lunedì 18 aprile 2016

Abdullah the Butcher

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Lawrence Robert Shreve (Windsor, 11 gennaio 1941) è un wrestler canadese.
È noto per essere l'interprete della gimmick di Abdullah the Butcher.
Shreve ha lottato in molte tra le più importanti federazioni statunitensi e giapponesi, ma non ha mai lavorato per la World Wrestling Entertainment; ad oggi continua a prendere parte a molti eventi del circuito indipendente e della All Japan Pro Wrestling, utilizzando lo stile hardcore che lo ha sempre caratterizzato, pur mostrando evidenti difficoltà anche nello svolgimento delle azioni più semplici a causa dell'età ormai avanzata e della sua obesità. È un lottatore molto noto anche in Giappone, al punto da essere apparso nel manga L'Uomo Tigre, ma soprattutto nel celebre anime Uomo Tigre II.

Carriera

Proveniente da povera famiglia di immigrati africani, Shreve ha dovuto imparare a guadagnarsi da vivere svolgendo una serie di piccoli lavori. Apprese molte tecniche di Judo e Karate da un maestro di origini cinesi, debuttò nel mondo del wrestling nella seconda metà degli anni cinquanta, esibendosi per lo più in piccole federazioni canadesi, combattendo svariati match a Vancouver, a Calgary e a Montreal. Interpretò diverse gimmick ma quella che lo rese celebre presso il grande pubblico, fu l'identità di "Abdullah", il folle "macellaio" del Sudan che si serve di una forchetta o di altri corpi contundenti per infierire sadicamente sugli avversari. Essendo impossibilitato dalla sua stessa mole (è alto 1 metro e 86 centimetri ma pesa più di 170 chili) ad impostare il suo stile di lotta sull'agilità e sulla tecnica, ripiegò su uno stile brutale, da rissa di strada, mixando pugni, calci, morsi, testate e scorrettezze varie a sorprendenti colpi di arti marziali.
La presenza di Abdullah sul ring, il quale si presenta con un copricapo tipico degli sceicchi arabi, è qualcosa di inquietante e allo stesso tempo grottesco perché, nonostante i fiumi di sangue che normalmente scorrono durante i suoi incontri, non trascura mai di dare alle sue violente performance quel personalissimo tocco di humour nero e trash. Ad esempio, spesso, preso dalla foga del combattimento, esce del tutto fuori di testa e si accanisce vistosamente e senza alcun motivo su cameraman, fotografi e in generale su chiunque gli capiti a tiro. A tal proposito, sono innumerevoli le squalifiche rimediate per aver infranto il regolamento, o i match interrotti dagli arbitri per permettere ai medici di soccorrere i suoi avversari. Per questo particolare e selvaggio stile di lotta, Abdullah si è guadagnato la fama di iniziatore del genere "hardcore" insieme ad un'altra leggenda del ring come "The Sheik" Edward George Farhat.

Leggenda hardcore

Negli anni settanta, lo stile di lotta sanguinolento di Abdullah, lo aveva già spinto in alto nel panorama mondiale del Pro Wrestling e i tremendi scontri con Giant Baba, Jumbo Tsuruta, The Sheik, e i pazzeschi match in coppia proprio con The Sheik contro i fratelli Funks lo avevano reso una celebrità sia in patria che in Giappone. A coronamento di tutto ciò, un celebre incontro disputatosi nel 1978, contro Carlos Colón nella WWC di Porto Rico, viene definito uno dei combattimenti più brutali della storia del wrestling (i commentatori di lingua spagnola arrivarono a ribattezzare Abdullah con il soprannome di "El Mostro"). Proprio questa sfida, contribuisce a fissare un nuovo standard di violenza impensabile per quegli anni, che si traduce nella chiave di svolta ideale per trasformare il ring in un palcoscenico e a dare al genere hardcore un'identità chiara e concreta.
Da quel momento in poi la crudeltà sfoggiata sul ring passa, negli anni ottanta, da bizzarro modus operandi a vero e proprio marchio di fabbrica di quello che i fan hanno iniziato a chiamare affettuosamente "Abby". A farne le spese saranno numerose stelle del wrestling come Hulk Hogan, Antonio Inoki, André the Giant, Bruiser Brody, Terry Funk e Stan Hansen.
Da vero indipendente, il macellaio non rimase mai troppo a lungo nella stessa federazione, preferendo continuare a spostarsi di città in città vendendo i suoi servigi al miglior offerente. Viaggiando costantemente, Abdullah propagò la propria reputazione di lottatore più violento del mondo. Come conseguenza, veniva spesso ingaggiato da federazioni regionali come monster heel da contrapporre al beniamino del pubblico locale. Questa sua particolarità impedì ad Abdullah di raggiungere la popolarità a livello internazionale presso i fan che avrebbe potuto dargli un pay-per-view, ma riuscì comunque ad acquisire una discreta notorietà soprattutto nel Nord America quando nel 1991 iniziò a lottare per la World Championship Wrestling.

Titoli vinti

Come risultato dei suoi bizzarri comportamenti, Abdullah the Butcher è sempre stato ritenuto più un'attrazione hardcore che un serio pretendente ad un titolo. Abdullah non ha mai vinto un titolo del mondo in una delle maggiori federazioni, anche se ha comunque collezionato una miriade di titoli regionali durante la sua leggendaria carriera. Vinse la sua prima cintura importante il 23 ottobre 1967 quando, in coppia con Dr. Jerry Graham sconfisse John & Carlos Tolos per l'NWA Canadian Tag Team Championship a Vancouver. Pochi anni dopo, stabilitosi nella zona di Montreal, si aggiudicò per tre volte il titolo di IWA International Heavyweight Champion nel periodo 1969-72, combattendo violenti feud contro Ivan Koloff e Johnny Rougeau. Successivamente, nella Stampede di Calgary, vinse l'NWA Canadian Championship e per ben 6 volte il North American Heavyweight Title; il 24 giugno 1972, sconfisse Ernie Ladd a Akron (Ohio), e catturò il primo dei due titoli NWF World Heavyweight vinti in carriera. Durante la metà degli anni settanta, si esibì frequentemente nella Big-Time Wrestling di Detroit, dove in tag team con “Killer” Tim Brooks vinse la versione regionale dei titoli mondiali di coppia NWA. Infine, l'8 febbraio del 1975, sconfisse Bobo Brazil e si aggiudicò lo NWA United States Championship (versione di Detroit).
Nel 1986 arrivò nella World Class, dove successivamente sconfisse The Great Kabuki per il Texas Brass Knuckles Title mentre aveva un feud in corso con l'altrettanto selvaggio Bruiser Brody. Comunque, forse gli incontri più memorabili di Abby, si sono svolti a Porto Rico, dove fu proclamato primo vero WWC Universal Heavyweight Champion nel luglio 1982 dopo aver collezionato in precedenza, altri tre regni da campione come Puerto Rican Champion tra il 1978 e il 1981. Le sue violente battaglie contro Carlos Colón e Hercules Ayala sono tuttora considerate leggendarie.

WCW e ECW

Abdullah fece il suo debutto nella World Championship Wrestling dentro un gigantesco pacco regalo. Questo pacco dono doveva essere il regalo per il compleanno di Sting da parte di Cactus Jack. Sting scartò il regalo e da questo spuntò fuori Shreve che lo assalì. Da questo episodio nacque un feud tra i tre lottatori, culminato in un "Chamber of Horrors match" a Halloween Havoc 1991, nel quale Cactus Jack, accidentalmente "elettrificò" Abdullah su una sedia elettrica posta nel mezzo del ring. A conseguenza di ciò, Shreve ebbe in seguito un breve feud con il suo vecchio alleato Cactus Jack, nel 1992.
Nel 1993, Abdullah arrivò nella ECW, dove ebbe parte in una storyline con Kevin Sullivan, Terry Funk e Stan Hansen, conclusasi nei pay-per-view Ultra Clash e Bloodfest.

Finale di carriera

Per tutti gli anni novanta e oltre, Abdullah continua a lottare, pur se non con continuità data l'età, in tutte le federazioni più disparate, ad eccezione della WWE, che ha sempre ritenuto Shreve un personaggio troppo "estremo", non adatto ad un pubblico di famiglie proprio della federazione di Stanford. Gli incontri più notevoli di questo finale di carriera sono stati il match contro lo storico rivale (e amico) Carlos Colon nel 2003 e quello che lo ha visto strappare nel 2004 il WWC Universal Title a Carlito (figlio di Colon). Nonostante questo, nella serata pre-WrestleMania XXVII del 2 aprile 2011, Shreve è stato introdotto nella WWE Hall of Fame da Terry Funk, consacrandosi definitivamente tra le leggende di questo sport. All'inizio del 2012, Abdullah the Butcher partecipò al programma radiofonico Wrestling Marks of Excellence dichiarando di aver regalato l'anello della Hall of Fame a suo fratello, in quanto essendo nell'industria del wrestling da molto tempo, secondo lui avrebbe dovuto essere ammesso decenni prima e non in maniera così tardiva.

Vita privata

Fuori dal wrestling, Shreve è proprietario di due ristoranti (uno ad Atlanta, l'altro in Giappone) chiamati Abdullah the Butcher's House of Ribs and Chinese Food. Shreve è spesso presente nei locali per incontrare i fan e firmare autografi. Shreve e il suo ristorante sono apparsi nel video musicale del brano Damn! del gruppo Youngbloodz. Il ristorante di Shreve è stato anche citato nel film del 2006 ATL durante una scena in cui il personaggio chiamato Ant (interpretato da Evan Ross) e due amici discutono circa vari locali.
Dopo l'ammissione di Shreve nella WWE Hall of Fame nel 2011, Superstar Billy Graham richiese che il suo nome fosse rimosso dall'arca della gloria, dichiarando: "Si tratta di un'organizzazione senza vergogna per insediare un animale assetato di sangue come Abdullah the Butcher nella loro inutile ed imbarazzante Hall of Fame, e voglio che il nome di Superstar Billy Graham non abbia nulla a che fare con essa". Lo sdegno di Graham fu causato dalle ricorrenti accuse mosse a Shreve di aver infettato alcuni wrestler con il virus dell'epatite C combattendo sanguinosi match sul ring e tagliando gli avversari con svariati oggetti senza il loro consenso. Replicando a Graham, Shreve menzionò la loro passata amicizia di vecchia data, chiese le vere ragioni del suo sfogo, e negò di aver mai contratto tale malattia. Lo stesso anno, il wrestler canadese Devon Nicholson, sostenitore del fatto di aver contratto l'epatite C quando Shreve lo ferì sul ring senza il suo consenso, gli intentò una causa legale. Il 3 giugno 2014, un tribunale di Ontario condannò Shreve al pagamento di 2,3 milioni di dollari di danni a Nicholson.

Curiosità

  • Mick Foley, non ha mai nascosto la sua grande ammirazione verso Abdullah, lui stesso ha raccontato che durante gli anni del college teneva alla parete un poster di Shreve, e che si ispirò al folle personaggio interpretato dallo stesso per la creazione della sua gimmick più feroce, Cactus Jack. Foley coronerà durante gli anni novanta nella WCW il sogno di lottare a fianco del suo idolo.
  • Dato che il personaggio interpretato da Shreve sul ring, che si supponeva provenisse dall'arido deserto del Sudan, non parlava una sola parola d'inglese (sebbene in realtà questa fosse la sua lingua madre), ebbe la necessità di avere numerosi manager durante la sua lunga carriera, tra questi si ricordano Gary Hart, Paul Jones, Eddie Creatchman, Black Baron, The Grand Wizard, J.J. Dillon, Damien Kane, Larry Sharpe, Oliver Humperdink, George Cannon, Bearcat Wright, Big Bad John, Gentleman Jim Holiday, e Rock Hunter, che interpretavano tutti il ruolo di "proprietari" del pazzo sudanese, pronti a parlare in sua vece e a tenerlo a bada durante le interviste.
  • Le famose abitudini alimentari di Shreve, sono anch'esse diventate celebri e un tratto caratteristico del suo personaggio. Il cibarsi delle cravatte degli annunciatori, di pesci crudi interi, e persino l'aver strappato a morsi la testa di un pollo vivo davanti ad un pubblico attonito, hanno aggiunto un'ulteriore alone di leggenda attorno al folle macellaio sudanese. Infine, il suo stile di lotta ultra-violento è stato di ispirazione per molti altri wrestlers, inclusi “Maniac” Mark Lewin, Kevin Sullivan, il già citato Cactus Jack, Kamala, e Sabu.
  • In Giappone, la sua musica d'entrata sul ring è la canzone dei Pink Floyd One of These Days presa dal loro album del 1971 Meddle.
  • Alla sua figura e al suo ring name il mangaka Oh! great si è ispirato per creare il personaggio di Issa "Fat Buccha" Mihotoke nel manga Air Gear, riproducendo sulla testa del personaggio anche le celebri tre cicatrici del lottatore.
  • Shreve è una vera e propria superstar in Giappone, dove è apparso anche in qualche spot televisivo delle seguenti aziende: Suntory/Daikin Industries/Denon/Sapporo Ichiban
  • Ha recitato insieme a Hiroyuki Sanada nel film di kung fu Roaring Fire.
  • Il personaggio di Mr.Heart presente nel cartone animato Ken il guerriero è ispirato alle fattezze di Shreve.
  • Shreve è apparso come personaggio giocabile in svariati videogiochi della Acclaim come Legends of Wrestling II e il suo sequel Showdown: Legends of Wrestling, e anche in King of Colosseum della Spike.
  • Nel 1997 apparve nel videogame per Nintendo 64 WCW vs. nWo: World Tour, con il nome fittizio "Saladin".

domenica 17 aprile 2016

Rikidōzan

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Mitsuhiro Momota (百田 光浩), meglio noto come Rikidōzan (力道山) (Hamgyŏng Meridionale, 14 novembre 1924 – Tokyo, 15 dicembre 1963) è stato un wrestler giapponese.
Viene considerato il padre del puroresu.

Biografia

La famiglia

Kim Sin-rak (김신락) nacque ad Hamgyŏng Meridionale, in Corea del Nord, il 14 novembre 1924, durante la dominazione imperiale giapponese.
Era l'ultimo figlio di Kim Soktee, in origine un maestro cinese di Feng Shui e attualmente proprietario di un'azienda agricola coreana dalla notevole tradizione confuciana, e di sua moglie Chon Gi. Quando il padre si ammalò, mentre a lui toccava prendersi cura del genitore a casa, la vita della famiglia venne sostenuta dalla madre e dai fratelli maggiori, impegnati in agricoltura. Il padre morì nel 1939.
Fu adottato dalla famiglia Momota di Nagasaki, acquisendone il cognome e assumendo il nome giapponese di Mitsuhiro. Per tutta la sua vita nascose le sue origini coreane, presentandosi come giapponese e facendosi annunciare come proveniente da Omura, nella prefettura di Nagasaki, anche per evitare il pregiudizio discriminatorio verso i coreani che caratterizza parte della società giapponese. Solo dopo la sua morte emerse la verità in merito.

Nel sumo

Nel giugno 1938, all'età di 14 anni, partecipò a un torneo locale di Ssirŭm, il sumo coreano, vincendo il terzo premio.
Dopo un periodo di addestramento, divenne un lottatore di sumo e, avendo debuttato nel maggio 1940, assunse lo shikona di Rikidōzan, che mantenne anche come pro-wrestler.
Riuscì a diventare sekiwake e a competere per il titolo di yokozuna nel giugno 1947, arrivando secondo in un torneo appositamente organizzato per nominare il nuovo yokozuna, ossia il lottatore più forte dell'intero panorama del sumo.
Si ritirò nel 1950 avendo un rapporto vittorie-sconfitte di 135-82 ed avendo partecipato a 23 tornei. Lo fece ufficialmente per via di problemi finanziari, ma in realtà molte voci sostengono che la vera ragione era l'inasprirsi della discriminazione verso i coreani.

Nel puroresu

Debuttò il 28 ottobre 1951 come pro-wrestler, con un pareggio per time limit contro Bobby Bruns.
Molti sono i motivi che gli permisero di ottenere un successo straordinario, al di là delle sue indubbie qualità sul ring e della sua capacità di sposare perfettamente pensiero nazionalista giapponese con il carisma necessario a coinvolgere pubblici molto vasti. Sicuramente fu aiutato dal periodo storico. Si era appena conclusa la seconda guerra mondiale e i giapponesi erano stati messi in ginocchio dagli americani. Lo spirito del popolo giapponese era stato letteralmente spezzato e vi era bisogno di una figura che si ergesse come simbolo della loro rivalsa. Questa figura si concretizzò proprio in Rikidōzan. che sul ring affrontava e sconfiggeva uno dopo l'altro i migliori atleti americani. Lo spettacolo veniva creato alla perfezione sul quadrato, dove gli americani si comportavano da sleali approfittatori, mentre Rikidōzan incarnava il puro spirito del sol levante, fatto di forza di volontà, resistenza, ardore (burning spirit), caratteristiche che ancora oggi identificano il puroresu tradizionale, termine con cui si identifica il wrestling giapponese.
Viene unanimemente considerato il padre del puroresu. Si guadagnò tale riconoscimento fondando il 30 luglio 1953 la Japan Pro-Wrestling Association, la prima stabile, continuativa ed importante federazione maschile di wrestling in Giappone, la quale avrebbe dominato la scena nazionale sino al 14 aprile 1973, quando sarebbe fallita a seguito della nascita della New Japan Pro-Wrestling e della All Japan Pro Wrestling nel 1972.
L'enorme fama di Rikidōzan superò i confini del Giappone nel 1958, quando sconfisse Lou Thesz in persona per il titolo NWA International Heavyweight. Il rapporto tra i due era di enorme rispetto e collaborarono per l'intera durata della carriera del giapponese, che non a caso era una presenza costante in NWA. Si racconta che Thesz credeva così tanto in Rikidōzan da scegliere di sacrificare la sua stessa reputazione per metterlo over e fargli ottenere l'attenzione che meritava.
Fu il face di punta della JWA sino alla sua morte nel 1963, dominando la categoria da singolo con la conquista dei titoli dei pesi massimi giapponese, asiatico ed internazionale (che deteneva ancora al momento della sua morte) e la categoria di coppia vincendo più volte, soprattutto con Toyonobori i titoli di coppia giapponesi e asiatici.
Si distinse affrontando e battendo numerosi lottatori stranieri di grande calibro, presentandosi come difensore dell'onore giapponese: questi suoi incontri sono ancora tra i programmi più visti della storia televisiva giapponese essendo avvenuti in un momento in cui l'orgoglio nazionale, a seguito della guerra mondiale e dell'occupazione americana, era ferito e si sentiva il bisogno di ripristinarlo.
Si distinse come allenatore di future leggende del puroresu come Antonio Inoki, Shohei Baba e Kintaro Ohki. Questi, dopo la sua morte, si divisero ognuno nell'obiettivo di portare avanti quello, che secondo loro, era il sogno del maestro: il primo e il secondo fondarono le loro federazioni, mentre solo il terzo restò alla guida della Japan Pro-Wrestling Association. L'intera storia del wrestling giapponese parte da Rikidōzan, che è come il capostipite di un gigantesco albero genealogico, la cui tradizione è ancora oggi fortissima.

Il successo economico e la morte

Avendo abbandonato il sumo per ragioni economiche, si rifece nel wrestling: il successo che ebbe fu eclatante e divenne proprietario di numerosi alberghi, locali notturni, appartamenti e federazioni di pugilato.
All'apice delle sue fortune mediatiche ed economiche venne accoltellato da Katsushi Murata, uno sgherro della mafia giapponese, la quale, come si è presunto, non doveva essere estranea al suo successo e, probabilmente, aveva nei suoi confronti un credito da lui non pagato.
Morì per un'infezione derivante dalla presenza di urina sulla lama del coltello.



sabato 16 aprile 2016

Hōjō Tsunashige

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Hōjō Tsunashige (北条 綱成; 1515 – 11 giugno 1587) è stato un samurai giapponese appartenente al clan Hōjō durante il periodo Sengoku.
Tsunashige, conosciuto anche come Hōjō Tsunanari, era figlio del servitore Imagawa Fukushima Masashige e fu adottato da Hōjō Ujitsuna. Provò il suo talento in battaglia contro gli Uesugi nel 1537 e fu dislocato al castello di Kawagoe nella provincia di Musashi. Difese il castello e la sua importante posizione contro gli Uesugi e Ashikaga nel 1544 (vedi assedio di Kawagoe), i quali di arresero nonostante avessero un'imponente armata. Riuscì a resistere abbastanza a lungo da far arrivare Hōjō Ujiyasu in suo aiuto all'inizio del 1545, e fece parte del famoso attacco notturno che spezzò l'assedio e fece ritirare le forze assedianti. Guadagnò molta fama in numerosi scontri e fu assistito con abilità dal figlio Hōjō Ujishige (anche se morì prima del padre nel 1578). Tsunashige fu il guadiano del castello di Tamanawa nella provincia di Sagami. Nel 1568-69 durante la guerra con il clan Takeda, resistette al castello di Fukuzawa a Suruga (assedio di Kanbara) e respinse numerosi attacchi avversari finché fu in grado di ripiegare nella provincia di Sagami.

venerdì 15 aprile 2016

Cheung Yee Keung

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Cheung Yee Keung (Canton, 1947) è un artista marziale cinese, maestro di Kung Fu dello stile Hung Kuen (Hung Gar) e medico ortopedico.

Biografia

Intenzionato fin da piccolo ad approfondire la conoscenza del Kung Fu, Cheung Yee Keung giovanissimo scappò dalla Cina comunista dove le arti marziali erano vietate, e approdò a Hong Kong per avvicinare il Gran Maestro Chan Hon Chung. Il Gran Maestro lo accolse nella sua scuola dove Cheung Yee Keung studiò e praticò con straordinaria dedizione lo stile Hung Gar e apprese i principi della medicina tradizionale cinese, seguendo le orme del suo maestro e specializzandosi nell'ortopedia.
Rimase per molti anni nella scuola di Chan Hon Chung, fin quando non decise di aprire una propria scuola-clinica basata sui principi tradizionali cinesi. La scuola ebbe un gran successo e arrivò a contare fino a 160 allievi.
In Italia, sono allievi diretti del maestro Keung il Sifu Michele Angelo Riolo (responsabile tecnico dello stile Hung Gar per l'Italia centro-meridionale) e il Sifu Giuseppe Turturo (responsabile tecnico dello stile Hung Gar per l'Italia settentrionale).

Genealogia dei maestri di Hung Kuen (Hung Gar)

Chi Shin Chin
Hung Nei Kung
Lei Wu Tsi ------------------- > Lok Ha Choy
Ti Kiu San
Ta Mo Chun
Lam Fok Sen
Leon Pou San
Wong Tai
Wong Kei Yen
Wong Fei Hung
Lam Sai Wing ---------------------> Lam Jo
Chan Hon Chun

Date Sanemoto

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Date Sanemoto (伊達実元; 1527 – 16 luglio 1587) è stato un samurai giapponese del periodo Sengoku, appartenente al clan Date.
Sanemoto era il terzo figlio di Date Tanemune e supportò il padre nelle sue campagne. Doveva essere adottato da Uesugi Sadazane ma la resistenza di entrambi i clan, sia Date che Uesugi, sfociò in un conflitto interno alla famiglia Date chiamato conflitto Tenbun. Dopo questi eventi divenne un valido servitore prima di suo fratello Harumune e poi di suo nipote Terumune.
Suo figlio fu Date Shigezane.

giovedì 14 aprile 2016

Kama

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Il kama (or かま) è un attrezzo agricolo tradizionale tipico del Giappone e di Okinawa, simile ad una piccola falce usata per mietere il grano, e utilizzata anche come arma. Prima di essere usata nelle arti marziali, il kama fu usato estesamente in Asia per tagliare i raccolti, soprattutto il riso. Si usa anche nelle arti marziali provenienti da Malesia, Indonesia e dalle Filippine dove è reperibile in varie forme. Il Kama è usato inoltre nelle arti marziali cinesi, anche se non frequentemente. Da entrambe queste aree il Kama fu portato a Okinawa, e lì integrato nelle pratiche del te ( letteralmente "mano", un'antica pratica marziale dell'isola).
Il Kama viene spesso incluso negli addestramenti con le armi nelle varie arti del taekwondo, silat e spesso anche in alcuni sistemi del kung fu. È inoltre una popolare e moderna forma di competizione con le armi. Le moderne forme di competizioni spesso adattano semplicemente le loro pratiche a mani nude con piccole e accurate tecniche di kama, o tramite l'uso di elaborate esecuzioni tecniche con l'arma, che differiscono radicalmente dalle forme Okinawensi.
È anche utilizzata da Akali di League Of Legends.

Variazioni

Quando una sfera metallica ed una catena vengono attaccate alla parte finale del Kama, questa diviene un kusarigama, un'arma eccellente, in quanto il suo uso corretto rende difficile l'avvicinarsi di un avversario.

mercoledì 13 aprile 2016

Agni

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Presso la religione induista, Agni è il dio del fuoco, figlio del cielo e della terra (rispettivamente Dyaus e Prthivi), è una divinità vedica che rappresenta le forze della luce; è inoltre un invincibile guerriero ed è il signore del luogo della cremazione e del fuoco della foresta; suo è il "calore" generato nelle pratiche yoga.
La sua principale manifestazione è "il fuoco che brucia sull'altare dei sacrifici"; brucia i demoni che minacciano di distruggere tali sacrifici ed è un mediatore tra gli dei e gli umani da cui i sacerdoti comprendono molto sulla vita dell'aldilà. In questa divinità persiste anche la concezione di "fuoco universale" che nell'uomo si individua nel calore della digestione (infatti, secondo l'Ayurveda, Agni è il fuoco vitale, che anima tutti i processi biologici, e rappresenta il metabolismo digestivo) e nel moto animico della collera e del "bruciante pensiero".
Agni si può manifestare sotto tre forme: Davagni, Vadavagni e Jatharagni (o Vrika)
Ad Agni è legato il numero 7; difatti, 7 sono le madri, le sorelle ed i raggi da cui è circondato; egli ha i tratti di divinità acquatica, difatti è chiamato "colui che si veste del mare" e "colui che vivifica il seme nell'acqua".
È raffigurato in forma di uomo rosso con due teste, quattro braccia e tre gambe, occhi scuri e fiamme che gli fuoriescono dalla bocca, sempre a cavallo di un ariete (infatti, da Agni deriva il segno zodiacale dell'Ariete, che è appunto un segno di fuoco). Nelle mani sorregge gli strumenti per ravvivare il fuoco, e il cucchiaio dei sacrifici. Secondo altre rappresentazioni, il suo aspetto è caratterizzato da sette lingue e capelli di fuoco oppure da un corpo dorato, denti possenti, mille corna e mille occhi.

I nomi di Agni

Come per tutte le deità induiste, anche Agni era conosciuto con vari nomi, tra cui:
  • Abjahasta
  • Apam Napat, figlio delle acque
  • Chagaratha
  • Dhumateku
  • Dvijnman
  • Grihaspati
  • Hutabhu
  • Jataveda
  • Yahva
  • Pavaka
  • Saptajihva
  • Tomaradhara
  • Vahni
  • Vaishvanara

martedì 12 aprile 2016

Gatka


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Gatka (lingua punjabi ਗਤਕਾ gatkā) è una arte marziale indiana associata ai Sikh della regione del Punjab. Nel Gatka vengono impiegai bastoni di legno a simulare le spade.

Origine del nome

Il nome Punjabi è gatka che si riferisce al bastone di legno utilizzato. La parola originariamente nasce come derivato dalla parola sanscrita "gadha" cioè "mazza".

Storia

Lo stile ha origine nel tardo XIX secolo, fuori dalla pratica di spada dell'Esercito dell'India Britannica, diviso in due sotto-stili chiamati: rasmi (ritualistico) e khel (sport) dal 1880. Ci fu una ripresa nel corso e successivamente al XX secolo, con l'International Gatka Federation che fu fondata nel 1982 e formalizzata nel 1987 con il gatka che oggi è popolare come uno sport o una performance di danza delle spade che viene spesso mostrato durante i festival Sikh.

lunedì 11 aprile 2016

Hōjō Ujikuni

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Hōjō Ujikuni (北条 氏規; 1541 – 19 settembre 1597) è stato un samurai giapponese appartenente al clan Hōjō durante il periodo Sengoku.
Terzo figlio di Hōjō Ujiyasu fu adottato da Fujita Yasukuni. Era in competizione con la fama del suo fratello maggiore Hōjō Ujiteru, col quale si assomigliava in molti modi. Fu sconfitto assiema a Ujiteru nella battaglia di Mimasetoge da Takeda Shingen nel 1569. Era anche il signore del castello di Hachigata, che fu assediato due volte, nel 1568 e nel 1590. Fu costretto ad arrendersi nel 1590 da Maeda Toshiie e Uesugi Kagekatsu che l'avevano assediato su ordine di Toyotomi Hideyoshi. Resistette per un mese prima di arrendersi.
Ujikuni aiutò in seguito nella difesa della roccaforte degli Hōjō di Odawara. L'assedio di Odawara fu l'ultima battaglia del clan Hōjō, la quale segnò la loro fine.
Fu perdonato e morì più tardi di malattia a Kanazawa, nella provincia di Kaga.




domenica 10 aprile 2016

Date Shigezane

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Date Shigezane (伊達 成実; 1568 – 17 luglio 1646) è stato un samurai giapponese della fine del periodo Sengoku e l'inizio del periodo Edo, appartenente al clan Date.
Shigezane era un figlio di Date Sanemoto ed era inizialmente conosciuto come Tōgorō. Era cugino di Date Masamune per parte di madre, e un cugino del padre Date Terumune di Masamune per parte di padre. Dopo essersi distinto nella battaglia di Hitadori (1585) gli fu assegnato il castello di Nihonmatsu e un reddito di 38.000 koku. Ebbe un ruolo considerevole nella sconfitta del clan Ashina nel 1589. Nel 1595, scontento per la sua ricompensa per la guerra Imjin, fuggì nel monte Kōya.
Nel 1600, durante la battaglia di Sekigahara, Uesugi Kagekatsu offrì a Shigezane un compenso esorbitante per diventare un vassallo del clan Uesugi, ma egli rifiutò dicendo "Non potrei mai diventare un vassallo." (Uesugi Sadazane, l'ultimo signore di Echigo della linea di sangue Uesugi, in passato voleva adottare il padre di Shigezane, ma il clan Date rifiutò. Se l'adozione fosse avvenuta, Shigezane sarebbe diventato il signore di Echigo dopo suo padre, e Kagekatsu, come uomo del clan Nagao, sarebbe stato un vassallo sotto il servizio di Shigezane).
Tuttavia Shigezane rientrò al servizio di Date Masamune nel 1600 e combatté nell'assedio di Osaka. Assieme a Oniniwa Tsunamoto e Katakura Kagetsuna era conosciuto come uno dei "Tre grandi uomini del clan Date".
Era famoso per la sua abilità nel combattimento.

sabato 9 aprile 2016

Kamayari

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La kamayari (鎌槍) è una lancia giapponese con una falce all'estremità. Di solito ha due sporgenze alla base di una punta di lancia principale ed era usata dai samurai per arpionare gli oggetti, i cavalli o anche i corpi dei nemici.
La kamayari ha avuto anche un uso non militare, infatti veniva utilizzata dai pompieri giapponesi per abbattere i tetti degli edifici incendiati affinché le fiamme si diradassero.

venerdì 8 aprile 2016

Mandato del cielo

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Il mandato del cielo (天命, Tiānmìng) fu un concetto tradizionale di sovranità utilizzato per legittimare e sostenere il regno dei sovrani della dinastia Zhou e successivamente delle dinastie imperiali della Cina. Secondo questo concetto, il cielo benediceva l'autorità del sovrano giusto e virtuoso conferendogli il mandato a regnare, ma poteva ritirare il mandato ad un sovrano corrotto e ingiusto, conferendolo ad un sovrano più meritevole. Cataclismi come alluvioni e carestie potevano essere quindi interpretati come segni del ritiro del mandato da parte delle divinità.
Il Mandato non aveva limiti di tempo, ma richiedeva che il sovrano si comportasse in modo saggio e virtuoso. Un imperatore legittimo non doveva necessariamente essere di nascita nobile; in effetti potenti dinastie come gli Han e i Ming furono fondate da uomini di nascita comune.
I primi documenti scritti che parlano del mandato del cielo sono quelli relativi al Duca di Zhou, fratello minore del re Wu e reggente per il figlio del re, Zhou Cheng. La nozione di Mandato del cielo fu ripresa da Mencio, considerato il secondo pensatore dopo Confucio.
Successivamente, il Mandato del Cielo venne sempre più legato al concetto di ciclo dinastico.



Dinastie Shang e Zhou

Il Mandato del Cielo fu usato per la prima volta dalla dinastia Zhou per giustificare il rovesciamento della dinastia Shang. Durante la dinastia Shang i regnanti erano legittimati dalla loro parentela col potere divino, in quanto i re vantavano ascendenze sovrannaturali, visto che la tradizione voleva i re Shang discendessero dagli dei. Gli Zhou, rifacendosi alla storia tramandata dalla tradizione, sostenevano che anche l'antica dinastia Xia era stata detronizzata perché aveva perso il Mandato del cielo, e questo legittimava la loro ascesa al trono ai danni della dinastia Shang.



Periodo delle Cinque Dinastie

Lo storico Xue Juzheng scrisse la Storia delle Cinque Dinastie (五代史) fra il 960 e il 970, dopo la conquista da parte della dinastia Song della Cina settentrionale, col proposito di giustificare il passaggio del Mandato del Cielo attraverso le cinque dinastie fino alla dinastia Song. Le cinque dinastie avrebbero avuto tutti i requisiti per poter sostenere che fossero in possesso del Mandato del cielo, sebbene non avessero regnato sull'intera Cina. Ma il comportamento tirannico di Zhu Wen e dell'ultima parte della dinastia Liang aveva provocato la revoca del mandato. Le tre dinastie seguenti, le dinastie Tang, Jìn e Han erano state tutte rette da sovrani non cinesi, e nessuna fra loro era riuscita a riunificare la Cina. Questo, nell'opinione di Xue Juzheng, spiegava il passaggio del Mandato del Cielo alla dinastia Song.



Confronti

Il Mandato del Cielo è un concetto simile al principio europeo del diritto divino dei re, che legittimava il potere monarchico in quanto manifestazione della volontà di Dio. La differenza principale è che il Mandato del Cielo consentiva la detronizzazione del sovrano ingiusto. In entrambi i sistemi la ribellione era considerata ingiusta, ma nel pensiero cinese, una rivolta contro il tiranno che fosse coronata da successo era considerata una prova che il Mandato del cielo era passato in altre mani. Secondo J.P. Duteil, l'Imperatore Kāngxī, il più grande imperatore della storia della Cina, nonché artefice della grande apertura culturale, scientifica e politica verso l'occidente, vedeva di buon grado il Cristianesimo anche in virtù del fatto che questo si faceva portatore di un concetto di Mandato Celeste diverso, che metteva il sovrano al riparo da rovesciamenti di potere giustificati in questo modo.

giovedì 7 aprile 2016

Ammavaru

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Secondo la letteratura minore Hindu, Ammavaru è l'antica divinità che depose l'uovo dal quale vennero generati Brahma, Śiva e Vishnu. Infatti, "Amma" è il termine che indica "madre".
Secondo altre tradizioni Hindu, tuttavia, Śiva non ha né nascita né morte. Simile credenza vi è per Vishnu.
Ogni anno, le donne dell'India meridionale credenti in Ammaravu dedicano una preghiera rituale alla divinità. Viene utilizzato un vaso di metallo contenente riso a simboleggiare il corpo della divinità. Il vaso è rivestito del tradizionale sari. Sulla bocca del vaso vi è dipinta una noce di cocco a simboleggiare la testa. Vengono infine utilizzati diversi elementi per adornare gli occhi, le orecchie e il naso della divinità.

mercoledì 6 aprile 2016

Lucha libre

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La lucha libre (in italiano "lotta libera") è uno stile di wrestling nato in Messico negli anni trenta e molto diffuso in territorio messicano. La caratteristica principale della lucha libre è lo stile di lotta utilizzato, molto più veloce del wrestling tradizionale: si preferisce di gran lunga l'uso di manovre aeree a scapito della forza fisica, sacrificando spesso il realismo dei match. Un praticante della lucha libre viene chiamato luchador al maschile e luchadora al femminile.

Regole

Generalmente le regole della lucha libre sono molto simili a quelle del wrestling statunitense. Esistono tuttavia alcune differenze:
  • È solitamente vietato eseguire un piledriver (detto martinete) sull'avversario, pena la squalifica immediata. Vi è una federazione, la Xtreme Latin American Wrestling, nella quale tale regola non viene applicata.
  • Sono solitamente presenti due arbitri.
  • Il tap out non esiste e la propria resa viene comunicata verbalmente a un arbitro.
  • Nel corso di un tag team match, nel caso in cui l'uomo legale di uno dei due tag team sia fuori dal ring, non è necessario dare il tag per prenderne il posto. Basta semplicemente uscire dal ring per fare intervenire il compagno.
Inoltre nella lucha libre sono molto diffusi i match che vedono tre wrestler affrontarne altri tre, chiamati trios match (six-man tag team match). All'interno dei due team che si affrontano vengono nominati due capitani, uno per parte. Per aggiudicarsi la contesa è necessario schienare/sottomettere o far contare fuori il capitano del team avversario o almeno due membri del team.
Molto comuni sono anche i two out of three falls match, conosciuti come dos de tres caídas o luchas campales, in cui non c'è alcun limite di tempo. Le regole, che si possono applicare sia negli incontri singol, sia in quelli tercias (tre contro tre) o in quelli, molto più rari, atómicos (quattro contro quattro), sono decise dalle Comisión de Box y Lucha che hanno sede nelle capitali dei vari stati messicani. Le federazioni però sono anche libere di non applicarle, preferendo quindi quelle più tradizionali (come ad esempio la Asistencia Asesoría y Administración (AAA), la quale, oltre che per la sua "concezione" americana della disciplina, negli incontri adotta le regole tradizionali del wrestling, meglio conosciute in Messico come sencillos, e previste comunque dal regolamento delle Comisión). In questo tipo d'incontri, che tra le tre federazioni più importanti, tra cui l'AAA, il Consejo Mundial de Lucha Libre (CMLL) e l'International Wrestling Revolution Group (IWRG), li si possono trovare principalmente nella CMLL e nella IWRG, sono al meglio dei tre schienamenti. Nel caso dei match singoli, che nel CMLL e nell'IWRG avvengono principalmente in occasione dei match titolati o nelle luchas de apuesta, si svolge come un normale match sotto le regole del best out of three falls, e spesso i due luchador vengono accompagnati dai second, ossia dei luchador che stanno a bordo ring, di solito con un asciugamano per gettarlo sul ring nel caso il loro assistito non possa più continuare il match, i quali, tra una caída e l'altra, fanno da allenatori dei rispettivi luchador che hanno nell'incontro.
Nel caso degli incontri in cui ci sono due team formati da tre o quattro uomini, ogni team ha un capitano, il quale, se schienato o sottomesso, il team avversario si prende la caída (ovvero il fall), che può avvenire per schienamento, sottomissione o squalifica. Se invece si schiena un membro che non ha lo status di capitano, il team è costretto a schienare tutti i membri della squadra avversaria affinché si possa aggiudicare la caida e quindi prendersi un punto.

Tradizioni

Nella lucha libre è molto diffuso l'utilizzo delle máscaras (maschere), utilizzate dalla maggior parte dei wrestler messicani. Questa aiuta a definire la gimmick dell'atleta e viene spesso messa in palio in match máscara contra máscara: lo sconfitto in match di questo tipo deve consegnare la sua maschera al vincitore e se vorrà rimascherarsi dovrà utilizzare una gimmick completamente diversa. Questi match possono coinvolgere anche due lottatori contro due oppure tre lottatori contro tre; in questi casi l'intera squadra perdente è costretta a smascherarsi. Perdere la propria maschera in uno di questi match viene considerato un grande disonore e solitamente gli organizzatori dello show offrono un premio in denaro ai wrestler per convincerli a perdere una contesa di questo tipo. I wrestler che non utilizzano una maschera possono comunque partecipare a questo tipo di match, mettendo in palio i propri capelli. In questo caso si parla di máscara contra cabellera. Nel caso entrambi i wrestler coinvolti non abbiano una maschera si avrà un match cabellera contra cabellera. Queste tipologie di match, alla cui base c'è una sorta di ulteriore umiliazione in caso di sconfitta, sono dette Lucha de Apuestas.

martedì 5 aprile 2016

Captain New Japan

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Mitsuhide Hirasawa (平澤 光秀 Hirasawa Mitsuhide; Sapporo, 27 marzo 1982) è un wrestler giapponese.
È noto soprattutto per aver combattuto sotto le vesti del personaggio mascherato Captain New Japan (キャプテン・ニュージャパン Kyaputen Nyū Japan) ed è stato attivo anche con il ring name di Hideo Saitō (ヒデオ・サイトー Hideo Saitō).

Carriera

New Japan Pro-Wrestling (2006–2010)

Hirasawa compie il suo debutto per la New Japan Pro Wrestling il 28 gennaio 2006, venendo sconfitto da Takashi Iizuka. Inizia quindi a fare da jobber nei match di basso rilievo della promozione, pratica comune per i nuovi wrestler della promozione. Ottiene la sua prima vittoria il 26 aprile, quando ha la meglio su Yujiro Takahashi. Successivamente fa squadra con Ryusuke Taguchi per partecipare ad un torneo di coppia, senza però ottenere buoni risultati. In questo periodo compie inoltre numerose apparizioni per la Pro Wrestling Zero1, dove fa primariamente coppia con Manabu Nakanishi. Sul termine del 2008 forma un tag team assieme a Yuji Nagata, che porterà alla formazione della stable Seigigun. Con Nagata prende parte al G1 Tag League 2008, dove ottiene solamente un punto dopo un pareggio contro Manabu Nakanishi e Yutaka Yoshie. Nell'autunno 2009 si unisce ufficialmente al Seigigun di Nagata insieme a Wataru Inoue e Super Strong Machine. Nel match di apertura di Wrestle Kingdom IV In Tokyo Dome, assieme ad Inoue e Super Strong Machine sconfigge la squadra composta da Jushin Thunder Liger, Koji Kanemoto e Kazuchika Okada. Pur facendo ora parte di una stable, Hirasawa continua ad essere coinvolto esclusivamente in match di medio-basso livello e nelle competizioni di coppia risulta quasi sempre colui che subisce gli schienamenti.

World Wrestling Council (2010–2011)

Dopo aver svolto una lunga tournée con la promozione portoricana World Wrestling Council (WWC) nel settembre 2010, Hirasawa decide si adottare il nuovo ring name di Hideo Saito come tributo a Masa Saito e Hideo Nomo. Il 25 settembre conquista il suo primo titolo in carriera quando vince una battle royal per la cintura WWC caraibica dei pesi massimi, che perderà dopo un mese di regno. Il 19 febbraio si aggiudica invece il titolo portoricano WWC dei pesi massimi, perso anch'esso il mese seguente. Nel maggio 2011 prende parte all'Invasion Tour 2011, prima tappa della New Japan negli Stati Uniti. Il 13 maggio a Rahway partecipa ad un torneo per determinare il primo campione intercontinentale IWGP, ma viene battuto e quindi eliminato da Yujiro Takahashi già al primo round della competizione.

Ritorno alla NJPW (2011–2017)

Torna ufficialmente alla New Japan il 18 giugno, utilizzando il nome Hideo Saito ed attaccando Seigigun e Yuji Nagata: ciò sancisce il suo ingresso nella stable Chaos. Ad agosto partecipa al G1 Climax 2011, dove perde sette incontri su otto ed ottiene una vittoria solamente nel match fnale contro il vecchio mentore Yuji Nagata. I due si affrontano nuovamente il 19 settembre, in una sfida che vede invece vittorioso Nagata. I risultati sul ring e i suoi atteggiamenti culminano con la sua esclusione dal Chaos il 4 dicembre 2011. Dopo la sua cacciata dalla stable inizia a sviluppare un alter-ego chiamato Captain New Japan, ispirato al personaggio di Captain America. A novembre partecipa al World Tag League 2012 assieme al campione dei pesi massimi IWGP Hiroshi Tanahashi, con il quale forma il tag team Captain Ace. Il tag team verrà sconfitto in tutti gli incontri e sarà sempre Captain New Japan a subire gli schienamenti. Il 3 marzo 2013 torna dai Seigigun in un match di coppia ad otto uomini, dove assieme a Yuji Nagata, Super Strong Machine e Wataru Inoue viene sconfitto dalla squadra composta da Hirooki Goto, Karl Anderson, Ryusuke Taguchi e Tama Tonga. Il 7 aprile viene attaccato da Bad Luck Fale e Prince Devitt: quest'ultimo riesce addirittura a smascherarlo ma il volto del giapponese non è rivelato al pubblico. A seguito di tale evento Captain New Japan decide di affiancarsi a Ryusuke Taguchi per sfidare senza successo i due aggressori a Wrestling Dontaku 2013. Più tardi ha dei contrasti con il Bullet Club, nuova stable capitanata da Devitt, e si allea nuovamente con Tanahashi. A novembre partecipa come membro dei Captain Ace al World Tag League 2013; come l'annata precedente il duo viene sconfitto nella maggior parte dei suoi match, riuscendo ad ottenere una vittoria solamente all'ultimo contro Fale e Devitt.
Il 13 aprile 2014, nel corso di una tournée in Taiwan, riceve la sua prima opportunità per un titolo quando sfida senza successo, assieme a Hirooki Goto, i rappresentanti del Bullet Club Doc Gallows e Karl Anderson per le cinture di coppia IWGP.
Agli inizi del 2016 diventa membro della nuova stable Hunter Club, creata da Yoshitatsu per contrastare il Bullet Club. Il 12 settembre Yoshitatsu, deluso dalle prestazioni di Captain New Japan, annuncia un sondaggio su Twitter per decretare la sua permanenza nella squadra. Il 25 settembre seguente a Destruction in Kobe, dopo essere stato escluso dall'Hunter Club, Captain New Japan attacca il suo vecchio leader e si unisce al Bullet Club, cambiando nel frattempo il suo ring name in "Bone Soldier". Debutta sotto le vesti del nuovo personaggio l'8 ottobre ed il mese successivo prende parte al World Tag League 2016 assieme al compagno di stable Bad Luck Fale. La rassegna si rivela deludente e i due vengono sconfitti in tutti e sette i match a cui prendono parte; nel match finale dell'8 dicembre incrocia nuovamente la strada di Yoshitatsu, dal quale viene battuto sonoramente. Tali prestazioni portano più tardi Kenny Omega, nuovo leader del Bullet Club, a definire il giapponese come un "disastro intergalattico".

lunedì 4 aprile 2016

Cheng Zongyou

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Cheng Zongyou 程宗猷 (Shu, 1561 – ...) è stato uno scrittore cinese, anche conosciuto come Cheng Chongdou (程冲斗). Fu autore di numerosi scritti sulle arti marziali cinesi e di reportage di viaggio, dimostrò qualità di stratega.

La biografia

Nato in Shu () nella provincia di Anhui nel 1561. Durante la sua infanzia dimostrò un'intelligenza sopra la norma e precocemente studiò i classici, praticò il Wushu e visitò numerosi maestri vicini e lontani. In seguito si recò al Tempio Shaolin dove si fermò a studiare dai monaci per una decina di anni. Durante questi anni apprese l'utilizzo della Balestra (nu ), del dao, del gun, del qiang. Dal monaco Hongji (洪纪) apprese il metodo del bastone (Gunfa); da Liu Yunfeng (刘云峰) dello Zhejiang apprese un metodo della sciabola (Daofa) ripreso da quello dei pirati giapponesi; da Liu Guangdu (刘光渡) dell'Henan apprese un metodo della lancia (Qiangfa) derivato dalla Bamuqiang (八母枪) e dalla Liuheqiang (六合枪). All'età di 62 anni venne chiamato da un ispettore imperiale a Tianjin con ottanta discepoli e lì insegnò all'esercito.

Gli scritti

I suoi scritti sono riconosciuti come documenti importantissimi per lo studio del Wushu, del suo sviluppo, della sua storia. Nel 1616 egli finì Dandao fa xuan (单刀法选) sull'utilizzo della sciabola. Tra le altre sue opere ricordiamo: Shaolin Gunfa Chan Zong (少林棍法阐宗); Jue Zhangxin Fa (蹶张心法); Changqiang fa xuan (长枪法选); ecc.