Il Kōyō Gunkan (甲陽軍鑑)
è un documento riguardante le gesta militari della famiglia Takeda
della provincia di Kai, dalla nascita di Takeda Shingen fino alla
morte di suo figlio Katsuyori. L'originale consisteva di 20 rotoli, e
si ritiene sia stato compilato in gran parte dal vassallo Takeda
Kōsaka Danjō Masanobu; fu completato nel 1616 da Obata Kagenori. La
famiglia Obata discendeva dal clan Heike, ed Obata Masamori fu uno
dei famosi Ventiquattro generali di Takeda Shingen prima di diventare
Signore del castello Kaizu di Shin Shu (l'attuale Nagano). Il figlio
di Masamori, Obata Kagenori (1570-1644) passò dalla parte dello
shogun Tokugawa Hidetada, e sotto il servizio di questi completò il
famoso Takeda-ryu Koyo Gunkan-sho, lavoro dal quale vide
successivamente la luce l'Heihō Okigi-sho, il libro segreto
di strategia dei Takeda. In questo libro che viene anche citato per
la prima volta il Bushidō.
Contenuto
Il Kōyō Gunkan contiene le
descrizioni ed alcune delle statistiche più dettagliate sulle
battaglie durante il periodo Sengoku ancora oggi disponibili,
fornendo oltretutto dati precisi sugli esiti di queste. Descrive gli
archibugi cinesi utilizzati nella battaglia di Uedahara del 1548,
fatto che rese questo campo di battaglia il primo in Giappone nel
quale si utilizzarono armi da fuoco. Si narra anche del famoso
scontro uno contro uno avvenuto tra Takeda Shingen ed Uesugi Kenshin
nella quarta battaglia di Kawanakajima del 1561, in cui Kenshin, dopo
aver rotto le linee di Shingen, raggiunse la tenda di comando
(honjin) di questi e vi ingaggiò un duello calandogli dieci
fendenti con la propria katana. Shingen ricevette 3 colpi
sull'armatura e deviò gli altri 7 con il suo gumbai uchiwa il
ventaglio da guerra di ferro, cercando di recuperare la spada. Il
luogo dello scontro da quella volta viene chiamato mitachi nana
tachi no ato, "luogo delle 3 spade e delle 7 spade".
Finalmente un guerriero Takeda di nome Hara Osumi-no-kami riuscì ad
intervenire, cercando di colpire Kenshin con la sua lancia, ma la
lama venne deviata dall'armatura di questi, mentre l'asta finiva sul
dorso del suo cavallo, costringendolo a ritirarsi.
In una sezione, la cronaca riporta il
dettaglio dell'intero esercito Takeda nel 1573, elencando tutto da
paggi e portatori di bandiere a personale di cucina, veterinari per i
cavalli e commissari delle finanze. Secondo il documento, i 33 736
membri dell'esercito Takeda includevano 9 121 cavalieri, 18 242
ausiliari di cavalleria, 884 ashigaru dell'hatamoto shoyakunin
(truppe personali del daimyō), ed altri 5 489 ashigaru. Il dettaglio
dell'esercito fornisce anche un aspetto interessante nelle gerarchie
di seguaci e alleati all'interno di tale forza.
Il Heihō Okigi-sho contenuto
nell'opera, è generalmente attribuito al generale Yamamoto Kansuke,
un altro dei ventiquattro generali di Takeda Shingen e suo braccio
destro, ma è altamente probabile che rappresenti un lavoro
successivo strutturato grazie al contributo di Obata e che fu
attribuito successivamente a Yamamoto per conferirgli maggiore
credibilità; indipendentemente dall'autore è considerato uno dei
primi trattati di arti marziali in Giappone, nel quale vengono
descritte tecniche, tattiche e strategie, e forniti consigli pratici
su come maneggiare spada, lancia, arco ed archibugio, con capitoli
speciali dedicati alle tattiche di infiltrazione e le diverse forme
di ammanettamento dei prigionieri chiamate hojōjutsu.
Alcune sezioni scritte da Kosaka
Masanobu esprimono la sua particolare visione del codice di condotta
del guerriero, in relazione ai rapporti tra signore e vassallo. La
figura di Shingen è vista come quella del signore ideale e contrasta
con quella di suo figlio Takeda Katsuyori, la cui mancanza di abilità
nel comando ha portato rapidamente il clan verso il declino.