L’esperienza mi insegna che di solito
è il contrario. Tutto quello che entra in Giappone viene filtrato,
modificato e adattato. Un esempio classico è quello che è successo
al povero buddismo.
Non merita e non ha mai meritato tale
nome. Basta leggere gli scritti di Saichō e Kūkai, tra i primi
esponenti di rilievo del buddhismo giapponese, per rendersi conto che
già allora il buddhismo giapponese era già uscito completamente
dall’orbita del buddismo vero.
Date un’occhiata alla testa della dea
Benzaiten.
È decorata da un Torii e dalla testa
di un tizio baFfuto. Omaggio del buddhismo in Giappone
I giapponesi sono concreti e
Pragmatici. I libri devono seguire la realtà, non viceversa.
Per cui la mia risposta sarebbe si,
nella misura in cui è stato usato come spunto per idee che sono
autenticamente ed esclusivamente giapponesi.
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