domenica 22 febbraio 2015

Come Cadere in Modo Sicuro



Sapere come cadere in modo sicuro è un’abilità fondamentale negli sport di contatto ravvicinato come il combattimento, nelle risse da strada, ma anche se sei semplicemente un po’ goffo e tendi a inciampare spesso.


Solleva la testa. Questa è la parte del corpo che principalmente non deve farsi male. Devi impedire che entri in contatto con il suolo, soprattutto se stai cadendo su una superficie dura come l’asfalto. È meglio una contusione sulle braccia, che un ematoma cerebrale.
  • Può rivelarsi utile prendere l’abitudine di proteggere la testa con una mano quando stai cadendo. Così facendo previeni un impatto troppo violento che ti farebbe perdere coscienza.
  • In alternativa abbassa il mento verso il petto, fissa la tua cintura (così la testa non colpisce il terreno quando cadi all’indietro).
  • Se stai per cadere in avanti, guarda a sinistra o a destra (così il viso/naso non urta il suolo). Ruota però il capo solo un po’. Se la testa colpisce il terreno mentre stai guardando completamente verso un lato, potresti ferirti gravemente il collo.
  • Se ti stai rendendo conto che stai perdendo conoscenza e che cadrai davanti ad altre persone (perché ad esempio sei soggetto a crisi convulsive o svenimenti), puoi fare delle ricerche online per capire come controllare la caduta.




Sbatti i palmi sul terreno se cadi in avanti. Assicurati di appoggiare completamente la mano. Si tratta di un movimento di un solo secondo che però ti consente di rallentare un po' senza romperti i polsi. Questo ovviamente non significa assorbire completamente il tuo peso come se fossi una molla.
  • Puoi utilizzare il medesimo trucco se cadi di lato (mano destra per il lato destro e viceversa).**Nota: non eseguire questo movimento con il dorso delle mani, usa sempre il palmo o il bordo; diversamente, ti spezzerai i polsi.
  • Non bloccare i gomiti.




Espira. Molte persone ti diranno di cercare di svuotare il più possibile i polmoni per irrigidire il corpo "per assorbire l’impatto". Tuttavia, è molto più probabile che ti farai male se il corpo è contratto. Al contrario espira normalmente né più né meno del necessario. In questa maniera il corpo sarà flessibile e rilassato riducendo moltissimo il rischio di infortuni. Se ti trovi coinvolto in una rissa, questa tecnica è molto importante. Se qualcuno ti colpisce allo stomaco, cerca si espirare poco prima dell’impatto così l’aria che si trova nei polmoni non verrà espulsa con violenza.




Piegati a fisarmonica. Piega prima le caviglie, poi le ginocchia e infine le anche. Chiudi il corpo su se stesso, così diminuisci l’altezza da cui cadrai. Prova a immaginare: sei alto 1,80 m. Cos’è meglio? Rovesciarti e rischiare di sbattere la testa da 1,80 m di altezza o piegarti su te stesso e rischiare la stessa cosa ma da 60 cm?




Se cadi dall’alto, rotola non appena tocchi il terreno. Questo distribuisce la forza dell’impatto su tutto il corpo invece che in un solo punto.
  • Se cadi all’indietro, cerca di piegare le ginocchia come se facessi uno squat prima di cadere. Curva la schiena e rotola. Non cercare di fermare la caduta con le braccia, fai delle ricerche per capire la giusta tecnica di capovolta all’indietro.


Allenati a cadere su una superficie morbida (come un materasso). In questo modo il tuo corpo imparerà i giusti movimenti che diverranno degli automatismi.




Consigli

  • Se qualcuno ti sta attaccando, è importante che ti alzi dal suolo il prima possibile. Non appena hai assorbito la caduta, rimettiti in piedi!
  • Cerca di seguire l’inerzia della caduta. Se sei abbastanza esperto puoi fare una capovolta all’indietro per rimetterti subito in piedi.
  • Se cadi durante un’escursione, cerca di atterrare sullo zaino. Pertanto si rende necessaria una piroetta se stai perdendo l'equilibrio in avanti.




sabato 21 febbraio 2015

Come Difendersi da un Attacco di Coltello



Immagina di trovarti faccia a faccia con un rapinatore, un furioso ex della tua ragazza, o un assassino ecc. e questi tirano fuori un coltello. Ecco qui alcuni passaggi per imparare a difenderti.




Mantieni la calma. Se ti fai prendere dal panico, dai all'aggressore un vantaggio ancora prima di iniziare. Respira profondamente. Se conosci l'aggressore, chiediti se potrebbe davvero usare il coltello o se potrebbe solamente minacciarti.


Pensa a dei modi per minimizzare la situazione. Se si tratta di un rapinatore, dagli quello che vuole. Il portafoglio o il tuo telefono non valgono la tua vita.


Pianifica la tua prossima mossa. Se non hai nessuna via di fuga e la tua unica possibilità è quella di combattere, rifletti a fondo. Se si tratta di un rapinatore, digli solo che non hai niente e sii irremovibile. Se il rapinatore si fa prendere dal panico, potrebbe anche perquisirti. Qui hai la tua possibilità di colpirlo. Se però ti fa svuotare le tasche, questo non funzionerà.


Cerca di intimidire. Fai del tuo meglio per convincerlo a lasciarti stare. Questo potrebbe innervosirlo, ma l'aggressore probabilmente non ti lascerà andare. Mettiti in una posizione di guardia, preferibilmente di boxe. Le posizioni del wrestling non sono consigliate perché lasciano scoperte il tuo petto.


Decidi se aggredire o difenderti. Se colpisci per primo, lui potrà difendersi, ma dalla tua parte si schiererà il fattore sorpresa. Attendere che lui sia il primo a colpire toglie la maggior parte della capacità di difendersi, ma devi essere pronto a questo.


Attaccalo ai polsi. Afferrare il polso in cui stringe il coltello rimuove il pericolo del coltello. Sii pronto per un pugno o un colpo.


Punta il coltello da un'altra parte. Cercherà probabilmente di portare via il coltello con entrambe le mani. Se pensi di non riuscire a batterlo con la forza per recuperare il coltello, colpiscilo con una testata. A seconda dell'avversario, questo o metterà fine al combattimento o ti darà un paio di secondi per concentrarti sul coltello. Se prendere il coltello è troppo difficile, prova a spazzare le sue gambe tenendo il coltello a distanza, poi mentre cade hai un piccolo momento in cui almeno puoi controllare la direzione del coltello. Rivolgilo verso di lui e spingi. Probabilmente cederà perché tu sei sopra di lui e puoi esercitare la forza E la pressione del tuo corpo, mentre lui può sfruttare solo la sua forza. Continua a spingere. Se prova per un secondo a spostare la mano per colpirti, avrai la possibilità di fare pressione sul suo petto.


Non pensarci. Se inizia a pregarti di mollare la presa, è una tua scelta. Lasciarlo andare ti espone al rischio di un altro attacco. Spingere fino a che non è ferito e impossibilitato a combattere può ucciderlo, e questo è sempre poco piacevole.


Onestamente, in caso di rapina, è poco probabile che un post sia in grado di prepararti per quello che potrebbe accadere. Nella vita reale, le persone sono imprevedibili e si verificheranno situazioni diverse da quelle menzionate. Si raccomanda l'iscrizione a corsi di autodifesa o di arti marziali.






Consigli

  • Se l'aggressore si sta avvicinando a te con un coltello, solleva le tue mani con i palmi rivolti verso l'aggressore. Questo potrebbe far vedere all'aggressore che non hai intenzione di combattere, ma ti consente anche di colpire o bloccare l'aggressore.
  • Studia Krav Maga, un'arte marziale basata sull'autodifesa con tutti i mezzi possibili.




venerdì 20 febbraio 2015

Come Combattere a Mani Nude

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A scuola ti pestano o vuoi semplicemente sapere come combattere a mani nude? Allora, stai leggendo il post giusto. Tantissimi ragazzi mi hanno sfidato nel combattimento a mani nude dicendo che erano cintura nera di karate e poi, nello scontro, ho vinto io! Fidati di questa guida e diventerai un ottimo lottatore.


Nel combattimento è fondamentale concentrarsi e prevedere in anticipo le mosse del proprio avversario. Reagisci velocemente, cerca di tirargli qualcosa in faccia per spaventarlo e di prendere tempo per sferrare una gomitata o una ginocchiata nelle zone più sensibili.


Impara i fondamentali delle arti marziali. Muay Thai, Kyokushin Karate e Wing Chun sono discipline note per essere utili nel combattimento a mani nude.


Impara le discipline della lotta come Wrestling, Judo e Sumo, ottime per buttare a terra l'avversario e immobilizzarlo.


YouTube. Vai su YouTube per trovare qualche trucco della lotta.


Inventa delle mosse. Crea le tue mosse di combattimento personali, come le forbici: con le tue gambe afferra quelle dell'avversario.


Fai pratica. Con la pratica ti perfezioni. Infatti "la perfetta pratica rende perfetti!".


Se sei in compagnia di qualcuno che non è nella sua forma migliore e finisci dalla parte sbagliata del pugno di un tizio grande, grosso e spaventoso, non considerarti inutile. Potrai fare delle mosse da dilettante che non richiedono di preparazione. Il Karate non è una disciplina utile a battere qualcuno che è il doppio di te, infatti, è praticamente inutile in una situazione difficile, a meno che non hai fatto pratica per più di un anno, spendendo tempo e denaro. Quindi, invece di placcaggi e pugni complicati, che richiedono molta pratica, concentrati sui tuoi movimenti spontanei e su mosse che puoi fare senza pensarci troppo, come spintoni, calci e semplici pugni.


Mira alla testa. Quando ti scagli contro il tuo avversario, mira alla testa. Che sia un pugno o uno spintone, è molto più funzionale se fatto in faccia. Se vuoi buttare a terra il tuo avversario, per avere la possibilità di scappare, spingilo con entrambe le mani sulla faccia per farlo cadere. Se non cade, prova di nuovo e poi ancora, sferrandogli una ginocchiata all'inguine.


In ogni caso, il punto è che non devi essere un esperto in arti marziali per saperti difendere. Dovrai soltanto perfezionare i movimenti più semplici del tuo corpo.






Avvertenze

  • Mai copiare i film. Sono finti e del tutto irrealistici e ti metteresti solo nei guai.
  • Mai fare delle mosse vistose, perché sono troppo rischiose e un solo piccolo errore può essere fatale.
  • Fai solo il necessario per proteggere te stesso e gli altri. Ciò potrebbe comportare ferire qualcuno come ultima possibilità di salvezza.
  • Non attaccare le persone.
  • Mai lottare con più persone. Se puoi, scappa!


giovedì 19 febbraio 2015

Un esperto di Krav Maga è piu' efficace in una rissa di un pugile professionista?

Risultato immagini per Krav Maga rissa



Ma assolutamente no
Un pugile professionista è probabilmente il peggior cliente che si può affrontare a mani nude. Certo, se parliamo di aggressioni organizzate con coltelli, spranghe e via dicendo non ha molte speranze di cavarsela. Ma lo stesso vale per il praticante di Krav Maga, in una situazione del genere si salva chi corre più forte o chi evita proprio di trovarcisi
Tralasciando il 90% dei corsi di "difesa personale" che sono solenni cialtronate in cui non si fa sparring, la preparazione fisica e per i riflessi è assente o scarsa e presentano tecniche che magari possono pure funzionare ma non sotto stress e contro un avversario che sicuramente non collabora come in allenamento.
I pochi corsi di difesa personale ben fatta hanno come obiettivo dare strumenti di base a persone non preparate per evitare situazioni di rischio e, nel caso in cui ci si trovino, non "bloccarsi" e reagire per sopravvivere. Le super leve articolari, i disarmi da coltello, fucile e pistole sono stronzate. Un pugile professionista (uno che combatte per lavoro con gente preparata quanto lui) sicuramente non rischia di andare nel panico in una situazione difficile e può sdraiare con uno o due colpi pure una persona più pesante o aggressiva
Altre prove?
Combattenti professionisti come Bas Rutten, Mark Hunt, Volkan Ozdemyr, Roger Huerta, Nick Diaz e Polyana Viana si sono tutti trovati in risse in passato e hanno tutti risolto la cosa con i primi due-tre pugni


venerdì 13 febbraio 2015

Come Migliorare i Riflessi in Combattimento





I riflessi sono il modo in cui il corpo reagisce quando deve agire senza pensare. Possono essere riflessi naturali (come ritirare in fretta la mano quando tocchi qualcosa di troppo caldo) o riflessi acquisiti (come non far cadere quella tazza preziosa perché è troppo preziosa). Puoi allenare con successo i tuoi riflessi grazie alla ripetizione continua di un movimento. Durante questo processo, l'azione continua di alcuni stimoli sarà convertita in azioni mosse dall'inconscio (i riflessi).


Fai una lista degli attacchi contro i quali vuoi migliorare le reazioni.


Trova un compagno di allenamento.


Chiedi al tuo compagno di eseguire l'attacco lentamente. Quando arriva l'attacco, cerca di schivarlo o bloccarlo. Ricorda che alcuni attacchi non possono essere bloccati - bloccare un pugno ad esempio servirà solo ad essere colpito dal pugno e dalla tua mano. Puoi anche allenare un contrattacco immediato dopo aver schivato con successo l'attacco originale.


Ripeti lo stesso attacco e la stessa difesa. Se pensi di reagire nel modo giusto, inizia ad aumentare la velocità dell'attacco e della difesa. Ripeti l'esercizio per 10-15 minuti. Il tuo corpo imparerà a reagire a questa situazione particolare.


Passa a un altro attacco o un'altra difesa (o entrambi). Continua ad allenarti per circa 10-15 minuti. Il tuo corpo imparerà a reagire a una situazione diversa. Fino adesso però, ti aspettavi sempre l'attacco.


Continua a cambiare movimenti finché non ne avrai imparati con successo 3 o 4.


Chiedi al tuo compagno di eseguire uno degli attacchi che hai allenato in precedenza, scegliendolo a caso. Anche in questo caso, inizia lentamente e continua ad aumentare la velocità degli attacchi gradualmente. Il tuo corpo adesso inizierà a riconoscere gli attacchi velocemente e reagire di conseguenza.


Ripeti tutto l'allenamento. La ripetizione è l'unico modo per allenare i riflessi.


Trova più compagni, o trova almeno dei metodi per usare attacchi diversi. Vuoi migliorare i tuoi riflessi in combattimento, e non i tuoi riflessi quando qualcuno ti colpisce in modo particolare.


Quando padroneggi questo addestramento, trova altre due persone. Chiedi loro di disporsi una di fronte e due sui lati, ed eseguire gli attacchi in ordine casuale (E' meglio chiedere alle persone di stabilire un ordine, perché evitino di attaccarti tutte insieme).




Consigli

  • Iscriviti a una scuola di arti marziali. Ti sottoporrai allo stesso addestramento descritto qui, con la differenza che sarai aiutato da "professionisti" che ti insegneranno i metodi migliori per schivare gli attacchi, contrattaccare, ecc.
  • Alla fine la tua memoria muscolare imparerà i movimenti, e i riflessi diventeranno naturali. È meglio trovare alcune mosse adatte a te e che ti riescono bene. Non c'è un solo modo per negare un attacco - sperimenta e trova quello migliore.
  • Divertiti in quello che fai. Non allenarti se sei arrabbiato o se pensi a qualche tipo di vendetta, perché assocerai l'allenamento con un'esperienza negativa e il tuo corpo cercherà di rifiutare questo stimolo. Se invece ti diverti durante l'addestramento, il tuo corpo imparerà più velocemente.
  • Cerca di non ferire te stesso o il tuo compagno. Ricorda però che gl infortuni accidentali capitano.


Avvertenze

Assicurati che le persone con cui ti alleni non ti facciano male sul serio. Se pensi che potrebbero farlo trova un altro compagno con cui allenarti.


giovedì 12 febbraio 2015

Come Imparare Tecniche con i Nunchaku



I nunchaku sono armi. Sono formati da due bastoni collegati da una corda o una catena. Famosi soprattutto grazie ai film di Bruce Lee, anche tu puoi imparare questa insolita tecnica che ti darà un'idea di come sono le arti marziali, ti manterrà abbastanza in forma e lascerà sicuramente di stucco gli altri.


Compra i nunchaku. Vai su un buon sito di arti marziali e comprane un paio da allenamento in gomma o gommapiuma con la corda. La prima volta che li provi, non comprare un paio di nunchaku di legno, metallo o resina acrilica.


Compra un libro. Nunchaku. Tecniche di base e di difesa è un'utile guida intermedia per chi ha esperienza con le arti marziali. Comunque, forse vuoi investire in un libro indirizzato al livello principiante. Cerca di esercitarti sulle mosse di base perché ti aiutano tantissimo; come ha detto Bruce Lee, “Non temo un uomo che si è esercitato una volta su 1000 mosse, ma temo un uomo che si è esercitato 1000 volte su una mossa”, perciò esercitati!


Fai delle ricerche. Guarda "Dalla Cina con furore" di Bruce Lee, facendo particolarmente attenzione alla scena nel dojo di karate. Gioca al videogioco "Soulcalibur" scegliendo Maxi come personaggio. Vai su YouTube e cerca "nunchaku" e/o "tecniche con i nunchaku". È roba di alto livello e non è difficile come sembra.


Cerca di "sentire" i nunchaku. Dovrebbero essere morbidi, non DURI come potresti immaginare.


Impara le mosse di base. Ora che riesci a "sentirli", puoi farli ruotare più velocemente, farli girare in modo da formare un 8, farli passare sotto le gambe, sopra la spalla e sotto le braccia.


Prova le cose complicate. Prova a rifare qualcuna delle mosse che hai visto su internet. Ovviamente, vacci piano la prima volta che provi. Aumenta gradualmente la difficoltà, dato che molte di queste mosse complicate sono semplicemente tecniche di base usate in modo insolito. Di norma, sono solo mosse di base eseguite a velocità eccezionale e con un tempismo impeccabile. Può essere difficile ricordarsi di cominciare lentamente, ma persevera e imparerai in fretta.




Consigli

Quando sei riuscito a farli passare da una parte all'altra, prova a perfezionare una tecnica che ti permette di arrotolare il nunchaku attorno a una parte del corpo senza che la mano libera ti ostacoli. Dato che praticamente impedisce al nunchaku di ruotare senza controllo, è utile per allenarsi con due paia di nunchaku.
  • Esercitati! Non migliorerai mai se non dedichi parte della tua giornata a esercitati in mosse e manovre.
  • Guarda veri esperti nelle arti marziali esibirsi con e senza nunchaku e fatti un'idea su come usarli per una o due mosse stupefacenti.
  • Se vuoi usare un secondo paio, compralo dello stesso tipo del primo, in modo che abbiano lo stesso peso, la stessa lunghezza e lo stesso equilibrio.
  • Passarli da una parte all'altra è piuttosto semplice, dato che fai oscillare i nunchaku in modo che l'estremità libera faccia il giro del corpo o di una parte del corpo per essere presa dalla mano libera. Usa l'immaginazione.
  • Passa ai nunchaku di gomma (se non l'hai già fatto) quando ti senti pronto, dato che è un materiale più pesante, poi passa a quelli di legno.
  • Prova con due paia alla volta. Vedi cosa riesci a fare!




Avvertenze

Sii consapevole del fatto che, a meno che non li usi correttamente, i nunchaku possono e faranno seriamente del male agli altri, se non perfino a te stesso. Fai attenzione quando mostri cosa sai fare.
  • Come ho detto prima, i nunchaku, in pratica, sono antiche armi letali. Questo articolo non ti autorizza in nessun modo ad andare in giro per strada con un paio di nunchaku a picchiare la gente! Anche se usarli è divertente, sono uno strumento per le arti marziali e vanno trattati allo stesso modo di qualsiasi altra arma o arte marziale: con rispetto.
  • I nunchaku di legno, resina acrilica o acciaio possono essere illegali in alcuni stati o nazioni. Controlla prima di comprarli.
  • Sii responsabile. Non provare a fare tecniche totalmente folli che vedi fare a qualcuno come Maxi su un videogioco. Sono "quasi impossibili" e nessuno dovrebbe provare a farle per paura di spaccarsi la testa.




Cose che ti Serviranno

Nunchaku di gomma o gommapiuma
  • Un ampio spazio in cui fare pratica
  • Un amico presente in caso ti mettessi fuori gioco da solo!!
  • Il buon senso di non fare l'esibizionista; mantieni l'autodisciplina


mercoledì 11 febbraio 2015

Come Praticare la Boxe dell'Ubriaco







Lo Zui Quan, o Boxe dell’Ubriaco, è uno stile di kung fu diffuso prevalentemente in Cina. Nonostante il nome possa far sorridere, ed i suoi movimenti ricordino effettivamente quelli di un ubriacone, si tratta di uno stile di combattimento estremamente preciso. Il post in questione ti insegnerà ad usare questo stile.


Chiudi il pugno e tienilo come se stessi reggendo una tazza. Distendi l’indice ad uncino e posiziona il pollice in modo che formi con l’indice una "C".


Utilizza la tecnica della “Spirale”, che consiste nel mantenere il corpo rilassato per poi concentrarsi sul “Punto di Impatto”, il che significa essere sciolti ed incespicare per poi tendersi e scattare in avanti come un razzo al momento dell’attacco, trasmettendo la forza della spinta dai piedi al punto di impatto passando attraverso il corpo. Immagina di avere una molla all’interno del corpo: la molla è flessibile ma mantiene sempre la sua forma pur oscillando. Interiorizza questi movimenti e sarai sulla buona strada per comprendere i principi dello Zui Quan.


Un’altra tecnica da imparare è quella del “Barcollamento”. Ciò confonderà l’avversario concedendoti un punto scoperto dove colpire. Puoi sfruttarla anche per aumentare la forza e la velocità dei colpi.


Non dare un ritmo ai tuoi attacchi. Attacca inaspettatamente mentre cadi all’indietro, traballi verso un lato, ecc.


Imparare ad utilizzare uno qualsiasi degli stili della Boxe dell’Ubriaco degli Otto Immortali può sempre venire utile. Alcuni degli stili da padroneggiare sono: l’Immortale della forza interiore, l’Immortale dell’attacco improvviso alla cintola, l’Immortale dello strozzamento, l’Immortale del calcio doppio, l’Immortale zoppo, l’Immortale col barilotto, l’Immortale col flauto e la Signora Ho “che si pavoneggia”. Tutte le loro tecniche sono efficaci ed il loro uso dipende dalla situazione di combattimento.


L’Immortale della forza interiore sfrutta molto il principio della "spirale" per confondere l’avversario. Utilizzare questo stile implica la necessità di incespicare molto tenendo una gamba tesa (ma non per tutto il tempo). Combinando il principio della spirale, il movimento barcollante e l’uso della gamba si possono sviluppare molte aperture utili per colpire il bersaglio al momento opportuno.


L’Immortale dell’attacco improvviso alla cintola richiede una notevole resistenza. Perché? Beh, non si ha un momento di pausa. Usando questo stile, devi sempre essere consapevole di ciò che stai colpendo, sapere dove colpire e colpire spesso. Gli esperti di questo stile portano i loro colpi di fronte a loro all’interno di una zona circolare piuttosto ristretta. Si tratta di uno stile molto popolare che richiede molto movimento, porta molti colpi ed implica molti attacchi circolari. È estremamente efficace ma particolarmente stancante, quindi è consigliabile tenerlo come ultima risorsa.


Le tecniche dell’Immortale dello strangolamento sono potenzialmente letali. Come suggerisce il nome, questo stile implica l’utilizzo di diverse chiavi al collo. Bisogna avere polsi e dita molto forti per padroneggiare questo stile molto potente, ideale per la difesa. Mentre si combatte bisogna dare dei buffetti con le mani tenendole dietro la schiena, il tutto spostandosi in avanti con flessuosità, senza saltare. Le dita vengono usate molto e devono essere straordinariamente forti.


L’Immortale dei calci doppi è particolarmente indicato per tenere l’avversario a distanza. Usare le gambe per calciare in questo modo confonde l’avversario costringendolo ad indietreggiare per non essere colpito. In questo stile si usano molti calci volanti ed è necessario avere gambe forti ed una grande stabilità. Prima di attaccare si assume una posizione neutra. Oltre alla forza sono importanti l’elasticità e l’equilibrio. Senza questi prerequisiti ti sarà sicuramente difficile interpretare correttamente questo stile.


L’Immortale zoppo sfrutta molto le gambe, utilizzandone una alla volta e tenendone sempre una tesa. Questo stile dovrebbe essere sempre usato come ultima risorsa, dato che è molto facile rimanere scoperti mentre lo si utilizza.


L’Immortale col barilotto è uno stile molto efficace che sfrutta ampi e veloci movimenti circolari per attaccare. Tra gli stili della Boxe dell’Ubriaco è uno dei più efficaci. È importante tenere le braccia a cerchio di fronte a sé mentre si usa questo stile.


L’Immortale col flauto è tra i più utilizzati, dato che sfrutta molto la forza dei polsi. I suoi attacchi sono i più potenti e sfrutta molto il movimento barcollante.


Lo stile della Signora Ho è talmente inusuale da mettere in imbarazzo l’avversario (cosa che lo rende potenzialmente letale). Le movenze sono molto femminili (ricordano effettivamente quelle di una donna che combatte) ma gli attacchi sono estremamente potenti. Questo stile è molto efficace perché confonde l’avversario, il quale è portato a sottovalutare la pericolosità di chi gli sta di fronte.


Esistono anche altri stili di combattimento imparentati con quelli della Boxe dell’Ubriaco, come il Ba Ying Quan (Boxe delle Otto Ombre), che usa un sistema di combattimento differente ma ha molte similitudini con la Boxe dell’Ubriaco degli Otto Immortali.








Consigli

  • Ricorda di attaccare inaspettatamente.
  • Per farti un’idea di come deve essere la Boxe dell’Ubriaco non ispirarti agli anime giapponesi, ti porterebbe soltanto fuori strada.
  • La Boxe dell’Ubriaco fa in gran parte affidamento sulla forza degli addominali, quindi allenati facendo ogni giorno un sacco di sit-up e leg-lift (sdraiati sulla schiena e tieni le gambe dritte sollevandole di 15 cm) assieme ad altri esercizi utili. Inoltre rinforzare i muscoli in questione incrementa l’equilibrio e l’efficacia degli attacchi.
  • E SOPRATTUTTO, "NON" BERE ALCOLICI MENTRE IMPARI QUESTO STILE DI LOTTA! Questo stile semplicemente "imita" i movimenti di un ubriaco (esserlo effettivamente può provocarti gravi infortuni o addirittura la morte).
  • Devi avere dita particolarmente forti per usare alcune di queste tecniche. I piegamenti sulle dita sono molto utili per rinforzare questa parte del corpo e l’esercizio chiamato "Camminata dell’Orso" è altrettanto efficace. Poggia a terra mani e piedi (nella stessa posizione che terresti per i piegamenti) e comincia a spostarti sulle dita. Questo esercizio rinforza molto le dita rendendole più resistenti.
  • Per attaccare e difendere efficacemente dovrai assolutamente rinforzare le mani, dato che rimangono in posizione neutrale anche al momento dell’impatto. Per allenarti fai dei piegamenti sui polsi e sul dorso degli stessi alternando la posizione delle mani tra un piegamento e l’altro. Inoltre, fai molto allenamento nella posizione del cavaliere per rinforzare le gambe. Nello Zui Quan è molto importante la forza fisica, dato che si deve attaccare da ogni posizione mantenendo l’equilibrio.
  • Affitta Drunken Master e Drunken Master II per farti un’idea di come sia la Boxe dell’Ubriaco (in questi film ne risulta una rappresentazione stilizzata ma comunque valida, e sono anche dei bei film!) Esistono anche altri film (in inglese) nei quali viene rappresentato questo stile, come The Fist of the Red Dragon, The Tai Chi Master, Master with Cracked Fingers, The Drunken Monk, Heroes of the East, Drunken Monkey, Come Drink with Me e The Last Hero in China.




Avvertenze

  • Scaldati a dovere facendo molto stretching prima di cimentarti nella Boxe dell’Ubriaco.
  • Se hai le ossa fragili o problemi di artrite non fare i piegamenti sui polsi. Comunque sia, falli lentamente, almeno all’inizio. Se provi dolore, falli da inginocchiato.
  • NON bere alcol quando pratichi lo Zui Quan!
  • Essendo particolarmente difficile padroneggiare quest’arte marziale, allenati con gli amici finché non sviluppi gli automatismi necessari.


martedì 10 febbraio 2015

Come Allontanarsi da una Rissa



Che la rissa piombi su di te, o che sia stato tu a provocarla, imparare ad allontanarsene è fra le cose più mature e responsabili che tu possa fare nella tua vita. Non sarà tuttavia la cosa più semplice da fare, e avrai bisogno di tenere gli occhi aperti anche una volta che te ne sei andato. Comunque, darsela a gambe assicura in definitiva di non rendere la situazione peggiore di quanto già non sia.


Mantieni sempre il controllo. Rabbia, panico, paura e frustrazione sono tutte emozioni che sicuramente ti faranno crollare e andare su tutte le furie, non permettendoti di razionalizzare ciò che accade attorno a te. Motivo per cui allontanarsi da una rissa, ad una distanza che permetta di riordinare le idee, è spesso la scelta migliore.
  • È vivamente consigliato imparare a riconoscere ed evitare quelle situazioni che, immancabilmente, conducono a litigi. Attento dunque ai vari segnali di pericolo, come l'aumento della tensione, la presenza di alcool, l'ora tarda della notte o la presenza di una persona già turbata a causa di qualcuno o qualcosa, e tieniti alla larga. Prova a calmare le acque non appena queste tendono ad agitarsi.




Crea una distanza fisica. Probabilmente l'altra persona è infastidita e arrabbiata o impaurita quanto te, e ciò tende a far sfuggire di mano la situazione. Facendo un passo indietro, o comunque rimanendo lontano di qualche metro, mostri un chiaro segnale di non avere interesse ad iniziare alcuna rissa. Mantieni questa distanza – se l'altra persona si avvicina, spostati ancora.




Valuta se il dialogo potrebbe funzionare o meno. In molti casi, gli animi son fin troppo accesi per poter avviare una discussione. Tuttavia, se ti sembra di poter sistemare tutto a parole, prova ad invitare l'altra persona a parlare, invece di litigare. Per esempio, di' qualcosa come: “Hey amico, io non voglio litigare. Nemmeno tu lo vuoi. Cerchiamo di essere ragionevoli e parliamone”.
  • Questo potrebbe non essere il momento adatto per esplorare le ragioni più profonde e oscure dell'altra persona, ma è una buona occasione per riconoscere la sua rabbia o frustrazione e per dimostrare che stai prestando piena attenzione alle sue lamentele.
  • Evita di lanciare delle accuse, dicendo cose come “è tutta colpa tua”, “sei un codardo” o “pensi col pugno, non con il cervello”. Commenti di questo tipo serviranno solamente ad infiammare la situazione.


Ignora gli insulti o i commenti negativi che la controparte lancia nei tuoi confronti. È probabile che succeda e devi essere pronto. Possono chiamarti codardo, debole, ed altre cattiverie o prese in giro di ogni genere e sorta. È l'ultimo disperato tentativo da parte dell'avversario che, ancora arrabbiato, vede l'opportunità di riaccendere un litigio ormai placato, l'ultima mossa per farti irritare tornando così a litigare. Riconosci quelle parole per ciò che sono e non prenderla sul personale.
  • Ti potrebbe capitare di sentire delle prese in giro nei confronti di alcuni membri della tua famiglia o di altre persone a te care. Ancora una volta, lascia che ciò che ti entri da un orecchio ed esca dall'altro. Il tuo avversario sta provando ogni tattica e la dignità di nessuno viene lesa solo perché una persona si permette di dire tali assurdità. Non prenderla come una questione d'orgoglio – prendila per ciò che è, la provocazione di un idiota.


Evita di far degenerare una discussione. Possono esserci dei principi a cui vuoi rimanere fedele, questioni che vuoi rendere assolutamente evidenti e punti di vista che ritieni inequivocabilmente giusti. Puoi pensare che il tuo avversario abbia totalmente torto. Ma nessuna di queste convinzioni è del tutto esatta, né può esserti in qualche modo utile. La cosa importante è evitare la lite, mettendo da parte le insignificanti controverse fra di voi.
  • Non insultare l'altra persona e non arrabbiarti con lei. Stai calmo e fai del tuo meglio per convincerla che arrivare alla violenza è una pessima idea.
  • Se necessario, riconosci all'altra persona di avere una valida motivazione per il suo comportamento, anche se apparentemente sei tu dalla parte della ragione. Le ragioni e i torti della questione possono essere sbrigliati più tardi, una volta che tutti si sono calmati.


Quando provi ad evitare una rissa, mantieni il contatto visivo e cerca di prestare attenzione alle mani. Parlate dei problemi riscontrati e scusati per qualunque cosa tu possa aver causato, anche se la ragione è dalla tua parte. È importante, mentre cerchi di calmare le acque, che tu tenga le mani in una posizione di difesa ma non aggressiva. Inoltre, preparati mentalmente all'eventualità di doverti difendere come segue:
  • Sii pronto a bloccare pugni inattesi al viso o al corpo, senza però metterti in “posizione da combattimento”.
    • Adotta una “posizione di preghiera” con entrambi i palmi della mani giunti, che a prima vista non sembra minacciosa, ma permette di proteggersi il volto con le mani.
    • Usa la posizione “vade retro”, cercando di tenere le mani dell'aggressore verso l'esterno.
    • Sfrutta anche la posizione “sto pensando”, con una mano sul mento o sulla testa. Ricorda: cerca di essere naturale mentre lo fai, rimanendo sempre protetto.


Quando tutto è inutile, girati e vattene. Ricordati che non c'è vergogna nel fuggire – hai fatto del tuo meglio. Scappare da una rissa non dimostra che sei un codardo (non importa quanto l'altra persona te lo gridi); dimostra invece che sei una persona matura che sa pensare responsabilmente, non solo a se stessa ma anche alle persone che ne subirebbero le conseguenze, come la propria famiglia e gli amici. Soprattutto, ricordati che le alternative possono essere ben peggiori: potresti rischiare la vita, rimanere gravemente ferito o finire in galera. Pensa a cosa è importante per te e all'impatto che una rissa potrebbe avere sulla tua vita.




Stai attento quando provi ad andartene. Se l'altra persona è particolarmente arrabbiata, potrebbe decidere di aggredirti alle spalle. Allontanati dunque indietreggiando, tenendo d'occhio la persona che ti sta causando problemi onde evitare che ti colga di sorpresa, e voltati solamente quando sarai in un luogo sicuro, per esempio nei pressi della tua casa o dell'auto.
  • Getta un rapido sguardo in giro e, mentre provi a calmarti, cerca di individuare potenziali vie di fuga.








Consigli

  • Se ti capita a scuola, allontanati e basta. Se sei alla guida, prosegui lungo la tua strada senza curartene. Lascia perdere quelle discussioni che in futuro porteranno solo guai. Non vale la pena serbare rancore. Si vive una volta sola, quindi fai del tuo meglio e non perdere tempo a fare ciò che non hai bisogno di fare.
  • Non far leva sulla morale nel cercare di calmare le acque. Per esempio, dire qualcosa come “ho cose migliori da fare che fare a pugni per strada” o “fare a botte è così infantile” può spingere l'aggressore a dimostrarti il contrario. Farà del suo meglio per far vedere a tutti che è meglio di te. Allontanarti ti darà la certezza che una rissa non risolverebbe alcun problema. Alcune discussioni possono iniziare perché frequenti una persona che a qualcuno non piace, e se la prenderà con te; non lasciare che qualcuno ti impedisca di farlo. È solo un altro modo per provare a “vincere” la battaglia facendoti sembrare migliore (ma in un maniera superba e irritante); il tuo obiettivo non è vincere, ma non fare parte della rissa, ad ogni costo.
  • Per le persone che non hanno familiarità con le esplosioni di adrenalina, allontanarsi è praticamente impossibile. Potrebbero riuscirci se la situazione le spinge a dover usare la violenza. Tuttavia, ciò non è necessario. Prevenire la rissa è ciò che ti renderà vincente. Le persone che hanno un regolare e pacifico flusso di adrenalina hanno maggiore controllo di se stesse nelle situazioni di stress. Indipendentemente da ciò, cerca di mantenere una mente serena ed equilibrata, non lasciarti ferire in alcun modo dalle parole. Qualunque cosa venga detta contro di te, ignorala. Sai bene ciò che è vero e ciò che non lo è. Se situazioni del genere ti agitano, è ora di imparare alcune tecniche di autocontrollo, e in fretta. Puoi trovare aiuto grazie ad un ciclo di consulenze, che nell'arco di qualche tempo annullerà i timori ormai radicati. Impegnati il più possibile per non reagire a qualunque cosa venga detta. Comportati come se non riuscissi nemmeno a sentire quello che stanno dicendo. Sii superiore.
  • Se sei già coinvolto in una rissa, usa il palmo della mano per colpire il cosiddetto “arco di cupido”, ossia il lieve solco presente fra naso e labbro superiore. Fai attenzione, questa è una mossa estremamente pericolosa che deve essere usata solo in situazioni di grande pericolo, non in contesti scolastici.
  • In una situazione veramente pericolosa, la cosa più importante è mettere da parte il proprio ego. Di' al tuo avversario ciò che vuole sentirsi dire.
  • Ignora la persona con cui hai fatto a botte, a meno che non sia il tuo migliore amico. In questo caso sistemate le cose a parole.
  • Chiama la polizia se trovi che la situazione stia diventando particolarmente violenta.




Avvertenze

  • In alcune situazioni, una persona potrebbe provocarti in qualche modo. Ma, ancora una volta, sii superiore e ignorala.
  • Tieni sempre a mente che non c'è nulla di sbagliato nel rifiutarsi di lottare. Anche se sei in mezzo alla gente, il discorso non cambia. Essere presi in giro non è qualcosa per cui alzare le mani. Ricordatelo quando ti troverai in una situazione simile. Inoltre, bisogna essere molto più maturi per scegliere di non partecipare ad una rissa, e ricorda: “La guerra non ti rende più forte”.
  • Naturalmente, se possibile, non esitare ad allertare chi di dovere per segnalare il pericolo.
  • Fare a botte non è un gioco e non dev'essere un modo di risolvere degli insignificanti conflitti. Possono esserci serie conseguenze legali e fisiche. La cosa peggiore che potrebbe succedere durante una rissa è che qualcuno venga ucciso.
  • Quando ti allontani, non voltare le spalle al tuo nemico. Renderebbe semplice subire un agguato. Cammina a fianco di un muro e tieni sotto controllo la situazione dirigendoti verso una folla. Presta attenzione ad eventuali ostacoli poiché se cadi rischi di essere aggredito.
  • Non ci sono regole né arbitri in strada, e la persona a morire potresti essere tu.
  • Talvolta la persona che vuole affrontarti non ha in mente altro e lo farà comunque. La scelta migliore rimane comunque quella di cercare di allontanarsi, ma se la persona si rivela una minaccia, e non riesci a scappare, devi provare a difenderti. Solitamente il primo colpo può essere il più forte e potrebbe cogliere l'aggressore di sorpresa. Un altro, immediatamente successivo, può terminare rapidamente la lite, se dato al momento e nel modo giusto.


lunedì 9 febbraio 2015

Come Mettere Qualcuno al Tappeto







Al giorno d'oggi è sempre una buona idea conoscere alcune tecniche di auto-difesa. Con la maggior parte delle mosse più facili potrai sbarazzarti momentaneamente dell'aggressore per scappare, ma ne esistono delle altre che ti permettono di stenderlo al tappeto, se eseguite in modo corretto. Continua a leggere per imparare a eseguire alcune di queste differenti mosse.


Testata

Afferra l'assalitore per la maglietta. Utilizza entrambe le mani per afferrarlo al centro del petto, appena sotto il colletto o la scollatura della maglia.
  • Il modo più efficace per dare una testata a qualcuno è di spingere l'assalitore all'indietro e poi avvicinarlo di nuovo per colpirlo.
  • Evita di afferrare l'assalitore dietro il collo. L'istinto naturale è quello di afferrarlo dietro il collo e avvicinare la sua testa per colpirlo, ma il problema è che il collo e i muscoli delle spalle saranno naturalmente tesi al momento dell'attacco e sarà molto più difficile avvicinare la sua testa.



Spingi l'assalitore. Usa tutto il peso del corpo per spingere la parte superiore del suo corpo all'indietro.
  • Questo movimento farà sì che il malintenzionato perda l'equilibrio.
  • Dal momento che questo movimento risulterà inaspettato avrai anche l'elemento sorpresa dalla tua parte.


Tira l'assalitore verso di te. Non appena avrà perso l'equilibrio utilizza la forza delle braccia per tirare l'assalitore verso la tua testa.
  • Poiché avrà perso l'equilibrio gli verrà naturale allargare le braccia e in questo modo non potrà usarle per respingerti.


Colpiscilo con la parte alta della tua testa. Non appena inizi a tirare l'assalitore verso di te inizia anche ad abbassare la testa in modo che sia allineata con il suo naso.
  • Colpisci con la parte superiore della testa. Non usare la fronte.
  • Il naso è un punto sensibile e colpendolo con forza riuscirai a mettere l'altra persona al tappeto.






Montante

Posizionati davanti all'aggressore. Assicurati di essere di fronte all'assalitore in modo che il centro del tuo corpo sia allineato al centro del suo.
  • Quando dai un pugno montante, sarà necessario portare il braccio lungo questa linea centrale fino a raggiungere il mento dell'aggressore.


Attira il suo sguardo con la mano non dominante. Usa la mano non dominante per colpirlo una prima volta. Tieni la mano vicino al livello degli occhi in modo che attiri l'attenzione.
  • Con questa mano libera potrai difenderti dagli attacchi e spostare la sua attenzione dalla mano dominante.


Colpisci rapidamente con la mano aperta il mento dell'aggressore. Il colpo deve partire dal basso e arrivare fino a sotto il mento. Colpisci con il palmo della mano rivolto verso il viso dell'aggressore.
  • Non chiudere la mano a pugno.
  • Dovresti usare la parte dura del palmo della mano, essa si trova proprio sopra il polso.


Colpiscilo sotto il mento facendo ricadere la sua testa all'indietro e mettendolo al tappeto.
  • Colpendo l'assalitore in questo punto spingerai la sua testa all'indietro e con questo movimento la testa andrà a toccare i nervi spinali, facendogli perdere i sensi.
  • Il palmo della tua mano ti dà una maggiore superficie di attacco quando ti difendi a mani nude. Proteggerai anche le dita, evitando danni all'unica "arma" che hai a disposizione nel combattimento.








Colpire il Naso

Valuta il modo migliore per attaccare a seconda della posizione. Puoi colpire il naso dell'aggressore sia se è di fronte a te o alle tue spalle, ma il movimento varierà a seconda della posizione di partenza.
  • Se il tuo aggressore è di fronte a te dovrai muoverti in avanti.
  • Se il tuo aggressore è dietro di te dovrai attaccarlo non appena si gira.


Colpisci con la parte anteriore del palmo della mano. Quando sei in piedi faccia a faccia con l'aggressore, apri la tua mano e colpisci dritto in avanti, arrivando alla base del naso e spingendolo all'indietro.
  • Spingi il peso del corpo in avanti per colpire con più forza.
  • Colpendo l'assalitore in questo punto spingerai la sua testa all'indietro e con questo movimento la testa andrà a toccare i nervi spinali, facendogli perdere i sensi.


Colpisci con il gomito se l'aggressore è dietro di te. Piega e solleva il braccio in modo che il gomito sia puntato verso il suo volto. Ruota il busto finché non riesci a colpirlo con il gomito sul lato del naso.
  • Il centro e i lati del naso sono un punto debole del corpo. Se colpisci abbastanza forte potrai rompergli il naso e farlo svenire.




Colpire il collo

Posizionati lateralmente rispetto al corpo dell'aggressore. Questa tecnica funziona particolarmente bene quando vieni aggredito di lato, ma se l'assalitore arriva da un altro punto sarà necessario girarsi finché la tua spalla sarà allineata con il centro del suo corpo.
  • Nota che è possibile utilizzare entrambi i lati del tuo corpo per questo attacco, ma userai più forza se ti posizionerai con il lato dominante verso l'aggressore.


Fai un passo in avanti e sposta il peso del corpo. Non appena l'aggressore si avvicina fai un passo avanti con il piede più vicino a lui, spostando il peso del corpo in avanti su quel piede.
  • È necessario fare un passo in avanti verso l'assalitore, non allontanarsi da lui.
  • Questa mossa funziona solo se l'attaccante è in fase offensiva e si sta avvicinando poiché si utilizza la forza del suo movimento in avanti per infliggere più danni.


Punta il tuo gomito verso il suo pomo d'Adamo. Alza il gomito mentre ti avvicini al tuo avversario, colpendo il pomo d'Adamo su uno dei due lati.
  • Se colpisci il pomo d'Adamo lateralmente da un angolo di 45 gradi, dovresti essere in grado di causare lo svenimento dell'aggressore.
  • Anche se non colpisci con successo il punto debole, la forza dall'impatto del gomito dovrebbe essere sufficiente per far cadere l'aggressore.






Ginocchiata sulla Fronte

Assumi la posizione di difesa. Dovrai posizionare i piedi in modo che coincidano con la larghezza delle tue spalle e avere le ginocchia leggermente piegate. Il piede non dominante dovrebbe essere leggermente più indietro rispetto al piede dominante, e le mani dovrebbe essere attive e pronte all'attacco.
  • Con questa posizione allineerai il tuo centro di gravità con il pavimento, riuscendo in tal modo a mantenere un equilibrio perfetto.
  • Nota che si può colpire con una ginocchiata anche partendo da un'altra posizione, ma avrai una maggiore probabilità di mandare ko l'assalitore se parti dalla posizione di difesa.


Analizza la tua posizione in relazione all'aggressore. Dovrebbe essere leggermente accovacciato o piegato in avanti e non più lontano di un metro.
  • È possibile far abbassare l'aggressore con una ginocchiata all'inguine o un calcio forte alla tibia.
  • Questa mossa generalmente funziona meglio se l'aggressore è già piegato e con la guardia abbassata. Funziona meno bene se è già rivolto verso di te e sta cercando di alzarsi.


Spingi le spalle dell'aggressore verso il basso con il palmo della mano.
  • Usa tutto il peso del corpo per spingere con più forza.
  • Tieni le gambe nella stessa posizione per mantenere l'equilibrio mentre ti prepari a colpire.


Alza il ginocchio non appena l'aggressore si sarà piegato in avanti. Mentre spingi le sue spalle verso il basso, alza il ginocchio dominante in modo da colpirlo sul naso o sul mento.
  • Colpisci velocemente. Quando spingerai l'aggressore verso il basso la sua prima reazione sarà di cercare di rialzarsi.
  • Punta al naso o al mento per infliggere più danni e provocare uno svenimento.




Consigli

Devi reagire velocemente. I muscoli delle braccia danno forza ai colpi, ma la velocità è particolarmente importante se hai sei fronte a un aggressore molto più forte di te.




Avvertenze

Non usare queste mosse senza avere una buona ragione per farlo. La perdita di sensi può causare la morte di alcune cellule cerebrali, anche se le mosse sono eseguite in un contesto "sicuro" come la boxe. Dovresti ricorrere a queste tecniche solo per autodifesa. Se desideri fare pratica, usa un manichino o affidati a un istruttore di autodifesa professionista.




























































domenica 8 febbraio 2015

Come Boxare



Di tutti gli sport, la boxe è probabilmente quello che richiede lo sforzo fisico più intenso. Richiede un mix di potenza e velocità, abbinata a una resistenza eccellente. I pugili professionisti migliorano costantemente la loro tecnica mentre cercano di scalare le classifiche e incontrare avversari più quotati. Se vuoi diventare un pugile, segui queste linee guida.




Impegnati a sostenere un regime di addestramento rigoroso e completo. Alcuni esperti di pugilato sostengono che i principianti dovrebbero allenarsi per 3-6 mesi prima di entrare nel ring. Questo consente ai novizi di raggiungere il massimo della forma e di perfezionare le tecniche di base prima di incassare il primo colpo. La maggior parte dei programmi di preparazione fisica per i pugili possono essere divisi in tre categorie: cardiovascolare, esercizi di base ed esercizi con i pesi.
  • Esercizi cardiovascolari: i combattenti affaticati hanno la tendenza ad abbassare le mani e non proteggere la testa. Non riescono neppure a imprimere la giusta forza ai pugni nelle riprese finali di un incontro. Ecco perché i migliori pugili professionisti corrono per centinaia di chilometri. I pugili non hanno bisogno di spiccate capacità di resistenza, ma devono essere in grado di scatenare moltissima forza nei momenti decisivi di un incontro. Per ottenere questi requisiti fisici, i pugili variano i loro allenamenti. Ad esempio, inserendo nelle loro corse di resistenza dei brevi scatti alla massima velocità. Questo serve a stimolare lo sforzo compiuto in un combattimento.


Esercizi di base: i pugili generano la loro potenza dalla parte centrale del corpo. Compiendo esercizi che coinvolgono molti gruppi di muscoli, un pugile può costruire un tronco solido e potente che farà lavorare all'unisono tutte le parti del corpo. Tra gli esercizi più efficaci ricordiamo trazioni alla sbarra, addominali, squat e affondi. Esegui tre serie di ognuno di questi esercizi, con pause di un minuto tra gli esercizi. Dovresti eseguire le trazioni alla sbarra finché non riesci più a eseguirne. Fai 20 ripetizioni degli altri esercizi.


Allenamento con i pesi: il sollevamento pesi aiuta i pugili principianti ad acquisire forza e potenza nei pugni. Sono particolarmente importanti il petto, le spalle e le braccia. Gli esercizi per la parte alta del petto comprendono le distensioni su panca e i fly con i manubri. Puoi allenare i muscoli delle spalle con dei military press con i manubri e sollevamenti laterali. I curl con i bicipiti e le estensioni con i tricipiti possono aiutarti a rinforzare i muscoli della parte alta delle braccia e a imprimere più forza ai tuoi pugni. Tutti gli esercizi con i pesi che svolgono i pugili sono volti a creare forza esplosiva. Questo significa fare 6-8 ripetizioni di ogni esercizio con il massimo peso che riesci a sostenere. Esegui tre serie di ogni esercizio e varia gli esercizi in modo che i tuoi muscoli continuino a progredire. Alterna quotidianamente tra l'allenamento di base e quello con i pesi.


Impara i fondamentali della boxe.
  • Posizione: una posizione stabile e comoda ti consentirà di sferrare pugni potenti ed evitare rapidamente i colpi del tuo avversario. Se sei un pugile destro, dovrai tenere il piede sinistro di fronte a te, a un angolo di 45° dal tuo avversario. Il tuo tallone sinistro dovrebbe essere allineato con l'alluce destro. La maggior parte del tuo peso dovrebbe essere sostenuto dal tuo piede posteriore. Tieni i gomiti verso l'interno e le tue mani sollevate, la sinistra sotto la guancia e la destra sotto il mento. Tieni sempre il mento verso il basso.


Gioco di gambe: rimani sulle punte e muoviti sempre. Non offrire mai un bersaglio fermo. Se stai affrontando un avversario destro, muoviti alla tua destra. Se stai affrontando un mancino, muoviti verso sinistra. Questo servirà ad aumentare la distanza tra te e la mano dominante del tuo avversario. Non incrociare mai il passo. Potresti trovarti in una posizione sbilanciata e con la difesa scoperta.


Esercitati nei pugni. I pugili di successo si esercitano nelle tecniche di pugilato molto prima di entrare nel ring. Quando si allenano con il sacco o con l'istruttore, i pugili principianti devono concentrarsi su sferrare i colpi con la tecnica corretta. Quando padroneggiano i diversi tipi di pugno, i pugili passano allo studio delle combinazioni, durante le quali scaricano una devastante raffica di colpi sul loro avversario. Alcuni dei pugni più efficaci della boxe sono:
  • Jab: portato solitamente con la mano frontale e debole, il jab riesce a tenere i tuoi avversari distanti da te. Il jab è un pugno corto. Per massimizzare l'effetto di un jab, i pugili professionisti ruotano il loro braccio e il polso prima di incontrare il loro avversario.


Diretto: diversamente dal jab, che è tirato direttamente di fronte al corpo, questo pugno è portato dalla mano dominante con un leggero movimento verso l'alto e "attraversando" il corpo. La spalla aiuta a dare forza a questo colpo.


Gancio: il gancio può essere portato alla testa o al corpo dell'avversario, per colpire il punto in cui la sua difesa è sguarnita. E' spesso usato in combinazione agli altri pugni. Il movimento ampio che richiede è il suo difetto principale, perché potresti esporti a un contrattacco.


Montante: è un colpo verso l'alto, portato da una delle braccia, molto efficace a distanza ravvicinata.


Combinazioni: quando avrai padroneggiato le tecniche per portare i colpi, puoi lavorare sulle combinazioni. La prima combinazione che imparano i pugili è il classico 1-2, un jab seguito da un diretto. Un'altra combinazione efficace prevede l'aggiunta di un gancio all'1-2. (Se sei destro, dovrai portare un jab sinistro seguito da un diretto destro e un gancio sinistro.)


Impara a incassare e bloccare i colpi. Un bravo pugile non sa solo portare i colpi, si allena duramente anche per evitare i colpi dell'avversario. Alcune delle tecniche di difesa tradizionali includono:
  • Parata: dopo aver imparato a tenere su i guantoni e il mento verso il basso, la parata è la tecnica difensiva più semplice della boxe. Per parare, usa le tue mani per deviare i pugni degli avversari quando arrivano.


Schivata: la schivata è eseguita ruotando velocemente le anche e le spalle mentre il tuo avversario cerca di colpire la tua testa.


Blocco: quando blocchi un colpo, non fai un movimento per evitare il contatto. Dovrai assorbire l'impatto con il guantone e non con il tuo corpo.


Abbassamento e scarto laterale: l'abbassamento è eseguito piegando le gambe per evitare un colpo alto, come un gancio alla testa. Spesso segue a questo movimento uno scarto laterale. Devi eseguire questa mossa arcuando il corpo appena fuori dalla portata del tuo avversario.


Rolling: questa è una tecnica che veniva usata spesso dal campione dei pesi massimi Muhammad Ali. Premi i guanti contro la fronte, tieni i gomiti contro il corpo, e tieni il mento sul petto. In questo modo avrai poca copertura contro i colpi al lato del corpo, ma è una difesa molto efficace contro un assalto frontale, perché assorbirai la maggior parte dell'impatto con i guantoni e gli avambracci.






Consigli

  • Combatti con lottatori esperti. Probabilmente ti farai male, ma esercitarti contro un pugile superiore a te ti aiuterà a migliorare.
  • Rimani al centro del ring. Non lasciarti intrappolare nell'angolo o contro le corde.
  • Fasciati le mani ogni volta che ti alleni sul ring. Per fasciarti le mani, avvolgi il pollice con una fascia e poi passa tre volte intorno al polso. Poi passa la fascia tre volte attorno alla mano. Riporta la fascia sotto il pollice. Disegna delle X negli spazi tra le dita. Inizia da mignolo e anulare. Tira la fascia negli spazi, poi ruotala sotto la mano e ripeti il processo per gli altri spazi. Quando hai completato questa fase, avvolgi la benda intorno al pollice una volta e poi attorno al dorso della mano. Ripassa sul pollice una volta e poi passa la benda sul palmo. Da qui, avvolgi le nocche tre volte e termina avvolgendo una volta il polso.






Cose che ti Serviranno

  • Guantoni
  • Pantaloncini
  • Casco
  • Paradenti
  • Sacco
  • Bende per le mani
  • Stivali da boxe


sabato 7 febbraio 2015

Come Difenderti da un Attacco



La differenza tra scappare via e convertirti nel titolo di testa del quotidiano di domani dipende dalla tua effettiva preparazione per proteggere te stesso in una brutta situazione. Tenendo queste informazioni a mente, saprai cosa può essere fatto prima e durante un attacco.
Esistono diversi tipi di confronti:
  • Il “dare sui nervi”, ovvero il confronto prima che esso sfoci in un litigio.
  • Il “duello”, un incontro organizzato per risolvere una disputa tra le parti in conflitto, o l'imboscata.
  • La rissa, che di solito inizia solo dopo che il confronto verbale si è estinto e qualcuno tira un pugno.
  • Un'imboscata è solitamente premeditata e l'aggressore (possono anche essercene vari) attaccherà quando sentirà che è il momento giusto, generalmente dopo aver distratto la vittima con una domanda come “Sai che ore sono?”.


Pensa alle situazioni potenziali in cui potresti aver bisogno di difenderti. Gli attacchi non sono mai esattamente uguali, dunque pensa a cosa fare in ogni caso considerandoli da diversi lati o in differenti situazioni (numeri maggiori di persone, da solo, di sera o di giorno, l'aggressore è armato o non è armato, dimensioni del perpetratore, intenzioni dell'aggressore). Pensandoci su in anticipo, avrai meno probabilità di rimanerne scioccato o di farti prendere dal panico qualora accadesse davvero.


Segui un corso di autodifesa. Essere effettivamente capace di gestire queste situazioni potenziali e consultare un esperto ti aiuterà immensamente. Prova a praticare una delle distinte arti marziali.


Se ti ritrovi in una situazione scomoda, prova ad andartene. In una situazione sociale scomoda, ciò può avvenire in maniera molto semplice, ovvero puoi mostrarti assertivo (“Allontanati!”). Porta tutti i cammini verbali o direzionali verso il non-confronto; il vero confronto fisico dovrebbe essere la tua ultima linea di difesa, anche se talvolta potrebbe essere l'unica alternativa.


Prova a stare in piedi allargando i piedi, in verticale o in orizzontale, in modo che essi si trovino in una posizione diagonale (una posizione di lotta tipica delle arti marziali). Ciò farà diminuire la tua probabilità di essere steso o spinto.


Fai una valutazione del tuo potenziale aggressore: alto/basso, robusto/magro, uomo/donna. Guarda le sue mani. Se dovesse avere intenzione di attaccarti con le mani, esse dovrebbero essere in vista. Tuttavia, se sta nascondendo un'arma, le manterrà nascoste o lungo i fianchi.


La migliore tattica in qualsiasi confronto è FUGGIRE, a meno che non sospetti che l'opponente abbia un'arma a lunga gittata.


Un segnale semplice per giudicare se un confronto ha superato il confine dello scambio verbale si ha quando l'avversario comincia a invadere il tuo spazio personale. Per marcarlo, crea una barriera. Non devi fare altro se non mettere le mani davanti a te assumendo un gesto conciliatore/pacifico (con i palmi verso l'esterno). Se l'aggressore prova a oltrepassare la tua barriera, stai entrando nel territorio del confronto fisico, per quale altra ragione questa persona si avvicinerebbe tanto? Il consiglio generale (ma non di certo è gradevole), a questo punto, è mettere fine al litigio il più rapidamente possibile, colpendo per primo e in maniera dura, colpendo tutte le volte che puoi e fuggendo. Ciò va contro lo spesso citato “bushido” o il codice dei guerrieri e il nostro buon senso innato e civile, ma non molti aggressori hanno a cuore questi aspetti.


Se l'aggressore cerca di darti un pugno o di afferrarti mentre sei in posizione frontale, avvicina le mani strette in pugno alla fronte creando una specie di gesto “Non sul viso!” e tieni le braccia strette al tuo corpo. Questa potrebbe sembrare una posizione difensiva debole, ma va a tuo vantaggio dal momento che fa abbassare la guardia dell'opponente. Inoltre, questa posizione protegge il tuo viso e le tue costole, due aree che dovrai tutelare.


Dalla tua posizione “Non in viso!”, quando sei vicino al tuo aggressore, spingi i gomiti in direzione delle sue costole inferiori o verso la parte inferiore dei muscoli pettorali. Questi sono punti sensibili e il tuo movimento può causare tanto dolore.


Se la parte superiore del corpo dell'aggressore è lontana da te ma sei ancora in pericolo (per esempio il tuo opponente sta cercando di farti soffocare), attacca le sue gambe. Questo è specialmente efficace sui perpetratori più grossi, perché, più robusti sono, più tensione avranno nelle gambe e nelle ginocchia. Non dare un tipico calcio in stile Karate Kid, piuttosto, scalcia i suoi stinchi come se giocassi a calcio (con il dorso del piede). Questo è un calcio veloce e doloroso. Inoltre, se le sue gambe sono abbastanza vicine, alza un ginocchio verso la parte interna della sua gamba (nervo femorale), la parte esterna della gamba, il ginocchio o l'inguine. Ciò nuocerà al tuo aggressore e potrebbe renderlo inabile, perché bastano cinque-sette kg di pressione per far rompere un ginocchio.


Se la testa del tuo opponente è vicina a te (il che è spesso il caso quando attacchi le sue gambe), ti conviene attaccarla. Prova a mettere le dita negli occhi o a esercitare pressione su di essi, perché nessuno può resistere a una ditata nell'occhio, per quanto grande e grosso sia. Battere le mani sulle orecchie può intontire o, se fatto perfettamente, rompere i timpani. Colpire le ossa zigomatiche può causare ferite o rotture. Colpire il naso può causare un sanguinamento e una cecità temporanea.


In alcuni casi, potresti attaccare anche il collo dell'aggressore (solitamente lo avrai vicino se anche la testa sarà in tua prossimità). Per far soffocare efficacemente qualcuno, non provare la tipica mossa hollywoodiana “mani intorno a tutto il collo”, metti il pollice e le dita intorno alla trachea (specialmente facile da trovare sugli uomini dal grande pomo d'Adamo). Inoltre, sotto la trachea si trova la fossetta del giugulo. Scava, muovi le dita e affondale nell'incavo e avvertirà un dolore intenso, probabilmente cadrà.


Se un aggressore cerca di attaccarti da dietro per soffocarti, spingi il suo avambraccio contro la tua clavicola invece di provare a togliertelo direttamente di dosso (il che non serve molto). Metti una mano sull'incavo del gomito (sull'avambraccio) e una mano sotto di esso (in modo che le tue mani siano su entrambi i lati del gomito). Poi, con un unico movimento forte e determinato, fai un passo avanti e muovi tutto il tuo corpo come se il braccio fosse il cardine e il tuo corpo una porta scorrevole. Ciò ti aiuterà a liberarti dalla sua presa e lascerà la sua testa, le sue costole e le sue gambe indifese per il tuo contrattacco (ricorda anche che, quando il tuo aggressore è dietro di te, le sue tibie si trovano proprio dietro le tue gambe, dunque sono vulnerabili).


Se l'aggressore cerca di coglierti alla sprovvista da dietro, abbassa velocemente e violentemente i tuoi fianchi come se ti stessi lasciando cadere su una poltrona soffice. Ciò renderà più difficile afferrarti e ti darà un momento extra per attaccarlo e colpirlo (fallo sugli stinchi).


Se l'aggressore sta cercando di strangolarti mettendo le sue braccia intorno al tuo collo, porta in avanti l'avampiede, come se avessi appena scalciato un pallone da calcio, e, rapidamente e CON FORZA, colpisci l'area tra la caviglia e la parte centrale della gamba. Questo farà (ammesso che il movimento sia abbastanza forte) rompere la gamba.


Se cadi, cerca di finire sul tuo aggressore. Mentre cadete, mantieni appuntiti i gomiti e le ginocchia e cerca di colpire l'inguine, le costole e il collo dell'opponente.


Se il tuo aggressore ti sta colpendo mentre siete sul pavimento e ti ha bloccato, afferra il suo corpo tirando le giunture del braccio o trattieni una sua mano sul suolo. In seguito, appoggia una gamba in maniera salda sul pavimento, salta aiutandoti con questa parte del tuo corpo e gira i fianchi. Ciò ti farà ritrovare sul tuo aggressore, il che dovrebbe essere fatto colpendolo con i tuoi punti acuti, come i gomiti.


Se un assaltante ti attacca con un'arma, sappi qual è la sua funzionalità. Se ha un coltello, prova ad allontanarti dal raggio di pugnalamento e, se ha una pistola, non escludere di scappare e di scansarla muovendoti a zigzag. Inoltre, l'avversario fa affidamento sull'arma e può lasciare se stesso in una posizione indifesa, affinché tu possa afferrare/bloccare la mano che ha la pistola o provare un attacco differente.


Se riesci ad andartene in maniera sicura, non esitare. Assicurati di essere in salvo dal tuo aggressore quando decidi di smettere di difendere te stesso.






Consigli

Impara a controllare sia le tue paure sia le tue scariche di adrenalina, giacché sono alcune delle più probabili cause degli errori all'inizio di una situazione di lotta. Quando qualcuno ti attacca, non solo avrai paura, ma il corpo pomperà adrenalina. Se si presenta solo una delle due sensazioni (preferibilmente l'adrenalina), dovrebbe andare tutto bene. Se hai paura di intervenire, ma lo vuoi, o soffri di una fobia paralizzante, come quella del palcoscenico, e ti congeli, l'adrenalina si mescolerà con la paura: i tuoi muscoli si bloccheranno e tutte le tue conoscenze, la tua esperienza e la tua motivazione andranno perdute.
  • In una situazione di autodifesa, opta per un'attitudine “non me”: non lasciare che sia tu a essere colui di cui si parlerà sui giornali domani mattina. Ciò comincia ben prima del litigio, perché i violentatori e gli aggressori esperti sceglieranno le loro vittime non per quello che indossano o per quello che sono, ma per come si comportano. Se sei sicuro di te, non sarai uno dei loro bersagli.
  • Mantieniti distaccato. Non lasciarti prendere dal panico se qualcuno si comporta in modo ostile. Ciò farà sospettare all'aggressore che tu sia debole.
  • Se si tratta di una situazione di violenza domestica, potresti chiederti a che punto cominciare a difenderti rivolgendoti alle autorità. Secondo gli standard legali, qualsiasi contatto non legittimato è un assalto. Se questa persona ti ha “solo” spinto, questo è comunque un attacco, può essere comunque pericoloso e tu ti meriti comunque di proteggere te stesso.
  • Ricorda sempre che la persona che cercherà di aggredirti probabilmente lo ha già fatto in precedenza. Evita il confronto e, se non dovesse servire, fai tutto quello che puoi per andartene velocemente e in modo sicuro.
  • Se qualcuno ti aggredisce, tu hai ragione e l'altra persona ha torto. La sua motivazione probabilmente è volere i tuoi soldi, i tuoi possedimenti o il tuo corpo, mentre la tua è l'auto-preservazione. Hai un diritto umano di base, che è quello di difendere te stesso e le persone che ami. Ma ricorda, il primo mezzo per difendersi è la fuga! In un tribunale, qualora dovessi arrivare a questo punto, puoi giustificare le tue azioni affermando che si è trattato di difesa personale SOLO se hai colto ogni opportunità disponibile per evitare il confronto e per fuggire. Se diventa chiaro che hai avuto la possibilità di metterti in salvo ma non l'hai colta, questo non è più un caso di difesa personale, diventa una condotta riottosa e un assalto. Sei responsabile di prendere le misure APPROPRIATE. Essere aggrediti non è una scusa per uccidere o per maltrattare un'altra persona quando avresti potuto farne ragionevolmente a meno per difenderti.
  • Se pensi di avere la possibilità di capitare in un brutto quartiere o in un posto in cui potrebbe avvenire un attacco, tieni dello spray al peperoncino con te. Questo potrebbe essere un salvavita inestimabile. Mai tenere un'arma potenzialmente letale come un'arma da fuoco o un coltello, giacché potresti far trasformare un'aggressione in una lotta letale, specialmente se l'aggressore è armato.
  • Non agire in maniera rude sotto nessuna circostanza. Facendolo, probabilmente farai aumentare la rabbia dell'opponente e gli farai pensare che debba risponderti nello stesso modo, e l'unica maniera per essere più brusco di te è riducendoti in poltiglia.
  • Se ne hai l'opportunità, parla con i tuoi amici su come bisognerebbe difendersi in una situazione pericolosa. Se possibile, mettete in scena delle situazioni potenziali cercando di capire dove si potrebbe colpire qualcuno e cosa sembra funzionare per controbattere e cosa no.
  • Minacciare un aggressore con uno strumento come un coltello o un'arma da fuoco è una cattiva idea, a meno che non temi per la tua vita. Non vale la pena andare in prigione per un assassinio, volontario o involontario, o per farti uccidere per il tuo portafoglio. Ricorda che l'aggressore probabilmente è più forte e più esperto nel lottare di te, o non ti avrebbe scelto.
  • Cerca sempre i punti vulnerabili. Quello di un uomo è solitamente l'inguine. Un buon pugno in quest'area è molto doloroso. Quello di una donna in genere consiste nel tirare i capelli o è rappresentato dalle ascelle.
  • Chiuditi in te stesso creando una specie di palla (ma resta in piedi) in modo da usare gli stinchi e le braccia per proteggerti.




Avvertenze

Non lasciarti coinvolgere dalle risse sorte per ragioni banali, come i disaccordi al bar su argomenti come birra/ragazze/squadre di sport. Sii una persona migliore e vai via. Vali di più di tutto questo.
  • Questo piano non copre ogni situazione, ma è una breve panoramica di quello che puoi aspettarti. Non sei completamente al sicuro; tuttavia, dopo aver letto e capito, il tuo stato mentale e la tua preparazione saranno migliori nel caso dovesse succedere. Soprattutto, ricorda che la ragione è dalla tua parte e che in alcuni casi puoi decidere di non essere la vittima.
  • Portati dietro un'arma solo se sei stato allenato a sufficienza per usarla legalmente ed efficacemente. Quello che hai può essere preso e usato contro di te.
  • In molti casi, puoi mettere fine immediatamente alla situazione dando il tuo portafoglio all'aggressore. Questa è una scelta logica, specialmente se ti minaccia con un coltello o con una pistola. La tua vita vale molto di più del denaro e delle carte che hai con te. Lancia il portafoglio lontano da te e scappa.
  • Dai all'aggressore quello che esige. Normalmente, si prenderà semplicemente quello che vuole e andrà via. Se provi a resistere, rischi di essere anche ferito, o peggio. Queste tecniche dovrebbero essere usate se la lotta è inevitabile, per esempio se l'avversario sembra pronto a colpirti prima di chiederti qualcosa. Sopravviverai molto più a lungo se cedi di fronte alle sue richieste. Una volta che avrà il tuo portafoglio, cancella tutte le tue carte di credito e denuncia immediatamente il furto alla polizia, poi vivi il resto della tua vita, tre cose molto importanti che non potresti fare se cercassi di lottare contro un aggressore armato.


venerdì 6 febbraio 2015

Sōhei





Sōhei (僧兵, letteralmente "Monaco soldato") è un termine della storiografia giapponese che indica i gruppi paramilitari associati ai templi buddhisti in età medievale, nei quali militavano laici e monaci ordinati. Il termine coevo più comune era akusō (悪僧, "monaco cattivo" in senso lato, cioè "in armi"). Il loro potere fu storicamente rilevante in quanto giunsero a costringere alcuni Daimyō a collaborare con loro. Nati in ambito buddhista nel IX secolo, i monaci guerrieri rimasero in vita fino al 1580 quando gli shogun compresero che la loro esistenza rappresentava un grave pericolo per l'unità del Paese. Prima Oda Nobunaga, poi Hideyoshi Toyotomi assestarono un colpo mortale agli eserciti dei monasteri.
Gli Sōhei conservavano molte somiglianze con i "monaci guerrieri" degli ordini monastici europei (vedi Cavalieri Teutonici). Tuttavia, a differenza di questi, si consideravano appartenenti al medesimo ordine religioso anche tra nemici. Le basi dottrinali che poterono consentire a dei monaci buddhisti di prendere le armi e usare la violenza sono riscontrabili nel Mahayana Mahaparinirvanasutra (大般涅槃經, giapponese Dainehankyō, Sutra mahayana del Grande passaggio al di là della sofferenza) importantissimo sutra buddhista di origine sanscrita trasferito in Cina intorno al V secolo della nostra Era e da qui, poco dopo in Giappone. Di derivazione Mahayana, questo sutra, che evidentemente risente delle distruzioni dei monasteri buddhisti operate dagli Unni bianchi in Asia centrale intorno al IV e V secolo d.C., invita i laici, e non solo, a prendere l'armi per difendere il Dharma buddhista dagli aggressori. Va tenuto inoltre presente che la maggior parte degli Sōhei erano monaci delle scuole Tendai, Hossō, Shingon e in seguito Jōdo (Ikkōshū, 一向宗). I monaci Tendai e (come d'altronde anche gli Zen) erano ordinati secondo le piattaforme monastiche di derivazione Tendai e quindi non seguivano il Vinaya monastico tradizionale, ovvero i 250 precetti contenuti nel Cāturvargīya-vinaya (Quadruplici regole della disciplina, 四分律 giapponese Shibunritsu) ma solo i 58 precetti del Brahmajalasutra (梵網經, giapponese Bonmō kyō, Il Sutra della rete di Brahma).


Storia

I primi monaci guerrieri apparvero significativamente in Giappone nella metà del decimo secolo quando i vari feudi iniziarono a costruire templi diversi tra di loro dedicandoli a soggetti diversi del Buddhismo. Contemporaneamente a questo motivo, le eccessive nomine imperiali causarono le prime lotte tra i membri di questi monasteri e le autorità civili che non riconoscevano questi monaci. I primi grandi combattimenti tra queste forze si ebbero nelle zone degli importanti templi di Kyōto e Nara. Il primo conflitto armato avvenne nel 949 quando un gruppo di 56 monaci organizzò una protesta fuori dalla residenza di un funzionario imperiale di Kyōto. Queste proteste si protrassero per tutto il decimo secolo fino a quando non si registrano i primi morti. Nel 970, in seguito ad una disputa tra il monastero buddhista Tendai Enryaku-ji situato sul Monte Hiei (giapp. Hieizan) e il santuario di Yasaka a Kyōto. Enryaku-ji creò il primo esercito di monaci guerrieri nella storia del Giappone. Tuttavia non è mai stato chiarito se questo esercito fosse esclusivamente formato da monaci guerrieri oppure che tra le loro file vi fossero anche dei mercenari. Sta di fatto che con la costituzione di questo esercito monastico nacque anche il primo codice comportamentale che tra le altre regole stabiliva il divieto assoluto per i monaci di abbandonare le armi prima di 12 anni di esperienza. A partire dal 981 vi furono i primi conflitti armati tra gli eserciti dei templi di Enryaku-ji e Miidera. Queste dispute erano considerate fuori da qualunque schema politico o religioso e gli scontri erano certamente disdicevoli. Spesso la causa dello scoppio di questi conflitti era la nomina di un "abate" che per il monastero rivale era considerato privo di qualità. Tali conflitti proseguirono nel corso dei secoli con brevi interruzioni e conseguenti violenze fino al 1121 quando gli scontri militari divennero intensi e sanguinosi. Non mancarono tuttavia le alleanze contro uno o più monasteri. La più celebre fu l'alleanza tra i due ex acerrimi nemici, i monasteri di scuola Tendai Enryaku-ji e Miidera, contro il monastero di scuola Hosso, il Kofuku-ji di Nara. Nel 1571 lo Enryaku-ji fu distrutto e i suoi monaci massacrati da Oda Nobunaga in un progetto politico-militare testo alla riunificazione del Giappone. Ma già nei secoli precedenti alcuni monaci Tendai di rilievo cercarono di riformare la scuola su un piano esclusivamente religioso che non consentisse l'esistenza degli Sōhei. Il tempio Enryaku-ji fu comunque successivamente ricostruito e continua oggi a rappresentare il tempio principale della scuola Tendai tramandando le trazioni.