Nel wrestling il termine
Gimmick
indica una persona (ad esempio un
wrestler, un manager o una valletta) a cui viene assegnato un
comportamento o delle caratteristiche utili a suscitare un maggior
interesse del pubblico. Più in generale, la gimmick equivale al
personaggio che il lottatore interpreta negli spettacoli proposti
dalla federazione in cui si esibisce. Una vecchia definizione avente
lo stesso significato e oggi non più in uso è
Gizzmo.
La gimmick è parte integrante dello
svolgimento degli eventi (episodi televisivi o pay-per-view) tanto
quanto ne fanno parte le storyline o le faide e può prevedere una
maschera o un costume, un trucco cosmetico su viso e corpo a anche
frasi e slogan che vengono urlati verso il pubblico o ai propri
avversari. In altre parole si può definire una gimmick assegnata ad
un wrestler come il ruolo cinematografico o teatrale svolto da un
attore e queste personalità servono ad aumentare l'interesse verso
un lottatore indipendentemente dalle sue qualità atletiche. Le
gimmick possono essere reali o inverosimili e il loro scopo è sempre
strettamente legato al coinvolgimento del pubblico e quindi agli
ascolti.
Nel wrestling americano una gimmick può
avere mille sfacettature e prevedere ogni tipo di ruolo o forma
nonché ispirarsi e riferirsi a qualsiasi personaggio. Nella Lucha
Libre messicana alla gimmick viene spesso associata una maschera che
copre il viso e nel puroresu giapponese è tradizione non ricorrere a
vere e proprie gimmick limitando i tratti caratterizzanti del
personaggio al solo costume e senza la divisione tra face e heel.
In genere il business del wrestling
tende a riciclare le gimmick del passato e spesso (e nei casi di
wrestler che cambiano federazione) si cerca di assegnarne di simili
agli stessi con lo scopo di mantenere a aumentare il favore del
pubblico e (di ovvia conseguenza), tenere alti gli ascolti. Ne sono
un esempio i The American Wolves della federazione Ring of Honor che,
passati alla TNA (oggi Impact Wrestling), furono riproposti come The
Wolves.
A seconda della gimmick a loro
assegnata i wrestlers vengono indicati in tre diversi modi:
- Il face (abbreviazione di Babyface), manifesta uno stile di comportamento che ha lo scopo di ottenere l'approvazione e l'ammirazione del pubblico e viene quindi considerato il buono che rispetta le regole ed è leale con i suoi compagni.
- Lo heel (viceversa al face), interpreta la parte del cattivo ed è solito infrangere le regole. Il ruolo di heel prevede anche la possibilità di diventare monster heel e quindi di non rispettare nessuno ed eventualmente agire anche contro il proprio team o stable.
- Il Tweener (anche detto cool heel), ha lo scopo di risultare simpatico anche quando vince senza rispettare le regole. Spesso ha un comportamento incerto e ambiguo e che non aiuta a comprendere se sia un face o un heel. Lo status di tweener è tuttavia molto etereo e difficilmente un wrestler riesce a mantenerlo nel corso di tutta la sua carriera. Fa eccezione The Undertaker che è riuscito a rimanere tweener per quasi tutta la sua carriera.
Per ognuno dei ruoli può avvenire un
turn
ovvero un 'voltafaccia' da parte
di un wrestler che passa dalla schiera dei face a quella degli heel o
viceversa. Un turn può avvenire in maniera repentina e improvvisa
(hard turn) o in maniera più graduale (soft turn).
Una delle più sfruttate è quella
della nazione o continente da cui un wrestler proviene e può essere
reale, enfatizzata oppure semplicemente inventata e anche basarsi su
stereotipi o caricature: alcuni esempi sono Rusev (originario della
Bulgaria ma indicato come russo), Sheamus (irlandese che indossa
simboli e costumi nazionali), Santino Marella (di origini italiane e
con gli stessi stereotipi), finti orientali come Raisha Saeed (nei
panni di un'araba al seguito di Awesome Kong in TNA) ed anche veri e
puri americani come Hulk Hogan.
Molto popolari nel wrestling messicano
vengono spesso utilizzate per celare il vero volto di un wrestler
oppure per inserire personaggi diversi in uno specifico costume: Rey
Mysterio (un americano con maschere e fattezze spesso messicane),
Chief Jay Strongbow (un americano di origini italiane che
interpretava un nativo americano con tanto di copricapo piumato e
ascia da guerra, oppure un personaggio precedentemente inventato per
un videogioco ed in seguito portato nella realtà e impersonato da
vari wrestler come Suicide.
Ci sono vari wrestler che, dopo aver
avuto un passato negli sport olimpici od atletici si sono (o sono
stati) riproposti in quelle vesti. Kurt Angle ad esempio, dopo aver
vinto una medaglia d'oro alle olimpiadi di Atlanta nel 1996 ha spesso
interpretato il ruolo di eroe olimpico. Naomi invece ebbe un passato
da cheerleader.
Tra gli esempi di gimmick di
ispirazione letteraria (o tratte da fantascienza) ci sono Sting che
prendeva trucco ed abiti ispirandosi al film Il corvo ed i
supereroici The Hurricane (l'uragano) e Rosey (che tenta di diventare
come l'uragano). Jushin Thunder Liger vestiva costumi di chiara
ispirazione manga e DJZ che invece ha coniato il suo ring name
utilizzando le iniziali del termine 'Disc Jockey' più l'iniziale del
suo nome sembrare un DeeJay.
Spesso, grazie alle capacità di un
wrestler di interpretare una gimmick anche un macabro, non morto,
paranormale o scabroso essere può diventare un'intramontabile
beniamino del pubblico come The Undertaker (letteralmente
l'impresario funebre) che, assumendo questa gimmick negli anni '90
del ventesimo secolo, l'ha portata per tutta la sua carriera. Un
altro caso di rilievo è stato André the Giant che, poiché è stato
un uomo alto più di due metri, assunse la gimmick di se stesso e,
oltre ad aver avuto una carriera quasi trentennale fu anche definito
l'ottava meraviglia del mondo.
Nel corso della propria carriera, un
wrestler può interpretare gimmick differenti e, spesso,
completamente incongruenti con le precedenti; tuttavia non sono pochi
i casi di wrestler che portano avanti la stessa gimmick nel corso
dell'intera carriera. Il meccanismo che sta alla base del cambio di
gimmick è legato a filo doppio alla reazione del pubblico nei
confronti del wrestler che la interpreta: ad esempio, una gimmick di
stampo face che viene fischiata dal pubblico è inesorabilmente
destinata ad essere cambiata. Tuttavia questa regola non viene sempre
rispettata: le cronache del wrestling sono piene di storie di
lottatori tecnicamente dotati che stentano a decollare a causa di una
gimmick mal riuscita e penalizzante; Rocky Maivia, per citare uno dei
casi più clamorosi, nei piani dei booker della WWE sarebbe dovuto
diventare un beniamino del pubblico con il suo modo di fare pulito ed
educato, ma la gimmick non funzionò mai; grazie al cambio della
gimmick in quella dello spocchioso "The Rock" il wrestler
divenne uno dei più noti e amati di sempre.
Vi sono così personaggi ispirati ai
clown come Super Muneco; Uomini "della morte" come La
Parka; personaggi legati ai costumi aztechi come Angel Azteca;
gimmick ispirate ad eroi dei fumetti e dei cartoon come quella dei
Power Raiders; personaggi legati a temi religiosi, come El Hijo del
Santo. Qualora un combattente dovesse perdere la maschera in
combattimento (in particolari match denominati lucha de apuestas) la
sua gimmick "muore".
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