Nelle arti marziali giapponesi, tori
è colui il quale esegue una tecnica, in antitesi a uke, che è colui
la riceve. La traduzione dei vocaboli Tori (colui che conduce
l'azione) ed Uke (colui che subisce l'azione), comunemente
usata, è leggermente impropria perché in diverse occasioni esistono
scambi di ruoli; forse sarebbe più appropriato parlare di
“protagonista” e “comprimario” prendendo a prestito
definizioni dal teatro.
L'azione di tori cambia sempre
in funzione della risposta di uke e viceversa. L'esatto ruolo
di tori varia nelle differenti arti marziali e spesso anche
all'interno di una stessa arte marziale, a seconda dalla situazione.
L'azione, maggiormente frequente nelle arti marziali, di tori
è una tecnica di proiezione in cui uke deve cadere a terra.
Il compito di tori è di far sì che il suo controllo sulla
caduta di uke, sia presente dall'inizio alla fine della
tecnica eseguita.
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