martedì 19 luglio 2011
sabato 16 luglio 2011
Vita notturna
Tokyo è una città che ama la notte: tra teatri, discoteche di tendenza, lounge bar e karaoke, c'è solo l'imbarazzo della scelta!
Probabilmente hai sempre letto di Roppongi come il luogo della vita notturna a Tokyo.
E' vero per quanto riguarda i turisti, ma il luogo della vera “trasgressione notturna” è il quartiere Kabuki-cho. Un luogo dell’area di Shinjuku con un’altissima densità di popolazione.
A Kabuki-cho anche le ragazze possono soddisfare i propri desideri più nascosti.
Molto famosi infatti sono gli host club per donne dove ragazzi vestiti in modo molto stravagante offrono compagnia davanti ad un costosissimo drink.
venerdì 15 luglio 2011
Effetti collaterali di una bevuta
Scene come questa sono molto frequenti durante i fine settimana. E per quanto le istituzioni si muniscano di divieti, per far si che la gente si comporti a modo, queste situazioni sono ormai "consolidate" e quindi dure a morire.
Specialmente con le cene aziendali, l'aumento di uomini ubriachi in giro per la citta' e' esponenziale. Si addormentano nei treni mancando inesorabilmente la loro fermata, se sono in taxi, i tassisti sono costretti a farli scendere a forza dalla macchina, e spesso si riaddormentano esattamente dove sono stati lasciati.
Pero' hanno dei metodi per l'indomani: che vanno dalla piu' semplice aspirina alla cannella, dall'albicocca al cocomero e tutte queste soluzioni mi dicono che sono tutte valide, almeno a senire loro!
giovedì 14 luglio 2011
STORIA DELLA LACCA CINESE
La tecnica e l'arte della lacca sono state inventate e create dai cinesi. Insieme alla seta e alla porcellana costituiscono uno dei maggiori apporti della Cina all'arte universale. Da venticinque secoli le lacche, in Cina, sono state considerate oggetti artistici e di lusso. Erano realizzate dopo una lunga serie di operazioni lente, minuziose e complicate, che facevano intervenire, uno dopo l'altro, una decina d'artigiani e d'artisti. Morbidi, gradevoli, vellutati, con una lucentezza al tempo stesso calda e brillante, sorprendentemente leggeri, e tuttavia estremamente resistenti, poco rumorosi quando vengono urtati, gli oggetti di lacca hanno un fascino irresistibile, e non bisogna scordare altre proprietà incomparabili: sono resistenti all'acqua, anche se bollente, all'umidità, agli acidi e al calore, mentre la loro anima interiore nella maggior parte dei casi è di legno, di stoffa o di cartapesta.
Oltre alla "lucentezza e alla freschezza" che le caratterizzano, padre Le Comte notava già con ammirazione, in una lettera del 1685, che i recipienti di lacca non conservavano alcuna traccia d'odore e non restavano macchiati di grasso neppure dopo essere stati semplicemente lavati con acqua. A dire il vero la lacca fu la prima materia plastica di cui sia stato fatto uso.
La lacca: materiali e tecniche.
Oltre alla "lucentezza e alla freschezza" che le caratterizzano, padre Le Comte notava già con ammirazione, in una lettera del 1685, che i recipienti di lacca non conservavano alcuna traccia d'odore e non restavano macchiati di grasso neppure dopo essere stati semplicemente lavati con acqua. A dire il vero la lacca fu la prima materia plastica di cui sia stato fatto uso.
La lacca: materiali e tecniche.
Il termine lacca può designare una vernice, gli oggetti fabbricati con essa, il materiale di base, una resina - si tratta di una vernice derivata dalla resina succosa, di una terebintiacea, il Rhus vernicifera: è il qishu dei Cinesi, un albero che vive una ventina d'anni e in estate viene inciso come un pino delle Lande. Oggi l'albero è passato anche in Corea, e in Giappone. Non si deve confondere questa resina delicata da maneggiare con la gommalacca dell'India, di Ceylon e della Birmania, prodotta da un insetto arboricolo. Una volta raccolta, la resina fermentata viene depurata tramite filtraggi attraverso stoffe di canapa, e sottoposta a una lenta ebollizione; poi viene tinta di nero tramite l'aggiunta di nerofumo o di solfato di ferro, o di rosso, con del cinabro (o solfuro naturale di mercurio) o con minerali pregiati come il corallo o il rubino.
Si possono anche ottenere lacche bruno-rossastre o dorate, di varie sfumature. Questa vernice protettiva viene quindi passata su ogni genere di oggetti, recipienti (vasellame per la tavola o a fini funerari), vasi rituali, piatti, schermi da tavolo, cesti, scatole da regalo, cappelli (su seta), scarpe, bare, mobili (stipi, armadi, sgabelli portaoggetti, paraventi, guanciali...), strumenti musicali (liuto, siringa ecc...), oggetti da toilette (pettini, scatole per cosmetici, per unguenti...), armi (impugnature e foderi di spada, archi, scudi...).
In tutti i tempi, anche i pilastri e le colonne dei palazzi e dei templi, nonché le grandi statue buddhistiche furono laccati. Come si può vedere, moltissimi oggetti della vita quotidiana erano rivestiti con questa vernice protettiva, bella e adatta a ricevere ogni genere di decorazione (poteva essere dipinta, scolpita, incisa, incrostata, incavata e poi dipinta).
Materiali di ogni genere servivano da supporto a questi oggetti da laccare: il più usato era un legno di pino che veniva oliato, e su cui talvolta veniva applicata una tela di canapa o di ramia (fibra tessile ricavata da una specie di ortica). Ma si laccavano anche bronzi, porcellane e terraglie, cuoio, cartapesta, oggetti di scorza di bambù, e carcasse di tela indurita, di canapa o di ramia. Su di una forma d'argilla o di gesso veniva applicata della tela che era laccata e lasciata asciugare. Queste applicazioni di tela e lacca venivano ripetute a più riprese, fino a ottenere uno spessore adeguato. Questi supporti di tela erano altrettanto durevoli e più leggeri di quella di legno.
Una volta pronta questa forma, come procedevano i sette o otto lavoranti che se la passavano uno dopo l'altro?
Il primo preparava l'apprettatura, poi stendeva questo rivestimento, una vernice mista a ceneri di ossa carbonizzate; una volta che quest'apprettatura si era asciugata, i laccatori passavano uno strato dopo l'altro di lacca, che si lasciava asciugare lentamente (operazione estremamente lunga e delicata, che richiedeva circa una settimana per ogni laccatura), in un ambiente umido e oscuro, al riparo dalla polvere, all'interno di fosse o barche, sui laghi.
Quando ogni strato si era seccato (una decina o più durante la dinastia Ming), veniva sfregato con cura per mezzo di una pietra pomice o con carbone di legna, poi veniva levigato e lisciato a mano. Ogni otto, dieci giorni, quest'operazione veniva ripetuta: verniciatura, pomiciatura, levigatura, asciugatura ecc... Quindi interveniva il laccatore responsabile dell'ultimo strato, talvolta un doratore, ed era soltanto dopo altri otto giorni circa, dopo tutte queste asciugature, che intervenivano gli artisti; il pittore, l'incisore (per l'iscrizione, poiché molte lacche recano il nome degli artigiani e dei funzionari responsabili), e infine il pulitore-lucidatore.
Tutto il lavoro della laccatura preludeva dunque alla decorazione. Si dipingeva sulla lacca dura, oppure la si scolpiva, tagliava, incideva, si incavava per dipingerla, oppure la si incrostava d'argento (durante la dinastia Han), di madreperla (durante le dinastie Tang e Ming) oppure di piccoli motivi d'avorio, madreperla, tartaruga, corallo, lapislazzuli, quarzo, corniola, giada, agata, turchese ecc. (nel XVIII-XIX secolo).
Si osserverà che, dal IV secolo a.C., si diffuse la consuetudine di riservare il nero alle superfici esterne (scatole, recipienti, bare ecc...) e il rosso all'interno. Per di più, nel caso di applicazioni sovrapposte di colori diversi, in ultima istanza, il rosso è sempre applicato sul nero, non avviene mai l'opposto.
Si possono anche ottenere lacche bruno-rossastre o dorate, di varie sfumature. Questa vernice protettiva viene quindi passata su ogni genere di oggetti, recipienti (vasellame per la tavola o a fini funerari), vasi rituali, piatti, schermi da tavolo, cesti, scatole da regalo, cappelli (su seta), scarpe, bare, mobili (stipi, armadi, sgabelli portaoggetti, paraventi, guanciali...), strumenti musicali (liuto, siringa ecc...), oggetti da toilette (pettini, scatole per cosmetici, per unguenti...), armi (impugnature e foderi di spada, archi, scudi...).
In tutti i tempi, anche i pilastri e le colonne dei palazzi e dei templi, nonché le grandi statue buddhistiche furono laccati. Come si può vedere, moltissimi oggetti della vita quotidiana erano rivestiti con questa vernice protettiva, bella e adatta a ricevere ogni genere di decorazione (poteva essere dipinta, scolpita, incisa, incrostata, incavata e poi dipinta).
Materiali di ogni genere servivano da supporto a questi oggetti da laccare: il più usato era un legno di pino che veniva oliato, e su cui talvolta veniva applicata una tela di canapa o di ramia (fibra tessile ricavata da una specie di ortica). Ma si laccavano anche bronzi, porcellane e terraglie, cuoio, cartapesta, oggetti di scorza di bambù, e carcasse di tela indurita, di canapa o di ramia. Su di una forma d'argilla o di gesso veniva applicata della tela che era laccata e lasciata asciugare. Queste applicazioni di tela e lacca venivano ripetute a più riprese, fino a ottenere uno spessore adeguato. Questi supporti di tela erano altrettanto durevoli e più leggeri di quella di legno.
Una volta pronta questa forma, come procedevano i sette o otto lavoranti che se la passavano uno dopo l'altro?
Il primo preparava l'apprettatura, poi stendeva questo rivestimento, una vernice mista a ceneri di ossa carbonizzate; una volta che quest'apprettatura si era asciugata, i laccatori passavano uno strato dopo l'altro di lacca, che si lasciava asciugare lentamente (operazione estremamente lunga e delicata, che richiedeva circa una settimana per ogni laccatura), in un ambiente umido e oscuro, al riparo dalla polvere, all'interno di fosse o barche, sui laghi.
Quando ogni strato si era seccato (una decina o più durante la dinastia Ming), veniva sfregato con cura per mezzo di una pietra pomice o con carbone di legna, poi veniva levigato e lisciato a mano. Ogni otto, dieci giorni, quest'operazione veniva ripetuta: verniciatura, pomiciatura, levigatura, asciugatura ecc... Quindi interveniva il laccatore responsabile dell'ultimo strato, talvolta un doratore, ed era soltanto dopo altri otto giorni circa, dopo tutte queste asciugature, che intervenivano gli artisti; il pittore, l'incisore (per l'iscrizione, poiché molte lacche recano il nome degli artigiani e dei funzionari responsabili), e infine il pulitore-lucidatore.
Tutto il lavoro della laccatura preludeva dunque alla decorazione. Si dipingeva sulla lacca dura, oppure la si scolpiva, tagliava, incideva, si incavava per dipingerla, oppure la si incrostava d'argento (durante la dinastia Han), di madreperla (durante le dinastie Tang e Ming) oppure di piccoli motivi d'avorio, madreperla, tartaruga, corallo, lapislazzuli, quarzo, corniola, giada, agata, turchese ecc. (nel XVIII-XIX secolo).
Si osserverà che, dal IV secolo a.C., si diffuse la consuetudine di riservare il nero alle superfici esterne (scatole, recipienti, bare ecc...) e il rosso all'interno. Per di più, nel caso di applicazioni sovrapposte di colori diversi, in ultima istanza, il rosso è sempre applicato sul nero, non avviene mai l'opposto.
L'arte della lacca attraverso le dinastie
L'arte della lacca risale alla dinastia Shang, nel XV secolo a.C., come si può dedurre osservando il vasellame imperiale o le pareti e i pilastri di alcune camere funerarie. Nel periodo seguente, quello della dinastia Zhou (XIX-VIII secolo), veicoli, finimenti e armi sono a loro volta laccati. Dal loro avvento al trono, i sovrani Zhou facevano preparare la propria tomba e la propria bara su cui, sembra, ogni anno veniva steso uno strato di lacca. Durante il periodo dei Regni Combattenti (476-221 a.C.), mentre la grande arte del bronzo è in declino, la lacca sembra prenderne il posto, e ne consegue un considerevole sviluppo della produzione di lacca.
I laccatori e i decoratori disponevano di una gamma relativamente vasta di tinte, a fianco del rosso e del nero classico, che dominano nel vasellame delle famiglie agiate (ciotole, piatti, coppe ecc.). Una decorazione dipinta veniva applicata sulla lacca o incisa sulla superficie di questa, in modo da far comparire lo strato sottostante, che era di colore diverso; l'ornamento dipinto è comparso nel IV secolo a.C., e poiché la lacca ha resistito particolarmente bene nei diversi strati archeologici, anche se umidi, rappresenta il mezzo più adatto a informarci sugli inizi della pittura cinese, perché in effetti ci sono pervenuti pochi supporti in seta antichi. Gli oggetti rinvenuti a Jincun nello Henan e soprattutto a Mawangdui (presso Changsha), nello Hunan, hanno rivelato decorazioni molto ricercate, elegantissime, manifestamente ispirate ai motivi che ornano i bronzi arcaici incrostati.
La dinastia Han (due secoli prima e due secoli dopo la nascita di Cristo) è un periodo importante per la produzione delle lacche; ma dalla fine della dinastia, la ceramica si guadagnerà il favore generale, soppiantandole. Durante la dinastia Han, la decorazione dipinta testimonia una grande delicatezza e padronanza della tecnica. Oltre al nero e al vermiglio si sono imposti altri colori: verde di cromo, blu, giallo cadmio, bianco e ocra. Esistono inoltre decorazioni scolpite nello spessore della lacca, e oggetti di lusso incrostati di bronzo, argento, oro e madreperla. I centri più rinomati si trovano nel Sichuan, e nei distretti di Shu e di Guanghuan; esempi di produzione provenienti da questi luoghi e firmati, sono stati rinvenuti perfino in Mongolia e in Corea del nord, a Lelang, nota per il famoso cesto col fregio tutto intorno, pieno di vivacità, con raffigurati 49 personaggi in fila, che sembrano conversare tra loro. (È conservato al museo di Pyongyang). Alcune iscrizioni forniscono le date, i nomi, - talvolta perfino quelli degli 8 artigiani e dei 5 funzionari - la capienza ecc... di questi articoli prodotti dalle manifatture governative. Ma i reperti più stupefacenti e tra i più recenti sono stati trovati nelle tre tombe di Mawangdui, vicino a Changsha (datate tra il 186 e il 168 a.C.). Sono le tombe del marchese di Dai, di sua moglie e dei loro figli; hanno rivelato rispettivamente 186, 180 e 316 oggetti di lacca, un “bottino” favoloso, senza contare le grandi bare di legno laccato. Si tratta per la maggior parte di oggetti di una raffinatezza infinita.
Poco prima della dinastia Tang (618-907), si sviluppò un nuovo procedimento, detto guri, che venne poi ripreso dai giapponesi e che consiste nella sovrapposizione di una dozzina di strati alternati di rosso cinabro e di nero, o di altri colori . Questa patina veniva poi intagliata con lo scalpello a taglio obliquo, con una lama inclinata; il risultato ottenuto era quello di strisce arcobaleno disposte a disegni sinuosi o geometrici.
Durante la dinastia Tang nacquero le lacche rosse scolpite, che in Cina vengono chiamate tihong: su di un'unica anima di legno (mobili, armi ecc...) si praticavano delicati incavi sullo spessore della lacca, in corrispondenza delle zone che contornavano i motivi precedentemente disegnati, i quali quindi, in seguito, si staccavano in rilievo sul fondo cavo.
A quest'epoca appare inoltre il procedimento detto pingtuo che si diffonderà in Giappone (XI-XII secolo): fasce ricavate da sottili fogli d’oro e argento venivano applicate sul supporto laccato e ricoperte da diversi strati trasparenti. Un altro procedimento decorativo, destinato ad avere un grande successo in Giappone, consisteva nello spruzzare la polvere d’oro sul fondo laccato. Infine, il procedimento detto "lacca secca" permise di realizzare grandi statue. La tecnica consisteva nel sovrapporre su uno stampo di argilla o di legno diversi strati di tessuto (generalmente canapa) impregnati di lacca, talvolta mescolata ad argilla o a polvere di carbone di legna. Poiché tali statue erano portate a spalla dagli uomini in occasione delle processioni buddhiste era preferibile che fossero leggere; quest'epoca è caratterizzata da un gusto per la grandiosità. Alcuni musei possiedono rari esempi di lacche secche del periodo Liao (XI-XII secolo).
Le lacche Song (960-1280), rarissime, erano di eccezionale qualità e rigorosa perfezione tecnica. Anche se i testi continuano a parlare di lacche rosse scolpite, gli scavi hanno rivelato soltanto pezzi neri senza decorazioni, coppe, ciotole frastagliate a corolle e scatole delicatamente lobate. I laboratori più rinomati dell'epoca erano nello Hebei, nel Jiangsu e nella sua vicina provincia meridionale, il Zhejiang.
Nel periodo Yuan (1280-1368), viaggiatori come il marocchino Ibn Battutah, di passaggio a Canton nel 1345, furono colpiti dall'ottima qualità delle lacche che a quel tempo venivano spedite principalmente verso l'India e la Persia. Molte di queste lacche erano scolpite e cesellate in superficie e rivelavano vari strati di pigmenti a diversi colori. Uccelli, rami, fiori, venivano asportati con grande abilità su piatti o scatole rotonde, con i bordi ornati a volute o spirali.
Durante la dinastia Ming (1368-1644), le lacche assumono un'importanza sempre maggiore. Vengono utilizzate tutte le tecniche, e la più frequente è il tihong, a cui si è già accennato, ovvero il "rosso scolpito e cesellato". Alcuni oggetti sono dipinti, altri, influenzati dall'influsso giapponese, sono decorati in foglia d'oro, e altri ancora, estremamente raffinati e con riflessi meravigliosi, sono detti "madreperlati", per le incrostazioni di madreperla, conchiglie e pagliuzze d'oro e d'argento. Nel XVI secolo e all'inizio del XVII, è prediletta una nuova tecnica: si tratta delle lacche "incise e colorate". Su di uno spesso strato di lacca levigata, sovente color camoscio o rossa, arancione, chiara, i motivi decorativi (frutta, personaggi, paesaggi, simboli, viticci, draghi ecc...) sono asportati e poi riempiti di lacche colorate (verdi, brune, ocra, rosso vivo e nere), poi levigati con la pietra pomice. Le linee esterne e certi particolari vengono quindi incisi prima di ricevere un sottile strato d'oro, quasi traslucido, che lascia intravedere l'incisione. Comparsa dall'XI secolo, questa tecnica, "incisa e colorata", dall'aspetto prezioso tanto caratteristico, raggiunge il suo culmine durante il regno di Jiajing (1522-1566) e Wanli (1573-1620). Poi le composizioni si appesantiranno e i rilievi si appiattiranno.
I tihong, o lacche di cinabro, detti "di Pechino", spesso eseguiti su un'armatura di canapa-ramia, stupiscono per la loro leggerezza e per la raffinata decorazione scolpita, soprattutto le scatole quadrilobate, estremamente particolari, dell'inizio di quest'epoca, quella dei regni di Yongle (1403-1425) e di Xuande (1426-1436), periodo che segna l'apogeo di tale tecnica.
Durante la dinastia Qing, molte lacche saranno prodotte per venir esportate in Europa; Pechino e Suzhou si specializzano nelle lacche incise, Fuzhou e Canton nelle lacche dipinte. Troppo frettolosa, la produzione di Canton, a motivi d'oro su fondo nero, non era affatto apprezzata dai cinesi del tempo, e quindi venne riservata all'esportazione. I paraventi e i cofanetti, dalle incisioni energiche ma dai colori tenui e lumeggiati di polvere d'oro, realizzati a Fuzhou, furono esportati in tutto il mondo.
Ai mobili madreperlati si aggiunsero mobili sovraccarichi di incrostazioni (lapislazzuli, avorio, corallo, quarzo, agata, turchese, giadeite ecc...) che furono molto ricercati in Europa per più di tre secoli. Il XVIII secolo è caratterizzato da una specie di orrore per gli spazi vuoti, con le sue composizioni eccessivamente decorate e un virtuosismo che diventa sterile. Nel corso di questo secolo, la tecnica delle lacche scolpite dette di Pechino è limitata alla fabbricazione del mobilio di corte, ma anche in questo caso, il fondo rosso spento è guastato da decorazioni sovraccariche e monotone che fanno rimpiangere le splendide opere del regno di Kangxi (1662-1723) di cui si conoscono stupendi armadi, ornati di paesaggi policromi, o di draghi in rilievo, dorati. Ma nella maggior parte dei casi, il mobilio di gran pompa dei templi e dei palazzi era costituito soprattutto da mobili laccati dipinti semplicemente. Alcuni armadi (gui) - generalmente in coppia - spesso resi più elevati della metà della loro altezza tramite l'aggiunta di un baule per i copricapi sulla parte superiore - nonché alcuni stipi, in particolare usciti dai laboratori dello Shanxi, ci affascinano per la freschezza d'ispirazione delle decorazioni e per l'aspetto della "lacca cuoio"; i pannelli sono incisi e presentano zone colmate di lacca rossa, nera e bruna, così che la mescolanza di questi toni ricorda il colore lievemente fulvo del cuoio.
I laccatori e i decoratori disponevano di una gamma relativamente vasta di tinte, a fianco del rosso e del nero classico, che dominano nel vasellame delle famiglie agiate (ciotole, piatti, coppe ecc.). Una decorazione dipinta veniva applicata sulla lacca o incisa sulla superficie di questa, in modo da far comparire lo strato sottostante, che era di colore diverso; l'ornamento dipinto è comparso nel IV secolo a.C., e poiché la lacca ha resistito particolarmente bene nei diversi strati archeologici, anche se umidi, rappresenta il mezzo più adatto a informarci sugli inizi della pittura cinese, perché in effetti ci sono pervenuti pochi supporti in seta antichi. Gli oggetti rinvenuti a Jincun nello Henan e soprattutto a Mawangdui (presso Changsha), nello Hunan, hanno rivelato decorazioni molto ricercate, elegantissime, manifestamente ispirate ai motivi che ornano i bronzi arcaici incrostati.
La dinastia Han (due secoli prima e due secoli dopo la nascita di Cristo) è un periodo importante per la produzione delle lacche; ma dalla fine della dinastia, la ceramica si guadagnerà il favore generale, soppiantandole. Durante la dinastia Han, la decorazione dipinta testimonia una grande delicatezza e padronanza della tecnica. Oltre al nero e al vermiglio si sono imposti altri colori: verde di cromo, blu, giallo cadmio, bianco e ocra. Esistono inoltre decorazioni scolpite nello spessore della lacca, e oggetti di lusso incrostati di bronzo, argento, oro e madreperla. I centri più rinomati si trovano nel Sichuan, e nei distretti di Shu e di Guanghuan; esempi di produzione provenienti da questi luoghi e firmati, sono stati rinvenuti perfino in Mongolia e in Corea del nord, a Lelang, nota per il famoso cesto col fregio tutto intorno, pieno di vivacità, con raffigurati 49 personaggi in fila, che sembrano conversare tra loro. (È conservato al museo di Pyongyang). Alcune iscrizioni forniscono le date, i nomi, - talvolta perfino quelli degli 8 artigiani e dei 5 funzionari - la capienza ecc... di questi articoli prodotti dalle manifatture governative. Ma i reperti più stupefacenti e tra i più recenti sono stati trovati nelle tre tombe di Mawangdui, vicino a Changsha (datate tra il 186 e il 168 a.C.). Sono le tombe del marchese di Dai, di sua moglie e dei loro figli; hanno rivelato rispettivamente 186, 180 e 316 oggetti di lacca, un “bottino” favoloso, senza contare le grandi bare di legno laccato. Si tratta per la maggior parte di oggetti di una raffinatezza infinita.
Poco prima della dinastia Tang (618-907), si sviluppò un nuovo procedimento, detto guri, che venne poi ripreso dai giapponesi e che consiste nella sovrapposizione di una dozzina di strati alternati di rosso cinabro e di nero, o di altri colori . Questa patina veniva poi intagliata con lo scalpello a taglio obliquo, con una lama inclinata; il risultato ottenuto era quello di strisce arcobaleno disposte a disegni sinuosi o geometrici.
Durante la dinastia Tang nacquero le lacche rosse scolpite, che in Cina vengono chiamate tihong: su di un'unica anima di legno (mobili, armi ecc...) si praticavano delicati incavi sullo spessore della lacca, in corrispondenza delle zone che contornavano i motivi precedentemente disegnati, i quali quindi, in seguito, si staccavano in rilievo sul fondo cavo.
A quest'epoca appare inoltre il procedimento detto pingtuo che si diffonderà in Giappone (XI-XII secolo): fasce ricavate da sottili fogli d’oro e argento venivano applicate sul supporto laccato e ricoperte da diversi strati trasparenti. Un altro procedimento decorativo, destinato ad avere un grande successo in Giappone, consisteva nello spruzzare la polvere d’oro sul fondo laccato. Infine, il procedimento detto "lacca secca" permise di realizzare grandi statue. La tecnica consisteva nel sovrapporre su uno stampo di argilla o di legno diversi strati di tessuto (generalmente canapa) impregnati di lacca, talvolta mescolata ad argilla o a polvere di carbone di legna. Poiché tali statue erano portate a spalla dagli uomini in occasione delle processioni buddhiste era preferibile che fossero leggere; quest'epoca è caratterizzata da un gusto per la grandiosità. Alcuni musei possiedono rari esempi di lacche secche del periodo Liao (XI-XII secolo).
Le lacche Song (960-1280), rarissime, erano di eccezionale qualità e rigorosa perfezione tecnica. Anche se i testi continuano a parlare di lacche rosse scolpite, gli scavi hanno rivelato soltanto pezzi neri senza decorazioni, coppe, ciotole frastagliate a corolle e scatole delicatamente lobate. I laboratori più rinomati dell'epoca erano nello Hebei, nel Jiangsu e nella sua vicina provincia meridionale, il Zhejiang.
Nel periodo Yuan (1280-1368), viaggiatori come il marocchino Ibn Battutah, di passaggio a Canton nel 1345, furono colpiti dall'ottima qualità delle lacche che a quel tempo venivano spedite principalmente verso l'India e la Persia. Molte di queste lacche erano scolpite e cesellate in superficie e rivelavano vari strati di pigmenti a diversi colori. Uccelli, rami, fiori, venivano asportati con grande abilità su piatti o scatole rotonde, con i bordi ornati a volute o spirali.
Durante la dinastia Ming (1368-1644), le lacche assumono un'importanza sempre maggiore. Vengono utilizzate tutte le tecniche, e la più frequente è il tihong, a cui si è già accennato, ovvero il "rosso scolpito e cesellato". Alcuni oggetti sono dipinti, altri, influenzati dall'influsso giapponese, sono decorati in foglia d'oro, e altri ancora, estremamente raffinati e con riflessi meravigliosi, sono detti "madreperlati", per le incrostazioni di madreperla, conchiglie e pagliuzze d'oro e d'argento. Nel XVI secolo e all'inizio del XVII, è prediletta una nuova tecnica: si tratta delle lacche "incise e colorate". Su di uno spesso strato di lacca levigata, sovente color camoscio o rossa, arancione, chiara, i motivi decorativi (frutta, personaggi, paesaggi, simboli, viticci, draghi ecc...) sono asportati e poi riempiti di lacche colorate (verdi, brune, ocra, rosso vivo e nere), poi levigati con la pietra pomice. Le linee esterne e certi particolari vengono quindi incisi prima di ricevere un sottile strato d'oro, quasi traslucido, che lascia intravedere l'incisione. Comparsa dall'XI secolo, questa tecnica, "incisa e colorata", dall'aspetto prezioso tanto caratteristico, raggiunge il suo culmine durante il regno di Jiajing (1522-1566) e Wanli (1573-1620). Poi le composizioni si appesantiranno e i rilievi si appiattiranno.
I tihong, o lacche di cinabro, detti "di Pechino", spesso eseguiti su un'armatura di canapa-ramia, stupiscono per la loro leggerezza e per la raffinata decorazione scolpita, soprattutto le scatole quadrilobate, estremamente particolari, dell'inizio di quest'epoca, quella dei regni di Yongle (1403-1425) e di Xuande (1426-1436), periodo che segna l'apogeo di tale tecnica.
Durante la dinastia Qing, molte lacche saranno prodotte per venir esportate in Europa; Pechino e Suzhou si specializzano nelle lacche incise, Fuzhou e Canton nelle lacche dipinte. Troppo frettolosa, la produzione di Canton, a motivi d'oro su fondo nero, non era affatto apprezzata dai cinesi del tempo, e quindi venne riservata all'esportazione. I paraventi e i cofanetti, dalle incisioni energiche ma dai colori tenui e lumeggiati di polvere d'oro, realizzati a Fuzhou, furono esportati in tutto il mondo.
Ai mobili madreperlati si aggiunsero mobili sovraccarichi di incrostazioni (lapislazzuli, avorio, corallo, quarzo, agata, turchese, giadeite ecc...) che furono molto ricercati in Europa per più di tre secoli. Il XVIII secolo è caratterizzato da una specie di orrore per gli spazi vuoti, con le sue composizioni eccessivamente decorate e un virtuosismo che diventa sterile. Nel corso di questo secolo, la tecnica delle lacche scolpite dette di Pechino è limitata alla fabbricazione del mobilio di corte, ma anche in questo caso, il fondo rosso spento è guastato da decorazioni sovraccariche e monotone che fanno rimpiangere le splendide opere del regno di Kangxi (1662-1723) di cui si conoscono stupendi armadi, ornati di paesaggi policromi, o di draghi in rilievo, dorati. Ma nella maggior parte dei casi, il mobilio di gran pompa dei templi e dei palazzi era costituito soprattutto da mobili laccati dipinti semplicemente. Alcuni armadi (gui) - generalmente in coppia - spesso resi più elevati della metà della loro altezza tramite l'aggiunta di un baule per i copricapi sulla parte superiore - nonché alcuni stipi, in particolare usciti dai laboratori dello Shanxi, ci affascinano per la freschezza d'ispirazione delle decorazioni e per l'aspetto della "lacca cuoio"; i pannelli sono incisi e presentano zone colmate di lacca rossa, nera e bruna, così che la mescolanza di questi toni ricorda il colore lievemente fulvo del cuoio.
mercoledì 13 luglio 2011
Arti marziali per stare sicuri in volo
Sicurezza marziale. La Hong Kong Airlines addestra ormai tutte le sue hostess all’autidifesa e alla neutralizzazione di passeggeri molesti se non pericolosi attraverso corsi di Kung Fu. Nello specifico, si tratta di Wing Chun, uno stile di Kung Fu sviluppatosi nel Sud della Cina.
“La prima buona ragione è che il Wing Chun è pensato proprio per le donne, fu ideato da una donna” spiega l’allenatrice. “La seconda buona ragione è che lo si può praticare in spazi ristretti. Altre arti marziali impiegato movimenti molto ampi e sarebbero poco adatte all’interno di un aereo”.
“Non attaccheremo i passeggeri con il Wing Chun” scherza una praticante. “Semplicemente, per certe situazioni eccezionali, ci potrà aiutare a difendere noi stesse e i passeggeri”.
Gli allenamenti per tutto il personale di bordo è cominciato in marzo scorso. Ora i corsi sono caldamente consigliati per tutti i nuovi dipendenti pur non essendo obbligatori. Signori viaggiatori della Hong Kong Airlines, chi avesse strane idee per la testa è avvertito.
sabato 9 luglio 2011
Piccoli suggerimenti su come sedurre una donna giapponese
Le donne asiatiche sono grandi perché sanno come piacere ad un uomo, soprattutto nelle fasi iniziali, durante la creazione di un rapporto.
Partiamo da un assioma universale; le donne giapponesi sono proprio come tutte le altre donne, sono un enigma per la maggior parte degli uomini.
Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a sedurre una donna giapponese.
1. Sii rispettoso. La donna giapponese ama l'uomo che è rispettoso della sua cultura e del suo corpo. Quindi non fare battute che possano offenderla o prendere in giro la sua cultura.
2 . Emana fiducia in te stesso. La fiducia è la chiave per sedurre qualsiasi donna, ma le donne giapponesi hanno bisogno in particolar modo che tu la renda maniefesta. Alla donna giapponese piace sentirsi al sicuro con il suo compagno per cui è necessario dimostrare che si è sicuri di se stessi e trasmettere questa sicurezza anche a lei mentre è in tua compagnia.
3. Vai piano. Gli devi dimostrare che sei interessato a lei come persona e non come un giocattolo sessuale.
4. Chiedi di imparare da lei. La donna giapponese ama l'uomo che è veramente interessato alla sua cultura. Si può facilmente sedurre una donna giapponese, facendogli delle domande sulla sua cultura e dicendogli che si desidera saperne di più.
5. Sii vecchio stile. Cose come aprire loro la porta, portargli dei fiori, e pagare anche per lei quando si esce insieme sono gesti che seducono una donna giapponese. La donna giapponese ama mantenere certe tradizioni nella sua vita, e si deve sempre essere consapevoli di questo quando si tenta di sedurla.
venerdì 8 luglio 2011
Le ragazze giapponesi
Esistono migliaia di corsi, manuali e siti su come "conquistare" una ragazza giapponese. Alcuni di questi manuali, addirittura, indicano le zone dove trovarle. Perche' in base alle frequentazioni geografiche, le ragazze possono essere rimorchiate in un modo piuttosto che in un altro.
Il Gaijin-power, cioe' l'essere uno straniero, e' un vantaggio con le ragazze giapponesi, che vedono nella conquista di un americano, un europeo -in generale- un modo per avere una vita di agi, piuttosto che di rinunce.
Ragazzi se siete in procinto di partire per Tokyo, per un'esperienza di studio, o lavorativa e siete sicuri che la vostra anima gemella possa essere una giapponese, allora non potete esimervi dal consultare questo vademecum!
Roppongi Hills girls: gia' il fatto di essere la base preferita di tutti gli americani che lavorano nell'alta finanza, la dice lunga sulle aspettative delle ragazze che frequentano questa zona. Infatti, sono considerate le piu' "sfrontate", quelle che sanno cosa vogliono dalla vita e che sono consapevoli che l'amore dura quanto la vita di una farfalla, mentre i soldi (crisi a parte) danno molta, ma molta piu' felicita'. Non dovete fare molti sforzi per essere letteralmente "abbordati" dalle ragazze. Basta entrare in uno dei caratteristici clubs di Roppongi, ed il gioco e' fatto.
Un fugace scambio di sguardi e saranno le ragazze che verranno dritte verso di voi, pronte ad iniziare ...un'amicizia! Fate finta di essere con un'altra ragazza. Le Roppongi girls amano "rubare" gli uomini alle altre donne, per dimostrare che sono loro quelle per cui tutto vale la pena, anche una sola notte.
Shibuya girls: sono le più trendy, con i capelli generalmente schiariti (biondi), con minigonne inguinali e con le vocine acute. Per loro, una borsa Prada vale piu' di tutto, per cui basta farsi vedere "generosi", pagare al Segafredo magari con una banconota da 10,000 Yen (forse l'unica che vedrò mai, ma Parigi val bene una messa!), e fingere di lavorare in Omotesando e le porte vi saranno aperte. Aperte? Spalancate!!!!
Shinjuku girls: Con loro il plus e' passeggiare per Shinjuku con un cane, preferibilmente un cucciolo. Alla vista del cucciolo le Shinjuku girls si sciolgono in un Kawaiiiiiii-neeeeeeeeeee e gli occhi, poi, saranno solo per voi. Se non avete un cane, affittatelo, chiedetelo in prestito ad un'amico o iscrivetevi ad una di quelle associazioni che fanno passeggiare i cani degli altri. La citta' ne e' piena.
Meguro Girls: sono le più dure della citta'. Poco trucco, semplici nell'abbigliamento, le Meguro Girls sono ragazze che camminano in fretta, senza dare confidenza ai "conquistatori". Pare che neppure un biglietto da visita con su scritto : "tu sei l'unica donna per me" (Alan Sorrenti, docet) funzioni. Insomma, sono solo per uomini, che non devono chiedere mai, che fanno della conquista una vera e propria arte. Astieniti se sei un tipo-voglio-tutto-e-subito.
Akihabara Girls: ad Akihabara non si va per cercar ragazze, almeno che non siano gonfiabili!
Questa non e' farina del mio sacco! Questo e' solo il riassunto di vari manuali a disposizione.
Ora che ci sono, voglio aprire questa carrellata di post dal Giappone con una lista di espressioni "idiomatiche" che potrebbero tornarvi utili.
Infatti, i manuali che trovate appena scesi dall'aereo, oltre a scendere in particolari, proseguono proprio con una serie di frasi che possono aiutare nella comunicazione nel momento della conquista.
Ne ho scelte alcune, ma nei milioni di siti e manuali a disposizione, ne potrete trovare di "stupefacenti".
Andiamo in un Love-Hotel Rov-hoteru-EEK-U-ZO!!!!
Sei davvero carina Kimi-te honto-ni kirei-dane
Non ti ho gia' incontrata prima ? Mae-ni atta-koto aru?
L'altra sera hai bevuto troppo, no? Kino-watakusan nomisugita-ne?
Non posso immaginarmi senza di te Kimi-no-koto igai-wa kangaerarenai
Qulacuno puo' vederci qui Koko-ja hito-ni miechau-yo
Sediamo sui sedili posteriori Bakku shito-ni suwaru
Facciamolo adesso Ima Shiyo
Ho dimenticato il preservativo Hinin-suru-no wasurechatta
Non mi ecciti piu' Kimi-to-dewa shigeki-teki-ja nain-da
Non sei per niente male a letto Kimi-wa beddo-de yokunai.
Guardami negli occhi Boku-no me-o mite
Sei l'unica che voglio Boku-ga hoshii-nowa kimi-dake
Di una cosa comunque mi sono reso subito conto, per quanto vi sforziate di conquistare una ragazza giapponese, se a questa non andate a genio, non arriverete mai a nulla. Sebbene siano brave a farvi credere il contrario, le vere cacciatrici sono le donne!
giovedì 7 luglio 2011
Mangiare! Dove?
Prima categoria: I ristoranti degli hotel.
Qui di sicuro si è riveriti e serviti in tutto e per tutto, i camerieri capiscono l’inglese parlato, molto meno l'inglese scritto… il problema è che costano un occhio della testa.
Nel ristorante giapponese all’interno del Keio Plaza, un pranzo parte da circa 100 euro.
Seconda categoria: I ristoranti specializzati.
Non è difficile trovare ristoranti dediti ad un’unica tipologia di piatto. Ristoranti che fanno solo ramen, ristoranti che fanno solo sushi, ristoranti che fanno solo cotolette di maiale, ecc…
All’interno del piatto poi ci sono miriadi di varianti. Per esempio il ramen può essere a base di brodo di soya, di miso o di sale. Avere più carne, oppure le alghe, oppure l’uovo, ecc…
La cotoletta di maiale si può differenziare a seconda di come è stata tagliata la carne, o dalle dimensioni (piccolo, medio e grande) o essere servita come Katsudon.
Innanzitutto c’è da dire che in questi ristoranti monopiatto in realtà vengono serviti un set di cibi. Così se ordiniamo una cotoletta di maiale, la vedremo comunque accompagnata con un'insalata di cavolo e una ciotola di riso fumante (e se ci va di lusso, una tazza con misoshiru).
Il prezzo per questo set si aggira fra i 900 e i 1200 yen.
Una cosa particolare è che in molti ristoranti di questo tipo si paga in anticipo. All’ingresso si trova un distributore di biglietti: basta inserire i soldi e premere sul tasto corrispondente al cibo che vogliamo, e dalla macchinetta uscirà un biglietto con l’ordinazione da consegnare al banco. Ovviamente sui tasti ci sono scritti i nomi solo in giapponese, quindi attenti!
I ristoranti che invece non sono provvisti di questa diavoleria hanno in genere un menù fotografico, in modo da poter vedere ciò che si sta ordinando. E nel caso lo si può ordinare indicando col dito al cameriere, se non si sa spiaccicare una parola di giapponese. Se quest'ultimo poi vi chiede di che taglia lo si vuole il maiale e non sappiamo rispondere… no problem, il menù è abbastanza intuitivo visto che segnala i tre prezzi sotto ogni pietanza. Indicate bene!
Alcuni ristoranti (non tutti) hanno anche una vetrina con riproduzioni in cera dei cibi che poi vengono serviti. Apparentemente può sembrare molto utile per chi non conosce la lingua, ma in realtà spesso l’aspetto inganna rispetto al contenuto.
Terza categoria: ristoranti dove?
Trovare un ristorante dovrebbe essere la cosa più facile del mondo, perchè ce ne sono a ogni angolo. Alle volte, può capitare di trovarsi in una zona poco conosciuta e non sapere dove andare a mangiare (a me è successo a Kyoto). La soluzione è semplice: nei Grandi Magazzini.
In Giappone i Grandi Magazzini occupano sempre svariati piani, ma soprattutto ospitano sempre ristoranti (o all’ultimo piano, o al piano interrato). In genere questi ristoranti offrono un menù tutto compreso, oppure un piatto unico che vale per tre (tipo l’okonomiyaki).
I prezzi si aggirano sui 1500-2000 yen a menù.
Quarta categoria: catene e family restaurant.
In Giappone esistono diverse catene di ristoranti che offrono cibo nazionale a poco prezzo. Dagli udon ai ramen, dalle crocchette al sushi, dal granchio alle zuppe: c’è tutto. E costano pochissimo (il piatto più o meno sui 500 yen). Watami è anche la salvezza del turista: è uno dei pochi ristoranti ad essere aperto fino a notte fonda, anche fino alle 4 di notte.
Quinta categoria: fast food.
Se proprio non vi piace il cibo giapponese e volete qualcosa di occidentale, c’è il McDonald. Ma il
Giappone è pieno di altre catene di fast food: io consiglio Wendy’s o il Lotteria.
Ad ogni modo esitono degli hamburger locali, come quello ai gamberetti. Una delizia.
Sesta categoria: la colazione.
Starbucks. Semplicemente l’unica catena che fa il cappuccino come si fa in Italia. Non ci sono storie, è la salvezza del turista. Poi vendono anche brioches varie, frappè, frullati e quant’altro.
Del cappuccino esistono 3 taglie (short, tall e grande) e se dopo avere fatto l’ordinazione la cameriera vi fa una domanda strana, vi sta chiedendo se vi fermate a mangiare nel locale, o se desiderate portare via quanto ordinato. Nel caso i bicchieri di cartone verranno forniti di tappi ermetici.
Anche se non ami la cucina giapponese (che comunque non si limita al sushi), troverai molte soluzioni economiche "occidentali", a prezzi contenuti. In ogni caso, non potrai che apprezzare il tempura (ovvero le verdure e i gamberi fritti japan-style) proposti da Ten-ichi Deux (Nishi Ginza Depato 1F, tel. 0081-3-3566 4188), frequentatissimo ristorante casual nel cuore di Ginza.
In questo scintillante quartiere si trova anche uno dei ristoranti più trendy della città: si chiama Daidaiya (8-5 Ginza-Nine No.1 2F, Ginza-Nishi, Chuo-ku, tel. 0081-3-5537-3566) e serve una cucina asian-fusion in un ambiente hi-tech.
Il futuro è già arrivato nei fantastici cyber-bar dove si va per il dopo-cena. Tra questi: Materio (Tokyo Hands Building, 12-18 Udagawacho, Shibuya-ku, tel. 0081-3-31966021), con arredi in metallo luminescente e Soho's Omotesando (4F V28 Bldg, 6-31-17 Jimgumae, tel. 0081-3-54680411), meta dei vip.
Più "caldo" e artistico, invece, il Cay (Spiral B1 5-6-23, Minami Aoyama, Minato-ku, tel. 0081-3-4985790): ha le pareti decorate da Yoko Ono e Basquiat e ospita anche un ristorante chic, che serve cucina thai.
martedì 5 luglio 2011
giovedì 30 giugno 2011
Conoscere ragazze giapponesi
Trucchi e segreti per conoscere splendide ragazze giapponesi
Dopo vari viaggi in Giappone, migliaia di e-mail ricevute con domande di ogni genere, ho capito che chi va in Giappone ovviamente non è solo interessato alle arti marziali al sushi e ai monumenti, ma nei desideri c'è quello di poter conoscere qualche ragazza giapponese, per conoscere la cultura e quant'altro, trovare una fidanzata giapponese o magari semplicemente trascorrere qualche momento piacevole in un love hotel senza nessun particolare legame affettivo.
Ho pensato per giorni se scrivere oppure no tutto quello che trovate qua sotto, ed alla fine ho deciso di scrivere tutto quello che dovete sapere sulle ragazze giapponesi, dove trovarle in Giappone ed in particolare ho dedicato un ampia sezione per spiegarvi le migliori tecniche per conoscere ragazze giapponesi su internet e non farsele scappare.
Utilizzando internet avete la possibilità di contattare migliaia di ragazze giapponesi che nel giro di pochi giorni vi riempiranno l'e-mail parlandovi della loro vita, inviandovi foto e chiedendovi un sacco di cose su di voi.
Non fate l'errore di dire "meglio una ma buona che molte inaffidabili" perché è una cazzata immane; dovete pensare che più ragazze vi contattano e più avete la possibilità di conoscere dal vivo ragazze fantastiche.
Può essere piacevole essere in contatto con molte ragazze giapponesi ricevendo ogni giorno una ventina di e-mail da persone diverse che vi inviano foto e frasi molto carine ma dopo un po' di giorni tutto ciò diventa faticoso ed impegnativo come un vero e proprio lavoro ed è per questo che vi insegno alcune tecniche per mantenere al meglio i contatti e riuscire a capire chi fa veramente per voi ed è interessata a conoscervi.
Dovete innanzi tutto tenere presente che se scrivete a varie ragazze non state tradendo la fiducia di nessuna. Come voi scrivete a molte ragazze anche loro possono scrivere a molti ragazzi. E' quindi del tutto lecito essere in contatto con molte persone. Se pensate che tutto ciò non sia moralmente accettabile siete degli ipocriti.Non fate l'errore di dire "meglio una ma buona che molte inaffidabili" perché è una cazzata immane; dovete pensare che più ragazze vi contattano e più avete la possibilità di conoscere dal vivo ragazze fantastiche.
Può essere piacevole essere in contatto con molte ragazze giapponesi ricevendo ogni giorno una ventina di e-mail da persone diverse che vi inviano foto e frasi molto carine ma dopo un po' di giorni tutto ciò diventa faticoso ed impegnativo come un vero e proprio lavoro ed è per questo che vi insegno alcune tecniche per mantenere al meglio i contatti e riuscire a capire chi fa veramente per voi ed è interessata a conoscervi.
Se volete essere sicuri di trovare ragazze interessate a voi dovete fare come ho scritto qua sotto, altrimenti vi affidate al caso: magari vi va bene ma probabilmente vi va male.
Trucco numero 1: la tabella
Alla base di tutto per mantenere facilmente i contatti e riuscire a comunicare con molte ragazze vi è una semplice tabella che potete fare con Excel, con qualsiasi programma che fa tabelle (Word), con Google Docs oppure a mano.Sostanzialmente serve per tenere traccia di tutte le e-mail che sono state inviate (leggi il trucco numero 2 "email pronte " per capire).
Esempio di tabella:
Nome | e-mail | nickname su xxxxxxxx.it | prima e-mail | inviata foto gita | e-mail racconti curiosi | e-mail scuola | inviata foto in montagna | e-mail estate scorsa |
Saori | ...@yahoo.com | .... | X | | X | X | | |
Kayo | ....@gmail.com | .... | X | X | X | X | X | |
Ai | .....@hotmail.co.jp | .... | X | | | X | X | |
ecc. | ecc. | ... | ... | ... | ... | ... | ... | ... |
Trucco numero 2: e-mail pronte
Vi spiego come funziona la tabella qua sopra. Praticamente dovete inserire i dati che vedete: nella prima colonna scrivete il nome reale della ragazza.
Poi ci sono varie colonne in cui in alto dovete scrivere a cosa corrispondono e poi mettere delle X. In una cartella sul vostro computer dovete semplicemente scrivere alcune e-mail e preparare delle foto che poi invierete quando sarà necessario. E' infatti ovvio che prima o poi ad esempio parlerete di cosa fate nella vita come è ovvio che prima o poi invierete una vostra foto particolarmente bella e significativa, se avete molto materiale già pronto tutto vi sarà più facile.
Poi ci sono varie colonne in cui in alto dovete scrivere a cosa corrispondono e poi mettere delle X. In una cartella sul vostro computer dovete semplicemente scrivere alcune e-mail e preparare delle foto che poi invierete quando sarà necessario. E' infatti ovvio che prima o poi ad esempio parlerete di cosa fate nella vita come è ovvio che prima o poi invierete una vostra foto particolarmente bella e significativa, se avete molto materiale già pronto tutto vi sarà più facile.
Questo non significa che voi dovete essere come dei robot e fare semplicemente copia-incolla del materiale che avete pronto, ma quando una ragazza vi scrive rispondete in modo originale su quanto vi ha scritto ma quando dovete parlare di argomenti abbastanza tipici sentitevi liberi di fare copia-incolla delle e-mail che avete già preparato.
Tutto ciò è immorale?
Sì per chiunque, me escluso e vi voglio convincere della mia opinione. Questo metodo vi fa risparmiare tempo e fatica e se ci pensate bene non state facendo nulla di male.Vi racconto come mi è venuta questa idea. La prima volta che ho pensato a tutto questo è stato quando ho ricevuto un e-mail in cui mi venivano chieste alcune informazioni riguardanti la città dove abito: ci avevo messo quasi 20 minuti per scrivere la risposta, l'ho inviata e meno di un minuto dopo mi è arrivata un' e-mail da un' altra ragazza che mi faceva più o meno la stessa domanda e non ci crederete ma poche ore dopo mi è arrivata una terza e-mail con la stessa richiesta. A quel punto cosa bisogna fare secondo voi?
- Opzione A: rispondere in modo originale alle due nuove e-mail.
- Opzione B: fare copia incolla della parte sulla mia città ed inviarla.
Se rispondete B allora andiamo d'accordo.
Se rispondete A significa che dovete stare come minimo altri 40 minuti al computer (20+20) per scrivere una nuova e-mail originale con tutte le informazioni sulla vostra città. Ed ora voi della risposta "A" state pensando che scrivereste una risposta più breve ma comunque originale...E' una buona idea, ma quindi significa che avete una preferenza netta per chi vi ha posto la domanda per prima? Se invece dedicate 20 minuti per ciascuna risposta siete sicuri che scrivereste un messaggio totalmente diverso ed originale?
Nell'e-mail sulla mia città non posso dire le cose in modo tanto diverso, sia perché il mio inglese non me lo consente sia perché le cose più belle non sono infinite e quindi dopo aver raccontato dei monumenti, della pizzeria buonissima e della gelateria che frequento ho poco altro da dire. Quindi andrebbe a finire che anche riscrivendo l'e-mail direi più o meno le stesse cose nello stesso identico modo.
Quando si scrive un messaggio non bisogna essere brevi, se una ragazza vi chiede di dirle qualcosa sulla vostra città non basta dire che si trova in una determinata regione e che avete una bella piazza, ma vuole sentirsi dire qualcosa in più, come voi volete ricevere un e-mail abbastanza dettagliata quando ad esempio le chiedete qualcosa sui suoi hobby.
Per questo motivo per gli argomenti principali dopo aver risposto ad una ragazza vi consiglio di tenere l'e-mail salvata per fare copia-incolla, SOLO della parte generica. Quindi non scrivete a tutte "hai dei capelli bellissimi" a meno che non vi contattano solamente modelle che lavorano per la l'Oreal.
Nelle vostre e-mail ci dev'essere una parte originale e di tanto in tanto una scritta con copia-incolla. Se rispondete A significa che dovete stare come minimo altri 40 minuti al computer (20+20) per scrivere una nuova e-mail originale con tutte le informazioni sulla vostra città. Ed ora voi della risposta "A" state pensando che scrivereste una risposta più breve ma comunque originale...E' una buona idea, ma quindi significa che avete una preferenza netta per chi vi ha posto la domanda per prima? Se invece dedicate 20 minuti per ciascuna risposta siete sicuri che scrivereste un messaggio totalmente diverso ed originale?
Nell'e-mail sulla mia città non posso dire le cose in modo tanto diverso, sia perché il mio inglese non me lo consente sia perché le cose più belle non sono infinite e quindi dopo aver raccontato dei monumenti, della pizzeria buonissima e della gelateria che frequento ho poco altro da dire. Quindi andrebbe a finire che anche riscrivendo l'e-mail direi più o meno le stesse cose nello stesso identico modo.
Quando si scrive un messaggio non bisogna essere brevi, se una ragazza vi chiede di dirle qualcosa sulla vostra città non basta dire che si trova in una determinata regione e che avete una bella piazza, ma vuole sentirsi dire qualcosa in più, come voi volete ricevere un e-mail abbastanza dettagliata quando ad esempio le chiedete qualcosa sui suoi hobby.
Per questo motivo per gli argomenti principali dopo aver risposto ad una ragazza vi consiglio di tenere l'e-mail salvata per fare copia-incolla, SOLO della parte generica. Quindi non scrivete a tutte "hai dei capelli bellissimi" a meno che non vi contattano solamente modelle che lavorano per la l'Oreal.
Esempio di comunicazione e risposta
Ho scritto questo esempio in italiano ma l'e-mail originale potrebbe ad esempio essere in inglese.Kyoko scrive a Giovanni:
Ciao Giovanni,
mi dispiace molto che ieri al lavoro hai avuto alcuni problemi ma sono sicura che tutto passerà vedrai.
Non sapevo ti piacesse giocare basket anche se a vedere le foto e quanto sei alto penso sia abbastanza normale. Io da piccola facevo ginnastica nella squadra della mia scuola ed ho continuato a farla fino a quando avevo 16 anni ma poi ho smesso.
La prossima settimana qua dove abito ci sarà un festival e quindi aiuterò mia zia a preparare i takoyaki che venderemo per beneficenza.
Mi hai detto il nome della tua città ed ho cercato su internet ma non ho trovato molto, mi racconti qualcosa in più?
A presto
Kyoko
Giovanni (sei TU!) scrive a Kyoko:Ciao Kyoko,(inizia la parte originale dell'e-mail scritta solo per Kyoko) oggi al lavoro è andato tutto benissimo grazie per fortuna ho risolto tutti i problemi con i colleghi.
Ma dai che bello ginnastica!! Pensa che anch'io ho fatto ginnastica per alcuni anni prima di iscrivermi all'università: ho smesso proprio per questo motivo, perché non riuscivo più a frequentare la palestra della mia città quando mi sono trasferito per studiare. Tu perché hai smesso di fare ginnastica invece?
Ho sentito spesso parlare dei takoyaki ed un amico che si chiama Marco mi ha detto che sono buonissimi, è vero? mi piacerebbe molto assaggiare i takoyaki che farai domani. Per curiosità, dove andranno i soldi che raccogli in beneficenza?
Riguardo la mia città (e QUA inizia l'e-mail copia-incolla) io abito a .... che si trova in ... (nome della regione) nel Nord Italia. E' una città molto tranquilla vicino a ..., forse avrai sentito parlare di... ecc. ecc. ecc. ecc.
A presto
Giovanni
Argomenti comuni
Le e-mail non dovete necessariamente prepararle prima di iniziare a contattare ragazze giapponesi. Man mano che vi arrivano le domande salvate le vostre risposte agli argomenti principali in un file sul vostro computer.Immagino sappiate già quali possono essere gli argomenti principali ma per darvi un idea sappiate che all'inizio più o meno dovrete parlare di:
- La vostra famiglia: il lavoro dei vostri genitori e cose simili.
- Il vostro lavoro o cosa studiate
- I vostri hobby
- Cosa volete fare in futuro
- Qual'è il vostro piatto preferito (parlate anche di cucina italiana e giapponese!)
- Il vostro tipo di ragazza ideale
- ecc.
Non vi fanno domande? Ecco come fare.
Ci sono persone che per paura di essere invadenti non vi invieranno domande personali nemmeno se dite frasi tipo "chiedimi pure quello che vuoi" e nemmeno se siete voi che fate una domanda, ciò significa che nonostante chiedete "che lavoro fanno i tuoi?" ad una ragazza, questa potrebbe rispondere ma senza chiedervi il lavoro dei vostri genitori, interrompendo così la comunicazione. Questo può succedere ed i motivi sono molti.
Per eliminare questo problema e creare una conversazione, quando una ragazza vi risponde senza farvi la stessa domanda potete dare una risposta in cui comunque includete la vostra "e-mail copia incolla". Per esempio se vi parla del lavoro dei suoi genitori potreste scrivere "E' molto interessante il lavoro di tuo papà, pensa che anche mia mamma aveva studiato per diventare architetto invece poi ha incontrato mio papà ed hanno deciso di aprire un ristorante qua nel mio paese: (qua inizia l'e-mail copia-incolla) mio papà fa il cuoco e mia mamma gestisce la sala....ecc ecc."
In alternativa potete scrivere le vostre e-mail pronte senza che ci sia una domanda. Per esempio potete fare copia-incolla della mail sui vostri hobby e poi chiedere "tu invece che hobby hai?".Per eliminare questo problema e creare una conversazione, quando una ragazza vi risponde senza farvi la stessa domanda potete dare una risposta in cui comunque includete la vostra "e-mail copia incolla". Per esempio se vi parla del lavoro dei suoi genitori potreste scrivere "E' molto interessante il lavoro di tuo papà, pensa che anche mia mamma aveva studiato per diventare architetto invece poi ha incontrato mio papà ed hanno deciso di aprire un ristorante qua nel mio paese: (qua inizia l'e-mail copia-incolla) mio papà fa il cuoco e mia mamma gestisce la sala....ecc ecc."
ATTENZIONE a non ripetersi!
La tabella di cui ho parlato nel "Trucco 1" serve per evitare di scrivere cose duplicate e fare le stesse domande ad una ragazza.E' normale che se non avete un buon rapporto tramite e-mail con una ragazza soprattutto i primi giorni non vi ricordate di cosa avete parlato: per questo motivo vi serve la tabella. Mettete sempre una X quando inviate un'e-mail pronta!
Trucco 3: mettere il turbo
Ogni giorno vi arrivano troppe e-mail, tra pochi giorni avete un impegno di lavoro o studio e non potete dedicare troppo tempo ad internet ma non volete perdere i vostri contatti. 30 ragazze giapponesi alle quali siete ormai affezionati almeno una volta ogni tanto si aspettano una vostra e-mail ma a molte di loro avete già inviato tante e-mail pronte e non sapete più di cosa parlare e siete costretti ad inventare di volta in volta stando troppo tempo al computer.Come fare? E' semplice! Ogni giorno create un e-mail seguendo questo schema:
Ciao,
[parte quello che avete fatto nella giornata di oggi e quello che farete in questi giorni, scrivendo parecchie righe a riguardo],
[parte breve in risposta all'e-mail della ragazza]
[eventuale copia-incolla di un messaggio precompilato]
[conclusione]
Vostro Nome
Praticamente ogni giorno dovete scrivere una sola e-mail e fare copia incolla ai vostri contatti aggiungendo qualcosa di originale su quanto scritto dalla ragazza che vi ha contattato.
Un e-mail di esempio potrebbe essere:
Ciao,
in questi giorni sono parecchio preso dallo studio perché la settimana prossima avrò un difficile esame all'università e devo studiare moltissimo ma ovviamente trovo sempre il tempo per risponderti quindi non preoccuparti assolutamente, mi fa molto piacere sentirti.
Ieri sera volevo studiare ma all'ultimo momento sono stato chiamato da un amico che era molto triste perché è appena stato lasciato dalla fidanzata e quindi sono andato a bere qualcosa con lui per tirarlo un po' su di morale, poi stava molto meglio però io ho non ho potuto studiare ma pazienza perché tanto oggi ho recuperato moltissimo e la settimana prossima sono convinto andrà benissimo l'esame.
[BUCO PER PARTE ORIGINALE]
[BUCO PER EVENTUALE E-MAIL PRONTA O CONCLUSIONE]
ci sentiamo presto
Vostro nome
Nella parte [BUCO PER PARTE ORIGINALE] ad esempio scrivete "Sai che quando mi hai scritto che non ti piace il sushi quasi non potevo crederci? come mai non ti piace? Secondo me il sushi è davvero buono!" ed in questo caso nel "BUCO PER EVENTUALE COPIA-INCOLLA" mettete ad esempio l'e-mail in cui parlate di quello che vi piace della cucina giapponese.
In questo modo scrivendo una sola e-mail e personalizzandola con una risposta anche di una sola riga apparirà come se avete scritto moltissimo.E' importante che la risposta originale all'e-mail che vi è arrivata sia in mezzo al vostro messaggio. Se invece mettete la risposta originale in cima o in fondo all'e-mail di risposta con un po' di attenzione si potrebbe capire che c'è del copia incolla, ma se la risposta originale si trova in mezzo con ad esempio 10 righe sopra e 10 righe sotto, è impossibile scambiare quell'e-mail per qualcosa di già pronto.
Gli errori più comuni: non farli anche tu!
Ciò che non devi fare o pensare
L'uomo italiano medio in genere è orgoglioso e fiero del contatto che ha ogni giorno tramite e-mail con una splendida ragazza giapponese e non vede l'ora di andarla a trovare, ma l'errore più grande che si possa fare in questi casi è puntare tutto su una sola persona.
State conoscendo delle persone tramite e-mail, non vi ci state sposando e nemmeno fidanzando. Non tradite nessuno se conoscete più di una ragazza ed anche la ragazza che è in contatto con voi sicuramente è in contatto con altre persone anche se magari lo nega.Chi pensa che conoscendo una singola ragazza giapponese su internet questa sia affidabile è quasi sempre un illuso. Vi spiego: quasi tutte le ragazze giapponesi che ho conosciuto su internet sono persone sincere ed oneste, ma se conoscete una singola ragazza per incontrarla quando andate in Giappone è un rischio perché ipotizzando che questa sia la ragazza più onesta, cordiale, simpatica e sincera del mondo, ci possono sempre essere molti imprevisti:
- Trova un partner: l'amore non si controlla, se la vostra bella che sentite a distanza da anni si innamora di qualcuno prima di conoscervi di persona vi sarà molto difficile poterla incontrare.
- Ha impegni: se restate in Giappone vari giorni non potete pensare di vedere spesso la stessa ragazza a meno che non ci sia qualcosa di veramente speciale, che comunque raramente sboccia online. Può succedere (è altamente probabile) che la ragazza con la quale siete in contatto vi proponga un incontro ogni tanto perché in altri giorni è impegnata.
- Ha un imprevisto: succede a tutti di avere casini nella vita. Famiglia, lavoro, studio: sono solo tre delle tante categorie che possono creare imprevisti alla ragazza giappoense che volete incontrare e che magari vi incontrerà giusto un paio di volte per qualche ora.
- Altro: nessuno sa cosa può succedere! Un singolo contatto=sfiga. Ricordatevelo!
Esperienze personali
Anch'io ero dell'idea che "meglio una ma buona che tante inaffidabili" ma per fortuna ho capito in fretta (prima di "scottarmi") che era una cavolata.Ci sono alcune mie esperienze personali che vi fanno capire la labilità dei rapporti tramite e-mail. Non vorrei dilungarmi troppo sia per evitare riferimenti diretti sia per non raccontare troppo della mia vita perché non è questo l'articolo giusto.
Sta di fatto che:
- la prima ragazza giapponese che ho conosciuto su internet e con cui sono stato in contatto per anni ed anni scrivendoci lettere e mandandoci regali non l'ho mai conosciuta di persona ma sono ancora in contatto.
- una ragazza fantastica con cui sono stato in contatto per anni prima di incontrarla, dal vivo poi aveva un carattere particolare e anche se ci sono ancora in contatto e l'ho incontrata molte volte, spesso aveva impegni improrogabili e non poteva incontrarmi.
- un altra ragazza con la quale ci siamo scritti molte e-mail, inviandoci anche lettere e regali per mesi, poi ha iniziato a non scrivermi più senza motivo.
Tanto voi non mi ascoltate, perché siete fieri di voi e del vostro contatto. Magari vi andrà bene, ma magari no: non rischiate e createvi molti contatti!
"Lei mi ama e io la amo"
In Italia, ma forse anche nel resto del mondo, è pieno di "sfigati" (perdonatemi il termine se voi siete tra questi) che non riescono a conoscere ragazze nella propria città ma hanno amiche a migliaia di km di distanza con le quali pensano ci sia veramente un legame affettivo forte.
ATTENZIONE: lo sfigato è colui che non riesce a conoscere ragazze vicine a lui E si convince di avere legami affettivi con chi abita a lontano.
Se semplicemente non trovate ragazze dove abitate non siete sfigati ma siete semplicemente persone normali come me e come il 99% degli altri ragazzi. Ma se pensate che dopo 30 e-mail avete trovato l'amore della vostra vita su internet vi state sbagliando.
Moltissime persone si sono fidanzate e sposate dopo essersi conosciute online, ma prima di decidere come possono andare le cose bisogna incontrarsi. Se conoscete una ragazza su internet nella vostra testa potete pensare che: andate d'accordo su molte cose, avete molti hobby in comune, è una ragazza molto dolce, è bellissima, forse andreste d'accordo anche dal vivo ecc. Ma non pensate mai che c'è sicuramente qualcosa di serio perché nel 10% dei casi avete ragione, nel restante 90% sarà solo una delusione.ATTENZIONE: lo sfigato è colui che non riesce a conoscere ragazze vicine a lui E si convince di avere legami affettivi con chi abita a lontano.
Se semplicemente non trovate ragazze dove abitate non siete sfigati ma siete semplicemente persone normali come me e come il 99% degli altri ragazzi. Ma se pensate che dopo 30 e-mail avete trovato l'amore della vostra vita su internet vi state sbagliando.
Cose da non dire
Le frasi che trovate qua sotto sono principalmente frasi che mi fanno incazzare, per questo motivo vi chiedo gentilmente di evitare di dirle, sia per non istigarmi sia per evitare di dare fastidio alle ragazze giapponesi che la pensano come me."Mi piacciono le ragazze giapponesi"
E' una delle frasi più idiote che sento dire spesso da italiani che non sono mai stati in Giappone e vivono di stereotipi. Il termine "ragazze giapponesi" non sta ad indicare un prodotto di fabbrica privo di difetti e con pezzi tutti uguali; il termine "ragazze giapponesi" sta ad indicare un insieme di qualche milione di persone di sesso femminile che hanno altrettante differenze tra loro.In Giappone potete trovare una ragazza:
- tipica dello stereotipo: bassa e magra con la carnagione chiara, dolce, sentimentale e riservata;
- alta e abbronzata, che vuole solo divertirsi e molto espansiva;
- molto paffuta e molto dolce;
- molto paffuta e antipatica oppure simpatica;
- molto educata e molto femminile;
- sgarbata e molto maschile nei modi di fare.
- ecc. ecc. ecc.
Tutti gli aggettivi che ho scritto si combinano tra di loro insieme a migliaia di altri aggettivi che vanno a formare singole persone e non mattoncini identici che appartengono all'insieme "ragazze giapponesi".
L'unico stereotipo che è sempre vero è che troverete sempre ragazze con i capelli scuri e gli occhi scuri, ma questo è un dato di fatto dovuto dalla genetica, non è uno stereotipo. Salvo incroci/mix, lenti colorate o tinte dei capelli, al 99,99% tutti giapponesi hanno capelli scuri ed occhi scuri.Per tutte le altre caratteristiche non potete mettere un etichetta e dire che "in generale sono tutte dolci" oppure "sono tutte magre" perché non è così. Se vi piacciono alcune giapponesi è perché vi piace una singola persona con le sue caratteristiche.
Se dite ancora che vi piacciono "le giapponesi" vi porto volentieri a casa alcune ragazze che ho visto (parecchio brutte e caratterialmente fuori da ogni stereotipo) così vediamo se continuate a dire questa cavolata.
"Assomigli a..."
Se non siete mai stati in contatto diretto con varie ragazze giapponesi all'inizio potreste pensare che almeno fisicamente sono molto simili tra loro. Io sinceramente non l'ho mai pensato, nemmeno quand'ero piccolo, tra l'altro andando in Giappone ho capito che in Italia ci sono molte più ragazze che si assomigliano tra loro rispetto a quante giapponesi si assomiglino tra di loro.A meno che non siete convinti che una ragazza assomiglia ad una celebrità evitate di dire cavolate, soprattutto non dite mai che una ragazza assomiglia ad una vostra altra amica.
E' una cosa che ogni tanto gli stranieri dicono ed è disdicevole: a voi piacerebbe sentirvi dire che siete uguali ad un francese e quando vedete la foto vedete che siete totalmente diversi? Se siete uguali ci fate sopra una risata e siete increduli ma se siete diversi è tutt'altra cosa: pensate a come si può sentire una ragazza che si sente dire una cavolata del genere magari più volte nella vita.
Fare un blog come questo
Sembra un'idiozia ma penso che se fate un blog come questo per dare i vostri consigli su come conoscere ragazze non sarete visti tanto bene.Ragazze giapponesi a Tokyo
Dove trovare e come conoscere ragazze giapponesi a Tokyo
Questo argomento interessa gran parte dei turisti italiani che vanno a Tokyo in vacanza, per lavoro o per studio ed è per questo motivo che vi voglio spiegare alcune cose, anche perché si tratta di un argomento molto complesso tramite il quale vi voglio spiegare perché è bene usare internet per conoscere ragazze a Tokyo.
Iniziamo con una domanda:
Iniziamo con una domanda:
Qual'è lo scopo per cui vorreste incontrare una ragazza giapponese a Tokyo?
Secondo il mio punto di vista quando un ragazzo italiano va in Giappone dovrebbe cercare di conoscere varie ragazze giapponesi, ognuna da incontrare nei momenti in cui le altre sono impegnate, per trascorrere bei momenti insieme, farsi portare in luoghi in cui un turista non vedrebbe mai, per divertirsi e passare molto tempo spensieratamente. Se siete a Tokyo per una breve vacanza sarà molto difficile raggiungere questo scopo, così come lo è in ogni altra città del mondo: se andate a Milano, Roma o in altre città camminando per strada o andando in locali, in due settimane riuscireste a trovare una ragazza minimamente interessata a voi che vi vuole incontrare altre 3 o 4 volte? Dubito.
La stessa cosa accade anche a Tokyo. Anzi direi che lì è peggio. Molte ragazze sono sempre di fretta, una gran percentuale non parla l'inglese o magari lo parla ma si vergogna perché pensa di non essere brava e molte non sono interessate agli stranieri. Riuscire a trovare una ragazza affidabile in questa giungla in pochi giorni è davvero difficile.
Se restate in Giappone per più di un mese potreste avere qualche possibilità di conoscere una ragazza per caso, ma se state in Giappone per così tanto tempo è anche probabile che siete lì per studio o per lavoro e quindi siete già all'interno di un gruppo nel quale prima o poi riuscirete a conoscere qualcuna. Ma in una breve vacanza non ci riuscirete tanto facilmente.
Secondo il mio punto di vista quando un ragazzo italiano va in Giappone dovrebbe cercare di conoscere varie ragazze giapponesi, ognuna da incontrare nei momenti in cui le altre sono impegnate, per trascorrere bei momenti insieme, farsi portare in luoghi in cui un turista non vedrebbe mai, per divertirsi e passare molto tempo spensieratamente. Se siete a Tokyo per una breve vacanza sarà molto difficile raggiungere questo scopo, così come lo è in ogni altra città del mondo: se andate a Milano, Roma o in altre città camminando per strada o andando in locali, in due settimane riuscireste a trovare una ragazza minimamente interessata a voi che vi vuole incontrare altre 3 o 4 volte? Dubito.
La stessa cosa accade anche a Tokyo. Anzi direi che lì è peggio. Molte ragazze sono sempre di fretta, una gran percentuale non parla l'inglese o magari lo parla ma si vergogna perché pensa di non essere brava e molte non sono interessate agli stranieri. Riuscire a trovare una ragazza affidabile in questa giungla in pochi giorni è davvero difficile.
Se restate in Giappone per più di un mese potreste avere qualche possibilità di conoscere una ragazza per caso, ma se state in Giappone per così tanto tempo è anche probabile che siete lì per studio o per lavoro e quindi siete già all'interno di un gruppo nel quale prima o poi riuscirete a conoscere qualcuna. Ma in una breve vacanza non ci riuscirete tanto facilmente.
Per conoscere ragazze a Tokyo è molto semplice: leggete gli annunci di ragazze a Tokyo, contattatele e seguite i consigli.
Contattare le ragazze che hanno inserito questi annunci ha grandi benefici, infatti trovate ragazze che sono:
Contattare le ragazze che hanno inserito questi annunci ha grandi benefici, infatti trovate ragazze che sono:
- Interessate a conoscere stranieri: non tutte le giapponesi sono interessate a voi, mentre quelle su internet sì!
- Parlano inglese e anche italiano: a Tokyo decine di migliaia di ragazze parlano inglese ma non è facile trovarle!
- Non sono impegnate sentimentalmente: se conoscete una dal vivo ed è fidanzata è più difficile poterla vedere varie volte, anche solo come amica e anche solo per farsi accompagnare in qualche posto particolare.
Ragazze a Roppongi
Se volete conoscere una ragazza per trascorrere un paio d'ore a ballare e bere qualcosa e poi magari (...magari...!) concludere la serata in un love hotel e poi difficilmente rivederla allora il posto giusto è Roppongi, ma si tratta di un luogo dove oltre a spendere dei soldi per entrare in discoteca, per i drink ecc. non è sicuro che riuscite a conoscere qualcuna, anche perché ci sono moltissimi altri stranieri come voi. Insomma, a Roppongi rischiate di tornarvene a dormire soli e frustrati e con 10mila yen in meno nel portafoglio.
A Roppongi ci sono moltissime ragazze giapponesi che vogliono semplicemente ballare ma ci sono altrettante ragazze che cercano un altro tipo di divertimento, per provarci dovete fare più o meno come in Italia.
Nelle discoteche generalmente non ci sono prostitute mentre se una ragazza vi ferma per strada di solito è una prostituta, spesso non giapponese ma comunque asiatica: non fermatevi.
SCONSIGLIO Roppongi perché penso che il bello di conoscere ragazze giapponesi sia soprattutto conoscerle bene di persona per passarci bei momenti e consolidare un amicizia o un rapporto anche più intenso ma non semplicemente conoscerle per qualche ora e poi mai più.
A Roppongi ci sono moltissime ragazze giapponesi che vogliono semplicemente ballare ma ci sono altrettante ragazze che cercano un altro tipo di divertimento, per provarci dovete fare più o meno come in Italia.
Nelle discoteche generalmente non ci sono prostitute mentre se una ragazza vi ferma per strada di solito è una prostituta, spesso non giapponese ma comunque asiatica: non fermatevi.
SCONSIGLIO Roppongi perché penso che il bello di conoscere ragazze giapponesi sia soprattutto conoscerle bene di persona per passarci bei momenti e consolidare un amicizia o un rapporto anche più intenso ma non semplicemente conoscerle per qualche ora e poi mai più.
Ragazze a Shibuya ed Harajuku
A Shibuya e nel vicino quartiere di Harajuku ci sono le ventenni più belle di Tokyo, alcune vestite in modo bizzarro ed altre vestite in modo molto femminile. La moda a Tokyo è in continua evoluzione, per questo motivo potreste non trovare più alcuni tipi di ragazze che andavano di moda alcuni anni fa. Mi riferisco ad esempio alle ganguro che ormai sono scomparse ed anche lo stile Sweet Lolita è in netto declino.
A parte in alcuni locali e discoteche di Shibuya è abbastanza improbabile poter conoscere ragazze a Shibuya. Evitate di entrare nei negozi di purikura dove si trovano moltissime ragazze ma l'accesso è vietato ai ragazzi ed evitate di disturbare le ragazze che stanno ore nei fast food facendo finta di studiare e fare i compiti perché sicuramente non gli interessate.
A parte in alcuni locali e discoteche di Shibuya è abbastanza improbabile poter conoscere ragazze a Shibuya. Evitate di entrare nei negozi di purikura dove si trovano moltissime ragazze ma l'accesso è vietato ai ragazzi ed evitate di disturbare le ragazze che stanno ore nei fast food facendo finta di studiare e fare i compiti perché sicuramente non gli interessate.
Incontri per strada
Non vi conosco ma mi auguro che sappiate distinguere ad occhio una prostituta da una ragazza normale. Non osservando i vestiti ovviamente ma osservando il modo di comportarsi e di proporsi. E' abbastanza palese che se vedete in lontananza una ragazza ferma in strada che osserva i passanti e ne ferma qualcuno compreso voi difficilmente si tratta di una che ha voglia di conoscervi per uno scopo che sia diverso dai soldi.Incontri del genere avvengono raramente a Kabuki Cho ma sono frequenti a Roppongi dove soprattutto la mattina molte ragazze vi propongono di farvi un "massaggio".
Altri incontri si possono fare con ragazzi neri che vi propongono di andare nei loro locali dove conoscere un sacco di ragazze; non ho mai visto un bianco fermarvi per strada per propormi delle ragazze quindi suppongo che siano sempre ragazzi originari dell'Africa che fermano gli stranieri.
Se i rischi di andare con una prostituta che vi ferma per strada sono abbastanza contenuti, non è così se decidete di seguire un nero nel locale dove lavora: ci sono state varie truffe e rapine ai danni di stranieri che si sono fidati. E' una delle poche situazioni che potrebbero causarvi problemi in Giappone.
mercoledì 29 giugno 2011
Lista di caratteristiche che le ragazze giapponesi considerano poco maschili
1. Non avere opinioni proprie, ma farsi trasportare da quelle degli altri
2. Scaricare la colpa sempre sugli altri
3. Non essere mai risoluti al momento della verità
4. Essere sempre rinunciatari e non impegnarsi mai
5. Dipendere in qualche modo sempre dai propri genitori
6. Tenere la calma in treno perfino quando si viene disturbati da qualche provocatore
7. Essere vigliacchi con le altre persone, ma decisi solo con la partner
8. Cambiare spesso idea su quali cibi piacciono e non piacciono
9. Dividere perfettamente al centesimo il costo del pranzo con la propria partner
10. Chiedere di essere trattati in modo speciale
11. Lamentarsi spesso del proprio lavoro
12. Scrivere email troppo lunghe
13. Non far nulla ma lamentasi di continuo
14. Specchiarsi in continuazione
15. Essere fissati con l’igiene
16. Avere una corporatura fragile
Pare inoltre che i ragazzi possano avere capelli lunghi e curati/colorati, questo non sarebbe considerato dalle giapponesi poco virile, ma che considerino strana la passione e la frequenza con cui certi ragazzi collezionano gadget e modellini, probabilmente nascondendoli nell’armadio alla prima occasione in cui la partner esce di casa. Ciò colloca questi soggetti in una determinata casta poco amata dalle ragazze: quella degli otaku!
2. Scaricare la colpa sempre sugli altri
3. Non essere mai risoluti al momento della verità
4. Essere sempre rinunciatari e non impegnarsi mai
5. Dipendere in qualche modo sempre dai propri genitori
6. Tenere la calma in treno perfino quando si viene disturbati da qualche provocatore
7. Essere vigliacchi con le altre persone, ma decisi solo con la partner
8. Cambiare spesso idea su quali cibi piacciono e non piacciono
9. Dividere perfettamente al centesimo il costo del pranzo con la propria partner
10. Chiedere di essere trattati in modo speciale
11. Lamentarsi spesso del proprio lavoro
12. Scrivere email troppo lunghe
13. Non far nulla ma lamentasi di continuo
14. Specchiarsi in continuazione
15. Essere fissati con l’igiene
16. Avere una corporatura fragile
Pare inoltre che i ragazzi possano avere capelli lunghi e curati/colorati, questo non sarebbe considerato dalle giapponesi poco virile, ma che considerino strana la passione e la frequenza con cui certi ragazzi collezionano gadget e modellini, probabilmente nascondendoli nell’armadio alla prima occasione in cui la partner esce di casa. Ciò colloca questi soggetti in una determinata casta poco amata dalle ragazze: quella degli otaku!
domenica 19 giugno 2011
Donne giapponesi VS donne cinesi
Su China.com è apparso un post in cui vengono elencate le 14 principali differenze tra le donne giapponesi e le donne cinesi, in questo match sono state portate in primo piano le donne ed il loro modo di relazionarsi con i propri uomini e le famiglie acquisite. Nei 14 punti le donne cinesi appaiono più emancipate e materialiste rispetto alle donne nipponiche più sottomesse ai doveri coniugali. Chiaramente il post non è passato inosservato ed ha scatenato un’accesa polemica online non solo da parte delle donne cinesi che si sono sentite offese, ma si è mossa fortemente la sfera maschile degli internauti che ha riflettuto, affermato o negato le 14 differenze tra donne giapponesi e cinesi. Inaspettatamente alcuni uomini hanno detto che se le donne giapponesi possono essere delle così buone mogli aumenta il loro desiderio di eliminare gli uomini giapponesi, in modo tale da poter rubare le donne nipponiche! Vi è anche chi ha scritto che se lo avesse saputo prima non si sarebbe sposato o avrebbe effettuato una scelta più oculata. C’è stato anche chi ha tirato in ballo un paragone di pubblico dominio mediatico, ovvero ha fatto il confronto tra la star AV giapponese, Sora Aoi, che ha donato per i terremotati cinesi, ed il caso di frode di Zhang Ziyi, la quale ha colto l’occasione del disastro del Sichuan per farsi della pubblicità. La stessa persona che ha citato questo episodio non ha poi avuto mezzi termini nel dichiarare che le prostitute giapponesi non nascondono quello che sono, mentre quelle cinesi insistono nell’essere donne dignitose e virtuose.
Vi è chi però sostiene che la figura della donna cinese disegnata nei 14 punti sia generalmente vera, ma unicamente riferibile alle nuove generazioni di ragazze più materialiste, smaliziate e disposte ad un matrimonio d’interessi; chi commenta così, infatti ritiene che il post non dipinga affatto le donne che hanno già contratto matrimonio da anni. C’è chi anche ride del post e pensa che sia solo uno scherzo provocatorio pieno di stereotipi, poiché se è vero che alcune cose corrispondono a realtà per entrambe le due figure femminili, altre invece, a suo parere non hanno alcun senso, poiché sia nell’uno che nell’altro caso le donne non sono colpevoli dei loro atteggiamenti ma il prodotto della società in cui sono cresciute. In risposta una lettrice si è lamentata del fatto che chi ha postato queste conclusioni non ha preso in considerazione che anche gli uomini cinesi possono essere considerati dei fallimenti della società in quanto ladri, violenti o bastardi. C’è chi scrive che tali figure siano interscambiabili, poiché sia in un paese che nell’altro vi sono le due tipologie di donne e che la Cina possiede sia le donne migliori del mondo che le peggiori.
Altre donne hanno detto di non aver mai conosciuto un uomo cinese che abbia studiato in Giappone che abbia poi deciso di sposare una nipponica. Altre hanno sottolineato che l’essere servizievoli è per la donna giapponese una questione di etichetta e non un rispetto amorevole e devoto reale per il marito o per la famiglia. Come al solito inoltre si trova il commento di chi pensa di spedire in Giappone il traditore per evitare che contamini la madre patria cinese. E voi cosa ne pensate ? E’ una provocazione per testare il senso dell’umorismo delle donne cinesi o si riferisce davvero ad una realtà delle nuove generazioni di ragazze ?
Qui di seguito il post originale che ha creato questo amplio dibattito:
1
- Le donne giapponesi spesso insegnano ai loro figli a combattere coraggiosamente le forze del male, e anche se perdono, è ugualmente una gloria infinita, il più alto onore.
- Le donne cinesi spesso insegnano ai loro figli che quando incontrano le forze del male devono essere bravi a nascondersi / scappare / evitare. Dicono che Dio punirà le forze del male.
2
- Le donne giapponesi credono che il Giappone sia il più grande paese del mondo.
- Di solito le donne cinesi credono che la luna può essere più rotonda all'estero.
3
- Di solito le donne giapponesi credono che il matrimonio con gli stranieri sia una sorta di disgrazia.
- Le donne cinesi di solito hanno la sensazione che sposare gli stranieri sia una specie di gloria infinita.
4
- Le donne giapponesi sono normalmente come delle lady, ma delle sporcaccione a letto.
- Molte donne cinesi sono delle lady a letto, ma fuori dal letto sono delle sporcaccione.
5
- La maggior parte delle donne giapponesi rispettano le regole di una donna, sostenendo il marito, allevano i propri figli, devotamente.
- La Cina è il paese numero uno al mondo per quanto riguarda scappatelle da una notte e via e relazioni extraconiugali.
6
- Le donne giapponesi sono quasi tutte molto filiali, vedendo la suocera come la propria madre.
- La maggior parte delle donne cinesi sono molto ansiose che la loro suocera possa morire rapidamente.
7
- Le mogli giapponesi si rivolgono ai loro mariti con incoraggiamento e preoccupazione. Quando tornano a casa a tarda notte esauriti dopo la fine di una giornata, la moglie dice "Hai lavorato duramente"
- Le mogli cinesi si rivolgono ai loro mariti con denunce e rimproveri. Quando tornando a casa a tarda notte esauriti dopo la fine di una giornata, la moglie ruggisce "Dove diavolo sei andato questa volta?"
8
- La maggior parte delle ragazze giapponesi cerca di trovare un uomo da sposare della loro stessa età per creare una vita insieme.
- Le giovani cinesi trovano sempre un ricco uomo vecchio, e non si preoccupano neppure se sono l’ennesima moglie o l’amante.
9
- Le madri giapponesi insegnano alle loro figlie a prendersi cura dei propri mariti ed essere filiale delle buone nuore per i suoceri.
- Le madri cinesi insegnano alle figlie che devono mantenere un fermo controllo di tutti i beni dell'uomo.
10
- Le donne giapponesi possono tollerare gli uomini senza soldi, ma sicuramente non possono tollerare gli uomini vili e deboli.
- Le donne cinesi possono tollerare gli uomini vili e deboli, ma sicuramente non possono tollerare gli uomini senza soldi.
11
- Le donne giapponesi vedono gli uomini virili come quelli più affascinanti.
- Le donne cinesi vedono gli uomini virili come maschi sciovinisti.
12
- La maggior parte delle donne giapponesi sono molto indulgenti nei confronti dell’infedeltà degli uomini.
- La maggior parte delle donne cinesi sono molto indulgenti verso la loro infedeltà
13
- Le donne giapponesi non parlano mai male degli uomini giapponesi in pubblico o attraverso i media.
- Le donne cinesi alzano sempre la voce per deridere e maledire gli uomini cinesi sui vari media.
14
- Le prime parole delle donne giapponesi la prima notte di nozze sono: "Se stanotte non riesco a soddisfarti, ti prego di perdonarmi".
- Le prime parole delle donne cinesi la prima notte di nozze sono: "Sbrigati e guarda quanti soldi ci hanno regalato oggi." (Nei matrimoni cinesi è usanza regalare dei soldi in una busta rossa)
venerdì 17 giugno 2011
SCUOLA AIKIDO MASSAFRA
l'AIKIDO, una della arti marziali più misteriose e complesse...
LA NOSTRA SCUOLA
COSTITUITOSI PER VOLONTA' DI UN GRUPPO DI ISTRUTTORI, CINTURE NERE,CHE HA COSTANTEMENTE COLTIVATO NEGLI ANNI LA PASSIONE PER LE ARTI MARZIALI ED IN PARTICOLARE PER L'AIKIDO, IL DOJO DI MASSAFRA E' AFFILIATO ALL'ASSOCIAZIONE "ADO-UISP" CON SEDE CENTRALE A ROMA CON NUMEROSE PALESTRE DISTRIBUITE SULL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE.
L'ASSOCIAZIONE "ADO-UISP" SI AFFIDA ALLA DIREZIONE DIDATTICA DEL CAPOSCUOLA M° C. TISSIER (7 DAN AIKIDO) RESPONSABILE INOLTRE DELLA "AIKIKAI TISSIER" DI FRANCIA E DEL M° P. GOUTTARD (6 DAN AIKIDO).
SOTTO LA GUIDA DEGLI ISTRUTTORI DEL NOSTRO DOJO: GIANNI MARTUCCI
L'ASSOCIAZIONE "ADO-UISP" SI AFFIDA ALLA DIREZIONE DIDATTICA DEL CAPOSCUOLA M° C. TISSIER (7 DAN AIKIDO) RESPONSABILE INOLTRE DELLA "AIKIKAI TISSIER" DI FRANCIA E DEL M° P. GOUTTARD (6 DAN AIKIDO).
SOTTO LA GUIDA DEGLI ISTRUTTORI DEL NOSTRO DOJO: GIANNI MARTUCCI
E SERGIO PORZANO E' POSSIBILE AVVICINARSI ALLA PRATICA DI QUESTA NOBILE DISCIPLINA MARZIALE, ANCHE ATTRAVERSO UN PERIODO GRATUITO DI PROVA UTILE, TRA L'ALTRO A MISURARE LA PROPRIA ATTITUDINE PERSONALE.
GLI ESAMI PER I PASSAGGI DI GRADO SI TERRANNO IN SEDE ALLA PRESENZA DEL M° LUIGI DI RITA IV° DAN ADO-UISP (NOSTRO RIFERIMENTO DIDATTICO) O DEI MAESTRI MARTUCCI E PORZANO.
LA VERSATILITA' DEI PERCORSI FORMATIVI DEGLI ISTRUTTORI CONSENTE AGLI ISCRITTI DI EFFETTUARE, INOLTRE SPECIFICHE ATTIVITA' RIVOLTE AGLI ESERCIZI DI CONCENTRAZIONE, DI MEDITAZIONE E DI CONTROLLO DEL RESPIRO NOTI CON IL NOME DI "KINORENMA".
GLI ESAMI PER I PASSAGGI DI GRADO SI TERRANNO IN SEDE ALLA PRESENZA DEL M° LUIGI DI RITA IV° DAN ADO-UISP (NOSTRO RIFERIMENTO DIDATTICO) O DEI MAESTRI MARTUCCI E PORZANO.
LA VERSATILITA' DEI PERCORSI FORMATIVI DEGLI ISTRUTTORI CONSENTE AGLI ISCRITTI DI EFFETTUARE, INOLTRE SPECIFICHE ATTIVITA' RIVOLTE AGLI ESERCIZI DI CONCENTRAZIONE, DI MEDITAZIONE E DI CONTROLLO DEL RESPIRO NOTI CON IL NOME DI "KINORENMA".
CON DECORRENZA GENNAIO 2009, LA ADO-UISP SETTORE AIKIDO CI HA CONFERITO L'INCARICO DI COORDINATORI PER L'AIKIDO IN PUGLIA, COSA CHE CI HA ONORATI E SPINTI SEMPRE PIU' VERSO UN CAMMINO DI CRESCITA TECNICA.
IL NOSTRO COMPITO E' QUELLO DI DIVULGARE IN PUGLIA L'AIKIDO DELL'AIKIKAI FRANCIA, TUTTI COLORO CHE VORRANNO AVVICINARSI ALLA NOSTRA SCUOLA ANCHE SE APPARTENGONO AD ASSOCIAZIONI DIVERSE, POTRANNO CONTATTARCI, E DAREMO LORO LA POSSIBILITA' DI FAR PARTE DELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE; NATURALMENTE SE SI TRATTA DI GRADI DAN, DOPO UN PERIODO DI TIROCINIO, DAREMO LORO LA POSSIBILITA' DI CREARE DEI NUOVI DOJO; SAREMO BEN LIETI DI SPOSTARCI IN TUTTA LA PUGLIA PER EVENTUALI DIMOSTRAZIONI E CHIARIMENTI.
I GRADI DAN CHE INVECE HANNO CONSEGUITO IL LORO LIVELLO IN IWAMA AVRANNO PRIMA BISOGNO DI UN PICCOLO RIALLINEAMENTO TECNICO NECESSARIO PER AVVICINARSI ALLA LINEA AIKIKAI, E DI UNA ULTERIORE CONVALIDA DEL LORO GRADO.
E' OVVIO CHE QUALSIASI TIPO DI AIKIDO SI SIA STUDIATO HA UNA MATRICE COMUNE, IO PERSONALMENTE HO STUDIATO ANCHE IWAMA E CON GRANDE FACILITA' RIESCO A PRATICARE ANCHE L'AIKIDO DI SAITO SENSEI.
I GRADI DAN CHE INVECE HANNO CONSEGUITO IL LORO LIVELLO IN IWAMA AVRANNO PRIMA BISOGNO DI UN PICCOLO RIALLINEAMENTO TECNICO NECESSARIO PER AVVICINARSI ALLA LINEA AIKIKAI, E DI UNA ULTERIORE CONVALIDA DEL LORO GRADO.
E' OVVIO CHE QUALSIASI TIPO DI AIKIDO SI SIA STUDIATO HA UNA MATRICE COMUNE, IO PERSONALMENTE HO STUDIATO ANCHE IWAMA E CON GRANDE FACILITA' RIESCO A PRATICARE ANCHE L'AIKIDO DI SAITO SENSEI.
Il nostro referente didattico è il M° C. TISSIER (Francia) e per l'Italia il M° LUIGI DI RITA.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI POTRETE CONTATTARCI.
martedì 14 giugno 2011
Locali notturni a Tokyo
Le gigantesche luci al neon si accendono come non mai, mentre le lanterne di carta contribuiscono a creare un'atmosfera orientale. Tokyo la notte diventa la città più pazza ed attraente del mondo, una città che non si spegne e non dorme mai. I quartieri del divertimento sono tanto frequentati alle 3 del mattino (o se preferite, della notte) quanto alle 10 del mattino, alla luce del giorno e non sono pochi i locali che rimangono aperti fino alla nuova apertura della metro, alle 5. Jazz, pop e tecno, gay bar, discoteche e quant'altro, Tokyo offre il meglio dei locali notturni ai veri appassionati.
I centri d'attività notturna a Tokyo sono diversi: Roppongi, l'area di Shinjuku (favorita soprattutto da ambiente gay) e soprattutto quella conosciuta con il nome di Kabuki-cho o Ni-chome, Ginza. Armati di meraviglia, provate a camminare per questi quartieri la notte, assorbendone l'atmosfera e quasi abbagliati dalle tante luci, e poi decidete in quale locale entrare
Oltre ai locali per i giovani, gli adulti a Tokyo preferiscono le calde e tranquille atmosfere dei Geisha Bar, che la tradizione vuole antichi di secoli. Donne e ragazze intrattengono il pubblico con strumenti tradizionali giapponesi, cantando e conversando con i clienti (a tale proposito è bene ricordare o avvisare che né la geisha ne tanto meno le hostess sono delle prostitute); a Tokyo gli hostess-bar sono concentrati nei quartieri di Ginza, Roppongi, Shinjuku, e Akasaka. Molti bar usano far pagare una maggiorazione per il servizio a tavola, chiamata otsumami (in genere intorno ai 300-500 yen).
I bar in stile occidentale sono molto diffusi a Tokyo, accanto a quelli in stile giapponese, chiamati nomi-ya oppure yakitori-ya (quando servono snaks). La zona di Kabuki-cho, nel quartiere di Shijuku, è in particolare conoscitua per i locali erotici, sexy show e locali massaggio.
Ecco alcuni locali notturni di Tokyo:
Christon Cafe
5-17-13 Shinjuku
Oriental Wave Building, 8th floor (ottavo piano).
Est Shinjuku, in Yasukuni Dori (non lontano dal santuario di Hanazono, Shinjuku
Metro: Shinjuku Sanchome (5 min.)
Tel 03/5287-2426
Locale molto atipico, molti lo definirebbero strano. Decorato come una chiesa, con le grandi vetrate colorate e i soffitti a volta, statue di Gesù. Aperto dalla 17.00 alle 4 del mattino.
Ichimon
3-12-6 Asakusa
Metro: Tawaramachi (10 min.) o Asakusa (15 min.).
Vicinanze di Kokusai Dori/Kototoi Dori
Tel 03/3875-6800
Il suo nome deriva dalla più piccola parte della moneta in circolazione durante il periodo Edo, letteralmente significa 'una mon'. Questo è un locale ideale per conoscere le bevande giapponesi come il sakè, acquistabile secondo un sistema un po' complicato, che usa appunto il mon (un biglietto di un mon equivale a circa 100 yen). Provate anche le polpettine al vapore 'shumai', ottime.
Hobgoblin Akasaka
2-13-19 Akasaka
Tamondo Building, basement, Akasaka
Metro: Akasaka (uscita 2, 2 min.). svoltare a sinistra, per Akasaka Dori e destra per Misuji Dori
Tel 03/6229-2636
Lo stampo è british, l'anima è la Tokyo cosmopolita. Locale molto popolare con i cosiddetti expats, gli stranieri a Tokyo. Vi trovate anche uno schermo gigante con i maggiori eventi sportivi internazionali
I centri d'attività notturna a Tokyo sono diversi: Roppongi, l'area di Shinjuku (favorita soprattutto da ambiente gay) e soprattutto quella conosciuta con il nome di Kabuki-cho o Ni-chome, Ginza. Armati di meraviglia, provate a camminare per questi quartieri la notte, assorbendone l'atmosfera e quasi abbagliati dalle tante luci, e poi decidete in quale locale entrare
Oltre ai locali per i giovani, gli adulti a Tokyo preferiscono le calde e tranquille atmosfere dei Geisha Bar, che la tradizione vuole antichi di secoli. Donne e ragazze intrattengono il pubblico con strumenti tradizionali giapponesi, cantando e conversando con i clienti (a tale proposito è bene ricordare o avvisare che né la geisha ne tanto meno le hostess sono delle prostitute); a Tokyo gli hostess-bar sono concentrati nei quartieri di Ginza, Roppongi, Shinjuku, e Akasaka. Molti bar usano far pagare una maggiorazione per il servizio a tavola, chiamata otsumami (in genere intorno ai 300-500 yen).
I bar in stile occidentale sono molto diffusi a Tokyo, accanto a quelli in stile giapponese, chiamati nomi-ya oppure yakitori-ya (quando servono snaks). La zona di Kabuki-cho, nel quartiere di Shijuku, è in particolare conoscitua per i locali erotici, sexy show e locali massaggio.
Ecco alcuni locali notturni di Tokyo:
Christon Cafe
5-17-13 Shinjuku
Oriental Wave Building, 8th floor (ottavo piano).
Est Shinjuku, in Yasukuni Dori (non lontano dal santuario di Hanazono, Shinjuku
Metro: Shinjuku Sanchome (5 min.)
Tel 03/5287-2426
Locale molto atipico, molti lo definirebbero strano. Decorato come una chiesa, con le grandi vetrate colorate e i soffitti a volta, statue di Gesù. Aperto dalla 17.00 alle 4 del mattino.
Ichimon
3-12-6 Asakusa
Metro: Tawaramachi (10 min.) o Asakusa (15 min.).
Vicinanze di Kokusai Dori/Kototoi Dori
Tel 03/3875-6800
Il suo nome deriva dalla più piccola parte della moneta in circolazione durante il periodo Edo, letteralmente significa 'una mon'. Questo è un locale ideale per conoscere le bevande giapponesi come il sakè, acquistabile secondo un sistema un po' complicato, che usa appunto il mon (un biglietto di un mon equivale a circa 100 yen). Provate anche le polpettine al vapore 'shumai', ottime.
Hobgoblin Akasaka
2-13-19 Akasaka
Tamondo Building, basement, Akasaka
Metro: Akasaka (uscita 2, 2 min.). svoltare a sinistra, per Akasaka Dori e destra per Misuji Dori
Tel 03/6229-2636
Lo stampo è british, l'anima è la Tokyo cosmopolita. Locale molto popolare con i cosiddetti expats, gli stranieri a Tokyo. Vi trovate anche uno schermo gigante con i maggiori eventi sportivi internazionali
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