venerdì 30 dicembre 2016

Tōde

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Il Tōde, noto anche come Okinawa-te (in dialetto di Okinawa: Tūdi, Uchinādi) era una disciplina di autodifesa a mano nuda, il cui nome significa letteralmente mano cinese.
La prima forma di combattimento nota col nome di Tōde ebbe influenze dal quanfa cinese. Nel corso degli anni il Tōde si sviluppò originando 3 scuole: Naha-te (mano di Naha), Tomari-te (mano di Tomari) e Shuri-te (mano di Shuri). A loro volta influenzate dai metodi di boxe cinesi, principalmente dallo stile Shaolinquan il cui fondatore leggendario fu il monaco indiano Bodhidharma. Col trascorrere degli anni le scuole di karate di Okinawa si distinsero in due correnti principali: lo Shorei-ryu e lo Shorin-ryu e da queste scuole derivano due accezioni del Karate: shorin, più morbido, shorei più forte, in modo equivalente ai due principi dello Yin e dello Yang, ma la vera tecnica nasce dall'unione delle due energie, forza e morbidezza.
Non esisteva ancora il nome karate e quest'arte veniva chiamata Tōde (mano di Tang o "cinese") o Te (letteralmente "mano", e kara col il significato di "cinese" reinterpretato nel XX secolo con l'omofono per "vuoto" in giapponese) per differenziarlo dal Kobudō (lotta con le armi). L'Okinawa-te si differenziò subito in tre stili, a seconda dei luoghi in cui veniva praticato: il Naha-te (sul modello del kung fu/gongfu della Cina meridionale), il Shuri-te e il Tomari-te (entrambi sul modello del kung fu/gongfu della Cina settentrionale).
Dal Naha-te discesero due scuole la Uechi-Ryu fondata dal maestro Kanbun Uechi (1877-1948) ed una seconda, inizialmente senza nome, fondata dal Sensei Kanryo Higaonna (Naha 1853-1915) e portata avanti dal suo allievo Chojun Myiagi, che fondò lo stile Goju-ryu. Nel 1900 venne riconosciuto il valore educativo del Tōde soprattutto grazie all'opera di Funakoshi Gichin e si decise di insegnarlo nelle scuole.


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