Il cinema di Hong Kong è uno
dei principali filoni della storia del cinema di lingua cinese,
insieme a quello della Cina continentale e a quello di Taiwan. Come
ex colonia britannica il cinema di Hong Kong ebbe un grado maggiore
di libertà politica ed economica di quello del continente e di
Taiwan e divenne un punto focale del cinema di lingua cinese (inclusa
la sua diaspora mondiale) e dell'Asia orientale in generale.
Per decadi, fu la terza industria del
cinema per dimensioni nel mondo (dopo Bollywood e Hollywood) e la
seconda per esportazioni. Nonostante una crisi nell'industria del
cinema iniziata a metà degli anni novanta e il ritorno di Hong Kong
alla Cina nel luglio 1997, il cinema di Hong Kong ha mantenuto gran
parte della sua identità distintiva e continua a giocare un ruolo di
primo piano nel cinema mondiale. In Occidente il vigoroso cinema pop
di Hong Kong, specialmente quello d'azione, ha un forte seguito cult,
diventato ormai parte del mainstream culturale, diffusamente seguito
e imitato.
L'industria del cinema di Hong Kong
Diversamente da altre industrie del
cinema, Hong Kong ha ottenuto solo pochi o nessun supporto
governativo, attraverso sussidiarie o quote di importazione. È
completamente un cinema commerciale: altamente corporativo,
concentrato su generi popolari come commedie o film d'azione, che si
affida molto a storie preconfezionate, sequel e remake.
Hong Kong deriva diversi elementi da
Hollywood, come certi parametri per generi, una filosofia di un
"brivido al minuto", continua azione e il montaggio. Ma i
prestiti sono filtrati da elementi come l'opera cinese e l'arte
cinese, in particolare con una certa tendenza per la stilizzazione e
la mancanza di rispetto per gli standard occidentali di realismo.
Questo combinato con un approccio poco formale alla produzione
cinematografica, contribuì all'energia e all'immaginazione surreale
che il pubblico straniero nota nel cinema di Hong Kong
Nel 2010 il ricavato lordo delle sale
cinematografiche di Hong Kong fu di 1.339 miliardi di dollari di Hong
Kong e nel 2011 di 1.371 miliardi. Nel 2011 sono stati pubblicati 56
film prodotti a Hong Kong e 220 film stranieri.
Lo star system
Come è comune nel cinema commerciale
il cuore dell'industria è uno star system altamente sviluppato. Nei
primi giorni gli interpreti dell'Opera cinese portarono spesso con sé
il proprio pubblico allo schermo. Nelle ultime tre o quattro decadi
la televisione è stato il principale trampolino di lancio per le
star del cinema, attraverso corsi di recitazione e serie drammatiche,
commedie e spettacoli di varietà molto seguiti offerte dai due
principali canali televisivi di Hong Kong, Television Broadcasts
Limited e Asia Television Limited. Forse ancora più importante è la
sovrapposizione con l'industria cantonese della musica pop. Molte
star del cinema, se non quasi tutte hanno un'attività secondaria
come cantanti, o viceversa cantanti hanno un'attività secondaria
come attori. Questa è stata una delle principali strategie di
marketing in un'industria dell'intrattenimento in cui campagne
pubblicitarie multimediali in stile statunitense sono state finora
poco usate. Nell'attuale problematico clima economico la scelta di
giovani cantanti cantopop (come Ekin Cheng e le Twins) per attrarre
l'importante pubblico giovanile è endemica.
In questa piccola e strettamente
connessa industria gli attori (così come altro personale, come i
registi) sono costantemente occupati. In alcuni periodi di boom il
numero di film girati da una figura di successo in un singolo anno
poteva superare facilmente la decina.
Budget
Generalmente il budget a disposizione
per la produzione è basso se confrontato a quello dei film
statunitensi. Un film con una grande star che miri ad essere un
notevole successo costa tipicamente intorno ai 5 milioni di dollari.
Una produzione a basso costo può scendere sotto il milione di
dollari. Occasionali blockbuster delle star maggiori (per esempio
Jackie Chan o Stephen Chow) o coproduzioni internazionali mirate al
mercato globale possono raggiungere i 20 milioni di dollari o più,
ma queste sono rare eccezioni. Le produzioni di Hong Kong possono
comunque raggiungere un livello di patinatura e sontuosità maggiore
di quello che questi numeri possono suggerire, dati fattori come
paghe minori e il valore del dollaro di Hong Kong.
Suono e lingua
Film in cantonese sono stati prodotti a
Hong Kong fin dagli inizi. Negli anni cinquanta divenne anche un
centro per la produzione di film in cinese quando in seguito al
consolidamento del governo comunista nella Cina continentale da parte
dei comunisti l'industria dell'intrattenimento si spostò da Shanghai
a Hong Kong. Dagli anni sessanta ai settanta le produzioni di film in
mandarino divennero dominanti, specialmente le produzioni dello
Studio Shaw. Per un breve periodo furono prodotti anche film in
hokkien, e furono prodotti anche film in dialetto teochew. I film in
cantonese ritornarono preminenti negli anni settanta e dagli ottanta
in avanti la maggior parte sono stati girati in cantonese.
Per decenni i film furono girati
generalmente muti e tutti i dialoghi e il suono venivano aggiunti
successivamente. In un'industria febbrile e con un basso budget
questo metodo era più economico che registrare dal vivo, in
particolare quando gli attori parlavano dialetti differenti; inoltre
facilitava il doppiaggio in altre lingue per il vitale mercato estero
(per esempio in mandarino per la Cina continentale e Taiwan). Molte
star erano così occupate che non doppiavano neanche i loro dialoghi,
ma venivano doppiate da altri attori. Questa pratica facilitò anche
l'improvvisazione. Spesso i film entravano in produzione senza che la
sceneggiatura fosse finita, con scene e dialoghi improvvisati sul
set. Soprattutto nel caso di produzioni a basso budget con poco tempo
a disposizione gli attori potevano addirittura simulare di parlare o
semplicemente contare numeri, i veri dialoghi venivano creati solo in
fase di doppiaggio.
Una tendenza verso la registrazione in
presa diretta crebbe alla fine degli anni novanta e questo metodo è
diventato la norma, in parte per una diffusa associazione presso il
pubblico di questa pratica con produzioni di maggior qualità.
Storia
Dal 1909 alla prima guerra mondiale
Nei suoi inizi il cinema di Hong Kong
era subordinato a quello della Cina continentale, in particolare di
quello di Shanghai, che all'epoca era la capitale della
cinematografia in lingua cinese. Molto poco di questi lavori sono
rimasti, solo quattro film degli oltre cinquecento prodotti prima
della seconda guerra mondiale. Resoconti dettagliati di questo
periodo, specialmente da non parlanti cinesi, sono pertanto limitati
e incerti.
Pioneri dai teatri
Come nella maggior parte della Cina lo
sviluppo dei primi film fu strettamente legato all'Opera cinese, che
per secoli è stata la forma dominante di intrattenimento. Le scene
dell'opera furono la fonte di quelli che sono generalmente
accreditati come i primi film realizzati ad Hong Kong, due brevi
commedie prodotte nel 1909 intitolate Stealing a Roasted Duck
e Right a Wrong with Earthenware Dish. Il regista fu l'attore
e direttore teatrale Liang Shaobo. Il produttore fu lo statunitense
Benjamin Brodsky (a volte translitterato come 'Polaski'), uno dei
diversi occidentali che aiutarono la nascente industria
cinematografica cinese nello sforzo di accedere al potenziale vasto
mercato cinese
Il primo lungometraggio prodotto a Hong
kong viene generalmente considerato Zhuangzi Zi Shi Qi ("Il
filosofo Zhuang Zi mette alla prova la moglie") del 1912, che
utilizzò anch'essa una storia dell'opera cinese e diretta Li Minwei
(黎民偉) e Benjamin Brodsky.
Li Minwei era un altro attore teatrale, che divenne noto come il
"Padre del cinema di Hong Kong". Oltre a dirigere il film
Lai interpretò il ruolo della moglie stessa, suo fratello interpretò
quello del marito e sua moglie quella di una cameriera, rendendola la
prima donna cinese a interpretare una parte in un film cinese, una
pietra miliare a lungo ritardata da taboo riguardanti le attrici.
Zhuangzhi fu il solo film prodotto dalla Chinese American
Film, fondata da Lai e Brodsky e primo studio cinematografico di Hong
Kong. Il film non fu mai pubblicato sul territorio.
L'anno seguente lo scoppio della prima
guerra mondiale pose un serio ostacolo allo sviluppo del cinema di
Hong Kong, poiché la Germania era la fonte del materiale
cinematografico di Hong Kong. Fu solo nel 1923 che Lai, suo fratello
e il loro cugino fondarono con Liang Shaobo la prima compagnia
cinematografica completamente cinese, la Minxin ("sole della
Cina") Company. Nel 1924, si trasferirono sul continente dopo
che problemi con la burocrazia aveva bloccato i loro piani di
costruire uno studio.
L'avvento del sonoro
Il cinema sonoro comparve agli inizi
degli anni trenta. Il problema dei diversi dialetti parlati in Cina
dovette essere affrontato: Per sfruttare il vasto mercato del
cantonese nella Cina meridionale gli studi cinematografici di
Shanghai trasferirono ad Hong Kong materiale e personale facendola
diventare uno dei centri principali del cantonese. diffusi e alcuni
fattori politici sul continente fornirono altre opportunità. Il
governo del Kuomintang sosteneva una politica a favore del solo
mandarino ed era ostile alle produzioni in cantonese, aveva anche
messo al bando il popolare genere wuxia di cavalieri erranti e
spadaccini volanti, accusandolo di promuovere la superstizione e
l'anarchia violente. I film in cantonese e i film wuxia
rimasero comunque popolari nonostante l'ostilità governativa e la
colonia britannica di Hong Kong divenne il luogo dove produrre film
per soddisfare questi bisogni. Il nome (粵語長片)
divenne rapidamente il nome standard per i film in cantonese in
bianco e nero.
Film di canzoni ed atti dall'Opera
cantonese si dimostrarono anche più popolari dei wuxia e
furono il genere principale degli anni trenta. I principali studio
del periodo furono Grandview, Universal, Nanyue e Tianyi
(quest'ultimo una prima incarnazione della dinastia della famiglia
Shaw che sarebbe diventato il più duraturo e influente nella storia
del film cinese.
L'avvento della guerra
Un altro fattore importante negli anni
trenta fu la seconda guerra sino-giapponese. Film patriottici sulla
resistenza cinese contro l'invasione giapponese divennero una dei
principali generi di Hong Kong. Tra i film degni di nota si può
citare Lifeline (Kwan Man Ching, 1935), Hand to Hand Combat
(Chiu Shu Sun, 1937) e March of the Partisans (Situ Huimin,
1938). Il genere e l'industria cinematografica furono ulteriormente
rinforzati da artisti e compagnie emigrati dopo l'occupazione di
Shanghai da parte dei giapponesi nel 1937.
Ovviamente tutto ciò terminò quando
anche Hong Kong cadde in mano giapponese nel dicembre 1941. Ma
diversamente dal continente le forze d'occupazione non riuscirono ad
organizzare un'industria cinematografica collaborazionista. Prima del
ritorno dei britannici nel 1945, riuscirono solamente a produrre un
unico film propagandistico, The Attack on Hong Kong (1942;
conosciuto anche come The Day of England's Collapse). Più
grave può essere considerata la mossa giapponese di fondere le
pellicole di molti film anteguerra per estrarne il nitrato d'argento
per scopi militari.
Dagli anni quaranta agli anni sessanta
L'industria cinematografica di Hong
Kong, come l'industria di Hong Kong in generale, fu catalizzata dal
continuo arrivo di capitali e artisti dalla Cina continentale. Questa
divenne un'alluvione con la ripresa della guerra civile cinese —
sospesa durante la guerra contro il Giappone — con la vittoria dei
comunisti nel 1949. Questi eventi spostarono definitivamente il
fulcro del cinema cinese a Hong Kong. La colonia fece anche grossi
affari esportando film nell'Asia sudorientale (specialmente ma non
esclusivamente grazie alle loro vaste colonie di espatriati cinesi) e
nelle chinatown dei paesi occidentali.
Lingue in competizione
Nel dopoguerra si cementò anche la
biforcazione dell'industria cinematografica in due, una dominante
degli immigrati dal continente che produceva film in mandarino e una
in cantonese, il dialetto dei nativi di Hong Kong. I film in
mandarino in alcuni casi disponevano, grazie al loro enorme mercato
per l'esportazione e ai capitali di produttori di Shanghai, di budget
maggiori e di produzioni più sontuose. Per i decenni successivi i
film in cantonese, sebbene a volte più numerose furono relegati a un
ruolo di secondo piano.
Nel 1963 le autorità britanniche passarono una legge che
richiedeva di sottotitolare in inglese tutti i film, per poter
controllarne il contenuto politico. Gli studio, facendo una virtù di
una necessità inclusero sottotitoli in cinese in tutti i loro film,
permettendo loro di accedere al mercato di parlanti in altri
dialetti, dato che la distinzione è solo nella pronuncia, non nello
scritto. Negli anni successivi la presenza dei sottotitoli inglesi ne
facilitò l'esportazione in Occidente.Film in cantonese
In questo periodo l'opera cantonese
dominò nei film, le principali star furono il duo femminile Yam Kim
Fai e Pak Suet Sin. Yam interpretava generalmente il protagonista
maschile, mentre Pak quello femminile. Insieme produssero oltre
cinquanta film, The Purple Hairpin (1959) fu uno dei più
popolari.
Anche i film di arti marziali furono
popolari, nasce in questo periodo il gongfupian. Viene prodotta una
serie di oltre cento film di kung fu con protagonista Kwan Tak Hing
nel ruolo dell'eroe popolare Wong Fei Hung, a partire da The True
Story of Wong Fei Hung (1949) fino a Wong Fei Hung Bravely
Crushing the Fire Formation (1970). Film seriali wuxian
con effetti speciali disegnati a mano sulla pellicola, come The
Six-Fingered Lord of the Lute (1965) con protagonista la star
giovanile Connie Chan Po-chu, furono anch'essi popolari, così come
melodrammi contemporanei di casa e vita familiare.
Film in mandarino e la rivalità Shaw/Cathay
Nella produzione mandarina lo Studio
Shaw e la Motion Picture and General Investments Limited (MP&GI,
successivamente rinominata Cathay) furono acerrimi rivali e gli studi
principali degli anni sessanta. Gli Shaw passarono in vantaggio nel
1964 dopo la morte in un incidente aereo di Loke Wan Tho, capo e
fondatore della MP&GI. La Cathay vacillò e cessò la produzione
di film nel 1970.
Un genere musicale detto Huángméidiào
(黃梅調) fu derivato
dall'Opera cinese, il successo The Love Eterne (1963) rimane
il classico del genere. Racconti epici in costumi storici spesso si
sovrapponevano l'Huángméidiào, come in The Kingdom and
the Beauty (1959). Entrambi i film citati furono diretti da Li
Han Hsiang dello Studio Shaw. Melodrammi romantici come Red Bloom
in the Snow (1956), Love Without End (1961), The Blue
and the Black (1964) e riduzioni di romanzi di Chiung Yao erano
popolari, così come musical hollywoodiani, che furono una specialità
della MP&GI con esempi come Mambo Girl (1957) e The
Wild, Wild Rose (1960).
Nella seconda metà degli anni sessanta
gli Studio Shaw inaugurarono una nuova generazione di film wuxia
più intensi e meno fantastici, con una produzione più patinata,
mosse acrobatiche e maggiore violenza. La tendenza fu ispirata dalla
popolarità dei film di samurai importati dal Giappone.), così come
dalla perdita del pubblico a favore della televisione. Questo segnò
una svolta cruciale nell'industria da un genere dominato da attrici a
uno orientato ai film d'azione. Film chiave includono Temple of
the Red Lotus (Xu Zenghong, 1965), Le implacabili lame di
rondine d'oro (King Hu, 1966), Dragon Inn (King Hu 1967) e
Tiger Boy (Chang Cheh, 1966), Una mano piena di vendetta
(Chang Cheh, 1967) e The Golden Swallow (Chang Cheh, 1968).
Anni di trasformazione (i settanta)
I film in dialetto mandarino in
generale e lo Studio Shaw in particolare iniziarono gli anni settanta
in apparente posizione di forza inespugnabile. Il cinema in cantonese
era virtualmente svanito di fronte agli studi cinematografici in
mandarino e alla televisione in cantonese, che dal 1967 era
disponibile al pubblico in generale. Nel 1972 non furono prodotti
film in cantonese. La Cathay cessò la produzione di film, lasciando
gli Shaw come unico megastudio. Il sottogenere dei film di kung fu
esplose nella popolarità internazionale, con lo Studio Shaw che ne
guidava e dominava l'ondata. Ma stavano iniziando cambiamenti che
alterarono grandemente l'industria per il termine del decennio.
Il ritorno del cinema cantonese
Paradossalmente la televisione
contribuì al revival del cantonese in un movimento verso film più
concreti riguardo alla vita di Hong Kong e alle persone normali.
La prima scintilla fu la commedia The
House of 72 Tenants, che pur essendo l'unico film in cantonese
prodotto nel 1973, fu un successo spettacolare. Era basato su una
commedia molto conosciuta e fu prodotto dallo Studio Shaw come
vetrina per i propri attori per la loro nuova stazione televisiva
TVB.
Il ritorno del cinema cantonese decollò
con le commedie delle star della TVB (l'attore, regista e
sceneggiatore Michael Hui, l'attore cantante Sam Hui e l'attore Ricky
Hui). La motivazione della mossa verso il cinema cantonese è chiaro
nel trailer del film Games Gamblers Play (1974): "Film di
devote giovani persone con te in mente." Questo ritorno verso
gli spettatori locali fu un successo. Games Gamblers Play
guadagnò inizialmente 1,4 milioni al box office di Hong Kong,
diventando il film con il maggior incasso lordo dell'epoca. I film di
Hui aprirono anche una nuova strada satirizzando la realtà moderna
di una giovane classe ascendente, le cui lunghe ore lavorative e i
sogni di successo stavano trasformando la colonia in un moderno
gigante industriale e corporativo). Le commedie in cantonese
prosperarono e le produzioni in cantonese aumentarono
vertiginosamente, il mandarino resistette ma da allora è stato
relativamente raro sullo schermo.
La Golden Harvest e la nascita delle case indipendenti
Nel 1970 gli ex dipendenti dello Studio
Shaw, i direttori esecutivi Raymond Chow e Leonard Ho, fondarono un
proprio studio, la Golden Harvest. La maggiore flessibile e rigidità
nel suo approccio agli affari gli permise di superare lo Studio Shaw.
Chow e Ho stipularono contratti con giovani artisti con nuove idee
per l'industria, come Bruce Lee e i fratelli Hui e permisero loro una
maggiore libertà creativa. Bruce Lee, nato in California, aveva
ottenuto solo parti minori nelle produzioni statunitensi e fu solo
con Dalla Cina con furore (1972) prodotto dalla Golden Harvest
che lo fece balzare improvvisamente al rango di star.
Per la fine degli anni settanta la
Golden Harvest era lo studio principale. Aveva sotto contratto il
regista-attore Jackie Chan che nei venti anni successivi avrebbe
prodotti i più grandi successi di botteghino del cinema asiatico.
Raymond Chow sfruttò il successo dei film di Bruce Lee, Dalla
Cina con furore e L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente
(1972), ciascuno dei quali fece nuovi record al botteghino. Bruce Lee
comparve degli attori secondari di Hollywood in un film con un budget
maggiore, I 3 dell'Operazione Drago (1973), una coproduzione
con la Warner Brothers. Lee giocò un ruolo chiave nell'apertura dei
mercati stranieri ai film di Hong Kong. I suoi film furono popolari
in tutto il terzo mondo dove furono spesso presi come simbolo
dell'orgoglio ribelle di un'Asia insorgente.
Nel frattempo l'esplosione di film di
kung fu in cantonese e l'esempio della Golden Harvest crearono lo
spazio per altre compagnie e produttori indipendenti. L'era dei
megastudio era terminata, anche se lo Studio Shaw continuò a
produrre film fino al 1985, per poi dedicarsi esclusivamente alla
televisione.
Altre tendenze
La tendenza globale verso una maggior
permissività nel contenuto nei film influenzò anche il cinema di
Hong Kong. Un genere di produzione erotica softcore nota come fengyue
divenne una caratteristica locale (il nome era la contrazione di una
frase cinese che implicava una decadenza seduttiva). Questo materiale
soffrì ad Hong Kong uno stigma minore di quello nella maggior parte
dei paesi Occidentali, era più o meno parte del mainstream a volte
con produzioni dei registi principali come Chor Yuen o Li Han Hsiang,
e spesso si incrociava con altri generi popolari come le arti
marziali, il dramma storico e specialmente la commedia. Anche la
violenza aumentò diventando più intensa ed esplicita,
particolarmente sulla spinta dei produttori di film di arti marziali.
Il regista Lung Kong fuse queste
tendenze in drammi sociali che erano già stati la sua specialità
alla fine degli anni sessanta con classici come The Story of a
Discharged Prisoner (1967) e Teddy Girls (1969). Negli
anni settanta iniziò a dirigere in mandarino portando elementi di
exploitation in film seri con soggetti come la prostituzione
(The Call Girls), la bomba atomica (Hiroshima 28) e la
fragilità della società civilizzata (Yesterday, Today and
Tomorrow (1970), che descrive una Hong Kong del futuro decimata
da una piaga.
Tang Shu Shuen, la prima nota regista
di Hong Kong, produsse nella sua breve carriera due film, The Arch
(1970) e China Behind (1974), che aprirono la strada per un
cinema artistico locale, socialmente critico. Sono anche considerati
i precursori dell'ultima pietra miliare del decennio, la cosiddetta
Hong Kong New Wave che arriverà dall'esterno della
tradizionale gerarchia degli studi e punterà a nuove possibilità
per l'industria.
Gli anni del boom, gli ottanta e i primi anni novanta
Negli anni ottanta e all'inizio dei
primi anni novanta i semi piantati negli anni settanta arrivarono a
compimento, il cinema cantonese trionfò, nacque un nuovo e moderno
cinema che dominava il mercato dell'Asia orientale e fu attirata
l'attenzione dell'Occidente verso i film di Hong Kong.
Nacque rapidamente un cinema
maggiormente patinato e con un stile visuale più sofisticato,
incluse le prime produzioni con effetti speciali moderni. A questa
superficie abbagliante il nuovo cinema aggiunge una miscela eclettica
di generi, con una tendenza a mettere alla prova i confini del
contenuto sensazionalistico. Commedie slapstick, erotiche, il
sovrannaturale e soprattutto i film d'azione, d'arti marziali e
polizieschi, dominarono il campo, occasionalmente anche nello stesso
film.
Un film iconico di questo periodo è
The Killer (1989), di John Woo, archetipico del genere
dell'Heroic bloodshed.
Il mercato internazionale
In questo periodo l'industria
cinematografica di Hong Kong fu una delle poche che prosperò
nonostante l'aumento del dominio globale di Hollywood. In effetti
arrivò a esercitare un simile dominio nella sua propria regione
geografica. Il pubblico dell'Asia orientale era sempre stato vitale,
ma ora più che mai i prodotti di Hong Kong riempivano i cinema e gli
scaffali dei negozi in luoghi come la Thailandia, Singapore, Malesia,
Indonesia e Corea del Sud. Taiwan divenne un mercato importante per i
film di Hong Kong quanto quello locale, nei primi anni novanta la
precedente robusta industria cinematografica di Taiwan arrivò vicino
all'estinzione sotto il peso delle importazioni da Hong Kong. Trovò
anche un presa minore in Giappone, nonostante la sua industria
cinematografica sviluppata e meglio finanziata, Jackie Chan in
particolare divenne lì popolare.
Quasi accidentalmente Hong Kong penetrò
ancora di più in Occidente, grazie all'attenzione ottenuta negli
anni della follia per i film di kung fu degli anni settanta. La
disponibilità di cinema e videonoleggi delle Chinatown permise ai
film di Hong Kong di essere scoperti da appassionati occidentali a
tratti dalla loro esoticità ed eccessività. Gradualmente ciò
emerse nella cultura popolare negli anni successivi.
Leader of the boom
La compagnia ad aprire la strada fu la
Cinema City, fondata nel 1980 da Karl Maka, Raymond Wong e Dean Shek.
Si specializzò in commedie contemporanee e film d'azione, prodotti
secondo formule commerciali esplicitamente seguite. Aces Go Places
(1982), parodia dei film di James Bond, e i suoi numerosi seguiti
epitomizzano il molto imitato "stile Cinema City".
I registi e produttori Tsui Hark e Wong
Jing possono essere scelti come figure definitive di quest'epoca.
Tsui fu un notorio apprendista della Hong Kong New Wave che
simbolizza l'assorbimento del movimento nel mainstream, divenendo la
tendenza trainante dell'industria e lo sperimentatore tecnico. Wong,
ancora più prolifico, è secondo la maggior parte delle descrizioni
il produttore cinematografico di Hong Kong di maggior successo
critico e commerciale degli ultimi due decenni, con la sua produzione
instancabile di film pulp aggressivamente indirizzati per compiacere
il pubblico.
Altre pietre miliari di quest'era
includono la moda dei film di gangster o membri della "Triade"
lanciata dal regista John Woo, dal produttore Alan Tang e dominata da
Chow Yun-Fat; i melodrammi romantici e fantasie di arti marziali con
protagonista Brigitte Lin; le commedie di star come Cherie Chung e
Stephen Chow; film tradizionali di kung fu dominati da Jet Li e film
d'azione moderni basati su acrobazie e manovre di kung fu
epitomizzati dal lavoro di Jackie Chan, Sammo Hung e Yuen Biao
(interpreti anche di Kung fu, Wuxia e Horror comedy).
Film di Categoria III
L'introduzione di un visto censura nel
1988 ebbe un effetto indesiderato. La categoria III (film solo per
adulti) divenne un termine in cui inserire la produzione di una
crescente industria pornografica e i film generalmente osé, comunque
dati i differenti criteri di valutazione quello un film considerato
in categoria III per i cinesi poteva semplicemente ricevere una
valutazione di "R" o "NC-17" negli Stati Uniti.
Al culmine del boom all'inizio degli anni novanta circa la metà dei
film prodotti erano erotici softcore che discendevano dai film
fengyue degli anni settanta. Un esempio definitivo di un film
di Categoria III è Sex and Zen - Il tappeto da preghiera di carne
(Michael Mak, 1991), una commedia storica ispirata dal Il tappeto
da preghiera di carne, la classica commedia della letteratura
comico erotica del XVII secolo attribuita a Lǐ Yú. Anche
Naked Killer (1992) divenne un cult in Occidente, pur non incontrando
molto successo in patria.
Rientrarono in questa categoria anche
una serie di film d'exploitation e dell'orrore, oggetto di una moda
di breve durata e spesso ipoteticamente basati su vere storie
criminali, come Hei tai yang 731 (1988), Doctor Lamb
(1992), The Untold Story: Human Mean Roast Pork Buns (1993) e
Ebola Syndrome (1996). Film che descrivono rituali della
triade ricevettero anch'essi il marchio di Categoria III, per esempio
Crime Story (1993) con Jackie Chan.
Dalla metà degli anni novanta questa
tendenza si ridusse a causa della riduzione in generale del mercato
dei film di Hong Kong e di una maggiore disponibilità di pornografia
in formato home video. Ma ancora nel primo decennio del XXI secolo i
tre film di Categoria III: Election, e i suoi
seguiti, Election 2 e Mad Detective
godettero di un inaspettato successo nei cinema di Hong Kong.
Cinema alternativo
In questo panorama di pulp rimase
ancora un certo spazio per il cinema alternativo o artistico, in
parte a causa dell'influenza della New Wave. Alcuni registi della new
wave, come Ann Hui e Yim Ho continuarono ad aver successo con film
personali o politici prodotti ai confini del mainstream.
La seconda metà degli anni ottanta
vide l'emergere di quella che è a volte chiamata "Second Wave".
Tra questi giovani registi ci sono Stanley Kwan, Clara Law e il suo
compagno Eddie Fong, Mabel Cheung, Lawrence Ah Mon e Wong Kar-wai.
Come per i registi della new wave in genere erano diplomati in scuole
cinematografiche estere o provenienti da un passato televisivo e
tendevano ad andare oltre i soliti soggetti e stili commerciali.
Questi artisti iniziarono ad attirare
nuova attenzione e rispetto dalla critica internazionale e dal
circuito dei festival cinematografici. In particolare negli anni
novanta le opere di Wong Kar-wai con protagonista Leslie Cheung, Tony
Leung Chiu-Wai e Maggie Cheung lo hanno reso un registro riconosciuto
e acclamato internazionalmente.
Dalla metà degli anni novanta al presente: dopo il boom
L'industria in crisi
Negli
anni novanta l'industria del cinema di Hong Kong iniziò un drastico
declino dalla quale non si è ancora ripresa. I guadagni dei cinema
locali avevano iniziato a calare alla fine degli anni ottanta, ma il
pubblico estero aveva mantenuto l'espansione dell'industria nel
decennio successivo.
Ma dalla fine degli anni novanta iniziarono a calare rapidamente. I
guadagni furono dimezzati. Per la fine del decennio il numero di film
prodotti era caduto da oltre i duecento dell'inizio degli anni
novanta a circa un centinaio (anche se gran parte di questa riduzione
aveva interessato i film pornografici della Categoria III). I
blockbuster statunitensi iniziarono a raggiungere regolarmente i
primi posti ai botteghini per la prima volta in decenni. Ironicamente
nello stesso periodo il cinema di Hong Kong iniziava ad avere
visibilità nel mainstream americano e iniziò a esportare attori e
registi popolari a Hollywood.
Diversi fattori convergenti sono ritenuti responsabili di questo
declino:- La crisi finanziaria asiatica che ridusse le fonti tradizionali di finanziamento dei film, così come il denaro speso dal pubblico per il divertimento.
- Un'eccessiva produzione, seguita da un calo nel controllo qualità e nell'esaurimento di formule troppo usate.
- Un costoso boom di apertura di multisale moderne all'inizio degli anni novanta, con conseguente aumento del prezzo dei biglietti.
- La classe media di Hong Kong che diventa sempre più cosmopolita e considera i film locali di basso livello e pacchiani.
- Un aumento della pirateria video in tutta l'Asia orientale.
- Una nuova spinta aggressiva degli studi di Hollywood nei
mercati asiatici.
Il maggiore accesso al continente
seguito al trasferimento della sovranità di Hong Kong alla Cina non
fu tanto un bonus quanto sperato e presentò i suoi problemi,
specialmente per quanto riguarda la censura.
Uno degli anni più bui fu il 2003,
oltre al continuo calo delle vendite, lo scoppio di un'epidemia di
SARS svuotò per quattro mesi le sale. Furono prodotti solo
cinquantaquattro film). La morte di due dei più famosi
cantanti/attori di Hong Kong, Leslie Cheung e Anita Mui, chiuse un
anno di cattive notizie.
Il governo di Hong Kong nell'aprile
2003 instaurò un fondo di garanzia dei film nelle banche locali per
partecipare alle produzioni cinematografiche. Il fondo opera per
assicurare una percentuale dei soldi prestati dalle banche alle
compagnie cinematografiche. Il fondo è stato accolto con reazioni
contrastanti dall'industria cinematografica e con molto meno
entusiasmo dalle istituzioni finanziarie, che considerano gli
investimenti in film locali come operazioni ad alto rischio con pochi
ricavi.
Tendenze recenti
Gli sforzi dei produttori locali per
migliorare i loro prodotti hanno avuto risultati contrastanti. Questi
hanno incluso film maggiormente patinati, inclusi l'uso di molte
scene di computer grafica, un maggior uso di tecniche di marketing di
massa come a Hollywood e un affidarsi pesantemente a giovani star del
cantopop. I generi che hanno avuto successo dalla fine degli anni
novanta e inizio 2000 includono film d'azione in stile americano come
Downtown Torpedoes (1997), Gen-X Cops (1999) e Purple Storm (1999),
il sottogenere dei "Triad kids" lanciato da Young and
Dangerous (1996), commedie romantiche di yuppie come The Truth About
Jane and Sam (1999), Needing You... (2000), Love on a Diet (2001) e
horror sovrannaturali come Horror Hotline: Big-Head Monster (2001) e
The Eye (2002), spesso modellati sui film J-Horror che allora stavano
avendo un successo internazionale.
Nel primo decennio del 2000 ci sono
stati alcuni successi. La Milkyway Image, fondata dai registi Johnnie
To e Wai Ka-Fai a metà degli anni novanta ha avuto un considerevole
successo di critica e di pubblico, specialmente conf film fuori dalle
righe e film criminali come The Mission (1999) e Running on Karma
(2003). Un successo ancora più grande del genere fu la trilogia
Infernal Affairs (2002–2003) di thriller polizieschi codiretti da
Andrew Lau e Alan Mak (il film The Departed - Il bene e il male
vincitore di quattro Oscar è un remake del primo film della
trilogia). Il comico Stephen Chow, la star cinematografica più
consistentemente popolare degli anni novanta ha diretto e
interpretato Shaolin Soccer (2001) e Kung Fu Hustle (2004); questi
usano effetti speciali in computer grafica per spingere il suo
distintivo umorismo in nuovi reami del surreale, che sono stati ad
oggi i due film di Hong Kong che hanno incassato di più, ottenendo
numerosi premi sia in patria che all'estero. Anche i film di
categoria III di Johnnie To Election e Election 2 hanno ottenuto un
discreto successo al botteghino. Film innovativi come City Without
Baseball (2008), Permanent Residence (2009) e Amphetamine (2009)
hanno seguito il successo di precedenti film degli anni novanta come
Bugis Street (una coproduzione Hong Kong-Singapore del 1995) e Hold
You Tight (1998).
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