Il
muay thai
(in
thailandese: มวยไทย?,
traslitterato:
muai thai),
noto anche come
thai boxe,
boxe tailandese
o
pugilato
tailandese,
è un'arte
marziale e sport da combattimento a contatto pieno che ha le sue
origini nella Mae Mai Muay Thai (Muay Boran), antica tecnica di lotta
tailandese. Esso utilizza una vasta gamma di percussioni in piedi e
di tecniche d'aggancio (clinch).
La disciplina è
nota come "l'arte delle otto armi" o "la scienza degli
otto arti" perché consente ai due contendenti che si sfidano di
utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate,
quindi otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto
rispetto ai due del pugilato, oppure ai quattro della kick
boxing, con un'intensa preparazione
atletica e mentale che fa la differenza negli scontri a contatto
pieno.
Il
muay thai
originale
divenne popolare nel XVI secolo in patria, ma si diffuse
internazionalmente solo nel XX secolo, dopo alcune modifiche
regolamentari e quando diversi pugili thailandesi si confrontarono
con successo con i rappresentanti di varie arti marziali.
La parola
muay,
che significa 'combattimento', 'pugilato' o anche 'lotta', deriva dal
sanscrito
mavya
che significa
'unire'; la parola
thai
è invece un
aggettivo di origine nazionale, il cui significato originale è
"[popolo] libero" (in maniera analoga al significato del
nome dei franchi).
Il termine
Muay thai
è quindi
traducibile con 'combattimento/pugilato/lotta/scontro tailandese' o
'combattimento dei tailandesi'. In inglese il nome viene spesso
tradotto con
thai boxing;
a volte questo genera confusione, perché si pensa che esista una
differenza fra il
muay thai
e la
thai boxe,
con quest'ultima che sarebbe una variante regolamentare occidentale:
in realtà i due termini sono sinonimi ed indicano la stessa
disciplina.
Un praticante di
muay thai
è conosciuto
come
Nak Muay;
i praticanti occidentali sono a volte chiamati
Nak Muay
Farang, che significa 'pugile
straniero'.
Il muay thai ha
origine nell'antico Regno del Siam (attuale Thailandia) e, come per
il resto delle altre arti marziali, le sue origini si perdono nel più
remoto e misterioso passato fatto di guerre e razzie. L'invasione con
cui i birmani posero fine al Regno di Ayutthaya, radendo al suolo la
capitale omonima, provocò la distruzione di gran parte degli archivi
storici e culturali. Le notizie sull'antico Siam si basano sui pochi
scritti salvati dalla distruzione e sulle cronache dei regni
confinanti, e non si possono quindi considerare pienamente
attendibili. Sulla controversa storia del popolo thai e la misteriosa
nascita del muay thai esistono due teorie: la prima sostiene che il
popolo degli Ao-Lai fu costretto a difendersi dai continui attacchi
dei predoni e dei popoli nei territori che attraversarono durante il
periodo migratorio (tibetani, cinesi, khmer, birmani e altri); la
seconda afferma che il popolo degli Ao-Lai era già presente in quei
territori e che doveva difendersi dalle invasioni dei popoli
confinanti.
Prendendo in
considerazione la prima teoria, si narra che tutto abbia avuto
origine attorno al I secolo dalla tribù degli Ao-Lai, i quali,
intorno all'anno 200 a.C., migrarono dal nord dell'India fino alla
valle del Mekong per poi raggiungere quello che sarebbe diventato il
Regno del Siam, passando attraverso il Tibet orientale, a sud delle
ricche vallate dell'odierno Yunnan, nella Cina di sud-ovest, da dove
si spostarono in tutte le direzioni arrivando fino ai confini
dell'impero per poi puntare di nuovo verso sud; a questo punto il
popolo degli Ao-Lai si divise in tre gruppi:
Gli shan, che
si stanziarono nel nord-est dell'odierna Birmania
Gli Ahom, che
si diressero ad est fino al Vietnam
Gli Ao-Lai che mantennero il nome
e si diressero verso la terra che sarebbe diventata la loro patria,
il Regno del Siam.
A scopi difensivi
gli Ao-Lai crearono uno stile di lotta che prevedeva l'uso delle armi
e il combattimento corpo a corpo chiamato Krabi Krabong. Intorno al
1700 i due differenti stili di combattimento si scissero e divennero;
Krabi Krabong,
lo stile che prevedeva l'uso delle armi (spada, lancia, giavellotto,
pugnale, bastone).
Muay thai, lo stile di
combattimento corpo a corpo che prevedeva l'uso delle braccia
(gomiti, avambracci), delle mani (dita e nocche), delle gambe (tibia
e ginocchia), della testa e dei piedi (pianta dorso e talloni).
La storia di
quest'antica arte marziale va di pari passo con la storia della
nazione e di conseguenza anche il muay thai nel corso degli anni ha
subito notevoli cambiamenti, fino a raggiungere la forma odierna.
Seguendo questo percorso storico si può constatare che come tutte le
arti marziali anche il muay thai ha avuto origine nel tempio cinese
Shaolin, e le sue prime tracce si possono collocare nel periodo
storico che ha preceduto il Regno di Sukhothai (200 a.C. – 1238) e
attribuire ai monaci buddhisti indiani, che furono mandati nella
regione chiamata Dvaravati (che si estendeva nelle odierne Bassa
Birmania, Thailandia centrale e Cambogia orientale).
Contemporaneamente
iniziò la migrazione del popolo degli Ao–Lai con un inesorabile
incontro con le popolazioni locali dove vi fu un'integrazione e
scambio culturale e iniziò la diffusione del muay thai. Dopo tale
periodo vii fu l'era Sukhothai (1238 – 1377), la città divenne la
capitale del popolo siamese e assunse anche una grande importanza
religiosa. In questo periodo il muay thai era conosciuta come Mai Si
Sok, divenne fondamentale per i soldati in tempo di guerra, mentre
era usata come sistema di difesa e come allenamento per tenersi in
costante forma in tempo di pace. Sempre in questi anni il re
Ramkhamhaeng scrisse il Tamrab – Pichei – Songkram, il libro per
imparare l'arte della guerra.
In seguito la Mai Si
Sok prese il nome di Pahuyuth nell'era Ayutthaya (1377 – 1767). La
capitale del regno diventò la città d'Ayutthaya e la Pahuyuth
divenne fondamentale nelle innumerevoli guerre contro i popoli dei
regni vicini, diventando anche un elemento fondamentale per elevare
la propria posizione sociale in quanto era praticata oltre che nei
villaggi anche e soprattutto alla corte reale. Gli stessi re,
affascinati e rapiti dalla bellezza della Pahuyuth, la praticarono la
soprannominarono “l'arte dei re”. I più leggendari di questi
sovrani furono Naresuan (1590 – 1605, durante il cui regno il
popolo siamese fu soprannominato “il popolo delle otto braccia”)
e Sanpeth VIII, conosciuto in seguito come Phra Buddha Chao Sua (in
italiano il Re Tigre) per la ferocia in combattimento (1703 –
1709). In questo periodo particolare possiamo assistere ad una prima
fase importante della trasformazione della Pahayuth verso il muay
thai sportiva contemporanea.
Prima di allora era
utilizzata solo in guerra, e divenne poi anche come un efficace
sistema di difesa, per poi passare ad una forma sportiva che prese il
nome di Dhee Muay o Dhoi Muay. I contendenti si affrontavano davanti
ad un pubblico in occasione di celebrazioni religiose o di festività
e i duelli si svolgevano all'interno delle corti o delle piazze.
Questi incontri non avevano limiti di tempo, non avevano categorie di
peso e i contendenti si affrontavano senza protezioni. Gli incontri
finivano per KO, per morte dell'avversario o per abbandono e molto
spesso i lottatori erano costretti ad affrontare più incontri nella
stessa giornata. I sovrani rimasero talmente ammaliati dalla Pahuyuth
che crearono un particolare plotone che sviluppò il muay Luang, una
forma di Pahuyuth molto tecnica e sofisticata che serviva alla
protezione della famiglia reale e alla difesa della patria. Gli
ufficiali di questo plotone prendevano il nome di Dhamruot Luang,
Gong Tanai Luak o Grom Nak Muay.
Solo in seguito,
quando ormai gli incontri erano all'ordine del giorno, fu introdotto
per esigenza l'uso dei Kaad Chiek, protezioni per avambracci e mani
fatte di corda di canapa non raffinata che oltre a proteggere
l'atleta servivano ad aumentare l'incidenza dei colpi con i Gon Hoi
(aggiunte di corda di canapa sulle nocche che formavano delle
protuberanze). L'efficacia dei colpi fu aumentata ulteriormente
bagnando prima degli incontri i Kaad Chiek, che asciugandosi
s'indurivano maggiormente. Si narra che solo in alcune circostanze e
con il consenso dei combattenti, i Kaad Chiek venivano immersi nella
resina, o in un qualsiasi altro tipo di sostanza collosa, per poi
cospargerle di materiale abrasivo come frammenti di vetro o di
pietra, rendendo così le mani armi micidiali. Solo in seguito furono
introdotte, al posto dei Kaad Chiek, i bendaggi in corda con dei nodi
sulle nocche per poi passare ai guantoni. In questi anni grazie alla
pratica della Pahuyuth l'esercito siamese fu molto temuto dai popoli
vicini, ma questo non fermò la Birmania, che nel 1767 riuscì a
conquistare la città d'Ayutthaya dando origine alla "leggenda
di Nai Khanom Thom".
Nelle tre successive
fasi storiche, quella di Thomburi (1767 – 1782), nel 1° periodo
Rattanakosin (1782 – 1868) e 2° periodo Rattanakosin (1868 –
1925), la capitale del Siam fu trasferita lungo le rive del fiume
Chao Phraya. Dopo i 15 anni di Thonburi, venne spostata sulla sponda
opposta del fiume, nell'odierna Bangkok, in un piccolo villaggio che
fu ingrandito e ribattezzato prima Krung Rattanakosin e più tardi un
lungo nome cerimoniale la cui prima parte, Krung Thep Maha Nakorn, è
tuttora il nome ufficiale di Bangkok. Nell'era Rattanakosin la
Pahayuth prese il nome di Mae Mai Muay Thai o Mai Muay Thai e durante
questo periodo ebbe la sua consacrazione. Fu introdotta nelle scuole
come materia di studio e vi rimase fino al 1921. In questi anni tutti
volevano praticare la Mae Mai Muay Thai, ogni paese organizzava
celebrazioni e feste durante le quali vi erano esibizioni di Mai Muay
Thai. Questo comportò un inevitabile confronto fra combattenti di
diverse regioni, ognuna delle quali aveva un proprio stile di
combattimento. Secondo una ricostruzione storica, tre furono le
correnti di stili regionali più importanti che influenzarono il muay
thai moderna, quelle di Korat, Lopburi e Chaya.
Lo stile di Korat prevedeva una
guardia bassa e molto stabile con pugni e calci molto potenti,
eseguiti in combinazione di due o tre colpi. Erano usati dei Kaad
Chiek che coprivano l'atleta per l'intera lunghezza
dell'avambraccio, così facendo si aumentava l'efficacia dei colpi
in attacco e migliorava notevolmente la difesa.
Il Lopburi era basato sulla
velocità e sulla precisione d'esecuzione di una sequenza di
quattro, cinque colpi. La guardia, a differenza dello stile Korat, è
molto alta e meno stabile e ciò permette una maggiore agilità,
(caratteristiche principali dello stile Hanuman). I Kaad Chiek
ricoprivano solo le mani con dei rinforzi sulle nocche (gon hoi).
Il Chaya era uno stile che
prevedeva colpi di gomito, ginocchio, pugni e calci particolari,
colpi d'incontro con continui spostamenti laterali, arretramenti e
avanzamenti. I Kaad Chiek coprivano interamente gli avambracci e
sulle mani e sulle nocche erano presenti dei rinforzi (gon hoi).
Oltre a questi tre
stili, vi era quello detto Muay Pra Na Korn. Questo stile deriva
dalla fusione dei tre precedenti, avvenuta all'inizio dell'era
Rattanakosin. L'esecuzione dei colpi poteva essere molto veloce o
molto potente, anche la guardia poteva cambiare in base all'evolversi
del combattimento. I Kaad Chiek coprivano interamente le mani e gli
avambracci. In questo periodo furono costruite le prime arene
permanenti per i combattimenti, solo dopo il 1925 si sviluppò la
necessità di avere delle regole ben precise. Solo dopo il 1945
furono introdotte le categorie di peso, i round, i guantoni per
proteggere le mani e la conchiglia per i genitali (all'inizio fatta
di corteccia, in seguito una conchiglia di mare avvolta in un panno
per poi diventare quella che si usa oggigiorno), gli incontri si
spostarono sui ring e si abbandonarono le strade e le piazze.
Dopo le arene furono
costruiti gli stadi, fra i più importanti ci sono il Rajadamnern
Stadium (costruito fra 1941 e il 1945 ed inaugurato il 23 agosto
dello stesso anno) e il Lumpinee Boxing Stadium (costruito nel dopo
guerra e inaugurato l'8 dicembre del 1956). La Mae Mai Muay Thai
prese definitivamente il nome muay thai nel periodo in cui il regno
divenne una monarchia costituzionale con la cosiddetta rivoluzione
siamese del 1932, che il 24 giugno 1939 fu ribattezzato Regno della
Thailandia ("terra degli uomini liberi"). Durante la
Seconda guerra mondiale tornò di nuovo a chiamarsi Siam per poi
diventare di nuovo e permanentemente Thailandia l'11 maggio 1949.
Solo dopo gli anni settanta il muay thai fu praticata e iniziò a
diffondersi nel mondo occidentale. Da allora, la versione codificata
della muay thai professionale da quadrato (ring) e della tecnica di
autodifesa si sono diffuse nei paesi dell'ex URSS, negli Stati Uniti,
nel Regno Unito, in Francia e nei Paesi Bassi.
Amuleti
Pra Krueng
Piccola immagine sacra del Budda che
veniva inserita all'interno del Mongkon e del Kruang Ruang
dell'atleta, e serviva come portafortuna e per scacciare gli spiriti
maligni
Kruang Ruang
Bracciale di stoffa, di corda
intrecciata o di qualsiasi altro tessuto, fatto dal proprio maestro,
si può portare singolarmente o su entrambe le braccia del
combattente. Al suo interno può incorporare simboli e/o piccoli
oggetti venerati dall'atleta, il suo significato e il suo contenuto
lo conoscono solo il maestro e l'atleta. Il materiale per creare il
Kruang Ruang viene fornito dall'allievo, questo processo di
preparazione serve per dare protezione al combattente e creare un
legame indissolubile fra allievo e maestro.
Pirod
Bracciale di stoffa, di corda
intrecciata o di qualsiasi altro tessuto, fatto dal maestro, si può
portare singolarmente o su entrambe le braccia. Si prepara come il
Kruang Ruang e si indossa in alternativa su un braccio all'altezza
del bicipite. Si narra che in passato il Pirod poteva essere fatto
anche con un intreccio di stoffa e di legno rattan.
Dhagrut
Piccoli amuleti fatti in bronzo o
alcune volte in argento raffiguranti simboli sacri, che avevano lo
scopo di proteggere il guerriero che li indossava. Si poteva portarne
anche più di uno e talvolta si potevano inserire nei Kruang Ruang o
nei Pirod, se le loro dimensioni lo permettevano e se non erano di
intralcio ai movimenti del combattente.
Pitsamorn
Amuleti fatti con foglia di palma
inserita in un rivestimento di fibra naturale raffiguranti simboli
sacri simili ai Dhagrut. Si possono inserire all'interno del Kruang
Ruang o del Pirod sempre se le dimensioni lo consentono e sempre se
non sono d'intralcio nei movimenti del combattente.
Waahn
Erba che, se associata ad un rituale
magico, forniva all'atleta che la custodiva all'interno del Mongkon,
Kruang Ruang o del Pirod forza e virilità maggiore durante
l'incontro. Alcuni atleti bevono un infuso di quest'erba (simile alla
nostra cipolla) prima dell'incontro per aumentare la propria forza.
Prajied (non è un vero amuleto)
Bracciale che identifica il grado di
abilità dell'atleta nella pratica del muay thai e che prende il nome
di khan. Spesso viene confuso con il Kruang Ruang, la differenza è
che il Kruang Ruang viene fatto dal proprio maestro e assume un
significato molto importante nella vita del combattente, mentre il
Prajied non ha nessun significato mistico-religioso e può essere
fatto dall'allievo stesso, inoltre il Prajied cambia la propria
colorazione in base al khan di appartenenza.
Mongkon
Amuleto protettivo di forma circolare
che si indossa sul capo prima del combattimento. Il Mongkon viene
applicato all'atleta dal suo maestro e solo da lui rimosso con rito
propiziatorio prima dell'inizio del match, questo rituale prende il
nome di Pitee Tod Mongkon. Il significato di questo amuleto è molto
particolare e molto importante, perché rappresenta il maestro, il
campo di appartenenza, gli insegnamenti ricevuti e tutti i
confratelli del campo. Ad ogni vittoria del combattente, il maestro
prende un pezzo del Kruang Ruang dell'allievo e lo unisce al proprio
Mongkon con una cerimonia propiziatoria, così facendo si trasferisce
il vigore del guerriero vincente nel Mongkon che proteggerà e
infonderà maggiore vigore al nuovo combattente che lo porterà in
seguito. Secondo una leggenda, in tempi antichi per creare questa
corona magica venivano utilizzati serpenti velenosi che donavano al
combattente prosperità e vigore atletico.
Suea - yan e Paa -yan
Tessuti di varia forma (Suea-yan
maglietta tradizionale di colore rosso, Paa-yan fazzoletto
tradizionale) con raffigurazioni e simboli mistici di energia chakra
benedetti dai monaci, che venivano indossati o inseriti all'interno
di altri amuleti come Mongkon o Kruang Ruang. Spesso gli atleti
portano la simbologia magica permanentemente tatuata sul corpo.
Pratica molto diffusa in Thailandia specialmente presso famosi templi
come il Wat Bang Phra, questi tatuaggi praticati dai monaci buddisti
prendono il nome di Sak-yant o Yantra. Le raffigurazioni sacre non
possono essere tatuate sotto la vita perché i simboli sacri non
possono essere fatti in parti del corpo impure. Secondo l'educazione,
la testa è la parte più pura del corpo perché è la più in alto,
mentre i piedi sono la parte più impura.
Chakra
Molte discipline
orientali basano il proprio fondamentale teorico sull'esistenza dei
meridiani, che nella medicina tailandese sono denominati Sen. Secondo
questa teoria, attraverso la respirazione penetra nel corpo l'energia
che lo mantiene in vita. L'energia si diffonde in tutto il corpo,
attraverso dei canali, detti appunto “meridiani”, che
confluiscono nei centri di energia detti chakra. Secondo antiche
credenze, ancora oggi vengono tatuati nei punti meridiani dei simboli
chakra o, in alternativa, preghiere buddiste.
Phuang Malai
Sono ghirlande di fiori (quali
orchidee, garofani, gelsomino e margherite) che vengono portate dal
combattente prima dell'incontro sul petto nudo. Queste ghirlande sono
di buon auspicio, allontanano gli spiriti maligni e favoriscono la
protezione degli spiriti benigni. Vengono utilizzate anche e
soprattutto nella vita quotidiana come segno di felicità e di
benevolenza. Queste ghirlande hanno lunghezze, colorazioni e disegni
differenti in base alle regioni di provenienza; nonostante siano
tutte differenti, hanno tutte le stesse forme (assomigliano a delle
collane).
Whan Nan Chan Kok
La Whan Nan Chan Kok è una radice
tossica che cresce agli argini dei fiumi. Questa radice veniva usata
nel passato prima di un incontro all'ultimo sangue. Il guerriero thai
veniva cosparso di un unguento ricavato dalla lavorazione di questa
radice che provocava un'immediata reazione al contatto con la pelle
del guerriero, provocando una formazione di bolle sulla cute. Queste
bolle servivano per salvare il combattente dalle ferite profonde
create dalle tecniche atte al taglio della pelle negli scontri
all'ultimo sangue. Questa radice velenosa veniva usata per difesa e
non per offesa dei combattenti.
Classificazione dei praticanti
Il Muay thai nacque
dall'esigenza del popolo siamese di proteggersi dalle aggressioni
nemiche: per questo motivo si può supporre che gli allenamenti in
passato fossero molto duri e le tecniche trasmesse erano quelle che
potevano migliorare le doti naturali di combattimento dell'atleta e
renderlo invincibile, forse trascurando le tecniche dall'esecuzione
più complessa. Fu probabilmente questo il motivo per cui non vi
erano in Thailandia gradi o cinture che identificavano la conoscenza
delle tecniche di combattimento come nelle altre arti marziali.
Questa filosofia d'insegnamento ha prodotto formidabili e micidiali
combattenti e le relative leggende, ma ha portato alla scomparsa di
molte tecniche che sono andate perdute.
Con la diffusione in occidente del Muay
thai è maturata l'esigenza di regolamentare questa arte per offrire
agli atleti occidentali una conoscenza più ampia e per assicurare
che le tecniche rimaste non vadano a loro volta perdute: a tale scopo
negli anni Novanta le tecniche del Muay thai furono divise in dodici
gradi, che prendono il nome di Kan.
Una volta stabiliti, i Kan furono
sottoposti all'esame dei migliori maestri dell'epoca i quali, dopo
una scrupolosa analisi, fecero in modo che i Kan diventassero
quindici. Furono quindi scelti i cinque migliori maestri e insigniti
del Mongkon dorato (XV Kan), i quali scelsero a loro volta venti
maestri che furono insigniti con il Mongkon d'argento (XIV Kan); per
tutti gli altri Kan basta sostenere un esame, mentre per gli ultimi
due non esistono esami ma si ottengono per anzianità. Il XIII Kan
viene assegnato dal maestro al proprio allievo quando lo ritiene
pronto per divulgare i suoi insegnamenti e gli dona il Mongkon.
Per distinguere i vari Kan fra loro,
sono stati introdotti i prajied e i mongkon di diverse colorazioni:
possiamo quindi sostenere la tesi secondo cui in realtà i Kan siano
dodici e non quindici, perché non esistono esami per ottenere gli
ultimi due Kan.
Secondo la regolamentazione di alcune
associazioni e federazioni italiane e internazionali, i Kan sono
struttati come segue:
I KAN prajied bianco
II KAN prajied giallo
III KAN prajied giallo e bianco
IV KAN prajied verde
V KAN prajied verde e bianco
VI KAN prajied blu
VII KAN prajied blu e bianco
VIII KAN prajied marrone
IX KAN prajied marrone e bianco
X KAN mongkon rosso
XI KAN 1º livello mongkon rosso e
bianco (tirocinante istruttore base)
XI KAN 2º livello mongkon rosso e
bianco (tirocinante istruttore avanzato)
XII KAN 1º livello mongkon rosso
e giallo (istruttore base)
XII KAN 2º livello mongkon rosso
e giallo (istruttore avanzato)
XIII KAN 1º livello mongkon rosso
e argento (alto istruttore base)
XIII KAN 2º livello mongkon rosso
e argento (alto istruttore avanzato)
XIV KAN mongkon argento (maestro)
XV KAN mongkon dorato (gran
maestro)
Mitologia
tradizionale
Nai
Khanomthom
Si narra che durante
la guerra fra il regno del Siam e la Birmania del 1767, la capitale
Ayutthaya venne distrutta dagli invasori birmani. Coloro che non
riuscirono a scappare furono fatti prigionieri e deportati come
schiavi. Il re birmano Hsinbyushin organizzò dei tornei per
celebrare la vittoria, dove fece combattere i suoi migliori guerrieri
contro i guerrieri siamesi che aveva fatto prigionieri, utilizzati
come gladiatori. Durante questi incontri, il re rimase affascinato
dai combattimenti di uno dei prigionieri, il cui stile assomigliava
in parte a quello dei migliori guerrieri birmani che praticavano il
Parma (arte che prediligeva colpi di braccia in quanto l'abito che
indossavano impediva movimenti molto vistosi delle gambe).
Ammaliato dalla
Pahuyuth e dallo stile di questo guerriero misterioso, il sovrano
diede ordine che affrontasse i dieci migliori guerrieri birmani. Il
lottatore siamese riuscì a vincere tutti i dieci avversari (che fu
costretto ad affrontare) con colpi potenti, veloci e precisi ed il
re, stupito dall'impresa, concesse la libertà a lui e ad altri
prigionieri catturati ad Ayutthaya. Nacque in tal modo una delle più
famose leggende del popolo tailandese: quella di Nai Khanom Thom. Da
allora, la figura di questo eroe viene vista come anima ed essenza
del muay thai, pronto al sacrificio anteponendo ai propri interessi
l'onore, l'amore per la patria, la propria religione, il proprio
maestro e la propria scuola. Il 17 marzo è il giorno in cui viene
celebrata la festa di Nai Khanom Thom.
Phraya Phichai Dab Hak
Nato povero con il
nome Choi, figlio di un coltivatore di riso, iniziò a studiare da
monaco, ma poi fu allontanato per aver osato affrontare e battere un
ricco nobile del paese. Incominciò un percorso di studio e
formazione della Pahuyuth. Percorso che lo portò a vincere molte
competizioni fino a diventare la guardia personale di Phraya Tak, che
sarebbe diventato l'unico sovrano del Regno di Thonburi con il nome
di Taksin il Grande. Choi fu il braccio destro di Phraya Tak e si
distinse in molte azioni di guerra. Fu ricompensato da re Taksin che
gli affidò il governatorato di Phichai, città natale di Choi, con
il titolo di Phraya Phichai. Famosa è la battaglia in cui Phraya
Phichai respinse un attacco alla città portato dai birmani, durante
il quale continuò a combattere con entrambe le proprie spade anche
quando una si ruppe. Tale impresa gli ha valso l'appellativo di
Phraya Phichai Dab Hak, letteralmente "marchese di Phichai dalla
spada rotta".
Muen Plan
Nel 1788, durante il
regno di Rama I, due fratelli francesi arrivarono nel Regno del Siam.
Si erano fatti una reputazione sconfiggendo diversi pugili in
Indocina e vennero per battersi con i siamesi, che accettarono la
sfida. Fu incaricato un principe siamese di cercare un difensore
dell'onore nazionale, e scelse un membro della protezione reale del
palazzo - Muen Plan. L'incontro si svolse sul terreno davanti al
Grande Palazzo Reale, Muen Plan indossava un abito reale da battaglia
e sul braccio aveva a protezione il proprio Kruang Rang. Questo
abilissimo combattente sconfisse i due fortissimi francesi in breve
tempo e fu dopo l'incontro che il re Rama I gli assegnò il nome Muen
Plan, letteralmente “regno della distruzione”, a celebrare la sua
supremazia devastante.
Phra Chao Sanphet VIII
Il principe Khun
Luang Serasak era figlio del re di Ayutthaya Phetracha, fondatore
della dinastia Ban Plu Luang, e salì al trono con il nome regale
Phra Chao Sri Sanphet VIII. In seguito fu chiamato Phrachao Suea (“il
Re Tigre”) a causa della sua ferocia che esprimeva anche come
combattente di muay thai. Durante il suo regno il muay thai conobbe
un periodo d'oro (dovuto anche al fatto che lo stesso re la
praticava), si narra che il sovrano dovesse partecipare in incognito
ai combattimenti perché se avesse rivelato la sua vera identità
nessuno avrebbe accettato di battersi con lui. Il re intendeva
misurare la propria bravura nella pratica della Pahuyuth e verificare
se le sue vittorie erano dovute al fatto che era re o perché era un
bravo guerriero.
In un tempio di Ban
Pajanta nel distretto di Wiset Chai Chan, vi fu una celebrazione
durante la quale si svolsero incontri di muay thai. Il re raggiunse
il tempio con il proprio seguito e finse di essere un pugile di
passaggio in città accompagnato dagli aiutanti, uno dei quali fu
mandato ad organizzare il combattimento. Il promotore dell'evento
volle valutare l'abilità del nuovo arrivato, che chiese di
affrontare il campione locale. Le cronache di quel tempo definirono
la lotta emozionante, nella quale i due lottatori esibirono grande
talento. Il sovrano sferrò presto il colpo che decretò la sconfitta
del campione locale. In seguito, il Re Tigre continuò a combattere
in incognito e a sconfiggere i migliori atleti del regno.
Hanuman (Il dio scimmia)
Si racconta nel
Ramakien che il dio Phra Narai si reincarnò in Phra Ram (Rama - re
della città d'Ayutthaya) per ricongiungersi con la sua amata Naang
Sida e sconfiggerne il rapitore, il demone Nonthok reincarnatosi in
Tosakan (re dell'isola Lanka). Per riuscire nell'intento, accettò
l'aiuto del dio delle scimmie Hanuman. La leggenda racconta che
Hanuman, “la scimmia bianca” figlio di Phra Phai e di Naang
Sawaha, era un guerriero formidabile in grado di volare e di mutare
il suo aspetto a piacere. Il suo stile di combattimento era basato
sulla velocità, sulle inusuali schivate dei colpi avversari, su
speciali colpi portati contemporaneamente con gomiti e ginocchia, su
salti abbinati a prese o proiezioni portate anche dietro la schiena
dell'avversario, su colpi del palmo della mano e/o con gli
avambracci, evitando così di ferirsi le mani su bersagli molto
resistenti. Queste tecniche erano realizzate senza mai offrire un
bersaglio fisso ed evitando il confronto frontale con l'avversario,
che veniva colto di sorpresa e costretto a scoprire i propri punti
deboli rendendoli vulnerabili.
Per molti secoli i maestri siamesi
hanno cercato di creare delle forme di lotta ispirate alle tecniche
del dio scimmia Hanuman narrate nel Ramakian. Tale insieme di
tecniche non sono mai state racchiuse in un sistema tale da poter
essere definito come scuola o stile, ma hanno avuto una notevole
importanza nel bagaglio tecnico di molti maestri.
Terminologia
Kai muay:
palestra-camp
Nak muay: studente di muay thai
Nak Su: guerriero muay thai
Khru: maestro
Ajarn: gran maestro
Ian Tao: muoversi in modo generico
Kum Chum: basculamento (ritmo
basculante)
Phasom Muay: spostamenti sull'asse
frontale
Kom Muay Kee: combinazioni
d'attacco/ di difesa
Chap-Ko: lotta (clinch) tecniche
base
Ram Muay: danza rituale
Bang: blocco
Bang Nok: blocco ad incrocio
Lom: schivata da calcio alto
Seub: spostamenti nello spazio
Ghau Cha: perno con rotazione di
90° o 180°
Ian Sam Kum: passo del gigante
Den Muay: spostamenti sull'asse
laterale
Wiang: proiezioni
Ti Lob: schivata con rotazione del
busto a destra o sinistra
Lop Chark: schivata con passo
d'uscita a 45°
Sam Kum: spostamenti (passi) a
croce
Seua Yang: spostamenti in
rotazione con cambio di guardia
Tae Arm Tap: passo del guerriero
Mah Yong: passo del cavallo
Narai Kwang Chak: pugni in
rotazione
Kwang Chak Narai: pugno frustato
laterale
Sawasdee Krap: saluto prima
dell'allenamento o incontro (Questo è per gli uomini)
Sawasdee Kaa: saluto prima
dell'allenamento o incontro (Questo è per le donne)
Pugni
Yeb: pugno diretto con braccio
avanzato
Mahd Trong: pugno diretto con
passo
Mahd Kohk: pugno gancio
Mahd Soi: pugno montante
Mahd Wiang: pugno gancio largo
Mahd Tawad: pugno con traiettoria
discendente
Gradod Cho: pugno saltato
Ginocchiate
Kao Trong Neb: ginocchiata in
linea frontale diretta corpo
Kao Trong Kor: ginocchiata in
linea frontale diretta alla testa
Kao Kee: ginocchiata laterale
Kao Kratai: ginocchiata frontale
diretta alla coscia (linea bassa)
Kao Chi-ang: ginocchiata
ascendente diagonale
Kao Kone: ginocchiata laterale con
caricamento
Kao Laa: ginocchiata circolare
(tecnica di ginocchio)
Kao Thad: ginocchiata circolare
(tecnica di tibia)
Kao Loy: ginocchiata volante
Kao Lod: ginocchiata in
spinta“stop kick” in lotta
Kao Ku: ginocchiata doppia
Gomitate
Sok Dtad: gomitata circolare
orizzontale
Sok Chi-ang: gomitata ascendente
diagonale
Sok Ngad: gomitata ascendente
verticale
Sok Dti: gomitata orizzontale
discendente
Sok Sab: gomitata discendente
verticale
Sok Pung: gomitata in percussione
frontale
Sok Gratung: gomitata verticale
ascendente
Sok Ku: gomitata doppia
Sok Glab: gomitata girata
Sok Glab Fan Lang: gomitata girata
discendente
Sok Glab Quan Lang: gomitata
girata orizzontale
Sok Glab Iak Lang: gomitata girata
ascendente
Sok Kwang: gomitata a spirale
Ramasun Kwang Kwarn: gomitata
saltata discendente con presa
Rusei Bodi Hac: gomitata saltata
discendente senza presa
Monto Nung Tak: gomitata girata
saltata discendente
Pak Tai Toi: gomitata discendente
di rientro dal sok cheng
Calci
Tae Kaa: calcio circolare basso
Tae Laa: calcio circolare basso
parallelo al terreno
Tae Lam Tua: calcio circolare
medio
Tae Ken Kor: calcio circolare alla
testa
Tae Chi-ang Kaa (Tae Pa Mak):
calcio diagonale ascendente basso
Tae Chi-ang Lam Tua: calcio
diagonale ascendente medio
Tae Chi-ang Kor: calcio diagonale
ascendente alla testa
Tae Tawad Kaa: calcio circolare
discendente basso
Tae Tawad Lam Tua: calcio
circolare discendente al corpo (medio)
Tae Tawad Kor: calcio circolare
discendente alla testa (alto)
Tae Tien Pai Laa: calcio
ascendente basso
Tae Tien Pai Lam Tua: calcio
ascendente medio (al corpo)
Tae Tien Pai Kor: calcio
ascendente alto (al volto)
Tae Quad Torani: calcio circolare
basso sul polpaccio
Tae Tawad Quad Torani: calcio
circolare basso sul polpaccio discendente
Tae Trong: calcio circolare
diretto
Tae Thad: calcio circolare basso
in incidenza
Tip: calcio frontale
Tip Kaang: calcio laterale con la
gamba avanzata
Tip Viroon: calcio frontale alla
coscia
Tip Glab Lang: calcio all'indietro
diretto (Kwang Lieu Lang)
Tae Glab Lang: calcio circolare
girato all'indietro (Jarakee Fad Hang)
Gradob Tae Lam Tua: calcio
circolare saltato
Gradob Tae Songkram: calcio
circolare del drago
Batha Loob Pak: calcio ad ascia
(diretto con movimento frustato)
Lom Khun Thuan: calcio girato
verticale
Rituali pre-combattimento
La fase che precede il combattimento è
la parte che si può definire come la più importante per l'atleta.
In questi attimi, il combattente deve trovare la concentrazione, la
tranquillità e il favore degli spiriti benigni per far sì che il
combattimento abbia un buon esito. Tutto questo si verifica con lo
svolgimento di tre rituali pre-combattimento che sono:
Kuen Suu Weitee
Ram Muay
Pitee Tod Mongkon
Kuen Suu Weitee
L'entrata nel ring è
un momento molto importante, essendo un punto focale nella
preparazione dell'atleta all'incontro dal punto di vista psicologico.
È una fase di meditazione, preghiera e incantesimi nonché un
susseguirsi di gesti scaramantici e magici come per esempio il modo
di salire le scale del ring e passare le corde. Tutto questo serve
per infondere fiducia all'atleta e per sgomberare la mente da
pensieri inutili che possono condizionare il modo di affrontare
l'incontro.
Ram Muay
La Ram Muay è una
danza rituale che viene eseguita con movimenti lenti e simbolici
accompagnati da una musica che prende il nome di Dontree Muay (musica
che accompagna tutto lo svolgimento dell'incontro, l'intensità della
Dontree Muay cresce man mano che l'incontro si fa più cruento).
Questa danza serve per ottenere il favore degli spiriti benigni e per
scacciare gli spiriti maligni dal terreno dello scontro. Questo
rituale ha una valenza non solo religiosa ma anche pratica, infatti,
viene usata come forma di stretching per riscaldare i muscoli e
prepararli allo scontro.
L'esecuzione di questa danza viene
accompagnata dalla recitazione in modo silenzioso di preghiere e
formule magiche propiziatorie, che servono per ottenere un buon esito
dello scontro. I movimenti che caratterizzano la Ram Muay possono
variare o essere completamente diversi a seconda della scuola di
appartenenza o dello stile di combattimento utilizzato dall'atleta.
La Ram Muay oltre ad avere un significato mistico-religioso mira
fondamentalmente a dimostrare devozione religiosa, umiltà e
gratitudine da parte dell'allievo, nei tempi antichi il rituale era
rivolto a dimostrare devozione al Re e al proprio mentore, oggi
invece è rivolto all'organizzatore dell'incontro e al proprio
allenatore. La Ram Muay si sviluppa in tre fasi fondamentali:
Wai Khru
Il Wai Khru è una
delle parti più importanti della Ram Muay, è un rito di puro
rispetto che prende varie forme in diversi contesti. Per capire il
significato di Wai Khru in modo corretto nel contesto del muay thai
bisogna sapere che Khru in lingua thai vuol dire ” maestro“,
termine che nella cultura thai viene dato ai genitori nell'ambito
famigliare, ai monaci nel contesto religioso e più in generale al
re. Il termine Wai indica il tradizionale modo thai di riverire e
salutare. Chiunque fruisce degli insegnamenti rispetta in maniera
assoluta il proprio maestro e tratta i suoi pari come se fossero i
propri fratelli e sorelle. Esistono tre diverse forme di Wai Khru che
gli allievi imparano durante il loro tragitto di apprendimento:
Kuen Khru, Yor Krhu: Questa è la
forma che viene eseguita dall'allievo quando viene accettato come
studente dal maestro, che si impegna a insegnargli tutto il suo
sapere.
Wai Khru Prajam Pee: Questa è una
forma particolare del Wai Khru che viene eseguita in occasioni
particolari, (ad esempio in occasione di celebrazioni religiose),
come omaggio al proprio maestro e come forma di rispetto per i
maestri passati
Wai Khru Ram Muay: Questa è la
forma che gli atleti eseguono prima di un combattimento e assume
questo nome perché il Wai Khru viene inserito in una danza rituale
detta Ram Muay.
Molti sostengono che ci sia una quarta
forma della Wai Khru detta Krob Khru, forma che viene riservata a
coloro che dopo un lungo percorso d'apprendimento vengono iniziati al
ruolo di insegnanti, e ritenuti pronti per diffondere le proprie
conoscenze. Questa danza è senza dubbio un aspetto affascinante e
spettacolare del muay thai e non essendo strettamente legata alla
religione può essere eseguita anche da atleti occidentali.
Oltre ad essere un segno di omaggio e
rispetto verso il proprio maestro, questa danza è ricca di
significati che assumono un valore differente a seconda dell'atleta
che la esegue, ma tutti gli atleti, in segno di rispetto, si volgono
verso il proprio maestro e devono effettuare tre inchini “Saam
Krab” alternandoli alla classica posizione delle mani congiunte in
preghiera che prende il nome di “Thep Panom”. Con questi passaggi
si intende ringraziare e omaggiare la propria nazione, la propria
religione, e il proprio maestro e tutti i guerrieri Thai presenti e
passati. Il termine Wai Khru tradotto letteralmente vuol dire omaggio
al maestro, ovvero a colui che ti ha donato il suo sapere.
Taa Phrom Naang
Questa parte della Ram Muay viene
svolta a terra; l'atleta effettua movimenti lenti e precisi che
simulano i vecchi bendaggi utilizzati nei tempi antichi, il volo del
cigno simbolo di libertà (considerato un animale sacro). I movimenti
vengono ripetuti tre volte per omaggiare il proprio maestro, i
guerrieri passati, la propria patria e la propria religione. In più
questa fase permette all'atleta di fare stretching alle gambe
preparandole per l'incontro.
Phrom Si Na
Questa fase della Ram Muay è la parte
in piedi della danza, in cui l'atleta ripete per tre volte gli stessi
movimenti fatti nel Taa Phron Naang con lo stesso significato, in
questa fase si stimolano le anche per prepararle allo sforzo che
subiranno durante l'incontro. Questa è una parte importante per il
pugile, in quanto egli mette in mostra la propria indole guerriera
all'avversario compiendo ripetute volte il passo del guerriero.
Pitee Tod Mongkon
Una volta finite
tutte le fasi della Ram Muay l'atleta va verso il proprio maestro,
che con le mani congiunte sul volto inizia la recitazione silenziosa
di preghiere e formule magiche propiziatorie per il buon esito del
combattimento. Finite le preghiere, i riti propiziatori e pronunciata
la formula "da uomo diventi guerriero" toglie dalla testa
dell'allievo il Mongkon e lo pone sul proprio angolo con la funzione
di proteggere l'allievo dagli spiriti maligni per tutta la durata
dell'incontro.