto ciascuno ha uno spessore di pochi atomi. Più oltre non ha più senso parlare di strati.

Le pieghe sono da otto a sedici.





domenica 27 settembre 2020

Le donne coreane indossavano gli Hanbok che mostravano il seno

Certamente non tutte, ma sì, questa è stata una vera tendenza per alcune donne durante la tarda dinastia Joseon.

Si ritiene che questa tendenza sia apparsa intorno alla fine del XVIII secolo tra la classe sociale sangmin (la classe sociale più bassa). Questa tendenza è nata come una soluzione pratica per l'allattamento quando si era fuori casa. Col tempo, tuttavia, si sono evoluti in uno status symbol per le donne sangmin in quanto solo le donne che avevano avuto dei figli potevano lasciare scoperti i loro seni.


Un dipinto di fine Settecento raffigurante la tendenza.


Poiché fornire un erede per il proprio marito era considerato il dovere più importante di una moglie in una società confuciana, questo dava alle donne che avevano compiuto questo dovere un'aria di superiorità su quelle che non lo avevano fatto. Pertanto, lasciare esposti i seni è diventato in qualche modo un distintivo d'onore. Questo spiega anche perché molte donne hanno continuato a lasciare il seno esposto a un'età in cui, presumibilmente, il loro figlio era già cresciuto.

Detto ciò, questa era tutt'altro che una tendenza universale. Non era praticato dalle donne del jungmin (classe media) e dello yangban (classe nobile) poiché indossare i propri vestiti in questo modo avrebbe violato i rigidi codici sociali a cui dovevano aderire per mantenere il loro status. In particolare, le donne Yangban erano tenute il più vicino possibile all'incarnazione della donna confuciana ideale. A tal fine, ciò significava limitare la frequenza con cui si uscivano di casa e dovevano coprirsi completamente il corpo quando lo facevano. Pertanto, per chiunque fosse nelle classi sociali più alte, esporre il proprio seno in pubblico avrebbe comportato un ammonimento non solo nei suoi confronti, ma per tutta la sua famiglia. Anche tra i sangmin, non è ben compreso quanto fosse diffusa la pratica del seno nudo; sia regionale che nazionale.


Dipinto di una donna nobile con un cittadino comune in primo piano, dello stesso artista.


Quindi no, l'Impero giapponese non ha fabbricato questa moda. Ma penso che sia molto probabile che abbiano usato questa tendenza esistente per scopi di propaganda. C'è un rapporto quasi sproporzionatamente alto di foto di questa tendenza scattate da fotografi giapponesi rispetto a fotografi non giapponesi, e le foto non sembravano mai includere una didascalia che fornisse un contesto reale. Pertanto, i giapponesi avrebbero potuto scattare ritratti di tali donne per ritrarre i coreani come culturalmente arretrati, in modo simile a come vediamo molte foto di Seoul durante il periodo di annessione (che si sviluppò molto sotto i giapponesi) ma quasi nessuna del resto del paese (che è rimasto relativamente sottosviluppato). In difesa del Giappone, tuttavia, era una pratica abbastanza standard per la maggior parte delle potenze imperialiste ritrarre potenziali colonie / territori nella peggiore luce possibile per giustificarsi.

Quindi la risposta breve: , alcune donne coreane hanno indossato i loro hanbok con il seno scoperto e sì, i giapponesi probabilmente hanno usato questa tendenza per i loro scopi di propaganda (e molti nazionalisti giapponesi lo fanno ancora).


sabato 26 settembre 2020

Chi era Harukichi Shimoi?

Harukichi Shimoi è stato uno scrittore giapponese venuto in Italia nei primi anni agli inizi del Novecento con lo scopo di studiare la Divina Commedia di Dante Alighieri. Si stabilì a Napoli, studiò e divenne docente presso l'Istituto Universitario Orientale e fu presente nell'ambiente culturale italiano.



Durante la Prima guerra mondiale, facendosi portatore di quegli ideali proprio del suo paese, decise di arruolarsi tra gli arditi e di combattere nella prima guerra mondiale (esperienza che tratterà in un suo libro, "la Guerra Italiana vista da un Giapponese".

Ivi conobbe Gabriele d'Annunzio, con il quale strinse amicizia e che accompagnò, a guerra finita, nell'impresa di Fiume, dove venne osannato come "il Samurai di Fiume". Quando l'amico si ritirò nel Vittoriale, strinse ottimi rapporti con Mussolini, che ammirava molto la cultura nipponica, e si fece promotore intellettuale del sostegno giapponese al regime fascista, prima durante la guerra di Etiopia e poi con la firma del Patto Tripartito, che sanciva l'Asse Roma-Tokyo-Berlino.

Dopo la guerra, nonostante la Damnatio memoriae dovuta alla sconfitta dell'asse, si distinse come traduttore e studioso della cultura italiana.


venerdì 25 settembre 2020

Quanto è crudele la Yakuza giapponese


La Yakuza, la potente organizzazione criminale giapponese, è famosa per i metodi crudeli con cui tratta. Non che altre forme di criminalità a spasso per il mondo siano molto più tenere, ma attorno alla Yakuza sono girate molte narrazioni complici anche i film che ne hanno ritratto le famigerate gesta.
In questi ultimi anni, a quanto pare la Yakuza avrebbe preso l'abitudine di inviare i suoi debitori a svolgere la pulizia estremamente pericolosa della centrale nucleare di Fukushima per pagare i loro debiti di gioco o di droga. Quello delle bonifiche e dell'ambiente è infatti uno dei business su cui le associazioni criminali di tutto il mondo stanno ponendo più attenzione da diverso tempo.
La maggior parte di queste persone bersagliate dalla Yakuza non ha ovviamente la formazione adeguata per fare il lavoro nel modo giusto. In questo modo la punizione inflitta diviene molto spesso una condanna a morte indiretta.



giovedì 24 settembre 2020

Le maschere da guerra samurai avevano solo una funzione estetica per rendere più spaventoso il guerriero o avevano anche uno scopo di vera protezione del volto

La maschera da guerra (menpō) veniva realizzata in metallo e cuoio. Il tutto poi veniva ricoperto di lacca come del resto anche le altre parti dell'armatura!! Oltre alla funzione ornamentale la lacca aveva anche la funzione di proteggere l'armatura dalle intemperie migliorandone la resistenza e la durata, dato che erano oggetti molto costosi.



Le maschere potevano avere foggia e forme estremamente diverse.


I soggetti più frequentemente raffigurati erano: il coreano (korai-bo), lo spettro (moriyo), il demone maligno (akuryu), il barbaro meridionale (namban-bo), il demone dei boschi (tori-tengu), il vecchio guerrriero (okina-men), il giovane guerriero (wara-wazura) la donna guerrriera (onna-men).



La maschera veniva portata sotto l'elmo (kabuto). Vari uncini lungo il bordo della maschera, permettevano di meglio assicurarla all'elmo.



Questa è solo una minima parte dei soggetti rappresentati dalle maschere da guerra. Solo la fantasia era il loro limite.


I nostri elmi occidentali al confronto erano si di ottima fattura ed efficienza, ma esteticamente non c'è paragone …..Vincono i Samurai…Non c'è gara…!!





mercoledì 23 settembre 2020

Perché combattere con due spade non è meglio che combattere con una sola?

 Uno spadaccino giapponese di nome Miyamoto Musashi si pose la stessa domanda in un periodo nel quale le risposte a questo tipo di quesiti potevano letteralmente fare la differenza fra la vita e la morte. In particolare si disse che era da sciocchi morire con la spada corta ancora nel fodero: creò cosi’ una scuola del maneggio delle due spade chiamata Niten Ichiryu. La difficoltà di una tale arte era comunque tale che in pratica non lasciò nessun allievo. Espresse inoltre la sua visione della scherma in un libro chiamato Gorin no Sho. Chi avesse intenzione di studiarlo deve aver presente che non è un testo teorico ma che in un qualche modo presuppone oltre ad una esperienza notevole un’affinità quasi patologica con lo scrittore. Al di là di questa elucubrazione ogni tanto in rete o nelle scuole di scherma si ripropone la pratica del combattimento con due lame, ritengo che ci vogliano centinaia di ore di pratica prima di poter affermare un qualcosa di significativo.
Innanzitutto, è importante avere entrambe le mani armate. E, sì, lo scudo è un’arma.
Utilizzare contemporaneamente due spade identiche o simili è molto complicato per la maggior parte delle persone. Richiede un livello di coordinazione che si raggiunge con anni di pratica. Comunque, c’è chi l’ha fatto.


Ma, in genere, nei duelli uno contro uno.
È anche poco pratico portarsi in giro due spade. È più semplice usare una spada ed un pugnale;


o una spada ed uno scudo/brocchiero;


o una lunga spada a due mani.


In previsione di un combattimento serrato, puoi anche usare un’alabarda.


Se sei indeciso se usare due spade o una, e sei abile con entrambe le mani, usane due. Ne userai una per attaccare e l’altra per difendere. In ogni momento puoi decidere con quale difendere e con quale attaccare, molto più agevolmente di quanto possa fare con una spada ed uno scudo.
Combattere con due spade è meglio che usarne una, purché tu sia in grado di usarle entrambe al meglio. E qui casca l’asino. La maggior parte della gente non riesce. È molto più semplice usare una spada a due mani o due armi diverse che due spade identiche.
C’è solo un caso in cui avere una mano libera può essere vantaggioso, e si tratta del combattimento ravvicinato, in cui si è talmente vicini da toccarsi le mani. Ciò accade, in genere, nei duelli con pugnali, coltelli o spade dalla lama corta. In questo caso, la mano libera serve per fare grappling.


Se sai usare due spade contemporaneamente in modo efficace, la resa finale sarà senz’altro migliore rispetto all’uso di una spada sola. Ma ciò richiede un’impeccabile coordinazione.


martedì 22 settembre 2020

È possibile fare saltare la testa ad una persona con un colpo di spada

Eccome!
Sai come facevano a testare le katane nel giappone medioevale?
Hanno inventato una tecnica, chiamata "tameshigiri" per testare quanto era affilata una spada.
Questa tecnica consisteva nel tagliare a meta' il cadavere di un condannato a morte con un colpo di spada. Si dice che ci fossero spade in grado di tagliare addirittura 5 corpi accatastati l'uno sull'altro!


In aggiunta a questo, quando un samurai faceva seppuku (quello che in occidente chiamiamo erroneamente karakiri) c'era un addetto che dopo pochi secondi doveva mozzare la testa al samurai agonizzante per dargli il colpo finale e non farlo soffrire inutilmente.
Questo "assistente" doveva essere particolarmente bravo in quanto doveva tagliare la testa al samurai, ma doveva assolutamente evitare che si staccasse completamente dal corpo in quanto serebbe stato molto umiliante.


Ma tornando nel mondo occidentale, difficilmente saresti riuscito a tagliare di netto una testa con una normale spada; in primis perche' le spade occidentali erano studiate per essere usate di punta e quindi infilzare, mentre il filo della lama serviva a parare e deviare i colpi degli avversari…quindi non era particolarmente affilata se non in punta!
Secondo, per colpire di taglio avresti dovuto caricare il colpo e avresti lasciato scoperto il petto e saresti morto infilzato dall’avversario prima di raggiungere la sua testa…terzo avresti perso il tuo onore perche’ usare le spade di taglio era considerato da barbari.
Infatti erano i barbari che usavano asce e scimitarre, i nobili combattevano di scherma usando spade e fioretti e disdegnavano le armi “da contadino” tipo archi balestre asce forconi e piu’ o meno tutto cio’ che si usava diversamente da un fioretto.
Poi c'erano spade speciali, ad esempio lo spadone a due mani che non era affilato e serviva a spaccare le armature (e le ossa!) degli avversari oppure le spade da decapitazione, che come avrai capito servivano appunto per decapitare i condannati a morte e non venivano usate in battaglia



Una delle curiosità più impressionanti circa le spade giapponesi è che ci sono stati tempo in cui le migliori katana venivano sottoposte ad un particolare test di qualità, il cui esito veniva poi inciso sul codolo della lama.
Il test consisteva nel taglio di corpi umani, vivi, di condannati a morte, o più spesso di cadaveri. Si prediligeva l'uso di cadaveri non per bontà, ma perché si riteneva che giustiziare un criminale con una lama pregiata avrebbe in qualche modo "infettato" la lama con lo spirito negativo del criminale.
Il test poteva consistere in diversi tipi di taglio, ordinati in un manuale con un un numero di riferimento, dal più facile al più difficile.
Il taglio più difficile è al livello dell'anca, se siete curiosi di sapere…
Il test veniva effettuato da parte di un tecnico esperto, che assicurava il massimo grado di precisione e di uniformità del colpo.
Ebbene, si ha notizia di spade che sono state in grado di tagliare non un solo corpo, ma anche due o tre corpi umani accatastati uno sull'altro.
Alcune spade mitiche sono giunte a ben quattro corpi.
Peraltro pare che, quando il Giappone invase la Manciuria, negli anni '30, i quotidiani nipponici seguirono una scellerata gara tra due sottufficiali dell'esercito imperiale del Sol Levante a chi, per primo, decapitasse 100 persone, inermi, con un solo colpo netto di spada.
Al loro rientro in patria i due "galantuomini" fecero un tour per le scuole del Giappone, per narrare le loro gesta…. "eroiche"…

Nulla di piu' facile se la lama e' ben affilata e non ti limiti a dare un colpo secco ma fai anche scivolare la lama lungo il collo.
In questo modo simuli il principio della lama obliqua della ghigliottina.
Le prime ghigliottine avevano la lama dritta e questo creava a volte problemi di taglio, qualche tempo dopo pensarono alla lama obliqua e risolsero i problemi.
Foto in alto :Ghigliottina a lama piatta.
Foto sotto :Ghigliottina a lama obliqua.




lunedì 21 settembre 2020

La persona più grande di solito vincerà in una rissa?

Come Battere un Avversario più Alto e più Robusto in una Rissa da ...



Sì, se tutti gli altri fattori sono uguali.
Il punto è che non sono quasi mai uguali. La boxe e altri sport combattivi hanno divisioni di peso perché l'altezza, la portata e il peso più importante contano, ma questi da soli non decideranno la questione.
I ragazzi più grandi hanno il collo più spesso; generalmente questo lo rende più resistente all'essere colpito duramente nella mascella, un colpo che provoca il movimento del cervello nel cranio, facendo sì che il corpo si chiuda per auto protezione.
Dai un'occhiata a Conor McGregor che combatte con Hafþór Júlíus Björnsson, l'uomo forte islandese e l'attore di Game of Thrones. McGregor è "il miglior combattente", senza dubbio ma un attacco subito dal suo avversario porrebbe fine allo scontro per strada. Sul ring le grandi reazioni e l'ottima resistenza di Björnsson, combinate con quella straordinaria forza e portata sarebbero più di quanto McGegor potesse gestire oltre un round o due.
In uno scontro di strada non ci sono regole. Le dimensioni in realtà diventano meno importanti se si tratta di una discrepanza in termini di abilità, esperienza e determinazione. Un combattente di talento come McGregor avrebbe battuto la maggior parte dei grandi combattenti grazie al suo gioco di gambe, atletismo e tecnica da solo, non importa il suo potere di colpire.
La volontà di vincere è anche molto importante in qualsiasi alterco fisico.
I combattimenti sono fluidi; le cose possono cambiare molto rapidamente, le opportunità si aprono, le persone scivolano e abbassano la guardia, le persone diventano arroganti e cercano di mettersi in mostra davanti alla folla che li guarda...
Non ci sono garanzie
Ma la maggior parte delle volte? Un ragazzo molto più grande colpirà molto più forte.
Luci spente.