sabato 12 novembre 2016

Arti marziali miste

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Con il termine arti marziali miste (abbreviato spesso in MMA, sigla del termine inglese mixed martial arts, a volte impropriamente chiamate free fight o no holds barred e confuse con il predecessore vale tudo) si indica uno sport da combattimento a contatto pieno il cui regolamento consente l'utilizzo sia di tecniche di percussione (cioè calci, pugni, gomitate e ginocchiate), sia di tecniche di lotta (come proiezioni, leve e strangolamenti).
Il nome deriva dal fatto che queste competizioni erano in origine un confronto diretto fra discipline differenti, sebbene nel corso degli anni i praticanti abbiano progressivamente adattato le tecniche più efficienti di ogni singola arte marziale, combinando stili diversi fra loro. Per questa ragione, ad oggi le arti marziali miste si sono di fatto evolute in uno stile a sé stante, che mescola elementi di tutti gli altri.
Attualmente esistono nel mondo diverse organizzazioni di MMA professionistiche, la più famosa delle quali è la Ultimate Fighting Championship (UFC) che in ambito dilettantistico riconosce e supporta, anche a livello finanziario, l'International Mixed Martial Arts Federation (IMMAF). La Federazione Italiana Grappling Mixed Martial Arts (FIGMMA) è la sola Federazione Italiana riconosciuta ed autorizzata dall'IMMAF a disciplinare, gestire e rappresentare in Italia lo sport delle MMA. In Italia il CONI ha autorizzato la FIWUK-FIGMMA a disciplinare e gestire lo sport delle MMA.

Storia delle arti marziali miste

Gli incontri di MMA hanno sempre inizio con il combattimento in piedi, che può poi eventualmente proseguire a terra. Gli atleti possono vincere ai punti, per knock-out o per sottomissione (cioè costringendo l'avversario alla resa tramite leva o strangolamento).

Radici delle arti marziali miste

Pancrazio e storia antica

Le radici delle Arti marziali miste sono, nello spirito, le eredi della tradizione dell'antico pancrazio greco. I Greci antichi introdussero questa disciplina nei Giochi olimpici nel 648 a.C., in essa non solo si combinavano il pugilato e la lotta, ma il regolamento consentiva agli atleti di utilizzare ogni tecnica possibile per sconfiggere l'avversario, anche le più efferate, tanto che lo scontro era al limite fra disciplina sportiva e azione bellica. Il pancrazio si diffuse anche nella società romana e gli atleti greci spesso combattevano nelle arene. Successivamente, nel 393, l'imperatore Teodosio I proibì per editto le festività pagane, come i giochi olimpici, così che le discipline da combattimento antiche come i giochi circensi e lo stesso pancrazio vennero bandite. Di esso quindi si perse la memoria nel successivo medioevo, anche se è oggetto di dibattito fra gli studiosi se possa essere sopravvissuto in qualche nicchia limitata all'interno della società bizantina.

I combattimenti misti del 1900

Fino al XIX secolo non vi è notizia di competizioni sportive da combattimento con l'impiego in simultanea di tecniche pugilistiche e di lotta, ma nelle colonie del Nord America i praticanti inglesi del Lancashire catch as catch can a volte si cimentavano in scontri quasi senza regole detti rough and tumble. Nei paesi anglo-sassoni tuttavia si iniziò ad organizzare incontri, soprattutto in fiere e circhi, che impegnavano praticanti di boxe inglese contro Taekwondo oppure lottatori di varie specialità differenti. Questi incontri erano conosciuti con il termine di no-holds-barred ed erano spettacoli d'intrattenimento più che un vero e proprio sport.
Negli Stati Uniti, il primo maggiore incontro fra un pugile ed un lottatore in epoca contemporanea avvenne nel 1887, quando John L. Sullivan, l'allora campione mondiale dei pesi massimi di pugilato, salì sul ring con il suo allenatore, il campione di greco-romana William Muldoon, e fu sbattuto al suolo in due minuti. Il successivo incontro pubblicizzato avvenne nel decennio successivo, quando il futuro campione dei pesi massimi Bob Fitzsimmons sconfisse il campione europeo di lotta greco-romana Ernest Roeber. Nel 1936, il peso massimo Kingfish Levinsky e il wrestler professionista Ray Steele si incontrarono per una sfida che Steele vinse in 35 secondi.

Il Bartitsu

A cavallo fra il XIX ed il XX secolo, l'ingegnere britannico Edward William Barton-Wright offrì il suo contributo allo sviluppo di sistemi di combattimento misti. Egli non solo fu fra i primi ad introdurre in Occidente lo studio e la pratica di discipline orientali, ma dopo aver speso molti anni in oriente ed in particolare in Giappone, sviluppò l'idea che i migliori elementi delle varie arti marziali potessero essere combinati in un'unica disciplina efficace per l'auto-difesa in una società disarmata. Egli fondò un'arte marziale in cui confluivano boxe, savate, kodokan judo, jujitsu, schwingen e canne de combat, studiando attivamente sia il combattimento a distanza che ravvicinato, a mani nude o con bastoni, in piedi e a terra. La disciplina si chiamava bartitsu, fondendo il suo cognome con il termine "ju-jitsu". Il bartitsu fu la prima arte marziale conosciuta a combinare stili di combattimento europei ed asiatici. Inoltre Barton organizzò spesso in Inghilterra incontri in cui si confrontavano rappresentanti di lotta europea e campioni giapponesi. Ciò nonostante, dopo la morte di Barton, la scuola del bartitsu entrò in declino, venendo riscoperta solo nel secolo successivo.

L'influenza statunitense

Verso la fine del XIX secolo, in Giappone si diffusero incontri di combattimento interstile, conosciuti come Merikan, dallo slang giapponese per indicare un "combattimento americano". Gli incontri di merikan mettevano in competizione un lottatore asiatico, che poteva solo effettuare prese di jujitsu, contro uno occidentale che poteva colpire con pugni; ben presto praticanti di judo iniziarono a prendere il sopravvento, scoraggiando l'interesse degli statunitensi per la disciplina.
Dopo la prima guerra mondiale, gli scontri di lotta in Occidente seguivano due filoni principali. Da una parte vi erano le competizioni cosiddette "shoot", con combattimenti fisici che terminavano con la sconfitta dell'avversario; dall'altra parte le competizioni "show", in cui gli scontri seguivano coreografie trasformandosi in veri e propri spettacoli, con professionisti che erano al tempo stesso atleti e attori; da questi ultimi si sarebbe poi originato l'odierno pro wrestling.
Fra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta del XX secolo, il concetto di combinare elementi di varie arti marziali fu popolarizzato da Bruce Lee, con l'introduzione del suo jeet kune do. Lee riteneva che si dovessero usare solo le tecniche effettive in combattimento, da qualsiasi fonte provenissero: un combattente dovesse essere flessibile e adattabile come l'acqua. Egli attualizzò ciò che Barton aveva già anticipato in Inghilterra anni prima e lo portò sotto i riflettori in Nord America e poi, di riflesso, nel resto del mondo.
Queste idee furono di ispirazione per il consolidamento dell'odierno sistema di MMA, nonostante l'ambito sia diverso: la competizione agonistica per le MMA, l'autodifesa e lo street fighting per Lee, che in particolare rifiutava il confronto sportivo come fine a se stesso. Il jeet kune do fu importante anche per lo sviluppo di sistemi di arti marziali ibride. Nel 2004 il presidente dell'UFC Dana White avrebbe addirittura definito Bruce Lee il "padre delle arti marziali miste", affermando: "Se fate caso al modo in cui Bruce Lee si allenava, il modo in cui combatteva, e le varie cose che scrisse, egli disse che lo stile perfetto era il non avere stile. Si deve prendere un po' di qualcosa da tutto. Si prendono le cose buone da ogni differente disciplina, si impiega quel che funziona e getta via il resto".
Il movimento che portò definitivamente alla creazione delle attuali scene di arti marziali miste americane e giapponesi scaturisce da due sotto-culture interconnesse e da due stili di lotta: brazilian jiu-jitsu e shoot wrestling. I primi emersero negli incontri di vale tudo in Brasile, seguiti poi dagli spettacoli shooto in Giappone.

Verso il moderno sport

La famiglia Gracie

La pratica del vale tudo iniziò negli anni venti del XX secolo e divenne famosa con la "disfida dei Gracie" (o Gracie challenge) istituita da Carlos Gracie ed Hélio Gracie, poi portata avanti dai loro discendenti. I tornei di vale tudo erano combattimenti liberi e molto cruenti, il termine in portoghese infatti significa "vale tutto" e il regolamento vietava solo morsi, graffi e dita negli occhi. In questo tipo di competizione, primeggiavano due scuole: la scuola di ju-jitsu dei Gracie, per l'appunto, e quella di Luta livre. Il Brazilian Jiu Jitsu divenne rapidamente popolare per la sua efficacia, dato che i membri della famiglia Gracie si imposero spesso nei tornei. Hélio divenne la figura di riferimento, essendo il capo scuola ed il maggiore esperto nella famiglia.
Negli anni novanta suo nipote Rorion Gracie emigrò in America dove aprì le prime scuole di Jiu Jitsu brasiliano negli Stati Uniti ed organizzò lo Ultimate Fighting Championship o UFC, seguendo le regole che già erano del vale tudo. La prima edizione si tenne il 12 novembre 1993, e nacque come torneo a otto partecipanti, senza limiti di peso o tempo, con pochissime regole (niente dita negli occhi, niente morsi, i colpi ai genitali erano solo multati, si potevano liberamente dare testate e colpi ad avversari finiti a terra, ecc...), con l'intento di mettere a confronto maestri di varie discipline per dimostrare quale fosse, in teoria, "l'arte marziale finale". I primi tornei procedevano per eliminazione diretta e chi si aggiudicava la finale vinceva ben 50,000 $. Suo fratello Royce Gracie si distinse vincendo tre delle prime quattro competizioni, sconfiggendo nella prima ben tre sfidanti in meno di cinque minuti totali. La famiglia Gracie divenne una figura chiave nel circuito delle MMA e Royce con le sue vittorie diede visibilità internazionale a questa competizione, al Brazilian Jiu Jitsu e al regolamento vale tudo.

Antonio Inoki ed il wrestling giapponese

In Giappone, invece, match di pro-wrestling basati su incontri interstile, conosciuti come Ishu Kakutōgi Sen (異種格闘技戦, letteralmente "scontri di sport da combattimento eterogenei") divennero popolari con Antonio Inoki negli anni settanta. Inoki era un allievo di Rikidōzan, ma anche di Karl Gotch che allenò molti lottatori giapponesi nel catch wrestling. Egli promosse incontri detti Shoot wrestling o Shoot fighting, nei quali si distinsero campioni come Tatsumi Fujinami, Yoshiaki Fujiwara, Satoru Sayama (meglio noto come "Tiger Mask"), Masami Soranaka ed Akira Maeda, fra i più famosi lottatori professionisti giapponesi di quel periodo. Nel 1985 venne creata l'organizzazione di arti marziali miste Shooto, seguita nel 1993 dal torneo Pancrase; chiamato così in onore del pancrazio antico, anche se in realtà era una derivazione dello shoot wrestling.
Parallelamente, la diffusione dell'idea di combinare lotta e percussioni influenzò Azuma Takashi, cintura nera di karate kyokushinkai e judo, che contribuì a diffondere l'idea di confrontare e combinare più stili sviluppando alla fine del XX secolo l'arte marziale ibrida nota come daido juku kudo. Takashi attingeva a tecniche e metodi di allenamento di vari sport da combattimento, per poi organizzare incontri analoghi a quelli delle arti marziali miste (ma con alcune differenze come la presenza del gi, di caschi protettivi e di un limite di tempo per la lotta a terra). Incoraggiava i propri allievi a confrontarsi anche in altre discipline e in altri tornei.
I primi tornei di vale tudo in Giappone si tennero nel 1994 e nel 1995, sulla scia dell'UFC americano, e vennero vinti entrambi da un altro esponente della famiglia Gracie, Rickson. Nel 1997, in Giappone, l'interesse per questo sport sfocia infine nella nascita dell'organizzazione di arti marziali miste Pride Fighting Championship, attualmente la principale manifestazione dello sport assieme all'UFC.
Il termine "Mixed martial arts" venne invece coniato da Rick Blume, presidente e CEO della Battlecade, un altro torneo organizzato in Nord America dopo i primi UFC, nel 1995.


Regolamentazione: le "unified rules"

Negli anni successivi, le MMA continuarono a diffondersi e svilupparsi, arrivando ad ottenere un interesse mediatico capace di rivaleggiare con la boxe e il pro-wrestling. Anche per questo motivo, dato che i combattimenti potevano risultare troppo cruenti per un pubblico sempre più vasto, oltre che per preservare la salute degli atleti, nella UFC prima e in altre organizzazioni poi si aggiunsero progressivamente regole che limitavano i lottatori rispetto al regolamento vale tudo (che anzi spesso in molti paesi venne ritenuto alle soglie della legalità se non praticato solo in incontri clandestini), pur mantenendo le MMA lo sport da combattimento più libero e flessibile di tutti, fino a giungere agli standard attuali. I vari tornei nati dopo il 1993 erano tutti identici nella sostanza di base, ma introducevano via via piccole differenze nelle regole che li differenziavano fra loro. In quasi tutti gli stati americani per esempio divennero illegali competizioni di sport da combattimento che non presentassero categorie di peso, protezioni minime e limiti di tempo, perciò i tornei di MMA si dovettero adeguare, allontanandosi dal formato che era stato voluto dai Gracie per i primi UFC.
Nell'aprile del 2000, la California State Athletic Commission, votò all'unanimità per una serie di regolamentazioni che divennero poi la base per le Regole Unificate delle Arti Marziali Miste (Unified Rules of Mixed Martial Arts). Tuttavia quando la legislazione fu sottoposta ad analisi giuridica, si determinò che lo sport era al di fuori della giurisdizione della CSAC, rendendo il voto superfluo. Nel settembre del 2000, la New Jersey State Athletic Control Board iniziò a consentire che si svolgessero incontri nel New Jersey. L'intento era di osservarli direttamente per raccogliere informazioni sufficienti a stabilire un comprensivo set di regole per regolamentare effettivamente lo sport. Il 3 aprile 2001, la NJSACB ordinò un meeting per discutere di ciò nel tentativo di unire le miriadi di regolamentazioni che sono state utilizzate negli anni dalle differenti organizzazioni di arti marziali miste. Le già proposte regole unificate vennero accolte dal NJSACB, diversi altri corpi regolamentativi, numerosi promotori di eventi di arti marziali miste e altre fazioni interessate nel circuito. Alla conclusione del meeting, tutte le parti si accordarono su di un set unificato di regole per governare lo sport delle mixed martial arts. Le regole adottate dal NJSACB sono diventate de facto il set standard di regole per incontri professionistici di arti marziali miste in Nord America. Nel 2009, una mozione fu effettuata all'annuale incontro della Association of Boxing Commissions per adottare queste regole sotto il nome di "Unified Rules of Mixed Martial Arts". La mozione passò all'unanimità.
Al giorno d'oggi, quindi, parlare di MMA significa specificatamente parlare delle regole unificate (unified rules) e di ogni torneo, gara o incontro combattuto secondo le sue specifiche (con minime variazioni), sebbene diverse ed importanti organizzazioni non statunitensi tuttora utilizzano differenti set di regole come il regolamento Pride o le regole globali (global fight rules).

Crescita mediatica

Lo sport ha raggiunto un nuovo picco di popolarità nel dicembre del 2006 in Nord America durante l'UFC 66 nel combattimento fra l'allora campione dei pesi mediomassimi Chuck Liddell e il precedente campione Tito Ortiz, rivaleggiando le vendite PPV di alcuni dei più grandi incontri di arti marziali miste di sempre, e aiutando la PPV dell'UFC del 2006 a sorpassare quelle di qualsiasi altra promozione PPV nella storia.
Nel 2007, la Zuffa, promotore dei marchi UFC MMA promotion, comprò il brand rivale giapponese Pride FC, fondendo i lottatori sotto contratto in un'unica organizzazione e tracciando paragoni con i consolidamenti avvenuti in altri sport, come la fusione fra AFL e NFL avvenuta nel football americano.
Da quando c'è stata l'esplosione dell'UFC nei media mainstream nel 2006 e dopo la fusione nel 2007 con il Pride e il conseguente acquisto del WEC, poche compagnie hanno presentato competizione.
Tuttavia numerose organizzazioni hanno promosso spettacoli significativi nel rivaleggiare con l'UFC, tra queste vi erano Strikeforce, Bellator, Dream, IFL ed EliteXC.
Il 30 aprile 2011, a Toronto, Ontario, Canada l'UFC stabilì un nuovo record di pubblico con l'UFC 129 portando 55,724 spettatori al Rogers Centre, l'evento segnò anche il record di incasso nelle MMA che è ammontato a $ 12,075,000, il più alto ingaggio a Toronto per qualsiasi evento. L'UFC 129 potrebbe detenere anche il record per l'intero Canada, tuttavia non sono contati gli introiti per le Olimpiadi invernali del 2010.

Sviluppo dei combattimenti

Come risultato dell'incrementato numero di praticanti, campi di allenamento organizzati, diffusione di informazioni e moderna chinesiologia, la comprensione dell'efficacia in combattimento di differenti strategie è stata notevolmente aumentata. Il commentatore UFC Joe Rogan affermò che le arti marziali si sono evolute di più negli anni successivi al 1993 che nei 700 anni precedenti.
L'alto profilo delle moderne promozioni di MMA come l'UFC e il Pride hanno stimolato uno sviluppo accelerato di questo sport. I primi anni '90 videro una larga varietà di stili tradizionali competere negli incontri. Ad ogni modo, le prime edizioni videro differenti livelli di successo fra le varie discipline. Le arti marziali miste quindi fin dai primi tornei di UFC hanno dato la scintilla ad una generale evoluzione negli stili dei combattento: quando vennero indetti, infatti, il panorama mondiale delle arti marziali venne scosso dalla messa in luce di tattiche, strategie e impostazioni che localmente erano già diffuse da tanto tempo (soprattutto nei vale tudo) ma che internazionalmente erano ancora terreno fertile di scoperta, studio e applicazione. La ribalta delle arti marziali miste provocò l'evoluzione dei metodi di allenamento e degli stili di combattimento di atleti e marzialisti che volevano confrontarsi in questi tornei aperti, facendo emergere soprattutto la necessità di imparare tipologie diverse di confronto.
L'esito dei primi tornei dell'UFC faceva sembrar sì che la maggior parte dei combattimenti venissero risolti nella lotta a terra, il che metteva in svantaggio i praticanti di arti basate principalmente sulle percussioni (detti "strikers") nei confronti di coloro che si specializzavano nella lotta a terra (detti "grapplers"). I membri della famiglia Gracie, particolari specialisti di questo tipo di combattimento e già da decenni esperti interpreti del formato del vale tudo (come lo erano i primi UFC) e dell'incrociare stili diversi, non ebbero difficoltà ad imporsi rapidamente contro avversari praticanti di una sola disciplina pura e che spesso non avevano esperienza nell'affrontare un avversario esperto in prese e leve, quando non ignoravano letteralmente cosa aspettarsi e quali risposte dare a simili iniziative.
Successivamente furono i praticanti americani di lotta olimpica a dominare, essi sfruttavano la loro superiorità nella lotta in piedi e l'eccellente preparazione atletica per atterrare l'avversario, bloccarlo al suolo e da lì costringerlo alla resa anche solo mettendolo KO semplicemente scaricando pugni da una posizione di netto vantaggio (un metodo detto "ground and pound", ovvero "atterralo e colpiscilo"). Wrestlers come Dan Severn, Don Frye e Mark Coleman furono fra i pionieri nell'UFC di questa tattica. I lottatori olimpici vinsero il maggior numero di tornei UFC senza regole (1-12), conquistando ben sei edizioni delle dodici totali. Nei tornei giapponesi invece ottenevano abbastanza successo gli shoot wrestlers che offrivano una buona combinazione di tecniche di lotta libera e di catch wrestling. Divenne quindi importante per un combattente versatile ed efficiente lo studio della lotta ed in particolare di uno stile che contemplasse tecniche di sottomissione. Il rilievo che ebbe nei tornei di MMA ha addirittura contribuito a codificare una nuova disciplina sportiva internazionale (ora riconosciuto dalla Federazione Internazionale delle Lotte Associate) detta semplicemente submission wrestling o submission grappling che non ammette techniche pugilistiche o di calci ma che permette le tecniche di lotta e le techniche di sottomissione usate nelle arti marziali miste, senza l'utilizzo del gi.
Alla fine degli anni novanta gli "strikers" impararono a prevenire l'atterramento e divennero più esperti nella lotta a terra, riuscendo più spesso a continuare a combattere in piedi. La palestra Chute Boxe in Brasile produsse molti campioni che si imposero adattando le tecniche di muay thai alla realtà del combattimento stile MMA. Esempi degli atleti di chute boxe sono Wanderlei Silva ed Anderson Silva. In contrapposizione al ground and pound si diffuse anche lo "sprawl and brawl" (ovvero "stai in piedi ed azzuffati"). Lo studio di tecniche di percussione, sia sulla distanza lunga (semplici calci e pugni) sia soprattutto su quella corta (gomiti e ginocchiate, in particolare in fase di contatto detta clinching) riacquistò così notevole importanza, anche se in alcuni tornei risultò minore poiché il regolamento proibiva in parte o del tutto le tecniche più pericolose come le gomitate o i calci a terra.
Per questi motivi, se all'inizio nei tornei di MMA si confrontavano rappresentanti di singole scuole con le loro proprie metodologie ed impostazioni (spesso adattate ad un tipo di confronto che prevedeva regole, obiettivi e necessità differenti), al giorno d'oggi chi si cimenta nelle arti marziali miste è quasi sempre indotto o tenuto a studiare differenti discipline, sia per eseguire al meglio nello scambio di colpi, sia per padroneggiare appieno le fasi di lotta. Questa pratica viene detta "cross-training", cioè allenamento incrociato, ad indicare che un atleta pratica contemporaneamente più sport da combattimento dai quali attinge quel bagagliaio di tecniche ed esperienza specifico per confrontarsi nelle modalità espresse delle MMA. Soprattutto dopo l'avvento del XXI secolo si sono inoltre diffusi corsi sportivi specifici di MMA, nei quali cioè non si studiano separatamente vari settori (es. percussioni con guantoni, percussioni a mani nude, lotta in piedi, lotta a terra ecc.) ma l'allenamento prevede direttamente lo studio e la pratica del tipo di incontro che si verifica nelle MMA, e quindi una fase pugilistica con guantini, una fase di contatto e una di lotta al suolo in cui è previsto lo scambio di colpi; il tutto secondo uno stile oramai a sé stante, diverso quindi da quello che può avere chi compete specificatamente per incontri di una particolare specialità.
A partire dagli ultimi anni '90 sia gli strikers che i grapplers hanno avuto successo nelle MMA anche se al giorno d'oggi è raro vedere un combattente non allenato sia nelle percussioni che nella lotta raggiungere alti livelli di competizione. In genere le discipline più allenate per studiare i vari aspetti del combattimento sono la lotta olimpica, la muay thai, il submission grappling, il brazilian jiu-jitsu, la kickboxing e la boxe, tuttavia capita che alcuni atleti provegano da altri stili come il judo, il taekwondo, il karate kyokushinkai, il sambo e il sanda.
Nel novembre 2005, il riconoscimento dell'efficacia delle arti marziali miste come pratica sportiva da combattimento arrivò quando l'Esercito degli Stati Uniti la inserì all'interno dei primi annuali tornei intramilitari dell'Army Combatives Championships organizzati dalla US Army Combatives School.


Principali organizzazioni ed enti

Attualmente esistono nel mondo diverse organizzazioni di MMA professionistiche, la più famosa e prestigiosa delle quali è la Ultimate Fighting Championship (UFC) creata nel 1993.
L'UFC riconosce e supporta, anche a livello finanziario, l'IMMAF che promuove le MMA dilettantistiche e che in Italia riconosce la Federazione Italiana Grappling Mixed Martial Arts (FIGMMA).




Regolamento

Set di regole presenti

  • Regole Unificate
Le Unified Rules of Mixed Martial Arts sono allo stato attuale le regole più diffuse al mondo nelle MMA. Nate negli Stati Uniti, vennero redatte dalla commissione atletica della California, codificate dalla commissione atletica del New Jersey nel 2000 e adottate dalla commissione atletica del Nevada nel 2001.
Alcune delle regole più rilevanti sono:
  • ogni round ha una durata di 5 minuti con 1 minuto di pausa fra i round; i match si svolgono sulla durata dei 3 round, in caso di match per il titolo ogni match ha una durata di 5 round
  • tutti gli atleti dovranno combattere con dei pantaloncini approvati dalla commissione; non sono ammesse scarpe, magliette, gi o pantaloni lunghi
  • 3 giudici giudicheranno ogni round ed il vincitore di ognuno riceverà 10 punti, il perdente 9 o meno; se il round è pari ogni atleta riceverà 10 punti
  • la categoria dei pesi massimi ha un limite massimo di peso di 265 libbre (circa 120 kg)
  • le gomitate sono ammesse purché non si colpisca di punta con un movimento discendente 12-6
  • sono vietati calci e ginocchiate alla testa di un avversario a terra
    Regole Pride FC
La prestigiosa promozione giapponese Pride FC, attiva dal 1997 al 2007, era nota anche per l'utilizzo di un set di regole totalmente differente da quelle in vigore negli Stati Uniti.
Successivamente al fallimento e alla chiusura avvenuti nel 2007 alcune organizzazioni di rilievo come la russa M-1 Global hanno proseguito utilizzando tale regolamento, sebbene anche quest'ultima negli anni a seguire abbandonò le regole Pride, mentre altre utilizzano una forma modificata del regolamento come quella della promozione croata FFC.
Alcune delle regole più rilevanti sono:
  • il primo round ha una durata di 10 minuti mentre i successivi due round durano 5 minuti, vi sono 2 minuti di pausa fra i round; i match validi per un torneo ad eliminazione diretta sono composti da soli 2 round
  • gli atleti possono opzionalmente vestire scarpe da lotta, gi o pantaloni lunghi
  • 3 giudici giudicheranno l'incontro valutandolo nell'intera durata dello stesso e quindi non assegnando un punteggio per ogni round
  • la categoria dei pesi massimi raggruppa tutti i lottatori sopra i 93 kg di peso senza limite massimo
  • sono vietate gomitate dirette al volto e alla testa dell'avversario
  • sono ammessi calci, pestoni e ginocchiate alla testa di un avversario a terra
    Regole Globali
Le Global Fight Rules sono un set di regole che mescola elementi delle Regole Unificate con elementi del regolamento Pride.
Sono in vigore in alcune promozioni europee ed asiatiche, tra le quali la più nota è la singaporiana ONE FC, e godono dell'appoggio dell'ISKA.
Alcune delle regole più rilevanti sono:
  • ogni round ha una durata di 5 minuti con 1 minuto di pausa fra i round; i match si svolgono sulla durata dei 3 round, in caso di match per il titolo ogni match ha una durata di 5 round
  • 3 giudici giudicheranno l'incontro valutandolo nell'intera durata dello stesso e quindi non assegnando un punteggio per ogni round
  • le gomitate a volto e testa sono ammesse
  • la testa dell'avversario a terra può essere colpita con calci e ginocchiate ma non con pestoni discendenti

Sicurezza nelle MMA

Per quanto riguarda la sicurezza degli atleti, le statistiche dimostrano che la frequenza di KO nelle competizioni di MMA è più bassa rispetto alle competizioni di boxe e, da studi effettuati dall'Università Johns Hopkins, è risultato che nelle competizioni di MMA vi è un minore rischio di lesioni traumatiche al cervello rispetto ad altri sport da combattimento che prevedono colpi alla testa.
Oggigiorno le competizioni di arti marziali miste si svolgono in una maggiore sicurezza rispetto al passato: prima, infatti, le regole erano molto poche, era ammesso quasi ogni tipo di colpo o di tecnica (nella fattispecie, gli unici colpi vietati erano quelli ritenuti "sleali": colpi ai genitali e dita negli occhi) e l'unica "protezione" che veniva usata erano i guanti (in alcuni casi, nemmeno quelli). Adesso invece prima di ogni incontro un team specializzato di medici spalma sul viso dei due combattenti una particolare pomata che serve a chiudere (in maniera molto sommaria) i tagli che possono verificarsi sul volto; inoltre nell'intervallo tra un round e l'altro i medici devono controllare le condizioni dei lottatori e fermare l'incontro se ritengono che uno di loro non sia nelle condizioni fisiche di continuare il match. Per quanto riguarda le protezioni, è obbligatorio l'uso di un paradenti, bendaggi sotto guanto e sospensorio. Alcuni colpi sono vietati e per questo il concetto di combattimento vero e proprio ne risulta un po' snaturato: a seconda del set di regole utilizzato può essere vietato dare una ginocchiata in volto all'avversario se questi si trova a terra o in ginocchio (cosa che per molti combattenti risulterebbe quasi istintivo fare), e in generale non è permesso colpire alla schiena o dietro la testa, per questo alle volte un lottatore non si preoccupa troppo di esporre questi punti, cosa che invece in un combattimento reale risulterebbe fatale. A onor di ciò, il termine tecnico che si usa per indicare due lottatori che si affrontano è match (ovvero abbinamento/incontro), anche se spesso i telecronisti, per far scaldare il pubblico usano il termine fight (combattimento).
Ciò nonostante le MMA riscuotono grande successo: basti guardare un qualsiasi evento UFC o i passati eventi Pride, dove vi sono migliaia di spettatori ad incontro, ed i prezzi dei biglietti non sono sempre economici. I lottatori, inoltre, benché limitati da regole nel combattimento, sono comunque atleti di altissimo livello e intraprendono dure sessioni di allenamento prima di ogni match.
Un'altra regola fondamentale è che i lottatori devono essere dello stesso peso (o quasi), per garantire questo esistono infatti delle categorie di peso che cambiano di federazione in federazione.
Nelle federazioni femminili sono parecchio diffuse categorie di peso come i pesi paglia (Strawweight, fino alle 115 lb, ovvero 52 kg) e i pesi atomo (Atomweight, fino alle 105 lb, ovvero 48 kg). Sono frequenti incontri di catchweight, ovvero dove due contendenti appartenenti a categorie di peso differenti si accordano su un peso limite che possa soddisfare entrambi. In alcune federazioni la divisione dei pesi massimi raggruppa tutti i lottatori dai 93 kg di peso in su senza limite massimo; in passato erano frequenti incontri openweight, ovvero sfide tra lottatori di qualsiasi peso senza limiti imposti.
Il concetto di arti marziali miste si può riassumere nel pensiero di Bruce Lee: "il miglior combattente non è un pugile, un karateka o un judoka. Il miglior combattente è qualcuno che si può adattare a qualsiasi stile di combattimento".
Un atleta di MMA quasi sempre si allena in più di una disciplina, per essere preparato alla varietà di stili di lotta che ogni avversario diverso può utilizzare; in linea generale ci si allena in almeno una disciplina di "striking" (dove si usano le percussioni), prevalentemente pugilato e kickboxing, oppure anche muay thai, taekwondo, ecc. e una di "grappling" (dove si usano le prese), quali lotta libera, grappling, jiu jitsu brasiliano senza gi.

MMA dilettantistiche

Le MMA in Italia sono rappresentate dalla FIGMMA e prevedono il contatto pieno e il KO, ma hanno delle regole più restrittive rispetto alle MMA professionistiche, tra cui l'uso obbligatorio di equipaggiamento protettivo (paratibie e guanti a dita scoperte leggermente più imbottiti rispetto a quelli dei professionisti) e il divieto di colpire con ginocchiate alla testa e con gomitate. La FIGMMA dal 2009 organizza ogni anno il Campionato Italiano e la Coppa Italia in cui si selezionano gli atleti da convocare nella Nazionale Italiana per partecipare al Campionato Europeo e Mondiale di MMA dell'IMMAF. In Italia il CONI ha riconosciuto in un primo momento la FIJLKAM-FIGMMA per gestire le MMA in Italia, mentre in un secondo momento l'incarico è passato alla FIWUK, che ha a sua volta delegato la FIGMMA. Attualmente la FIGMMA è riconosciuta e supportata da entrambe le federazioni, gestendo per conto della FIJLKAM il grappling, mentre per conto della FIWUK le MMA.
In Italia i primi a proporre le MMA in forma dilettantistica in versione "light" (a contatto leggero e senza KO) sono stati gli organizzatori di MMA Italy. Il regolamento di MMA-Italy prevede maggiori restrizioni e più protezioni rispetto alla versione professionistica, anch'essa proposta dagli stessi organizzatori. Dal 2004 esiste anche un campionato nazionale a contatto leggero creato da Mma-italy. Nella versione light (a contatto leggero) alcune protezioni sono obbligatorie (guanti, paratibie, conchiglia, paradenti) mentre altre sono facoltative (corpetto, caschetto protettivo, ecc...). Si vince per sottomissione o ai punti e non è previsto il knockout (KO). Da settembre 2017 MMA-Italy é entrata in FIGMMA ed ha realizzato insieme ad essa un nuovo regolamento per il contatto leggero denominato MMA-Safe; il regolamento MMA-Safe é stato inaugurato alla Coppa Italia FIGMMA 2017. Dal 2014 MMA Italy Propone Match a contatto pieno Dilettantistici ove è previsto il KO utilizzando il regolamento MMA dilettantistiche più utilizzato al mondo. Nella stagione sportiva 2016-2017 Gli stessi promoter hanno creato un nuovo circuito per gli atleti dilettanti chiamato MMA LEAGUE AMATEUR (MLA). Nel quale gli atleti che ne prendono parte entrano a far parte di una classifica che consentirà loro di avere una chance per la cintura di categoria arrivandone ai vertici. In Questa Versione,sono previste delle regole più restrittive rispetto alle MMA professionistiche, oltre all'uso obbligatorio di protezioni (paratibie e guanti a dita scoperte leggermente più imbottiti rispetto a quelli dei professionisti) e il divieto di colpire con ginocchiate alla testa e con gomitate, oltre al divieto di utilizzare alcuni tipi di finalizzazioni pericolose tra cui quelle che interessano la parte cervicale e leva in torsione al perone (Heel Hook). Tutte le attività MMA ITALY (MLA) comprese il circuito MMA LEAGUE AMATEUR (MLA) dal mese di settembre 2017 fanno parte della FIGMMA.
La World MMA Association, di cui è presidente Fedor Emelianenko, in Italia è rappresentata da Fight1, che organizza un regolare Campionato Nazionale e ha una squadra azzurra di cui è Direttore Tecnico Davide Ferretti, che compete nel circuito dei campionati Europei e Mondiali WMMAA. Fight1 promuove per la WMMAA in Italia anche un innovativo programma di insegnamento per i bambini.

Le MMA professionistiche in Italia

Benché come disciplina sportiva fortemente di nicchia, le MMA erano presenti in Italia già dagli anni novanta ma generalmente venivano chiamate Free Fight: tra gli eventi più importanti che si sono svolti nel Bel Paese vi è il primo torneo Oktagon del 1996, il quale prevedeva l'utilizzo di guantoni da boxe ed un regolamento simile a quello di organizzazioni giapponesi come Pancrase e Rings con tanto di conta fino al 10 in caso knockdown.
Dalla fine degli anni 2000 in Italia si è assistito anche ad uno sviluppo delle arti marziali miste professionistiche, sia nelle categorie di peso maschili, sia in quelle femminili. Nascevano così in quegli anni gruppi di organizzatori e promozioni che si occupavano, e molte se ne occupano anche oggi, di realizzare matchmaking o eventi di MMA anche in Italia. Tra le varie promozioni che nacquero in Italia, sicuramente gli organizzatori di MMA ITALY, fu una delle prime organizzazioni ad occuparsi in Italia del matchmaking di incontri Pro di MMA da inserire in galà di sport da combattimento di altre discipline e tuttora lo sta ancora facendo. Nel giro di un anno, riuscirono a promuovere e collaborare con alcuni sponsor cominciando anche a realizzare eventi di sole Arti Marziali Miste. Tra gli eventi più importanti vanno ricordati: Mix Fighting Fever la cui prima edizione fu nel 2003, la Golden League dal 2008 ad oggi gestita per quel che riguarda le MMA, l'evento Fighter of The Ring che si è svolto a Biella dal 2008 al 2012, Destroyer: MMA on cage 17 dicembre 2011 in Provincia di Treviso, la Power Nation Fighting Championship dal 2011 con sede a Pordenone in Friuli V.G., ancora attiva anche fuori regione, l'evento Hip Hop In the Cage 18 febbraio 2012 a Genova o il torneo Strong & Unbreakable suddiviso su quattro eventi tra marzo e giugno 2012 presentando fightcards con 15 match ad evento e ancora il circuito Bj Tournament la cui prima edizione risale al 18 giugno 2011 e che collabora anche col circuito professionistico Heroes Fighting Championship la cui prima edizione è del 14 luglio 2012 a Pavia, Ancora oggi MMA Italy Organizza Eventi con Match Dilettantistici e Professionisti. Con il tempo sono succedute altre promozioni, alcune ancora attive ed altre ormai defunte, tra queste Milano in the Cage, il cui primo evento si svolse a Sesto San Giovanni il 7 maggio 2011, l'Xtreme Combat Italia di Roma (abbreviata in XC-1), la livornese La resa dei conti, il circuito Born to fight, la Pancration Fighting Championships e le promotion romane Ronin Fighting Championships, Impera FC e STORM. Una categoria a cui bisogna tenere conto è quella delle giovani speranze appartenenti alla F.F.C e S.F.C supervisionati dalla WTKA. I campioni di tale categoria sono Mario Rossi (1º posto, imbattuto da 10 anni), Mattia Chiarani(2º posto) e Trevisan Simone (3º posto).
Nel 2012 la FIGMMA ha aperto il Settore Professionisti al fine di dare uniformità alle regole dei combattimenti, di garantire la sicurezza degli atleti e di aiutare la promozione delle MMA con regolamento PRO in un contesto legale e riconosciuto.
Di recente si cominciano a vedere alcuni risultati tangibili a livello internazionale: il sito fightmatrix.com, che stila delle ampie classifiche dei migliori lottatori del mondo per ogni categoria di peso grazie a degli algoritmi sui risultati ottenuti dal singolo atleta e dal rilievo delle organizzazioni nelle quali combatte, nel febbraio 2012 elencava solamente tre italiani tra i primi 250 pesi medi al mondo (Alessio Sakara il più quotato, classificato 41-esimo) e uno tra i primi 300 pesi leggeri, e nessuno di questi era ancora imbattuto; solamente nel 2014 l'atleta del Bellator Annalisa Bucci riuscì a raggiungere la posizione numero 5 della classifica dei pesi piuma femminili. Dal 2017 si rilevano maggiori presenze di atleti italiani o stranieri attivi in Italia, tra cui Marvin Vettori posizionato al 55° posto nei pesi medi e Mara Romero Borella, al 17° posto nei Flyweight femminili.
Dal 2012 grande rilievo alla disciplina è stato dato dalla Kombat League che ha promosso eventi in tutto il territorio nazionale, grazie alle collaborazioni internazionali gli atleti KL hanno potuto disputare decine di match in vari stati esteri, conquistando importanti vittorie. Attualmente la Kombat League ha lanciato la Promotion Magnum FC grazie alla collaborazione con il campione internazionale Michele Verginelli che ricordiamo essere stato il primo italiano a praticare le MMA fin dal 1998 quando ancora si combattevano a mani nude. Negli anni a seguire il movimento crebbe e nel 2014 l'evento Slam FC 6: Malebolge raggiunse quasi il limite di capienza del Teatro Obihall di Firenze nel quale era ospitato.
Tornando alle Promotion patrocinate da FIGMMA , tra il 2015 ed il 2017 vi é stata una crescita nella qualità degli eventi offerti al pubblico; la prima Promotion ad alzare gli standard é stata la Venator Fighting Championship (Venator F.C.), sigla con sede in Svizzera, di proprietà di Francesco Merenda, che insieme al telecronista di Fox Sports Italia Alex Dandi, ha realizzato un reality format "guerrieri italiani" andato in onda sulla piattaforma Sky e culminato con la finale alla Unipol Arena di Bologna il 30 maggio 2015. Il 21 maggio 2016 a Milano Venator F.C. ha presentato la card internazionale più ricca di sempre con un grosso numero di atleti ex UFC, nel 2017 si sono visti altri due eventi molto interessanti dove si é dato ampio spazio anche alla musica ed alla coreografia e cioè "The Golden Cage", promotion con sede a Milano che ha tra i suoi fondatori anche il famoso rapper Francesco Vigorelli, detto Jack la Furia, che il 13 maggio 2017 ha coinvolto alcuni dei più noti rapper italiani che si sono esibiti direttamente nella gabbia davanti al oltre 2300 persone di pubblico. Il 28 luglio 2017 all'Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro con l'organizzazione PNFC (Power Nation Fighting Championship) si é svolto il "Fight Gala Rock", evento internazionale che ha visto le MMA accompagnate da famosi D.J..



Legalizzazione delle MMA professionistiche nel mondo

  • Australia
In alcuni stati dell'Australia come Victoria e Australia Occidentale è vietato l'utilizzo della gabbia nelle MMA.
  • Canada
Il Canada inizialmente vietava la disciplina delle MMA, e con il tempo lasciò potere decisionale alle commissioni atletiche delle singole province, alcune delle quali legalizzarono lo sport; dal 2013 le MMA sono considerate legali a tutti gli effetti nell'intera nazione.

  • Cina
In Cina le MMA professionistiche vengono praticate regolarmente ed esistono diverse organizzazioni atte a promuovere lo sport; nonostante ciò l'UFC dirottò la propria scelta nell'organizzare gli eventi ufficiali a Macao e non in Cina per motivi legati al veto cinese sul gioco d'azzardo.

  • Francia
Nell'appoggiare i vani tentativi da parte dell'UFC di organizzare un evento in Francia diversi editori internazionali hanno più volte dichiarato che in tale nazione le MMA sono vietate: in realtà le MMA professionistiche sono legali e regolarizzate in Francia dal 2008 con promozioni come 100% Fight che da allora organizzano costantemente eventi su suolo francese, ma il regolamento vieta i colpi diretti ad un avversario a terra, rendendo quindi inutilizzabili tecniche caratteristiche delle MMA moderne come il ground and pound; inoltre lo sport nel paese viene generalmente chiamato pancrazio e viene spesso citato come sport a sé stante, ma in realtà i risultati dei circuiti francesi di Pancrace vengono registrati ufficialmente come risultati di MMA.

  • Germania
Il secondo evento organizzato dall'UFC su suolo tedesco, ovvero UFC 122: Marquardt vs. Okami del novembre 2010, venne aspramente criticato dalla stampa locale per il contenuto violento e non venne trasmesso sui canali tedeschi; l'UFC tornò comunque una terza volta in Germania nel 2014.
  • Norvegia
In Norvegia qualsiasi sport professionistico che prevede il knock-out come metodo per ottenere una vittoria è considerato illegale, includendo di conseguenza le MMA ma anche il pugilato.
  • Stati Uniti
In alcuni stati degli USA le MMA professionistiche non sono regolamentate e, in generale, sono vietate: tra gli stati che prevedono il divieto spicca New York.
  • Svezia
In Svezia le MMA conobbero un notevole sviluppo a partire dai primi anni 2010 grazie anche a vari talenti locali che si misero in luce a livello internazionale, e di conseguenza diverse promozioni estere si interessarono al paese scandinavo per organizzare eventi sul luogo; in Svezia le MMA sono regolate dalla federazione SMMAF, la quale si dimostrò rigida nel valutare determinati incontri come non equilibrati per la differenza di valori degli atleti in gioco, imponendo l'annullamento degli stessi: fu così che la federazione annullò un intero evento dell'organizzazione britannica Cage Warriors ed un incontro anche dell'UFC nell'evento UFC Fight Night: Nelson vs. Story.
  • Thailandia
Tra il 2012 ed il 2013 le autorità sportive thailandesi vietarono le competizioni di MMA per poi legalizzarle nuovamente.

Le MMA femminili

Benché principalmente note per gli atleti maschi, le arti marziali miste femminili (anche abbreviate in WMMA, sigla della dicitura inglese Women's Mixed Martial Arts) già dagli anni 2000 vantano un rilievo crescente, nonché promozioni di soli combattimenti tra femmine.
Il Giappone può essere definito il paese d'origine delle WMMA, dato che si hanno riscontri di competizioni femminili già dagli anni novanta, e la prima organizzazione di soli combattimenti tra donne è stata proprio la nipponica Smackgirl, attiva dal 2001 al 2008, già erede della ReMix e sostituita dalla promozione Jewels.
È da ricordare che il primo evento di MMA che si ricordi su suolo europeo, ovvero White Dragon: Day One del 21 ottobre 1993 tenutosi a Riga in Lettonia, fu caratterizzato proprio da un incontro di MMA femminili tra Alena Lediayeva e Olga Troyan. Inoltre anche il primo evento organizzato dall'importante promozione russa M-1 Global, svoltosi il 1º novembre 1997 a San Pietroburgo, presentò ben due incontri di WMMA.
Alcune lottatrici divennero celebrità al livello delle idol, e nei primi anni 2010 si assistette ad un fenomeno simile negli Stati Uniti grazie a organizzazioni come Strikeforce e Bellator che in contemporanea promuovevano incontri di ambo i sessi. Da citare senza dubbio Megumi Fujii, considerata da molti la lottatrice più forte di sempre, e Gina Carano, che riuscì a portare alla ribalta le WMMA negli Stati Uniti.
La svolta definitiva per le WMMA statunitensi avvenne nel 2012 con l'arrivo della stella delle arti marziali miste femminili Ronda Rousey, la quale divenne campionessa Strikeforce e riuscì a portare le WMMA su un elevato livello di esposizione mediatica, a tal punto che la celebre promozione UFC decise di aprire le porte al gentil sesso con una divisione dei pesi gallo femminili totalmente incentrata sulla ex judoka Rousey; lo stesso anno si assistette alla nascita dell'Invicta FC, ovvero la prima promozione statunitense di sole lottatrici femmine, la quale in breve tempo riuscì a catalizzare buona parte dei migliori talenti di ogni categoria di peso, grazie anche all'imminente chiusura della Strikeforce avvenuta nel 2013.
Gli incontri tra femmine in passato differivano nelle regole rispetto alle sfide tra maschi: in alcune promozioni il ground and pound era limitato ad alcune decine di secondi o addirittura vietato, in altre i round erano più brevi oppure le classi di peso variavano totalmente rispetto ai maschi.
In Giappone e non solo si è spesso dibattuto riguardo ad una possibile discriminazione nei confronti delle arti marziali miste femminili, o al semplice fatto che l'interesse verso di esse fosse crescente non tanto per il livello dei combattimenti ma per il fatto di vedere delle ragazze combattere; nel 2004 il lottatore Takumi Yano, attivo nella promozione Pancrase, si rifiutò di combattere come forma di protesta alla presenza di combattimenti femminili nel medesimo evento.



Terminologia

  • Clinch: viene così definita una fase del combattimento durante la quale i due contendenti si immobilizzano afferrandosi in piedi, allo scopo di impedire all'avversario di portare colpi efficaci o anche per poi effettuare una transizione passando ad una fase di lotta a terra grazie ad una proiezione; un tipo di clinch molto efficace ed utilizzato, in particolare dai lottatori allenati nel muay thai, è quello effettuato afferrando l'avversario dalla nuca.
  • Ground and pound: tecnica essenziale delle arti marziali miste moderne, il ground and pound consiste nell'ottenere una posizione dominante sull'avversario a terra e nel colpirlo ripetutamente con pugni, gomitate e ginocchiate; in genere è una tecnica base di quei lottatori ben allenati nelle proiezioni e che sanno difendersi dalle tecniche di sottomissione, come wrestler e judoka.
  • Sprawl and brawl: tecnica molto utilizzata dagli striker, nella quale si colpisce efficacemente e contemporaneamente si cerca in tutti i modi di evitare la lotta a terra.
  • Takedown: tecnica di proiezione dell'avversario a terra, generalmente effettuata sulle gambe o sul busto del rivale: per questo si differenzia dalle proiezioni tipiche del judo, tipo il nage waza.
  • Striker: viene così definito un lottatore principalmente allenato ed abile nelle tecniche di percussione, come il karate, il kickboxing o il muay thai.
  • Grappler: viene così definito un lottatore esperto nel grappling e nella lotta a terra, in genere allenato in discipline come jiu jitsu brasiliano o sambo.
  • Wrestler: viene così definito un lottatore, generalmente esperto di lotta libera o lotta greco-romana, che fa delle proiezioni a terra e del top-control le sue armi migliori.
  • Tap out: azione effettuata da un lottatore consistente nel battere una delle mani ripetutamente a terra o sull'avversario allo scopo di dichiarare la propria resa, generalmente a causa di una presa di sottomissione o di un infortunio; può essere effettuata anche con i piedi/gambe se le braccia dell'atleta risultano immobilizzate.
  • Lay and pray: termine utilizzato con intento dispregiativo per definire la volontà di un lottatore, generalmente abile nella lotta, a vincere ai punti controllando l'avversario a terra senza portare colpi o tentare la sottomissione.
  • Gatekeeper: termine utilizzato anche in altri sport da combattimento come il pugilato, letteralmente significa "portinaio": indica un lottatore che, seppur molto abile e rispettato per le sue doti, non viene più considerato degno di essere un contendente al titolo per suoi limiti o perché ha già fallito più volte nei match decisivi, e di conseguenza viene utilizzato come test per gli aspiranti contendenti.



Aspetti Fisiologici

Tuttavia se parlando di professionismo non occorre fare differenze sulle abilità che determinano la vittoria di un campione, ed essendo come detto l'MMA una disciplina che ha intrapreso una specifica strada, nel mondo amatoriale e soprattutto in quello giovanile è necessario fare delle puntualizzazioni perché per costruire un buon combattente di MMA è necessario attenersi a delle regole che la natura stessa ci impone.
Le discriminanti nell'approccio all'MMA è ciò che gli studiosi definiscono “intelligenza cinestetica” e capacità propriocettiva. L'intelligenza cinestetica consiste nella capacità di un individuo di saper gestire il proprio corpo e di controllarne i movimenti, manipolare oggetti trasformarli e riorganizzarli, o nel caso dell'MMA controllare il corpo di coloro con cui si entra in relazione, osservare situazioni e riprodurle, programmare sequenze di azioni anche a livello astratto. È un'intelligenza che permette l'apprendimento attraverso il movimento (toccando oggetti, muovendosi, interagendo con lo spazio). La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista. La propriocezione assume un'importanza fondamentale nel complesso meccanismo di controllo del movimento.
La natura stessa impone dei tempi di apprendimento di queste due capacità che rientrano in quei processi fondamentali dell'età evolutiva e che quindi rimangono più ostiche nell'età adulta, ma soprattutto la natura ci impone la metodica di apprendimento che in tutti i mammiferi è la lotta (la principale attività dei cuccioli per lo sviluppo psico-motorio).
È quindi sulla base di quanto scritto che in tutte le scuole professionistiche di MMA si attribuisce uno spazio molto ampio all'apprendimento delle tecniche lottatorie sia tra i professionisti che soprattutto nell'ambito giovanile ed infantile, come dichiarato poi dallo stesso Alessio Sakara in un suo intervento “consiglio ai giovani”.
La lotta intesa come la lotta olimpica risulta essere la disciplina più utile all'apprendimento in sicurezza di queste abilità che poi saranno indispensabili nella pratica dell'MMA. Lungi questo dal voler sostenere che la corrente wrestler sia più efficace, ma soltanto che i fondamentali inerenti questa specialità sono più complessi e quindi da apprendere prematuramente; inoltre l'importanza della lotta come disciplina di base è andata in crescendo con la diffusione globale delle regole unificate dettate dalla commissione atletica del Nevada, mentre nel periodo di maggior successo delle MMA giapponesi tale disciplina aveva un rilievo minore.



venerdì 11 novembre 2016

Bugyō

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Bugyō (奉行), spesso tradotto come "commissario", era un titolo assegnato ad ufficiali governativi nel Giappone pre-moderno; altri termini andrebbero aggiunti al titolo per descrivere più specificatamente la giurisdizione e i compiti affidati al commissario.
Nel periodo Heian (794-1185), il titolo di bugyō veniva dato solo per compiti specifici; una volta che la missione era completata, l'ufficiale non veniva più chiamato bugyō. Nel periodo Kamakura (1185-1333), comunque, verso la fine del periodo Edo (1603-1868), il titolo era assegnato con una maggiore permanenza. I Bugyō nel periodo Kamakura erano principalmente amministratori terrieri, ma sotto la burocrazia dello shogunato Tokugawa, il numero dei bugyō e la varietà delle loro giurisdizioni e compiti si espansero grandemente. Il titolo di Bugyō si applica anche spesso ai compiti assolti da daimyo individuali e da anziani possidenti.

Lista

  • Gusoku-bugyō (具足奉行) - Commissario in carica delle forniture delle armate dello shogunato.
  • Bugu-bugyō (武具奉行) - Dal 1863, rimpiazza la posizione del gusoku-bugyō.
  • Kanjō-bugyō (勘定奉行) - Amministratore delle finanze dello shogunato.
  • Jisha-bugyō (寺社奉行) - Administratore degli affari religiosi e controllore dei templi e dei reliquiari del paese.
  • Machi-bugyō (町奉行) - Amministratori di punta delle città dello shogunato, incluse Edo e Kyoto. Osaka, Nara, Nikkō, e Nagasaki.
  • Go-Bugyō (五奉行) - Organo amministrativo sotto Toyotomi Hideyoshi; fu in seguito sostituito dal Consiglio dei cinque anziani.
  • Nagasaki bugyō (長崎奉行) - Commissario assegnato alla supervisione del porto di Nagasaki, compresi gli insediamenti Cinesi ed Olandesi e le attività commerciali del porto.
  • Gaikoku bugyō (外国奉行) - Commissario supervisore del commercio e delle relazioni diplomatiche con le altre nazioni.
  • Sakuji bugyō (作事奉行) - Commissario dei lavori.
  • Kinzan bugyō (金山奉行) - Commissario delle miniere.
  • Rōya bugyō (牢屋奉行) - Commissario delle prigioni dello shogunato.
  • Shimoda bugyō (下田奉行) - Controllore del porto di Shimoda.
  • Yamada bugyō (山田奉行)
  • Sakai bugyō (堺奉行) - Controllore della città di Sakai.
  • Sado bugyō (佐渡奉行) - Controllore dell'isola di Sado.
  • Hakodate bugyō (箱館奉行) - Controllore del porto di Hakodate ad Hokkaidō.
  • Niigata bugyō (新潟奉行) - Controllore del porto di Niigata.
  • Haneda bugyō (羽田奉行) - Istituito all'arrivo del Commodoro Perry; commissario di una sezione delle difese costiere presso Edo.

giovedì 10 novembre 2016

Date Shigezane

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Date Shigezane (伊達 成実; 1568 – 17 luglio 1646) è stato un samurai giapponese della fine del periodo Sengoku e l'inizio del periodo Edo, appartenente al clan Date.
Shigezane era un figlio di Date Sanemoto ed era inizialmente conosciuto come Tōgorō. Era cugino di Date Masamune per parte di madre, e un cugino del padre Date Terumune di Masamune per parte di padre. Dopo essersi distinto nella battaglia di Hitadori (1585) gli fu assegnato il castello di Nihonmatsu e un reddito di 38.000 koku. Ebbe un ruolo considerevole nella sconfitta del clan Ashina nel 1589. Nel 1595, scontento per la sua ricompensa per la guerra Imjin, fuggì nel monte Kōya.
Nel 1600, durante la battaglia di Sekigahara, Uesugi Kagekatsu offrì a Shigezane un compenso esorbitante per diventare un vassallo del clan Uesugi, ma egli rifiutò dicendo "Non potrei mai diventare un vassallo." (Uesugi Sadazane, l'ultimo signore di Echigo della linea di sangue Uesugi, in passato voleva adottare il padre di Shigezane, ma il clan Date rifiutò. Se l'adozione fosse avvenuta, Shigezane sarebbe diventato il signore di Echigo dopo suo padre, e Kagekatsu, come uomo del clan Nagao, sarebbe stato un vassallo sotto il servizio di Shigezane).
Tuttavia Shigezane rientrò al servizio di Date Masamune nel 1600 e combatté nell'assedio di Osaka. Assieme a Oniniwa Tsunamoto e Katakura Kagetsuna era conosciuto come uno dei "Tre grandi uomini del clan Date".
Era famoso per la sua abilità nel combattimento.

mercoledì 9 novembre 2016

Wang Zhengnan muzhiming

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Il Wang Zhengnan muzhiming (王征南墓志铭, L'epitaffio di Wang Zhengnan) è un importante documento delle arti marziali cinesi. È lo scritto che si trova sulla stele della tomba del maestro Wang Zhengnan, realizzato nel 1669, per opera di Huang Zongxi (黄宗羲). È il testo più antico dove appaiono menzionati Zhang Sanfeng (张三峰) ed il Neijiaquan. Sempre in questo testo a Zhang sarebbe attribuita la fondazione di questo stile. Secondo questo epitaffio durante la dinastia Song, Zhang Sanfeng, ricevette in sogno l'insegnamento di Zhenwu (真武, divinità a cui è consacrato il Wudangshan) che gli rivelò i segreti dell'arte del combattimento. Al suo risveglio l'eremita lasciò il suo ritiro per presentarsi alla corte dell'imperatore Huizong. Intanto Zhang, cammino facendo, aveva decimato centinaia di briganti che infestavano la regione. L'Epitaffio precisa che l'arte marziale di Zhang, passò in seguito nella provincia dello Shaanxi dove egli reclutò un certo Wang Zong, poi a Chen Zoutong di Wenzhou nello Zhejiang. Questa arte conosciuta come Neijiaquan si impiantò quindi nella regione del Simingshan con il maestro Zhang Songxi. Del maestro Wang Zhengnan, il suo epitaffio, ricorda che seguì l'insegnamento di Dan Henchen, dopo aver faticato lungamente per divenirne discepolo. Siccome Dan non voleva rivelargli i segreti della sua arte, Wang lo spiava, perciò quando il maestro si ammalò gravemente egli si trovò ad essere l'unico discepolo al suo capezzale ed in ricompensa ricevette tutti i segreti del Neijiaquan. In seguito combatté nell'esercito Ming contro i Mancesi. Quando la sconfitta della dinastia Ming fu totale, Wang si ritirò a Ningbo vivendo nell'anonimato e rifiutando di mangiare carne finché il suo paese fosse stato occupato.

martedì 8 novembre 2016

Monti Wudang

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I Monti Wudang (in cinese: 武当山, Wǔdāng Shān), conosciuti anche col nome di Wu Tang Shan o semplicemente Wudang, sono una piccola catena montuosa che si trova nella provincia di Hubei, in Cina, poco a sud della città di Shiyan. Sono monti sacri e mete di pellegrinaggio per i fedeli taoisti e rappresentano una delle mete più rilevanti per il turismo cinese.
Queste montagne sono luoghi importanti sin dai tempi antichi per la presenza dei numerosi monasteri taoisti che vi si trovano, famosi come centri accademici di ricerca, insegnamento e pratica della meditazione, delle arti marziali cinesi, della medicina tradizionale cinese e delle pratiche e arti connesse all'agricoltura taoista. Già durante la dinastia Han le montagne attrassero l'attenzione dell'imperatore (fra il I e il III secolo). Durante la dinastia Tang (fra il 618 e il 907) venne costruito il primo tempio. Nel 1994 i templi delle montagne Wudang vennero inclusi nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Nel 1956 una grande quantità di statue antiche raffiguranti divinità e santi vennero fuse. Durante la rivoluzione culturale (1966 - 1976), con la quale venne attuata una capillare destituzione ed eliminazione delle religioni, i templi vennero svuotati, danneggiati, molti distrutti e dimenticati per decenni. Le attività religiose sono riprese di recente con il revival del Taoismo, alcuni templi, ricostruiti o restaurati, stanno tornando attivi e si stanno costituendo nuove comunità di monaci. Alcuni monasteri si sono organizzati in un'associazione, la Chiesa taoista dei monti Wudang. Nel giugno 2005 numerose comunità monastiche e maestri spirituali che si trasferirono in Taiwan per sfuggire alle persecuzioni sono stati autorizzati a fare ritorno presso i templi.
Fra gli edifici, costruiti ed ampliati soprattutto durante la dinastia Ming, si trovano costruzioni risalenti al VII secolo. Il complesso templare ha una grande valenza artistica, in quanto esprime l'apogeo raggiunto dall'arte e architettura cinese in un periodo di circa 1.000 anni.

lunedì 7 novembre 2016

Gaidojutsu

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Il Gaidojutsu è un'arte marziale fondata nel 1992 dall'allenatore professionista di arti marziali miste statunitense Greg Jackson.

Storia

Nato a Washington nel 1974 in una famiglia di lottatori di successo e trasferitosi a soli tre anni ad Albuquerque, nel New Mexico, nel 1992 Jackson si diploma nella locale Rio Grande High School e da allora si dedica allo sviluppo e all'insegnamento del Gaidojutsu (allargandosi poi alle MMA nel 2000).
Oggi Jackson è co-proprietario della Jackson Wink MMA Academy (dopo essere entrato in società con l'allenatore di strinking Mike Winklejohn nel 2007), universalmente riconosciuta come la migliore palestra di arti marziali miste del mondo.
A conferma del suo successo, Jackson ha vinto tre World MMA Awards: nel 2009 i premi come miglior allenatore e migliore palestra, l'anno successivo quello per il miglior allenatore dell'anno.

Cenni sulla tecnica

Il Gaidojutsu combina in sé tecniche rudimentali della lotta e della Kickboxing con alcune prese del Judo; nell'evoluzione di questa arte Jackson ha aggiunto a questa base elementi del grappling e del Jiu jitsu brasiliano.

Praticanti famosi

Il successo di questa tecnica è in non poca parte dovuto al fatto che molti combattenti professionisti se ne sono serviti nel corso della loro carriera; tra i più celebri si possono citare gli ex campioni UFC Frank Mir, Georges St-Pierre, Holly Holm, Jon Jones e B.J. Penn.

domenica 6 novembre 2016

Grandmaster

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Grandmaster (o Grand Master) e Master sono i titoli utilizzati per descrivere alcuni anziani o esperti artisti marziali. Tali titoli possono, in qualche misura, allineati a maestri anziani di arti marziali stock character in fiction. Nelle arti marziali orientali, i tradizionali sistemi dei titoli variano tra le nazioni e le arti, ma termini come "insegnante" erano più comuni di "master." L'uso moderno proviene dalla società occidentale degli anni 1950 con le storie di gesta marziali viste in Asia.

Sistemi tradizionali

Alcuni utilizzano l'equivalente di 'grandmaster', altri non hanno direttamente del termine equivalente e derivano direttamente da vecchi sistemi, altri sono relativamente moderni.

Giappone

Le arti giapponesi e derivate comunemente utilizzano Sensei (先生) che significa "insegnante" o letteralmente tradotto: "nato prima" o "uno che è andato prima". Un Sensei è una persona che ha la conoscenza ed è disposto ad insegnare ad altri la conoscenza. Un Sensei aiuta gli studenti al ken shiki "il perseguimento della conoscenza". Alcune organizzazioni, come Bujinkan, Kodokan (Judo e Shodokan Aikido, utilizzano il termine shihan per gli istruttori di alto livello o altamente distinti. Sōke (宗家), significa capo famiglia [casa]." è solitamente usato per riferirsi al "fondatore di uno stile" perché molti moderni sōke sono la prima generazioni di capo maestri della loro arte, ma ci si riferisce più correttamente come l'attuale capo. Un sōke è considerato la massima autorità nella sua arte ed ha il potere di emettere un certificato menkyo kaiden che indica che qualcuno padroneggia tutti gli aspetti dello stile.

sabato 5 novembre 2016

Seinosuke Mitsuya

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Seinosuke Mitsuya (Osaka, 4 ottobre 1946) è un karateka giapponese, maestro di Karate e Kobudo (8º Dan, Hanshi). Fondatore del Mitsuya-Kai International, vive in Italia, a Palermo.

Biografia

Il maestro Mitsuya è nato il 4 ottobre 1946 ad Osaka in Giappone. Sin da giovane iniziò lo studio delle arti marziali giapponesi (Karate e Kobudo) sotto la guida del maestro Teruo Hayashi.
Durante il periodo universitario il maestro Mitsuya fu l'assistente del maestro Teruo Hayashi, insegnando Karate e Kobudo presso la palestra principale. Fu capitano del club delle arti marziali della sua università, e ha guidato e coordinato anche altri club universitari della sua città d'origine, Osaka.
Negli anni settanta il Sensei Mitsuya lasciò il Giappone per trasferirsi negli Stati Uniti, dove collaborò con molte palestre. Durante questo periodo divenne il primo rappresentante all'estero dell'organizzazione Hayashi-ha Shito-ryu Kai fondata dal maestro Teruo Hayashi, per conto del quale diffondeva i principi del karate e kodubo secondo lo stile Hayashi.
A metà anni settanta il Sensei Mitsuya si trasferisce in Europa, e dopo aver lavorato in numerose città europee sceglie Palermo come base operativa per continuare il proprio lavoro di diffusione e rappresentanza dello stile Hayashi-ha.
Un importante riconoscimento per il maestro Mitsuya fu ottenere il grado di 8° Dan e il titolo di Hanshi datogli dal Soke Teruo Hayashi.
Ad oggi Hanshi Seinosuke Mitsuya, continua a lavorare per diffondere i principi del Karate grazie soprattutto all'organizzazione Mitsuya-Kai International da lui fondata e presieduta. Organizzazione alla quale sono affiliati numerosi gruppi da tutto il mondo.



Wado-Ryu

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Il Wado-Ryu, o anche Wadoryu (和道流 Wadō-ryū), è uno stile giapponese di karate fondato nel 1934 dal Gran Maestro Hironori Otsuka. Wadoryu significa Scuola/Stile (ryu) della Via (do) della Pace/Armonia (wa). Al contrario della maggior parte degli stili di karate, che sono stati sviluppati ad Okinawa, il Wado Ryu è il primo stile di karate ad essere originario del Giappone.

Lo stile Wadoryu

Pur trovando le sue origini nel Te di Okinawa, il Wadoryu è uno stile in qualche modo a sé stante. La sua caratteristica principale è la fusione operata dal M. Otsuka tra lo Shindo Yoshin Ryu Jujitsu e il Rykyu Kenpo To-Te-Jitsu. Le posizioni sono comode, morbide e la distanza di combattimento è medio-corta. Lo stile pone particolare attenzione alla mobilità, alla velocità e soprattutto alla fluidità delle tecniche con un uso sapiente del Taisabaki. Otsuka stesso insegnò che il proprio movimento è la manifestazione del proprio spirito. Caratteristica portante è inoltre l'ampio bagaglio di Jujitsu con lo studio approfondito di proiezioni (nage-waza), leve articolari (kansetsu waza), immobilizzazioni e strangolamenti (shime waza) che si accompagnano all'uso degli atemi waza (tecniche di percussione) derivati dal karate il cui scopo è quello di causare un trauma anatomico in zone sensibili del corpo umano per neutralizzare l'avversario nel modo più rapido possibile (con colpi alle articolazioni, al femore, all'inguine, alle ginocchia, alle fluttuanti, al fegato, alla gola, alle orecchie ecc.).
Al classico schema "attacco-parata-contrattacco" il maestro sostituì quello più efficace di "attacco-contrattacco" rifiutando dunque un contrasto cruento ma prediligendo, al contrario, l'evasione (Nagashi) e la schivata. Nei Kihon Kumite, infatti, che si possono definire la "summa" degli insegnamenti del maestro Otsuka, ritroviamo un concetto dinamico particolarissimo caratterizzato da: "schivata-contrattacco-proiezione(o sbilanciamento)" in un unico gesto tecnico. Osserviamo in ciò il principio di flessibilità (Ju) tipico del Jujitsu con l'adozione del principio di circolarità dell'Aikido. In tutto questo assume particolare importanza la rotazione delle anche. Tutte le tecniche Wado, in sostanza, richiamano all'essenzialità della difesa secondo il principio "sei ryoku zen‘ yo" (massimo risultato con il minimo sforzo). Fondamentale importanza assume nello studio degli atemi il controllo della respirazione e della muscolatura mediante la contrazione soltanto al momento dell'impatto per tornare immediatamente alla decontrazione muscolare.
Il programma tecnico di base dello stile comprende:
15/18 Kata
9 Kata codificati dal Maestro Otsuka:
  • Pinan Shodan
  • Pinan Nidan
  • Pinan Sandan
  • Pinan Yondan
  • Pinan Godan
  • Chinto
  • Kushanku
  • Naihanchi
  • Seishan
6/9 Kata aggiunti successivamente:
  • Bassai
  • Jion
  • Jitte
  • Kumpu
  • Niseishi
  • Rohai
  • Suparimpei
  • Unsu
  • Wanshu
I primi 9 sono i Kata codificati dal Maestro Otsuka (anche il Kata Kumpu sarebbe stato composto da Otsuka). I restanti Kata furono aggiunti successivamente.
42 Kumite:
  • 10 Ippon Kumite
  • 12 Sanbon Kumite (codificati dal maestro Tatsuo Suzuki ma ormai parte integrante del metodo)
  • 8 Ohyo Kumite (codificati dal maestro Tatsuo Suzuki ma ormai parte integrante della didattica Wadoryu)
  • 10 Kihon Kumite
  • 2 Nihon Kumite
Alla pratica superiore appartengono:
  • 10 Tanto Dori (difesa da coltello. Essendo di tradizione dell'Aikido, il maestro Otsuka era solito dimostrarli indossando l'hakama)
  • 5 Tachi Dori (difesa da spada)
  • 5 Idori (tecniche di difesa in seiza)
Dal punto di vista psicomotorio, il Wadoryu in generale, considerate le sue peculiarità può essere consigliato a bambini a partire da 5 anni indirizzandoli anche al pre agonismo. Anche chi è più maturo, o anziano lo può intraprendere amatorialmente: vista la sua fluidità di movimento, può essere consigliato per tonificare polmoni, diaframma ecc. ecc; inoltre nel karate ci si esercita scalzi e questo fortifica la pompa plantare rinforzando il cuore.



I Principi del Wadoryu

Sulla base del Rykyu Kenpo To-Te-Jitsu, Otsuka elaborò una serie di principi dinamici e di combattimento derivati dalla sua esperienza nel Jujitsu che fanno del Wadoryu un eccellente sistema di difesa personale. Questi principi possono essere riassunti in vari punti chiave:
  • Principio della flessibilità (Ju) attraverso tecniche di evasione e schivata
  • Principio del "sei ryoku zen‘ yo" (massimo risultato con il minimo sforzo)
  • Principio del ritorno dopo una tecnica di pugno (ikite) e di calcio (ikiashi)
  • Principio del Gosen-no-sen: nello stesso momento in cui si blocca l'attacco dell'avversario si contrattacca
  • Principio del Sensen-no-te: quando l'avversario cerca di attaccare prendendo l'iniziativa, viene bloccato, senza attendere la sua iniziativa e quindi attaccato prima che lo faccia lui.
Principi del movimento:
  • Nagasu (lasciar correre, rapidità dell'acqua)
  • Inasu (schivare, scivolare come una goccia di rugiada)
  • Noru (avvolgere)
  • Principio dello spostamento rapido e piccolo con posizioni raccolte e gambe meno statiche
  • Principio di circolarità dell'Aikido

La filosofia del Wadoryu

«Quando pratichi il Wado-ryu come arte marziale, non significa solo impegnarti; ma anche impegnare te stesso ad un certo modo di vivere; che include allenamento agli ostacoli della vita e trovare la via per un'esistenza ricca di significati per tutto il tempo che ti è concesso su questa terra. Attraverso questo modo di vivere potrai raggiungere il Wa e vivere la pienezza della vita. Bisogna trovare il Wa attraverso l'allenamento, una volta entrato nel Wa, tu troverai molte altre vie per crescere e migliorare il tuo modo di vivere. Ti aiuterà a migliorare in tutti i settori della tua vita.»
(Hironori Otsuka)



Il Wadoryu oggi

In realtà gli stili di Wadoryu proposti sia da Wado Academy che da Wado Kai sono differenti anche se hanno lo stesso substrato. La Wado Academy privilegia tecniche di Ju Jitsu con molte proiezioni e leve, il Wadoryu proposto dalla Wado Kay invece privilegia gli Atemi (colpi) assieme a tutto il repertorio tipico di questo stile. Si tratta dunque di punti di vista differenti ugualmente efficaci. Inoltre il Wadoryu oggi, è lo stile più diffuso in Giappone e negli Stati Uniti viene utilizzato come terapia sperimentale per i disturbi legati allo sviluppo dei bambini e degli adolescenti (disturbi del comportamento, l'aggressività, il disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività). Questi studi hanno portato ad un notevole miglioramento per ciò che riguarda l'intensità, l'adattabilità e la capacità di regolazione dei propri stati emotivi.

Gradi di cintura

I gradi nel Wadoryu sono conformi alla gerarchia delle cinture, che prende il nome di Kyudan. Questa divisione separa gli allievi dai maestri.
Cinture Allievi
  • Bianca (dopo 2 mesi di allenamento costante)
  • Gialla (dopo 4 mesi di allenamento costante)
  • Arancione (dopo 6 mesi di allenamento costante)
  • Verde (dopo 9 mesi di allenamento costante)
  • Blu (dopo 1 anno di allenamento costante)
  • Marrone (dopo 1 anno e 7 mesi di allenamento costante)
Cinture Maestri
  • 1º dan: (dopo almeno 3 anni e 3 mesi di allenamento costante)
  • 2º dan: (dopo almeno 5 anni e 3 mesi di allenamento costante)
  • 3º dan: (dopo almeno 8 anni e 3 mesi di allenamento costante)
  • 4º dan: (dopo almeno 12 anni e 3 mesi di allenamento costante)





venerdì 4 novembre 2016

Date Tadamune

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Date Tadamune (伊達 忠宗; 23 gennaio 1600 – 10 agosto 1658) è stato un daimyō giapponese della fine del periodo Sengoku e l'inizio del periodo Edo, appartenente al clan Date.
Secondo figlio di Date Masamune, succedette al padre come daimyō del dominio di Sendai. Nonostante fosse secondo figlio il suo fratellastro Hidemune non poteva essere l'erede di Masamune poiché nato da una concubina. Quando Tadamune morì nel 1658 fu succeduto dal figlio Tsunamune.