martedì 15 marzo 2022

Qual è il significato reale in giapponese che ha la parola "cintura nera"?

Potremmo pensare alle persone con la cintura nera come a esperti di arti marziali che hanno sopportato anni di allenamento rigoroso.



Ma la parola usata per indicare il grado della cintura in giapponese, "shodan", può essere scomposta e tradotta con "primo passo".


lunedì 14 marzo 2022

È possibile combattere con la spada come fanno nei film?

No, non è vero.

Questi combattimenti sono coreografati.

Se si combattesse contro un avversario reale, entrambi armati di spada, il combattimento finirebbe in pochi secondi dopo che uno o entrambi i combattenti ricevono un colpo invalidante o mortale.

Facile indovinare come è morto questo povero ragazzo

Lo scopo di un combattimento con la spada non è quello di far scontrare le lame per dieci minuti come Errol Flynn, ma di disabilitare o uccidere il tuo avversario il più velocemente possibile senza essere disabilitato o ucciso tu stesso.

Naturalmente, se indensi imparare a fingere di combattere con la spada come nei film, allora sì, è assolutamente fattibile.

Solo non farlo con spade vere.

domenica 13 marzo 2022

Quali sono alcuni fatti curiosi o strani della cultura giapponese?

1-Benché faccia indubbiamente parte dell’Asia, il Giappone è un pianeta a sé, tanto che un mio amico canadese, interrogato da pubblici ufficiali thailandesi che volevano determinare la sua idoneità ad adottare una orfana, ebbe questa conversazione.

-Lei sa qualcosa delle culture asiatiche?

-Abito in Giappone da dodici anni.

-(Risatina) Il Giappone non è Asia.

2-La lingua giapponese è praticamente un isolato linguistico, vale a dire non assomiglia ad alcuna altra lingua conosciuta, salvo il ryukyuano parlato ad Okinawa, una isola a sud del Giappone, e forse il coreano.

3-Nonostante la sua cultura estremamente originale ed eccentrica, il popolo giapponese proviene da ogni angolo dell’Asia. I giapponesi di oggi sono i vincitori di una lunga guerra per la supremazia fra gruppi etnici che si è conclusa del tutto solo 150 anni fa circa con la sconfitta degli Ainu di Hokkaido, l’isola più a nord.

4-Il titolo shogun, che significa generalissimo vincitore sui barbari, fa riferimento non agli europei ma i gruppi etnici come gli Emishi, i Kuzu e gli Ainu sconfitti ed assimilati dai giapponesi.

5-Il Giappone pare estendersi da nord a sud, ma si allunga invece da est a ovest. Invece di Italia meridionale e settentrionale abbiamo il Giappone ovest antico e sofisticato e il Giappone est, ancora per certi versi selvaggio.

6-Si sono avute due unificazioni del Giappone, una avvenuta da 250 al 538 ed una nel 1603. Fra queste due date il paese è sempre stato o in preda a guerra civile o in una pausa fra guerre.

7-Il guerriero giapponese mozzava quindi solo teste giapponesi.

8-I clan giapponesi, detti Uji, sono stati la causa diretta dei continui scontri, la causa principale e involontaria è il buddismo.

9-Il periodo di scontri più lungo e feroce fu la cosiddetta era Sengoku, che iniziò verso la metà del 15mo secolo e finì all’inizio del 17mo (sic).

10-I giapponesi non usano il termine samurai, che in giapponese indica una classe sociale. Usano invece il termine bushi.

11-I giapponesi credevano (e credono) che una vita dopo la morte normale richieda un corpo intatto. Se perdi un occhio, il tuo spirito dopo la tua morte sarà monocolo.
12-Il rito di tagliare la testa ai nemici sconfitti aveva anche lo scopo di prevenirne la normale reincarnazione.

13-Il filo delle spade veniva a volte provato sul corpo di uno o anche due criminali, tagliandoli in due. Più netto e profondo il taglio, migliore la spada.


14-Le teste degli sconfitti venivano presentate al vincitore, e la testa di suo fratello Yoshitsune venne presentata allo shogun Yoritomo, conservata sotto sakè. Di solito venivano incipriate e curate per renderle il più normali di aspetto possibile.

15-Ci furono guerriere di sesso femminile.

16-Ci sono forti indicazioni che la posizione sociale bassissima della donna nella società giapponese fosse dovuta al buddismo. In un tempio buddista le donne non potevano entrare, in un santuario Shinto la loro presenza è normale. Il primo capo giapponese di cui si ha notizia è Himiko, una donna. Questo accadde prima dell’arrivo del buddismo.

Ancora oggi lo sciamanesimo è prevalentemente femminile.

17- La lingua giapponese viene scritta in quello che è probabilmente il modo più complesso conosciuto. Usa due sillabari da circa 50 caratteri ciascuno, il nostro alfabeto, ormai parte integrante del sistema, e migliaia di caratteri cinesi.

18- Gli omofoni, vale a dire i caratteri che si leggono allo stesso modo, sono numerosissimi. Se non mi sbaglio, esistono dozzine di caratteri che si leggono tõ.

Il carattere si legge in dozzine di modi diversi con significato completamente diverso. Occupa da solo molte pagine di qualsiasi dizionario. Riporto qui una frazione piccolissima della voce ad esso dedicata da un dizionario che possiedo.

Ecco il carattere più semplice ed il più complesso in uso in Giappone.

19-Tutti sanno che i giapponesi sono incapaci di pronunciare correttamente la erre e la elle. Pochi sannno che il giapponese distingue le vocali lunghe da quelle corte, e che noi europei siamo altrettanto incapaci di sentire la differenza, particolarmente durante la conversazione a velocità normale.

20-Il giapponese ha dozzine di pronomi personali per io e tu, ma rifugge dal farne uso nel caso della terza persona singolare. Le parole kare e kanojo, che in teoria vogliono dire lui e lei, in pratica vogliono dire il mio o tuo ragazzo o la mia o tua ragazza. C’era qualche anno fa uno spot televisivo per la promozione dell’uso dei preservativi per ragioni profilattiche che diceva:

Kanojo no moto no kare no moto no kanojo no moto no kare wo shitemasuka.

彼女の元の彼の元の彼女の元の彼をしていますか

Ma tu l’ex della ex dell’ex della ex dell’ex della tua ragazza, lo conosci?

21-Nonostante la difficoltà della scrittura, l’analfabetismo è sconosciuto.

22-I giapponesi fanno molte delle cose che facciamo noi in ordine invertito e spesso hanno ragione loro. Tre esempi:

Gli indirizzi

Un indirizzo italiano alla giapponese sarebbe cosî.

Giovanni Verga

Italia, Sicilia, Catania, Via Malavoglia 21.

Molto più logico.

Tassì

I tassį liberi hanno una luce rossa, quelli occupati verde. La ragione sta nella maggiore visibilità in condizioni di bassa illuminazione del rosso. In soldoni, una luce rossa è più visibile.

Seghe

Le leggendarie seghe giapponesi, che tagliano molto meglio delle nostre, tagliano quando si tira, non quando si spinge.
Questo semplice fatto ha conseguenze importanti. La sega occidentale deve essere spessa perché non si fletta. Deve essere quindi pesante e spessa.
La sega giapponese invece è leggera e permette tagli sottilissimi di grande precisione.

Pialle

Le pialle giapponesi si tirano anch’esse e sono di conseguenza maggiormente controllabili. Provare per credere

Arco e frecce

L’arco giapponese è unico. La sua impugnatura non è al centro. Questo riduce le vibrazioni al momento dello scocco e permette di scaricare il rinculo verso il basso.

23- La modularità è una caratteristica pervasiva della cultura giapponese.

Nella foto che segue vedete quello che è l’arredamento normale di una stanza.

Una stanza normalmente è vuota. Questa in particolare è la stanza dove dorme mia suocera. Non è una stanza da letto, ma lo diventa tutte le sere. Il “letto” è questo, ripiegato, nascosto e pronto ad essere messo in uso in non più di cinque minuti.



Ecco il letto in posa.


Intanto la stanza può essere trasformata in uno studio.

Questa è una scrivania. Il mio telefonino vi permette di valutarne le dimensioni.



Quando non serve può venire ripiegata, trasportata con la maniglia e riposta fino al prossimo uso. In modo analogo la stanza può essere adibita ad altri usi.



La cucina funziona allo stesso modo. Un bentō, o pranzo trasportabile.


La cucina giapponese usa molte conserve, paste, e altri ingredienti che durano a lungo. Basta poi un poco di riso, un pezzo di pesce ed il pasto è pronto.

Architettura

Anch’essa modulare. Tutta. La foto qui sopra mostra come il pavimento sia fatto di stuoie spesse chiamate tatami. Una stanza può avere solo certe dimensioni e non altre, in multipli di un tatami. Quindi sei tatami o nove come in quella qui sopra, ma non sette.
Questo permette la completa standardizzazione dell’architettura, che si serve di parti già pronte.

24- L’arte giapponese rifiuta la regolarità e la simmetria, considerandole meno belle. In questo si sbaglia e la cristallografia scientifica lo ha mostrato. Esistono moltissimi tipi di simmetria e l’architettura moresca lo prova. Anzi, lo dimostrano anche gli emblemi araldici giapponesi che descrivo più oltre.

L’arte giapponese (ma anche asiatica in generale) privilegia l’asimmetria ed il vuoto coi seguenti risultati.



Ciononostante, i giapponesi si servono mirabilmente della varie varianti della simmetria (radiale, speculare, ecc.) nel comporre i magnifici emblemi di famiglia giapponesi detti kamon. Tracciati facendo uso solo di righello e compasso, sono un trionfo della creatività umana.



26- Il Giappone preferisce l’imperfezione ed il non finito.


L’idea che evidenziare una riparazione possa valorizzare un oggetto …

27- Io però non darei tanto peso a storie come il wabi sabi ed i tentativi di spiritualizzare e dare profondità COME LA CONCEPIAMO NOI ai giapponesi. Sono gente pratica, non spirituale.

28- Quelle che in inglese si chiamano performing arts, teatro e musica, sono sicuramente le più ostiche per un europeo. Il kabuki vada, ma il noh, con i suoi silenzi ed assoluta immobilità di tutti i presenti che si protraggono per anche cinque minuti, è inguardabile.

Sono musicalmente onnivoro e ascolto su base regolare musica tuareg, mongola, turca, ecc. ma la musica tradizionale giapponese mi è indigeribile. Non capisco.

Fanno eccezione le percussioni, da fare invidia agli africani. Molto meglio dei più famosi Kodo sono gli Ondekoza.

29- I giapponesi hanno quasi del tutto abbandonato la loro musica tradizionale. IN compenso hanno Oshio Kotaro.

30- Fra le ragioni dell’esplosione dell’industria giapponese nel dopoguerra va menzionato il fatto che la produzione in serie era già in uso. Gli ukiyoe erano prodotti usando timbri modulari ed in serie di grande tiratura. Il loro valore era quindi così basso che venivano usati per incartare ceramiche vendute in Europa.

Lì le scoprirono io francesi.

31- Il metodo di produzione just-in-time, concepito in occidente ma realizzato in Giappone, è considerato importante quanto la catena di assemblaggio di Henry Ford.

32- I giapponesi hanno sempre avuto il talento e la tendenza di prendere idee degli altri e migliorarle. Questo accadde già secoli fa con la lanterna di carta cinese. I giapponesi la resero pieghevole, con grande risparmio di peso e ingombro.

33- La sola zona metropolitana di Tokyo ha un fatturato annuale lordo superiore a quella del Regno Unito.

34- Spesso i giapponesi famosi in Giappone lo sono diventati perché famosi all’estero. Questo è il caso di Kurosawa e Murakami Haruki.

35- Alcuni imperatori erano cosi poveri da guadagnarsi da vivere vendendo poesie sotto uno pseudonimo.

36- In Giappone l’adozione di bambini è rara, quella invece di adulti è tradizionale.

37- Il sistema di onorifici, anche ora estremamente complesso, lo era molto di più prima della seconda guerra mondiale.

38- Tutti gli elettrodomestici giapponesi hanno un cavo di alimentazione retrattile che sparisce completamente all’interno dell’elettrodomestico stesso.

Una delle tante cose ammirevoli di questo paese.



sabato 12 marzo 2022

Che cosa vedi solo in Giappone?

Io ho un risposta fissa a questa domanda. Quando vado in Cina ho sempre la sensazione di essere in Italia. Perché? Perché in Cina le strade hanno nomi, Le case hanno numeri civici progressivi, ci sono piazze, le case hanno ingressi come i nostri e non la complessa genkan. Le case hanno pavimenti in mattonelle, Tavoli e letti.

la maggior parte degli ingredienti in cucina sono riconoscibili. In Giappone ti domandi spesso cosa diavolo ti stia venendo proposto.

La comunicazione non verbale in Cina è molto simile alla nostra e normalmente non si hanno problemi di comunicazione. In Giappone la comunicazione è spesso difficile e a volte è impossibile, a prescindere da quanta esperienza hai. I giapponesi infatti hanno una caratteristica sventurata che rende la vita difficilissima agli stranieri. Questo paese, perché è dal Giappone che ti parlo, Educa i suoi cittadini a non esprimere mai opinioni. Ai bambini viene detto di non pensare mai di avere qualcosa da dire, di tacere e ascoltare. Per uno straniero che ha bisogno di imparare dai suoi errori, una simile attitudine è rovinosa. Puoi ripetere lo stesso errore migliaia di volte a cavallo di decenni, nessuno ti correggerà.

Dal lato positivo c’è un senso della bellezza probabilmente unico al mondo. La consapevolezza del fatto che è più bello togliere che mettere.


la bellezza della asimmetria, che non finisce mai di stupire.

Uno stile grafico inconfondibile. Confronta questo simbolo araldico ai nostri. Il suo design, vecchio di secoli, e fresco come se fosse stato concepito oggi. Invece quests simboli sono stati disegnati con un solo utensile, il compasso di bambù.


venerdì 11 marzo 2022

Qual è il segreto meno scontato per una vita longeva?

I giapponesi sono convinti che ognuno di noi abbia un Ikigai, ovvero una raison d'être, uno scopo nella vita.

L'ikigai va ricercato con pazienza, ma con costante determinazione se si vuole vivere una vita appagante.

Secondo gli abitanti di Okinawa l'ikigai è "il motivo per cui ci alziamo la mattina" (vedi ultima immagine sotto).

Ma perchè tutta questa introduzione, anche lunga e forse noiosa?

Tra i segreti della longevità, si possono osservare negli abitanti di Okinawa e delle altre cosiddette "zone blu" ( zone dove gli abitanti sono molto più longevi rispetto al resto del globo), abitudini come una dieta salutare, mangiare carne raramente e alcol con moderazione.

Loro non vanno mai realmente in pensione, continuano a dedicarsi a ciò che si ama finché le condizioni di salute lo permettono.

L'abitudine però che risulta più sorprendente o meno scontata per quanto concerne il mondo occidentale è il cosiddetto "Moai".



Il "Moai" è un gruppo informale di persone che hanno degli interessi condivisi e si aiutano tra loro.

I partecipanti versano una quota e partecipano ad assemblee, cene, giochi di società e godono insieme della loro passione condivisa, qualsiasi essa sia.

Il denaro raccolto viene usato per le attività del gruppo e, quando avanza, un membro a rotazione riceve una somma prestabilita.

Se un membro del gruppo si trova in difficoltà economiche, è possibile anticipargli il "versamento" dei risparmi collettivi.

Il senso di appartenenza e di aiuto reciproco danno maggiore sicurezza all'individuo e contribuiscano ad aumentarne la speranza di vita.

Alla fine, quando si sta bene, si vuole vivere e il corpo percepisce ciò.



giovedì 10 marzo 2022

Quali sono le armi da fuoco più usate dalla yakuza (se le usano, perché si dice che molti siano esitanti a usarle a causa della pena detentiva)?

Ok, quindi per coloro che non sono stati in Giappone esistono queste cose interessanti chiamate "Koban". Sono come mini stazioni di polizia e quella più vicina a dove sto io è a circa 500 metri. Sono sparse nella maggior parte delle città giapponesi e nelle aree residenziali distanziate circa un chilometro una dall'altra.

In generale sono edifici piuttosto modesti e la maggior parte dei turisti potrebbe superarne uno e non rendersi nemmeno conto di aver superato una cabina di polizia. Somigliano principalmente a questo:



Non lasciarti ingannare dalle luci rosse, quello non è un bordello!! Né la singola stella dovrebbe essere confusa come una sorta di piccola ambasciata cinese! È un Koban, cioè un piccolo ufficio di polizia.

E ce ne sono un sacco. Ecco una mappa di Google del centro di Tokyo con segnati i vari Koban (交番 o 交番所):


Ora immagina di essere uno della Yakuza che spara con una pistola.

Le pistole sono rumorose. Ogni agente di polizia in ogni cabina di polizia nel raggio un chilometro lo sentirà e correrà verso il suono.

Come mai? Perché le uniche persone che comunemente portano armi da fuoco in Giappone sono la polizia e le usano solo per gravi emergenze. Sì, i cittadini normali possono ottenere le armi, ma non è semplice e deve essere per una buona ragione come se fossi un cacciatore.

Quindi ci sono solo due ragioni per uno sparo. O un ufficiale è nei guai o un criminale sta commettendo un crimine.

Ad ogni modo, ora hai due o tre agenti di polizia che convergono nella tua posizione, ciascuno a partire da 1.000 metri o meno. Hanno anche contattato via radio i rinforzi e più agenti di polizia stanno arrivando in un anello più ampio attorno a quello.

Anche se sfuggi all'immediato circolo degli ufficiali, non ce la farai successivamente.

La Yakuza non usa pistole. Potrebbero minacciarti con un coltello o più comunemente con un pestaggio, ma generalmente una minaccia è tutto ciò che è richiesto ai giapponesi per alzare le spalle e consegnare tutto ciò che la Yakuza vuole...

… poi nel momento in cui lasciano il negozio o qualunque cosa, digitano il 110 sul telefono e la polizia inizia ad arrivare con una descrizione.

Il crimine violento non è una cosa importante nella maggior parte del Giappone. Ora, ci sono “zone cattive”, dove bisogna stare attenti, ma anche in queste aree il crimine è per lo più truffe che generalmente giocano sulla volontà dei giapponesi di non fare storie.

Una cosa comune è essere attirati in un club a Kabukicho o Roppongi a Tokyo dove bevi una birra e poi ti viene presentato un conto per 5 bottiglie di champagne di alta qualità. Come fai a dimostrare che non hai bevuto quello champagne quando il barista e altri tre testimoni affermano che l'hai fatto?

Quindi pistole? No. Truffe? Sì.

E la polizia ne sa qualcosa. Ero a Tokyo una notte per lavoro e ho dimenticato il mio caricabatterie, quindi ho pensato di uscire e trovare un negozio dove comprarne uno. Sono entrato accidentalmente in Kabukicho (Tokyo è molto più piccola di quanto la gente pensi e questo è del tutto possibile) e non lo sapevo fino a quando un agente di polizia dall'aspetto preoccupato non si è avvicinato a me e mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto. Ho spiegato la mia situazione e lui mi ha indicato la giusta direzione... fuori da kabukicho!

La polizia giapponese è generalmente in gamba, disponibile e gentile. Certo c'è quello occasionale che non lo è (in genere sono maschi più grandi, ti consiglio di cercare l'ufficiale di polizia più giovane che puoi trovare se hai scelta - punti bonus se riesci a trovare la mitica "ufficiale di polizia donna").

Ma la Yakuza non porta armi.


mercoledì 9 marzo 2022

Chuck Norris ha mai ammesso che Bruce Lee era migliore di lui?

Bruce Lee e Chuck Norris sono due dei più famosi artisti marziali del 20° secolo. Entrambi gli uomini hanno ottenuto un enorme successo nell'industria cinematografica ed entrambi gli uomini erano anche noti per essere artisti marziali devoti. Si sono impegnati in una delle scene di combattimento cinematografiche più famose durante il culmine di The Way Of The Dragon del 1972.

Bruce e Chuck si incontrarono alla fine degli anni '60 e mantennero una stretta amicizia personale fino alla morte prematura di Lee nel 1973. Come ci si può aspettare quando due artisti marziali trascorrono del tempo insieme, si sono anche allenati e si sono impegnati in un certo grado di sparring.



Chuck ha sempre parlato di Bruce con grande rispetto e riverenza negli anni dalla sua scomparsa. A Chuck viene spesso chiesto se avrebbe sconfitto Bruce in una rissa, ma non dà mai una risposta seria e rimane timido sull'argomento, forse non volendo mancare di rispetto al suo buon amico. Chuck ha scritto nella sua colonna WorldNetDaily nel 2011;

"Avrei dovuto battere Bruce Lee in una vera competizione, o no? Mi perdonerai per aver risposto con un altro Bruceismo: 'Ostentare è l'idea stupida di gloria.'" (Black Belt Magazine)

Nonostante non abbia dato una risposta definitiva sul fatto che credesse che avrebbe battuto Lee in combattimento, Chuck ha sempre parlato molto bene dei talenti fisici e delle abilità di Bruce come artista marziale. Chuck ha parlato durante un'intervista con Geoff Thompson per Front Magazine nel 2009 sulla filosofia di Bruce di non limitarsi mai a un solo stile di arti marziali;

Era molto veloce. E ha imparato da tutti, aveva una mente molto aperta. Bruce non ha mai creduto in un solo stile, o uno stile è il migliore, sentiva che c'erano così tanti "meglio" di tutto. Ha detto che tutto aveva punti di forza e di debolezza e quello che voleva fare era trovare i punti di forza e usarli". ( condivisione di idee e conoscenze)


Chuck ha scritto di nuovo di Bruce nella sua colonna WorldNetDaily nel 2011, descrivendo sia le sue abilità di artista marziale che i suoi doni fisici in un modo molto lusinghiero;

La verità è che Lee era un formidabile avversario con un fisico e una tecnica cesellati. Mi è piaciuto molto lo sparring e passare del tempo con lui. Era carismatico e amichevole sul ring ea casa come lo era nel film. La sua sicurezza e il suo ingegno erano abbaglianti, e talvolta anche debilitanti per gli altri... Lee era veloce come un fulmine, molto agile e incredibilmente forte per la sua taglia". ( Rivista Cintura Nera)

Quindi è molto chiaro che Chuck ha ancora un grande rispetto per il suo amico e l'impressione che Bruce ha fatto su Norris dura ancora oggi. Bruce sarebbe diventato un'icona per milioni di persone in tutto il mondo mentre i suoi film di arti marziali ridefinivano completamente il genere e catturavano l'immaginazione di grandi e piccini. Norris ha ottenuto un grande successo sullo schermo a pieno titolo e sono sicuro che è abbastanza sicuro delle proprie capacità e della propria eredità da non preoccuparsi se Bruce fosse "migliore" di lui sul ring, sul grande schermo o in qualsiasi altra zona.



martedì 8 marzo 2022

Se Floyd Mayweather si trovasse faccia a faccia con Muhammad Ali, chi vincerebbe lo scontro?

"Senza offese per Muhammad Alì, ma lui ha combattuto in una sola categoria. Ricordo che Alì ha perso dei match che non avrebbe dovuto perdere come quello contro Leon Spinks, un pugile con solo sette combattimenti. Ha perso anche alcuni altri match ed è ancora riconosciuto come il più grande. Sono sicuro che questa affermazione sarà criticata da molti, ma non mi interessa”.

Floyd Mayweather.



Penso sia affascinante confrontare sportivi vissuti in epoche diverse, ma ci sono volte in cui paragonare atleti è davvero un giochino inutile e controproducente. In questo caso soprattutto, perché questi due massimi interpreti della nobile arte della boxe hanno militato in categorie differenti.

Come si può paragonare un peso welter a un peso massimo?

E lo so che esistono le graduatorie ogni epoca senza limiti di peso ma penso converrete con me che lasciano il tempo che trovano. Come ho già scritto in articoli sportivi su Quora il dato significativo per indicare i migliori sportivi di sempre dovrebbe valutare l’innovazione che hanno apportato al movimento, risaltando il cambiamento apportato alla sua epoca in quel determinato settore.

Per essere immortale devi essere il fautore di una rivoluzione nel tuo sport.

Ali ha stravolto l’arte di offendere nella boxe in una categoria come i pesi massimi in cui la staticità di combattimento era l’unica praticata. Ha portato la plasticità, leggiadria ed eleganza nei gesti tecnici anche tra questi giganti ed ha reso questo sport universale facendo appassionare tutti i ceti sociali e tutte le età.

Inoltre Muhammad è stato un rivoluzionario anche extra-ring, rifiutando di partire per la guerra in Vietnam e lottando per i diritti dei neri.



Mayweather è un fenomeno di potenza, tenacia, tecnica ed abilità difensiva. È il più forte al mondo oggi, ed ha dato nuova linfa al movimento ergendosi dal suo status di imbattibile, ma non ha realizzato alcunché di rivoluzionario.

E nella sua vita privata non ha mostrato di essere un grande campione dopo aver picchiato e minacciato la compagna davanti ai loro figli.

Ali (come Jordan nel basket) è stato il precursore: un mito che nessuno potrà mai né offuscare né superare.


lunedì 7 marzo 2022

Quando ti sei chiesto "ma come è possibile usare questa cosa"?

 

Questo è l'Odachi Masayoshi del XV secolo, forgiato dal fabbro Sanke Masayoshi.

La sola lama è lunga 2,25 metri. Il manico quasi un metro.

È lunga 3,77 metri in totale.

La lama ha uno spessore di 2,3 cm. Pesa 14,5 chili.

È due volte più lunga e due volte più pesante di una "normale" di queste spade lunghe giapponesi.

Immagino che il vantaggio che ha è che tiene il combattente fuori dalla portata di altre spade di lunghezza normale.

Ma un combattente deve essere un po' flessibile e riuscire a muoversi e questo sembra quasi impossibile con questa spada.

In ogni caso, sembra che i combattenti avevano qualcuno che li aiutava a portare la spada.

E una spada così lunga potrebbe forse essere usata anche a cavallo, come una lancia.


domenica 6 marzo 2022

Se si è altamente addestrati nelle arti marziali, si ha l'obbligo di informare un potenziale aggressore di questo?

No, e infatti si dovrebbe tenere la bocca chiusa su questo, non solo al nostro aggressore ma anche alla polizia. Quando ci verrà chiesto come sia finito sul pavimento con la maggior parte dei suoi denti mancanti, dovremmo dire che non sappiamo cosa sia successo.

Molte persone, compresa la polizia che dovrebbe essere meglio informata, grazie a Hollywood, pensano che aver preso lezioni di karate significa essere abbastanza abili da potersi difendere senza ferire l'avversario.

La vita reale non è così e ci sono molti esempi di persone innocenti che si stavano difendendo e sono state accusate semplicemente perché hanno vinto lo scontro.





sabato 5 marzo 2022

Perché così tanti pugili sembrano avere poca stima di chi pratica le arti marziali? Si può battere un praticante di arti marziali in una lotta senza avere alcuna preparazione specifica?

Innanzitutto, la disistima è figlia dell'ignoranza: non esistono discipline da combattimento migliori o peggiori di altre, esistono solo praticanti più o meno preparati.

Detto questo: la differenza di vedute tra marzialisti tradizionali e praticanti di sport da combattimento a contatto pieno (e non) ha radici storiche profonde.



Le arti marziali nascono come metodo di difesa ed offesa nella notte dei tempi e vengono codificate per poter essere tramandate da maestro a discepolo in periodi in cui la tradizione orale e la pratica fianco a fianco erano l'unico mezzo per diffondere il sapere.

La loro controparte sportiva, che all'epoca era costituita da esibizioni pubbliche (dall'antica Grecia al Giappone, alla Persia) è cominciata a diventare "antagonista" quando la pratica marziale si è ulteriormente scissa in due.

Gli antichi "marzialisti", civili o militari, hanno dovuto far evolvere le loro tecniche, a mano o all'arma bianca, per integrarle con l'utilizzo delle armi da fuoco e di strategie più complesse di squadra. Il concetto di scontro fisico "uno ad uno" o "uno a molti" è lentamente stato assorbito da una nuova concezione della pratica militare.

Ora i moderni marzialisti non sono più i monaci che dovevano sviluppare tecniche di difesa dai ladri ed assassini che infestavano i boschi, oppure i contadini che volevano difendersi dai soprusi dei samurai: oggi, con l'evolversi dell'etica, che bandisce lo scontro civile, gli unici a doversi realmente difendere con tecniche marziali atte ad uccidere o neutralizzare una minaccia sono i soldati che operano in squadre d'assalto, oppure personale addetto alla difesa di figure in vista.

Tutto quello che ruota attorno alla preparazione militare nel corpo a corpo è quello che è rimasto delle antiche pratiche marziali realmente applicate quotidianamente.

Di contro, la disciplina sportiva si è evoluta fino ad arrivare a livelli notevoli, godendo anche di un supporto economico derivante da introiti pubblicitari, sponsorizzazioni e vendite di biglietti, merchandise e via dicendo, consentendo ad atleti di sport da combattimento di diventare noti a livello mondiale e sviluppare la loro preparazione sul piano fisico, accompagnati da stuoli di tecnici come nutrizionisti, cutman, preparatori atletici, psicologi dello sport. Oggi un atleta di punta (prendiamo un Canelo, per dire) di uno sport da combattimento a contatto pieno può godere di una preparazione eccelsa in termini qualitativi rispetto ad un suo collega marzialista tradizionale.

Le antiche pratiche marziali invece, private della loro pratica quotidiana, restano come studio storico della disciplina, intesa come forma d'arte, spesso volutamente ancorate alla loro tradizione. La frammentazione in migliaia di federazioni e stili poi impedisce spesso di godere di un adeguato supporto economico, paragonabile alla loro controparte sportiva.

Alcune arti marziali hanno tentato una fusione con gli sport da combattimento a contatto pieno: Sanda, Kyokushinkai, la stessa Muay Thai hanno introdotto limitazioni e "correzioni" alle loro pratiche d'origine per poter essere praticate in sicurezza su un tatami o su un ring.

Nessuno oggi, ad esempio, può realmente praticare la Muay Boran, se non come studio di una antica arte marziale, per vari motivi: innanzitutto perché i suoi colpi sono effettivamente mortali, in secondo luogo perché sono anacronistici.

In questo contesto storico attuale i pugili (inteso come praticanti di uno sport da combattimento a contatto pieno) sono quelli, quindi, che esperiscono la versione più "dura" possibile della disciplina da combattimento, comprendente KO ed una iperspecializzazione della tecnica in funzione del risultato sportivo.

Dobbiamo aggiungere anche l'effetto negativo dato dalla narrativa costruita storicamente attorno alle arti marziali, nata ben prima della televisione ma da essa portata a livelli parossistici. Capita spesso che un praticante una arte marziale tradizionale si senta al riparo da ogni pericolo perché "forte" dello studio di antiche tecniche mortali di disarmo o di attacco: questo è fuorviante, tendenzioso e pericoloso.

Questo non significa ovviamente che un marzialista non sia "pericoloso" tout court, anzi: lo studio approfondito di tecniche potenzialmente mortali o invalidanti senza alcuna protezione può rendere il praticante una arma vivente. Un Taekwondoin esperto che dovesse tirare un Eeadan Dwi Chagi ("calcio girato saltato", equivalente di un Tobi Ushiro Geri per un Karateka) ad una persona potrebbe tranquillamente ammazzarla, considerando che si tratta di un calcio praticato migliaia di volte in palestra e per il quale si riesce ad ottenere una precisione notevole oltre che una forza nel colpo devastante.

Concludendo, la risposta all'ultima domanda è "normalmente no". Chiaramente le variabili sono tantissime e difficilmente un ragazzino di quindici anni che pesa 50 kg può pensare di avere la meglio contro un trentenne che ne pesa 100, a prescindere dalla preparazione, ma normalmente un marzialista sa esattamente come schivare, come fintare e dove colpire, quindi generalizzando ed assumendo che la situazione non sia impari, non c'è possibilità per chi non abbia una preparazione specifica.


venerdì 4 marzo 2022

In cosa consiste l'arte marziale del "Cavallo di ferro"?

Tenetevi forti perché questa è la pratica più estrema del Kung fu. Per allenarsi è necessario prendere un grosso tronco di legno massiccio ( circa 2 metri di lunghezza per circa 40 chili di peso) e lo si appende, a una solida struttura, con robuste catene per mantenerlo orizzontale. Si fa oscillare il tronco come se fosse uno di quei famosi arieti medievali che cercano di sfondare il portone d’ingresso di un castello. La piccola differenza consiste che, al posto del portone da sfondare, c’è il maestro di kung fu che viene ripetutamente colpito nel basso ventre. Il maestro più famoso di questa coraggiosa disciplina si chiama Wang Liutai, capo dell'Accademia di arti marziali Juntun. Lui asserisce, senza ombra di dubbio, che "se ti impegni seriamente ti sentirai benissimo".

Wang, che pratica questa tecnica da circa mezzo secolo e ha due figli, insiste sul fatto che con i metodi corretti e un adeguato training si tratta di un esercizio che non fa male e non ha alcun effetto sulla fertilità. Provare per credere!



giovedì 3 marzo 2022

Cosa è normale in Cina, ma bizzarro nel resto del mondo?

La sepoltura a cielo aperto è una pratica funeraria in Tibet in cui un cadavere umano viene tagliato in certi punti e posto su una sommità di una montagna.



Così, il cadavere umano è esposto agli elementi della natura e agli animali, soprattutto agli uccelli predatori.

La maggior parte dei tibetani segue questa tradizione buddista, che impone che il corpo umano è solo un contenitore e può essere scartato.

La pratica è stata infine bandita, ma religiosamente può ancora essere eseguita con il permesso della famiglia.


mercoledì 2 marzo 2022

Parliamo di un'arma totalmente illegale

Chiaro che la scelta migliore sarebbe una pistola ma non è così semplice procurarsela illegalmente (almeno credo, non ci ho mai neanche lontanamente pensato).

NON METTO NESSUN RIFERIMENTO PERCHE' E' ASSOLUTAMENTE ILLEGALE E VIETATISSIMO

E' la fibbia della cintura che estrai ed è un coltello

Perciò anche se le forze dell'ordine ti fermano o ti perquisiscono NON E' POSSIBILE ACCORGERSI CHE CE L'HAI




martedì 1 marzo 2022

Quanto è efficace un calcio frontale in un combattimento reale?

Molto efficace e ci sono diversi tipi.

Nel Karate, sono chiamati calci di spinta frontali al tallone, o front-kick.

Un colpo potente sotto ogni punto di vista. Sono stati usati decine di volte in "combattimenti reali".



Lo stile di karate di Okinawa che ho imparato è stato usato nella creazione del sistema di combattimento del corpo dei marines, MCMAP. Il calcio di spinta al tallone è qualcosa che insegnano.

Nella Muay Thai, "il teep" è un tipo simile di calcio di spinta per controllare la distanza.

Funziona più come un jab rigido con molto raggio d'azione, mentre il calcio di spinta al tallone del Karate è più un colpo o una spinta a peso corporeo.

Combinate i due e le loro varianti con qualche altro trucco per strada e lo farete sembrare facile.

Anche con più di un avversario.

Il calcio di spinta al tallone è uno dei più potenti colpi orizzontali da combattimento.


lunedì 28 febbraio 2022

Un fatto storico interessante ma poco conosciuto

Era il 1579 quando il missionario gesuita Alessandro Valignano decise di compiere un viaggio in Giappone, accompagnato da un suo servitore, Yusufe - un uomo di origine macua, una popolazione del Mozambico.

Dal loro approdo nell'arcipelago, quell'uomo di umili origini, ridotto a schiavitù, elevò il suo rango fino a diventare samurai.



Seppur sia diventato negli ultimi anni oggetto di interesse nella cultura di massa, si conosce poco della prima parte della vita di Yusufe, proprio perché era un semplice schiavo deportato dalla sua terra natia, l'Africa, verso i territori europei.

Ad ogni modo, è certo che salì a bordo della nave di Valignano alla fine del XVI secolo, divenendo, così, il primo nero in assoluto ad entrare dentro i confini del Giappone, che al tempo stava vivendo il celebre "periodo Sengoku".

Secondo lo storico Lawrence Winkler, l'arrivo di un uomo del genere, mai visto prima dentro l'area nipponica, suscitò la curiosità di numerose popolazioni locali e figure di spicco, compreso il samurai Matsudara Ietada, fedele servitore di una figura importante nella storia moderna nipponica, ossia Tokugawa Ieyasu.

Fu proprio Ietada che descrisse Yusufe come "un uomo nero come il carbone ed alto circa un metro e novanta". La fama del semplice schiavo divenne tale che raggiunse anche il palazzo di Oda Nobunaga, il militare nipponico che, nel pieno delle guerre civili dell'epoca, riuscì a conquistare quasi tutto il Giappone - al punto che passa alla storia come il primo "Grande unificatore del Giappone".

Affascinare il guerriero più importante dell'intero Giappone non era una questione da sottovalutare. Per questo, allo schiavo venne insegnato il giapponese e in poco tempo riuscì ad essere liberato ed elevato immediatamente al rango di samurai - col pieno diritto di indossare il daishō (una coppia di due spade, la katana e la wakizashi, rispettivamente una lunga e una corta, che tutti i samurai portavano).

Precedendo quegli stessi europei che lo avevano reso schiavo, Yusufe cambiò nome, divenendo Yasuke - un uomo libero, con una propria casa e delle proprie guardie, pronto a servire l'uomo che, in cambio della sua fedeltà, gli aveva permesso di rinascere.

La situazione, tuttavia, precipitò drasticamente quando Nobunaga rimase coinvolto nel cosiddetto "incidente di Honnō-ji", poiché tradito dal suo generale Akechi Mitsuhide. Quel 21 giugno del 1582, l'uomo più potente del Giappone dovette togliersi la vita e Yasuke, presente al momento della morte del suo signore, dovette fuggire col figlio di Nobunaga, Oda Nobutada, al fine di proteggerlo.

Alla fine, i due vennero intercettati, catturati e condannati ad un tragico finale. L'erede di Nobunaga venne costretto al seppuku, mentre Yasuke, disprezzato per il suo "essere una bestia straniera", venne rivenduto a quegli stessi gesuiti che pochi anni prima lo avevano fatto approdare in Giappone. Da quel momento, non si seppe più nulla di lui.


domenica 27 febbraio 2022

Cosa hanno visto in pochi del leggendario Muhammad Ali?

Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay, è stato uno dei più grandi pugili di tutti i tempi, ed è così che ha ricevuto il titolo di "The Greatest", ed era anche noto per il suo attivismo, soprattutto la sua opposizione alla guerra del Vietnam.



Gli fu diagnosticato il morbo di Parkinson nel 1984, anche se rimase sano e attivo per decenni.

Quando si è spento il 3 giugno 2016 per shock settico, il mondo ha pianto la morte di uno dei più grandi atleti del secolo scorso.

Abbiamo avuto un ultimo scorcio della leggenda in questa immagine scattata da sua figlia Hana. tratta da una conversazione Facetime tra loro, e lei ha scritto "La mia ultima foto del mio bellissimo papà dicendo che lo amo il 22 maggio 2016."


sabato 26 febbraio 2022

Cosa sappiamo sulla spada Norimitsu Odachi?

大太刀法光(おおだちのりみつ)Odachi-Norimitsu



Con una lunghezza totale di 377,3 cm, una lunghezza della lama di 226,7 cm e un peso di circa 13 kg, la Odachi-Norimitsu è una delle spade più grandi del Giappone. È stata forgiata da Hokou, fabbro della scuola di spade Bizen di Nagafune durante il periodo Muromachi. La sua abilità nel forgiare spade così pregiate, è davvero sorprendente. Alcuni dicono che la Odachi-Norimitsu sia una spada votiva, ma è probabilmente una spada di battaglia perché la lama è ben brunita con una miscela di choujimidare, e il gambo è abbastanza lungo da adattarsi alla lama. È stato dedicato a Yakushiji Yagoro Hisamochi (薬師寺弥五郎久用), un guerriero samurai di campagna.

Al Santuario di Kibitsu (吉備津神社), dove è stata riposta questa grande spada, si racconta la leggenda dello "sterminio dei demoni" da parte di Momotaro.



La leggenda racconta quanto segue.

Molto tempo fa, un demone chiamato Onra (温羅)si dilettava a tormentare le persone.


Così il guerriero Kibitsuhiko (吉備津彦命), per ordine della Corte Imperiale, andò a sterminare il demone.



Kibitsuhiko (吉備津彦命) si costruì uno scudo di pietra dietro al quale poteva scoccare alcune frecce contro il demone.


矢喰宮(Yagui-no-miya) Significa mangiare una freccia.

Due frecce si scontrarono e non riuscirono a raggiungere il demone. Kibitsuhiko (吉備津彦命) fece scoccare altre due frecce contemporaneamente.



Una delle frecce si scontrò contro la freccia scagliata dal demone e cadde, l'altra si conficcò su un occhio del demone.

Infine il samurai mirò alla testa del demone e la colpì.


In onore di questa leggenda, ogni anno a marzo, il Santuario di Kibitsu (吉備津神社) organizza un festival chiamato "Yatate no Shinji(矢立の神事)" per fermare l'invasione degli dei demoniaci.


venerdì 25 febbraio 2022

Putin è davvero così bravo nelle arti marziali?

ma non scherziamo!



Anni fa, a Milano, c'è stato un litigio fra senzatetto, un italiano, di più di 60 anni, che era stato un pugile e un giovane albanese.
L' italiano non aveva torto e nemmeno paura dello scontro, ma l' albanese lo ha ucciso.
Nel combattimento, conta solo il presente, non conta assolutamente niente quello che sei stato in passato o quello che puoi aver vinto.
Conta come sei adesso, nel momento in cui lo scontro inizia.
Putin è sempre presente alle manifestazioni di arti marziali, la Federazione gli regala dan come le caramelle ai bambini.
Nelle sue esibizioni, affronta avversari collaborativi, emozionatissimi, che si scusano 50 volte, se gli stropicciano il kimono.
Lui ha la lentezza, l' imprecisione di chi da troppo tempo non si allena in modo duro.
Ha 1000 impegni, lo sappiamo, ha chi combatte per lui, qualora fosse necessario, ma non è niente di più di uno dei tanti signori con i capelli bianchi, la cintura nera sgualcita dagli anni, che, sui tatami delle palestre, fanno un paio di esercizi, poi bevono, si massaggiano, sgranchiscono le braccia e chiacchierano per tutto il tempo dell' allenamento.

Il combattimento non lo vinci con lo sguardo da duro, lo vinci se tiri giù quelli che hai contro.



giovedì 24 febbraio 2022

Come valutare il tuo avversario in un combattimento di strada?

 


Un indicatore che stai affrontando un novizio è che prima del combattimento sarà presuntuoso e sfiduciato. Un pugile allenato non andrà a cercare un combattimento, si sfogherà facendo sparring o sacco in palestra.

Se, prima del combattimento, il tuo avversario avvicina la sua faccia alla tua, mentre pronuncia un insulto dopo l'altro e tiene le mani basse, è un invito a colpirlo in faccia. È un invito a dargli un pugno in faccia, non sarà nemmeno preparato a difendersi adeguatamente.

In alcuni casi un avversario inesperto cercherà di schivare i vostri colpi piegando la schiena in un movimento esagerato. Questo è comune nei video di combattimenti di strada.

Non è una buona mossa. Tutto quello che devi fare è fingere un pugno e aspettare che lui faccia la sua mossa Matrix, poi puoi colpirti con un vero pugno quando cerca di raddrizzarsi.