Il budō (武道?)
rappresenta la via marziale giapponese, composto dai kanji bu (武?)
e dō (道?), che si
traducono come "Via marziale" o "Via della guerra",
ma anche come "Via che conduce alla pace" o "Via che
conduce alla cessazione della guerra attraverso il disarmo".
L'ideogramma "bu" 武
si compone internamente di hoko (戈?)
e tomeru (止?), che in
giapponese significano rispettivamente "lancia" o
"alabarda" e "fermare" o "cessare".
Quindi, "bu" nella tradizione giapponese porta con sé il
significato di "fermare, arrestare, lasciare le lance".
D'altra parte, l'ideogramma dō (道?)
significa letteralmente "ciò che conduce" nel senso di
"disciplina" intesa come "percorso", "via"
o "cammino", ma in senso etico e morale piuttosto che
fisico. Nel contesto del budō, "lance" assume il
significato esteso di "armi" e, quindi, di "guerra",
mentre "fermare" implica il concetto di "cessare".
In sintesi, nella tradizione marziale giapponese, il termine bu
implica "abbandono delle armi" e "disarmo", non
"guerra".
Nonostante l'apparente aura di
antichità, il budō è considerato uno degli esempi moderni di
tradizione inventata, con il termine che risale all'ultimo decennio
del XIX secolo.
L'aspirazione etica e sociale del budō
si concentra sulla realizzazione, attraverso la pratica di discipline
marziali basate sul "principio di non-resistenza",
dell'alto ideale di porre fine al combattimento e alle ostilità
mediante il disarmo reciproco. In questa visione, il combattimento
non è guidato dall'ostilità, ma da un profondo rispetto e
gratitudine verso l'avversario.
Il budō ha subito un'evoluzione dalla
concezione originaria di bujutsu (武術?),
focalizzata sulle tecniche marziali per la vittoria in battaglia,
alla sua forma attuale di budō (武道?),
dove l'attenzione si sposta dall'abilità tecnica all'educazione
etica e morale.
Lo Statuto del Budō (武道憲章?,
budō kenshō), approvato nel 1987 dal Nippon Budō Kyūgikai,
sintetizza lo spirito del budō tradizionale. Tra gli obiettivi, si
evidenzia la coltivazione del carattere, il miglioramento del
giudizio e la formazione di individui di valore attraverso
l'addestramento mentale e fisico con le tecniche marziali. Durante la
pratica, si sottolinea il rispetto dell'etichetta, l'osservanza dei
principi fondamentali e l'allenamento di mente, tecnica e corpo come
un tutt'uno.
La suddivisione dei praticanti di budō
in gradi include figure come lo Shihan, istruttori particolarmente
esperti al livello più alto, e lo Shidōin, istruttore ufficiale di
livello intermedio.