giovedì 25 giugno 2020

Come ha fatto il Giappone a non farsi conquistare da Genghis Khan


I cavalli sono animali incredibili. Sono veloci, forti e robusti. Usando centinaia di migliaia di persone, le orde mongole di Gengis Khan hanno conquistato la maggior parte dell'Eurasia nel giro di pochi decenni. Ma i cavalli hanno una debolezza fatale che i giapponesi hanno sfruttato: non possono attraversare gli oceani.

Nella foto: spaventosi guerrieri mongoli. Non raffigurato: attraversamento del mare.

Al fine di sventare i nomadi rampanti di Genghis, i giapponesi si posizionarono astutamente a 65 chilometri di distanza dal pezzo di terra più vicino, attraverso lo stretto di Tsushima. Ciò significava che i mongoli dovevano costruire barche per arrivarci, aumentando drammaticamente il costo dell'invasione, riducendo il numero di truppe che potevano sbarcare e creando un collo di bottiglia per i rifornimenti in entrata.
Eppure, mentre Gengis si accontentava di chiudere un occhio sul Giappone e massacrare milioni di indifesi asiatici come un bullo un po' troppo cresciuto, il suo successore Kublai Khan non era un buono a nulla. Il suo vassallo coreano costruì 150 navi e partì per il Giappone nel 1274 con un'enorme forza di invasione di circa 300-800 navi.

Linea tratteggiata rossa: rotte in uscita della seconda invasione mongola. Linea tratteggiata blu: rotta di ritorno. Notare la grande quantità di mare e l'assenza di linee tratteggiate blu.

A questo punto della storia la tradizione marziale giapponese era l'ombra di ciò che sarebbe poi diventata. Nonostante avessero smistato l'intera isola di Kyushu, non avevano nessun generale abituato a comandare un gran numero di truppe, le loro spade si rompevano sull'armatura di cuoio bollita dei Mongoli, e affrontarono un grave svantaggio tecnologico. I mongoli avevano tutto l'equipaggiamento che permetteva loro di conquistare la maggior parte del mondo: archi compositi, frecce con polvere da sparo, granate, razzi e un atteggiamento parecchio aggressivo.
Tuttavia, i mongoli non avevano idea di cosa avrebbero affrontato e dopo alcune schermaglie tornarono alle loro navi per la notte per evitare il rischio di essere separati dal resto dell'esercito dal vento e dalle onde. Quella notte la flotta di invasione fu danneggiata da una tempesta e i giapponesi attaccarono su piccole navi. Per gran parte della loro storia, i giapponesi erano noti agli estranei come pirati, il che implica un certo livello di abilità nel combattere in acqua. I mongoli non avevano tale reputazione e per molti di loro potrebbe essere stata la loro prima volta in mare. Dopo un po' di azione, i restanti mongoli sono scappati e sono tornati a casa, perdendo molte navi per il brutto tempo.

"Dannazione Sukhbaatar, quell'agenzia di viaggi ci ha detto solo bugie! Perché non potevano inviarci in Ungheria?! "

Dopo questo, Kublai inviò diversi emissari in Giappone, dieci dei quali furono decapitati. Ora uno studioso casuale della storia mongola potrebbe sapere che sarebbe meglio NON decapitare emissari mongoli. Gli emissari decapitati portarono alla caduta di tutto l'impero Khwarezmian e alla morte di 1,7 milioni di persone, in un periodo in cui il vecchio Genghis stava cercando di appendere gli scarpini al chiodo e sistemarsi come imperatore. (I Khwarezmiani avevano commesso un errore fatale nel non avere il mare tra loro e i mongoli).
Di conseguenza, Kublai tornò nel 1281. Essendo un uomo che non aveva mai messo piede su una nave, inviò una massiccia forza d'invasione su chiatte fluviali dal fondo piatto costruite frettolosamente, che furono prontamente annientate da un enorme tifone noto come kamikaze.

Lezione di nuoto mongolo, 1281, a colori.

Quindi, in sostanza, il Giappone sopravvisse alle conquiste asiatiche dei mongoli allo stesso modo in cui la Gran Bretagna sfuggì alle conquiste europee di Napoleone, di Hitler e dell'Impero spagnolo: sedendosi di fronte al mare e mantenendo le loro barche in buone condizioni.


mercoledì 24 giugno 2020

Un momento "solo in Giappone"




Mentre viaggiavo dalla stazione di Akihabara a Tokyo alla stazione di Tsukuba con lo Tsukuba Express, questo bambino non riusciva a smettere di giocare con me in treno. Scendeva, poi sbirciava, rideva e scendeva di nuovo. Mi è piaciuto giocare con lui durante il mio viaggio.
Ciò che mi ha davvero colpito è che quando i suoi genitori si sono alzati per andarsene alla loro stazione, entrambi si sono inchinati davanti a me e mi hanno detto "Arigatou Gozaimasu", che in giapponese significa "Grazie mille". Sembrava un po 'strano ma in fondo ho capito come abbiamo permesso alla gratitudine di svanire dalle nostre vite. I genitori del bambino non avevano l'obbligo di inchinarsi a me e ringraziarmi solo per aver giocato con il loro bambino. Una cosa del genere può succedere solo in Giappone.
Queste piccole cose possono rendere migliore o peggiore la giornata di qualcuno. Sorridi, saluta e mostra gratitudine. Il modo giapponese di interazione sociale è uno dei migliori e abbiamo molto da imparare.


martedì 23 giugno 2020

Gli Emishi, l'antica popolazione del Giappone, antenata degli Ainu e che venne sterminata/assimilata dagli antenati dei Giapponesi attuali, erano etnicamente europei o asiatici anch'essi


Da quello che si conosce erano simili agli europei, con una pelle piú rosea, peli sul torace e tratti europei tranne per gli occhi simili ma non completamente a quelli asiatici. Per fare un paragone erano simili nell'aspetto all'attore inglese Patrick Stewart, il noto capitano Picard di Star Trek.



lunedì 22 giugno 2020

Quali erano i clan giapponesi nel Medioevo e che scontri hanno avuto?




In Giappone di clan ce ne erano a centinaia, alcuni ancora oggi esistono e sono più che altro associazioni di commercianti. Sapevate che alcuni dei clan oggi producono molti beni che comprate?
Mi soffermo quindi a scrivere i più importanti e generalmente quelli più forti. Ci saranno alcune omissioni perché non è possibile scrivere un intero libro di storia


Il periodo Sengoku (戦国時代 Sengoku jidai), è sicuramente quello più conosciuto, in Giappone dal 1467 si protrasse fino al 1603 e contò una marea di scontri.
Nel 1185, Il potere passò dal clan nobile dei Taira a quello, (di origine nobile anch'esso, ma militare) dei Minamoto. Il clan Hōjō approfittò del decesso a seguito di una caduta da cavallo del fondatore per usurparne il potere. Da allora fino al 1333 lo shogun, venne scelto o dalla famiglia dell'Imperatore o tra i vari daimyo (signorotti feudali locali) che si distinguevano per abilità militare.
Nel caso delle due dinastie successive, il potere apparteneva ad un clan solo a la carica veniva trasmessa dinasticamente.

Tokugawa.


Questo era sicuramente uno dei clan più influenti. I Tokugawa posero fine al periodo Sengoku, ovvero quello più sanguinoso della storia del Giappone dando inizio al periodo Edo o per l'appunto periodo Tokugawa, dal 1603 al 1868 quando sarà soppiantato dal periodo Meiji che tutti conosciamo, ovvero l'industrializzazione del Giappone e l'apertura al mondo Occidentale. Diventati shogun nel 1603 erano stanziati nel Giappone centro-sud con capitale Edo.

Kikkawa.


I Kikkawa erano un clan prevalentemente militare fatto per lo più di samurai. Giocherà un ruole importante durante il periodo Sengoku, il clan creato ufficialmente nel 1132 verrà a scomparire nel 1909 dopo quasi 1.000 anni di storia.

Ouchi.


Gli Ouchi non hanno avuto una forte tradizione, dureranno dal 1244 al 1547 ma in quegli anni diventeranno particolarmente rilevanti a causa degli assidui commerci con la Cina, quindi porteranno in Giappone in quegli anni parti della conoscenza del mondo Occidentale. Gli Ouchi per altro saranno quelli che inizieranno ad ospitare i Portoghesi.

Shimazu.


Gli Shimazu erano un clan localizzato nel sud-ovest dell'isola, con capitale Satsuma. Il clan, estremamente ricco per i possedimendi ed i commerci, fondato nel 1576 verrà dichiarato morto nel 1993, meno di 30 anni fa.

Takeda.


Il clan Takeda era localizzato nel cuore del Giappone, con capitale Kai. Saranno conosciuti per le azioni e l'influenza militare. Di fatti aiuteranno Minamoto no Yoritomo nella guerra del Genpei tra il 1180 e 1185. Nell'era Sengoku reprimeranno per gran parte la ribellione degli Uesugi. Il clan fondato nel 1085 cadrà nel 1603 anche se tutt'oggi parti di tale clan sono ancora esistenti.

Uesugi.


Gli Uesugi erano un clan fortamente militare basato sui samurai originario del nord del paese, ma governava Kamakura dopo la caduta degli Ashikaga nella città. Il clan tutt'oggi esiste ed il capo clan è attualmente un insegnante universitario e ministro dell'educazione.

Date.


I Date erano un clan abbastanza potente che regnava indiscusso nel nord dell'arcipelago Giapponese. Il clan fondato nel 1129 è ancora esistente.


domenica 21 giugno 2020

Quanto costa allenarsi e diventare cinture nere



Abbiamo fatto una rapida ricerca per capire quali fossero le cifre medie pagate per allenarsi nel nostro Paese. Guardate cosa è emerso…
È possibile praticare presso Associazioni Sportive Dilettantistiche (A.S.D), solitamente affiliate a qualche Federazione Nazionale/Ente di Promozione Sportiva (FIJLKAM, ACLI, CSEN, UISP), che di norma utilizza locali pubblici a basso costo orario come Dojo… o in Palestre private polifunzionali.
Il costo mensile della frequenza in una Palestra di quest'ultimo tipo in cui si tengono anche corsi di Arti Marziali varia dai 60 € ai 110 € al mese circa.
Facendo i “conti della serva”, 11 mesi di allenamento possono richiedere quindi una spesa che va dai 660 € ai 1210 € annui.
Per un corso medio in cui sono previste due lezioni settimanali da un ora e mezza/ due ore l’una (la maggioranza dei corsi sono di questo tipo), ogni lezione viene a costare alpraticante dai 7,5 € ai 13,75 €.
Presso un’Associazione sportiva dilettantistica le cifre risultano molto più contenute.
Ogni iscritto paga annualmente una tassa d’iscrizione ed assicurazione che all’incirca è 30 ÷ 40 €, e un contributo mensile di altri 30 ÷ 40 €. Nel peggiore dei casi, quindi, ogni anno sostiene la spesa di circa 480 €. Ogni lezione gli costerà circa 5,50 €.
In Giappone le cose appaiono alquanto differenti.
All’Aikikai Hombu Dojo di Tokyo, fatto salvo il caso in cui una persona in viaggio si trovi a frequentare per un numero limitato di giorni, ogni mese spenderà 11.550 Yen, cioè 92 € circa se desidera potersi allenare 7 giorni su 7, di cui 6 giorni per almeno 5 ore al giorno (132 ore al mese).
Ogni lezione così scende al costo di 0,70 €! Non è ovviamente possibile frequentare tutto: si decide di andare quando si può/vuole, sfruttando più o meno a fondo la propria possibilità di stare sul tatami.
All’Ibaraki Shibu Dojo di Iwama 7 allenamenti settimanali da un’ora ciascuno costano 5.000 Yen al mese, ossia circa 39,80 €… ovvero 1,42 € l’uno. Per gli uchideshi le lezioni raddoppiano, quindi 14 keiko alla settimana vengono a costare 0,71 € ciascuno.
Diventa subito lampante che la vera voce di costo è € tatami/ora!
In una Palestra privata circa 5 ÷ 9 €/h nel caso di lezioni da un'ora e mezza, e 3,75 ÷ 4,5 €/h nel caso di lezioni da due ore.
In un’Associazione Sportiva Dilettantistica, un allievo mediamente spende 3,7 €/h per lezioni da 1,5 h e 2,75 €/h per lezioni da 2 h.


In Giappone invece i dati che abbiamo citato sono già per unità di tempo, giacché le lezioni solitamente sono di un’ora l’una (se fossero più lunghe non ci sarebbero superstiti!)
Tokyo quindi 0,70 €/h, mentre Iwama 1,42 €/h per sotodeshi e 0,71 €/h per uchideshi.
In Italia quindi si spende molto di più per praticare Aikido rispetto a quanto occorre fare nella terra natia di quest'Arte.


Diventa interessante però fare un’analisi critica del costo del frequentare un corso di Aikido anche se si comparano mensilmente le ore di pratica.
Purtroppo, pratichiamo molto poco in genere.
Un corso da due lezioni settimanali, ogni mese trascorse sul tatami circa 12 ÷ 16 ore. In Giappone, nei Dojo su citati si va dalle 56 ÷ 132 ore/mese.
Volendo ora dimenticare molta filosofia e volendo capire quale può essere l’investimento economico di un praticante che studia fino al grado Shodan (cintura nera), che alle nostre latitudini si raggiunge mediamente in 5 ÷ 6 ÷ 7 anni, mentre in Giappone in circa 1 ÷ 2 anni… questo è quanto risulta:
Tokyo Aikikai Shodan:
2 anni (ipotesi più sfavorevole) x 92 €/mese x 12 mesi di pratica (i Dojo fanno alcune pause, ma non chiudono per un’intera mensilità) = 2.208 €.

Iwama Aikikai Shodan:
2 anni (ipotesi più sfavorevole) x 39,80 €/mese x 12 mesi di pratica = 955,2 €
Associazione Dilettantistica Shodan:
- caso più fortunato… 5 anni x 480 €/anno (per 11 mesi di pratica) = 2.400 €
- caso peggiore… 7 anni x 480 €/anno (per 11 mesi di pratica) = 3.360 €

Palestra privata Shodan:
- caso più fortunato… 5 anni x 60 €/mese x 11 mesi di pratica = 3.300 €
- caso peggiore… 7 anni x 110 €/mese x 11 mesi di pratica = 8.470 €

A casa nostra per diventare cinture nere di Aikido quindi si può spendere all’incirca dai 2.400 € agli 8.500 €, mentre in Giappone dai 955,2 € ai 2.208 €.


Sono cifre che in alcuni casi risultano maggiorate del 250 ÷ 385%, veramente una cosa non da poco!
Volutamente abbiamo all’inizio dichiarato questi essere solo “conti della serva”, poiché molte sottigliezze sono state tralasciate per fornire un ordine di grandezza sul quale riflettere.
Ogni Aikidoka spende danaro per le visite mediche che lo abilitano alla pratica, per forme di assicurazioni supplementari (molte volte i praticanti delle Palestre private NON risultano assicurati per le pratiche marziali, ma solo coperti da polizze generiche molto vaghe), per stage, spostamenti, tasse d’esame, costi del diploma cartaceo…
Non tutti i luoghi sono uguali per praticare, anche sotto l’aspetto economico, come abbiamo avuto modo di vedere.
Non crediamo ovviamente che il risparmio in questo campo debba per forza essere il criterio "bussola" con il quale orientarci, ma sappiamo anche come l’aspetto economico delle nostre attività abbia un impatto importantissimo sulle vite di ciascuno.
Il nostro Dojo per il momento è un'isola felice nella quale a fronte di un alto numero di ore settimanali di pratica, la spesa di ogni deshi è notevolmente al disotto dei dati riportati in precedenza per le A.S.D., sia in valore assoluto, sia in termini di €/h.
Ma crediamo che in altri luoghi sia diverso, da ciò il motivo di questo breve excursus nel portafogli degli Aikidoka nelle loro varie possibilità di frequentare il tatami.
Il Fondatore, nei suoi preziosi insegnamenti verbali affermava:
"Non c'è bisogno di edifici, potere, status sociale o soldi per praticare Aikido. Il cielo si trova proprio dove voi vi trovate, e quello è il luogo dove praticare".
Filosoficamente aderiamo, praticamente per ora ci sentiamo di dissentire... ma speriamo presto di poter realizzare il suo insegnamento, in modo da non mettere più in chiave articolare le nostre finanze per allenarci!


P.S.: frequentare Aikime non è come stare su un tatami, ce ne rendiamo conto, ma nel nostro piccolo abbiamo trovato una dimensione nella quale è gratis per noi scrivere e per voi leggere... daijobu desu!

sabato 20 giugno 2020

La differenza tra il Flos Duellatorum ed il De Arte Gladiatoria Dimicandi

Codici - Scuola d'Arme - Ordine del Lupo



Non sono un esperto, ma da quello che ho visto, il De Arte Gladiatoria Dimicandi si ispira al Flos Duellatorum, poiché il primo è più vecchio di una settantina d'anni (1409–10). Per esempio, la parte in cui tutti ne due descrivono le aree del corpo umano da attaccare o da difendere, sono molto simili. Il Flos duellatorum presenta un maggior numero di tecniche, anche a cavallo, mentre il De Arte Gladiatoria Dimicandi presenta un minor numero di tecniche a fronte di più pagine (86 circa contro 73 circa). Quest'ultimo presenta però delle tecniche diverse dal punto di vista del gioco di gambe e non fa cenno alle tecniche a cavallo. Alcune tecniche sono identiche, molte sono simili. Ho confrontato i due testi ed ho notato che molte tecniche del De Arte Gladiatoria Dimicandi sono nuove rispetto al Flos duellatorum e soprattutto le tecniche di lotta e di disarmo o difesa da armi corte sembrano suggerire anche delle ricerche originali da parte di Vadi. Inoltre molte tecniche del De Arte Gladiatoria Dimicandi vengono soltanto descritte in versi in rima, e non vengono illustrate (20 pagine circa). Spesso si pensa al De Arte Gladiatoria Dimicandi come una brutta copia del Flos Duellatorum, ma in realtà potrebbe essere tranquillamente considerato un' integrazione, visto che molte mosse sono nuove rispetto al suo predecessore.

venerdì 19 giugno 2020

Il Bushido è stato influenzato dal confucianesimo


L’esperienza mi insegna che di solito è il contrario. Tutto quello che entra in Giappone viene filtrato, modificato e adattato. Un esempio classico è quello che è successo al povero buddismo.
Non merita e non ha mai meritato tale nome. Basta leggere gli scritti di Saichō e Kūkai, tra i primi esponenti di rilievo del buddhismo giapponese, per rendersi conto che già allora il buddhismo giapponese era già uscito completamente dall’orbita del buddismo vero.


Date un’occhiata alla testa della dea Benzaiten.
È decorata da un Torii e dalla testa di un tizio baFfuto. Omaggio del buddhismo in Giappone
I giapponesi sono concreti e Pragmatici. I libri devono seguire la realtà, non viceversa.
Per cui la mia risposta sarebbe si, nella misura in cui è stato usato come spunto per idee che sono autenticamente ed esclusivamente giapponesi.


giovedì 18 giugno 2020

Uno degli aspetti più controversi del buddhismo


Esiste un rituale di automummificazione chiamato Sokushinbutsu (che significa "Buddha nel suo stesso corpo"). Il percorso spirituale è composto di 3 fasi ciascuna di 1000 giorni in cui progressivamente ti privi del cibo, sottoponendoti ad esercizio fisico e alla meditazione.
  • Nella prima fase il monaco va nella Palude degli immortali e inizia a mangiare solo quello che trova nei boschi
  • Dopo mille giorni, in cui praticamente non hanno più grasso corporeo, iniziano a mangiare solo cortecce e radici. Alla fine dei mille giorni iniziano a bere un tè tossico in modo che, una volta morti, le larve non attaccano il corpo.
  • Nell'ultima fase, entrano in una teca di vetro sigillata nella posizione del fiore di loto, avranno solo una cannula di bambù per respirare e una campanella. Nei suoi ultimi giorni suona la campanella e medita. Quando la campanella smette di suonare, viene rimossa la cannula di bambù e la cripta rimane chiusa altri 1000 giorni. Quando verrà riaperta, si verifica se il corpo si è o meno mummificato. Se ciò avviene, sarà oggetto di venerazione, altrimenti "si apprezza comunque lo sforzo".



mercoledì 17 giugno 2020

Quale arma è legale portare ovunque, ed è in grado di aiutare a difendersi da un aggressore armato



Vi presento il "vajra", una parola sanscrita che significa "fulmine". Lo si tiene nel pugno e le due estremità appuntite sporgono alle due estremità. Se si colpisce qualcuno con esso la forza è tutta concentrata in un'area di circa 75 millimetri. I risultati sono impressionanti.
Il vajra ha un significato religioso ed è legittimamente oggetto di venerazione religiosa. Quindi, se qualcuno ti chiede perché lo possiedi, puoi legittimamente dire che è un oggetto religioso che rappresenta l'indistruttibilità e la forza inarrestabile.


martedì 16 giugno 2020

La maniera più efficace per difendersi da un'aggressione con arma da taglio

Difesa da coltello: basta sciocchezze. Parlando di sicurezza ...



Analizziamo una possibile aggressione da arma da taglio.
Scenario 1 (il peggiore): aggressore intenzionato ad uccidere, difensore disarmato e impossibilitato alla fuga.
E' l'unico caso in cui tenterei una delle tecniche di disarmo che conosco: morto per morto almeno vendo cara la pelle, sapendo comunque che le probabilità di finire all'ospedale o al camposanto sono altissime.
Scenario 2: aggressore intenzionato ad uccidere, difensore impossibilitato alla fuga ma con qualcosa in mano.
Già la situazione migliora un po', un bastone, uno sgabello, un ombrello, qualcosa di più lungo di un coltello permette di tenere a distanza l'aggressore e ferirlo o spaventarlo prima di finire male. In questo caso cercherei di capire da come lo tiene in mano se ho davanti un esperto o un principiante e tenterei di ferirlo con quello che ho attaccando punti vulnerabili: occhi, gola, tempie… Probabilità di prendersi la coltellata sempre alte.
Scenario 3: difensore con possibilità di fuga.
Se possibile fuggire sempre. Consegnare portafogli, chiavi della macchina, di casa, cellulare, foto della propria sorella, ma cercare di cavarsela evitando l'aggressione. Non ne vale la pena.
Il coltello è un'arma incredibilmente veloce e versatile, può essere usata in spazi stretti senza rischio di venire impacciati. Inoltre un aggressore armato di coltello con grandissima probabilità è abituato ad usarlo, ed è psicologicamente preparato a ferire un'altra persona, vantaggio tattico pazzesco.
Nessun insegnante di Arti Marziali che si rispetti millanterebbe di poter insegnare tecniche affidabili per difendersi a mani nude da una coltellata. Se l'aggressore lo sa usare, il coltello non glielo toglie di mano neanche Bruce Lee.





lunedì 15 giugno 2020

Qual è il miglior modo per eludere un sicario in una città moderna

Cyberpunk 2077 - Guida turistica di Night City • Eurogamer.it


Dimenticatevi quello che sapete sui sicari. Non sono mai (o quasi mai) degli uomini stilosi con fucili da cecchino, pagati fior di quattrini per la vostra testa. Sono più spesso persone così devote ad una causa da essere disposte anche a suicidarsi oppure un insignificante malvivente pagato una miseria per spaccarti la testa con un martello o spararti quando vai ad aprire la porta. La premessa dalla quale si parte è che innanzitutto non ci si aspetta un sicario.
Se sai già che c’è un sicario, è molto più facile evitarli di quanto non si creda. Non hanno delle gran risorse per poter tenere traccia dei vostri movimenti, spesso lavorano su informazioni sommarie avute dal membro di una famiglia che ti vuole morto oppure tenendo d’occhio la tua routine quotidiana. Prendi un taxi e fatti portare dalla polizia. Racconta loro che sta succedendo e fornisci una prova credibile di avere un sicario alle calcagna. Se si riesce a dimostrarlo si viene messi sotto protezione testimoni. Le forze dell’ordine lo rintracciano tramite le risorse che hanno e ti risolvono il problema.


domenica 14 giugno 2020

Cosa succede quando un pugile professionista prende parte in una rissa di strada


Il risultato dipende contro chi stai combattendo.
Ad esempio Mike Tyson è entrato in una rissa di strada con Mitch Green. Nel pugilato si sono affrontati in un incontro da 10 round che Mike Tyson ha vinto con decisione unanime da parte degli arbitri. Nel complesso, fu considerato un incontro noioso. Ma per strada Mike Tyson eliminò Mitch Green con un pugno ben assestato lasciandogli anche un occhio nero.


Un pugile professionista può fare molti danni anche a più avversari contemporaneamente se ha un buon gioco di gambe e sa tirare pugni ben assestati.
Per strada sarebbe meglio conoscere più metodi di combattimento oltre alla semplice boxe. Imparare le arti marziali miste che combinano tutte le più efficaci tecniche dalle varie arti marziali, incluso il pugilato, è meglio che essere un semplice pugile. Senza i guanti, tutta la forza del tuo pugno si schianta sul viso di una persona facendogli molti più danni. Si possono anche rompere le costole e danneggiare gli organi interni con la sola forza dei pugni. L'osso a contatto con l'osso può causare gravi danni. Tuttavia, si ha anche una maggiore probabilità di rompersi le mani, motivo per cui si indossano i guanti sul ring.


sabato 13 giugno 2020

Cosa mangiano di solito i giapponesi a casa con le loro famiglie


Per favore, tenete presente che sto solo mostrando il cibo che ho mangiato nelle ultime settimane, quindi non si applica a tutti i giapponesi. Mangio principalmente cibo occidentalizzato 洋 食 rispetto ai pasti tradizionali giapponese 和 食.
1. Curry giapponese カ レ ー
Personalmente mi piace il curry indiano al cocco e il pollo al curry giapponese.
2. Cotoletta di maiale と ん か つ
Mi piace mangiarlo con salsa tonkatsu e riso
3. Okonomiyaki お 好 み 焼 き
L'okonomiyaki è un pancake salato giapponese che contiene una varietà di ingredienti. Di solito mangio la versione di Osaka in stile Hiroshima.
4. Pollo fritto alla karaage か ら 揚 げ
Il Karaage è una tecnica di cottura giapponese in cui vari cibi, più spesso sono il pollo, ma anche altre carni e pesci sono fritti in olio. In genere mi piace solo il karaage di pollo. Il processo prevede un leggero rivestimento di piccoli pezzi di carne o pesce con farina o fecola di patate o mais e la frittura in un olio leggero.
5. Natto 納豆
Sano e vegano Ma a molte persone non piace l'odore o la consistenza.
6. Yakisoba istantaneo e altro cibo spazzatura 焼 き そ ば
Sono troppo pigra per cucinare lo yakisoba da zero, quindi compro solo una versione istantanea (come maru chan, ecc.). Ma non avrebbe mai un sapore buono come il "vero yakisoba".
7. Sushi 寿司
Non mangio sushi tutto il tempo poiché è piuttosto costoso dove vivo. Solo per occasioni speciali. Il mio sushi preferito è il salmone, l'uovo, la coda gialla, ecc.
8. Udon う ど ん
Il mio udon preferito è kitsune udon 狐 う ど ん. Condito con naruto ナ ル ト. Facile e veloce da realizzare.
9. Tempura 天 ぷ ら
Puoi farlo diventare una tempura don pping aggiungendolo su una ciotola di riso. La tempura di melanzane, gamberi, patate dolci e carote ha il sapore migliore.
10. Mochi
Esistono ovviamente diversi tipi di mochi (daifuku mochi, hishimochi e altro). La mia famiglia mangia tradizionalmente il kirimochi il più delle volte. È quasi come uno spuntino. Anche se non consiglio di mangiarlo per cena. Di solito lo faccio al microonde per circa 20 secondi e lo immergo nella salsa (la mia salsa preferita è mescolare lo zucchero di canna e la salsa di soia fino a quando non diventa piccante) Di solito viene fornito in un piccolo pacchetto come questo-



venerdì 12 giugno 2020

Cosa succede se cerchi di derubare un lottatore di MMA


Le persone hanno paura dei ladri, ma i ladri ne hanno ancora di più generalmente.
E se ti capita di derubare un campione MMA?
Bene è successo più di una volta.
Ora un piccolo appunto, MMA è un acronimo che in pratica vuol dire arti marziali miste, si tratta delle tecniche più effettive messe insieme che in genere creano un metodo di combattimento efficace, di solito si tratta di Muay Thai, BBJ e Pugilato.
Dico questo perché non voglio sia confuso con l'evento MMA, che sarebbe quel cattivo spettacolo di persone urlanti vedendo due poveracci che si picchiano in una gabbia.
Ma chi era l'MMA "vittima" del ladruncolo? Non si sa di preciso perché è voluto restare nell'anonimato, apparentemente brasiliano, il fatto è avvenuto a Chicago. Ma si sa il nome del ladro, Anthony Miranda, che era armato di pistola, il rischio era alto.
Dopo aver distratto il ladro, il lottatore gli è saltato addosso.



Morale della storia: Fate attenzione perché anche se il ladruncolo era uno scemo, era pur sempre armato di pistola ed al lottatore è andata bene.



giovedì 11 giugno 2020

Le spade dei Samurai sono le migliori spade al mondo?


No.
Ora, la katana non è una cattiva spada. Affatto. È un'arma a due mani veramente buona, anche se corta. Ma ci sono molte altre spade che lo fanno altrettanto bene. Dipende anche da cosa vuoi che faccia la spada e da cosa ti piace.
Personalmente non sono molto interessato alle katane perché non hanno le caratteristiche che mi interessano. Anche se una katana è dimensionalmente corretta per me, 100 cm di lama e 33 cm di elsa, hanno protezioni sottosviluppate (rispetto alle spade europee) e anche se possono tenere la lama affilata più a lungo, sono anche più fragili. Preferisco l'acciaio temprato europeo.
È interessante notare che, per una spada da difesa secondaria, un wakazashi potrebbe funzionare abbastanza bene. La mia lama corta preferita, il messer, ha un nagel (sporgenza sul lato della guardia) che protegge le mani e consente alcune azioni particolari che si basano proprio su questo fatto.


I Wakazashi hanno protezioni laterali simili che possono funzionare proprio come un messer, e i wakazashi più lunghi sono simili per lunghezza ai messer più corti.


La leggenda è che la katana è la "migliore spada del mondo" non solo non esiste, non può proprio esistere. Non esiste una spada magica che sia perfettamente adatta a tutti i compiti a cui viene applicata. Le spade sono ottimizzate per compiti diversi in contesti diversi e per di più le persone hanno preferenze diverse.


mercoledì 10 giugno 2020

Una delle usanze più curiose in Thailandia


Ho sempre pensato prima di trovarmi a vivere in Thailandia che diventare monaco fosse una prerogativa di uomini di fede.
Invece ho scoperto che addirittura ogni thailandese maschio è chiamato per tradizione a passare un periodo da monaco.
L'ordinamento a monaco avviene tramite una lunga e particolare cerimonia quasi lunga un giorno.
Per mia fortuna ho potuto assistere tra gli invitati a questa curiosa usanza.
Durante il rituale sono invitati una serie di monaci anziani, a casa del prossimo ordinato.
I monaci provengono di solito dal tempio più vicino alla residenza del ragazzo, dopo una serie di canti e preghiere ogni parente o amico è chiamato a tagliare una ciocca di capelli dal futuro monaco.
Alla fine la testa viene completamente rasa a zero, successivamente il ragazzo viene spogliato accompagnato dai genitori e lavato davanti a tutti gli invitati con secchi di acqua fredda, in una sorta di purificazione.
La parte finale della cerimonia vede nel mio caso specifico la madre ai piedi del ragazzo come se lo stesse implorando.
A conclusione di tutto si parte a piedi in processione con un sottofondo di musica thai tradizionale, verso il tempio dove con un ulteriore preghiera e canti buddisti, di fronte a tutti i monaci del tempio il giovane sarà ufficialmente monaco.
Curiosità:
  • il periodo da passare come monaco è discrezione del ragazzo e può variare da un mese ad un anno.
  • Durante tutto il periodo non potrà lasciare il tempio durante la notte, e ovviamente sarà costretto ad alimentarsi con cibi vegetariani.
  • I monaci non possono toccare una donna considerata impura.
  • Ogni mattina all'alba sono obbligati a mendicare offerte.
  • Anche l'attuale re Rama X ha passato un periodo da monaco, sono diffuse sue immagine durante il suo periodo di ritiro.


martedì 9 giugno 2020

Le arti marziali non sono sempre utili se qualcuno attacca con un coltello

Difendersi dagli attacchi con coltello: è possibile? Tecniche e ...



Ni. È molto difficile cercare di difendersi da uno che attacca con un coltello ed è sempre consigliabile lasciar perdere. Non è come parare un pugno, un coltello perfora e penetra la carne e, se la coltellata è portata in un punto vitale, è finita. Bisogna dimenticare alcuni film.
Veniamo alla domanda : un'arte marziale, se praticata con costanza e se si sono studiate tecniche specifiche, può aiutare, ma non garantisce il successo. Se qualcuno mi puntasse un coltello a distanza molto ravvicinata potrei provare a difendermi con una chiave, ma se la distanza fosse maggiore? Il coltello è un'arma infida che non richiede né particolare destrezza né addestramento per essere maneggiato. Bisogna anche aggiungere il fatto che un aggressore armato di coltello è imprevedibile e probabilmente non rimarrebbe stupito dalle abilità marziali.
Il mio consiglio personale è sempre quello di reagire SOLO nel caso che ci si rendesse conto che si è veramente in pericolo di vita. Se il rapinatore vuole solamente il portafoglio, dateglielo e non tentate eroismi perché meglio perdere 100€ che la propria vita.
In palestra ci si allena, ma sulla strada valgono altre non-leggi.



lunedì 8 giugno 2020

I problemi, con la maggior parte delle arti marziali quando si tratta di autodifesa

Arti Marziali, Discipline del Benessere e Sport da contatto ...

Due, principalmente
Il primo è il poco realismo e il secondo è l’essere abituati a delle regole
Il primo problema riguarda tutte quelle arti marziali nelle quali c’è poco contatto o addirittura in cui è nullo vale a dire molte forme del Karate (non il Kyokushin dove ad esempio lo sparring e il combattimento sono fondamentali) tante arti marziali tradizionali (Akido, Tai Chi, Kung Fu) e numerosi corsi di cosidetta autodifesa come il Krav Maga che spesso non viene praticato come si deve (io ho fatto un anno di questa disciplina ma sono stato fortunato, il maestro era molto competente e ancora ricordo due-tre leve articolari molto efficaci)
E dirò di più, anche fare pugilato o altri sport dove c’è il contatto senza fare sparring tosto di tanto in tanto non serve a molto
Qualsiasi arte marziale che non proponga il confronto con un avversario che risponde ai colpi cercando di sconfiggerci è inutile ai fini della difesa personale. Puoi pure saper dare calci circolari, girati, pugni e via dicendo, se lo fai solo a vuoto o trattieni i colpi per non toccare l’avversario, non sarai in grado di difenderti da una persona che intende farti male
Per molti motivi, il primo è che il corpo umano è fragile: nocche, tibie, gomiti, ginocchia necessitano allenamento per indurirsi e soprattutto basta un minimo errore per spaccarsi un osso


Questa è una frattura alla falange del mignolo. Il pugno va portato con polso e mano allineate e deve colpire con le prime due nocche, le più robuste. Mi è capitato facendo il sacco di storcermi il polso soltanto per aver sbagliato di un nonnulla l’allineamento, avevo fascette e guantoni e stavo colpendo una superfice liscia. Immagina cosa può succedere quando colpisci a mani nude un aggressore in faccia se non sei abituato a farlo in palestra. Peggio ancora con i calci, calciare è difficile, doloroso e basta sbagliare la parte con cui colpisci che ti sei giocato una caviglia o un piede. E tutto questo senza considerare il problema maggiore. Sai come si impara a non girarsi di schiena o spaventarsi quando ti arriva un pugno in faccia? Prendendo pugni in faccia. Nel pugilato si inizia con lo sparring leggero con tutte le protezioni per abituarsi a non “scansarsi” e a controllare e schivare i colpi per poi aumentare forza e velocità, è un processo molto lungo e difficile. Nella vita reale nessuno resterà fermo a lasciare che tu metta in atto la tecnica di disarmo che hai provato tante volte in palestra su un tuo amico che magari sta anche fermo ad agevolarti o che tu prepari il calcio girato saltato che hai spesso provato a vuoto, facendo i Katà. Cosa più importante, non avrai paradenti, paratibia, caschetto, niente di niente. Dopo due-tre pugni dati come si deve, la tua mano sarà probabilmente inservibile, ecco perchè molte risse finiscono in fretta
E poi, le regole. E questo riguarda tutte le discipline. Perfino gli sport dove c’è contatto non controllato hanno regole. A me è capitato di prendere calci nei testicoli e pugni dietro la testa in palestra e spesso sono proprio le persone che hanno fatto massimo una/due lezioni a darli, proprio perchè devono ancora abituarsi a delle regole di quello sport. Sicuramente un combattente è avvantaggiato rispetto a una persona qualunque per strada ma non sottovaluterei un criminale o una persona qualsiasi che anche senza aver mai indossato dei guantoni può colpire sporco con una testata, una ginocchiata. O più semplicemente tirare fuori un'arma o chiamare degli amici
“Ehi, non è leale! Io sono abituato a combattere uno contro uno!”
Si, ma qui sei nella vita reale purtroppo e adesso eccoti per terra con due denti rotti e senza cellulare e soldi perchè ti hanno assalito in quattro
Ho letto la storia di un buttafuori brasiliano esperto di Thai, una delle arti marziali più efficaci al mondo: si è preso una coltellata andando in clinch con un aggressore, cioè afferrandolo per dargli una ginocchiata


Una ginocchiata può mandare KO una persona se tirata bene. Ma, appunto, in un contesto in cui non ci sono vincoli di regolamento nessuno impedisce alla persona afferrata di rifilarti un calcio nelle palle appena ti muovi per andare in clinch o peggio. Potrebbe non riuscirci, ma potrebbe arrivare un suo amico mentre lo tieni fermo e lo colpisci e tirarti un pugno dietro la testa e buonanotte a tutti
Questo naturalmente non significa che le arti marziali siano inutili o che non ci sia modo di difendersi da un aggressione, semplicemente, non pensare di essere invincibile solo perchè pratichi sport di contatto, specialmente se sono sport dove non ci si picchia sul serio. E anche una persona che si mena in palestra come me può trovarsi davanti avversari più cattivi o esperti. Mi è successo e nonostante la mia preparazione, ho lasciato perdere la lite, andandomene comunque con calma e senza scappare con la coda tra le gambe. Lì la preparazione di un'arte marziale ad esempio è sempre utile, ti aiuta a capire se un avversario sa il fatto suo o è un coglione qualsiasi che cerca rogne e a mantenere la calma. Uno contro uno o massimo contro due-tre, senza armi, soltanto un professionista di qualsiasi sport di combattimento con qualche incontro alle spalle ha il 100% di possibilità di vincere una rissa. Un semplice praticante, anche se esperto, potrebbe non farcela per i più svariati motivi e questo andrebbe spiegato a TUTTI i praticanti di arti marziali esistenti al mondo.
In conclusione, non voglio sminuire nessuno sport ma per essere efficace in un contesto realistico un metodo di combattimento deve prevedere sparring costante con un avversario che si difende e attacca sul serio, condizionamento delle parti del corpo con cui si colpisce e che vengono colpite. Pugilato, Kick Boxing, Muay Thai, Judo, Ju Jitsu, Kyokushin, Sanda, Savate, MMA e pochi corsi ben fatti di Krav Maga. Queste secondo me sono arti marziali con cui puoi aumentare la sua abilità nel combattimento reale. Ci sono tante persone che praticano sport in cui non ci si tocca nemmeno con i colpi e si sentono invincibili: quelle persone rischiano davvero grosso e non lo dico per fare il macho o roba simile, lo dico perchè combattere non è un gioco. Andrebbe fatto solo in contesti controllati, può finire molto male nella vita reale