giovedì 16 giugno 2022

Quali sono le principali arti marziali giapponesi e in cosa differiscono l'una dall'altra?

Le arti dell'arco

L'arma preferita dai guerrieri giapponesi era l'arco wakyū (和弓), disponibile in una forma lunga (daikyū, 大弓) da usare a piedi e in una corta (hankyū, 半弓) da usare a cavallo.

La nascita dell'arco in Giappone risale a prima del 297, anno in cui ci giungono, da un testo cinese, le prime notizie di arceria giapponese. In seguito si svilupparono molte scuole di tiro con l'arco, le più importanti delle quali sono la Takeda-ryū (武田流) e la Ogasawara-ryū (小笠原流).

Durante il periodo Edo la classe guerriera si trasformò presto in una classe di funzionari non più dediti alla guerra e i maggiori praticanti di arti marziali divennero i monaci. Fu così che il kyūjutsu (弓術) si trasformò nel kyūdō (弓道), disciplina dalla forte componente filosofica tuttora praticata.


I praticanti di questa disciplina indossano un keikogi bianco a maniche corte, un obi nero e una hakama dello stesso colore, oppure, per occasioni formali, si può indossare un kimono con hakama con la manica sinistra sfilata o legata in modo da non intralciare i movimenti. L'arciere indossa inoltre un guanto sulla mano sinistra che copre da tre a cinque dita (i principianti possono usarne uno che copre solo il pollice per allenarsi) e i principianti indossano anche una protezione per il pollice sulla mano destra. L'equipaggiamento consiste in un arco lungo e quattro frecce scoccate a gruppi di due.

In genere l'allenamento avviene contro un bersaglio di paglia a distanza ravvicinata per allenare la tecnica e contro bersagli del diametro di 36 cm (dalla distanza di 28 m) o di 158 cm (dalla distanza di 60 m) per allenare la mira.

Esiste anche una tradizione millenaria di tiro con l'arco montato, che veniva studiato nell'arte del kasagake (笠懸), tiro al cappello: il bersaglio tipico era infatti il cappello conico tipico della tradizione giapponese.



Di kasagake esistono vari tipi, differenziati in base a dimensione, numero e posizione dei bersagli: i principali e ancora oggi praticati sono il tōkasagake (遠笠懸), che consiste nel tirare a uno o tre bersagli di 55 cm posti a 11–23 m dalla pista, e il kokasagake (小笠懸), praticato in genere mentre si tornava dal primo colpendo uno o due bersagli di 24–48 cm di diametro posti in posizione bassa a 2,3 m dalla pista. Quando il tōkasagake era eseguito in una competizione veniva chiamato kuji kasagake (籤笠懸) mentre la pratica sacra di colpire animali consacrati a un santuario prendeva il nome di shinji kasagake (神事笠懸).

Alcune tradizioni prevedono di colpire ripetutamente un bersaglio: era il caso dello hyakuban kasagake (百番笠懸), dove si colpivano cento bersagli e del tanabata kasagake (七夕笠懸), dove un bersaglio viene colpito sette volte.

Oltre a queste tecniche ufficiali era diffusa la pratica ludica dello hasaimono (挟物), dove alcuni arcieri si sfidavano per colpire piccoli bersagli (per esempio un ventaglio) da un cavallo in corsa.

Anticamente, veniva praticata anche una forma di arcieria montata che aveva come bersaglio cani in corsa in un recinto, chiamata inuōmono (犬追物), fortunatamente caduta in disuso.

Un tipo molto particolare di tiro con l'arco a cavallo dalle importanti caratteristiche religiose è lo yabusame (流鏑馬), dove ogni arciere deve colpire tre bersagli posti consecutivamente lungo una pista lunga quantomeno 218 m.



Il profondo impatto che lo yabusame ebbe nella cultura guerriera giapponese può essere intuito pensando che l'etichetta giapponese discende dalle pratiche rituali della Ogasawara-ryū, una delle due scuole di yabusame insieme alla Takeda-ryū.

Una tradizione molto particolare di tiro con l'arco è il cosiddetto sihan-mato (四半的), il tiro con l'arco da seduti, praticato con un arco corto e completamente separato dalle altre scuole di tiro con l'arco giapponese.


Le arti della lancia

Oltre all'arco, i samurai usavano spessissimo lo yari () ossia la lancia. Le prime lance giapponesi erano costituite da un'asta su cui veniva infilata una punta metallica cava, in seguito si svilupparono lance con un codolo inserito nell'asta.

Per la sua facilità di costruzione e uso, la lancia si affermò presto sui campi di battaglia nipponici, diventando un segno distintivo della classe guerriera.

L'arte che studiava l'uso della lancia si chiamava sōjutsu (槍術) e prevedeva combattimenti sia individuali che in formazione, utilizzando soprattutto affondi e parate effettuate deviando i colpi avversari con l'asta. Si utilizzano molto posizioni basse e stabili, che, pur compromettendo in parte l'agilità, permettono di migliorare molto l'utilizzo della forza e l'equilibrio.

Molti samurai venivano rappresentati con una lancia in mano.


Molto recentemente (2015) è stata creata una versione più sportiva chiamata sōdō (槍道). Questa viene praticata con bastoni di legno dalla punta imbottita e un'armatura da kendō.

Molto più praticato è il naginatajutsu (薙刀術), l'arte del falcione, tipicamente riservata alle donne e usata per difendere la propria abitazione.



A metà del secolo scorso si tentò di modernizzarla (con scarsi risultati) in un'arte chiamata naginatadō (薙刀道). Nel secondo dopoguerra fu fatto, con successo, un secondo tentativo, e nacque così lo sport chiamato atashi naginata (新しいなぎなた), la nuova naginata, che non è considerato come una vera e propria arte marziale ma gode comunque di un discreto successo. Si utilizza un'armatura da kendō con l'aggiunta di gambali, visto che sono contemplati anche i colpi alle tibie.

Simile al naginatajutsu era il nagamakijutsu (長巻術), che utilizzava un'arma intermedia tra naginata e tachi (spada). Era molto difficile da usare, e per questo non ci sono mai stati tentativi di far rivivere quest'arte.

Un esempio di nagamaki.


Le arti della spada

Siamo dunque arrivati a quelle che potrebbero essere le arti più influenti nella cultura di massa: quanti di voi non hanno mai sentito parlare delle spade giapponesi e dei miti (quasi sempre falsi) che circolano attorno ad esse?

La principale arte che riguarda l'utilizzo della spada giapponese è il kenjutsu (剣術), un'arte estremamente complessa che può occuparsi di duelli o combattimenti con molti avversari, in cui si utilizzano una o due spade (nel primo caso l'arma può essere lunga o corta, nel secondo si utilizzano una spada lunga e una corta). Uno dei maggiori esponenti di quest'arte fu Miyamoto Musashi, vissuto tra la fine del periodo Azuchi-Momoyama e l'inizio del periodo Edo. Questi fu forse il primo ad utilizzare due spade contemporaneamente e fondò la sua scuola (二天一流, Niten-ichiryū).


Due samurai combattono su un tetto.


Dopo la restaurazione Meiji, ci fu un impegno a livello nazionale per rendere il kenjutsu meno militare e fruibile da tutti. Nasce così il kendō (剣道). In questa disciplina, entrambi i combattenti indossano un'armatura di legno laccato e usano una spada di bambù. L'obiettivo è segnare due punti colpendo l'avversario in punti vitali o indispensabili per il combattimento con colpi di taglio (testa, busto, mani) o di affondo (gola). Quando si utilizzano due spade, quella lunga viene usata per attaccare e quella corta per difendere.


L'altra importantissima arte che insegnava ad utilizzare la spada era lo iaijutsu (居合術) o battōjutsu (抜刀術), che insegnava come estrarre la spada velocemente e colpire l'avversario in un solo movimento. Viene spesso praticato con lame affilate, e per questo non ci si allena nel combattimento uno contro uno, ma solo nel kata (sequenze di tecniche codificate).

Attualmente, quest'arte viene praticata nella sua forma competitiva e più filosofica, lo iaidō (居合道), pressoché identica tecnicamente alla sua arte madre.


Il termine battōdō (抜刀道), invece, indica una pratica completamente diversa, dove lo scopo è quello di tagliare un rotolo di tatami avvolto attorno a una canna di bambù, in modo da simulare la consistenza della carne e delle ossa umane. Questa tecnica deriva dall'antica pratica del tameshigiri (試し斬り), anche se quest'ultima serviva a stabilire la qualità di una spada, mentre la prima è un modo per perfezionare l'abilità dello spadaccino. L'obiettivo finale è arrivare a estrarre la spada e tagliare il bersaglio in un unico movimento fluido.


Al pugnale (短刀, tantō) e alla spada corta (脇差, wakizashi) era dedicata un'arte marziale chiamata tankenjutsu (短剣術), che si occupava di studiare queste armi quando usate singolarmente, utilizzando la mano libera per impedire i movimenti dell'avversario.

In epoca moderna, quest'arte è stata trasformata in una forma più sportiva chiamata tankendō (短剣道), che viene praticata con un'armatura simile a quella del kendō con un imbottitura in più sotto al braccio destro.


Le arti del bastone

Una delle ermi giapponesi più note è sicuramente il bastone. Se ne distinguono, in genere, cinque lunghezze diverse: bō (), lungo circa 180 cm, jō (), di circa 127 cm, hanbō (半棒), circa 90 cm, tanbō (短棒), circa 60 cm e yubibō (指棒), 20 cm. Di questi i primi tre avevano tutti un'arte dedicata.

Il bō veniva usato nel bōjutsu (棒術), un'arte che prevede movimenti ampi e circolari in modo da colpire con entrambe le estremità del bastone.



Al jō era dedicato il jōjutsu (杖術), inventato da Musō Gonnosuke Katsuyoshi dopo aver perso un combattimento contro Miyamoto Musashi, nel tentativo di trovare un'arte efficace contro la spada. In tempi recenti è nata una forma competitiva chiamata jōdō (杖道), dove ci si esibisce in kata a coppie alternando il ruolo dell'attaccante e del difensore.

Alcuni affermano che il creatore di quest'arte fu l'unico capace di sconfiggere Miyamoto Musashi in duello, tuttavia non ci sono fonti certe riguardanti un secondo duello tra i due al di fuori della tradizione orale della scuola. Altro punto a sfavore di questa ipotesi è che l'allenamento in quest'arte prevede il combattimento tra due bastoni e tra un bastone e una spada, mentre Musashi combatteva spesso con due spade contemporaneamente.


Infine, lo hanbō viene studiato nell'arte chiamata hanbōjutsu (半棒術), che in genere è parte di un programma più vasto.


Le arti del fucile e della baionetta

Quando i portoghesi introdussero i fucili in Giappone, nel periodo Muromachi, gli autoctoni lo perfezionarono fino a renderlo una delle armi da fuoco migliori del periodo, chiamata tanegashima teppō (種子島鉄砲), dal nome del luogo dove aveva avuto origine. Quest'arma andò a sostituire i vecchi cannoni basati sul modello cinese (鉄砲, teppō), oltre alle lance e agli archi. Fu dunque necessario sviluppare un'arte marziale che avesse lo scopo di minimizzare il tempo di ricarica e massimizzare la precisione. Questa nuova arte fu chiamata hōjutsu (砲術).


Più recentemente, il Giappone importò dall'occidente anche la baionetta (銃剣, jūken) e, utilizzando le vecchie tecniche dell'arte della lancia e riadattandole per la lunghezza e l'impugnatura dei fucili, nacque il jūkenjutsu (銃剣術), l'arte della baionetta. Dopo la seconda guerra mondiale, quest'arte fu bandita e in parte dimenticata, finché, quando nel 1953 l'occupazione alleata finì, l'arte fu riportata in vita sotto il nome di jūkendō (銃剣道), praticata con fucili di legno dalla punta imbottita e un'armatura da kendō con un ulteriore rinforzo per la spalla sinistra.


Altre arti marziali che usano armi

Oltre alle armi precedentemente menzionate, molto diffuse erano anche l'ascia, il mazzafrusto, il falcetto e varie armi da lancio.

L'ascia (, ono) possedeva anch'essa una sua arte, chiamata appunto onojutsu (斧術), fatta rivivere nel 2015 in un'arte sportiva che prevede unicamente kata (forme) chiamata onodō (斧道).

Il chigiriki (契木) era un particolare tipo di mazzafrusto giapponese che ha un manico particolarmente lungo, dove una delle due estremità è rinforzata da una punta di ferro mentre all'altra è fissata una catena fissa o estendibile con un peso liscio o con punte alla fine. Ad esso era dedicata l'arte chiamata chigirikijutsu (契木術), che non è mai esistita come arte autonoma, ma sempre come complemento ad altre scuole di arti marziali.

Ancora il cosiddetto kusarigama (鎖鎌) era un falcetto a doppio taglio a cui era legata una catena con un peso nell'estremità inferiore. Anche la sua arte marziale, il kusarigamajutsu (鎖鎌術), non è mai stata autonoma, sebbene abbia goduto di una certa diffusione.


Per finire, molto noti nell'immaginario popolare sono gli shuriken (手裏剣), armi da lancio a forma di coltello o, più raramente, di stella, arma tipica dei ninja. Sotto il nome di shurikenjutsu (手裏剣術) rientrano tutte le tecniche usate per lanciare questo tipo di armi ma anche pugnali e spade corte.

Un'arma molto importante nei campi di battaglia era anche il jitte (十手), una particolare mazza con una guardia ad uncino, spesso utilizzata in coppia con la spada, che veniva utilizzata per effettuare leve articolari, disarmare l'avversario e eventualmente rompere la sua arma. L'arte che lo studiava era il jittejutsu (十手術).


Arti marziali che non utilizzano armi

Sebbene alcune delle precedenti arti marziali siano abbastanza note, quelle più diffuse e conosciute in occidente sono le arti marziali dette "del corpo", ossia quelle che non prevedono armi, o che comunque le utilizzano in modo limitato o marginale. Le prime di queste arti, note complessivamente sotto il nome di jūjutsu (柔術), ossia l'arte flessibile, in riferimento all'abitudine di non contrapporsi mai alla forza dell'avversario, utilizzandola invece per eseguire proiezioni, strangolamenti o leve articolari. Il jūjutsu prevedrebbe, tra le altre cose, lo studio del koppō (骨法), il metodo dell'osso, che studia l'utilizzo di percosse e leve articolari allo scopo di rompere le ossa dell'avversario, e del kenpō (拳法), il metodo del pugno, ossia il pugilato, che comprende anche tecniche di calcio, gomito, ginocchio e testata.


Nel XX secolo, nel tentativo di rendere le arti marziali più adatte ad essere praticate anche da bambini e adolescenti, il maestro Kanō Jigorō iniziò a sviluppare una sua propria arte marziale, che permetteva anche a persone di piccola statura di affrontare avversari più pesanti e muscolosi, mediante l'utilizzo dell'equilibrio e delle proiezioni. Nasce così il jūdō (柔道), che godette da subito di grande successo e molto presto fu inserito nel programma di educazione fisica nelle scuole, insieme al kendō e al karate shōtōkan. A Kanō Jigorō dobbiamo anche l'invenzione della divisa tipica delle arti marziali, il keikogi, che consiste in un paio di pantaloni, lo zubon, e di una casacca, l'uwagi, da chiudere con il lembo sinistro sopra quello destro. Entrambi devono essere rigorosamente bianchi. Infine, l'uwagi è tenuto chiusa da una fusciacca, l'obi, che ha assunto anche il ruolo di marcatore dell'esperienza del praticante.


Sempre in questo periodo fu attivo il maestro Ueshiba Morihei. Questi, dopo un profondo studio del jūjutsu, in particolare della Daitō-ryū, sviluppò un proprio stile di combattimento con forti influenze mistiche: l'aikidō (合氣道). Quest'arte ha molte caratteristiche peculiari, tra cui i movimenti estremamente fluidi e la concentrazione sulla difesa e il raggiungimento di uno stato di pace. Il nome significa letteralmente "via dell'unione con l'energia che permea l'universo" a sottolineare il carattere mistico, filosofico e di autoperfezionamento di quest'arte.


Un'arte estremamente particolare era il suieijutsu (水泳術), l'arte del nuoto e del combattimento in acqua. Questa tecnica insegnava anche a mangiare in acqua, nuotare per lunghe distanze a anche nuotare con indosso un'armatura.


Arti dello spionaggio

Tra tutte, l'arte marziale giapponese più influente nella cultura di massa è molto probabilmente il ninjutsu (忍術), arte di rubare, anche noto con il termine ninpō (忍法), tecnica del furto. Questa, più che un'arte vera e propria, era un termine ombrello usato per racchiudere tutte le scuole di arti marziali che comprendevano nel loro programma lo studio di tecniche di camuffamento, furto, spionaggio e omicidio.

Per ogni missione, un ninja doveva imparare il dialetto del luogo, il modo di parlare della classe sociale del suo personaggio, il modo di vestirsi degli abitanti del luogo, in modo da passare quanto più possibile inosservato.

Costume teatrale usato per rappresentare i ninja. Non avevano un vestiario particolare, si camuffavano in base al personaggio che dovevano interpretare.


Arti di polizia e arresto

Alla polizia dello shogunato Tokugawa veniva insegnata un'arte marziale chiamata toritejutsu (捕手術). Questa prevedeva lo studio dell'immobilizzazione di un prigioniero senza apportare danni permanenti.

Le armi principali usate dalla polizia dei Tokugawa erano lo tsukubō (突棒), il sodegarami (袖搦) e il sasumata (刺股).


Da sinistra, tsukubō, sodegarami e sasumata.


Il primo era un bastone con punta a T usato per tenere il prigioniero a distanza, il secondo aveva lo scopo di intrecciarsi alle maniche e ai vestiti di un fuggitivo intralciandone i movimenti e il terzo (ancora usato dalla polizia giapponese) aveva lo scopo di immobilizzare il prigioniero al suolo.

Strettamente correlata a questa era l'arte di legare le persone, chiamata hojōjutsu (捕縄術). La forma del nodo poteva cambiare in base all'estrazione sociale del prigioniero e al fatto che esso sia accusato o condannato.

Sumō

Merita un discorso a parte il sumō (相撲), che per molto tempo è stata l'unica forma di lotta sportiva in Giappone.

Questa forma di lotta prevede che due contendenti chiamati rikishi (力士) si spingano e si strattonino cercando di atterrare l'avversario o spingerlo fuori dall'anello (土俵, dohyō).

I rikishi indossano un indumento particolare chiamato mawashi (廻し), una fascia di seta (per i lottatori delle prime due divisioni) o di cotone (per tutti gli altri) lunga da 4,5 a 9 m e larga 45–60 cm, per un peso complessivo che può arrivare a 5 kg. Appese al mawashi vi sono un numero dispari di cordicelle chiamate sagari (下がり), che sono semirigide per i lottatori delle prime due categorie.



I lottatori competono in sei tornei annuali (本場所, honbasho), dove vengono suddivisi per categorie (sei in tutto, ne riparlerò fra poco) e competono in 15 (prime due categorie) o 7 (le altre quattro) incontri. I lottatori con un risultato vincente (勝ち越し, kachi-koshi) salirà nella classifica, mentre quelli con un record perdente (負け越し, make-koshi) molto probabilmente verranno degradati. Oltre a questi tornei, i lottatori competono in gare svolte in tutto il Giappone e a volte all'estero, senza alcuna importanza per la classifica.

La principale caratteristica è che non esistono categorie di peso, ma solo di esperienza. Così, un lottatore di "appena" 100 kg può trovarsi a combattere contro un lottatore di 200 (e se gioca bene le sue carte, può persino vincere).

Non bisogna farsi ingannare dalla stazza imponente dei rikishi: questi sono lottatori estremamente veloci e agili, e se nelle divisioni inferiori si può vincere usando unicamente spinte e strattoni, in testa alla classifica i combattimenti sono estremamente complessi e necessitano di un'abilità tecnica molto elevata.

Arti marziali di Okinawa

Includo in questa lista le arti marziali di Okinawa solo per via della vicinanza geografica tra le Ryūkyū e l'arcipelago giapponese. Bisogna comunque considerare che le arti marziali di Okinawa sono nate dall'influenza cinese sulle tecniche di combattimento autoctone, e le influenze giapponesi sono tutte risalenti al secolo scorso.

L'insieme di tutte le tecniche che prevedono l'utilizzo di armi viene chiamato Okinawa kobudō (沖縄古武道). Quest'arte comprende lo studio di vari tipi di bastone (, bō, 半棒, hanbō, 短棒, tanbō, , eku, un remo da barca), tridente (, sai, e la sua variante inastata 貫手棒, nunti-bō), manganello (トンファー, tonfā), tirapugni (鉄甲, tekkō), falce (, kama), zappa (, kuwa), catena (スルチン, surujin), nunchaku (ヌンチャク, con la variante a tre bastoni 三節棍, sansetsukon) e del combattimento con coltello e scudo (ティンベーローチン, tinbē-rōchin). A causa del divieto di portare armi imposto dal dominio di Satsuma agli abitanti di Okinawa si nota la forte presenza di armi improprie di origine contadina.



Molto più famoso a livello internazionale è probabilmente il karate (空手), noto a Okinawa con il semplice nome di ti (). Il ti di Okinawa nasce con l'introduzione del kung-fu sull'isola, e nacquero inizialmente tre stili: Shuri-te, Tomari-te, Naha-te, che prendono il nome dalle principali città dell'isola dove questo era studiato.

La popolarità moderna del karate si deve soprattutto ai maestri Funakoshi Gichin, che portò il karate in Giappone e, su suggerimento del maestro Kanō Jigorō, adottò il keikogi bianco e le cinture colorate. La scuola di Funakoshi fu chiamata Shōtōkan (松濤館), ossia la scuola di Shōtō, il nome d'arte di Funakoshi. Dopo lo Shotokan nacquero moltissimi altri stili di karate Okinawa-giapponese, e attualmente questa è una delle arti marziali più studiate al mondo.


mercoledì 15 giugno 2022

Quali sono alcune semplici, ma sbalorditive invenzioni sviluppate dal Giappone?

1- Non ci sono bidoni della spazzatura perché ai residenti non piace l'odore del tabacco. Se inizi a fumare in un luogo pubblico, un educato agente di polizia ti offrirà un posacenere portatile



2- Hanno cioccolatini a forma di pianeta. Mangiarli sarebbe un peccato.


3- Gli ascensori di Osaka hanno un pulsante "pioggia" che si accende se fuori piove.


4- Anche le coperture dei tombini sono uniche in questo paese.


5- C'è uno zoo dove puoi stringere la "mano" di una lontra attraverso un piccolo foro nel vetro.


6- Questo è un drone giapponese ed è la piccola cosa più carina mai inviata nello spazio. Sta volando intorno alla Stazione Spaziale Internazionale e fotografa gli astronauti e l'ambiente circostante.


7- Questo è un aereo coperto dai disegni dei Pokémon. Sono molto speciali per i giapponesi.



8- Questi sono camion per "trasloco". Oltre ad aprirsi come tutti gli altri camion, si aprono anche lateralmente per caricare facilmente i mobili ingombranti.


9- I bagni delle donne sono dotati di dispositivi a basso rumore. Tutto perché le donne giapponesi sono timide.





martedì 14 giugno 2022

Esistevano davvero le donne Samurai?

 

Esistevano, ma non erano chiamate samurai, bensì Onna-musha o Onna Bugeisha.

Già pochi secoli dopo Cristo, esse combatterono a fianco dei loro colleghi maschi.

Qui si vedono uomo e donna che combattono insieme.

E proprio come oggi, SE una donna fa il lavoro di un uomo, allora vuole dimostrare soprattutto se stessa.

Per questo motivo queste guerriere avevano la reputazione di essere particolarmente devote alla guerra e agguerrite.

Impararono a usare la naginata (lancia con lama) e la kaiken (spada corta), nonché l'arco e le frecce.


Hanno anche imparato a usare queste armi in modo efficace a cavallo. Praticavano anche arti marziali come il jutsu e il karate.

Seguivano il codice d'onore dei samurai o Bushidō (武士道).

Si trattava della "via del guerriero" e si riferiva al comportamento, agli atteggiamenti e allo stile di vita dei combattenti.

Nakano Takeko era una nota guerriera.


La sua fine dimostra come sia stata attenta a preservare il suo onore.

Mentre guidava un attacco contro le truppe dell'esercito imperiale giapponese, fu colpita al petto.

Sapendo che il tempo che le restava da vivere sulla terra sarebbe stato breve, Takeko chiese a sua sorella Yūko di tagliarle la testa e di seppellirla piuttosto che permettere al nemico di prenderla come trofeo.

Fu portata al tempio di Hōkai e sepolta sotto un pino.

La peggiore trasgressione morale per i samurai era il disonore, per se stessi o per la propria famiglia.

Pertanto, se perdevano una battaglia, commettevano qualcosa di simile a un "suicidio d'onore", il seppuku.


lunedì 13 giugno 2022

Perché più combattenti non usano lo stile peek-a-boo per cui Mike Tyson è noto?

Mike Tyson era noto per la sua genetica bizzarra che si adattava perfettamente allo stile peekaboo di Cus D'Amato... quindi la risposta breve è che un dato combattente avrebbe anche bisogno di genetiche bizzarre per avere successo con questo ad alto rischio, ultra-aggressivo stile.



Ascoltando i membri del team originale di Tyson, i testi parlano del passato: loderebbero principalmente Cus come l'architetto di uno stile brillante, efficace e piacevole per la folla... ma poi loderebbero ugualmente Tyson per "i suoi enormi talenti fisici". Non commettere errori: per far funzionare questo stile nella divisione dei pesi massimi, avevi bisogno del combattente giusto con la cassetta degli attrezzi prerequisita.

Un ottimo esempio di cosa può andare storto usando lo stesso stile (con lo stesso allenatore) può essere visto graficamente quando Sonny Liston ha appiattito due volte Floyd Patterson all'inizio degli anni '60.


Patterson è stato anche diligentemente allenato da Cus ed è stato abbastanza bravo da diventare campione del mondo... ma quando si è imbattuto in una bestia tecnica come Liston, gli mancava semplicemente la fisicità e la potenza di fuoco per tenerlo a bada. In poche parole, con peekaboo: o vinci alla grande o perdi alla grande e non ci sono molte vie di mezzo.

Per questo motivo, lo stile sembra rimanere una specie di rarità... Tuttavia Canelo incorpora sicuramente alcuni peekaboo nel suo lavoro, ma ovviamente non in modo aggressivo come il primo Tyson.


domenica 12 giugno 2022

Ha mentito per raggiungere la fama

Questo ragazzo proprio lui...

Non lo riconosci ancora? Che ne dici di adesso?



Ancora non suoni le campane? Ok, che ne dici di adesso?


Ok, quindi questa è in realtà una foto di Jean-Claude Van Damme, sulla locandina del film "Blood Sport". E "Blood Sport" era la presunta storia vera del ragazzo nelle prime due foto, di nome Frank Dux.

Frank Dux ha raccontato al mondo delle arti marziali, a chiunque ascolti, al Black Belt Magazine e al Soldier of Fortune tutto sul suo torneo di Kumite che sfida la morte, ospitato in segreto dalla "Black Dragon Fighting Society", presumibilmente un'organizzazione clandestina che detiene il il più grande torneo super segreto di lotta all'ultimo sangue al mondo che risale a diverse centinaia di anni fa.

Ha anche affermato che in quel torneo a eliminazione diretta "fino alla morte", ha sconfitto 60 avversari consecutivi! E che ha lavorato in missioni segrete nel sud-est asiatico (Vietnam) per la CIA mentre era nel Corpo dei Marines. In precedenza ha anche affermato di aver guadagnato la medaglia d'onore. E che ha studiato il vero Ninjitsu sotto un Maestro Ninja in SoCal, che lo ha adottato come figlio quando era un giovane, e lo ha portato in Giappone per studiare Ninjitsu.

Quindi, questa storia, e quest'uomo, che ha generato tre sequel, tra l'altro, hanno mentito su tutto. Tutto. Non è mai andato nel sud-est asiatico in missioni segrete della CIA (è nato nel 1956, fai i conti!), non ha mai lavorato per la CIA in alcun modo, forma o forma, era solo un riservista dei marine, che è stato rilasciato dai marines perché soffriva di "Delusions of Grandeur", non è mai andato in Giappone mentre era al liceo, non ha mai studiato Ninjitsu da un maestro Ninja che viveva a SoCal, e non ha mai combattuto e vinto fino alla morte un torneo supersegreto alle... Bahamas. Esatto, nella sua versione originale, ha affermato che il torneo si è svolto alle Bahamas.

Non importa che un torneo a eliminazione diretta da 60 round richiederebbe oltre 1 MILIARDO di persone. O che le Bahamas abbiano solo una popolazione di ca. 1 milione di persone. O che all'epoca avrebbe avuto 19 anni. No, anche se in qualche modo ignori tutto questo, così come il fatto che se fosse davvero un torneo a eliminazione diretta da 60 round, il torneo richiederebbe ANNI di continui combattimenti. No, la più grande prova della menzogna viene da questo: l'iscrizione alla super-segreta Black Dragon Fighting Society richiede di padroneggiare un'arte marziale, giurare segretezza... o essere un ragazzino che legge fumetti alla fine degli anni '60 e '70... Ecco!



Per $ 0,25 (cioè 25 CENTESIMI) potresti imparare Dim Mak. E l'uomo che ha insegnato questo ha vinto "il campionato mondiale di arti da combattimento in partite mortali!"

Tutte bugie. Quindi, non solo Frank Dux ha mentito, ma ha anche plagiato il materiale di un'altra farsa!

E davvero non credo che ci sia un bugiardo più grande per guadagnare fama. Le altre risposte nominano persone con un talento evidente. Ma questo ragazzo letteralmente non ha mai studiato arti marziali in modo legittimo, eppure ha aperto scuole "Dux Ryu" in tutta la California e ha accordi per libri e film!!


sabato 11 giugno 2022

Cosa penserebbe Bruce Lee delle bugie e delle vanterie di Steven Seagal?

Probabilmente avrebbe un atteggiamento simile nei confronti di JCVD, tanto che il modo migliore per smascherare un ciarlatano combattente è sfidarlo pubblicamente a combattere. Come al solito, nella maggior parte dei casi, il ciarlatano rifiuterà la sfida o eviterà del tutto l'argomento... perché in fondo sa che chiunque può essere preso a calci in un film.



Non credo per un secondo che a Bruce Lee dispiacerebbe il machismo e la spavalderia rappresentati nei film di Seagal... Senza dubbio, in termini di combattimento corpo a corpo, Seagal ha costruito il personaggio cinematografico più duro di sempre e, in fin dei conti, i film parlano di fantasia ed evasione...

Ma qui sta un problema... se il suddetto attore afferma pubblicamente di poter duplicare queste buffonate cinematografiche nella vita reale - allora qualsiasi artista marziale che si rispetti e corretto - non approverà. Che si tratti di Bruce Lee, Chuck Norris o chiunque altro, a loro non piaceranno le bugie. Perché ammettiamolo, quasi ogni aspirante duro ha una storia falsa o esagerata su un litigio che hanno avuto in passato.

Con Seagal, tuttavia, le sue credenziali nella vita reale sono nella migliore delle ipotesi dubbie e la sua intera reputazione sembrava essere costruita sui suoi presunti exploit di aikido in Giappone. In poche parole, questo ragazzo è ora percepito come un vero artista marziale falso che è stato semplicemente il beneficiario di alcune fantastiche coreografie e trucchi con la fotocamera ...

Bruce Lee e Chuck Norris potrebbero eseguire alcune di quelle merda di arti marziali nella vita reale e potrebbero potenzialmente rivelarsi utili in uno scenario di autodifesa. Ma le buffonate cinematografiche di Seagal sono letteralmente inutili per l'autodifesa e sono principalmente esempi di lui che si mette in mostra.


venerdì 10 giugno 2022

Un pugile può simulare intenzionalmente un atterramento per riprendersi e impedire a se stesso di essere messo fuori combattimento? È una strategia legittima?

Al 100% si può.



Il defunto Chico Corrales ha fatto un ulteriore passo avanti e ha continuato a sputare fuori il suo paradenti nel decimo round contro JL Castillo, nel 2005. In questa controversa vittoria, ha guadagnato secondi preziosi espellendo ripetutamente il suo paradenti.



Qui si può vedere in ginocchio per schiarirsi la testa.... a un certo punto il suo allenatore Dan Goosen lava effettivamente il paradenti e gli dà consigli nel mezzo di quel leggendario decimo round. Corrales era letteralmente a un pugno dall'oblio.


Ma ne è valsa la pena, dato che in qualche modo è sopravvissuto alla tempesta, con un piccolo aiuto dell'arbitro e ha ribaltato la situazione su Castillo. È interessante notare che quando è arrivato il turno di Castillo di sopportare il dolore, è rimasto lì, prendendo un pugno dopo l'altro con i guanti abbassati, quasi invitando l'arbitro all'interruzione... A volte vale la pena essere l'attore migliore piuttosto che il pugile migliore.


giovedì 9 giugno 2022

"Sono stato criticato per essermi allontanato dai pugni dell'altro uomo invece di schivare

"Sono stato criticato per essermi allontanato dai pugni dell'altro uomo invece di schivare, ma non ho intenzione di cambiare il mio stile. Allontanarsi è un riflesso più veloce che abbassarsi e continuerò a farlo finché qualcuno non dimostrerà che è un errore e che qualcuno deve essere un altro pugile, non un allenatore.'

- Muhammad Alì



mercoledì 8 giugno 2022

Un pugile che non si è mai seduto tra un round e l'altro

 

George Foreman non si è mai seduto tra un round e l'altro perché credeva che gli desse un vantaggio psicologico.

Sarebbe in grado di guardare dall'altra parte, sembrando fisicamente grande, e l'avversario penserebbe "eccomi seduto stanco e questo ragazzo è in piedi".

Foreman ha detto che, a causa delle sue dimensioni, avrebbe sprecato troppa energia per salire e scendere, quindi è rimasto in piedi appoggiato al palo.

"Big George" ha avuto il mento più grande nella storia della boxe. Abbattuto 3 volte. Eliminato solo da Muhammad Ali in 81 combattimenti.

È stato completamente surclassato da Holyfield, troppo lento per fare molto di qualsiasi cosa, ma ha preso i migliori pugni di Holyfield e li ha incassati nella maggior parte.


martedì 7 giugno 2022

Il suo grande discorso era un atto, ma la sua abilità non lo era.

 "Nelle prime settimane del 1964, Cassius Clay si vantava di essere "The Greatest", che avrebbe detronizzato Sonny Liston come campione del mondo dei pesi massimi nel loro incontro per il titolo del 25 febbraio a Miami Beach. Non molte persone hanno preso sul serio Cassius, ma io l'ho fatto. Il suo grande discorso era un atto, ma la sua abilità non lo era.'

- Sugar Ray Robinson


lunedì 6 giugno 2022

Se un grande pugile disarmato, ad esempio Floyd Mayweather, fosse attaccato da una persona con un coltello, come potrebbe usare le sue abilità di pugilato?

Semplice. Userebbe una delle più grandi abilità di un pugile o di qualsiasi altro essere umano, se è per questo. Previdenza.

Vedi. Anni fa, Floyd si è reso conto che, a causa della fama e della fortuna, ha molte persone che cercano di fargli del male e di prendere ciò che ha.

Quindi ora ha le guardie del corpo.



Quindi, se una persona tenta di attaccarlo con un coltello, questi tizi entreranno in azione e prenderanno letteralmente a calci lo stupido che pensava che fosse una decisione saggia.

Se non funziona, sono sicuro che alcuni di loro hanno una licenza per portare armi da fuoco.

La sicurezza armata è una tecnica di difesa collaudata che è stata utilizzata da prima della storia registrata.

Le sue abilità nel pugilato gli permettono di permettersi guardie che combatteranno per lui.


Aggiunta:

Ho notato molte chiacchiere sulle dimensioni e sul peso di alcune di queste guardie del corpo. Si noti però che i ragazzi nella parte posteriore sono più bassi e in una forma molto migliore.

La dimensione funge da ulteriore deterrente per il potenziale attaccante. Inoltre fa sì che questi ragazzi sporgano in mezzo alla folla (l'ennesimo deterrente).

Inoltre la loro altezza offre loro una vista a volo d'uccello di ciò che li circonda.

Sono sicuro che li rallenti anche, ma non devi essere veloce quando sei intimidatorio. La maggior parte dei ragazzi grandi ti dirà che non hanno dovuto litigare quasi quanto i ragazzini. Questo perché le persone inseguono naturalmente quella che considerano la preda più facile.

Le guardie del corpo sono come le porte di casa chiuse a chiave... in genere il deterrente è sufficiente per tenere lontana la maggior parte delle persone.

Ma se ancora non funziona... sono sicuro che anche loro sono armati.


domenica 5 giugno 2022

Corna di fachiro

 


Le corna di fachiro (o madu o maru) è un'arma difensiva/offensiva indiana a doppia punta.

Questo tipo d'arma è stato ideato per parare colpi di taglio o di botta, e contemporaneamente offrire un certo potenziale d'offesa, come un saintie, lancia indiana di acciaio con guardamano ad arco.

Il nome "corna di fachiro" scaturisce dalla regola indù che i fachiri, i santoni induisti, non possono portare armi normali, dunque le armi a loro permesse sono non ordinarie, come il madu, appunto.

Queste consistono in due corna di capra, antilope o altro animale leggermente curve o dritte unite insieme con le punte disposte con verso opposto l'una all'altra. Il punto di giunzione è protetto da un piccolo disco che, a modo di guardamano, funge da scudo; in cima ad ogni corna vi è una punta, generalmente in acciaio, che assomiglia ad una testa di freccia non molto larga, cosicché l'arma possa colpire solo di punta ed in due direzioni.

Esistono anche versioni senza scudo.




sabato 4 giugno 2022

Quale film di Steven Seagal è stato il più influente sugli artisti marziali?

Tutti, ma non nel modo in cui pensi.



I film e la carriera di Steven Seagal sono una dimostrazione di come NON forgiare una carriera. È un patetico che è stato (non è mai stato?) che è passato da una star del cinema d'azione piuttosto popolare a un (letteralmente) grosso scherzo.



Il film più popolare di Steven Seagal è Under Siege, un altro film di Seagal in cui interpreta un uomo umile che viene spinto troppo oltre al punto da spezzare il collo a tutti nell'area dei tre stati. In un altro film originale di Seagal, Out for Justice, Seagal interpreta un poliziotto che cerca di assicurare alla giustizia il violento spacciatore Richie Madano. Direi che questo è il film più influente di Steven Seagal perché contiene la famosa scena in cui visita un bar e picchia circa 20 criminali senza usare una pistola. Usa i pugni, il biliardo, le stecche da biliardo e la sua ridicola maglietta per "sbattere i denti".



Sfortunatamente, la ricetta per il successo (sembra un altro dei film di Steven) era "in cerca di giustizia" con Seagal e la sua carriera è crollata di conseguenza. Era interpretato come lo stesso poliziotto o chef che era un esercito di un solo uomo e la gente si annoiava. Non solo, ma Steven si era guadagnato una terribile reputazione per aggressione sessuale, molestie, aggressioni e bullismo contro stuntman, legami con la mafia ed essere una primadonna. Se mai ti trovi nel mondo del cinema, NON SEGUIRE MAI IL SUO ESEMPIO!!!!



Nella sua parte successiva della sua "carriera" i suoi film diretti ai video sono ridicolmente cattivi per aver nascosto il suo lardo. Afferma di essere il più grande artista marziale che abbia mai camminato sulla terra, ma guardando i suoi video potresti vedere che è ridicolmente fuori forma e per nulla vicino all'artista marziale che crede di essere.



I film utilizzano la cam traballante per nascondere i suoi errori e la coreografia. Ci sono ovvie controfigure (in pratica Steven perde e guadagna 400 libbre in pochi secondi) e i combattimenti sono così letargici che è ovvio che è esausto nonostante non si muova rigorosamente.



Questa è la velocità effettiva del movimento in questa scena.


Se sei un artista marziale e desideri avere una carriera nel cinema, guarda i suoi film per imparare a non diventare una celebrità. Ecco la mia lista delle influenze che Steven Seagal potrebbe avere sui futuri attori o artisti marziali:

  • Sii cortese con gli altri attori e membri della troupe

  • Non violentare o molestare le persone

  • Non diventare una guardia di sicurezza in una città con 14 persone e non chiamarti poliziotto

  • Non essere legato alla mafia

  • Non pretendere di essere un attore famoso in tutto il mondo e non fare discorsi grandiosi agli altri membri del cast.

  • Abbi senso dell'umorismo.

  • Non inventare false affermazioni su te stesso per migliorare la tua reputazione quando nessuno ti crede.

  • Non prenderti così sul serio.

  • Prenditi cura della tua salute e della tua formazione.


  • Non scappare in altri paesi per sfuggire a un contenzioso.


venerdì 3 giugno 2022

Tsurugi

 


Lo Tsurugi, anche Ken, (in Lingua giapponese) è il vocabolo giapponese che identifica la spada a lama diritta, affilata su ambo i lati, derivata dal modello del jian cinese. Nella cultura giapponese, il nome Tsurugi viene spesso associato a figure leggendarie di eroi cinesi noti per l'uso di armi dalla lama eccezionalmente lunga o pesante. In Occidente, il vocabolo ken è passato ad indicare le forme di spada in uso ai monaci-guerrieri buddisti (Sōhei), contrapposte alla katana ricurva dei samurai.

I primi rudimenti della siderurgia, costituenti il segreto della lavorazione di spade in ferro, passò dalla Cina al Giappone tra il I ed il III secolo (fine della Dinastia Han), ed almeno sino al VI secolo spade e fabbri sinici continuarono ad essere importati nel Sol Levante

Il nome corrente (diversi appellativi sono stati utilizzati in passato) per uno dei tre oggetti (spada, specchio e gioiello) che compongono i tre sacri tesori di Shinto è "Kusanagi-no-Tsurugi."




giovedì 2 giugno 2022

Perché Apollo Creed ha perso così facilmente contro Ivan Drago? È plausibile nella vita reale che un ex campione del mondo possa perdere così velocemente contro un dilettante?

Apollo Creed era un idiota esibizionista prima dell'inizio del combattimento, ignorando completamente la sua lezione di Rocky III su come Rocky non fosse riuscito a prendere sul serio Clubber Lang e gli è costato il titolo!



Ad ogni modo, dobbiamo alzare la posta in gioco in questo film poiché Rocky 3 era considerato un film debole (ho pensato che fosse un film piuttosto schifoso tra tutti e quattro) e quale sarebbe stato un modo migliore per far sì che Rocky potesse difendere l'onore del suo amico sfidando Drago a un incontro? Che aveva distrutto Apollo Creed, ovviamente!



Bene, proprio come fece Rocky che si esibiva e non si allenava o si preparava per il suo match per il titolo con Clubber Lang, Apollo Creed non ha preso nulla sul serio finché non tocca i guanti di Drago e si rende conto di essere condannato / fottuto!



Ora vorrei mostrarvi il momento che ha sconvolto il mondo del pugilato,



Mike Tyson contro Buster Douglas! Mike Tyson, considerato il pugile più temuto e pericoloso del mondo, è stato messo fuori combattimento da uno schifoso signor nessuno, Buster Douglas.

Mike Tyson era imbattuto all'epoca (37-0) ed era legittimamente temuto da tutti i suoi avversari, (Mike Tyson nel suo periodo migliore (1985-1990) era estremamente veloce per le sue dimensioni impressionanti, possedeva un potente pugno che devastava i suoi avversari, e mantenne il suo dominio sul ring). Buster Douglas non avrebbe dovuto vincere affatto, ma grazie a problemi personali, droghe e non aver preso l'incontro sul serio (suona familiare) Tyson è stato messo KO nel decimo round.


mercoledì 1 giugno 2022

Le persone che praticano le arti marziali combattono davvero molto spesso? Se sì, cosa fanno nei combattimenti nella vita reale?

Alcuni lo hanno fatto in realtà. L'esempio è Donnie Yen. C'è stata una storia che è riemersa da qualche parte intorno al 2018-2019, quando un gruppo di rapinatori si è ritrovato in un ospedale dopo aver molestato Yen e la sua ragazza.



E altri come questo pugile in pensione hanno dato una bella bastonata al giovane ladro. Il ladro si è ritrovato ricoverato in ospedale dopo aver rapinato il pugile in pensione. La gente spesso disprezzava la boxe e la considerava un intrattenimento e non una vera arte marziale, ma ragazzi, si sbagliavano. La boxe è utilizzabile nei combattimenti di strada




martedì 31 maggio 2022

Chui (arma cinese)

 


Chuí (cinese semplificato: ; cinese tradizionale: ; 'Martello/mazza') è un'arma da mischia cinese che consiste in una grande sfera di metallo solido all'estremità di un manico medio-lungo.

Quest'arma era tradizionalmente usata con la forza bruta, poiché la forza necessaria per sollevare tali armi era considerevole. Di conseguenza, quest'arma non è spesso praticata dagli appassionati di kung fu e le repliche di nuova realizzazione potrebbero essere vuote. Tuttavia, le routine per quest'arma esistono ancora in alcuni stili. I Chuí sono quasi sempre usati in coppia.

Una variante di chuí è liuxingchui, che è una coppia più piccola di chuí legata insieme da una lunga corda, usata come arma da lancio che può essere recuperata.