Il Tōde, noto anche come
Okinawa-te (in dialetto di Okinawa: Tūdi,
Uchinādi) era una disciplina di autodifesa a mano nuda, il
cui nome significa letteralmente mano cinese.
La prima forma di combattimento nota
col nome di Tōde ebbe influenze dal quanfa cinese. Nel corso
degli anni il Tōde si sviluppò originando 3 scuole: Naha-te (mano
di Naha), Tomari-te (mano di Tomari) e Shuri-te (mano di Shuri). A
loro volta influenzate dai metodi di boxe cinesi, principalmente
dallo stile Shaolinquan il cui fondatore leggendario fu il monaco
indiano Bodhidharma. Col trascorrere degli anni le scuole di karate
di Okinawa si distinsero in due correnti principali: lo Shorei-ryu e
lo Shorin-ryu e da queste scuole derivano due accezioni del Karate:
shorin, più morbido, shorei più forte, in modo equivalente ai due
principi dello Yin e dello Yang, ma la vera tecnica nasce dall'unione
delle due energie, forza e morbidezza.
Non esisteva ancora il nome karate e
quest'arte veniva chiamata Tōde (mano di Tang o "cinese")
o Te (letteralmente "mano", e kara col il
significato di "cinese" reinterpretato nel XX secolo con
l'omofono per "vuoto" in giapponese) per differenziarlo dal
Kobudō (lotta con le armi). L'Okinawa-te si differenziò subito in
tre stili, a seconda dei luoghi in cui veniva praticato: il Naha-te
(sul modello del kung fu/gongfu della Cina meridionale), il Shuri-te
e il Tomari-te (entrambi sul modello del kung fu/gongfu della Cina
settentrionale).
Dal Naha-te discesero due scuole la
Uechi-Ryu fondata dal maestro Kanbun Uechi (1877-1948) ed una
seconda, inizialmente senza nome, fondata dal Sensei Kanryo Higaonna
(Naha 1853-1915) e portata avanti dal suo allievo Chojun Myiagi, che
fondò lo stile Goju-ryu. Nel 1900 venne riconosciuto il valore
educativo del Tōde soprattutto grazie all'opera di Funakoshi Gichin
e si decise di insegnarlo nelle scuole.
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