Con il termine arti marziali miste
(abbreviato spesso in MMA, sigla del termine inglese mixed
martial arts, a volte impropriamente chiamate free fight o
no holds barred e confuse con il predecessore vale tudo)
si indica uno sport da combattimento a contatto pieno il cui
regolamento consente l'utilizzo sia di tecniche di percussione (cioè
calci, pugni, gomitate e ginocchiate), sia di tecniche di lotta (come
proiezioni, leve e strangolamenti).
Il nome deriva dal fatto che queste
competizioni erano in origine un confronto diretto fra discipline
differenti, sebbene nel corso degli anni i praticanti abbiano
progressivamente adattato le tecniche più efficienti di ogni singola
arte marziale, combinando stili diversi fra loro. Per questa ragione,
ad oggi le arti marziali miste si sono di fatto evolute in uno stile
a sé stante, che mescola elementi di tutti gli altri.
Attualmente esistono nel mondo diverse
organizzazioni di MMA professionistiche, la più famosa delle quali è
la Ultimate Fighting Championship (UFC) che in ambito
dilettantistico riconosce e supporta, anche a livello finanziario,
l'International Mixed Martial Arts Federation (IMMAF). La Federazione
Italiana Grappling Mixed Martial Arts (FIGMMA) è la sola Federazione
Italiana riconosciuta ed autorizzata dall'IMMAF a disciplinare,
gestire e rappresentare in Italia lo sport delle MMA. In Italia il
CONI ha autorizzato la FIWUK-FIGMMA a disciplinare e gestire lo sport
delle MMA.
Storia
delle arti marziali miste
Gli incontri di MMA hanno sempre inizio
con il combattimento in piedi, che può poi eventualmente proseguire
a terra. Gli atleti possono vincere ai punti, per knock-out o per
sottomissione (cioè costringendo l'avversario alla resa tramite leva
o strangolamento).
Radici
delle arti marziali miste
Pancrazio
e storia antica
Le radici delle Arti marziali miste
sono, nello spirito, le eredi della tradizione dell'antico pancrazio
greco. I Greci antichi introdussero questa disciplina nei Giochi
olimpici nel 648 a.C., in essa non solo si combinavano il pugilato e
la lotta, ma il regolamento consentiva agli atleti di utilizzare ogni
tecnica possibile per sconfiggere l'avversario, anche le più
efferate, tanto che lo scontro era al limite fra disciplina sportiva
e azione bellica. Il pancrazio si diffuse anche nella società romana
e gli atleti greci spesso combattevano nelle arene. Successivamente,
nel 393, l'imperatore Teodosio I proibì per editto le festività
pagane, come i giochi olimpici, così che le discipline da
combattimento antiche come i giochi circensi e lo stesso pancrazio
vennero bandite. Di esso quindi si perse la memoria nel successivo
medioevo, anche se è oggetto di dibattito fra gli studiosi se possa
essere sopravvissuto in qualche nicchia limitata all'interno della
società bizantina.
I
combattimenti misti del 1900
Fino al XIX secolo non vi è notizia di
competizioni sportive da combattimento con l'impiego in simultanea di
tecniche pugilistiche e di lotta, ma nelle colonie del Nord America i
praticanti inglesi del Lancashire catch as catch can a volte si
cimentavano in scontri quasi senza regole detti rough and tumble.
Nei paesi anglo-sassoni tuttavia si iniziò ad organizzare incontri,
soprattutto in fiere e circhi, che impegnavano praticanti di boxe
inglese contro Taekwondo oppure lottatori di varie specialità
differenti. Questi incontri erano conosciuti con il termine di
no-holds-barred ed erano spettacoli d'intrattenimento più che
un vero e proprio sport.
Negli Stati Uniti, il primo maggiore
incontro fra un pugile ed un lottatore in epoca contemporanea avvenne
nel 1887, quando John L. Sullivan, l'allora campione mondiale dei
pesi massimi di pugilato, salì sul ring con il suo allenatore, il
campione di greco-romana William Muldoon, e fu sbattuto al suolo in
due minuti. Il successivo incontro pubblicizzato avvenne nel decennio
successivo, quando il futuro campione dei pesi massimi Bob
Fitzsimmons sconfisse il campione europeo di lotta greco-romana
Ernest Roeber. Nel 1936, il peso massimo Kingfish Levinsky e il
wrestler professionista Ray Steele si incontrarono per una sfida che
Steele vinse in 35 secondi.
Il Bartitsu
A cavallo fra il XIX ed il XX secolo,
l'ingegnere britannico Edward William Barton-Wright offrì il suo
contributo allo sviluppo di sistemi di combattimento misti. Egli non
solo fu fra i primi ad introdurre in Occidente lo studio e la pratica
di discipline orientali, ma dopo aver speso molti anni in oriente ed
in particolare in Giappone, sviluppò l'idea che i migliori elementi
delle varie arti marziali potessero essere combinati in un'unica
disciplina efficace per l'auto-difesa in una società disarmata. Egli
fondò un'arte marziale in cui confluivano boxe, savate, kodokan
judo, jujitsu, schwingen e canne de combat, studiando attivamente sia
il combattimento a distanza che ravvicinato, a mani nude o con
bastoni, in piedi e a terra. La disciplina si chiamava bartitsu,
fondendo il suo cognome con il termine "ju-jitsu". Il
bartitsu fu la prima arte marziale conosciuta a combinare stili di
combattimento europei ed asiatici. Inoltre Barton organizzò spesso
in Inghilterra incontri in cui si confrontavano rappresentanti di
lotta europea e campioni giapponesi. Ciò nonostante, dopo la morte
di Barton, la scuola del bartitsu entrò in declino, venendo
riscoperta solo nel secolo successivo.
L'influenza statunitense
Verso la fine del XIX secolo, in
Giappone si diffusero incontri di combattimento interstile,
conosciuti come Merikan, dallo slang giapponese per indicare un
"combattimento americano". Gli incontri di merikan
mettevano in competizione un lottatore asiatico, che poteva solo
effettuare prese di jujitsu, contro uno occidentale che poteva
colpire con pugni; ben presto praticanti di judo iniziarono a
prendere il sopravvento, scoraggiando l'interesse degli statunitensi
per la disciplina.
Dopo la prima guerra mondiale, gli
scontri di lotta in Occidente seguivano due filoni principali. Da una
parte vi erano le competizioni cosiddette "shoot", con
combattimenti fisici che terminavano con la sconfitta
dell'avversario; dall'altra parte le competizioni "show",
in cui gli scontri seguivano coreografie trasformandosi in veri e
propri spettacoli, con professionisti che erano al tempo stesso
atleti e attori; da questi ultimi si sarebbe poi originato l'odierno
pro wrestling.
Fra la fine degli anni sessanta e
l'inizio degli anni settanta del XX secolo, il concetto di combinare
elementi di varie arti marziali fu popolarizzato da Bruce Lee, con
l'introduzione del suo jeet kune do. Lee riteneva che si dovessero
usare solo le tecniche effettive in combattimento, da qualsiasi fonte
provenissero: un combattente dovesse essere flessibile e adattabile
come l'acqua. Egli attualizzò ciò che Barton aveva già anticipato
in Inghilterra anni prima e lo portò sotto i riflettori in Nord
America e poi, di riflesso, nel resto del mondo.
Queste idee furono di ispirazione per
il consolidamento dell'odierno sistema di MMA, nonostante l'ambito
sia diverso: la competizione agonistica per le MMA, l'autodifesa e lo
street fighting per Lee, che in particolare rifiutava il confronto
sportivo come fine a se stesso. Il jeet kune do fu importante anche
per lo sviluppo di sistemi di arti marziali ibride. Nel 2004 il
presidente dell'UFC Dana White avrebbe addirittura definito Bruce Lee
il "padre delle arti marziali miste", affermando: "Se
fate caso al modo in cui Bruce Lee si allenava, il modo in cui
combatteva, e le varie cose che scrisse, egli disse che lo stile
perfetto era il non avere stile. Si deve prendere un po' di qualcosa
da tutto. Si prendono le cose buone da ogni differente disciplina, si
impiega quel che funziona e getta via il resto".
Il movimento che portò definitivamente
alla creazione delle attuali scene di arti marziali miste americane e
giapponesi scaturisce da due sotto-culture interconnesse e da due
stili di lotta: brazilian jiu-jitsu e shoot wrestling. I primi
emersero negli incontri di vale tudo in Brasile, seguiti poi dagli
spettacoli shooto in Giappone.
Verso il
moderno sport
La famiglia
Gracie
La pratica del vale tudo iniziò
negli anni venti del XX secolo e divenne famosa con la "disfida
dei Gracie" (o Gracie challenge) istituita da Carlos
Gracie ed Hélio Gracie, poi portata avanti dai loro discendenti. I
tornei di vale tudo erano combattimenti liberi e molto
cruenti, il termine in portoghese infatti significa "vale tutto"
e il regolamento vietava solo morsi, graffi e dita negli occhi. In
questo tipo di competizione, primeggiavano due scuole: la scuola di
ju-jitsu dei Gracie, per l'appunto, e quella di Luta livre. Il
Brazilian Jiu Jitsu divenne rapidamente popolare per la sua
efficacia, dato che i membri della famiglia Gracie si imposero spesso
nei tornei. Hélio divenne la figura di riferimento, essendo il capo
scuola ed il maggiore esperto nella famiglia.
Negli anni novanta suo nipote Rorion
Gracie emigrò in America dove aprì le prime scuole di Jiu Jitsu
brasiliano negli Stati Uniti ed organizzò lo Ultimate Fighting
Championship o UFC, seguendo le regole che già erano del vale
tudo. La prima edizione si tenne il 12 novembre 1993, e nacque
come torneo a otto partecipanti, senza limiti di peso o tempo, con
pochissime regole (niente dita negli occhi, niente morsi, i colpi ai
genitali erano solo multati, si potevano liberamente dare testate e
colpi ad avversari finiti a terra, ecc...), con l'intento di mettere
a confronto maestri di varie discipline per dimostrare quale fosse,
in teoria, "l'arte marziale finale". I primi tornei
procedevano per eliminazione diretta e chi si aggiudicava la finale
vinceva ben 50,000 $. Suo fratello Royce Gracie si distinse vincendo
tre delle prime quattro competizioni, sconfiggendo nella prima ben
tre sfidanti in meno di cinque minuti totali. La famiglia Gracie
divenne una figura chiave nel circuito delle MMA e Royce con le sue
vittorie diede visibilità internazionale a questa competizione, al
Brazilian Jiu Jitsu e al regolamento vale tudo.
Antonio Inoki ed il wrestling giapponese
In Giappone, invece, match di
pro-wrestling basati su incontri interstile, conosciuti come Ishu
Kakutōgi Sen (異種格闘技戦,
letteralmente "scontri di sport da combattimento eterogenei")
divennero popolari con Antonio Inoki negli anni settanta. Inoki era
un allievo di Rikidōzan, ma anche di Karl Gotch che allenò molti
lottatori giapponesi nel catch wrestling. Egli promosse incontri
detti Shoot wrestling o Shoot fighting, nei quali si
distinsero campioni come Tatsumi Fujinami, Yoshiaki Fujiwara, Satoru
Sayama (meglio noto come "Tiger Mask"), Masami Soranaka ed
Akira Maeda, fra i più famosi lottatori professionisti giapponesi di
quel periodo. Nel 1985 venne creata l'organizzazione di arti marziali
miste Shooto, seguita nel 1993 dal torneo Pancrase; chiamato così in
onore del pancrazio antico, anche se in realtà era una derivazione
dello shoot wrestling.
Parallelamente, la diffusione dell'idea
di combinare lotta e percussioni influenzò Azuma Takashi, cintura
nera di karate kyokushinkai e judo, che contribuì a diffondere
l'idea di confrontare e combinare più stili sviluppando alla fine
del XX secolo l'arte marziale ibrida nota come daido juku kudo.
Takashi attingeva a tecniche e metodi di allenamento di vari sport da
combattimento, per poi organizzare incontri analoghi a quelli delle
arti marziali miste (ma con alcune differenze come la presenza del
gi, di caschi protettivi e di un limite di tempo per la lotta a
terra). Incoraggiava i propri allievi a confrontarsi anche in altre
discipline e in altri tornei.
I primi tornei di vale tudo in Giappone
si tennero nel 1994 e nel 1995, sulla scia dell'UFC americano, e
vennero vinti entrambi da un altro esponente della famiglia Gracie,
Rickson. Nel 1997, in Giappone, l'interesse per questo sport sfocia
infine nella nascita dell'organizzazione di arti marziali miste Pride
Fighting Championship, attualmente la principale manifestazione dello
sport assieme all'UFC.
Il termine "Mixed martial arts"
venne invece coniato da Rick Blume, presidente e CEO della
Battlecade, un altro torneo organizzato in Nord America dopo i primi
UFC, nel 1995.
Regolamentazione: le "unified rules"
Negli anni successivi, le MMA continuarono a diffondersi e
svilupparsi, arrivando ad ottenere un interesse mediatico capace di
rivaleggiare con la boxe e il pro-wrestling. Anche per questo motivo,
dato che i combattimenti potevano risultare troppo cruenti per un
pubblico sempre più vasto, oltre che per preservare la salute degli
atleti, nella UFC prima e in altre organizzazioni poi si aggiunsero
progressivamente regole che limitavano i lottatori rispetto al
regolamento vale tudo (che anzi spesso in molti paesi venne ritenuto
alle soglie della legalità se non praticato solo in incontri
clandestini), pur mantenendo le MMA lo sport da combattimento più
libero e flessibile di tutti, fino a giungere agli standard attuali.
I vari tornei nati dopo il 1993 erano tutti identici nella sostanza
di base, ma introducevano via via piccole differenze nelle regole che
li differenziavano fra loro. In quasi tutti gli stati americani per
esempio divennero illegali competizioni di sport da combattimento che
non presentassero categorie di peso, protezioni minime e limiti di
tempo, perciò i tornei di MMA si dovettero adeguare, allontanandosi
dal formato che era stato voluto dai Gracie per i primi UFC.
Nell'aprile del 2000, la California
State Athletic Commission, votò all'unanimità per una serie di
regolamentazioni che divennero poi la base per le Regole Unificate
delle Arti Marziali Miste (Unified Rules of Mixed Martial
Arts). Tuttavia quando la legislazione fu sottoposta ad analisi
giuridica, si determinò che lo sport era al di fuori della
giurisdizione della CSAC, rendendo il voto superfluo. Nel settembre
del 2000, la New Jersey State Athletic Control Board iniziò a
consentire che si svolgessero incontri nel New Jersey. L'intento era
di osservarli direttamente per raccogliere informazioni sufficienti a
stabilire un comprensivo set di regole per regolamentare
effettivamente lo sport. Il 3 aprile 2001, la NJSACB ordinò un
meeting per discutere di ciò nel tentativo di unire le miriadi di
regolamentazioni che sono state utilizzate negli anni dalle
differenti organizzazioni di arti marziali miste. Le già proposte
regole unificate vennero accolte dal NJSACB, diversi altri corpi
regolamentativi, numerosi promotori di eventi di arti marziali miste
e altre fazioni interessate nel circuito. Alla conclusione del
meeting, tutte le parti si accordarono su di un set unificato di
regole per governare lo sport delle mixed martial arts. Le
regole adottate dal NJSACB sono diventate de facto il set
standard di regole per incontri professionistici di arti marziali
miste in Nord America. Nel 2009, una mozione fu effettuata
all'annuale incontro della Association of Boxing Commissions per
adottare queste regole sotto il nome di "Unified Rules of Mixed
Martial Arts". La mozione passò all'unanimità.
Al giorno d'oggi, quindi, parlare di
MMA significa specificatamente parlare delle regole unificate
(unified rules) e di ogni torneo, gara o incontro combattuto
secondo le sue specifiche (con minime variazioni), sebbene diverse ed
importanti organizzazioni non statunitensi tuttora utilizzano
differenti set di regole come il regolamento Pride o le regole
globali (global fight rules).
Crescita
mediatica
Lo sport ha raggiunto un nuovo picco di
popolarità nel dicembre del 2006 in Nord America durante l'UFC 66
nel combattimento fra l'allora campione dei pesi mediomassimi Chuck
Liddell e il precedente campione Tito Ortiz, rivaleggiando le vendite
PPV di alcuni dei più grandi incontri di arti marziali miste di
sempre, e aiutando la PPV dell'UFC del 2006 a sorpassare quelle di
qualsiasi altra promozione PPV nella storia.
Nel 2007, la Zuffa, promotore dei
marchi UFC MMA promotion, comprò il brand rivale giapponese Pride
FC, fondendo i lottatori sotto contratto in un'unica organizzazione e
tracciando paragoni con i consolidamenti avvenuti in altri sport,
come la fusione fra AFL e NFL avvenuta nel football americano.
Da quando c'è stata l'esplosione
dell'UFC nei media mainstream nel 2006 e dopo la fusione nel 2007 con
il Pride e il conseguente acquisto del WEC, poche compagnie hanno
presentato competizione.
Tuttavia numerose organizzazioni hanno
promosso spettacoli significativi nel rivaleggiare con l'UFC, tra
queste vi erano Strikeforce, Bellator, Dream, IFL ed EliteXC.
Il 30 aprile 2011, a Toronto, Ontario,
Canada l'UFC stabilì un nuovo record di pubblico con l'UFC 129
portando 55,724 spettatori al Rogers Centre, l'evento segnò anche il
record di incasso nelle MMA che è ammontato a $ 12,075,000, il più
alto ingaggio a Toronto per qualsiasi evento. L'UFC 129 potrebbe
detenere anche il record per l'intero Canada, tuttavia non sono
contati gli introiti per le Olimpiadi invernali del 2010.
Sviluppo
dei combattimenti
Come risultato dell'incrementato numero
di praticanti, campi di allenamento organizzati, diffusione di
informazioni e moderna chinesiologia, la comprensione dell'efficacia
in combattimento di differenti strategie è stata notevolmente
aumentata. Il commentatore UFC Joe Rogan affermò che le arti
marziali si sono evolute di più negli anni successivi al 1993 che
nei 700 anni precedenti.
L'alto profilo delle moderne promozioni
di MMA come l'UFC e il Pride hanno stimolato uno sviluppo accelerato
di questo sport. I primi anni '90 videro una larga varietà di stili
tradizionali competere negli incontri. Ad ogni modo, le prime
edizioni videro differenti livelli di successo fra le varie
discipline. Le arti marziali miste quindi fin dai primi tornei di UFC
hanno dato la scintilla ad una generale evoluzione negli stili dei
combattento: quando vennero indetti, infatti, il panorama mondiale
delle arti marziali venne scosso dalla messa in luce di tattiche,
strategie e impostazioni che localmente erano già diffuse da tanto
tempo (soprattutto nei vale tudo) ma che internazionalmente erano
ancora terreno fertile di scoperta, studio e applicazione. La ribalta
delle arti marziali miste provocò l'evoluzione dei metodi di
allenamento e degli stili di combattimento di atleti e marzialisti
che volevano confrontarsi in questi tornei aperti, facendo emergere
soprattutto la necessità di imparare tipologie diverse di confronto.
L'esito dei primi tornei dell'UFC
faceva sembrar sì che la maggior parte dei combattimenti venissero
risolti nella lotta a terra, il che metteva in svantaggio i
praticanti di arti basate principalmente sulle percussioni (detti
"strikers") nei confronti di coloro che si specializzavano
nella lotta a terra (detti "grapplers"). I membri della
famiglia Gracie, particolari specialisti di questo tipo di
combattimento e già da decenni esperti interpreti del formato del
vale tudo (come lo erano i primi UFC) e dell'incrociare stili
diversi, non ebbero difficoltà ad imporsi rapidamente contro
avversari praticanti di una sola disciplina pura e che spesso non
avevano esperienza nell'affrontare un avversario esperto in prese e
leve, quando non ignoravano letteralmente cosa aspettarsi e quali
risposte dare a simili iniziative.
Successivamente furono i praticanti
americani di lotta olimpica a dominare, essi sfruttavano la loro
superiorità nella lotta in piedi e l'eccellente preparazione
atletica per atterrare l'avversario, bloccarlo al suolo e da lì
costringerlo alla resa anche solo mettendolo KO semplicemente
scaricando pugni da una posizione di netto vantaggio (un metodo detto
"ground and pound", ovvero "atterralo e colpiscilo").
Wrestlers come Dan Severn, Don Frye e Mark Coleman furono fra i
pionieri nell'UFC di questa tattica. I lottatori olimpici vinsero il
maggior numero di tornei UFC senza regole (1-12), conquistando ben
sei edizioni delle dodici totali. Nei tornei giapponesi invece
ottenevano abbastanza successo gli shoot wrestlers che offrivano una
buona combinazione di tecniche di lotta libera e di catch wrestling.
Divenne quindi importante per un combattente versatile ed efficiente
lo studio della lotta ed in particolare di uno stile che contemplasse
tecniche di sottomissione. Il rilievo che ebbe nei tornei di MMA ha
addirittura contribuito a codificare una nuova disciplina sportiva
internazionale (ora riconosciuto dalla Federazione Internazionale
delle Lotte Associate) detta semplicemente submission wrestling o
submission grappling che non ammette techniche pugilistiche o di
calci ma che permette le tecniche di lotta e le techniche di
sottomissione usate nelle arti marziali miste, senza l'utilizzo del
gi.
Alla fine degli anni novanta gli
"strikers" impararono a prevenire l'atterramento e
divennero più esperti nella lotta a terra, riuscendo più spesso a
continuare a combattere in piedi. La palestra Chute Boxe in Brasile
produsse molti campioni che si imposero adattando le tecniche di muay
thai alla realtà del combattimento stile MMA. Esempi degli atleti di
chute boxe sono Wanderlei Silva ed Anderson Silva. In
contrapposizione al ground and pound si diffuse anche lo
"sprawl and brawl" (ovvero "stai in piedi ed
azzuffati"). Lo studio di tecniche di percussione, sia sulla
distanza lunga (semplici calci e pugni) sia soprattutto su quella
corta (gomiti e ginocchiate, in particolare in fase di contatto detta
clinching) riacquistò così notevole importanza, anche se in
alcuni tornei risultò minore poiché il regolamento proibiva in
parte o del tutto le tecniche più pericolose come le gomitate o i
calci a terra.
Per questi motivi, se all'inizio nei
tornei di MMA si confrontavano rappresentanti di singole scuole con
le loro proprie metodologie ed impostazioni (spesso adattate ad un
tipo di confronto che prevedeva regole, obiettivi e necessità
differenti), al giorno d'oggi chi si cimenta nelle arti marziali
miste è quasi sempre indotto o tenuto a studiare differenti
discipline, sia per eseguire al meglio nello scambio di colpi, sia
per padroneggiare appieno le fasi di lotta. Questa pratica viene
detta "cross-training", cioè allenamento incrociato, ad
indicare che un atleta pratica contemporaneamente più sport da
combattimento dai quali attinge quel bagagliaio di tecniche ed
esperienza specifico per confrontarsi nelle modalità espresse delle
MMA. Soprattutto dopo l'avvento del XXI secolo si sono inoltre
diffusi corsi sportivi specifici di MMA, nei quali cioè non si
studiano separatamente vari settori (es. percussioni con guantoni,
percussioni a mani nude, lotta in piedi, lotta a terra ecc.) ma
l'allenamento prevede direttamente lo studio e la pratica del tipo di
incontro che si verifica nelle MMA, e quindi una fase pugilistica con
guantini, una fase di contatto e una di lotta al suolo in cui è
previsto lo scambio di colpi; il tutto secondo uno stile oramai a sé
stante, diverso quindi da quello che può avere chi compete
specificatamente per incontri di una particolare specialità.
A partire dagli ultimi anni '90 sia gli
strikers che i grapplers hanno avuto successo nelle MMA
anche se al giorno d'oggi è raro vedere un combattente non allenato
sia nelle percussioni che nella lotta raggiungere alti livelli di
competizione. In genere le discipline più allenate per studiare i
vari aspetti del combattimento sono la lotta olimpica, la muay thai,
il submission grappling, il brazilian jiu-jitsu, la kickboxing e la
boxe, tuttavia capita che alcuni atleti provegano da altri stili come
il judo, il taekwondo, il karate kyokushinkai, il sambo e il sanda.
Nel novembre 2005, il riconoscimento
dell'efficacia delle arti marziali miste come pratica sportiva da
combattimento arrivò quando l'Esercito degli Stati Uniti la inserì
all'interno dei primi annuali tornei intramilitari dell'Army
Combatives Championships organizzati dalla US Army Combatives School.
Principali
organizzazioni ed enti
Attualmente esistono nel mondo diverse
organizzazioni di MMA professionistiche, la più famosa e prestigiosa
delle quali è la Ultimate Fighting Championship (UFC) creata
nel 1993.
L'UFC riconosce e supporta, anche a
livello finanziario, l'IMMAF che promuove le MMA dilettantistiche e
che in Italia riconosce la Federazione Italiana Grappling Mixed
Martial Arts (FIGMMA).
Regolamento
Set di
regole presenti
Le Unified Rules of Mixed Martial
Arts sono allo stato attuale le regole più diffuse al mondo
nelle MMA. Nate negli Stati Uniti, vennero redatte dalla commissione
atletica della California, codificate dalla commissione atletica del
New Jersey nel 2000 e adottate dalla commissione atletica del Nevada
nel 2001.
Alcune delle regole più rilevanti
sono:
ogni round ha una durata di 5
minuti con 1 minuto di pausa fra i round; i match si svolgono sulla
durata dei 3 round, in caso di match per il titolo ogni match ha una
durata di 5 round
tutti gli atleti dovranno
combattere con dei pantaloncini approvati dalla commissione; non
sono ammesse scarpe, magliette, gi o pantaloni lunghi
3 giudici giudicheranno ogni round
ed il vincitore di ognuno riceverà 10 punti, il perdente 9 o meno;
se il round è pari ogni atleta riceverà 10 punti
la categoria dei pesi massimi ha
un limite massimo di peso di 265 libbre (circa 120 kg)
le gomitate sono ammesse purché
non si colpisca di punta con un movimento discendente 12-6
sono vietati calci e ginocchiate
alla testa di un avversario a terra
La prestigiosa promozione giapponese
Pride FC, attiva dal 1997 al 2007, era nota anche per l'utilizzo di
un set di regole totalmente differente da quelle in vigore negli
Stati Uniti.
Successivamente al fallimento e alla
chiusura avvenuti nel 2007 alcune organizzazioni di rilievo come la
russa M-1 Global hanno proseguito utilizzando tale regolamento,
sebbene anche quest'ultima negli anni a seguire abbandonò le regole
Pride, mentre altre utilizzano una forma modificata del regolamento
come quella della promozione croata FFC.
Alcune delle regole più rilevanti
sono:
il primo round ha una durata di 10
minuti mentre i successivi due round durano 5 minuti, vi sono 2
minuti di pausa fra i round; i match validi per un torneo ad
eliminazione diretta sono composti da soli 2 round
gli atleti possono opzionalmente
vestire scarpe da lotta, gi o pantaloni lunghi
3 giudici giudicheranno l'incontro
valutandolo nell'intera durata dello stesso e quindi non assegnando
un punteggio per ogni round
la categoria dei pesi massimi
raggruppa tutti i lottatori sopra i 93 kg di peso senza limite
massimo
sono vietate gomitate dirette al
volto e alla testa dell'avversario
sono ammessi calci, pestoni e
ginocchiate alla testa di un avversario a terra
Le Global Fight Rules sono un
set di regole che mescola elementi delle Regole Unificate con
elementi del regolamento Pride.
Sono in vigore in alcune promozioni
europee ed asiatiche, tra le quali la più nota è la singaporiana
ONE FC, e godono dell'appoggio dell'ISKA.
Alcune delle regole più rilevanti
sono:
ogni round ha una durata di 5
minuti con 1 minuto di pausa fra i round; i match si svolgono sulla
durata dei 3 round, in caso di match per il titolo ogni match ha una
durata di 5 round
3 giudici giudicheranno l'incontro
valutandolo nell'intera durata dello stesso e quindi non assegnando
un punteggio per ogni round
le gomitate a volto e testa sono
ammesse
la testa dell'avversario a terra
può essere colpita con calci e ginocchiate ma non con pestoni
discendenti
Sicurezza nelle
MMA
Per quanto riguarda la sicurezza degli
atleti, le statistiche dimostrano che la frequenza di KO nelle
competizioni di MMA è più bassa rispetto alle competizioni di boxe
e, da studi effettuati dall'Università Johns Hopkins, è risultato
che nelle competizioni di MMA vi è un minore rischio di lesioni
traumatiche al cervello rispetto ad altri sport da combattimento che
prevedono colpi alla testa.
Oggigiorno le competizioni di arti
marziali miste si svolgono in una maggiore sicurezza rispetto al
passato: prima, infatti, le regole erano molto poche, era ammesso
quasi ogni tipo di colpo o di tecnica (nella fattispecie, gli unici
colpi vietati erano quelli ritenuti "sleali": colpi ai
genitali e dita negli occhi) e l'unica "protezione" che
veniva usata erano i guanti (in alcuni casi, nemmeno quelli). Adesso
invece prima di ogni incontro un team specializzato di medici spalma
sul viso dei due combattenti una particolare pomata che serve a
chiudere (in maniera molto sommaria) i tagli che possono verificarsi
sul volto; inoltre nell'intervallo tra un round e l'altro i medici
devono controllare le condizioni dei lottatori e fermare l'incontro
se ritengono che uno di loro non sia nelle condizioni fisiche di
continuare il match. Per quanto riguarda le protezioni, è
obbligatorio l'uso di un paradenti, bendaggi sotto guanto e
sospensorio. Alcuni colpi sono vietati e per questo il concetto di
combattimento vero e proprio ne risulta un po' snaturato: a seconda
del set di regole utilizzato può essere vietato dare una ginocchiata
in volto all'avversario se questi si trova a terra o in ginocchio
(cosa che per molti combattenti risulterebbe quasi istintivo fare), e
in generale non è permesso colpire alla schiena o dietro la testa,
per questo alle volte un lottatore non si preoccupa troppo di esporre
questi punti, cosa che invece in un combattimento reale risulterebbe
fatale. A onor di ciò, il termine tecnico che si usa per indicare
due lottatori che si affrontano è match (ovvero
abbinamento/incontro), anche se spesso i telecronisti, per far
scaldare il pubblico usano il termine fight (combattimento).
Ciò nonostante le MMA riscuotono
grande successo: basti guardare un qualsiasi evento UFC o i passati
eventi Pride, dove vi sono migliaia di spettatori ad incontro, ed i
prezzi dei biglietti non sono sempre economici. I lottatori, inoltre,
benché limitati da regole nel combattimento, sono comunque atleti di
altissimo livello e intraprendono dure sessioni di allenamento prima
di ogni match.
Un'altra regola fondamentale è che i
lottatori devono essere dello stesso peso (o quasi), per garantire
questo esistono infatti delle categorie di peso che cambiano di
federazione in federazione.
Nelle federazioni femminili sono
parecchio diffuse categorie di peso come i pesi paglia (Strawweight,
fino alle 115 lb, ovvero 52 kg) e i pesi atomo (Atomweight,
fino alle 105 lb, ovvero 48 kg). Sono frequenti incontri di
catchweight, ovvero dove due contendenti appartenenti a categorie di
peso differenti si accordano su un peso limite che possa soddisfare
entrambi. In alcune federazioni la divisione dei pesi massimi
raggruppa tutti i lottatori dai 93 kg di peso in su senza limite
massimo; in passato erano frequenti incontri openweight, ovvero sfide
tra lottatori di qualsiasi peso senza limiti imposti.
Il concetto di arti marziali miste si
può riassumere nel pensiero di Bruce Lee: "il miglior
combattente non è un pugile, un karateka o un judoka. Il miglior
combattente è qualcuno che si può adattare a qualsiasi stile di
combattimento".
Un atleta di MMA quasi sempre si allena
in più di una disciplina, per essere preparato alla varietà di
stili di lotta che ogni avversario diverso può utilizzare; in linea
generale ci si allena in almeno una disciplina di "striking"
(dove si usano le percussioni), prevalentemente pugilato e
kickboxing, oppure anche muay thai, taekwondo, ecc. e una di
"grappling" (dove si usano le prese), quali lotta libera,
grappling, jiu jitsu brasiliano senza gi.
MMA
dilettantistiche
Le MMA in Italia sono rappresentate
dalla FIGMMA e prevedono il contatto pieno e il KO, ma hanno delle
regole più restrittive rispetto alle MMA professionistiche, tra cui
l'uso obbligatorio di equipaggiamento protettivo (paratibie e guanti
a dita scoperte leggermente più imbottiti rispetto a quelli dei
professionisti) e il divieto di colpire con ginocchiate alla testa e
con gomitate. La FIGMMA dal 2009 organizza ogni anno il Campionato
Italiano e la Coppa Italia in cui si selezionano gli atleti da
convocare nella Nazionale Italiana per partecipare al Campionato
Europeo e Mondiale di MMA dell'IMMAF. In Italia il CONI ha
riconosciuto in un primo momento la FIJLKAM-FIGMMA per gestire le MMA
in Italia, mentre in un secondo momento l'incarico è passato alla
FIWUK, che ha a sua volta delegato la FIGMMA. Attualmente la FIGMMA è
riconosciuta e supportata da entrambe le federazioni, gestendo per
conto della FIJLKAM il grappling, mentre per conto della FIWUK le
MMA.
In Italia i primi a proporre le MMA in
forma dilettantistica in versione "light" (a contatto
leggero e senza KO) sono stati gli organizzatori di MMA Italy. Il
regolamento di MMA-Italy prevede maggiori restrizioni e più
protezioni rispetto alla versione professionistica, anch'essa
proposta dagli stessi organizzatori. Dal 2004 esiste anche un
campionato nazionale a contatto leggero creato da Mma-italy. Nella
versione light (a contatto leggero) alcune protezioni sono
obbligatorie (guanti, paratibie, conchiglia, paradenti) mentre altre
sono facoltative (corpetto, caschetto protettivo, ecc...). Si vince
per sottomissione o ai punti e non è previsto il knockout (KO). Da
settembre 2017 MMA-Italy é entrata in FIGMMA ed ha realizzato
insieme ad essa un nuovo regolamento per il contatto leggero
denominato MMA-Safe; il regolamento MMA-Safe é stato inaugurato alla
Coppa Italia FIGMMA 2017. Dal 2014 MMA Italy Propone Match a contatto
pieno Dilettantistici ove è previsto il KO utilizzando il
regolamento MMA dilettantistiche più utilizzato al mondo. Nella
stagione sportiva 2016-2017 Gli stessi promoter hanno creato un nuovo
circuito per gli atleti dilettanti chiamato MMA LEAGUE AMATEUR (MLA).
Nel quale gli atleti che ne prendono parte entrano a far parte di una
classifica che consentirà loro di avere una chance per la cintura di
categoria arrivandone ai vertici. In Questa Versione,sono previste
delle regole più restrittive rispetto alle MMA professionistiche,
oltre all'uso obbligatorio di protezioni (paratibie e guanti a dita
scoperte leggermente più imbottiti rispetto a quelli dei
professionisti) e il divieto di colpire con ginocchiate alla testa e
con gomitate, oltre al divieto di utilizzare alcuni tipi di
finalizzazioni pericolose tra cui quelle che interessano la parte
cervicale e leva in torsione al perone (Heel Hook). Tutte le attività
MMA ITALY (MLA) comprese il circuito MMA LEAGUE AMATEUR (MLA) dal
mese di settembre 2017 fanno parte della FIGMMA.
La World MMA Association, di cui è
presidente Fedor Emelianenko, in Italia è rappresentata da Fight1,
che organizza un regolare Campionato Nazionale e ha una squadra
azzurra di cui è Direttore Tecnico Davide Ferretti, che compete nel
circuito dei campionati Europei e Mondiali WMMAA. Fight1 promuove per
la WMMAA in Italia anche un innovativo programma di insegnamento per
i bambini.
Le
MMA professionistiche in Italia
Benché come disciplina sportiva
fortemente di nicchia, le MMA erano presenti in Italia già dagli
anni novanta ma generalmente venivano chiamate Free Fight: tra
gli eventi più importanti che si sono svolti nel Bel Paese vi è il
primo torneo Oktagon del 1996, il quale prevedeva l'utilizzo di
guantoni da boxe ed un regolamento simile a quello di organizzazioni
giapponesi come Pancrase e Rings con tanto di conta fino al 10 in
caso knockdown.
Dalla fine degli anni 2000 in Italia si
è assistito anche ad uno sviluppo delle arti marziali miste
professionistiche, sia nelle categorie di peso maschili, sia in
quelle femminili. Nascevano così in quegli anni gruppi di
organizzatori e promozioni che si occupavano, e molte se ne occupano
anche oggi, di realizzare matchmaking o eventi di MMA anche in
Italia. Tra le varie promozioni che nacquero in Italia, sicuramente
gli organizzatori di MMA ITALY, fu una delle prime organizzazioni ad
occuparsi in Italia del matchmaking di incontri Pro di MMA da
inserire in galà di sport da combattimento di altre discipline e
tuttora lo sta ancora facendo. Nel giro di un anno, riuscirono a
promuovere e collaborare con alcuni sponsor cominciando anche a
realizzare eventi di sole Arti Marziali Miste. Tra gli eventi più
importanti vanno ricordati: Mix Fighting Fever la cui prima
edizione fu nel 2003, la Golden League dal 2008 ad oggi gestita per
quel che riguarda le MMA, l'evento Fighter of The Ring che si
è svolto a Biella dal 2008 al 2012, Destroyer: MMA on cage 17
dicembre 2011 in Provincia di Treviso, la Power Nation Fighting
Championship dal 2011 con sede a Pordenone in Friuli V.G., ancora
attiva anche fuori regione, l'evento Hip Hop In the Cage 18
febbraio 2012 a Genova o il torneo Strong & Unbreakable
suddiviso su quattro eventi tra marzo e giugno 2012 presentando
fightcards con 15 match ad evento e ancora il circuito Bj
Tournament la cui prima edizione risale al 18 giugno 2011 e che
collabora anche col circuito professionistico Heroes Fighting
Championship la cui prima edizione è del 14 luglio 2012 a Pavia,
Ancora oggi MMA Italy Organizza Eventi con Match Dilettantistici e
Professionisti. Con il tempo sono succedute altre promozioni, alcune
ancora attive ed altre ormai defunte, tra queste Milano in the
Cage, il cui primo evento si svolse a Sesto San Giovanni il 7
maggio 2011, l'Xtreme Combat Italia di Roma (abbreviata in
XC-1), la livornese La resa dei conti, il circuito Born
to fight, la Pancration Fighting Championships e le
promotion romane Ronin Fighting Championships, Impera FC
e STORM. Una categoria a cui bisogna tenere conto è quella
delle giovani speranze appartenenti alla F.F.C e S.F.C supervisionati
dalla WTKA. I campioni di tale categoria sono Mario Rossi (1º posto,
imbattuto da 10 anni), Mattia Chiarani(2º posto) e Trevisan Simone
(3º posto).
Nel 2012 la FIGMMA ha aperto il Settore
Professionisti al fine di dare uniformità alle regole dei
combattimenti, di garantire la sicurezza degli atleti e di aiutare la
promozione delle MMA con regolamento PRO in un contesto legale e
riconosciuto.
Di recente si cominciano a vedere
alcuni risultati tangibili a livello internazionale: il sito
fightmatrix.com, che stila delle ampie classifiche dei migliori
lottatori del mondo per ogni categoria di peso grazie a degli
algoritmi sui risultati ottenuti dal singolo atleta e dal rilievo
delle organizzazioni nelle quali combatte, nel febbraio 2012 elencava
solamente tre italiani tra i primi 250 pesi medi al mondo (Alessio
Sakara il più quotato, classificato 41-esimo) e uno tra i primi 300
pesi leggeri, e nessuno di questi era ancora imbattuto; solamente nel
2014 l'atleta del Bellator Annalisa Bucci riuscì a raggiungere la
posizione numero 5 della classifica dei pesi piuma femminili. Dal
2017 si rilevano maggiori presenze di atleti italiani o stranieri
attivi in Italia, tra cui Marvin Vettori posizionato al 55° posto
nei pesi medi e Mara Romero Borella, al 17° posto nei Flyweight
femminili.
Dal 2012 grande rilievo alla disciplina
è stato dato dalla Kombat League che ha promosso eventi in tutto il
territorio nazionale, grazie alle collaborazioni internazionali gli
atleti KL hanno potuto disputare decine di match in vari stati
esteri, conquistando importanti vittorie. Attualmente la Kombat
League ha lanciato la Promotion Magnum FC grazie alla collaborazione
con il campione internazionale Michele Verginelli che ricordiamo
essere stato il primo italiano a praticare le MMA fin dal 1998 quando
ancora si combattevano a mani nude. Negli anni a seguire il movimento
crebbe e nel 2014 l'evento Slam FC 6: Malebolge raggiunse
quasi il limite di capienza del Teatro Obihall di Firenze nel quale
era ospitato.
Tornando alle Promotion patrocinate da
FIGMMA , tra il 2015 ed il 2017 vi é stata una crescita nella
qualità degli eventi offerti al pubblico; la prima Promotion ad
alzare gli standard é stata la Venator Fighting Championship
(Venator F.C.), sigla con sede in Svizzera, di proprietà di
Francesco Merenda, che insieme al telecronista di Fox Sports Italia
Alex Dandi, ha realizzato un reality format "guerrieri italiani"
andato in onda sulla piattaforma Sky e culminato con la finale alla
Unipol Arena di Bologna il 30 maggio 2015. Il 21 maggio 2016 a Milano
Venator F.C. ha presentato la card internazionale più ricca di
sempre con un grosso numero di atleti ex UFC, nel 2017 si
sono visti altri due eventi molto interessanti dove si é dato ampio
spazio anche alla musica ed alla coreografia e cioè "The
Golden Cage", promotion con sede a Milano che ha tra i
suoi fondatori anche il famoso rapper Francesco Vigorelli,
detto Jack la Furia, che il 13 maggio 2017 ha coinvolto alcuni
dei più noti rapper italiani che si sono esibiti direttamente nella
gabbia davanti al oltre 2300 persone di pubblico. Il 28 luglio 2017
all'Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro con
l'organizzazione PNFC (Power Nation Fighting
Championship) si é svolto il "Fight Gala Rock", evento
internazionale che ha visto le MMA accompagnate da famosi D.J..
Legalizzazione delle MMA professionistiche nel mondo
In alcuni stati dell'Australia come
Victoria e Australia Occidentale è vietato l'utilizzo della gabbia
nelle MMA.
Il Canada inizialmente vietava la
disciplina delle MMA, e con il tempo lasciò potere decisionale alle
commissioni atletiche delle singole province, alcune delle quali
legalizzarono lo sport; dal 2013 le MMA sono considerate legali a
tutti gli effetti nell'intera nazione.
In Cina le MMA professionistiche
vengono praticate regolarmente ed esistono diverse organizzazioni
atte a promuovere lo sport; nonostante ciò l'UFC dirottò la propria
scelta nell'organizzare gli eventi ufficiali a Macao e non in Cina
per motivi legati al veto cinese sul gioco d'azzardo.
Nell'appoggiare i vani tentativi da
parte dell'UFC di organizzare un evento in Francia diversi editori
internazionali hanno più volte dichiarato che in tale nazione le MMA
sono vietate: in realtà le MMA professionistiche sono legali e
regolarizzate in Francia dal 2008 con promozioni come 100% Fight che
da allora organizzano costantemente eventi su suolo francese, ma il
regolamento vieta i colpi diretti ad un avversario a terra, rendendo
quindi inutilizzabili tecniche caratteristiche delle MMA moderne come
il ground and pound; inoltre lo sport nel paese viene generalmente
chiamato pancrazio e viene spesso citato come sport a sé
stante, ma in realtà i risultati dei circuiti francesi di Pancrace
vengono registrati ufficialmente come risultati di MMA.
Il secondo evento organizzato dall'UFC
su suolo tedesco, ovvero UFC 122: Marquardt vs. Okami del
novembre 2010, venne aspramente criticato dalla stampa locale per il
contenuto violento e non venne trasmesso sui canali tedeschi; l'UFC
tornò comunque una terza volta in Germania nel 2014.
In Norvegia qualsiasi sport
professionistico che prevede il knock-out come metodo per ottenere
una vittoria è considerato illegale, includendo di conseguenza le
MMA ma anche il pugilato.
In alcuni stati degli USA le MMA
professionistiche non sono regolamentate e, in generale, sono
vietate: tra gli stati che prevedono il divieto spicca New York.
In Svezia le MMA conobbero un notevole
sviluppo a partire dai primi anni 2010 grazie anche a vari talenti
locali che si misero in luce a livello internazionale, e di
conseguenza diverse promozioni estere si interessarono al paese
scandinavo per organizzare eventi sul luogo; in Svezia le MMA sono
regolate dalla federazione SMMAF, la quale si dimostrò rigida nel
valutare determinati incontri come non equilibrati per la differenza
di valori degli atleti in gioco, imponendo l'annullamento degli
stessi: fu così che la federazione annullò un intero evento
dell'organizzazione britannica Cage Warriors ed un incontro anche
dell'UFC nell'evento UFC Fight Night: Nelson vs. Story.
Tra il 2012 ed il 2013 le autorità
sportive thailandesi vietarono le competizioni di MMA per poi
legalizzarle nuovamente.
Le MMA femminili
Benché principalmente note per gli
atleti maschi, le arti marziali miste femminili (anche abbreviate in
WMMA, sigla della dicitura inglese Women's Mixed Martial
Arts) già dagli anni 2000 vantano un rilievo crescente, nonché
promozioni di soli combattimenti tra femmine.
Il Giappone può essere definito il
paese d'origine delle WMMA, dato che si hanno riscontri di
competizioni femminili già dagli anni novanta, e la prima
organizzazione di soli combattimenti tra donne è stata proprio la
nipponica Smackgirl, attiva dal 2001 al 2008, già erede della ReMix
e sostituita dalla promozione Jewels.
È da ricordare che il primo evento di
MMA che si ricordi su suolo europeo, ovvero White Dragon: Day One
del 21 ottobre 1993 tenutosi a Riga in Lettonia, fu caratterizzato
proprio da un incontro di MMA femminili tra Alena Lediayeva e Olga
Troyan. Inoltre anche il primo evento organizzato dall'importante
promozione russa M-1 Global, svoltosi il 1º novembre 1997 a San
Pietroburgo, presentò ben due incontri di WMMA.
Alcune lottatrici divennero celebrità
al livello delle idol, e nei primi anni 2010 si assistette ad un
fenomeno simile negli Stati Uniti grazie a organizzazioni come
Strikeforce e Bellator che in contemporanea promuovevano incontri di
ambo i sessi. Da citare senza dubbio Megumi Fujii, considerata da
molti la lottatrice più forte di sempre, e Gina Carano, che riuscì
a portare alla ribalta le WMMA negli Stati Uniti.
La svolta definitiva per le WMMA
statunitensi avvenne nel 2012 con l'arrivo della stella delle arti
marziali miste femminili Ronda Rousey, la quale divenne campionessa
Strikeforce e riuscì a portare le WMMA su un elevato livello di
esposizione mediatica, a tal punto che la celebre promozione UFC
decise di aprire le porte al gentil sesso con una divisione dei pesi
gallo femminili totalmente incentrata sulla ex judoka Rousey; lo
stesso anno si assistette alla nascita dell'Invicta FC, ovvero la
prima promozione statunitense di sole lottatrici femmine, la quale in
breve tempo riuscì a catalizzare buona parte dei migliori talenti di
ogni categoria di peso, grazie anche all'imminente chiusura della
Strikeforce avvenuta nel 2013.
Gli incontri tra femmine in passato
differivano nelle regole rispetto alle sfide tra maschi: in alcune
promozioni il ground and pound era limitato ad alcune decine di
secondi o addirittura vietato, in altre i round erano più brevi
oppure le classi di peso variavano totalmente rispetto ai maschi.
In Giappone e non solo si è spesso
dibattuto riguardo ad una possibile discriminazione nei confronti
delle arti marziali miste femminili, o al semplice fatto che
l'interesse verso di esse fosse crescente non tanto per il livello
dei combattimenti ma per il fatto di vedere delle ragazze combattere;
nel 2004 il lottatore Takumi Yano, attivo nella promozione Pancrase,
si rifiutò di combattere come forma di protesta alla presenza di
combattimenti femminili nel medesimo evento.
Terminologia
Clinch: viene così
definita una fase del combattimento durante la quale i due
contendenti si immobilizzano afferrandosi in piedi, allo scopo di
impedire all'avversario di portare colpi efficaci o anche per poi
effettuare una transizione passando ad una fase di lotta a terra
grazie ad una proiezione; un tipo di clinch molto efficace ed
utilizzato, in particolare dai lottatori allenati nel muay thai, è
quello effettuato afferrando l'avversario dalla nuca.
Ground and pound: tecnica
essenziale delle arti marziali miste moderne, il ground and pound
consiste nell'ottenere una posizione dominante sull'avversario a
terra e nel colpirlo ripetutamente con pugni, gomitate e
ginocchiate; in genere è una tecnica base di quei lottatori ben
allenati nelle proiezioni e che sanno difendersi dalle tecniche di
sottomissione, come wrestler e judoka.
Sprawl and brawl: tecnica
molto utilizzata dagli striker, nella quale si colpisce
efficacemente e contemporaneamente si cerca in tutti i modi di
evitare la lotta a terra.
Takedown: tecnica di
proiezione dell'avversario a terra, generalmente effettuata sulle
gambe o sul busto del rivale: per questo si differenzia dalle
proiezioni tipiche del judo, tipo il nage waza.
Striker: viene così
definito un lottatore principalmente allenato ed abile nelle
tecniche di percussione, come il karate, il kickboxing o il muay
thai.
Grappler: viene così
definito un lottatore esperto nel grappling e nella lotta a terra,
in genere allenato in discipline come jiu jitsu brasiliano o sambo.
Wrestler: viene così
definito un lottatore, generalmente esperto di lotta libera o lotta
greco-romana, che fa delle proiezioni a terra e del top-control le
sue armi migliori.
Tap out: azione effettuata
da un lottatore consistente nel battere una delle mani ripetutamente
a terra o sull'avversario allo scopo di dichiarare la propria resa,
generalmente a causa di una presa di sottomissione o di un
infortunio; può essere effettuata anche con i piedi/gambe se le
braccia dell'atleta risultano immobilizzate.
Lay and pray: termine
utilizzato con intento dispregiativo per definire la volontà di un
lottatore, generalmente abile nella lotta, a vincere ai punti
controllando l'avversario a terra senza portare colpi o tentare la
sottomissione.
Gatekeeper: termine
utilizzato anche in altri sport da combattimento come il pugilato,
letteralmente significa "portinaio": indica un
lottatore che, seppur molto abile e rispettato per le sue doti, non
viene più considerato degno di essere un contendente al titolo per
suoi limiti o perché ha già fallito più volte nei match decisivi,
e di conseguenza viene utilizzato come test per gli aspiranti
contendenti.
Aspetti
Fisiologici
Tuttavia se parlando di professionismo
non occorre fare differenze sulle abilità che determinano la
vittoria di un campione, ed essendo come detto l'MMA una disciplina
che ha intrapreso una specifica strada, nel mondo amatoriale e
soprattutto in quello giovanile è necessario fare delle
puntualizzazioni perché per costruire un buon combattente di MMA è
necessario attenersi a delle regole che la natura stessa ci impone.
Le discriminanti nell'approccio all'MMA
è ciò che gli studiosi definiscono “intelligenza cinestetica” e
capacità propriocettiva. L'intelligenza cinestetica consiste nella
capacità di un individuo di saper gestire il proprio corpo e di
controllarne i movimenti, manipolare oggetti trasformarli e
riorganizzarli, o nel caso dell'MMA controllare il corpo di coloro
con cui si entra in relazione, osservare situazioni e riprodurle,
programmare sequenze di azioni anche a livello astratto. È
un'intelligenza che permette l'apprendimento attraverso il movimento
(toccando oggetti, muovendosi, interagendo con lo spazio). La
propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la
posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione
dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista. La
propriocezione assume un'importanza fondamentale nel complesso
meccanismo di controllo del movimento.
La natura stessa impone dei tempi di
apprendimento di queste due capacità che rientrano in quei processi
fondamentali dell'età evolutiva e che quindi rimangono più ostiche
nell'età adulta, ma soprattutto la natura ci impone la metodica di
apprendimento che in tutti i mammiferi è la lotta (la principale
attività dei cuccioli per lo sviluppo psico-motorio).
È quindi sulla base di quanto scritto
che in tutte le scuole professionistiche di MMA si attribuisce uno
spazio molto ampio all'apprendimento delle tecniche lottatorie sia
tra i professionisti che soprattutto nell'ambito giovanile ed
infantile, come dichiarato poi dallo stesso Alessio Sakara in un suo
intervento “consiglio ai giovani”.
La lotta intesa come la lotta olimpica
risulta essere la disciplina più utile all'apprendimento in
sicurezza di queste abilità che poi saranno indispensabili nella
pratica dell'MMA. Lungi questo dal voler sostenere che la corrente
wrestler sia più efficace, ma soltanto che i fondamentali inerenti
questa specialità sono più complessi e quindi da apprendere
prematuramente; inoltre l'importanza della lotta come disciplina di
base è andata in crescendo con la diffusione globale delle regole
unificate dettate dalla commissione atletica del Nevada, mentre nel
periodo di maggior successo delle MMA giapponesi tale disciplina
aveva un rilievo minore.