1-Benché faccia indubbiamente parte dell’Asia, il Giappone è un pianeta a sé, tanto che un mio amico canadese, interrogato da pubblici ufficiali thailandesi che volevano determinare la sua idoneità ad adottare una orfana, ebbe questa conversazione.
-Lei sa qualcosa delle culture asiatiche?
-Abito in Giappone da dodici anni.
-(Risatina) Il Giappone non è Asia.
2-La lingua giapponese è praticamente un isolato linguistico, vale a dire non assomiglia ad alcuna altra lingua conosciuta, salvo il ryukyuano parlato ad Okinawa, una isola a sud del Giappone, e forse il coreano.
3-Nonostante la sua cultura estremamente originale ed eccentrica, il popolo giapponese proviene da ogni angolo dell’Asia. I giapponesi di oggi sono i vincitori di una lunga guerra per la supremazia fra gruppi etnici che si è conclusa del tutto solo 150 anni fa circa con la sconfitta degli Ainu di Hokkaido, l’isola più a nord.
4-Il titolo shogun, che significa generalissimo vincitore sui barbari, fa riferimento non agli europei ma i gruppi etnici come gli Emishi, i Kuzu e gli Ainu sconfitti ed assimilati dai giapponesi.
5-Il Giappone pare estendersi da nord a sud, ma si allunga invece da est a ovest. Invece di Italia meridionale e settentrionale abbiamo il Giappone ovest antico e sofisticato e il Giappone est, ancora per certi versi selvaggio.
6-Si sono avute due unificazioni del Giappone, una avvenuta da 250 al 538 ed una nel 1603. Fra queste due date il paese è sempre stato o in preda a guerra civile o in una pausa fra guerre.
7-Il guerriero giapponese mozzava quindi solo teste giapponesi.
8-I clan giapponesi, detti Uji, sono stati la causa diretta dei continui scontri, la causa principale e involontaria è il buddismo.
9-Il periodo di scontri più lungo e feroce fu la cosiddetta era Sengoku, che iniziò verso la metà del 15mo secolo e finì all’inizio del 17mo (sic).
10-I giapponesi non usano il termine samurai, che in giapponese indica una classe sociale. Usano invece il termine bushi.
11-I giapponesi credevano (e credono)
che una vita dopo la morte normale richieda un corpo intatto. Se
perdi un occhio, il tuo spirito dopo la tua morte sarà
monocolo.
12-Il
rito di tagliare la testa ai nemici sconfitti aveva anche lo scopo di
prevenirne la normale reincarnazione.
13-Il filo delle spade veniva a volte provato sul corpo di uno o anche due criminali, tagliandoli in due. Più netto e profondo il taglio, migliore la spada.
14-Le teste degli sconfitti venivano presentate al vincitore, e la testa di suo fratello Yoshitsune venne presentata allo shogun Yoritomo, conservata sotto sakè. Di solito venivano incipriate e curate per renderle il più normali di aspetto possibile.
15-Ci furono guerriere di sesso femminile.
16-Ci sono forti indicazioni che la posizione sociale bassissima della donna nella società giapponese fosse dovuta al buddismo. In un tempio buddista le donne non potevano entrare, in un santuario Shinto la loro presenza è normale. Il primo capo giapponese di cui si ha notizia è Himiko, una donna. Questo accadde prima dell’arrivo del buddismo.
Ancora oggi lo sciamanesimo è prevalentemente femminile.
17- La lingua giapponese viene scritta in quello che è probabilmente il modo più complesso conosciuto. Usa due sillabari da circa 50 caratteri ciascuno, il nostro alfabeto, ormai parte integrante del sistema, e migliaia di caratteri cinesi.
18- Gli omofoni, vale a dire i caratteri che si leggono allo stesso modo, sono numerosissimi. Se non mi sbaglio, esistono dozzine di caratteri che si leggono tõ.
Il carattere 生 si legge in dozzine di modi diversi con significato completamente diverso. Occupa da solo molte pagine di qualsiasi dizionario. Riporto qui una frazione piccolissima della voce ad esso dedicata da un dizionario che possiedo.
Ecco il carattere più semplice 一 ed il più complesso 鬱 in uso in Giappone.
19-Tutti sanno che i giapponesi sono incapaci di pronunciare correttamente la erre e la elle. Pochi sannno che il giapponese distingue le vocali lunghe da quelle corte, e che noi europei siamo altrettanto incapaci di sentire la differenza, particolarmente durante la conversazione a velocità normale.
20-Il giapponese ha dozzine di pronomi personali per io e tu, ma rifugge dal farne uso nel caso della terza persona singolare. Le parole kare e kanojo, che in teoria vogliono dire lui e lei, in pratica vogliono dire il mio o tuo ragazzo o la mia o tua ragazza. C’era qualche anno fa uno spot televisivo per la promozione dell’uso dei preservativi per ragioni profilattiche che diceva:
Kanojo no moto no kare no moto no kanojo no moto no kare wo shitemasuka.
彼女の元の彼の元の彼女の元の彼をしていますか
Ma tu l’ex della ex dell’ex della ex dell’ex della tua ragazza, lo conosci?
21-Nonostante la difficoltà della scrittura, l’analfabetismo è sconosciuto.
22-I giapponesi fanno molte delle cose che facciamo noi in ordine invertito e spesso hanno ragione loro. Tre esempi:
Gli indirizzi
Un indirizzo italiano alla giapponese sarebbe cosî.
Giovanni Verga
Italia, Sicilia, Catania, Via Malavoglia 21.
Molto più logico.
Tassì
I tassį liberi hanno una luce rossa, quelli occupati verde. La ragione sta nella maggiore visibilità in condizioni di bassa illuminazione del rosso. In soldoni, una luce rossa è più visibile.
Seghe
Le leggendarie seghe giapponesi, che
tagliano molto meglio delle nostre, tagliano quando si tira, non
quando si spinge.
Questo semplice fatto ha conseguenze importanti.
La sega occidentale deve essere spessa perché non si fletta. Deve
essere quindi pesante e spessa.
La sega giapponese invece è
leggera e permette tagli sottilissimi di grande precisione.
Pialle
Le pialle giapponesi si tirano anch’esse e sono di conseguenza maggiormente controllabili. Provare per credere
Arco e frecce
L’arco giapponese è unico. La sua impugnatura non è al centro. Questo riduce le vibrazioni al momento dello scocco e permette di scaricare il rinculo verso il basso.
23- La modularità è una caratteristica pervasiva della cultura giapponese.
Nella foto che segue vedete quello che è l’arredamento normale di una stanza.
Una stanza normalmente è vuota. Questa in particolare è la stanza dove dorme mia suocera. Non è una stanza da letto, ma lo diventa tutte le sere. Il “letto” è questo, ripiegato, nascosto e pronto ad essere messo in uso in non più di cinque minuti.
Ecco il letto in posa.
Intanto la stanza può essere trasformata in uno studio.
Questa è una scrivania. Il mio telefonino vi permette di valutarne le dimensioni.
Quando non serve può venire ripiegata, trasportata con la maniglia e riposta fino al prossimo uso. In modo analogo la stanza può essere adibita ad altri usi.
La cucina funziona allo stesso modo. Un bentō, o pranzo trasportabile.
La cucina giapponese usa molte conserve, paste, e altri ingredienti che durano a lungo. Basta poi un poco di riso, un pezzo di pesce ed il pasto è pronto.
Architettura
Anch’essa modulare. Tutta. La foto
qui sopra mostra come il pavimento sia fatto di stuoie spesse
chiamate tatami. Una stanza può avere solo certe
dimensioni e non altre, in multipli di un tatami. Quindi
sei tatami o nove come in quella qui sopra, ma non sette.
Questo
permette la completa standardizzazione dell’architettura, che si
serve di parti già pronte.
24- L’arte giapponese rifiuta la regolarità e la simmetria, considerandole meno belle. In questo si sbaglia e la cristallografia scientifica lo ha mostrato. Esistono moltissimi tipi di simmetria e l’architettura moresca lo prova. Anzi, lo dimostrano anche gli emblemi araldici giapponesi che descrivo più oltre.
L’arte giapponese (ma anche asiatica in generale) privilegia l’asimmetria ed il vuoto coi seguenti risultati.
Ciononostante, i giapponesi si servono mirabilmente della varie varianti della simmetria (radiale, speculare, ecc.) nel comporre i magnifici emblemi di famiglia giapponesi detti kamon. Tracciati facendo uso solo di righello e compasso, sono un trionfo della creatività umana.
26- Il Giappone preferisce l’imperfezione ed il non finito.
L’idea che evidenziare una riparazione possa valorizzare un oggetto …
27- Io però non darei tanto peso a storie come il wabi sabi ed i tentativi di spiritualizzare e dare profondità COME LA CONCEPIAMO NOI ai giapponesi. Sono gente pratica, non spirituale.
28- Quelle che in inglese si chiamano performing arts, teatro e musica, sono sicuramente le più ostiche per un europeo. Il kabuki vada, ma il noh, con i suoi silenzi ed assoluta immobilità di tutti i presenti che si protraggono per anche cinque minuti, è inguardabile.
Sono musicalmente onnivoro e ascolto su base regolare musica tuareg, mongola, turca, ecc. ma la musica tradizionale giapponese mi è indigeribile. Non capisco.
Fanno eccezione le percussioni, da fare invidia agli africani. Molto meglio dei più famosi Kodo sono gli Ondekoza.
29- I giapponesi hanno quasi del tutto abbandonato la loro musica tradizionale. IN compenso hanno Oshio Kotaro.
30- Fra le ragioni dell’esplosione dell’industria giapponese nel dopoguerra va menzionato il fatto che la produzione in serie era già in uso. Gli ukiyoe erano prodotti usando timbri modulari ed in serie di grande tiratura. Il loro valore era quindi così basso che venivano usati per incartare ceramiche vendute in Europa.
Lì le scoprirono io francesi.
31- Il metodo di produzione just-in-time, concepito in occidente ma realizzato in Giappone, è considerato importante quanto la catena di assemblaggio di Henry Ford.
32- I giapponesi hanno sempre avuto il talento e la tendenza di prendere idee degli altri e migliorarle. Questo accadde già secoli fa con la lanterna di carta cinese. I giapponesi la resero pieghevole, con grande risparmio di peso e ingombro.
33- La sola zona metropolitana di Tokyo ha un fatturato annuale lordo superiore a quella del Regno Unito.
34- Spesso i giapponesi famosi in Giappone lo sono diventati perché famosi all’estero. Questo è il caso di Kurosawa e Murakami Haruki.
35- Alcuni imperatori erano cosi poveri da guadagnarsi da vivere vendendo poesie sotto uno pseudonimo.
36- In Giappone l’adozione di bambini è rara, quella invece di adulti è tradizionale.
37- Il sistema di onorifici, anche ora estremamente complesso, lo era molto di più prima della seconda guerra mondiale.
38- Tutti gli elettrodomestici giapponesi hanno un cavo di alimentazione retrattile che sparisce completamente all’interno dell’elettrodomestico stesso.
Una delle tante cose ammirevoli di questo paese.