domenica 20 ottobre 2019

La sciabola nello stile Fu di Tai Chi

Il tai chi chuan (pugno della suprema polarità) era ed è una pratica psicofisica raccomandata dai taoisti per studiare e praticare il tao, l'elevazione spirituale e ottenere la longevità. Perciò lo studio del tai chi chuan contempla diversi aspetti:
- gli esercizi di base
- le forme a mani nude
- la spinta con le mani
- la dispersione delle mani
- le armi: bastone, sciabola, lancia e spada.
Nello stile Fu di tai chi chuan, lo studio delle armi costituisce una progressione fondamentale per raggiungere i più alti livelli dell'arte; infatti, esse favoriscono il miglioramento di capacità utili nella pratica a mani nude. Per esempio l'uso del bastone (k'un) equilibra lo sviluppo muscolare sui due lati del corpo, mentre i movimenti di torsione contribuiscono a definire i muscoli e massaggiare gli organi.
Per lo sviluppo del tai chi chuan la pratica della sciabola (tao) è fondamentale, perché ci insegna la struttura fisica corretta, la giusta forma e le linee di forza, mentre la spada ci insegna la precisione e il controllo dei piccoli movimenti.
Inoltre, la pratica delle armi del tai chi chuan, a un livello superiore e più sottile, ci permette di sviluppare l'intenzione (I), di migliorare e aumentare la circolazione e di utilizzare l'energia interna (ch'i).
Tao indica un'arma curva a un solo taglio, una sciabola. La sciabola è principalmente un'arma da taglio e avendo una forma solida può parare e assorbire colpi notevoli. Esistono molte varianti della sciabola: la sciabola a "foglia di salice", la sciabola "con nove anelli", la sciabola "degli otto trigrammi", lunga un metro e mezzo e pesante nove chili. Nello stile Fu, oltre alla sciabola tai chi, si studiano la sciabola "degli otto trigrammi", la sciabola "tornado" e la doppia sciabola.
La forma di sciabola dello stile Fu di tai chi chuan è composta da settantadue movimenti.
Tutte le regole che vengono applicate alla forma di tai chi a mani nude sono applicate anche alla forma della sciabola.
Nell'usare la sciabola, la coordinazione del corpo è molto importante. L'intero corpo deve essere in armonia con la sciabola, i movimenti devono essere eseguiti con precisione, l'equilibrio deve essere perfetto. Le braccia sono in armonia con le gambe, le spalle con le anche, le caviglie con i polsi, i gomiti con le ginocchia e l'intero corpo con la sciabola, come se essa diventasse parte integrante del corpo.
Questa coordinazione si ottiene praticando la forma di tai chi a mani nude. Inoltre, per affinare questa coordinazione si studiano le tecniche fondamentali: "tagliare in alto", "tagliare in basso", "tagliare di traverso", "fendere", "spaccare", "alzare", "stoccata", "bloccare", "tirare", "spingere", "intercettare e schivare". Tutte  queste tecniche costituiscono il nucleo centrale della forma di sciabola del tai chi.
La pratica della sciabola tai chi sviluppa tre aspetti importanti:
- sviluppo del chi: la sciabola, con le sue tecniche rafforza l'energia vitale nella rete dei meridiani 
- sviluppo dell'elasticità: la sciabola permette di migliorare le posture, il radicamento, la forza e l'elasticità dei tendini attraverso un lavoro completo di estensioni e rilassamenti
- sviluppo della concentrazione: la sciabola richiede una grande concentrazione. Inoltre l'energia della sciabola è connessa con l'elemento metallo (secondo la teoria dei cinque movimenti).

sabato 19 ottobre 2019

ALLA RICERCA DEL "PROIETTILE MAGICO"


“Buongiorno, io vorrei imparare a difendermi, quanto costa, quanto dura una lezione e soprattutto dove insegnate?”
Quante volte abbiamo sentito questo tipo di domande? Sicuramente moltissime volte.
Una volta la risposta era: "con il (chissà perché questo era l'articolo usato) Judo, puoi difenderti da chiunque. Il piccolo batte sempre il grande con il Judo". Oppure, "con il Karaté imparerete a frantumare le pietre ed il legno con una mano, rendete le vostre mani e i vostri piedi delle armi mortali!
Oggigiorno, cambiando le discipline e convertendo ì termini in un linguaggio moderno si continuano a dare sempre le stesse risposte. Si tende a far credere che esiste ciò che negli Stati Uniti chiamano "Il proiettile magico".
Cioè che esiste una tecnica, il più delle volte "segreta, ma così segreta", capace di rendere chiunque "un'arma mortale", capace di proteggere dalle armi da fuoco, dalle armi da taglio, da molti aggressori armati e il tutto con lo smoking indossato, senza sgualcirlo.
Udite, udite... NON ESISTE!!!
Purtroppo nel mondo esistono moltissimi "cercatori di proiettili magici", e sempre purtroppo, vanno a cascare su tecniche "esoteriche", tramandate da generazioni, oppure usate dall'elite dell'elite, dell'elite delle Forze Speciali di qualche Stato.
Ed ecco che nascono sistemi di combattimento "devastanti" per il cui utilizzo è necessario avere il porto d'armi.
Oppure, si trovano "mercenari" disposti a condividere le loro tecniche di sopravvivenza, ovviamente, testate in guerra!!!
Improbabili "Superman" senza nemmeno il problema della Kryptonite, capaci di evitare i proiettili (si, avete capito bene, tipo Matrix ma senza il cappotto di pelle), semplicemente "sentendo il dito sul grilletto che si piega" riportando in auge un vecchio film chiamato "Il mio nome è Remo Williams" (guardatelo, è più realistico il film delle persone di cui parlo).
Siamo realisti. Quando si guarda un'arma dalla parte sbagliata, di fronte, l'ultima cosa che si sente è il "suono del dito sul grilletto".
Signori, un pugno è, e sempre sarà, solo un pugno, un calcio idem.
Tecniche di "leva" capaci di far volare un uomo?!?!
Certo, ma solo se la "leva" in questione è quella di un aereo che decolla.
Un colpo in un punto "segreto" capace di farti esplodere la testa... ( non è un cartone animato giapponese, vi sono scuole che insegnano queste cose davvero)!!!
Quando si è costretti ad affrontare un'arma, significa che sì sono già fatti almeno 2 grossi errori e molti altri più piccoli.
Esempio 1) Non hai valutato il dove ti trovi, con chi ti trovi ma soprattutto: non ti sei accorto di una possibile minaccia. Prevenire è sempre, e sottolineo sempre, meglio che reprimere o, meglio, TENTARE di reprimere.
Esempio 2) Se non sono riuscito a prevenire una così grave minaccia, vuol dire due cose, - ero molto distratto (quindi anche reagire non è alla mia portata) oppure non lo so fare (quindi anche memorizzare i punti d'aiuto vicini, avere a portata di dito il cellellulare. Con un numero d'emergenza in memoria, avere già memorizzato le possibili vie di fuga, la disposizione delle auto parcheggiate e quali dotate di allarme, eccetera).
Credetemi, nella vera sopravvivenza, il meglio che io abbia mai trovato, è descritto perfettamente nell'acronimo anglosassone "KISS" che sta per: "Keep It Simple, Stupid".
Nel combattimento reale, si impara questa regola Aurea: se qualcosa funziona, è semplice e si può insegnare a tutti, proviamola, se funziona anche sul campo (solo per professionisti ovviamente) allora facciamola, fino a prova contraria.
Ricordate, il tempo speso a cercare un buon maestro non è mai tempo sprecato.

venerdì 18 ottobre 2019

Armistizio di Tanggu

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L'armistizio di Tanggu, definito anche armistizio di Tangku (塘沽協定 Tanku kyōtei, 塘沽協定, 塘沽协定, Tánggū Xiédìng), fu un cessate il fuoco firmato tra la Repubblica di Cina e l'Impero del Giappone a Tientsin, nel distretto di Tanggu, il 31 maggio 1933. L'evento diede ufficialmente fine all'invasione giapponese della Manciuria, iniziata due anni prima.

Storia

Dopo l'incidente di Mukden del 18 settembre 1931, l'Armata giapponese del Kwantung invase la Manciuria e nel febbraio 1932 aveva conquistato l'intera regione. Pu Yi, l'ultimo imperatore della dinastia Qing che viveva in esilio nelle concessioni straniere di Tientsin, fu convinto dai giapponesi ad accettare il trono del nuovo stato del Manchukuò, che rimase così sotto il controllo dell'esercito imperiale giapponese. Nel gennaio 1933, per proteggere i confini meridionali del Manchukuò, un'armata giapponese e una dello stato fantoccio invasero Rehe e, dopo aver conquistato quella provincia entro la fine di marzo, respinsero l'esercito cinese al di là della Grande Muraglia nord-orientale, nella Provincia di Hebei.
Dall'inizio delle ostilità, la Cina lanciò un appello alle potenze confinanti e alla comunità internazionale, ma non ricevette un sostegno efficace. Quando la Cina convocò una riunione d'emergenza della Società delle Nazioni, venne istituito un comitato per indagare sulla vicenda. La relazione della Commissione Lytton condannò in definitiva le azioni del Giappone ma non offrì nessun piano di intervento, ed in risposta i giapponesi si ritirarono semplicemente dalla Società il 27 marzo 1933.
L'esercito giapponese aveva avuto l'esplicita istruzione dell'Imperatore Hirohito (che voleva una rapida fine del conflitto con la Cina) di non avventurarsi oltre la Grande Muraglia. Mentre la posizione negoziale giapponese era molto forte, i repubblicani cinesi stavano subendo la forte pressione della simultanea guerra civile su vasta scala contro i comunisti.

Negoziazioni

Il 22 maggio 1933, i rappresentanti cinesi e giapponesi si riunirono per negoziare la fine del conflitto. Le richieste giapponesi erano severe: una zona demilitarizzata estesa 100 chilometri a sud della Grande Muraglia, un'altra estesa da Pechino a Tianjin, con la Grande Muraglia stessa sotto controllo giapponese. Nessuna unità militare regolare del Kuomintang doveva essere ammessa nella zona demilitarizzata, anche se i giapponesi vennero autorizzati ad utilizzare aerei da ricognizione o pattuglie a terra, al fine di garantire che l'accordo venisse mantenuto. L'ordine pubblico all'interno della zona doveva essere mantenuto da un Corpo per la Conservazione della Pace nella Zona Demilitarizzata leggermente armato.
Due clausole segrete esclusero qualunque soldato delle Armate Volontarie Anti-Giapponesi da questo Corpo per la Conservazione della Pace e previdero di regolare di comune accordo, tra i governi giapponese e cinese, eventuali controversie che non potessero essere risolte con il Corpo per la Conservazione della Pace. Tormentati dalla loro guerra civile con i comunisti e incapaci di ottenere il sostegno internazionale, Chiang Kai-shek e il governo cinese accettarono praticamente tutte le richieste del Giappone. La nuova zona demilitarizzata era per lo più nel restante territorio dello screditato signore della guerra mancese Zhang Xueliang. 

Conseguenze

L'armistizio di Tanggu portò al riconoscimento de facto del Manchukuo da parte del governo del Kuomintang e al riconoscimento della perdita di Rehe. Si prevedeva una fine temporanea del conflitto tra la Cina e il Giappone e, per un breve periodo, i rapporti tra i due paesi migliorarono. Il 17 maggio 1935 la delegazione giapponese in Cina fu conferita in ambasciata e il 10 giugno dello stesso anno venne concluso l'Accordo di He-Umezu. L'armistizio di Tanggu diede l'opportunità a Chiang Kai-shek di consolidare le sue truppe e concentrare gli sforzi contro il partito comunista cinese, anche se a scapito della Cina settentrionale. Tuttavia, l'opinione pubblica cinese si mostrò ostile a condizioni così favorevoli per il Giappone e così umilianti per la Cina. Anche se la tregua prevedeva una zona cuscinetto demilitarizzata, le ambizioni territoriali giapponesi nei confronti della Cina rimasero e l'armistizio dimostrò di essere solo una tregua temporanea fino a che le ostilità scoppiarono di nuovo con l'avvento della seconda guerra sino-giapponese nel 1937.



mercoledì 16 ottobre 2019

Tridente dei nove dragoni


Tradizionalmente, la lancia è conosciuta come la "regina delle armi lunghe". La lancia si è guadagnata questo titolo nel corso delle numerose guerre che si sono succedute in Cina, quando era una delle armi più importanti dei soldati. Tuttavia, c'è un'altra arma cinese che, grazie al suo design insolito e grande varietà di tecniche efficaci contro ogni tipo di arma e avversari, può meritare il titolo di "Regina di tutte le armi."
Quest'arma eccezionale è chiamata Tridente dei nove dragoni.
In Cina, il drago è il re spirituale di tutti gli animali ed era considerato un animale reale. Spesso il drago rappresentava l'imperatore e la sua corte. Il numero nove, è il più grande numero singolo, ha anche un significato mistico in Cina. Pertanto, non è raro vedere unito il numero nove con il drago.
Il tridente, risale ai giorni in cui le tigri selvatiche si potevano trovare in tutta la Cina, spesso terrorizzavano i villaggi. Cacciatori professionisti rintracciavano questi animali armati solo di tridenti. Nella sua forma più semplice, il tridente era un'arma pesante lunga, con una testa di metallo di grandi dimensioni un po' come un ampio e piatto forcone. Questo attrezzo, era il più comunemente usato per uccidere animali di grandi dimensioni, come le tigri. I tridenti erano l'arma perfetta da usarsi contro gli animali feroci. Ha tre punte, quella centrale è la più lunga.
Contro avversari umani, i tridenti erano preziosi per strappare le armi dalle mani dei loro proprietari, disarmandoli prima della pugnalata finale con la punta centrale del Tridente. Anche se il tridente era originariamente un'arma implementare, progettata prima di tutto per l'uso da parte dei cacciatori, il tridente dei nove dragoni non è mai stato destinato ad essere un semplice strumento. Fu ideato rigorosamente per essere un'arma.
Il tridente dei nove dragoni originale è classificato come arma lunga e pesante (lunga sei metri e pesante circa 20 chili). Ha la testa a forma di tridente tradizionale. Sotto la punta a tridente vi sono posizionati quattro set di ganci taglienti, questi quattro ganci sono ad angolo retto l'uno rispetto all'altro. Ogni gancio rappresenta un drago. I ganci venivano utilizzati per disarmare il nemico, così da poterlo colpire.

lunedì 14 ottobre 2019

Ba Ji Quan


Ba Ji Quan
Il Ba Ji Quan o "pugilato degli otto estremi" è uno stile di gong fu non molto antico come altri stili, infatti è nato solo 273 anni fa nella regione dello Hebei, Cina del nord, ed era usato dalle guardie imperiali dell'epoca. Il creatore di questo stile fu il gran maestro Wu Zhong che viveva a Meng Cun, un paese vicino a Cang Zhou, 249 km da Pechino. Il maestro Wu, divenne molto famoso grazie al suo stile di combattimento molto efficace e fra i più forti di quel periodo. Per questo fu scelto dal principe Xun Qin della dinastia Qing, come sua guardia del corpo e maestro delle guardie imperiali.
Come Wu Zhong, anche i suoi successori, furono vicini a persone regnanti e di alto rango come: l'imperatore Pu Yi, il presidente Sun Yat Sen, Chiang Kai Shek, Mao Tze Tung e ancora oggi le alte cariche militari e i servizi segreti cinesi usano questo formidabile stile di kung fu tradizionale. La caratteristica del Bajiquan, è la sua semplicità, è uno stile che non esprime tecniche spettacolari e molto coreografiche come molti altri stili di gong fu, la sua essenza è la velocità e la forza esplosiva; le sue posizioni sono corte e alte per permettere al praticante di muoversi con grande facilità e senza fatica. Le forme (lu) non sono tante, ce ne sono 20 e molte di queste vengono divise in otto pezzi perché sono molto lunghe! Come nella maggior parte degli stili di gong fu.


FILOSOFIA DELLO STILE
Nello stile Baji Quan convergono e si miscelano le idee dei tre "insegnamenti" classici cinesi (san jiao; da cui il san jiao kui yi, l'unità dei san jiao): buddismo, taoismo e confucianesimo, a cui si aggiunge l'Islam, la religione della famiglia Wu.
Sono concetti questi che risalgono al tempo dell'imperatore Huang Di, quando lo Yi Jing (il classico dei mutamenti) già insegnava il modo di sfruttare la legge che regola e armonizza i rapporti tra cielo, terra e uomo nel mezzo. Ne è nato il percorso filosofico in undici tappe studiato nel Bajiquan: dal wuji, il vuoto primordiale, l'assenza di polarità primordiale, si passa alla dualità yin-yang come nel Taiji, che da luogo ai liang yi, i due principi, rappresentati nello Yi Jing da una linea continua e una spezzata.
La terza tappa è poi associata a tre gruppi: quello celeste (sole, luna e stelle), quello terrestre (fuoco, acqua e vento) e quello umano (jing, qi, shen). Seguono i si xiang (quattro immagini), identificati nel mondo naturale sia con le quattro direzioni che con le quattro stagioni e creati dallo Yi Jing con le diverse combinazioni dei liang yi. Il quinto livello viene rappresentato dai wu xing, i cinque agenti, gli elementi primordiali che costituiscono simbolicamente l'universo: metallo, fuoco, acqua, legno e terra, a cui corrispondono altrettante parti del corpo umano.
La tappa successiva, la sesta, è rappresentata dalle liu he, le sei armonie, tre interne (la tecnica in armonia con l'intenzione, l'intenzione con l'energia sottile, l'energia sottile con la forza) e tre esterne (la mano in armonia col piede, il gomito col ginocchio, la spalla con l'anca), cui seguono le qi xing, le sette stelle dell'Orsa Maggiore. La funzione ottimizzata dei sensi è una condizione essenziale del combattimento, per cui si attribuisce molta importanza al loro addestramento.

domenica 13 ottobre 2019

GONG LI QUAN (KUNG LI CH'UAN)


"Forma della forza esterna ed interna"

Il Gong Li Quan è spesso oggetto di molte discussioni riguardo la sua giusta definizione e collocazione.
In effetti definire il Gongli Quan uno stile vero e proprio non è probabilmente molto corretto, di conseguenza forse non è corretto nemmeno cercare di stabilire se questo rientri nel ramo Wai Jia piuttosto che nel ramo Nei Jia. Sarebbe forse più giusto definire il Gongli Quan una forma che unisce vere e proprie tecniche marziali ad esercizi più legati al Qi Gong e la respirazione.
Lo scopo dell'allenamento del Gong Li, è quello di fondere insieme la forza interna con la forza esterna.
Le tecniche sono eseguite con posizioni basse e lunghe, per concentrare l'attenzione sul Qi.
La forma Gong Li Quan praticata in alcune scuole sembra sia stata diffusa nel 1902 all'Istituto di arti marziali di Wujing dal famoso Maestro Huo Yuanjia al quale sono stati dedicati molti films, ultimo nel 2007 'Fearless'.
La prima parte della forma è un vero e proprio esercizio di Qi Gong marziale (Chi Kung) quindi di origine Interna, mentre la seconda parte è caratterizzata da tecniche di combattimento prevalentemente di origine 'Shaolin', quindi esterna.

sabato 12 ottobre 2019

HAKKA CHOW GAR NAAM PAI TONG LONG KUEN

Il sistema Chow gar (famiglia Chow) è uno dei quattro sistemi della mantide del sud, completamente differente per storia e tecnica dal sistema della mantide religiosa del nord.
Il sistema è molto pratico, di matrice contadina, semplice nei movimenti e nelle applicazioni, poco adatto a dimostrazioni ed esibizioni e non molto “fantasioso”…. la sua caratteristica fondamentale è di chiudere velocemente la distanza, quindi il lavoro che deve espletare il praticante è fondamentalmente di braccia.
Il Chow Gar tong long kuen si basa su 36 movimenti chiave (Sarm Sup San Sau), sul lavoro di spalle (sern-dan), 8 calci fondamentali per lo più usati contro le parti basse dell’avversario, 10 passi fondamentali, 36 forme comprese quelle con armi e il lavoro a coppia (Chongs) che serve per sviluppare forza fisica (gung) e sensibilità (chy sau).
Tra le forme più famose: Sarm bo jin (3 passi, pugno freccia), Sarm bo pai kui (tagliare il ponte), Gau see mun sau (9 mani che chiedono), Say mun sau (4 uscite della forza), Bo sim sau (cercare gli insetti), Phoon long keok (forma a terra, le gambe del drago ruotano), Bic sarm gung (salire la montagna), Yum yearn kum la sau (mani yin-yang),…etc…
Importante è poi conoscere le 7 parole chiave del sistema: Dul, da, sharn, jau, kum, chor, lau, su cui, oltre i 36 movimenti, su cui il sistema è fondato.
Il sistema fin dai primi passi lavora sul potere interno (Hay gung o Qi gong), infatti affinchè il Chow Gar si possa manifestare veramente ad alti livelli necessita di questa conoscenza che viene insegnata attraverso forme specifiche quali (Tid ngau gung, Sup wun sau gung, Yee kup sarm bo jin) e numerosi esercizi specifici per il corpo, la schiena, il collo, le dita, etc….


Storia
HAKKA CHOW GAR SOUTHERN PRAYING MANTIS
Lo stile “Chow Gar” della mantide religiosa del sud, ha una storia documentata di circa 200 anni.
Venne fondato dal monaco Chow Ah Naam nel monastero “Sil Lum Jeesituato nella provincia del Guangdong.
Chow Ah Naam entrò nel monastero da bambino per curare dei problemi di salute allo stomaco, qui cominciò la pratica del kung fu del popolo Hakka, conosciuto come “Mantide Religiosa degli Hakkamigrati nel sud della Cina secoli prima dalla provincia Nord dell' Henan.
Si esercitò per molti anni nel monastero imparando anche l'arte di un altro monaco “Sim See Yanmolto abile nello Shaolin Siu Lam.
Il suo successore fu un altro monaco, Wong Fook Go (seconda generazione).
Poco dopo la morte di Chow Ah Naam, Wong Fook Go si trasferì nel villaggio “Wai Yearn” nell'area sud del “Tung Kung” per insegnare la dottrina Buddista e il kung fu.
Qui conobbe un giovane di nome Lau Soei (1864-1942) che praticava l'antica arte “Ma Kuen(pugilato del cavallo), il monaco Wong Fook Go dimostrò al giovane Lau Soei il potere interno (Gen) del Chow Gar lasciandolo senza parole. Il giovane che da quel momento divenne suo primo discepolo “non-monaco” ed in seguito alla morte di Wong Fook Go, depositario del sistema “Hakka Chow Gar Naam Pai Tong Long Kuen” per la terza generazione.
Anni dopo Lau Soei si trasferi ad Honk Kong (1913) e cominciò l'insegnamento dello stile della mantide Chow Gar.
Ebbe molti studenti tra cui Yip Shui, Chu Gung Wa, Tam Wa.
Il grand Master Lau Soei nominò suo successore per la quarta generazione il maestro Yip Shui (1913-2005) che dovette in seguito difendere con numerosi combattimenti la sua posizione di leader del sistema Chow Gar.
Il Grand Master Yip Shui ebbe molti allievi, i più importanti sono il maestro Choy Si Wing (conosciuto come il re del pugno a martello), il maestro Sui Man Tat, il maestro Lee Tin Loi e suo figlio attuale rappresentante per la quinta generazione Sifu Yip Chee Keung.
Nel 1974 il maestro Yip Chee Keung si trasferi a Londra.
Iniziò ad insegnare il “Chow Gar Naam Pai Tong Long Kuen”, il suo più importante allievo è Sifu Paul Whitrod nominato nel 1987 rappresentante per il Regno Unito del sistema da Si Gung Yip Shui.
In circa 25 anni d’ insegnamento Sifu Paul Whitrod ha reso noto il sistema Chow Gar Praying Mantis in molti paesi, l’Australia, gli Stati Uniti, Francia, Olanda, Inghilterra e Italia.
Con la sua trentennale esperienza Sifu Whitrod è senza dubbio l’esponente occidentale più importante e significativo nell’ambito del sistema Chow Gar Naam Pai Tong Long Kuen.

Il popolo Hakka: Contadini e Coltivatori
La migrazione del popolo Hakka nel sud della Cina ha dato origine a diversi sistemi di kung fu, diversi tra loro nei fondatori e nella storia, ma comunque accumunati dalla matrice contadina dello stesso popolo, nel prevalente uso delle braccia nel combattimento, dai calci usati prevalentemente per bloccare o colpire basso e da numerose armi (usate comunemente nei lavori agricoli) (es: bastone lungo “Gwun”, coltelli a farfalla “woo dip do” (anticamente erano doppie asce per fare legna), forcone “pa dao”, darn dao tong dep (sciabola e scudo popolare), spada (Yau loong kim), lancia a due punte, etc..).

I sistemi più conosciuti sono: zona sud tra Guangdong e Shandong
Chow Gar Tong Long Kuen (mantide della famiglia Chow)
Chu Gar Tong Long Kuen (mantide dalla famiglia Chu)
Dit Ngau Tong Long Kuen (pugno del bue di ferro)
Sai Jook Lum Gee Tong Long Pai (mantide della foresta di bambù)
Naam Pai Loong Yin ( stile del drago)
Pak Mei Kuen (stile del sopracciglio bianco)
Naam Pai Bak Hok Kuen ( stile della gru bianca)
Lo Mun Ga Kuen ( pugilato del mendicante)

venerdì 11 ottobre 2019

Simboli buddhisti


Dal momento che la realizzazione di immagini umane del Buddha è stato considerato un atto sacrilego per lungo tempo, l'arte visiva buddista ha prodotto un vocabolario elaborato di forme simboliche e di espressioni iconiche. Una grande varietà di simboli buddisti si trova nei templi, nell'arte visiva buddista e nella letteratura. I seguenti otto sono tra quelli più comuni. Il loto, la ruota, e lo stupa possono essere visti in quasi ogni tempio buddista. Si possono interpreatre questi simboli come un mantra visivo. Contemplare queste figure è un esercizio di meditazione per stabilire un contatto interiore con l'aspetto che è rappresentato.

 Fiore di Loto
Padma - simbolo di purezza. Possono essere di qualsiasi colore tranne il blu.


Dharmachakra
La ruota della legge. Gli otto raggi rappresentano il percorso da eseguire otto volte.


Stupa
Lo stupa è un monumento simbolico (tomba) dove sono custodite le reliquie o le ceneri di un santo o di un monaco. Simboleggia anche l'universo.

Triratana
I tre gioielli - il Buddha, il Dhamma e il Sangha.



Chattra
Un parasole - protezione contro ogni male; alto rango.


Dhvaja
Bandiera - la vittoria degli insegnamenti del Buddha.


Cervo
Il cervo di solito in coppia, simboleggia il primo sermone del Buddha che si è svolto nel parco dei cervi di Benares.


Naga
Il serpente re. Si trovano tracce nei riti pre-buddhisti della fertilità è il protettore del Buddha e del Dhamma.



Mudra
Le immagini del Buddha hanno iniziato ad essere prodotte a partire dal V secolo. Il carattere sacro della rappresentazione si riflette nella meta artistica di creare un alone di serenità, di perfezione e santità. Il gran numero di norme che disciplinano l'esecuzione di un ritratto o una statua richiedono una comprensione erudita del simbolismo buddista. Ogni figura del Buddha fatta da un artista esperto presenta una moltitudine di caratteristiche che comunicano significati sottili e le intenzioni allo spettatore. La più importante di queste caratteristiche sono forse le mudra, o gesti delle mani, del Buddha. Questi gesti ben definiti hanno un significato fermo durante tutti gli stili e i periodi delle immagini del Buddha.

Bhumisparsa Mudra
Toccando la terra come ha fatto Gautama, per invocare la terra a testimonianza della verità delle sue parole.

Varada Mudra
Adempimento di tutti i desideri, il gesto della carità.

Dhyana Mudra
Il gesto dell'assoluto equilibrio, di meditazione. Le mani sono rilassate in grembo, e le punte dei pollici e le dita si toccano.

Abhaya Mudra
Gesto di rassicurazione, di benedizione e protezione. "Non temere".

Il gesto dell'insegnamento questa è la più comune interpretazione, girare la ruota della legge. Le mani sono tenute a livello con il cuore, il pollice e l'indice formano dei cerchi.

Argomento intellettuale, la discussione. Il cerchio formato dal pollice e dall'indice è il segno della Ruota della Legge.

Minaccia, avvertimento. Il dito indice esteso è puntato sull'avversario.

Gesto di saluto, di preghiera e adorazione. Buddha non ha più bisogno di fare questo gesto, perché non ha bisogno di scoprire la devozione al nulla.

Jnana Mudra
Insegnamento. La mano è al livello del torace e il pollice e l'indice formano a loro volta la Ruota della Legge.

Karana Mudra
Gesto con cui i demoni sono espulsi.

Ksepana Mudra
Due mani nel gesto di 'spolverare' il nettare dell'immortalità.

Uttarabodhi Mudra
Due mani messe insieme sopra la testa con le dita indice che si toccano e le altre dita intrecciate. Gesto di suprema illuminazione.

giovedì 10 ottobre 2019

Shaolin Mei Hua Quan


MEI HUA QUAN (MEI HUA CH'UAN)
"Stile Del fiore di prugno"

E' il più morbido e probabilmente il più antico degli stili esterni tradizionali del ceppo di Shaolin, reso popolare dal Maestro Pai Chin Tou, vissuto circa quattrocento anni fa, il quale lo avrebbe appreso da un monaco del Tempio. Questo stile viene anche chiamato Mei Hua Zhuang (i pali del Fiore di Prugno) proprio dagli antichi e tradizionali allenamenti sui pali.
E' uno stile tipico della Cina del Nord, che assimila nel suo insieme le caratteristiche della scuola di Shaolin, come la potenza, e quelle della scuola di Taiji Quan come la morbidezza per sfruttare al massimo l'effetto della forza centrifuga data dal movimento rotondo e continuo.
E' assai dinamico, ampio e le sue tecniche sono circolari e talmente continue che risulta difficile distinguere il momento in cui queste terminano e cominciano.

PEI PAI SHAOLIN QUAN
"LA FORMA DEI CINQUE SHAOLIN"
I "Cinque Shaolin" sono un'antica e rara forma tradizionale dello stile Shaolin Mei Hua Quan. In Cina questa forma è chiamata Meihua Quan Lao Jia (Antica Intelaiatura del Meihua) mentre a Taiwan si trova sotto il nome di Meihua Quan Yilu Jia.
Questa forma, in origine era divisa in tre parti:

la prima (Laojia Di yi Lu) corrisponde al primo Shaolin;

la seconda (Laojia Di er Lu) corrisponde al secondo Shaolin;

la terza (Laojia Di san Lu) corrisponde all quarto e quinto Shaolin;

il terzo Shaolin è probabilmente stato inserito successivamente per permettere l'allenamento delle stesse tecniche del secondo ma dalla parte opposta.

Non è sbagliato quindi chiamare "Shaolin" una forma di Meihua essendo il Mei Hua Quan uno degli stili più antichi e tradizionali praticati nel Tempio fin dall'antichità. E' ovvio che per l'interessato che approfondisce le proprie conoscenze culturali sull'arte che pratica, questo termine è probabilmente troppo generico e poco esplicativo.
La forma di Shaolin Mei Hua Quan di yi e di er lu è piuttosto complessa fin dai primi movimenti a tal punto che alcuni Maestri ritennero opportuno inserire uno stile più propedeutico da anteporre allo studio delle cinque forme di Shaolin: Il Lian Bu Quan appunto.
Oltre alla forma dei Cinque Shaolin o Meihua quan laojia, in alcune scuole si pratica una piccola forma di fondamentali chiamata Meihua quan jiben ba fa (Gli otto movimenti fondamentali del Meihua).
I movimenti del meihua, tra l'altro, sono anche la base di molte rotazioni delle armi lunghe (per esempio Gun o Sanjie gun) e delle armi doppie (per esempio Shuan Dao).

mercoledì 9 ottobre 2019

Zui Ba Xian Quan


ZUI QUAN (TSUI CH'UAN)
"STILE DELL'UBRIACO"


Conosciuto con il nome più generico di Zui Jiu Quan o Tzui Ju Kuan (boxe dell'ubriaco), nel panorama degli stili di Kung Fu e delle arti marziali in genere è sicuramente uno dei più particolari, acrobatici e curiosi in quanto si ispira agli atteggiamenti ed ai movimenti di una persona annebbiata dall' alcool.
Appartiene alla scuola Wai Jia (stili esterni), anche se molti esperti lo definiscono uno stile "interno" per evidenziarne l'aspetto fluido e sciolto dei movimenti; imprevedibile nelle sue tecniche sfrutta la falsa idea di instabilità che il praticante dà all'avversario per sorprenderlo con tecniche inaspettate.
La nascita di questo stile è di difficile analisi in quanto, inizialmente lo si tramandava, solo nell'ambito familiare e in rare eccezioni a pochi, selezionati allievi esterni.
La storia dello Zui Quan (Tsui Ch'uan) si può dividere in tre punti fondamentali, non legati tra di loro che vedono la nascita e l'evoluzione dal nord al sud della Cina.

Stile dell'ubriaco degli 'otto immortali'
"Zui ba xian quan"
Spesso tradotto in italiano come 'Boxe degli otto immortali ubriachi' quando invece la traduzione più corretta è 'Boxe dell'ubriaco degli Otto Immortali', sfumatura ben diversa in quanto non ci risulta che gli Otto Immortali fossero famosi per la loro passione per l'alcool!
Di questo stile, come per altri stili tradizionali di Wushu, esistono numerose varianti e numerosi sotto stili.
Questo particolare stile trae la sua origine da otto figure importantissime e leggendarie della mitologia popolare taoista cinese dette 'Ba Xian' (otto immortali appunto), ognuno caratterizzato da diverse movenze durante il combattimento che rispecchiano, secondo la leggenda, le diverse personalità del genere umano.
In questo stile il praticante imita lo stato di ebbrezza, oscillando a destra e a sinistra, come se stesse sempre per perdere l’equilibrio, ma questo è solo un trucco per disorientare l’avversario, così come lo sono i rapidi cambi di direzione e le cadute improvvise. E' uno stile senza dubbio molto affascinante ma non è paragonabile per importanza a stili tradizionali più famosi tipo Mei Hua Quan o Ba Ji Quan sia come efficacia che come consistenza di programma di studio.
Per questo motivo molte scuole lo studiano come stile complementare allo stile principale praticato.
Esistono diverse scuole di Zui Ba Xian Quan, le scuole sono in tutto otto, delle quali tre del "sud" e cinque del "nord"; due di queste sono Nei Jia ed in via di estinzione, le altre sono Wai Jia.

martedì 8 ottobre 2019

Qi Xing Tang Lang Quan

TANG LANG QUAN (TANG LANG CH'UAN)
"STILE DELLA MANTIDE RELIGIOSA "

Questo stile tradizionale esterno che nasce nel Nord, si diffonde molto anche nel Sud della Cina, fa parte dei cosiddetti stili imitativi nei quali le tecniche sono ispirate dai movimenti degli animali.
L' animale in questione è la mantide religiosa con la sua classica posizione delle zampe che sembrano riunite in preghiera.
La guardia base dello stile prevede una posizione delle mani ad uncino con il dito incice in posiszione avanzata a formare una punta simile ad un aculeo. da quasta posizione risulta essere molto immediata per sferrare attacchi e sopratutto tecniche di Qinna (leve).
Le caratteristiche di questo stile, molto applicativo e micidiale, sono proprio le tecniche di parata, immobilizzazione e proiezione.
Capita di sentire definire questo stile poco applicativo. Questo è totalmente falso!
Lo stile Tang Lang (Mantide religiosa) è uno dei più applicativi e irruenti in combattimento se studiato in modo approfondito e con un valido Maestro.
I movimenti sono brevi, mobili ed esplosivi... le mani in guardia sono sempre pronte ad afferrare e spazzare via coadiuvate dall'uso contemporaneo di tecniche di gamba, il corpo è sempre carico come una molla pronta a scattare.
I colpi sono sferrati in parti precise del corpo molto dolorose e vulnerabili grazie alla precisione data appunto dalla posizione delle mani. Bersagli preferiti sono le aree del corpo molli come occhi, gola, labbra e bocca, genitali e altre zone dolorosissime che prendono spunto anche dallo studio dei punti di pressione della medicina tradizionale cinese. Quindi, chi definisce questo stile solo bello da vedere, probabilmente non lo conosce a fondo o ne conosce solo gli aspetti esteriori delle forme che tra l'altro sono bellissime e molto tecniche.

QI XING TANG LANG QUAN
MANTIDE RELIGIOSA DELLE "SETTE STELLE"

ORIGINI
Lo stile della Mantide Religiosa delle Sette Stelle (Qi Xing Tang Lang) è uno stile del nord.
Non è ben chiaro da cosa derivi il nome "Sette Stelle"; esso potrebbe raffigurare le sette stelle che compongono l'orsa maggiore, ma potrebbe riferirsi anche ad altri aneddoti cinesi nei quali la numerologia ed in particolare il numero 7 sono molto frequenti.
Tale forma di combattimento viene attribuita al maestro Wong Long 王朗, nato da una ricca famiglia, conoscitore di diciassette stili e particolarmente esperto in quello delle Dodici Scimmie (Hull Chen quan) e di Tong Bei Quan; al maestro piaceva battersi per vedere i suoi progressi, le sue doti e i suoi difetti. Alcune fonti dicono che Wong Long visse in un monastero Shaolin non come monaco ma come studioso laico e lì apprese lo stile della mantide religiosa. Altre fonti affermano che fu lui ad introdurre a Shaolin questo stile. Si dice inoltre che Wong Long fosse un ricercato politico che si nascondeva ai soldati Mancesi in quanto rivoluzionario e appartenente a sette segrete. Un giorno seppe che nella regione di Henan sul monte Song Shan vi era un monastero buddista i cui Monaci erano famosi per la loro abilità nel Kung Fu. Wong Long viveva nella regione dello Shandong, ma nonostante la grande distanza di quel luogo dal suo paese, si mise in viaggio..
Arrivato al famoso monastero Shaolin, Wong Long incontrò l’abate Fai al quale propose un combattimento per vedere chi dei due fosse stato il più forte. L’abate Fai accettò e senza mettersi di impegno vinse lo sfidante in pochi minuti. A causa della sconfitta Wong Long si ritirò sui monti per meditare. Durante la meditazione fu attratto dal combattimento di una mantide contro una grossa cicala (si dice anche contro un'altra mantide), affascinato dalla ferocia e dall'astuzia dimostrata dalla mantide, decise di studiarla in ogni cosa, e così, dopo un lungo periodo di studio, nacque lo stile. Wong Long decise così di sfidare nuovamente l’abate Fai e vinse. La sorpresa e l'ammirazione da parte dello sconfitto lo portarono a diventare allievo del suo vincitore.
Questo stile si espanderà in varie parti della Cina grazie ai vari discepoli, che portarono molte variazioni dalle quali derivarono varie scuole. Lo stile, che comprende una densa vastità di tecniche di pugno, calci, gomitate, leve e proiezioni, si esprime nella corta e lunga distanza con rapidita’ alternando tecniche dure (gang) e morbide (yao). Tipiche dello stile sono le mani che simulano gli artigli della mantide religiosa; la tecnica dell’uncino della mantide però non è così apparente nello stile Qi xing Tang lang, quanto in altre scuole, essa infatti è utilizzata prevalentemente per afferrare o mettere in leva le articolazioni dell’avversario.
Vi sono differenze tra il Nord e il Sud:

- NORD -
Sono presenti tecniche che prediligono la lunga distanza, sfruttando soprattutto le estremità degli arti come i polsi, le mani e i piedi. Il movimento è sciolto, fluido e ricco di tecniche di gamba e ha molti atteggiamenti caratteristici della mantide, il movimento ondulatorio del busto che l'insetto usa per spaventare il nemico, le posizioni a braccia aperte che rappresentano la volontà di attacco e quelli a braccia chiuse che rappresentano la volontà di difesa.

- SUD -
Sono presenti tecniche che prediligono la corta distanza, si sfruttano colpi di braccia, gomito, ginocchia e testa. Lo stile è più corto, veloce e compatto. In definitiva è uno stile completo perché lavora la lunga e la corta distanza ed è fluido e rapido.

lunedì 7 ottobre 2019

Hong Quan

HONG QUAN (HUNG CH'UAN)
"stile del Pugno Rosso"

Lo 'Shaolin Hong Quan' (Shaolin Hung Ch'uan) è uno stile esterno (Wai Jia) che proviene dalla Cina del Nord ed è suddiviso in due sotto stili: 'Xiao Hong Quan' (Stile corto) e 'Da Hong Quan' (Stile lungo).
E' bene precisare che alcune forme praticate in Occidente sono piuttosto diverse da quelle che oggi si praticano al tempio Shaolin. In Cina di forme con questo nome ne esistono moltissime varianti e definire lo 'Hong Quan' un vero e proprio stile autonomo non è molto corretto anche se ormai per convenzione viene catalogato come tale.

TECNICA
Sono forme elastiche con ritmi discontinui nelle quali prevale molto l'aspetto esplosivo e atletico oltre che la fluidità negli ampi spostamenti. Ricche di tecniche di gambe, queste  forme rappresentano un ottimo allenamento ed esercizio fisico che migliora l'equilibrio e la coordinazione grazie alle sue tecniche dove ,spesso, si colpisce contemporaneamente con pugni e calci.
Nella loro applicazione si possono notare delle sequenze molto rapide nel portare i colpi. I movimenti sono pressochè lineari e nelle forme prevalgono calci volanti e rapidi spostamenti di peso.

domenica 6 ottobre 2019

Yue Jia Quan

Yue Jia Quan
"Pugilato della famiglia Yue"


Fu creata nel XII secolo dal famoso generale ed eroe Yue Fei (Yueh Fei) dal quale appunto prende il nome.
Si tratta di uno stile piuttosto duro e violento nel quale le tecniche di Qin Na hanno un ruolo dominante vista la particolare abilità acquisita da Yue Fei.
In questo stile le leve sono utilizzate come tecniche di rottura piuttosto che di immobilizzazione e bloccaggio.
Questo stile è attualmente diffuso nelle regioni centrali e settentrionali della Cina in particolare nella provincia di Henan.
Questo stile nel sud si trova anche sotto il nome di 'Artiglio dell'Aquila della Famiglia Yue' che si distinque per l'uso delle mani ad artiglio.
Queste caratteristiche accomunano lo Yue Jia Quan allo stile Xing Yi Quan del quale sempre Yue Fei ne è stata un icona importantissima.

YUE FEI
Personaggio vissuto ai tempi della dinastia Song del Sud che ha dato un notevole contributo allo sviluppo delle Arti Marziali. Egli infatti oltre ad essere famoso come grande patriota dai nobili valori, era anche un grande combattente.
E' a questo personaggio che si attribuisce la codifica di alcuni esercizi del nostro attuale Ba Duan Jin e molto probabilmente delle nostre forme di leve (Qin na) estratte dallo stile a lui attribuito Yue Jia Quan o stile della famiglia Yue.
ll generale Yue Fei apprese e contribuì nella diffusione e nel miglioramento di vari stili di Kung fu tradizionale tra i quali lo stile Xing Yi Quan e lo stile dell'artiglio dell'aquila. Si dice che egli si allenò al Tempio Shaolin con un monaco di nome Zhou Tong il quale gli tramandò uno stile denominato 'Dell'Elefante'. E' da questo stile che Yue Fei acquisì notevoli doti nelle leve e nei bloccaggi e codificò il "Yibai Lingba Qinna" ovvero le 108 tecniche di leva della mano e del pugno dell'aquila.